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Black Panther being Black Panther

Casanova Wong Kar-Wai
di Casanova Wong Kar-Wai | 19/02/2018184

Vi ricordate il caso Get Out? Con la mia puntuale recensione, che metteva ovviamente al centro la questione politica sollevata dal film, ho fatto innervosire qualche ragazzotto dal fare arrogante che si è poi lanciato anche in insultini e minaccette. Com’è andata a finire poi? Che Get Out, horror modesto da 4 milioni e mezzo di dollari, è tra i nove titoli candidati alla statuetta come Miglior Film. Mah, potrei sbagliarmi, eh? Ma mi sento di poter dire che è tra quei nove perché il tema trattato è particolarmente sentito negli Stati Uniti. Poi, a noi va benissimo, eh? Pensate la soddisfazione di vedere 1) un horror agli Oscar 2) Jason Blum in smoking al Dolby Theatre il prossimo 4 marzo, ma se non fosse stato per quello, per il dibattito e per le reazioni che ha suscitato in America, dubito sarebbe al fianco di titoli come Phantom Thread o The Darkest Hour. Succederà lo stesso anche con Black Panther? Avremo finalmente un film action coi supereroi in calzamaglia candidato? Chi può dirlo, amici cari. Nel frattempo su Rotten Tomatoes, dopo il primo weekend di programmazione, siamo al 97% e in giro si sente spesso la frase: “miglior film Marvel senza se e senza ma”. Uhmmmmmmm. Siamo sicuri?

Mezz’oretta buona la passa qui

L’arrivo in sala del film solista del regnante di Wakanda, T’Challa, Black Panther, il primo supereroe nero, africano, dell’universo Marvel si porta appresso una serie di implicazioni che sarebbe stupido ignorare. Black Panther, diretto da Ryan Coogler, uno che prima di gasarci abbestia con Creed ha esordito con Fruitvale Station, un film denuncia sull’assassinio da parte di due poliziotti di Oscar Grant, delinquentello nero e disarmato, viene letto dalla critica e dal pubblico prima di tutto come un film politico. Tra le varie recensioni che ho letto in giro, la più chiara in questo senso mi sembra essere quella a firma di Eli Glassener di CBC News:

“Black Panther isn’t a film about battling a giant robot or chasing magic stones. Instead, it explores issues of power and privilege, taking us inside a country torn apart by questions about whether to share its riches”.

Capito, brutti babbi? Basta con film stupidini con della gente che cerca un cubetto di Ergospalmatron! E arrivato il momento di parlare di Potere e Privilegi! Dubbi etici, domande scomode! Insomma, raga: POLITICA. E allora andiamo a vedere cosa dice di politico Black Panther.

Scenderemo nelle Strade

Dopo un prologo in cui ci viene spiegato che il Vibranio bla bla bla, e che quindi Wakanda è lo stato più figo del mondo ma per rimanere tale deve rimanere segreto, il film si apre nel 1992, l’anno dei Los Angeles Riots. Siamo in un campetto da basket, ai piedi di un project nella periferia di Oakland. Mentre mi torna in mente la sigla italiana di Mr. Cooper penso: “Soccia, la tocchiamo piano…”. In un appartamento pieno di teli africani, di quelli che i tuoi hanno comprato al Club Méditerranée di Agadir nell’estate pazza del 1982, ci sono due regaz neri che si stanno armando per scendere in strada e unirsi alle proteste. Bussano alla porta. I regaz nascondono le armi dietro i teli del Club Med per poi aprire. Entrano due bellissime guerriere africane con tanto di lancia in mano. Sono le ambasciatrici del Maccosa, di T’Chaka, il Re di Wakanda, la Pantera Nera, il quale convince i due a non commettere atti criminali. Peace and Unity and McCosa and Sigla di Mr. Cooper

In quel appartamento succederanno anche delle cose che non vi posso qui scrivere per via degli spoilerz, ma subito dopo arriviamo ai giorni nostri, all’incoronazione di T’Challa (Chadwick Boseman), la nuova Pantera Nera, dopo che suo padre è stato ucciso nel precedente Captain America: Civil War. Grandi momenti di emozione, grandi balli africani sulle note di una colonna sonora pacchissimo che sembra quella de Il Re Leone, grande Forest Whitaker, grande Angela Bassett coi dread, grande Lupita Nyong’o, grandi accenti africani, grandi momenti Pride. Bellissimo. Il problema è che c’è qualcuno che vuole mettere le mani sul vibranio. Cos’è sta storia che solo nello stato segreto di Wakanda possono avere le navicelle spaziali fighissime, le pallette che ti curano le malattie e le armi pazzeschissime? A portare avanti questa rivolta, aiutato da un sempre più gigionissimo Andy Serkis, è Erik Killmonger, interpretato dal migliore amico di Coogler, Michael B. Jordan (che in quanto a carisma se magna Boseman a colazione).

Set brutti

Per cui abbiamo da una parte l’eroe, africano, africanissimo, tipo che poi ad un certo punto compare un albero nella savana con le pantere nere sopra e il fantasmino del padre vestito con un dashiki incredibile. Dall’altra invece c’è il villain, il cattivo, un gangsta di Oakland che parla come un gangsta di Oakland e che ha tradito Wakanda. Ok? Ok. Non lo so, ma a me sembra un po’ semplicistico e non così politicissimo come ci viene raccontato. Cioè, niente di male, ci mancherebbe altro, ma alcune cose, come la colonna sonora, Forest Whitaker o le sequenze col fantasmino del padre, sono quasi macchiettistiche, estremamente forzate, involontariamente ridicole. Interessante? Mah, sì, ma francamente immagino che per noi in Italia o in Europa la cosa risulta piuttosto ininfluente. A meno che voi non siate dei dementi razzisti e allora magari la cosa che la Marvel ha prodotto una sorta di cinecomic blaxploitation vi urta, ma quello sono problemi vostri. So che poi ci sono quelli che si innervosiscono se lo dico, ma ho come l’impressione che la percezione che si ha di questo film negli Stati Uniti sia molto diversa dalla nostra. Per gli stessi motivi per cui Get Out è arrivato agli Oscar. Con la differenza che Get Out era mille volte più provcatorio. Qui alla fine siamo in un film Disney…

Maccosa

Il problema vero del film è però un altro. Il problema di Black Panther è che per quanto riguarda il lato action è piuttosto deludente. Tutte le scene d’azione sono mortificate da un digitale particolarmente fintone e plasticoso, di quelli che vedi nel primissimo trailer di un film e immagini non sia ancora quello definitivo. Wakanda, il regno afrofuturista che poteva essere uno degli assi nella manica del film, è una versione un po’ sfigata di Asgard con qualche “graffito” buttato lì sui muri che fa tanto slum di Nairobi ma anche un po’ pubblicità della Uno Rap. In generale si fatica a trovare un set decente (la miniera di Vibranio col tram dove si svolge il duello finale è orrenda) e tutto appare già visto, scontato. Sì, ci si diverte qua e là, personalmente ho trovato ottima l’idea dei piloti in remoto, ma Black Panther NON è sicuramente il miglior titolo della Marvel. Carino, ma si ha come l’impressione di essere di fronte a un film scritto col pilota automatico.

DVD-Quote:

“Non il Miglior film della Marvel.”
Casanova Wong Kar-Wai, i400calci.com

>> IMDb | Trailer

Casanova Wong Kar-Wai
Autore del post: Casanova Wong Kar-Wai
"Maccosa!"
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184 Commenti

  1. Toni Già 19/02/2018 | 08:25

    Francamente imbarazzante e ridicolo nella prima parte ma dall’inseguimento in Corea migliora e come film d’azione è potabile anche se pure per me non è manco lontanamente il miglior Marvel (che rimangono il primo Avengers e Winter Soldier a mio avviso).
    Non me ne frega niente del punto di vista politico, insomma se volete fare un film serio fatelo serio e non con un supereroe. Anche perchè se voglio vedere un film impegnato lo scelgo io, non che mi devi nascondere la politica nel film d’azione di supereroi.

    Rispondi
    • H.P. LoveKrapfen 19/02/2018 | 14:50

      Concordo in pieno

    • Chewdecca 26/02/2018 | 08:40

      Come non dimenticare anche un “aiutiamoli a casa loro”, concetto detto e ribadito più volte? Ma la par condicio?

  2. Toni Già 19/02/2018 | 08:27

    Non ho capito se in quei grattacieli di Wakanda ci vivono o è solo per impressionare.

    Rispondi
    • Anonimo 20/03/2018 | 09:17

      Sono neri strani: hanno i grattacieli grandi solo per impressionare, si vede che il vibranio riduce lo sviluppo di alcune appendici, provocando invidia per i paesi vicini….

  3. Johnhotline 19/02/2018 | 09:00

    In un grattacielo del centro wakanda ghera la tribü dei vacaputanga

    Rispondi
    • Rocco Alano 19/02/2018 | 09:03

      Gh’er la tribù dei negher del menga

    • Giorgio Clone 19/02/2018 | 10:14

      el gran capo era T’Challa Ballalonga. El ze piazzado in d’el centro wakanda con la sua bella fionda.

    • aaaaa 19/02/2018 | 14:37

      porca puxxana non la conoscevo.

    • Gigi Proiettile 19/02/2018 | 23:15

      al gran capo Bantù Killmongo ghe piaseva el trono bislongo

      (ti voglio bene)

    • Rocco Alano 20/02/2018 | 11:37

      alla principesa Lupita N’goio, ghe piasev el casso roio

  4. Djenco Unchained 19/02/2018 | 09:21

    Uhm, a ‘sto giro non son d’accordo con la rece. Cioè, sicuramente tutti i punti negativi della messa in scena son quelli snocciolati qui, ma ho personalmente trovato che i pregi superassero di gran lunga i difetti. Per quanto riguarda l’immaginario, costumi, musiche e design della tecnologia in VR sono finalmente qualcosa di fresco per un film Marvel. Per quanto riguarda l’aspetto politico, proprio perché è un film della Disney che deve piacere a grandi e bambocci finalmente entra in qualche modo l’attualità, avercene. L’idea che mi son fatto è che abbiano scritto una storia semplice e canonica, ma caricando ognuno dei personaggi e dei luoghi con una precisa simbologia che ha radici nei vari conflitti interni ed esterni della comunità black. Ad esempio il confronto fra nativi africani e afroamericani da più generazioni è una questione bella spinosa, il fatto che abbiano scelto questo elemento come base del conflitto principale del film non la considero roba da poco. Comunque de gustibus (o meglio: dipende dai gusti in cui si vuole che i Marvel Studios vadano a parare), per intenderci a me Thor: Ragnarok che da queste parti è piaciuto ha fatto l’effetto di quei comici televisivi che ridono alle loro battute.

    Rispondi
  5. sniffo 19/02/2018 | 09:28

    A me è sembrato un film riempitivo fatto per raccontare meglio chi cavolo è quel negro vestito da gatto che compare in Civil War e completare meglio il mosaico del Marvel Universe.

    Anche Spiderman Homecoming mi aveva dato quell’impressione a dire il vero.

    Sono personaggi che sembrano esistere in funzione degli Avengers. E Spiderman tanto più visto chè in fondo è il figlioccio di Tony Stark.

    Ant-man, per dire, pur essendo un personaggio minore, vive di vita propria e potrebbe (e pare proprio lo farà) continuare a farlo.

    Rispondi
    • Capitan Ovvio 20/02/2018 | 14:02

      Concordo, infatti se devo scegliere un film leggermente diverso e per questo più interessante di tutti i copia/incolla pigiamoni Marvel scelgo proprio Ant-man. Poi si scopre che il progetto originale è di quel genio di Edgar Wright, che ha avuto anche le palle di mandare tutti a ramengo perchè non gli facevano fare il film che voleva lui e tutto ha un senso

    • Cristofaro Columby 20/02/2018 | 17:34

      qui sopra la trascrizione di una conferenza stampa di Alberto Tomba

    • Capitan Ovvio 20/03/2018 | 09:20

      Ci sono sempre le maestre dedicate, per i bambini speciali con difficoltà nella comprensione del testo: informati (se sei riuscito a capire almeno queste due frasi in croce)

  6. Killing Joke 19/02/2018 | 09:32

    Parlando del film, mi è piaciuto per il tentativo di discostarsi dai canoni-Marvel, tentativo che via via si attenua (le battutine e i momenti da ridere per tredicenni alla fine arrivano anche qua) ma insomma, ci prova.
    E poi un cast di comprimari black di livello eccellente, oltre a Forrest che è la solita garanzia anche Angela Bassett.
    Per quanto riguarda il lato politico il film a mio parere si regge su un equivoco di fondo enorme: OK, T’Challa è buono, illuminato, vuole il bene del suo popolo, OK OK tutto vero. Resta però un monarca assoluto

    Rispondi
  7. L’ozio è il padre di Virzì 19/02/2018 | 09:48

    Black Panther isn’t a film about battling a giant robot or chasing magic stones. Instead, it explores issues of power and privilege, taking us inside a country torn apart by questions about whether to share its riches”.

