La scena con cui inizia Wolf Warrior 2 è la migliore di tutto il film. Serve aver visto il primo? AHAHAHAHAHAHAAHAHAHAH! Dicevamo che è la migliore di tutto il film: mare aperto, navi cargo, pirati con motoscafetti agili seguiti da un drone in una vastità d’acqua che con una rete da pesca impigliano l’elica del motore della grande nave, con le fiocine la agganciano e partono a sparare. Sono neri, sono africani, sono cattivi. Sulla nave: il panico. Gente che corre, gente che si prende le pallottole in corpo e muore, ammiragli e commodori nel caos, fino a che a sorpresa si scopre che sulla nave c’era lui, Leng Feng, eroe di Wolf Warrior, che si batte il petto (sic!) e si tuffa in mare in bello stile con la canotta e la camicia tutta aperta. Lo seguiamo con un piano sequenza unico (molto digitale) fino sott’acqua dove raggiunge il fondo dei motoscafi e li agita per far cadere i pirati in acqua. Sempre sott’acqua senza respirare li malmena, evita i fucili e le pallottole e (siamo sempre nel finto piano sequenza unico eh!) nuotando nuotando, passandogli intorno, evitandoli e dando calci, li lega con un cordino. Finalmente torna in superficie e lega l’altra estremità del cordino. I prigionieri legati sono ora assicurati, ma stanno ancora sott’acqua? Sono saliti a respirare? Sono vivi? Stanno almeno cercando di liberarsi? Non si sa. Primo piano di Leng Feng fradicio con il fiatone che guarda verso l’orizzonte e BUM: WOLF WARRIOR 2!
In realtà la storia ha poco a che vedere con il mare ma molto a che vedere con gli africani. Praticamente Leng Feng, tornato in patria, viene incastrato stupidamente dopo che ha cercato di salvare la famiglia di un commilitone morto nel film precedente da alcuni aguzzini. Alla fine della rissa rimane con la pistola in mano, arriva la polizia, lo arresta e l’esercito lo congeda. Tutto funzionale alla trama, perché servirà qualcuno, qualcuno di esterno all’esercito, un lupo solitario, per andare a salvare alcuni ostaggi cinesi in una brutta zona dell’Africa per intervenire nella quale la Cina attende il via libera delle Nazioni Unite. Ma Leng Feng non attende nessuno, Leng Feng agisce!
Avrete letto un po’ ovunque che Wolf Warrior è il Rambo cinese e questo è il punto in cui ve lo diciamo anche noi: sì, è il Rambo cinese. Ma non perché è lui che viene a prendervi, perché si fa i cappottini con il cuoio, sgomina interi paesini di stronzi o gioca a polo afghano nel deserto e si cauterizza le ferite con la polvere da sparo; lo è perché è il mezzo attraverso il quale la Cina racconta al proprio popolo la sua politica estera.
Se volete uno spoiler (e se non leggete The World Today) la Cina è il primo partner commerciale dell’Africa, sono in un momento in cui ci stanno investendo tanto, e biasimano molto le Nazioni Unite (delle quali fanno comunque parte, quindi c’è anche rispetto) per la poca mano ferma e la lentezza nell’intervenire nelle mille guerre africane. A contrapporsi a loro, come sempre, come una volta, come non hanno mai smesso di fare nei nostri cuori: i russi.
È effettivamente un back to the ’80s, operazione nostalgia in realtà modernissima e attuale che mostra bene a che punto sono arrivati i cinesi con i blockbuster d’azione. Wolf Warrior 2 è infatti il film di maggiore incasso di sempre in Cina (ha battuto la sirenetta di Stephen Chow), e a raccontare a tutto il popolo come la deve pensare riguardo gli stranieri con i nasi lunghi è quindi Jing Wu (sceneggiatore, regista e attore). Il fatto che lo faccia con un’azione così pretestuosa riempie il cuore di gioia e la faccia di calci. Sostanzialmente il suo eroe per una questione personale entrerà in questa sporca guerra di uno stato africano che non viene mai nominato, sarà supportato (ma da lontano) dal fiero esercito cinese che non può intervenire in attesa del via libera delle Nazioni Unite ma che lo esorta a procedere e mettere in salvo i cinesi coinvolti in una sanguinosa rivoluzione armata, fomentata da alcuni russi muscolosi e giganteschi. Nel salvare i cinesi Leng Feng salverà molti africani (molti altri moriranno come mosche ma state tranquilli che i cinesi si salvano), menerà molto Frank Grillo AKA “l’americano che dice apertamente che loro sono migliori di noi” e dimostrerà l’etica, i valori, il cuor d’oro e la bontà del popolo cinese.
