Ciao.
Sono passati 3 anni e siamo di nuovo tutti qui. Probabilmente ricorderete quando a metà Dicembre del 2014, dopo una discreta attesa e addirittura un po’ di hype, arrivò nelle sale Il Ragazzo Invisibile, il primo grande film di supereroi italiano. I più folli e sognatori addirittura ci speravano, quel che si era visto fino a quel momento era un misto di buone idee, sano impianto commerciale, zero velleità autoriali e qualche problema di credibilità. Tutto sommato si poteva fare. La visione del film avrebbe poi distrutto ogni speranza.
Molti di voi, giustamente, avranno lasciato perdere e si saranno subito allontanati dalla scena del crimine senza stare a vedere poi che accade, altri invece avranno seguito tutti gli eventi. Per i primi li riassumo in fretta: Il Ragazzo Invisibile fa un incasso non basso ma nemmeno all’altezza delle aspettative, arriva sulla pay tv e poi nella televisione gratuita e va invece molto bene, parte la produzione del secondo con lo stesso cast e gli stessi autori. Intanto esce un altro film di supereroi che non finge di essere straniero ma è tutto romanesco e fa le cose benissimo (quello con un robot di un noto cartone animato giapponese nel titolo che dà vita a meme, cosplay, imitazioni e via dicendo), di fatto questo oscura Il Ragazzo Invisibile in termini di capacità di incidere nell’industria e nei gusti del pubblico ma non avrà un sequel perché è così che va la vita.
Arriviamo all’oggi, in cui dopo un anno e mezzo di annunci, prime scene, dettagli e anticipazioni (tutto così febbrile e atteso che probabilmente non ne sapevate niente) è uscito in sala Il Ragazzo Invisibile: Seconda Generazione. E di nuovo noi siamo andati a prenderci la pallottola per voi. Perché vi vogliamo bene. Noi. Così tanto che ora ve lo spoileriamo.
Michele è orfano. Due volte. All’inizio del film scopriamo che sua madre adottiva (che lui ha scoperto essere tale nel film precedente) è morta in un incidente d’auto di cui lui si sente responsabile perché quando è avvenuto lei stava litigando al telefono con lui. Rimasto solo ed adolescente vive in maniera trasandata e benché nessuno sappia che lui è quello che salvò i bambini rapiti nel primo film (i più accorti ricorderanno che suo padre telepate aveva cancellato la memoria ai presenti), desidera dirlo a tutti perché altri se ne stanno prendendo il merito e conquistando la ragazza che gli piace.
A questo punto arriva la scena in cui Michele si ubriaca (lascio a voi immaginare) e sta per rivelare a tutti i suoi poteri, quando interviene la sua sorella perduta (che lui ancora non sa essere tale) che con i suoi poteri da pirocineta fa scoppiare roba e distrae tutti.
Sono passati circa 20 minuti e quel che si è visto sostanzialmente è che pure questo secondo episodio, nonostante gli attori siano cresciuti, è recitato malissimo. La cattiva recitazione è così diffusa tra gli attori ragazzi da essere quasi straniante, come in un esperimento teatrale, come in un momento di televisione di Celentano. Il paradosso è che un regista esperto come Salvatores e una produzione come quella che ha alle spalle sanno distinguere benissimo la pessima recitazione, tuttavia la accettano, per la seconda volta.
Il Ragazzo Invisibile: Seconda Generazione dà proprio l’impressione di essere stato pensato nella stessa maniera in cui venivano descritti sommariamente i blockbuster americani negli anni ‘90 da chi non li vedeva: “È una roba di tutti effetti speciali!”.
Quella del ritocco digitale (buono, non eccellente) è la componente in cui più insiste la produzione e la promozione e in cui più sembra concentrarsi il film, ogni volta che arriva un effetto speciale sofisticato è caricatissimo, la storia si ferma, tutti si concentrano con grande e tensione e….. BAM qualcuno è diventato invisibile per bene “Non si vede nemmeno lo scontorno del green screen! Forte eh!”. Il resto degli elementi del film è invece trascuratissimo, in primis il godimento del potere. Qui il fatto di avere un potere è più una maledizione ma non come nei film DC, in cui è un peso sostenuto da persone eccezionali, è una cosa noiosa che nessuno vuole fare come fosse fare i compiti. Quindi la presenza dei poteri non porta a nessun momento d’azione, nessuna presa di posizione radicale. Tutto in questo film si svolge come se i poteri andassero usati il meno possibile.