    Mhmmm… Dov’è che l’ho già sentita questa? Ah si, “Il Principe cerca moglie” con Eddie Murphy che si finge nigga povero come la merda nel Queens, scoprire se stesso e alla fine riversarsi riccone e far felici tutti!

    Rispondi
    • IoMeMedesimo 19/02/2018 | 14:15

      Vabbeh, io mi sono visto alla tele la promozione che lo definiva il primo super eroe nero in un film…seeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!

      A sto punto il prossimo film con un treno lo definiranno il primo film con un treno!

    • Gino Rattuso 19/02/2018 | 14:42

      Infatti se c’è chi definisce Wonder Woman “la prima donna forte dei film d’azione” o qualche cazzata del genere…

      E in effetti c’è chi è andato alla prima di BP in cosplay da regnanti di Zamunda: https://www.facebook.com/KillerKitschDesigns/posts/1562785830423606?pnref=story

    • L'ozio è il padre di Virzì 19/02/2018 | 15:15

      Ma porc’… Dovevano tenersi buoni i costumi per l’eventuale notte degli Oscar! Avrebbero battuto Stone e Parker vestiti da donna:
      https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcR8cN-PkFNpZ58k0P7JRgTijsVRqDAfUj0HXj0LhbYPfU7Ev2eT

    • IoMeMedesimo 19/02/2018 | 22:07

      Penso che il cosplay da regnanti di Zamunda sia la risposta più intelligente non tanto a questo film ma a tutta la propaganda politica che gli gira attorno.

    • Capitan Ovvio 20/02/2018 | 14:04

      Come si farà a sospendere l’incredulità in un film ambientato a Zamunda ma con le astronavi, e nessuno al mondo lo sa, infatti per me rimane un mistero. Personaggio con la plausibilità sotto zero, e stiamo parlando di supereroi!

  8. Tex 19/02/2018 | 10:16

    Pensavo di essere l’unico a pensarlo.
    In giro si parla di miglior cinecomic di sempre,per me non è manco il migliore della Marvel.
    Ho immediatamente pensato che i voti così alti fossero dovuti più al tema e al colore dei protagonisti,che al film in se

    Rispondi
  9. Il Reverendo 19/02/2018 | 10:20

    non l’ho ancora visto e non mi ispira particolarmente. black panther già mi stava un po’ sulle palle in civil war, quando gli esplodevano granate a un millimetro dalla faccia e lui non batteva neanche le palpebre perchè ”ha il costume in vibranio”. e sti cazzi, tanto vale che diciate ”ha l’invincibilità”.
    ecco cioè mi dà l’idea di avere gli stessi difetti di superman ma nemmeno un decimo del suo appeal.
    non mi dice proprio niente, anche la componente politica mah, questo è un re di uno stato africano segreto ricchissimo che se ne batte le palle se tutti gli stati intorno muoiono di fame e di guerra civile? bah.
    se poi mi dite anche che le scene d’azione non sono nulla di che proprio mi sfuggono i motivi per cui questo dovrebbe ispirarmi. almeno ci sono altri supereroi in mezzo o è solo questo sconosciutone?

    per il resto tutta la prima parte sulla componente politica che per un europeo lascia assolutamente il tempo che trova (lo sospettavo), è la stessa identica cosa che ho pensato per get out, salvo che poi a ripensarci e analizzando la trama in get out la trama non ha alcun senso e lo stesso vale per la morale, la forza sovversiva anche là sembra solo appartenere ad un ribaltamento per cui il nero non è più la spalla comica o il saggio che dà suggerimenti, ma un protagonista qualsiasi, mentre ad essere connotati soprattutto dal colore della pelle sono questa volta i bianchi. che ok, ma se non me lo contestualizzi nell’economia di una trama intelligente mi perdi. no, non mi è piaciuto get out.

    e poi così come per wonder woman, anche qui non riesco a vedere lo straordinario elemento di novità. non è il primo film con un nero protagonista, non è il primo film di supereroi con un nero protagonista, di nuovo mi sembra però che sia il primo film ad insistere con cotanta caparbietà sul fatto che la politica sia un elemento importantissimo del film senza poi fare nulla in più rispetto ai film che lo hanno preceduto. tutta pubblicità.

    Rispondi
    • giopep 19/02/2018 | 10:34

      “mi sembra però che sia il primo film ad insistere con cotanta caparbietà sul fatto che la politica sia un elemento importantissimo del film senza poi fare nulla in più rispetto ai film che lo hanno preceduto. tutta pubblicità.”

      Beh, se non si limita il discorso alla politica, questo si può dire in un certo senso di tutti i film Marvel Studios, perlomeno da quando hanno capito che è una mossa di marketing eccellente, anche perché la stampa se la beve come acqua fresca e rilancia. Ogni loro nuovo film è il solito film Marvel, con due virgole cambiate a livello tematico/stilistico, ma te la vendono come rivoluzione e cercano di convincerti che TUTTO IL FILM sia così, appartenga a un genere diverso, quando in realtà è la stessa roba con qualche piccola modifica alla formula. Dr. Strange era Iron Man con dieci minuti di droga e l’hanno venduto come un film tutto fatto in quel modo. Winter Soldier aveva dentro Robert Redford e qualche omaggio e han provato a farlo passare per I tre giorni del condor. Guardiani della galassia fatto passare per il film Marvel ribelle perché a un certo punto c’è un doppio senso sulla sburra. E via dicendo.

      Intendiamoci: sto un po’ estremizzando e comunque non è un giudizio di merito, a me piacciono bene o male sempre, mi ci diverto, e trovo comunque apprezzabile che all’interno della formula consolidata si provi a sperimentare con queste varianti. Però fra “varianti interessanti all’interno della formula consolidata” e “ogni film appartiene a un genere diverso ed è pieno di idee rivoluzionarie” ci passa un oceano di cazzate.

    • Axel Folle 19/02/2018 | 12:12

      “questo si può dire in un certo senso di tutti i film Marvel Studios, perlomeno da quando hanno capito che è una mossa di marketing eccellente, anche perché la stampa se la beve come acqua fresca e rilancia. Ogni loro nuovo film è il solito film Marvel, con due virgole cambiate a livello tematico/stilistico, ma te la vendono come rivoluzione”

      applausi

    • Pamar Bjornson 19/02/2018 | 14:32

      Peraltro e’ anche quello che sono sempre stati i fumetti di supereroi…

    • giopep 19/02/2018 | 15:00

      Ma infatti io non ho nessun problema con l’idea di infilare (più o meno a calci in culo, lì sta all’esecuzione) roba interessante che possa impreziosire quello che poi rimane un film di supereroi fedele alla formuletta. Non solo è necessario per allontanare il momento in cui tutti si romperanno il cazzo, è proprio una bella cosa. Ottimo!

      Quello che mi fa sorridere è che Marvel prenda ciò che viene infilato, diciamo, e cerchi di farlo passare come essenza stessa del film, nascondendo il fatto che in realtà i film sono molto più tutti uguali fra loro di quanto dicano. E che un sacco di stampa se la beva senza dire “bah”, probabilmente perché c’è un tale desiderio di variazioni sulla formula che si finisce per aggrapparsi, come dire, al lato positivo.

    • Il Reverendo 19/02/2018 | 15:04

      ” E che un sacco di stampa se la beva senza dire “bah” ”

      e qui hai centrato il punto di quello che volevo dire io. non mi dà fastidio se la marvel pubblicizza il film come il primo film su un supereroe ne(g)ro, o che la dc pubblicizzi wonderwoman come il primo film d’azione con protagonista una donna cazzuta.

      mi dà fastidio che ci sia gente, anche gente che ne capisce, che si beve sta roba. e che se james cameron critica wonderwoman dicendo ”il film non è un granchè e la mia sarah connor spaccava i culi molto più di gal gadot”, improvvisamente si becca l’accusa di essere un maschilista.

    • Axel Folle 19/02/2018 | 18:29

      Ma secondo me i Marvel Studios non è che spingano granché sulla cosa. Sanno che di default il minimo ritocco alla formula verrà accolto dalla stampa generalista come una ventata di aria fresca, quando in realtà è sempre la stessa menata solo in salsa differente.

      e a me è più questo voler fare gli arguti da parte della critica che infastidisce. giusto in sti giorni leggevo il parere di un tizio di come Gunn abbia portato “autoriale e cinema indipendente” dentro i film Marvel quando NO CAZZO è solo un film della Marvel fatto da uno ha dato un senso del ritmo e della commedia più solido rispetto ad altri che in precedenza si sono cimentati in un pellicole Marvel. Poi per carità, tolti alcuni scivoloni iniziali ( Iron Man 2, Cap American e i due Thor tutt’al più) a me il resto della roba diverte e con qualche punta di goduria vera. Però non mi piace si cerchi di estrapolare uno spessore che non c’è.

    • giopep 19/02/2018 | 23:56

      No, Axel, guarda, Marvel spinge eccome. Il messaggio di marketing è sempre tutto focalizzato su quello: a ogni nuovo film, tutta la comunicazione verte su quel qualcosina di diverso/significativo che c’è. Le interviste, Feige che blatera, il marketing, il messaggio di partito è compatto. Ma intendiamoci, è pure normale: mica possono mettersi a dire “Oh, è la solita roba”, giustamente loro spingono sulla novità fica. Ci sta.

      La cosa buffa, ripeto, è che pochi in risposta dicano “Sì, OK, bravi, apprezzo lo sforzo, ma Winter Soldier come I tre giorni del condor anche LOL”. C’è chi lo dice, eh, ma son pochi.

      Poi è chiaro che dipende anche dal contesto culturale, perché tutto sommato, per mille motivi (vedi anche quel che dice Casanova nella rece) ci sta che la critica americana reagisca in un certo modo a un film che fa quel che fa Black Panther (idem per Wonder Woman). Ma insomma.

      Comunque, per onestà intellettuale, aggiungo che stasera l’ho visto e onestamente la dissonanza la trovo meno forte del solito. Cioè, la formuletta rimane quella, eh, ma mi sembra un film molto più impregnat” delle sue tematiche “teoriche”, a livello narrativo, di caratterizzazione, di scelte estetiche e musicali ecc… rispetto alle altre volte che hanno provato a vendercela. Certo, sempre nei limiti del nuovo episodio Marvel, s’intende.

    • Cazzo 02/03/2018 | 14:12

      Mi sembri più scemo te, che ti poni il problema del paese di fantasia che non aiuta i paesi vicini di fantasia in uno stracazzo di film di fantasia, che non i realizzatori. Che se ne sono giustamente sbattuti le palle

    • Fra X 01/12/2018 | 20:03

      ” ( Iron Man 2, Cap American e i due Thor tutt’al più) ”

      Non riesco a capire perché IM2 sia così poco apprezzato. Io lo trovo il migliore dei 3! Almeno sul III, che mi è piaciuto, ho letto motivi chiari. Sul precedente… boh! Giusto una volta un giudizio strettamente personale. Riguardo il primo Cap, riflette ed ironizza su un eroe come lui nato in periodo di guerra ai nazisti e fascisti! temevo uscisse una mezza tavanata ed invece il film è brillante e l’ ambientazione europea innevata suggestiva!
      Almeno sono d’ accordo sui primi due Thor, anche se il secondo, al netto di un cattivo con carisma e caratterizzazione zero, non capisco perché venga così criticato. Il primo invece già invecchiato dopo 7 anni! Sulla Terra la “lotta” dei tre con il distruttore… che poverata inaudita!