Potete fermarvi qui se il vostro obiettivo era solo informarvi per poter parlare del film nelle vostre conversazioni sul cinema di menare nei salotti buoni della vostra città. Se invece siete un po’ più interessati al dunque, a come sia quest’idea di azione ad altissimo budget cinese, come siano gli unici blockbuster di combattimento dei nostri anni andate avanti.
L’idea di Jing Wu di azione è mutuata al 100% da quella americana, cioè il principio per il quale “uno dei nostri vale mille dei vostri”, che uno potrà risolvere quel che tanti non riescono a fare. Noi ci siamo abituati, ma per la Cina è abbastanza una novità inedita il passaggio da Hero, I Pugnali Volanti e i loro eroi di massa, membri come altri del popolo, all’eroe solitario, l’individuo eccezionale che non ha bisogno di essere ruota di un ingranaggio assieme agli altri ma può fare reparto da solo . Quantomeno non avevamo mai visto su questa scala una situazione così grossa risolta in toto da qualcuno di esterno al sistema (ma supportato da esso se non altro). In più la presenza di Frank Grillo nel ruolo di villain dal nome da videogioco (Big Daddy) aiuta a fomentare la sensazione. Quando entra in scena, ti senti come quando sei ad una festa in cui non conosci nessuno e all’improvviso in fondo noti che c’è anche un tuo vecchio compagno delle medie.
La buona notizia è che Jing Wu abusa di mezzi di trasporto e ha un’idea di azione che prende il meglio dalla tradizione del suo paese (veri stunt, vere prestazioni atletiche, coreografie complicate e minor aiuto possibile di CG) per aggiungerci l’esagerata predisposizione ad una forma di spettacolarità altissima che coinvolge mezzi, ambienti e strumenti non convenzionali. Qui c’è una sequenza a sportellate con i carroarmati degna di nota oltre ad un’ottima scazzottata in un supermercato tra scaffali, calci, fucili e vittime.
La brutta notizia è che non hanno fatto nemmeno un passo verso un’idea di eroismo più complessa. Leng Feng non ha esitazioni o complessità, sa benissimo quale sia la cosa giusta da fare e non ha dubbi. Anche la linea romantica (adeguatamente tenuta a bada) procede con il consueto pudore del corpo e del contatto fisico. La mezzosangue cino-americana che Feng incontrerà e con cui avrà a che fare più volte non sarà mai dichiaratamente una partner romantica, nemmeno un bacio. L’unico dettaglio sentimentale sarà che lui la salverà più volte mentre lei cura bambini africani in difficoltà.
Ce n’è di strada da fare ancora per gli eroi crepuscolari, i violenti, i bastardi o gli arrapati. “Ma anche Rambo mica pensava alle donne” direte voi, e avete anche le vostre ragioni, ma quella per l’America era un’eccezione che nasceva dal fatto che Rambo, essendo un eroe di Stallone, è un disadattato, una figura triste che ha perso tutto per colpa della guerra e che viene impiegato di continuo come pupazzo del sistema, una macchina da guerra che non potrà mai più avere una vita normale e il cui destino sembra che non interessi a quello stesso paese che l’ha mandato ad uccidere e impazzire. Ecco, una cosa del genere è lontanissima da Wolf Warrior 2, in cui il comandante della portaerei al largo delle acque dell’Oceano Indiano è distrutto all’idea di non poter aiutare Leng Feng, piange nel venire a sapere che ci sono delle vittime, e nel secondo in cui arriva il via libera dell’ONU grida con le lagrime l’ordine di lanciare i missili, i quali partono in un momento di felicità battagliera quasi straniante. Quasi che io stesso non lo so se essere davvero felice o no.