Accadrà poi che la sorella appena scoperta porta Michele a casa dove trova anche la madre che credeva morta (non quella adottiva, quella vera, Kseniya Rappoport anche lei capace di essere invisibile). Qui scoprirà che esistono tanti “speciali” diversi con poteri diversi scappati dal campo di concentramento in cui erano tenuti da un magnate del gas russo. Proprio la madre ne ha radunati alcuni in una specie di squadra (ci sono l’immancabile uomo forzuto, la ragazza telecineta e quello che ha il potere che fa addormentare la gente, dico sul serio), lo scopo è sconfiggere l’ex torturatore ora che sta arrivando a Trieste (città in cui si svolge tutto) ad inaugurare un nuovo gasdotto. Come negli X-Men questi speciali sono dei diversi non integrati nella società più forti in squadra che da soli, poiché i poteri si compensano, e come in Hunger Games poi questa “ribellione” si rivelerà non bene intenzionata come sembrava. Tutto giusto eh! Intendiamoci, questa sinossi è la parte migliore e magari, se siete ottimisti di carattere, nel leggerla vi siete anche immaginati un buon film. Che teneri….
La verità è che siamo quasi alla fine e non c’è ancora stata nemmeno una scena d’azione seria, non c’è stato nessun momento di vero intrattenimento, il film continua a mettere insieme qualche giovanilismo musicale (ma nemmeno troppo, la playlist è fortemente retrodatata), musoni lunghi per la mamma morta e per quella viva che poi non è quel che si sperava, dei cattivi cattivoni che ringhiano quando compiono angherie e la grande fatica che fa Michele a decidere da che parte stare, sfruttando sempre il meno possibile il potere (per carità eh! Che poi mi si rovina…) e con una mestizia che pare quasi senso di colpa. Dall’altra parte l’elenco delle cose che mancano fa paura:
– Scene memorabili
– Scene eroiche
– Coreografie un minimo elaborate
– Frasi fomento (la più memorabile è quella in cui il padre di Michele gli dice che deve scegliere da che parte stare: “si chiama diventare adulti”)
– Momenti di umorismo
– Momenti di tensione
– Momenti in cui si desidera essere al posto del protagonista
– Momenti in cui si desidera fortemente non essere al posto del protagonista
Era complicato fare meno del primo film ma sembra che questo sequel ci sia riuscito.
Quando 3 anni fa ci eravamo detti insoddisfatti e scontenti di quell’esordio del ragazzo invisibile era perché la maniera in cui si agitava e faceva azione o avventura urbana era risibile. Qui il tono è lo stesso ma il tasso di azione è ancora minore, è tutto più un dramma da camera o romanticismo da lontano (lui guarda lei dagli spalti, magari invisibile). Anche il costume è il medesimo, quello di pelle nera, che più si va avanti più tende a somigliare ad una specie di maschera sadomaso, perché se si esclude il logo sul petto non ha dettagli o rifiniture che gli diano personalità, è solo una guaina di pelle nera. Che era buono per l’inizio (molti eroi inizialmente hanno versioni amatoriali dei propri costumi, che comunque hanno una gran personalità e sono ben disegnate, ma devono suonare scialbe) solo che più si va avanti più diventa ridicola.
Siamo quasi alla fine ma non vi lascerò prima della grande sequenza finale, il momento in cui tutti si trovano nello stesso luogo abbandonato per lo showdown, l’azione, lo scontro, la violenza, l’uso dei poteri e l’eroismo. Michele salverà la baracca (nella figura di un camioncino con dentro “le ragazze” – e qui ci si dà di gomito -) con tantissima tensione personale ma pochissimo sforzo fisico, in totale compie 4-5 passi dalla medesima posizione, userà molto i suoi poteri con grandissima fatica e sofferenza (e certo ragazzo mio, se non li usi mai!) e, sorpresa, i poteri sono due! Li usava così poco che nemmeno aveva capito di averne due. La dinamica dello scontro che coinvolge almeno 6-7 persone è così statica da farlo apparire una specie di scontro a distanza fatto di sguardi ed esitazioni, in cui le persone nello sfondo sono sempre incomprensibilmente impalate, ferme. Grande fatica degli effetti speciali, scarsissimo risultato e soprattutto, come sempre, fomento zero. Godimento zero. Fascinazione del superomismo zero. Eccitazione zero. Esaltazione zero. Senso di meraviglia di fronte all’impossibile zero.