  10. MANATE 19/02/2018 | 10:31

    L’unica differenza dalle altre 14 pigiamate tutte uguali che ci dovremo sorbire anche quest’anno è che il cast è nero.
    Per il resto solita banalità e piattezza tipica dei pigiamoni che siano asiatici, neri,verdi o donne WW qualcuno?( :°°) )

    Rispondi
    • Capitan Ovvio 20/02/2018 | 14:12

      Non è vero: c’è anche la musica rap

    • Fra X 01/12/2018 | 20:06

      Interessante il termine “pigiamata”! Nato, inspiegabilmente, per la serie classica di Star trek, e di recente trasferito, altrettanto inspiegabilmente, per i film dei MS! XD

  11. Ishiro Sfonda 19/02/2018 | 11:07

    Pare tutti si siano dimenticati di un certo Blade… pure alla Marvel…

    Rispondi
    • Rocco Alano 19/02/2018 | 12:02

      Vero (anche se , all’epoca, non esisteva il Marvel Universe cinematografico)! E lui era democratico, non come T’Ciolla!

    • Zen My Ass 20/02/2018 | 00:24

      Oltre a Blade, ricordiamo anche Spawn, Steel (il superman scrauso col cartellone interpretato da Shaquille O`Neil), la Catwoman di Halle Berry, Blankman, e sicuramente ne verra` fuori qualcun`altro.

    • Zen My Ass 20/02/2018 | 00:25

      Cartellone=martellone…

    • BARONE ZELO 20/02/2018 | 01:47

      Meteor Man

    • avdf 20/02/2018 | 09:27

      e hankok di will smith :D

    • Capitan Ovvio 20/02/2018 | 14:12

      Jordan in Space Jam

    • Fra X 01/12/2018 | 20:07

      “Steel (il superman scrauso col cartellone interpretato da Shaquille O`Neil),”

      Eh, eh! Già! lol XD

  12. Humbert Smile 19/02/2018 | 11:39

    C’è una trama e anche un cattivo che potrebbe avere le sue ragioni. Tanto basta per farne il miglior Marvel di sempre (campionato non tra i più difficili in verità).

    Rispondi
  13. Max 19/02/2018 | 11:48

    Film carino e poco più, con la solita (e sempliciotta…) morale all’acqua di rose. Alcune cose non sono male, ma nel complesso abbastanza anonimo.

    Rispondi
  14. Imperatrice Pucciosa 19/02/2018 | 11:54

    Vabbe un po’ come wonder woman che ormai lo spacciano come il piu’ grande film femminista della storia e prima di questo film le donne nemmeno votavano, e poi era un episodio gigante di sailor moon.
    Diciamo che l’audience americana ormai e’ diventata completamente isterica riguardo le questioni di genere/razza: ok la rappresentazione realistica di tutti i membri della societa’, donne, gay, neri ecc ecc… Ma qui stiamo passando all’apologia a prescindere di qualsiasi film abbia un protagonista che non sia wasp.

    Rispondi
    • Ugo 19/02/2018 | 14:29

      sposami.

    • Marlon Brandon 19/02/2018 | 14:44

      Concordo in pieno. Ormai non se ne puo’ piu’. Voglio film politicamente scorretti. Ma so che per ragioni di marketing e politica questo non succedera’ piu’ per un bel po’….quindi vai di quote, e spera che per sbaglio il film sia godibile lo stesso, vedi Get Out, dove del discorso politico me ne infischio oppure mi riguardo Mississippi Burning perdiana

    • Imperatrice Pucciosa 19/02/2018 | 17:20

      Prendiamo per esempio il film che ha soffiato l’Oscar come miglior film a Gravity: 12 anni schiavo. Ha vinto solo quell’oscar, persino Ellen DeGeneres, la presentatrice della serata, apri’ la premiazione scherzando sul fatto che quello doveva essere il miglior film e basta.
      Oppure l’anno scorso, di nuovo oscar come miglior filma Moonlight, una cagata clamorosa, un film noiosissimo sulla storia di un nero che si scopre pure gay. Insomma piu’ ruffiani di cosi si muore.
      Sono anche stufa di questa parata di paraculismo, io voglio dire che un film con i neri e con i gay fa schifo cosi come un film con i bianchi e gli etero!

    • Daniele Day-Levi Strauss 19/02/2018 | 23:17

      Cazzo, si!!!!!!

    • John 4°Di Milius 20/02/2018 | 00:45

      Imperatrice Pucciosa lovvami in uno di quei giorni!!!

    • Capitan Ovvio 20/02/2018 | 14:14

      Più imperatrici Pucciose e Furiose e meno politicamente corretto, che ha rotto le palle

    • Scarface Johansson 20/02/2018 | 17:40

      Imperatrice Pucciosa forma president!

    • Scarface Johansson 20/02/2018 | 17:42

      Volevo dire for president! vacca boia..

    • IoMeMedesimo 21/02/2018 | 00:10

      Concordo.

    • Fra X 01/12/2018 | 20:12

      Già! Non riuscivo ancora a capire perché all’ uscita di episodio VII la menassero tanto con Rey ed un pochino con Judy di “Zootropolis”. Solo con l’ uscita di WW ho avuto chiara la situazione!
      Come se nel 91-92, per ritornare a Sarah Connors, T2, “A letto col nemico”, “Il silenzio degli innocenti”, “Pomodori verdi e fritti alla fermata del treno” e “Thelma e Luise” fossero stati eletti in primis a simbolo e non valutati solo come opere! Mah!

  15. Lucio Leoni 19/02/2018 | 12:31

    Forse sarò fuori tema, ma recentemente ho rivisto la vecchia trilogia di Blade, e col senno di poi mi pare che dia le piste alla maggior parte dei filmoni di super eroi degli ultimi, uh, quindici anni. Azione a palla, trame grossomodo coerenti, costumi fighi e coreografie eccellenti. E un attore nero molto, ma molto più convincente di Chadwick coso, come si chiama, quello lì con facciotto… Sigh!

    Rispondi
    • Killing Joke 19/02/2018 | 18:46

      Credo che allora ci fosse più libertà nel rapportarsi coi personaggi.
      Alla fine dovevi fare solo dei film, oggi invece con l’universo condiviso devi sempre restare all’interno dello spartito

    • Fra X 01/12/2018 | 20:15

      Attento che potresti essere preso per un inguaribile nostalgico cui piace roba ormai datata! XD Scherzi, più o meno, a parte, non ho visto la trilogia di Blade, ma non fatico a crederlo.

      “Alla fine dovevi fare solo dei film, oggi invece con l’universo condiviso devi sempre restare all’interno dello spartito”

      Anche questo è vero.

  16. skogkatt 19/02/2018 | 13:56

    Grazie Casanova che mi hai ricordato dell’esistenza di Mr. Cooper e un abbraccio da tru bro per aver citato lo spot della Uno Rap. Yo.

    Rispondi
  17. Attila Finch 19/02/2018 | 14:07

    Visto.
    Il miglior film marvel di sempre nel 2018 a tema razziale.

    Scherzi a parte credo che sia il classico “dilemma di Giasone”™ inventato proprio su questo sito.

    Black Panther va valutato come film calcista ? come film normale ? come cinecomic ?

    Come film calcista ha ragione zio Giasone, anche sua nonna potrebbe essere Black Panther, come cinecomic invece penso che sia assolutamente valido e pregevole.

    Non è nulla di che, capiamoci, ma ha l’enorme pregio di parlare di tematiche politiche e/o razziali per 10/15 minuti ad una massa enorme di persone e lo fa senza annoiare come il terzo della trilogia del cavaliere oscuro.

    Sono prodotti estremamente commerciali e non sono nè autoriali nè politici, ma sicuramente saranno visti da più persone

    I film marvel non sono dei buoni action movie ma possono essere dei buoni comic movie. Tutto qui

    Rispondi
    • Il Reverendo 19/02/2018 | 15:08

      ma che cosa vuol dire ”comic movie”? Esistono delle caratteristiche diffuse del genere a parte essere tratti da un fumetto? perchè anche a history of violence e road to perdition sono tratti da fumetti, ma non li metterei nello stesso genere dei marvel. e poi allora i film tratti da libri dovremmo definirli ”book movie”?

      (non è una domanda polemica)

    • Attila Finch 19/02/2018 | 15:25

      per me si intende comic movie quando si cerca di condensare in unico film non un’unica opera, come può essere una graphic novel, ma una serie o comunque un personaggio con una lunga vita editoriale.

      La marvel/disney sta creando poi il proprio paradigma di comic movie inteso come film tratto da un fumetto, che si rivolge ad una fascia di età estremamente ampia, con tematiche più o meno approfondite, toni tendenzialmente leggeri, un misto tra action e comedy ed una continuity orizzontale più o meno assente.

      Se dovessi dire io cosa intendo per comic movie

    • Fra X 01/12/2018 | 20:29

      “ma che cosa vuol dire ”comic movie”? Esistono delle caratteristiche diffuse del genere a parte essere tratti da un fumetto? perchè anche a history of violence e road to perdition sono tratti da fumetti, ma non li metterei nello stesso genere dei marvel. e poi allora i film tratti da libri dovremmo definirli ”book movie”?

      (non è una domanda polemica)”

      Questione davvero interessante! E che è sorta mi pare solo con l’ uscita massiccia dei film sui supereroi Marvel negli ultimi 18 anni.

  18. Cecchi Gore 19/02/2018 | 14:23

    Ueila raga, ma Pantera Nera nel film lo chiamano “Black Panther”? E poi: quando sfodera gli artiglietti dai guanti fa ancora straridere?

    Rispondi
    • aaaaa 19/02/2018 | 14:35

      sì lo chiamano Black Panter.

      pensa che in Giappone lo chiamano Braccu Panza!

    • Fra X 01/12/2018 | 20:31

      Il peggio è Capitan America chiamato Captain America”! Sic!

  19. aaaaa 19/02/2018 | 14:35

    Se davano 20 minuti in più a Serkis come minimo faceva il cosplay di Cesare o Gollum

    Rispondi
  20. aaaaa 19/02/2018 | 14:39

    comunque parlate più volte di Get Out però vi siete dimenticati di dire che c’è proprio il protagonista che fa una parte in questo

    Rispondi
    • Casanova Wong Kar-Wai 19/02/2018 | 14:45

      non l’ho citato per pietà: uno dei personaggi peggio scritto ever? “sono buono ma non faccio nulla -> mi tenta il lato oscuro -> scherzavo”

    • giopep 20/02/2018 | 10:13

      Ma no, dai, esageri. Fin quasi dall’inizio te lo mostra combattuto per tutte le faccende pregresse e mi sembra spieghi i motivi per cui si allea con Jordan (a parte il fatto che è un figo della madonna e lo seguirei pure io). Poi da lì viene comunque mostrato in difficoltà tutto il tempo e alla fine, quando nel bel mezzo del combattimento ha un attimo per fermarsi, si vede che si rende conto del macello che ha scatenato, che sta facendo massacrare la sua gente a vicenda, e si ferma.

      Cioè, intendiamoci, è una roba semplicistica ed esilina, ma non mi sembra particolarmente peggio del 99% degli archi narrativi che si vede nei film Marvel (o nei blockbuster hollywoodiani in generale), soprattutto poi quando si parla di antagonisti o pseudo-tali.

  21. Ugo 19/02/2018 | 14:48

    per giorni ne ho letto a riguardo della “rappresentazione dei neri”, della “cultura africana”, del “ribaltamento del privilegio”…
    non una parola su dialoghi, sceneggiatura, scene action…
    poi ho cominciato a leggere di gente un po’ delusa perchè la comunità LGBT non era poi così efficacemente rappresentata (ma tranquilli, pare che la sorella di T’Challa sia gay e ci darà contezza di questa sua scelta con ampio minutaggio nel sequel…).
    e insomma, cominciavo a sentir puzza di Wonder Woman.

    ma credo che qui si apra un interessante punto di discussione.
    ovvero, se trovo che WW (al netto della presenza di Gal che per quanto mi riguarda potrebbe pure passare due ore a leggermi la sua lista della spesa e la guarderei comunque adorante…) sia una poveracciata senza idee e mediocremente realizzato, è perchè ho gusti difficili e magari qualche elemento di realtà oppure perchè sono un lurido agente del patriarcato?
    e ugualmente, se penso che BP sia un filmetto con CGI scadentella a volume 11 e poche idee narrative pari pari a due Thor, il terzo IM, due Avenger, e vari altri scatafasci visti in giro negli ultimi anni e non un capolavoro di rappresentazione afro (culturale, futurista, disiaca…), è perchè il film è un po’ MEH o perchè sono uno sporco suprematista bianco e dovrei andare a controllare i miei privilegi?

    perchè è ovvio che se ho il 99% di recensioni positive perchè il film è figo è un conto, se le ho perchè chi propone una critica viene additato come schifoso razzista/maschilista/capitalista e quindi finisce che tace, è un altro…

    Rispondi
  22. Federico Fellone 19/02/2018 | 15:14

    A me basta che mi citi i Nabat nella recensione e sei già un califfo, Casanova

    Rispondi
    • laida firenze 19/02/2018 | 23:33

      oi!