“Il miglior action movie cinese con pirati somali, rivoluzionari africani e le Nazioni Unite come villain che vedrete questo mese!”
Jackie Lang, i400calci.com
Per me che in Cina vivo, questo film e’ insopportabile. Poi ammetto che pur essendo assiduo frequentatore di questo sito i film fracassoni mi piacciono poco in generale, quindi torno a vedermi a Ghost Story!
Grazie per aver aperto così il lunedì mattina! Appena lo trovo lo guardo.
Dalla Cina non mi aspetto certo personaggi alla Rambo, con il loro bel carico di dolore sulle spalle. Anzi mi aspetto del nazionalismo puro, tipo AMERICA FUCK YEAH ma declinato nella loro versione.
L’importante come sempre è che ci sia da divertirsi, che tanto fuori è un brutto mondo e lascia pure che facciano gara a chi ce l’ha più lungo e lo usa meglio.
avevo visto il trailer e in 2 minuti succedevano un botto di robe, con massacro di poveri africani simpatici e inermi + motorette sui tetti dei villaggi + una specie di zangieff con mitragliatore; ho la conferma qui di film ignorante buono per impiegare il tempo. La cosa che mi fa specie che pur essendo un alto budget e alto box office, dal trailer non riesce mai a levarsi di dosso la puzza di sfiga da digitale da dtv con le sue immagini tutte pulitine, il sonoro dei cazzotti sparato a mille e quella insopportabile aria da faccia da impiegati del comune che occasionalmente sanno menare tantissimo ma non perdono occasione per faccette buffe alla jackie chan
cioè, per dire, sembra essere un film dove non si risparmia in crudeltà e dove si fa uso scriteriato di sangue in digitale o si ammazzano bambini a fucilate a bruciapelo (cosa impensabile ormai per noi occidentali a meno che non siano film distribuiti in segreto peggio che nella carboneria) eppure non ne hai mai la sensazione di disagio o ultraviolenza. C’è sempre la faccetta, la battuta, lo sganassone da ridere, lo slow mo del proiettile
è esattamente così
Col cazzo che ‘sto stronzetto giallo di una mezzasega mena a Frank Grillo. Vaffanculo la Cina.
Leng Feng dei miei coglioni.
Ah, sì. Io sono un impiegato del comune che sa menare tantissimo.
E i cinesi mi piacciono pure, Jet Li e company.
Ma col cazzo che ‘sto stronzetto giallo di una mezzasega mena a Frank Grillo.
Col cazzo.
Maledetto acaro.
Visto il primo Wolf Warrior un paio di anni fa. Era un “China fuck yeah!” quasi imbarazzante con uno Scott Adkins in ruolo sacrificale/alimentare.
(curioso che abbiano scelto nel secondo una tipologia di americano cattivo simile, Frank “Crossbones” Grillo). Il primo era abbastanza una poveretta con, appunto, puntate di nazionalismo incredibili. Vedi il discorso “Questo pezzo di terra di confine fa schifo, non ci cresce nemmeno l’erba, ma è parte della sana madrepatria e nessun nemico ne calcerà il suolo!”.
Questo secondo prometto ancora più politica estera anti-Onu e più azione assurda. Ma, come fa notare Senegal, la patina pulitine digitale si fa sentire tantissimo.
A proposito nel primo Wolf Warrior, però il nostro Rambo chiede via radio un’appuntamento alla direttrice tattica (un po’ fica di legno ma che ci sta) ; )
Ero io è partito come Anonimo
Col cazzo che ‘sto stronzetto giallo di una mezzasega mena a Scott Adkins.
Tantomeno a Frank Grillo.