La presenza di un team di speciali e un finale aperto spingono forte per un terzo capitolo. Titolo suggerito: Il Ragazzo Invisibile Fa La Dichiarazione Dei Redditi.
Dvd-quote suggerita:
“Contiene alcuni dei peggiori giovani attori italiani nella loro miglior prestazione”
Jackie Lang, i400calci.com
Ma anche qui c’é Laura Dern con la parrucca?
L’autore di questo articolo non sta bene e lo posso dire perché ho visto il film e tutto quello che dice è falso infatti il film è bellissimo anzi super bellissimo e tutte le cose se che ha detrovato che mancano in realtà c’erano tutte.Poi cosa significa che ha usato poco i poteri?Come ho detto prima anche questo è falso……GRAZIE
il tizio invisibile, il bruce lee fuori canone e bright… non c’è che dire, l’anno non inizia bene :D
siam o in attesa di The shape of water
…e dei Sylvester
Io sono in non-attesa di Ready Player One invece (e lo dico a malincuore visto il regista).
@LAnnoScorsoAValVerde così mi fai piangere
Se vuoi piangere pensa che io comprai quella zozzeria del libro di Ready Player One nella sua prima edizione italiana, ai tempi delle defunte edizioni ISBN…rivoglio quelle 20 euro.
No, dai. Il libro si salva rispetto ad altri. Fermo restando che la versione in italiano perde molto rispetto alla versione in inglese. Però capisco che 20€ son tanti rispetto al contenuto. Io fortunatamente ho beccato versione eBook in offerta.
Mmmmh… indiscrezioni che mi erano arrivate davano come titolo del terzo episodio: “Il Ragazzo Invisibile prenota le ferie a Gabicce”.
Tattica di marketing?
:D
Sottotitolo: dopo aver fatto la dichiarazione dei redditi. Ma invisibile.
Bella recensione (stroncatura!), ma, soprattutto, grazie per il coraggio dimostrato.
A me era bastato vedere le foto del set del primo film per annusare provincialità e spirito ‘amatoriale-wannabe-autoriale’, e la vostra recensione del primo film mi ha confermato i miei pregiudizi.
Con queste premesse guardare il secondo deve essere stato un atto di abnegazione e sacrificio che non dovrebbe passare inosservato.
Grazie di tutto questo.
PS: in tutto questo si nota che Trieste e il Friuli spandono fondi per il cinema come noccioline?
Si nota?
Con buona pace per Trieste, città di confine che comunque ha qualcosa da invidiare alle metropoli degne di questo nome, strano che Salvatores non abbia ambientato questo film di supereroi a Brugnera. O a Lestizza. “Scontro tra supereroi a Murlis”, sai che titoloni i giornali?
Il Marsiàn (invisibile) di Morteàn.
Visto il primo film solo una volta arrivato sull’on demand di sky e tra tutti i suoi difetti la cosa peggiore ho trovato che fosse la cagnezza recitativa dei ragazzini.
Però vabbè erano abbastanza piccoli, magari senza nessuna esperienza, oltre che notorietà…
Però vabbè noi purtroppo non siamo netflix capace di trovare ragazzini ancora più piccoli per stranger things ma bravissimi…
Però vabbè un corno adesso: dopo 3 anni, non solo questi potevano fare un corso di recitazione e dizione, ma DOVEVANO farlo.
Sentirli parlare nel trailer è stata una sofferenza più grande dell’essermi dovuto sorbire 22 (!!) minuti di frozen spinoff prima del bellissimo coco.
Quando arriverà anche questo su sky, allora lo vedrò, ma solo per pura curiosità un po’ masochistica come per il primo film
“[…]e quello che ha il potere che fa addormentare la gente[…]”
Intendi il regista ?
Che Salvatores ha pure fatto un paio di film che adoro ma qua mi hai ribaltato
Salvatores ricorda quelle rock band che sparano due o tre dischi buoni all’inizio, poi non hanno più nulla da dire: ma la pensione è lontana e tocca lavorare. Avere soffiato l’Oscar a Lanterne Rosse, anziché farlo meditare sulle bizzarrie della vita, gli ha fatto credere di essere un regista solido.