  23. Steven Seagull 19/02/2018 | 16:04

    Bah,
    il sospetto del morbo della political correctness rimane.
    E penso abbia ormai annoiato non poco.
    Ci dev’essere la quota rosa, la quota gay, la quota nera, la quota latina, poi perché non la quota irlandese, quella norrena, quella inuit, quella vegan, quella chenesoio…

    E ancora grazie che il sidaco di Tropoje non ha ancora preteso una quota tropojana riparatoria per i vari Taken.

    Rispondi
    • aaaaa 19/02/2018 | 16:27

      “E ancora grazie che il sidaco di Tropoje non ha ancora preteso una quota tropojana riparatoria per i vari Taken.”

      Ecco la trama di Taken 4!

    • IoMeMedesimo 19/02/2018 | 21:59

      Aritaken!

  24. Steven Seagull 19/02/2018 | 17:58

    “I got no money, but i have a lot of vibranio; With my hard vibranio I will find you and I will kill you”

    Segue tortura del nipote laterale di Marko con i chiodoni al vibranio, arriva poi Rade (che è Croato, non Russo) che fa il Russo cattivo razzista che ruba il parrucchino a Nicolas Coppola Cage.

    Non prima però di aver fatto coming out.

    No, davvero, però con sta storia della political correctness hanno un po’ scassato i cabassisi.

    IMMHO, eh. :-)

    Rispondi
  25. Han Solomon Northup 19/02/2018 | 18:46

    Considerazione generale sui commenti di ‘sto thread: oh vez, dire “non se ne può più del politically correct” non vi fa apparire più intelligenti, solo utenti bianchi medi. Per il resto continuate pure.

    Rispondi
    • coraado 19/02/2018 | 19:13

      esco dal silenzio solo per dire: ti stimo.

    • Il Reverendo 19/02/2018 | 19:52

      sì boh, io sono bianco e medio, il politically correct è una merda apocalittica, che viene dal paese di quelli che nel 1800 avevano la schiavitù come gli antichi egizi e che nel 2018 hanno il ku klux klan, però ci esportano una lista di parole che non bisogna dire perchè urca guai guai guai!

      politically correct=cancro.

      politically correct venduto attraverso film ubercommerciali, superficiali e veicolo per vendere giocattoli, forse riesce ad essere persino un pelino peggio del concetto in sè di politically correct.

    • Ste 19/02/2018 | 20:58

      Amen

    • Ste 19/02/2018 | 21:47

      Non l’ho girato io black pigiama panther … Che poi il pubblico target di ste robaccia è a malapena maggiorenne sai cosa gli frega del discorso politico…se poi sei maggiorenne e la pantera in pigiama diventa un simbolo portatore di significato di qualsiasi tipo direi che oltre alla cgi anche il cervello dello spettatore è scadente.

    • Simone 19/02/2018 | 23:00

      Esco dal silenzio pure io, visto che il film non l’ho visto e in generale i Marvel non mi dicono granché. Comunque il politicamente corretto è un puritano con la pelle di un progressista addosso. La vicenda dei dipinti di Egon Schiele tolti a Londra o del quadro con le ninfe a Manchester tolti perché OMG gente nuda in un quadro di cento anni fa, qualcuno potrebbe rimanere sconvolto non ha nulla ha che fare con l’essere bianchi e neri ma è pur sempre politicamente corretto e, se permetti, è una roba abbastanza penosa.

    • BARONE ZELO 19/02/2018 | 23:47

      Accidenti ma pure se si critica il Politically Correct si rischia di passare da razzista?
      se tanto mi da tanto tra un po si criticherà chi critica la Censura
      a questo punto mi domando come uno Show come South Park possa andare ancora in onda

    • Steven Senegal 20/02/2018 | 00:32

      coso su che ha fatto l’uscita matta su chi si incazza sul politically correct, al mio paese hanno vietato la festa di carnevale a scuola perché c’era il rischio che discriminasse i bambini poveri che non potevano avere costumini belli come quelli dei ricchi. Siamo al punto che devi presentare l’isee per fare carnevale, se non ti accorgi che c’è na deriva brutta o sei un matto estroverso che voleva trollare oppure incartati il tuo utente bianco medio che hai dato pure ai commentatori negri e continua verso il nulla

    • Steven Senegal 20/02/2018 | 00:35

      poi il film è bellino ma è la solita plasticata che viene dimenticata tipo domani, dargli pure la dignità della polemica “alta” mi pare una pagliacciata

    • Axel Folle 20/02/2018 | 07:47

      Ma si che il politically correct è una merda

    • Max 20/02/2018 | 10:10

      Allora sono un utente bianco medio ignorante come una capra: il “politically correct” è una merda, ipocrisia allo stato puro, degno di gente come la Boldrini per intenderci. Anzi, oramai se sei bianco e etero sei fuori moda. Lo schifo!

    • Han Solomon Northup 20/02/2018 | 11:25

      Ahhh ok ops! Scusate tutti, pensavo di essere sui Calci, non sulla Gazzetta.

    • coraado 20/02/2018 | 11:49

      han solomon! boldrini!

      (scusa mi hanno risposto più o meno così l’ultima volta che ho commentato su questi atteggiamenti ribbelli e controcorente dei commentatori dei calci)

    • Capitan Ovvio 20/02/2018 | 14:19

      Esticazzi non ce lo mettiamo Han?

    • Nanni Cobretti 20/02/2018 | 15:00

      CALMA.

      Punto 1: se dite semplicemente “il politicamente corretto è una merda” suonate come dei coglioni. È automatico. Mi dispiace, e sono abbastanza sicuro che non è quello che intendevate.

      Punto 2: se mi dite che il problema è che fuori respira una brutta aria, che si sentono dire e fare cazzate tipo gli episodi citati di Londra e Manchester (anche se nello specifico sono mezze bufale), che c’è una reazione al PC che a volte è ignorante quasi (quasi, molto quasi) come il razzismo, posso capire.
      Se il problema è che in giro c’è l’impressione che o Black Panther ti piace in quanto “avvenimento cinematografico socio-culturale più importante degli ultimi 50 anni” (insieme a Wonder Woman) altrimenti sei automaticamente un razzista, lo capisco perché la discussione generale negli ultimi anni ha preso questa piega qua anche su siti che in teoria dovrebbero occuparsi principalmente dell’aspetto cinematografico, e non è una gran piega.
      Altri problemi non ne vedo. Di certo non aveva senso fare Black Panther bianco e ambientarlo a Beverly Hills.

      PERÒ: qua vi abbiamo offerto un pezzo dove riusciamo sia a inquadrare l’importanza culturale del film nel contesto e nel momento storico in cui esce, sia a dire senza vergogna o giri di parole che è un film mediocre.
      Approfittatene e commentate il film.

      Inoltre: qua non siete al bar, nessuno vi conosce, vi rappresentano solo le vostre parole e in questo momento le vostre parole, abbandonate a se stesse, sono ambigue. Sforzatevi di elaborare che ci guadagnamo tutti.

    • Ste 20/02/2018 | 15:41

      Beh allora è ancora più semplice: il film è una pacchianata stratosferica senza ne capo ne coda sia come film di pseudo fantacinecomicavventura sia come tentativo di inserimento del suddetto in un ambientazione culturale diversa dal White standard. Se ci fosse il marchio Asylum o simile sarebbe una roba da home video anni 90, perché il livello di profondità e produzione è quello.
      P.s. il politicamente corretto presuppone un tema di confronto ed una discussione, se uno arriva e fa il commentino polemico ai commenti polemici solo per il gusto di farlo direi che è una persona triste.
      Massimo rispetto per i 400 calci e abbasso i pigiami.

    • BARONE ZELO 21/02/2018 | 02:34

      @Nanni Cobretti
      “se dite semplicemente “il politicamente corretto è una merda” suonate come dei coglioni”

      Sono (quasi) sicuro che non ti riferissi a me visto che mi sembra di
      essermi spiegato in maniera comprensibile ma nel dubbio provo a rispiegarmi
      io penso e non sono il solo che il politicamente corretto sia una piaga
      perchè di fatto non avrei niente in contrario ma
      quando portato a gli estremi (come tutto del resto) diventa un problema
      il dover a tutti i costi dover cambiare etnia a un personaggio o dover infilare un attore di di una minoranza in un film storico o lamentarsi se in un film come Dunkirk non ci siano attori asiatici o afroamericani lo trovo stupido
      cito per esempio i Bafta che per regola loro se non metti un attore nero o asiatico tra i protagonisti anche se si tratta di un dramma storico non vieni considerato indipendentemente da il valore della tua opera (per esempio l’utimo Orient Express)
      o vogliamo fare l’esempio di Hollow Crown e della scelta di
      affidare a una attrice di colore il ruolo di Margherita D’Angiò?
      o anche del casting del nuovo di Hellboy dove si e’ fatto tanto casino per
      il casting di Ed Skrein (in quel caso anche giustificato se vogliamo) ma poi per interpretare un ninja giapponese si e’ assunto un Coreano che non sapeva niente di arti marziali?
      Ovvio che poi non e’ sempre cosi ricordo un critico che disse
      “Spielberg ragiona in quel modo perchè ci crede perchè crede in codesti valori” ed e’ anche giusto ma quando la cosa e’ forzata o si fa il ragionamento opposto solo in favore del politicamente corretto lo trovo francamente irritante

      “Di certo non aveva senso fare Black Panther bianco e ambientarlo a Beverly Hills. ”
      nessuno credo abbia affermato questo ma come scritto sopra nemmeno fare l’opposto però

      “Inoltre: qua non siete al bar, nessuno vi conosce, vi rappresentano solo le vostre parole e in questo momento le vostre parole, abbandonate a se stesse, sono ambigue. Sforzatevi di elaborare che ci guadagnamo tutti. ”
      io sto facendo un discorso sul cinema e soprattutto sto rispondendo a un altro commento sempre riguardo al cinema e vorrei ribadire che non mi interessa la politica

    • Max 21/02/2018 | 18:10

      Se ti riferisci a me ti spiego meglio il mio punto di vista. Intendo merda il politicamente corretto quando in un film che parla di Dei nordici per forza di cose devi inserire un uomo di colore ecc… Insomma, per quel che mi riguarda il politicamente corretto (come viene inteso ora) ha il senso di un pg13 in un film de i mercenari.

    • LeChuck 21/02/2018 | 18:52

      @Nanni Cobretti

      No, Nanni, perdonami, ma il “politicamente corretto” ha cagato il cazzo, senza se e senza ma.
      Non se ne può più di dover avere in ogni singolo fottuto film “l’obbligatoria quota ne(g)ra N. 469” e “l’obbligatoria quota femmina N. 748”, chi se ne fotte se stereotipati, quando non assolutamente superomistici, anche se il film è ambientato interamente e solamente su una nave da guerra giapponese degli inizi del ‘900 o in un campo di battaglia europeo dell’800, perché sennò “suprematista bianco maschilista!”.
      Anche no, eh!

    • Nanni Cobretti 25/02/2018 | 23:02

      @Max: grazie per la distinzione, ma allora non capisco che problemi ci sono a mettere dei neri in Africa come fa Black Panther.

      @LeChuck: ah boh, io più che avvisarti non so che fare. Quindi secondo te come si fa a risolvere il problema che non ci sono abbastanza minoranze etniche nei film senza mettere le minoranze etniche nei film?

    • Alucab 12/03/2018 | 10:42

      Gli Italians in USA non sono Bianchi fratello

    • Capitan Ovvio 20/03/2018 | 09:25

      @nanni semplicemente non è un problema: se quando fai un film il tuo primo pensiero è “ho rispettato tutte le minoranze e/o le quote rosa nel cast?” fai tu per primo discriminazione. Perchè magari ci sono 3 attori bianchi uomini perfetti per la parte dei protagonisti ma ci devi mettere un asiatico e una donna magari nera per forza perchè sennò non va bene. Uno deve metterci i migliori per la propria visione del film che deve essere fatto, se sono tutte donne bene, sennò andranno bene per il prossimo: è questo razzismo al contrario, mascherato da libertà, che è stomachevole del politicamente corretto

    • Fra X 01/12/2018 | 20:43

      “sì boh, io sono bianco e medio, il politically correct è una merda apocalittica, che viene dal paese di quelli che nel 1800 avevano la schiavitù come gli antichi egizi e che nel 2018 hanno il ku klux klan, però ci esportano una lista di parole che non bisogna dire perchè urca guai guai guai!”

