Non è facilissimo spiegare il successo da action hero di Liam Neeson.
Non ho mai nascosto di essere rimasto perplesso nei confronti di Taken: all’epoca non c’era niente del genere, nel senso che era in tutto e per tutto un film alla Steven Seagal, zero sfumature di differenza, tranne che il protagonista era Liam Neeson, stimato attore versatile, perlopiù drammatico.
Liam Neeson, cintura bianca di aikido.
E che me ne faccio esattamente di un film scemo e minimale come quelli di Steven Seagal se non c’è niente da vedere al reparto botte?
Qual è il fascino action di Liam Neeson, esattamente?
Fisicamente, ha trovato la perfetta via di mezzo tra uno che sembra un bambascione qualunque, in cui ti identifichi anche tu, PERSINO TU, ma che dall’alto dei sui 193cm rimane anche credibile a sufficienza nel momento in cui c’è da fare a pizze. Non ha la faccia di pietra e lo sguardo minaccioso dell’eroe classico, ma più l’aria media e pacifica del vicino di casa che tutti vorremmo avere, quello che ci scambi due saluti ogni giorno e che magari fa l’idraulico e se c’hai una perdita al lavandino lo paghi con una birra e buona lì, magari finché ci sei lo inviti la sera a vedere la partita.
In Taken faceva effetto perché se non ci fosse stato scritto nella sceneggiatura col cazzo che ti immaginavi che era un cazzutissimo agente segreto imbattibile, faceva bene a preavvisarti al telefono. Passato il disorientamento avevo imparato ad apprezzarlo: Liam era dotato di carisma naturale, e in più si ritrovava un vocione profondo incredibile capace di un numero di sfumature violentemente più alto del necessario.
Non era un violento, non era uno psicopatico casualmente dalla parte della giustizia, non era un traumatizzato asociale o altri simili stereotipi anni ’80: era solo una persona dai sani valori morali, capace di imporsi e di risolvere problemi.
Era qualcosa che il pubblico ancora non sapeva di desiderare; era un’altra intuizione fulminante di Luc Besson, che aveva già lanciato Jason Statham in Transporter.
Era un nuovo tipo di eroe: l’eroe per signore.
Quando Liam Neeson ha incontrato Jaume Collet-Serra è stato come fare incontrare Kurt Russell e John Carpenter: Liam era l’incarnazione stessa della poetica di Jaume.
Sono anni che predico un certo tipo di cinema e, se accordarsi sui classici è facile, ci sono alcuni nomi controversi su cui noto che tendenzialmente si fa più fatica a seguirmi e uno di questi è il 43enne spagnolo Jaume Collet-Serra.
Esordì con House of Wax, quello con Paris Hilton che muore male, che non era brutto ma era ancora acerbo, ma io mi segnai il suo nome con Goal 2.
Jaume è un regista da pennarellone Jumbo, uno da stereotipi facili e grossolani, ma è anche uno di quelli che ci crede fortissimo, che non si vergogna e che ha imparato a infilarli in contesti thriller dalla tensione sostenuta e dal ritmo incredibile.
Sono al quarto film insieme non è sempre andata liscissima: Unknown non era male ma funzionava a sprazzi, Non-Stop era semplicemente perfetto, Run All Night aveva i suoi momenti ma era troppo ambizioso. Collet-Serra – come dimostrato in Orphan e Paradise Beach – dà il suo meglio quando può giocare con un’abbondanza di luoghi comuni e beats codificati, o deve districarsi dentro a concetti restrittivi.
E qui finalmente giungiamo a The Commuter.
The Commuter! Tradotto alla lettera: “il pendolare”.
A livello di titolo è tra i più belli dell’anno: cosa c’è di più umano, di più vicino all’uomo comune di un pendolare? È perfetto per Liam Neeson eroe nazional-popolare.
Jaume lo sa, e insieme a Ryan Engle – già sceneggiatore di Non-Stop – cuce su di lui la scena più spettacolare del film: quella in cui Liam si ritrova faccia a faccia con un incravattato della Goldman Sachs che lo tratta male e gli risponde “Hey Goldman Sachs: on behalf of the American middle class, FUCK YOU” e gli mostra il medio. Si può essere più nazional-popolari di così??? Volevo scattare in piedi e urlare “#SickBurn” (così, come i giovani). Me l’immagino il Jaume quando ha fatto partire il progetto: “Hey Ryan, ho comprato i diritti di una soggetto chiamato Il Pendolare, non l’ho ancora letto, ma intanto aggiungici una scena in cui Liam Neeson mostra il dito medio a un tizio della Goldman Sachs”. Me lo immagino anche a gongolarsi sentendosi un novello Scorsese quando gli viene l’idea di illustrare la vita da pendolare con un montaggio durante i titoli di testa, in cui vediamo la routine del Liam attraverso alcuni momenti chiave ripetuti in diverse giornate e stagioni.