>> il ragazzo che fa addormentare la gente
non avete capito niente… si tratta di una forma raffinatissima fi meta-cinema!
il film con gli adolescenti immaginati da un uomo di mezza età che manco ci prova a immaginarli contemporanei in una gara all’incomprensione in cui rivaleggia con moccia che spera in 18enni che si chiavano 35 enni (oddio, quello un po’ tutti), ragazzi che si comportano come cliché con le gambe ma hanno il superpotere di avere dentro loro stessi un attore di centovetrine che carica di enfasi le parole e a volte sussurra manco i figli di 2 anni stessero riposando dopo pranzo. Qualcuno ha pure il superpotere di avere dentro di sé tea falco. Il film di supereroi che doveva parlare incidentalmente dell’adolescenza malmostosa diventa centovetrine, il film. Occasionalmente con superpoteri. Menzione d’oro al pelatone col potere di far assopire la gente, potere tra l’altro molto più comune di quello che si pensi, che recita parlando come rupert sciamenna ma con quella r moscia lasciva e sinuosa che fa intendere type casting per il viscido in soft porno anni 70. Fotografia da soap, dialoghi inconcludenti, interrogativi esistenziali nello spettatore e senso di smarrimento. A volte pure negazione del lutto.
Spero che anche sta volta il nostro amico cajelli venga a trovarci. Spero anche che nessuno sbandieri dati del tipo “in tv l’hanno visto tot mil di persone, gelosoni il prodotto piace” perché apro na lista di roba che passa la tv che in confronto il maelstrom è una gita. Ma soprattuto spero si palesino tutti quei 40enni fake che in occasione del primo film si palesarono per dire che era un bel film da vedere coi figli, perché se vengono a dire che i loro di figli adolescenti sono così vanno presi tutti in blocco e messi fuori dai multisala dove solitamente si trova un tripudio di shorts inguinali, sfumature zarre, promesse di chinotto per una ricarica e si sentono svariati bestemmioni, pratica che da buon cristiano condanno.
Povera Trieste.
Applausi
Io sono un 40enne che cercando di vedere su Sky la prima di queste porcherie, dopo 15 minuti di visione, si era trovato di fronte ad un bivio: cambiare canale (anche se Sky lo trasmetteva in maniera eccezionalmente massiccia) oppure cavarsi i bulbi oculari con una posata qualsiasi… ho optato per la prima soluzione.
Cordialità
Attila
Sul film ho poco da dire (non ho visto il primo, figuriamoci il secondo dopo quello che ho letto), sulla recensione i soliti meritatissimi complimenti, ma i commenti di Steven Senegal sono sempre il valore aggiunto per cui vale la pena pagare il prezzo del biglietto (perché si paga un biglietto, sì?)
quoto Ryan
Amen to that
Ehm, qua da me ci sono due cinemini molto scrausi. Volevo chiedere a Steven dove sono i multisala con le ragazze dagli shorts inguinali che fanno chinotti in cambio di ricariche. Così, giusto per curiosità… Posso ricambiare l’informazione con un paio di bionde medie.
Grazie.
si conferma così il fatto che Steven ci abbia abbandonato (di là) col puro scopo maligno di lasciarci senza le sue perle, in un mare di mediocrità. È tempo di finirla caro SenegalBot, toVna ci manchi tvb
>> gli adolescenti immaginati da un uomo di mezza età che manco ci prova a immaginarli contemporanei
il problema (temo) non è che Salvatores sia o meno capace di immaginarsi degli adolescenti realistici (non ne ho idea) quanto che comunque non potrebbe scriverli/metterli in scena, perché deve vendere il film ai quaranta/cinquanta/sessantenni che gli adolescenti se li immaginano solo così (perché le fiction di Rai/Mediaset li descrivono solo così, perché il loro pubblico se li immagina così, perché le fiction…[RICORSIONE INFINITA QUI]).
ragazzi, è ora di farsi un ripassino delle tre stagioni di Boris, era tutto là, davvero.
ma io dico una cosa, ma se già dal trailer che le ha sfrantumate in questi giorni con infiniti passaggi, si sente gente che parla sottovoce e non si capisce un cazzo di quello che dice, poi uno non deve dire che siete degli incapaci??? diosanto, ma almeno un corso di dizione lo vogliamo fare???
e meno male che ci sono i vari jeeg e sollima (avete visto che bomba il trailer di soldado) se non si era tacciati anche di essere anti-nazionalisti, esterofili e ecc…
no, sono solo contro le cose fatte male.
il trailer di sicario 2 va accolto come la venuta del bambin gesù: è una roba di una cazzutaggine grave, maschia, tesa e piena di stile che meriterebbe se ne parlasse qui piuttosto che destabilizzare l’emotività dei membri della proloco della fiera città triestina
Rimanendo in ambito Taylor Sheridan anche una recensione su quella bombetta di Wind River non sarebbe male.