      Già!

  26. Steven Seagull 19/02/2018 | 19:12

    E che é, un insulto essere bianco? O_o

    Personalmente non reputo disdicevole ne’ essere bianco, ne’ nero, ne’ giallo, ne’ etero, ne’ omo, ne vegan.

    Ma appunto, chi razzista non è si deve scontrare con il razzismo perbenista dei soliti. Immagino, per dirne una che oggi usa rigorosamente “antifascisti” nel 2018, a guerra finita da 73 anni diconsi settantatre. Eh, so’ problemi. :-)))

    Ma non si parlava di cinema? Che senso ha buttarla in politica? :-(

    E vabbe’, dai, chiudiamola qui. :-)

    Rispondi
    • giopep 20/02/2018 | 00:06

      “Ma non si parlava di cinema? Che senso ha buttarla in politica? :-(”

      Colpa del film, signora maestra. Ha iniziato lui. :D

    • Toni Già 20/02/2018 | 08:34

      Sono d’accordo Steven (ex Senegal credo).
      Ogni tanto qua si dimentica che si sta commentando un film e non le elezioni.

    • Steven Senegal 20/02/2018 | 09:51

      no io continuo a tenere il nickname della maestosa nazione sub sahariana

    • Toni Già 20/02/2018 | 12:20

      Chiedo scusa a entrambi allora…

  27. Kaiser Zozzo 19/02/2018 | 19:42

    il film é ridicolo sotto l’aspetto visivo. una cgi così scadente non si vedeva da 10 anni. esaltato a più riprese come se fosse il padrino 2 in realtà é il re leone de sto cazzo. una mezza sola per lobotomizzati.

    Rispondi
    • Tex 19/02/2018 | 20:06

      Ma gli piacerebbe essere il re leone

  28. Past 19/02/2018 | 19:42

    sti film ormai si guardano per inerzia, con lo stesso entusiasmo con il quale si va a cagare la mattina…

    Rispondi
  29. aaaaa 19/02/2018 | 20:25

    Un attimo di silenzio:

    http://comicbook.com/horror/2018/02/19/sharknado-6-time-travel-future-ian-ziering/

    AHHHHH

    Rispondi
  30. Enter the ciccion 19/02/2018 | 20:40

    Il film non è un capolavoro, ma tra la miriade di film supereroistici più o meno riusciti, e a volte difficili da distinguere l’ uno dall’ altro, questo almeno si fa ricordare proprio in quanto, “un pò diverso”.
    Le discussioni e i dibattiti che ha suscitato stanno qui a dimostrarlo.
    Ma volendo alzare il livello dei commenti dichiaro le cose che ho più apprezzato nel film: le Wakandiane, tutte bone, regina madre compresa, e i simpaticissimi rinoceronti da combattimento, geneticamente modificati.
    Circa il quarto d’ora che bisogna attendere alla fine, per poter assistere al secondo “insertino” , dico basta! È l’ultima volta che mi fregano. Non si può stare in sala tanto tempo e con gli inservienti che ti scopano sulle scarpe per vedere 10 secondi di anticipazioni(?) decisamente inutili.

    Rispondi
  31. Ste 19/02/2018 | 20:54

    Meglio rivedere Shaft con Samul Jackson che recita sbadigliando che sta buffonata senza senso

    Rispondi
  32. Daniele Day-Levi Strauss 19/02/2018 | 23:32

    Ho letto tutta le recensione (ottima, come sempre) e il 90% dei commenti (giusto per capire l’andazzo), e mi sembra che NESSUNO si sia ricordato di Luke Cage…il nero (negro) spaccaculi per eccellenza dell’omonima SERIE.

    Credevo, con Cage, che la Marvel si fosse coltivata il suo orticello blaxploitation (tra l’altro anche male) e che la cosa potesse essere ormai superata per poter così andare avanti serenamente coi pigiami e le loro avventure fino allo zenit (Infinity War) e poi commentare a “rutto libero”….evidentemente sbagliavo alla grande.

    Rispondi
    • BARONE ZELO 20/02/2018 | 01:51

      ma allora ti sei dimenticato
      Spawn
      Blade
      Steel
      Black Lightning
      Blankman
      Meteor Man
      ma magari sbaglio io…..

    • Daniele Day-Levi Strauss 20/02/2018 | 11:22

      No No, non li ho dimenticati per niente anzi…volevo solo dire che a differenza di Cage in cui il pippone polically correct é ben evidenziato (supereroe nero di Harlem) negli altri no.

      In Blade credo di ricordare un brevissimo accenno al colore della pelle da parte di Whistler mentre racconta come si sono conosciuti…tipo: l’ho trovato per strada era solo un ragazzino nero (o una cosa del genere).
      In Spawn, lasciando stare il film che é una monnezza assoluta…nel fumetto (sono anni ormai che non lo rileggo) non credo si facessero grossi riferimenti razziali.

    • BARONE ZELO 20/02/2018 | 14:46

      @Daniele Day-Levi Strauss
      prima di tutto rileggendo il mio messaggio mi sono accorto che
      sembra incazzato ma ti assicuro che non lo è ma mi scuso lo stesso
      riguardo il tuo messaggio sono d’accordo sopratutto su Luke Cage
      infatti mi faceva ridere il fatto che nonostante gli esempi quando uscirono non
      fu dato peso alla cosa
      per esempio il tuo esempio di Spawn è perfetto in quel senso

    • Daniele Day-Levi Strauss 20/02/2018 | 18:16

      Non dovevi scusarti, avevo interpretato bene il tuo post.
      Comunque, fair play degno di nota.

      E’ bello confrontarsi con serenità, anche se i pareri possono essere discordanti.

    • BARONE ZELO 21/02/2018 | 02:53

      Guarda io ti assicuro che la risposta al tuo post la ho scritta con il sorriso
      proprio perchè ripensavo proprio a Spawn
      quando seguivo la campagna pubblicitaria del film mai una volta mi sono imbattuto in un commento riguardante la razza il colore della pelle o altro del protagonista
      altro esempio è lo stesso Blade e la sua trilogia
      mi faceva ridere il fatto che siamo in tempi diversi da allora
      comunque grazie dello spunto mi trovi d’accordo

    • Toni Già 21/02/2018 | 08:26

      Sì belli tutti e 3 i blade (meno il terzo) però nel secondo di Del Toro il Blade digitale che combatte contro altri spadaccini digitali era CGI brutta anche lì: sembrava proprio un cartone animato!

    • Daniele Day-Levi Strauss 21/02/2018 | 13:30

      In effetti c’erano momenti quasi imbarazzanti, ma ciò non toglie che i film (tutti e 3) mi piacquero parecchio…ho il cofanetto che fa bella mostra di se in sala.

    • Toni Già 23/02/2018 | 17:43

      Io non ho il cofanetto solo perchè li ho comprati appena uscivano in dvd tutti e 3 :)

    • Fra X 01/12/2018 | 20:26

      “quando seguivo la campagna pubblicitaria del film mai una volta mi sono imbattuto in un commento riguardante la razza il colore della pelle o altro del protagonista”

      Già!

      “mi faceva ridere il fatto che siamo in tempi diversi da allora”

      Già! Sic!
      Comunque come se all’ epoca “Arma letale 2” fosse stato visto innanzitutto come simbolo.

  33. jax 20/02/2018 | 09:30

    Aaaah che bei ricordi Blade, che grandissimi film (i primi due)

    Rispondi
  34. Rocco Alano 20/02/2018 | 11:36

    Da sincero socialdemocratico progressista, sogno un mondo in cui il protagonista potrà essere indifferentemente bianco/negro/donna/frocio/terrone e non gliene fregherà un cazzo di niente a nessuno!
    Il mio sogno, più modesto, è un film in cui si abbia le palle di mettere un buono bianco ed un cattivo nero così…per far stranzazzare Hollywood!
    Che, poi, magari il cattivo nero è scritto mille volte meglio ed è lui a rimanere impresso.

    Rispondi
    • aaaaa 20/02/2018 | 11:40

      “Il mio sogno, più modesto, è un film in cui si abbia le palle di mettere un buono bianco ed un cattivo nero così…per far stranzazzare Hollywood!”

      Star Trek Beyond?

    • Daniele Day-Levi Strauss 20/02/2018 | 13:19

      Unbreakable..

    • BARONE ZELO 20/02/2018 | 14:18

      @Rocco Alano fino a un certo punto però…..
      comunque per rispondere alla tua domanda:
      Vivi e Lascia Morire
      Training Day
      Demolition Man
      Wanted
      Shooter
      l’ora della violenza
      Fuga Da New York

    • Rocco Alano 20/02/2018 | 14:20

      Ci avete ragione!

    • John 4°Di Milius 20/02/2018 | 16:37

      CONAN.
      IL.
      BARBARO.

    • BARONE ZELO 21/02/2018 | 03:01

      Guarda ti dirò Conan mi e’ venuto in mente per primo ma lo ho saltato
      poiché avevo paura che rispuntasse fuori una battuta che lessi non ricordo dove
      si discuteva sul fatto che in realtà Thulsa Doom fosse un incrocio di vari Cattivi di Howard
      e uno sene uscì con una frase del tipo
      “il casting di James Earl Jones era perfetto poiché il personaggio era un NEGROMANTE”
      lo so è orribile e non fa minimamente ridere ma rovinò una discussione seria e per ciò…..

    • aaaaa 21/02/2018 | 16:27

      “il casting di James Earl Jones era perfetto poiché il personaggio era un NEGROMANTE”

      Ahah, sembra una freddura di Stefano Jurgens (per i non addetti ai lavori: è uno che lavora con Paolo Bonolis da decenni)

    • Fra X 01/12/2018 | 20:46

      Si, ma il più recente è del 2008 se non erro. Come ha scritto qualcuno, nel giro di 3-4 anni sono cambiate molte cose, almeno ad Hollywood.

  35. coraado 20/02/2018 | 11:46

    accidenti, finalmente un’argomento che mette d’accordo tutti i commentatori. amiamoci al grido di “il politicamente corretto è una merda!”

    però

    “politicamente corretto” è un termine ombrello che non vuol dire un cazzo, che unisce stupidaggini e cose importanti, di solito usato per screditare o per semplice ignoranza.
    l’idea che sembrate averne dai commenti mi ricorda supergiovane che fa cagare addosso il governo e i matusa.
    affrontare temi delle comunità marginalizzate non vuol dire per forza fare un pippone politically correct. a volte il risultato è riuscito, a volte no, ma trovare così irritante il solo fatto che si affrontino questi temi a diversi livelli, e che a trovarlo irritante siano sempre le persone dall’altro lato della marginalizzazione, dovrebb farvi almeno fermare un attimo a riflettere.

    pensare che davvero tutti parlino bene di certi film perché hanno paura della polizia politicamente corretto è sintomo di ingenuità, ignoranza o malafede.
    magari black panther non mi piacerà, come wonder woman, che mi ha fatto cacare. non è stato mica un problema dirlo senza dover inventare un nemico femminista e politically correct che mi opprime.

    mischiare benpensanti che si offendono per le parolacce e le donne nude col fatto che un certo linguaggio ostile “normalizzato” ha un impatto negativo su molte persone non giova a nessuno.

    magari di queste cose non vi frega un cazzo, visto che non impattano voi.
    ma appunto non è che bisogna scrivere per forza di cose che non ci interessano, perché da tutto questo qualunquismo viene fuori un quadro desolante.

    Rispondi
    • Han Solomon Northup 20/02/2018 | 12:09

      G * R * A * Z * I * E

    • Djenco Unchained 20/02/2018 | 12:17

      Quoto ogni singolo tuo vocabolo.