Il resto del film è più o meno uguale a Non-Stop, ma con più carrozze e con la possibilità di aggrapparsi anche da fuori.
C’è lo stesso impianto alla Agatha Christie della persona misteriosa da scovare fra un mucchio di sospetti, ci sono gli stessi combattimenti dove quello che prende più botte sembra essere il cameraman, ci sono tante telefonate, che è dove Liam dà il suo meglio. C’è Liam visibilmente sempre meno convinto dei suoi ruoli action, che recita come se stesse girando uno spot della Vodafone in Italia. Ci sono Patrick Wilson e Vera Farmiga, che a vederli insieme anche fuori da L’evocazione ti viene il dubbio che siano sposati per davvero. C’è quella fazza incredibile di Jonathan Banks. C’è Sam Neill – so che tra di voi che leggete ci sono dei completisti di Sam Neill.
Ci sono colpi di scena scemissimi, ma Jaume ci mette come al solito un ritmo inarrestabile e convinzione a mille, e allora va bene tutto, anche questa versione filmica e occasionalmente adrenalinica del tipico giallo medio da ombrellone, di cui ha probabilmente per buona parte lo stesso pubblico (da qui l’azzeccatissimo compromesso del titolo italiano, L’uomo sul treno).
Ci manca solo il momento sovversivo, tipo in Orphan quando prende una minorenne a calci volanti in fazza, o in Non-Stop quando tirava in ballo l’11 setttembre come motivazione del villain a gratis.
Ma aspetto comunque con ansia la prossima collaborazione, possibilmente a concludere la trilogia tematica “planes, trains and automobiles“.
DVD-quote:
“Liam & Jaume BFF <3”
Nanni Cobretti, i400Calci
Visto ieri sera. Tornato a casa giusto in tempo per il secondo tempo di 6 Bullets su TV9 – il bozzo sulla fronte di Van Damme stava raggiungendo dimensioni preoccupanti… deve averlo drenato prima di girare Kill em All.
‘L’uomo sul treno’ mi è piaciuto.
Ok, il setting non è proprio la quintessenza dell’originalità (Assassinio sul.., Source Code ecc.) e anche il McGuffin Prynne ti porta con la mente a cronache italiane-bancarie-senesi.
Però sono un tipo semplice, mi dai Liam Neeson al telefono, un deragliamento, una rivincita sociale e mi fai felice per un paio di ore.
a proposito di banche, a me “Goldman Sachs” ha fatto venire in mente solo quel depravato di Romano Prodi (che c’ha pure lavorato)
altro che dito medio, Liam a lui doveva tirargli in testa la “chitarra da mancino” :D
e vabbu, venduto, anche se mi pare di capire che la quota “super-liam” è ai minimi sto giro…
collet-serra comunque mi sa che ha fatto il salto dopo tanta gavetta, visto che girerà il prossimo film di the rock per disney…
“Il resto del film è più o meno uguale a Non-Stop, ma con più carrozze e con la possibilità di aggrapparsi anche da fuori.”
proprio quello che ho pensato vedendo il trailer
“hey, ma è un non-stop sul treno!”
mi pare di aver letto da qualche parte che un giorno Liam ha incontrato il regista e gli ha detto “facciamo un action thriller su un treno!”. giuro.
Ti do un aggiornamento, voci dell’internet recitano che il Liam e il Collet-Serra abbiano stretto una sorta di sodalizio volto a realizzare un film insieme all’anno!
Ci sarà pericolo?!
ok ho letto la recensione e mi ci ritrovo abbastanza alla grande però per me la quota “liam malmostoso spaccaculi” termina qui. Boh l’ho trovato tipo invecchiatissimo, la mia sospensione dell’incredulità mi diceva “ma va mica è lo stesso di quella bombetta di non stop, ma non lo vedi come è dimagrito? pare malato, pare anziano, sembra il tizio che ha fatto voldemort però vecchio”
può anche metterlo su una mongolfiera ma i due trappola di Steven restano e resteranno inarrivabili.
Per me Non Stop sta facile sopra il 2 e FORSE FORSE anche sopra il primo
No dai, trappolone in alto mare 1 è al top.
Anche solo perche c’è ancora Steven Seagal magro.
^ e Gary Busey con le poppe.
ok forse sopra al primo trappola no.
Ciao a tutti prima volta che scrivo perché cercavo un nick all altezza del sito e…non l ho trovato. Detto questo trappola 2 non era troppp più bello del primo? Non stop a parte la fine é una bombetta
non condivido per il semplice fatto che non stop visto una volta mi è bastato e invece i trappoloni, soprattutto il primo proprio altra categoria, li rivedo in loop dal ’92.