Santalapeppa! Veramente! Non capisco come sia accettabile una dizione del genere… cavolo, era più comprensibile il Bane di Hardy doppiato nel sottoscala!
‘sto coso è la dimostrazione che il problema non è la recitazione dialettale, ma la mancanza di una minima capacità interpretativa.
Chiamare il trailer di Soldado “bomba” è eufemismo, sto con l’hype a mille. Vai Sollima, siamo con te!
Premesso che ho visto solo il trailer da 2′ (e non sono razzista, ho tanti amici gay ecc.) e che sono gli unici 2′ che mai dedicherò a: “Il Ragazzo Invisibile – Seconda Generazione” l’impressione è che sta cricca di futuri centovetrinisti si prenda esageratamente sul serio.
Voglio dire: tra drammone strappatesticoli e cinepanettone scoreggione esistono anche diverse sfumature intermedie.
La scena della madre a letto con i due figli mi ha fatto sentire sporco dentro.
Per raggiunti limiti di età -e per manifesto disinteresse della questione- non commento su quanto: “Il Ragazzo Invisibile – Seconda Generazione” possa raccontare realmente i turbamenti degli adolescenti di oggi. Mi chiedo però con quale presunzione possa pensare di riuscirci un 67enne.
“supereroi contro la municipale” cit. supereroi – meganoidi
ripensandoci, l’avrebbero dovuto intitolare “il ragazzo inguardabile”.
Volevo scriverlo io, mi hai battuto sul tempo.
applausi a tutti e due, e facciamo prima. (no sarcasmo)
Potete recensirmi Blade of Immortals uscito su Netflix invece di queste cacate italiane che puzzavano di colossali cacate italiane solo a leggerne il titolo? E voi avete avuto pure il coraggio di guardare il sequel.
Mi dispiace ma Salvatores da un po’ di anni mi mette tristezza. E mi mette tristezza da quando ha fatto Happy Family, ovvero un film di Wes Anderson con il cast di Mediterraneo. Premetto che ero molto giovane e mi piacque molto e all’epoca non avevo ancora visto i film del “peggiore degli Anderson” (400 calci docet). E la cosa mi mise infinita tristezza. Non tanto per aver “osato” imitare WA, che può piacere o meno -a me piace- ma perchè un regista italiano, a 60anni, vincitore di un oscar addirittura, che, nel bene o nel male, aveva un suo stile cinematografico, si riducesse a ricalcare lo stile di un regista di vent’anni più giovane mi deluse. Perché poi? Crisi esistenziale? Furbata? Comunque una mossa che non ci si aspetterebbe da un “autore” con il suo trascorso.
Chiusa la parentesi (che fregancazzo) Il ragazzo invisibile non l’ho visto grazie alla recensione qui e non guarderò neanche questo seguito. Dalle immagini, dal trailer e della recensione sembra una produzione rai con un budget più alto: attori cani, teenegers stereotipati male da 60enni, la ragazza è tormentata e c’ha l’ombretto scuro e il cappuccio e il ragazzo c’ha i demoni, si beve un bacardi breezer e sta male. Manca beppe fiorello dottor x e favino agente segreto.
Poi bo sembra che si prendono tutti maledettamente sul serio, mentre il punto di forza di Lo chiamavano jeeg robot era proprio quel giusto equilibrio tra un progetto serio e la leggerezza da commedia all’italiana dei personaggi che erano italiani- e più precisamente romani- nel senso più positivo del termine.
Questo invece sembra un prodotto scialbo, patinato come una soap, ma con la stessa profondità.
Oscar scippato.
Io non ricordo dove avevo letto che Salvatores ha fatto così per gran parte della carriera, la versione “all’italiana” di qualcos’altro. Non ricordo fonte e specifici esempi però
Non ci vuole molto:
– Nirvana è il Cyberpunk all’italiana ( Strange Days, Johnny Mnemonic, Dredd sono di 2 anni prima)
– Amnesia è il drammone su piani sfalsati di Inarritu-Arriaga all’italiana
(Amores Perros è di 2 anni prima)
– Happy Days, come hai fatto notare, è un compendio del primo Anderson
(ci sono scene e scenografie prese di peso da Rushmore, Tenenbaum e Zissou)
– Educazione Siberiana la mafia russa all’italiana (il libro di Lilin aiuta…ma prende più di uno spunto visivo da La Promessa dell’Assassino)
– Decide di fare il Ragazzo Invisibile (supereroe casalingo e di formazione) dopo i vari Kickass, Chronicle etc
Mi risulta pienamente suo il fortunato filone “On the Road esotico e cialtrone all’italiana con canne ed eventuale partita di calcio”, che ha però ripetuto in maniera pressoché pedissequa 3 volte: Marrakech Express, Mediterraneo (son fermi ma ha le stese dinamiche), Puerto Escondido. In questo caso è lui che vanta imitazioni o ispirazioni: Gli Aldo GIovanni e Giacomo dei tempi d’oro (che lo ommaggiano infatti),Che ne Sarà di Noi e altre robe così.