    • Steven Senegal 20/02/2018 | 12:46

      non è questione di qualunquismo, è questione che da un intento nobile si sta passando a derive non ragionate e assurde. E il non notarle o peggio ancora mettere tutti nel calderone è un atteggiamento che fa il giro e pare snob al contrario. Il problema c’è e tange, basta pure fare un giro sui social. Poi se vogliamo salvarci dando le patenti di chi può fare osservazioni sul politically correct e poi svicolare dopo che si è fatta una sparata ancora più generalista (presupponendo a priori che non impattino) invocando la Gazzetta… prego accomodarsi pure

    • Anonimo 20/02/2018 | 12:57

      @Steven Qui nessuno sostiene che gli eccessi vadano bene, in qualsiasi direzione, per carità. Ma, per tornare al film, dove ritieni che sia presente il politically correct? (fermo restando che stiamo parlando di un prodotto che –
      mi pare acclarato nei suoi intenti – più che intercettare l’audience di Commando è fatto per portare al cinema delle famiglie)

    • Steven Senegal 20/02/2018 | 13:20

      no ma guarda, l’ho pure scritto che secondo me è un buon film (sempre nel segmento della realtà di plastica che è, cioè film MCU) e che non vedo il caso di montarci sopra una discussione al proposito. Io ce l’avevo con l’uscita che dicevo, generalizzante tanto quanto quelle che voleva bacchettare. Io la piglio come “opera d’arte”, però etichettare come 13enni incazzati col mondo o suprematisti bianchi quelli che avvertono nella galassia media, studios, star system, la possibilità di esagerazioni mi pareva un filo a caso. E ste esagerazioni sono pure pericolose tanto quanto il fottersene delle “minoranze” perché poi vengono recepite o filtrate da gente che non ha strumenti e si traducono in abitini di carnevale riposti nell’armadio, gente che parla e scrive con gli asterischi alla fine delle parole, robot chiusi in cameretta che dilapidano il tempo indignandosi sui social perché un negro è in tendenza

    • BARONE ZELO 20/02/2018 | 14:06

      @Steven Senegal concordo…..qualcuno ha detto BAFTA per caso?

    • Djenco Unchained 20/02/2018 | 15:15

      @Steven Scusami ero io l’Anonimo di prima, oggi non ce la faccio (son qua da parecchio, ma di solito lurko e non commento). Capisco assolutamente il rischio che dici che persone senza strumenti si fermino alla moda e non vadano oltre, c’è ed è reale. Ho però notato una cosa, da collaboratore per anni di una community sui diritti civili: che a volte le mode son l’unica cosa che rende plausibile un’apertura a livello di massa, più di cento comizi che vengono invece visti come un qualcosa di distante e fazioso. Certo però che leggere commenti come quello di max nel thread sopra è disarmante, credo il punto fosse quello.

    • Nanni Cobretti 20/02/2018 | 15:18

      Grazie Coraado, sono intervenuto anch’io più su senza accorgermi che l’avevi già fatto tu qua, ma mi sembrava comunque ingiusto lasciarti da solo.

    • Steven Senegal 20/02/2018 | 15:59

      @djenco: capisco il tuo punto e faccio tesoro della tua esperienza e dell’argomentazione di coraado. Non siamo distanti, entrambi ce la siamo presa contro uscite gratuite

    • Ste 20/02/2018 | 16:05

      Si ma siccome è un film è in quanto tale e in quanto orrendo non può incidere minimamente sulla realtà quotidiana di maggioranze e minoranze io mi sentirei anche libero di dire che è un’opera artistica di intrattenimento pensata e fatta male e che attribuirgli un valore intellettuale per il colore dei costumi e degli attori è un’operazione un pochino banale e meschina. Poi ripeto il target è talmente basso per esperienza di vita reale e cinematografica vissuta che leggendo questa discussione chi ci ha buttato i soldi si metterebbe solo a ridere. Lo farei fare a Spike Lee che dal costume da pantera secondo me qualcosa di decente cagherebbe fuori.

    • Anonimo 20/02/2018 | 17:19

      wow!
      Colpito ed affondato.

    • BARONE ZELO 21/02/2018 | 03:27

      Wait a second (non so se era riferito a me)
      io sono contento se temi importanti vengono inseriti in Blockbuster
      perchè ammettiamolo film così arrivano a più persone e la cosa bella è che
      molte volte il messaggio non viene sbandierato in faccia ma inserito in un contesto
      che può arrivare come metafora insieme a altri spunti
      io personalmente non trovo irritante l’idea del film ma quello che si crea attorno
      vedasi il caso Wonder Woman oppure per esempio il tipo che che è stato insultato
      perchè mentre era alla proiezione di BP ha chiesto alle persone di
      non sbraitare che voleva vedere il film per il quale aveva pagato come se
      avesse inneggiato al razzismo
      a me più che altro fa incazzare il buonismo di fondo che si crea a riguardo
      poi ovviamente varia da caso a caso e come ho spiegato sopra come la penso a riguardo
      io personalmente non mi senti in colpa di nulla
      non mi sembra di aver colpevolizzato nessuno a riguardo solamente in questo genere
      di film non vedo tutto questo spunto rivoluzionario o profondo
      quando le cose sono fatte bene sono il primo a esserne lieto
      ma non mi sembra questo il caso

  36. Djenco Unchained 20/02/2018 | 12:16

    Quoto ogni singolo tuo vocabolo.

    Rispondi
  37. Steven Seagull 20/02/2018 | 13:46

    OT: ops, scusa Steven (Senegal), non c’era l’intenzione di plagiarti nel nome.

    Domando venia ancora. :-)

    Rispondi
  38. Gigi Shabani 20/02/2018 | 21:14

    In effetti Casanova con Get Out l’hai vista davvero lunga. Merito della tua palla di cristallo? Who knows

    Rispondi
  39. wuwazz 21/02/2018 | 10:53

    Raga no dai! Sto film è una cagata allucinante! Boseman è un Derek è un Derek Zoolander nero, il film in sé è un generatore di maccosa devastante, e l’elefante nero nella stanza (storia di complessi di inferiorità neri su neri per neri che fanno cose neri fighi neri i neri ci sono dobbiamo inquadrare neri più neri possibili neri – ho già detto la parola neri?) è talmente grosso da rasentare il ridicolo.
    Il film è una grossa metafora della famiglia bianco caucasica (con tanto di golden retrivier) che accarezza la testa di un bambino nero povero e magrissimo, con uno dei due figlioletti che chiedi al padre “papà, ma questo bambino è come me?” e il padre che lo guarda sorridendo e gli dice “certo Bill, questo piccolo bambino nero, anche se povero e rachitico è uguale a te. (lacrima sul volto) è uguale a te…”

    Il peggiore film marvel a mani basse

    Rispondi
  40. Isabella Bertuccia 21/02/2018 | 14:11

    Conosco il personaggio ma non ho mai letto i suoi fumetti, forse qualcosina da bambina; del film ho visto qualche immagine, tra cui la città futuristica di Wakanda vista dall’alto… altro mi è stato raccontato da chi ha letto i fumetti.
    MA so come la Marvel gestisce i supereroi di nazionalità non americana (quelli riusciti bene sono quelli britannici ma, guarda caso, gestiti solo da britannici) dunque sono molto, MOLTO sospettosa sul come venga rappresentato questo africano in tutina.
    La città futuristica africana è esattamente come sono tutte le città futuristiche e a dir il vero, non c’è nulla né di futuristico né africano…ma, si, è la Marvel, sono americani, sanno na sega loro.
    Oh, certo, ci sono attori afro americani ma non significa nulla perché c’è un oceano e più tra un afro americano ed un africano propriamente detto.
    Se si deve fare un qualcosa di supereroistico con un certo “impegno”-e nella produzione a fumetti Marvel ve n’è a iosa ma non ho più tredici anni- mi aspetto uno sforzo mentale in più da chi scrive e/o dirige. E lo si può fare senza dimenticarsi che è pur sempre un film di supereroi.
    Detto ciò non credo vedrò questo film, sono annoiata a sufficienza!

    Rispondi
  41. Pitch f. H. 21/02/2018 | 15:32

    Si ma siamo onesti. Il “politically correct” CI sta sul cazzo perché esclude da qualsiasi privilegio, fosse anche solo il diritto all’indignazione, il 99% di noi – uomini, bianchi, etero, di età compresa tra 35-65, ovvero le persone in assoluto meno tutelate a livello globale. Anche rispetto a cani di razza barboncino.

    Ci sta sul cazzo perché è perfettamente accettato che in Scappa Get Out (film per cui qui e altrove ci si è strazzati le vesti quando è una roba mediocre da far gridare vendetta a Dio) vi sia un monologo RAZZISTA da parte di un afroamericano e, a scala cromatica invertita, minimo scoppierebbero rivolte tipo Los Angeles 92. Però sui social, ‘ché siamo nel 2018.

    Ma siamo qui per parlare di Black Panther.

    Visto per due motivi:

    1. Sono stato rassicurato che per vederlo non mi serviva aver visto altri film del MCU (di cui me ne sbatto)
    2. Sono stato ricattato sessualmente da MISS Pitch f. H., incurabile geek e cosplayer part-time che invece non se ne perde uno e pretendeva “tempo di qualità”.

    Il film è una merdata. Scene action e CGI poverissime, duecento trick di montaggio nei combattimenti ecc.
    E lo direi anche se fosse stato White Panther, Red Panther, Yellow Panther, Rainbow Panther.

    Rispondi
  42. jax 21/02/2018 | 17:39

    Comunque devo dire che sta andando benino: 426 milioni su scala globale; 240 milioni nel solo weekend di apertura. Gli attori che all’ultimo All Star Game NBA han dato la maschera ad uno dei partecipanti della gara di schiacciate (e non gli ha portato benissimo visto che è stato subito eliminato); una compagnia aerea offre voli fittizzi per Wakanda.

    Rispondi
    • wuwazz 21/02/2018 | 20:26

      dove “benino” è il 5° miglior incasso di sempre sul primo fine settimana di uscita.
      Diciamo pure che è un successo incredibile, viste le aspettative.

      cioè, in 4 giorni ha già fatto 1/3 di quello che Justice League ha incassato in 23 giorni… roba da manicomio

    • Kaiser Zozzo 21/02/2018 | 22:36

      pensa quei poveracci dei vertici DC staranno impazzendo. vorrei una telecamera nascosta in quegli uffici

  43. robert redford 22/02/2018 | 00:48

    Per evitare qualsiasi problema scrivo subito grande

    SPOILERRRRRRRR

    così scrivo senza ansia. Non sono d’accordo con la recensione quando si dice che il/i messaggio/i politico/i dentro il film non ci sono o hanno corto respiro. Durante il film viene proposto un punto piuttosto importante: se il wakanda è un paese africano ricchissimo e stratecnologico con, si suppone, anche un alto interesse per diritti civili e la pace nel mondo (almeno questo è declamato più volte) come può fare finta di niente rispetto al continente africano pieno di guerre, carestie, conflitti regionali, malattie, ecc, ecc? Come può non battersi culturalmente contro le discriminazioni nei diversi paesi del mondo? Possono sembrare banalità ma il messaggio politico c’è, è chiaro e si presenta anche con un pizzico di metodo inserendo la discussione tra la difesa del benessere del paese e l’apertura dello stesso all’esterno con tutte le conseguenze che ne derivano. In un periodo storico dove le voci che portano verso il protezionismo/isolazionismo aumentano, nell’America di Trump dove si parla di costruire un muro, la scelta di T’Challa di “sacrificare” la propria condizione di agiatezza come nazione per condividere con altre il proprio sapere non mi sembra così scontato.
    Poi possiamo parlare delle caratteristiche tecniche del film, la recitazione, la Cgi e tutto il resto ma è un altro discorso.
    In sostanza credo che il regista e gli sceneggiatori abbiano saputo tenere insieme un eroe che nelle sue storie è sempre stato politicamente impegnato (leggetevi il ciclo di Mcgregor degli anni ’70) con un blockbuster da cinema. Ovviamente non ci troviamo di fronte a un film impegnato alla Oliver Stone ma è comunque un prodotto più adulto rispetto ad altri marvel movie

    Rispondi
    • Anonimo 22/02/2018 | 13:49

      Sono d’accordo con te. Tra l’altro fa anche una roba non scontata come frammentare questo concetto (Apertura vs. Isolazionismo) tra diversi personaggi (Naika fra tutti) con sfumature diverse e non renderlo in maniera manichea come dualismo Black Panther/Killmonger. T’Challa è “buono” ma isolazionista, Killmonger è “cattivo” ma spinto da una volontà di apertura (corrotta chiaramente dal suo tragico vissuto che lo porta all’estremismo). T’Challa, rispetto al nemico, ha il vantaggio dei privilegi e dell’avere intorno figure che gli forniscono diversi punti di vista (Naika, Shuri, Okoye). Questo gli permette di cambiare la sua posizione e trovare una soluzione di sintesi e compromesso tra isolazionismo e apertura. A me pare un messaggio politico/filosofico assolutamente NON scontato né buonista, chiaramente presentato un po’ all’acqua di rose (parliamo comunque di un film commerciale per ragazzi, non di Schindler’s List o Fai la cosa giusta), ma comunque ad avercene di blockbuster così, diversamente da Wonder Woman che non ha quasi nulla di femminista se non il fatto di avere una protagonista donna.