@Chayton: stai calmo, fai un respiro profondo e cerca di raggruppare i tuoi pensieri in un unico commento, magari lievemente meno razzista finché ci sei. Grazie.
Oh non ce la faccio, mi sembra di vedere un film col negoziante di Paolo Sarpi dove porto a riparare il cellulare. Va bene che non tutti possono essere Donnie Yen, ma questo dovevano chiamarlo Wu Carismio Jing.
Ma se ho detto che i cinesi mi piacciono pure. Non c’e’ ombra di razzismo in me.
E i commenti scaglionati sono fortemente voluti per amor d’effetto speciale.
Prego.
Scaglionati (Capita la battuta?) Ah Ah.
Quanto a raggruppare i miei pensieri in un unico commento, non ho alcun problema, sono calmissimo e i miei respiri sono profondi di default.
Renderò manifesti i miei caotici pensieri, sforzandomi di raggrupparli in un unico, corposo, commento, “finchè” ci sono (magari non per molto), citando i Body Count: “Noi, i Body Count, non siamo razzisti: che tu sia bianco, nero, rosso, giallo o verde per noi non fa differenza. Se arrivi da Marte, e hai la figa, noi ti chiaveremo.”
In quest’ottica benevola e illuminata, preciso che il sottoscritto non discrimina in base a etnia, sesso, orientamento sessuale e tantomeno colore della pelle. Stupidità e moderata cattiveria, mi sforzo di tollerarle.
L’ipocrisia no, e redarguirmi per aver definito un attore cinese “uno stronzetto giallo mezzasega” su un sito dove quotidianamente si usano parole come “tette”, “figa”, e soprattutto “frocio” per indicare determinate categorie, mi pare del tutto fuori contesto. Forse invece che su “i 400 calci” ho postato per sbaglio il mio commento sul blog di “Radio Maria”, nel qual caso, mea maxima culpa.
Ho scritto anche: “‘Fanculo la Cina”. E lo ribadisco: essendo di fatto una dittatura retta da un governo ultranazionalista e totalitario ove la gente viene imprigionata e accoppata un giorno sì e l’altro pure, e da cui giustamente appena può se la fila, “FANCULO” la Cina.
Invece Voi siete tutti miei amici, “anche tu, piccolo pezzo di merda cinese” come disse Seth Gecko nell’immortale “Dal tramonto all’alba”.
Le cose sono un tantinello diverse e se avessi vissuto in Cina (io l`ho fatto per 7 anni e anche se adesso vivo altrove, l`esperienza cinese continua ad avere risonanza dentro di me) sapresti di cosa sto parlando. Questo non e` un blog di politica, ma ti assicuro che il governo cinese (per quanto possa sembrare strano) e` molto meno totalitario e nazionalista di quanto appaia (gli USA sono molto peggio da questo punto di vista). Quindi, si, il tuo intervento e` razzista e ingiustificato, anche per un sito come questo: tu stai giudicando un film non per quello che e`, ma per cosa rappresenta per te.
Che poi mi ritrovi a difendere la Cina dopo 7 anni di incazzature, e` davvero un`assurdità`…
Zen, sara’ mica che sei nostalgico? Io sara’ che vivo a Beijing, ma insomma specialmente con quest’ultimo presidentissimo la piega del culto della persona e’ molto forte. Non essendo un sito di politica non andrei oltre, peraltro, battute a parte, io non lo guardo il film cosi’ come non guardo gli expendables, proprio non ce la faccio con il genere.
Nostalgico no di certo, sono contento di essere uscito dalla Cina, ma meno critico si: non e` tutto male quello che stanno facendo e c`e` molta disinformazione in giro.
N.B.
“Piccolo pezzo di merda cinese” è riferito a Leng Feng.
@Chayton: non ti conosco, e se leggo un tizio che non conosco definire un cinese “stronzetto giallo” (che è diverso dallo scrivere una semplice pseudo-volgarità tipo cazzo o figa) il dubbio me lo faccio venire e mi sembra la cosa più platealmente legittima dell’Universo. Poi ovviamente sono felice se in realtà non sei razzista.