resta esclsa poca roba, tra cui l’esordio teatral-milanese Kamikazen, l’ondivaga parentesi Ammanitiana e quella vaccatona di Quo Vadis Baby.
https://m.youtube.com/watch?v=QvHwEC_-UvA
https://m.youtube.com/watch?v=ZofABMBgd6M
Scusate, è presente un ragazzo invisibile nel vostro film sul ragazzo invisibile? Già dal trailer si capiva che era triste come una compilation di Mariottide.
P.S. È bello notare come la cagnitudine attoriale non si attenui con l’età.
Ricordo (vagamente) che alla recensione del primo film avevo detto che lo trovavo abbastanza innocuo, non bello, ma che speravo fosse un apripista. Mi piace pensare che poi el cose belle siano venute perché “eh ma abbiamo dato i a Salvatores e ha (quasi) funzionato, quindi…”.
Mi rimane anche sconosciuto il motivo per cui gli hanno dato altri soldi però. Stavolta passo di sicuro.
Comunque Trieste è bella, andateci per un fine settimana se potete. Firmato Pro Loco TS – Ufficio Turismo Regione Friuli-Venezia Giulia.
Vero!..
ricordo una mangiata di pesce spettacolare in frazione Grignone che a fine cena mi sono detto cazzo, meglio di molti pompini.
Serio?
Ma pompini a Trieste o pompini in generale?
.
.
.
Scusate l’OT,ma dato l’interesse nel film,forse questo è un argomento più importante.
Comunque gloria a Jackie che continua a prendersi queste pallottole per noi.
Serio.
Serissimo! :)
Comunque sorry, il ristorante di cui parlo è a Grignano, non Grignone. (Dannato Alzheimer). Poco fuori Trieste, sul mare, vista Castello di Miramare. Prezzi medio-alti ma ne vale la pena.
Ho vissuto tre anni a Trieste e confermo che è splendida, ci tornerei a vivere se non fossi a posto qui.
La Pro Loco UD – Ufficio Turismo Regione Friuli-Venezia Giulia non è assolutamente d’accordo con la precedente dichiarazione.
La cosa bellissima è che il protagonista è cosi furbo da aver messo.un filmato su instagram.dove dice che Trieste è una città di merda, alienandosi il pubblico locale
bel minchione, lui e il suo costume in spandex andavano legati a la mula a barcola fino a che la bora e la marea non se li portano via
oppure segregato al castelletto
Ringrazio i membri de I 400 Calci per avermi fatto risparmiare i soldi del biglietto e amarmi così tanto.
Che pallottola che ho schivato! Un mio amico voleva andare a vederlo con me settimana scorsa!
Ma davvero non fanno il seguito di “Lo chiamavano Jeeg Robot” e di questo ne fanno addirittura 3…..?
Bastava doppiarli tutti!
Sì, dai giocatori della Roma/Lazio come per Shaolin Soccer, almeno due risate te le fai anche per sta porcata.
Salvatores ha perso lo sgurz, peccato
visto che del film non mi importa niente, dopo aver letto il finale della recensione propongo di modificarla in “…contiene tanti zeri”.
chi è con me? se io (la) posso cambiare, se voi (la) potete cambiare…
… Allora tutti…
La recensione mi ha fatto morire dal ridere e devo dire anche diversi commenti.
Purtroppo ci sarebbe da piangere, vabbe’, vado a completare la filmografia di Louis Nero, almeno lui gli attori li sceglie bravi!
Chiave di lettura:
Registi, età all’epoca del film, popolarità tra le masse, attori e team.
– regista de Lo Squalo: uno sconosciuto Steven Spielberg, 29 anni
– regista de Batman: uno quasi-sconosciuto Tim Burton, 31 anni
– regista di Matrix: i due quasi-sconosciuti Larry e Handy Wachowski, rispettivamente 34 e 32 anni
– regista di Lo Chiamavano Jeeg Robot: uno sconosciuto Gabriele Mainetti, 39 anni, al primo film
– regista di Veloce come il Vento: uno sconosciuto Matteo Rovere, 34 anni
– regista di Il Ragazzo Invisibile: un affermato regista internazionale pluripremiato (tra cui l’Oscar) di 64 anni
Cosa è mancato a Salvatores?