Sì ma lo condivido. Cioè pure io gli US li potrei mettere random in una serata pigra e trovarli sempre godibili mentre Non Stop per quanto mi piaccia devo essere nel mood giusto ma penso sia proprio per l approccio diverso all action. US è quale action sbruffone che puoi guardare ANCHE distrattamente e divertirti per ogni singola porzione mentre Non Stop è più un noir dalle tinte disperate e la storia è godibile vista nel complesso oltre al fatto che a più visioni si perde l effetto sorpresa. Però come prima visione mi esalto alla grande proprio per il suo impianto da thriller a orologeria.
visto ieri sera, non c’è male per iniziare il nuovo anno. ormai Liam è una garanzia.
Disney, un bel prequelone di Star Wars tutto incentrato su Qui Gon -Jin che ha la missione impossibile da portare a termine, ritmatissimo e diretto dal Jaume (così arrivano a 5 e pareggiano Woo – Yun-fat) lo vedrei suBBito.
Minchia, devo smetterla di leggervi al lavoro, mi sono messo a ridere come un deficiente. Recensione bellissima!!!
“so che tra di voi che leggete ci sono dei completisti di Sam Neill.”
Confermo.
Sam Neill? Venduto…
come sarebbe bello se Neeson facesse una capatina in Fast & Furious, magari come marito della Mirren aka padre redivivo dei due Shaw, col buon Hobbs che percula Statham chiamandolo “Deckard Shamrock”.
dopotutto Deckard in quella saga nasce proprio come persona che minaccia la gente al telefono.
non ho visto gli altri ma a me run all night era piaciuto abbestia.
recupero tutto.
guardati Non Stop.
confermo ottimo Non Stop: grande incedere, ben giocato, Liam in partissima. Unica grana
SPOILER
i terroristi, una volta che si scopre chi sono, me li ricordo un po’ come carisma-lesi, forse pure scemi di guerra
FINE SPOILER
comunque la cosa che più mi ha fatto ridere è sul finale quando mi pare il personaggio di Patrick Wilson dice a Neeson che quello che stanno facendo fa parte delle normali procedure.
SPOILER
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e certo, perchè chiamare la SWAT e altre forze speciali a caso dopo un falso allarme ostaggi per circondare un vagone di un treno deragliato che si è fatto di traverso mezzo stato passando pure i passaggi a livello è una normale procedura.
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FINE SPOILER
fa niente, si perdona tutto…
Visto la settimana scorsa.
La spigazione di tutto l’ambaradam é un forse un po’ pretestuosa, ma in sostanza godibile, senza infamia e senza lode.
Niente di eccelso, ma almeno non ho avuto voglia di richiedere i soldi indietro.
Mmmmh, mi sa che m’hai comprata a ‘giallo medio da ombrellone’ e ‘Agatha Christie’… Si ringrazia per il sexyLiam (anche se l’annata sarà stata – tipo – il ’90)
Insomma, preferirei ricevere la telefonata di Samara dei The ring giapponesi, che non una telefonata di Liam Neeson calmo ed incazzato…
Cordialità
Attila
o, non ho visto tutti i citati film ma questo mi ha divertito. fino a un certo punto va alla grande poi si impiccia un po’ ma comunque diverte e tiene la tensione. un film ok
Visto l’altro giorno e tutto sommato concordo con Nanni. E’ cugino alla lontana con NON-STOP e pure con TAKEN, ma anche questo film fila via liscio. Due orette scarse godibilissime. Anche se non lo rivedrei.
Peggio di quelli citati sopra ma per me meglio di RUN ALL NIGHT e UNKNOW.
Ma come cazzo è possibile che Run all night non sia diventato un maledetto cult? È una chicca. Liam che spara con la sigaretta in bicca è spettacolare, e cè anche una citazione del nostro Castellari. Poi solo per The grey Liam può fare quello che je pare anzi; quando lo fa il 2?
BELLI tutti i film citati di Serra. me lo son gustato sto COMMUTER! Liam Neeson per me ormai è quasi sempre una garanzìa. ESPRESSIONE, vocione perfetto alla ALESSANDRO ROSSI (come l’originale) e sa menare anche bene anche se non è un maestro di arti marziali… ma il suo passato da boxer lo rende cazzuto. Per me un grande attore. l’ho adorato in Taken e run all night e ancora di più in THE GREY!!! Fino a quando regge con l’età che ben vengano i suoi action movie che ormai quelli buoni sono davvero pochi….
p.s.
CMQ veramente ormai c’è sempre una scena con LIAM al telefono!!! in omaggio a taken… grande!
Mah…recuperato in ritardissimo, francamente l’ho trovato di una noia mortale…Tipo che la battuta citata da Nanni è praticamente l’unica memorabile del film. Tipo che a un certo punto ho lasciato andare l’audio e ho cominciato a guardarmi gli annunci immobiliari. Forse è l’effetto Source Code, per cui mi sembrava tutto già visto (e visto meglio) ma la trama è davvero oltre il Maccosa, non sta proprio in piedi…
Ecco la citazione nel combattimento con la chitarra:
https://www.youtube.com/watch?v=010aaw1Ajo0
Vero tutto. Brutto forte. Da vedere male.
Vero tutto. Brutto forte. Da vedere male.
Godereccio