      Non ho capito perché poi in questi commenti sia partita la “caccia ai buonisti” su questo film in particolare. Posso anche capire le critiche a un film (chessò) ambientato nella scozia medievale che ci infila il personaggio afroamericano, ma dove sta il buonismo di un film che usa un cast al 90% afroamericano se si parla di un personaggio africano, ambientato in africa? Cioè, al DICIOTTESIMO film dei Marvel Studios se ne fa uno con un afroamericano protagonista e in qualche modo abbiamo da ridire sul “buonismo”? Diciassette film con protagonisti wasp non erano abbastanza, quanti ne servono per evitare l’accusa di buonismo?

    • BARONE ZELO 22/02/2018 | 14:23

      non penso si riferissero (riferissimo non so se stai contando anche me)
      a Black Panther come film a sé o al messaggio che porta dentro
      penso che il discorso fosse più centralizzato sulla campagna marketing
      o sul fatto che quelli che non guardano prodotti più diciamo di nicchia o che magari
      trattano lo stesso argomento perché non gli interessano
      ma che con Black Panther sembra che abbiano visto un film innovativo
      tipo uno che non ha mai visto un film sulla seconda guerra mondiale e il primo film che vede è tipo
      Indiana Jones e lo vede come fosse il primo film che parla di nazisti
      penso che il punto fosse quello (simile al discorso su Wonder Woman)

    • Anonimo 22/02/2018 | 14:45

      Ok, ma il marketing quello deve fare: pompare il film prima dell’uscita. I soldoni si fanno nei primi weekend quindi pestano duro sul “selling point” e non si può negare che un film ambientato in Africa con cast al 90% nero sia un selling point molto forte (per il mercato di riferimento, gli USA).

      Se ti riferisci ai critici, non tutti hanno espresso quel livello di giubilo, e quando l’hanno fatto hanno comunque contestualizzato la cosa ai cine-comic. Non credo che un qualunque critico serio possa mettere Black Panther al livello di Malcom X o Amistad. Per il suo campionato (i cine-comic) è un film molto impegnato e politico. Per. Il. Suo. Campionato.
      Per dire, la recensione di Eli Glassener di CBS News che Casanova cita, LETTERALMENTE AL SECONDO PARAGRAFO mette in chiaro il contesto: “Sure, it’s still a superhero film, with all that term entails”. Basta leggere la recensione completa per vedere che ha espresso un giudizio positivo, ma equilibrato, senza gridare al capolvoro: http://www.cbc.ca/news/entertainment/black-panther-review-1.4532316.
      E così molti altri. ma si sa, è l’internet, e basta una frase presa a random ed estrapolata dal suo contesto per far apparire chiunque come un picchiatello esagitato.

      Quindi non vedo nessuna particolare colpevolezza né per il marketing, né tra i critici. Se poi ci lamentiamo degli spettatori che incensano Black Panther perché il loro livello culturale medio è quello dei film di Adam Sandler, bé, lì no ci si può far nulla. Lasciamoli nella loro convinzione di aver visto un film da Osca.

    • BARONE ZELO 22/02/2018 | 16:28

      si sono d’accordo con te ma allora non capisco di cosa ti stai lamentando
      non è una critica credimi è solo
      che mi interessa il discorso ma continuo a non capire dove vuoi andare a parare
      con il tuo discorso

    • Anonimo 22/02/2018 | 16:52

      Non voglio andare a parare da nessuna parte. Solo non capisco i diversi commenti sul “buonismo” (e ce ne sono parecchi qui) nei commenti ad un film che di buonista non ha niente, ma solo un’ambientazione africana con protagonisti africani e un marketing che (comprensibilmente) ci marcia sopra estrapolando frasi che gli fanno comodo da recensioni in realtà molto articolate, come fanno tutti in tutti i campi (es: le fascette sui libri, le DVD quotes, etc.). Non c’è niente di strano… se poi a qualcuno basta leggere una frasetta estrapolata ad hoc per credere che il film sia il nuovo American History X, mi spiace per lui. Io che nel marketing ci lavoro vorrei davvero che fossero TUTTI così boccaloni. Purtroppo non è così.

    • robert redford 22/02/2018 | 17:12

      Mi trovo d’accordo con quello che scrivete e ringrazio “anonimo” per aver risposto al mio post e aver innescato questa discussione. Inoltre tenete in considerazione che il pantera nera fumettistico è un personaggio parecchio schierato che negli anni ’70 era apertamente per il Black power e, ultimamente, gli hanno spesso fatto compiere scelte difficili tra il suo ruolo di monarca e le responsabilità annesse e i suoi personali desideri. In forma minore lo hanno fatto anche con Namor. Alla fine nei fumetti ormai discussioni sull’attualità sono all’ordine del giorno e i film, per con tutte le differenze, non possono fare finta che non ci siano.
      Che poi è sempre stata la forza della marvel cioè calare le proprie storie in un contesto “credibile”, quanto può esserlo uno con i supereroi, a differenza della Dc. Io ho visto wonder woman e justice league e non c’è nulla, ma proprio zero di elaborazione mentale. Tu manco ti accorgi che sono sulla terra. E dire che wonder woman aveva dietro il background di una guerra mondiale su cui disquisire e se ne esce con cose tipo: io combatto per l’amore!!!! No dai. E che siamo a sailor moon?

    • BARONE ZELO 22/02/2018 | 18:18

      @Anonimo
      ma è proprio questo il punto del quale si discuteva non il buonismo del film in sè
      nemmeno del marketing in sè ma di quello che si è creato attorno al film e al marketing
      del fatto che se avevi qualcosa da ridire (non qui ovviamente parlo prevalentemente in america)
      sul film eri razzista come per Wonder Woman se criticavi eri maschilista o del fatto che sono nate polemiche in america sul fatto che un personaggio poteva essere LGBT ma non è stato approfondito
      si parlava del fatto che un film come questo non aveva bisogno della polemica perchè avrebbe spaccato (in senso buono) anche da solo
      poi ovvio che come tutte le discussioni si è andati un pò OT
      e allora il discorso si è spostato su altri argomenti come il fatto che il film sia spacciato come il primo
      film con un protagonista di colore o come in altri film precedenti si sia ignorato questo fatto
      ci si chiedeva se al di fuori del momento un film come questo potesse avere il peso di un Tipps
      o anche se un film come Scappa Get Out avesse raccolto più di quello che meritava
      se meritasse di essere un premio Oscar e se il regista meritasse di fare una tavola rotonda con registi
      con almeno dieci anni o anche più di esperienza più di lui e se la faccenda non fosse stata gonfiata troppo visto il momento
      vorrei fare altri esempi ma andrei troppo OT

    • Anonimo 23/02/2018 | 13:36

      Quindi mi pare di capire che il problema non sia né il film in sé e nemmeno il marketing o la critica. Il problema è LLAGGENTE che ti da del razzista se lo critichi? Forse sarò io fortunato e queste gente che ti da del sessista o del razzista non l’ho mai trovata. Qualche idiota che tira fuori una polemica scema c’è sempre (tipo quella che citi del personaggio LGBT), ma credo che qui stiamo solo dando rilevanza a quattro sfigati che ragliano e di esempi di polemiche sterili ce ne sono a ufo, anche senza citare il “buonismo” (razzismo/sessismo). Che dire di quelli che accusano la critica di essere pagata dalla Marvel per dare contro alla DC? Di quelli che attaccano un film in cui sparano a un cane? Le puntuali polemiche di inaccuratezza per certi film storici? Posso andare avanti. Nel mare magnum degli spettatori c’è di tutto di più, a maggior ragione da quando c’è internet e i social. Ma suonare l’allarme “buonismo” perché qualche sfigato sul webbe esprime posizioni idiote mi sa solo di allarmismo (“le nazifemministe! i buonisti! LE CAVALLETTE!”). Trovami qualche critico serio che scriva “se non vi piace Black Panther siete razzisti”. Non ci sono. Io di recensioni ne leggo molte, integralmente, non spezzoni, e di opinioni così non ne rilevo. Mentre della gente che sbraita su twitter non mi curo proprio. Se il vostro mondo è popolato di nazifemministe e buonisti vari, forse vi farebbe bene staccare un po’ dagli sproloqui dei social.

    • BARONE ZELO 23/02/2018 | 15:43

      Ok ok aspetta un attimo
      per una parte del discorso mi trovi d’accordo con te però….
      però bisogna anche guardarsi attorno e vedere da dove parte una polemica e come nasce
      per quanto sterile possa essere…quando ti si spaccia un film normalissimo per un film rivoluzionario ti viene da cercare la fonte per vedere su quali basi parta il ragionamento o anche per vedere il grado di preparazione delle persona che ha avanzato questa affermazione
      “ Le puntuali polemiche di inaccuratezza per certi film storici? Posso andare avanti”
      ma fino a un certo punto…. voglio dire non possiamo tutti guardare dall’altra parte
      se vi è un cambio di storia o di personaggi a livello a di fiction potrei anche capire (ma anche quello è un fattore che varia a seconda del “buonismo” del quale parlo in altri post nei commenti)
      ma a livello storico se cambi LA STORIA o l’etnia di un personaggio STORICO a quel punto un minimo di critica mi sembra giusto farla
      voglio dire so che magari a te non interessa ma se
      un domani mi fanno un biografico su Napoleone e lo fanno interpretare a Denzel Washington
      una scelta del genere oltre che dettata dal politicamnte corretto può destare qualche polemica
      quando tu mi parli di allarmismo io ti faccio un esempio continuando il discorso di prima
      quando hanno comiciato a cambiare etina a determinati personaggi o metterli dove nel contesto storico non avrebbero avuto senso di esistere ci si giustificava con la frase
      “beh ma sono personaggi immaginari” e ok ma
      ora che questa cosa si sta espandendo anche a personaggi storici in rappresentazioni “fedeli”
      ovvio che chi si lamentava prima si lamenterà ora ancora di più
      riguardo a i critici dei quali mi chiedi ne conoscono un marea ma potrò anche sembrare ipocrità ma non voglio e non posso fare nomi o sarei scorretto
      infine riguardo ai social francamente non faccio uso ne twitter ne facebook ne altro
      e persone come dici tu ne trovo un botto forse al di fuori dei social sarebbe opportuno guardarsi un po’ di più attorno

  44. Rocco Alano 22/02/2018 | 11:58

    Scusate ragazzi, ma su youporn c’è attualmente la sezione ‘hottest video in wakanda’.
    Discutiamo quanto vogliamo, ma la Marvel ha vinto ancora!

    Rispondi
  45. Zen My Ass 23/02/2018 | 00:21

    Le previsioni per il secondo weekend sono di oltre 100 milioni di incasso (Box Office Mojo arriva addirittura a 120). Complimenti alla Marvel/Disney per aver preso un ordinario film di supereroi e averlo trasformato in un fenomeno culturale. La lezione di Get Out e` stata assimilata e migliorata a quanto pare.

    Rispondi
    • BARONE ZELO 23/02/2018 | 02:06

      Kevin Feige è un Genio
      chissà come andrà con Capitan Marvel

    • Zen My Ass 23/02/2018 | 03:23

      I film Marvel hanno successo sempre e comunque (almeno fino ad adesso). Prendi due robette come Ant Man e Doctor Strange come esempio… Captain Marvel avrà` successo su questo non c`e` dubbio e, mi gioco una libbra del mio stesso corpo, giocheranno duro e scorretto col fatto che sara` il primo film Marvel con una protagonista donna… considerando poi il clima che si respira a Hollywood al momento…

    • luna park chan-wook 09/03/2018 | 00:43

      a parte che… sarà effettivamente il primo film marvel con protagonista una donna..?
      dov’è la scorrettezza?