– Contemporaneità: Se fai film per regaz, che pure vogliono strizzare un occhio ai grandi, devi comunque saper leggere il mondo con gli occhi di un regaz. Salvatores lo fa, ma con gli occhi di un regaz del 1960. Salvatores parla una lingua cinematografica che siamo ancora in grado di capire, ma che non parla più nessuno. Se l’avesse ambientato negli anni 50, sarebbe stato coerente col Batman di Adam West.
– Verginità: Salvatores non poteva veramente pensare di riuscire a fare qualcosa di completamente diverso da quei canoni su cui ha costruito una carriera. Non è che se per 30 anni suoni la chitarra, poi dall’oggi al domani passi all’oboe e sei un fenomeno. Anche se entrambi sono “strumenti” con cui si fa la “musica”
– Umiltà: Sergio Leone non ha mai fatto film ambientati nello spazio. Avrebbe potuto, ci aveva i soldi e la fama. Non l’ha fatto. Woody Allen non ha diretto Avatar. Michael Bay non ha diretto Carnage. Ad ognuno il suo, Salvatores.
– la Fame: un giovane regista ha fame e voglia di spaccare. Sa che per farlo deve stupire, deve fare qualcosa di cui tutti parlano, fa un all-in e spera di vincere tutto. Salvatores, dopo una dura giornata sul set de Il Ragazzo Invisibile, tornava a casa, entrava in cameretta e dava un’occhiata all’Oscar, e probabilmente pensava: “Tanto io ti ho già vinto, cazzomene”.
– il Team: non è che The Avengers l’ha fatto tutto il regista di The Avengers. The Avengers è stato fatto da un gigaglione di esperti, praticamente il top nei rispettivi campi. E hanno chiamato due tipologie di attori: quelli bravi e quelli incapaci ma catchy o per gossip o per telaio.
Salvatores ha chiamato Valeria Golino, che apparteneva a quelli da chiamare per telaio nel 1993, ai tempi di Hot Shots 2, e i soliti attori italiani dalla ormai insostenibile impronta “teatrale” che, a casa mia, fa rima con FICTION DI RAI 1.
Insomma: il problema non è l’Italia che non sa fare i film di supereroi.
Il problema è che non bisogna far fare film di supereroi a registi (italiani, ma anche lapponi o peruviani o inglesi) e ad attori/sceneggiatori/tecnici che NON sanno fare film di supereroi.
Per Spielberg si potrebbe tirare in ballo Duel: 25 anni. Tutto giusto specie la voce umiltà.
quoto tutto Diavolo Lansbury e aggiungo che comunque il batman di adam west è pure superiore nonchè L’UNICO VERO BATMAN
NOn avrei saputo dirlo meglio, grazie.
Centrato in pieno. Gran commento.
Assolutamente d’accordo. Evviva jeeg!
Grazie ^___^
C’è poi un altro aspetto, volendo, da esaminare.
Ovvero: non hai idee tue?
COPIA, per dio. Ma copia di brutto!
Mai come ora chiunque voglia approcciarsi al mondo dei cinecomics ha esempi a cui ispirarsi, ha termini di paragone in positivo e in negativo, una vera e propria “to do list” e una reciproca lista di “not to do” davanti agli occhi.
Tra l’altro, ormai il livello di capacità digestiva del pubblico da cinecomics è totale.
Ingurgitiamo tutto, l’asticella della sufficienza è bassissima.
Per fare un esempio: diciamoci la verità, Thor Ragnarok fa abbastanza cagare.
In altri tempi, l’avremmo stroncato tutti senza pietà.
Il fatto è che ci sono film – parlo sempre di cinecomics – che fanno talmente più cagare che, come in una classe di cretini, finisce che il meno cretino prende 9 perchè altrimenti se gli dai 6 (il voto che meriterebbe) poi in proporzione dovresti dare 1 a tutti gli altri.
E allora diamo voto 2 a Suicide Squad, voto 3 a Batman V Superman e automaticamente voto 6 a Thor Ragnarok, anche se è da 4.