Lieto che ci siamo chiariti. :)
Ma quindi non ho capito, alla fine il comunismo ha vinto o ha perso?
Ho visto il primo su di una corriera tanzaniana, durante un viaggio lungo 10 ore e sarò per sempre grato per quelle due ore spensierate. Chissà se riuscirò a vedermi anche questo.
Zen my ass: rispetto la tua esperienza diretta in Cina ma resto rispettosamente della mia opinione. Ho già risposto relativamente al razzismo: stavo interpretando il ruolo del coatto fan di frank Grillo e Scott Adkins, e sono stato evidentemente frainteso. Razzista, proprio no: in linea col personaggio che proponevo, la frase “i cinesi mi piacciono pure” avrebbe dovuto togliere ogni dubbio, soprattutto in luce dei miei precedenti interventi su questo sito (vedi “Atomica Bionda”).
E’ evidente che non li hai letti, nè mi aspetto che chicchessia lo abbia fatto. Darlo inconsciamente per scontato è stato un errore. Se ho offeso la sensibilità di qualcuno mi spiace, ma non più di tanto; in un contesto diverso sarei stao più politically correct, sui 400n calci ho ritenuto di fare il cazzone alla Dolph Lundgren: evidentemente mi è riuscito fin troppo.
P.S.
Quando faccio il cazzone mi firmo Chayton.1
L’ho specificato a suo tempo, ma, come sopra, se non sono stato letto l’equivoco è, me ne rendo conto, inevitabile.
Mi correggo. L’equivoco non è inevitabile, ma di certo possibile, a seconda della sensibilità di chi legge.
Mi pare di aver contestato una tua affermazione riguardo il governo cinese, e non i tuoi post in generale… e poi questo Wolf Warrior 2 non e` altro che un film di Chuck Norris trent`anni dopo e con un protagonista cinese, quindi si, un Grillo o un Adkins a fare la figura barbina ci sta benissimo, senza questo essere un elemento razzista o altro.
Hood sono sempre io: Chayton.
Sono stato costretto a firmarmi Hood perchè il sistema non mi consentiva di postare l’integrazione all’ultimo commento.
Sarò mica stato bannato?
Perché “Io sto con gli ippopotami”?
31 commenti di cui 15 sono sproloqui di un tizio che deve fare pace con le sue tre personalità… che cazzo è successo?
Il tipo cazzeggiava, lo hanno frainteso, ha spiegato le sue ragioni.
Il fatto che tu non comprenda il significato di una frase non la rende per forza uno “sproloquio”.
Film bruttino, comunque.
“Il tipo cazzeggiava, lo hanno frainteso, ha spiegato le sue ragioni” sono tre post. Due del tizio. Gli altri 13 sono sproloqui, poi se vuoi chiamarli “cazzeggio” fai pure, non sposta il discorso di una virgola, qualcuno ha scambiato la sezione dei commenti dei 400calci per la sua bacheca di Facebook…
Pensa un po’, io l’ho trovato sagace, invece. E anche “calcistico”. Passo e chiudo.
Visto ieri. Da tempo non mi divertivo tanto. Gran film di mazzate. É vero, é pura propaganda, ma anche Rocky IV e Rambo 2 e 3 lo erano e, che sia Rambo che prende a mazzate i russi cattivi, un cinese che fa il mazzo a russi, americani (e qualche cinese) cattivi o un congolese che spacca il culo ai marziani cattivi, per me fa lo stesso, purché le botte siano ben filmate. E qui, senza dubbio, lo sono.
Il governo cinese ormai vuole diventare una potenza mondiale e militare, quindi segue la strada degli Usa, militarmente parlando se non ci fossero i russi a passargli le migliori tecnologie militari potrebbero fare poco, comunque basta vedere come spinge le sue forze armate, con video rap di propaganda.
https://www.youtube.com/watch?v=rTdOnDSPZ_Q, gli americani sta roba se la sognano…ma pure noi…
Per tornare ai film di certo non è peggio dei vari Rambo che si sono susseguiti al primo.