  46. Allah AlBar 26/02/2018 | 14:42

    Beh, quando hai:
    – un Paese in grado di creare armi in grado di disintegrare un’auto (di vibranio!!) con un colpo.. ma in cui la gente preferisce affrontarsi a colpi di clava e lancia.
    – degli scienziati in grado di curare la qualunque in poche ore… ma che se vogliono il succo magico devono coltivare dei fiori in una caverna
    – il cattivo che alla fine vuole le stesse cose del buono… però è cattivo perché fa cose cattive a caso e senza senso (vedi i fiori di cui sopra)
    – i personaggi che si agiscono a pene di segugio (fedeltà alle regole dell’onore sì, ma solo finché vince chi piace a me, poi per il resto posso far ricominciare un duello che non è finito come mi piaceva, etc.)
    – un protagonista la cui armatura lo rende noiosamente invincibile e le cui caratteristiche gli salvano le chiappe ogni volta… e ogni volta allo stesso modo.

    …con queste premesse, sticazzi del politically correct, del numero di negri in un film necessario a placare le coscienze bianche, di Martin Freeman che deve fare l’americano.. il film è una cagata perché è scritto male. Ma male di brutto.

    Rispondi
    • Silvano Sorrentino 02/03/2018 | 14:53

      Rispondo a Allah Albar (“Ciobar al Latt!”)

      >> – un Paese in grado di creare armi in grado di disintegrare un’auto (di vibranio!!) con un colpo.. ma in cui la gente preferisce affrontarsi a colpi di clava e lancia.

      Viene spiegato: quando vedono la gente usare le armi in America dicono qualcosa tipo “usano le armi da fuoco, che primitivi!”.

      >> – degli scienziati in grado di curare la qualunque in poche ore… ma che se vogliono il succo magico devono coltivare dei fiori in una caverna

      Be’, diventare Black Panther è una questione mistica, più che tecnologica. Se fosse successo con la tecnologia, sarebbe stato l’equivalente Marvel dei midichlorian.

      >> – il cattivo che alla fine vuole le stesse cose del buono… però è cattivo perché fa cose cattive a caso e senza senso (vedi i fiori di cui sopra)

      >>– i personaggi che si agiscono a pene di segugio (fedeltà alle regole dell’onore sì, ma solo finché vince chi piace a me, poi per il resto posso far ricominciare un duello che non è finito come mi piaceva, etc.)

      Quando? L’intera nazione è sconvolta quando qualcuno che detestano prende il potere, ma si ribellano solo quando decide di usare male questo potere. Un po’ come nel resto del mondo, Italia esclusa. :)

      >>– un protagonista la cui armatura lo rende noiosamente invincibile e le cui caratteristiche gli salvano le chiappe ogni volta… e ogni volta allo stesso modo.

      I combattimenti e relativa CGI sono il punto debole del film, questo è chiaro. Ma per fortuna non sono il cuore del film!

  47. Steven Senegal 28/02/2018 | 20:32

    complice la fredda giornata milanese e la necessità di sfangare il pomeriggio per strada mi son fatto trascinare dall’idea di rivederlo e signori alla 2a visione mi è parsa una gigantesca trollata: il negro cattivo è quello del ghetto (non a caso quando si mette il pigiama ha tutti gli inserti in oro pacchiani vs il più minimal africans) in più il film ci dice che se ai negri dell’africa gli fai vedere poco poco spazio di rivalsa quelli si scannano tra loro con la guerra civile e deve pure intervenire la cia ad aiutare (ah i buoni americani che rovesciano i governi africani, che simpatici), poi boh trattati come mongoloidi con le battutine sul cannibalismo cioè scherziamo? Altro che film pro black power, non mi pare che ci facciano una bella figura. Il presunto messaggio politico (all’acqua di rose) è affidato alla sola sproloquiata del figlio di creed, per il resto è un’accozzaglia di luoghi comuni tipo il mito del buon selvaggio con le tribù che stanno aulle montagne che alla fine sono bravi regaz. Per fare il double, han calato giù il fatto che il tutto viene costantemente risolto dal magico potere della fregna. Ripeto, film buonino e piacevole, però quasi non credo ai miei occhi che me lo vogliono portare ad esempio di film manifesto dei neri, quando poi trolla pur col regista nero

    Rispondi
    • luna park chan-wook 09/03/2018 | 00:37

      scusa ma ti è servita una seconda visione per capire quello che casnova ha scritto nella recensione?

    • Steven Senegal 09/03/2018 | 14:02

      sì, non essendo italiano, la prima volta guardo le figure e alla seconda cerco di capire i dialoghi. Non mi pare abbia detto la stessa cosa

    • luna park chan-wook 09/03/2018 | 17:04

      >> In un appartamento pieno di teli africani, di quelli che i tuoi hanno comprato al Club Méditerranée di Agadir nell’estate pazza del 1982, ci sono due regaz neri che si stanno armando per scendere in strada e unirsi alle proteste. Bussano alla porta. I regaz nascondono le armi dietro i teli del Club Med per poi aprire. Entrano due bellissime guerriere africane con tanto di lancia in mano. Sono le ambasciatrici del Maccosa, di T’Chaka, il Re di Wakanda, la Pantera Nera, il quale convince i due a non commettere atti criminali.
      arriviamo ai giorni nostri, all’incoronazione di T’Challa (Chadwick Boseman), la nuova Pantera Nera, dopo che suo padre è stato ucciso nel precedente Captain America: Civil War. Grandi momenti di emozione, grandi balli africani sulle note di una colonna sonora pacchissimo che sembra quella de Il Re Leone, grande Forest Whitaker, grande Angela Bassett coi dread, grande Lupita Nyong’o, grandi accenti africani, grandi momenti Pride. Bellissimo. Il problema è che c’è qualcuno che vuole mettere le mani sul vibranio. Cos’è sta storia che solo nello stato segreto di Wakanda possono avere le navicelle spaziali fighissime, le pallette che ti curano le malattie e le armi pazzeschissime? A portare avanti questa rivolta, aiutato da un sempre più gigionissimo Andy Serkis, è Erik Killmonger
      Per cui abbiamo da una parte l’eroe, africano, africanissimo, tipo che poi ad un certo punto compare un albero nella savana con le pantere nere sopra e il fantasmino del padre vestito con un dashiki incredibile. Dall’altra invece c’è il villain, il cattivo, un gangsta di Oakland che parla come un gangsta di Oakland e che ha tradito Wakanda. Ok? Ok. Non lo so, ma a me sembra un po’ semplicistico e non così politicissimo come ci viene raccontato. Cioè, niente di male, ci mancherebbe altro, ma alcune cose, come la colonna sonora, Forest Whitaker o le sequenze col fantasmino del padre, sono quasi macchiettistiche, estremamente forzate, involontariamente ridicole.

      >> il negro cattivo è quello del ghetto (non a caso quando si mette il pigiama ha tutti gli inserti in oro pacchiani vs il più minimal africans) in più il film ci dice che se ai negri dell’africa gli fai vedere poco poco spazio di rivalsa quelli si scannano tra loro con la guerra civile e deve pure intervenire la cia ad aiutare (ah i buoni americani che rovesciano i governi africani, che simpatici), poi boh trattati come mongoloidi con le battutine sul cannibalismo cioè scherziamo? Altro che film pro black power, non mi pare che ci facciano una bella figura.

      boh a me sembra che parliate della stessa cosa ma va bene uguale eh

    • Steven Senegal 09/03/2018 | 19:09

      guarda secondo me la differenza sta tutta nel fatto che a fronte del fatto in cui molti si son stracciati le vesti per il presunto film con finalmente la quota negra, il “primo” supereroe nero e che dà voce alle minoranze dando spazio alle rivendicazioni black (e tanti al contrario han criticato questa urgenza politically correct più per le derive pericolose che per l’intento); Casanova ha ridimensionato la cosa parlando di film disney, macchiette e di una sorta di africa di plastica, ma parla chiaramente di “semplicistico e non così politicissimo”.
      Io dal canto mio, seppur inizialmente non ci avessi visto nulla di tanto impegnativo, perché mi era arrivata di più la storia delle origini di un regaz alle prese col tormento per l’operato del babbo e il peso di un ruolo… bè poi qualcosa di “politico” ma per motivi diversi ce l’ho visto.
      E sta tutto nel risultato che dicevo: viene venduto in un modo e tutti ci hanno vista una cosa ma alla fine ne vengono fuori:
      – che la reazione rabbiosa del movimento nero viene giudicata da villain –
      – che quella più aperta alla cooperazione alla fine è inquinata cmq da un retaggio ancestrale (v. wakanda dove dovrebbe essere tutto apposto ma il sosia di carlton il cugino di willy fresh prince pur vivendo nell’illuminato wakanda gli basta un nulla per ricordarsi che i babbi africani so stati uccisi dai bianchi o dai negri imborghesiti e si infiamma)
      – che sti negri saranno sempre divisi, che non si sono mai staccati dal fatto che son tribù/famiglie/fazioni dell’esercito che bramano solo il comando e la rivalsa e ci vuole per forza un buon monarca
      – chi ne esce bene son gli USA (e vorrei vedere visto chi ci mette il soldo), così buoni, paciosi e sempre ben disposti ad aiutare con la loro aviazione

      mi ripeto, non partivo per vedere significati latenti in un filmetto marvel e mannaggia a me mi son pure fatto tirare dentro a scriverne più di quanto meritasse
      sicuramente un merito ce l’ha, ovvero quello di disegnare le diverse anime e spinte in seno alla comunità black molto più del presunto merito di dare spazio a una minoranza
      però mi ritrovo molto più vicino a quanto scritto su dall’amico Reverendo

  48. avdf 12/03/2018 | 09:26

    cioè… oltre 1 miliardo di incasso mondiale… per sta merdata.
    il cinema è morto. T_T

    Rispondi
  49. albano vitali 09/04/2018 | 09:06

    Il problema principale di questi film per me è che sono scritti e girati male. Non so se la Marvel(o la dc, fate come volete) ha il ruolo di tiranno ed entra nelle questioni registiche o semplicemente il livello medio di sceneggiatori e registi si è mostruosamente abbassato, ma questi merda di film non hanno NIENTE. Niente ritmo, niente dosaggio dei vari tempi che un film(specie un action) dovrebbe avere; sono delle palle al cazzo vendute come orgasmo action visivo, salvo poi ritrovarti dei mattoni di due ore-se ti va di lusso- in cui a priori, una mezz’oretta buona può essere eliminata per togliere un po’ di brodaglia dal film e magari schiarire le idee al regista. Recentemente ho rivisto blade 1 e cazzo se non è girato mille volte meglio! Veramente, non c’è stato un cinecomic che ho visto di recente in cui la povertà di contenuti e tecnica non si sia palesata sotto forma di elefante davanti la mia faccia.. CGI scadentissima, trame insulte, intrecci narrativi che inciampano su se’ stessi, attori svogliatissimi, tempi narrativi dettati alla cazzo di cane, è un disastro totale e i vari justice league, batman vs superman, wonder woman(bella la guerra in trincea fatta da 5 persone eh, mamma mia i brividi proprio), black panther e ciliegina sulla torta suicide squad sono tra i tanti esempi di cinema fatto male con la consapevolezza del fatto che farà comunque ottimi incassi, come del resto ha dimostrato quella merda di wonder woman.
    Ah, sorvolo sulla questione POLITICA di questo film per pura clemenza e anche perchè altri prima di me ne hanno parlato in maniera egregia.

    Rispondi
  50. GGJJ 23/01/2019 | 08:55

    E alla fine agli oscar, come clamorosamente profetizzato da Casanova, c’è arrivato. Ovviamente per puri motivi politici, che il film non è male ma di cinecomic migliori la Marvel ne ha fatti almeno 2-3.

    Però è inutile, la percezione che hanno negli States, per i suddetti motivi, di questo film è palesemente molto diversa di quella che abbiamo noi del resto del mondo

    Rispondi
  51. Bald 23/02/2019 | 00:02

    Che due palle di film

    Rispondi
  52. Martino Scorsese 25/02/2019 | 14:47

    e ha pure vinto degli oscar, per migliori costumi (quali, le tute nere in cgi o i costumi tribali da due soldi?) e miglior scenografia (belle, sopratutto la caverna in cgi dello scontro finale: pari solo a quel capolavoro della new york di Daredevil (2003)).

    Rispondi
  53. jax 11/03/2019 | 11:43

    Alla fine agli Oscar ci è arrivato eh Casa…

    Rispondi

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