Per cui Salvatores ha DOPPIAMENTE sbagliato:
– primo, a voler fare L’AUTORE di una roba che non sa fare
– secondo, a non aver voluto/saputo/potuto copiare non dico grandi registi, ma anche solo gli onesti mestieranti (dal suo punto di vista di Autore Premio Oscar) che hanno portato a casa buoni film
E tra i tre verbi, credo che drammaticamente quello giusto sia “saputo”.
Perchè anche copiare è difficilissimo.
C’è chi ci ha costruito una carriera, “ispirandosi” (cough cough copiando cough cough) a stili, tecniche e regie già esistenti: i sorelli Wachowski, Tarantino per citarne due.
E va bene, ci sta. In ogni campo artistico ci sono gli innovatori e gli emulatori.
Ma Salvatores avrò pensato: “NO!! Io sono “atleta campione” del cinema d’autore, non posso ridurmi a copiare gli ammerigani che ci piace il McDonald e votano Trump. Io sono intellettuale”.
A me è questo che fa incazzare: per mantenere il paragone con la scuola, qualcuno a Salvatores dovrebbe scrivere in pagella “lo studente è bravo, ma non si applica. Non è portato per le materie scientifiche. Si consiglia trasferimento a liceo classico”.
Ecco, Salvatores: fai le tue robe classiche.
“Fai il tuo, Salvatores” mi sembra la sintesi perfetta.
“Il Ragazzo Inguardabile”
Visto con mio figlio che si è emozionato!!
Grande fotografia e attori, tutti bravi a criticare ma le emozioni c’è le ha date
Allora lo vado a vedere subito cazzo!
vabè come trollata è così scontata che se fosse un cappottino di zara al 10 gennaio, anche a una donna verrebbe il dubbio
>> tutti bravi a criticare
cazzata sesquipedale purtroppo durissima a morire.
M’hai tanato, io davvero non ne sapevo un cazzo. Non credevo manco avessero avuto il coraggio di farne una trilogia addirittura
Purtroppo i troll-commenti (o di fanboys o di gente che c’ha lavorato) non sono tanti quanti quelli dell’altra volta, in compenso trovo (come spesso accade) i calcisti pronti e validi
Avranno scoperto il senso della vergogna
già, mio papà si è fatto un sacco di risate al lavoro leggendo i commenti sotto la rece del ragazzo fuori tempo massimo 1 e voleva ringraziare il sig.schiaffi (credo se ne sia andato dal sito o sbaglio?)
:)
Secondo me se evocato nella giusta maniera…
Non ci vuole molto:
– Nirvana è il Cyberpunk all’italiana ( Strange Days, Johnny Mnemonic, Dredd sono di 2 anni prima)
– Amnesia è il drammone su piani sfalsati di Inarritu-Arriaga all’italiana
(Amores Perros è di 2 anni prima)
– Happy Days, come hai fatto notare, è un compendio del primo Anderson
(ci sono scene e scenografie prese di peso da Rushmore, Tenenbaum e Zissou)
– Educazione Siberiana la mafia russa all’italiana (il libro di Lilin aiuta…ma prende più di uno spunto visivo da La Promessa dell’Assassino)
– Decide di fare il Ragazzo Invisibile (supereroe casalingo e di formazione) dopo i vari Kickass, Chronicle etc
Mi risulta pienamente suo il fortunato filone “On the Road esotico e cialtrone all’italiana con canne ed eventuale partita di calcio”, che ha però ripetuto in maniera pressoché pedissequa diverse volte: Marrakech Express, Turnè, Mediterraneo (son fermi ma ha le stese dinamiche), Puerto Escondido. In questo caso è lui che vanta imitazioni o ispirazioni: Gli Aldo GIovanni e Giacomo dei tempi d’oro (che lo ommaggiano infatti),Che ne Sarà di Noi e altre robe così.
resta esclsa poca roba, tra cui l’esordio teatral-milanese Kamikazen, il discreto Sud, l’ondivaga parentesi Ammanitiana e quella vaccatona di Quo Vadis Baby.
Voltando aos espetinhos, não há certa recurso. http://couvefio1.webgarden.at/kategorien/couvefio1-s-blog/espetinho-a-queijo-superior
Quante parole sprecate. Ve la faccio io la rece: il primo era un film di merda partorito da un paio di sfigatoni allucinanti e questo anche. Fine.
Mi risulta pienamente suo il fortunato filone “On the Road esotico e cialtrone all’italiana con canne ed eventuale partita di calcio”
Magari sbaglio ma ho sempre pensato che avesse girato Marrakech Express “ispirato” dalla visione di Fandango.