Amici non avete idea di quanto è stato bello il Fighting Spirit Film Festival.
Non lo dico per dire: è una cosa ovviamente ancora piccola, ha due lungometraggi nuovi contro i 47.831 del Frightfest, ma ha anche tipo l’esatto opposto del pubblico medio del Frightfest, ovvero sono tutti allegri, bellissimi e in forma fisica incredibile.
Fa sinceramente impressione.
È il tipo di festival in cui metà degli avventori assomigliano a scagnozzi di un film con Van Damme, e una parte di loro lo sono stati veramente.
Ti giri da una parte e c’è Scott Adkins.
Ti giri dall’altra e c’è un conoscente di Bruce Lee.
Ti giri dall’altra e c’è uno stuntman che ha appena fatto il nuovo Mission Impossible, uno youtuber con un canale sulle arti marziali, il campione mondiale di tai chi in persona…
È, onestamente, bellissimo.
Ovunque ti volti, c’è qualcuno che non vede l’ora di parlare con te del fatto che menarsi è bellissimo e che al cinema non si mena abbastanza.
Da programma, il piatto forte del primo giorno era una proiezione di gala di The Debt Collector, la rara occasione di vedere in sala un film con Scott Adkins già uscito ovunque direttamente in homevideo.
Per l’occasione si sono presentati Scott in persona più le co-star Louis Mandylor e Selina Lo e il regista Jesse V. Johnson. Ho avuto occasione di scambiare due chiacchere con loro e ho avuto il ritratto di gente che si sforza di combinare qualcosa di significativo in un periodo particolarmente ingrato nella storia del cinema marziale: gente che ama raccontare storie interessanti, lavorare con professionisti appassionati e provare il più possibile cose diverse, gente che ama parlare del lavoro che fa, e che non ha paura ad essere più onesta della media. Scott ama lavorare con chi ha il coraggio di chiedergli di rifare una scena venuta male, e a sua volta non ha problemi a confessare a un Q&A pubblico cosa gli piace e cosa gli piace meno del prodotto finito, e a scherzare su come inizialmente Jesse Johnson avesse qualche perplessità a dargli troppo dialogo. The Debt Collector non è sicuramente Undisputed 3, e non vuole nemmeno esserlo: si tratta di uno script che Johnson aveva scritto nel 2001 basandosi su veri aneddoti di gente che ha conosciuto, si sviluppa come un classico buddy movie e contiene diverse scazzottate – soprattutto all’inizio – gestite come vere furiose risse da strada, senza calci acrobatici, per poi procedere, guidata più dai personaggi che dalle botte, con progressivo pessimismo. Transitato per oltre un anno nelle mani di Van Damme, il suo pregio sta nell’aver pescato al suo posto un Louis Mandylor ispiratissimo di fianco al quale anche Scott Adkins trova forse una delle sue performance attoriali migliori di sempre, perfettamente a suo agio nel ruolo del bullo inglese infilatosi in un mondo che aveva sottovalutato; il difetto sta che a un certo punto, nel non voler andare troppo sopra le righe o scadere nella glorificazione, finisce per non trovare più guizzi e concludere un po’ trascinato.
Il sabato si apriva con una proiezione per beneficenza di Karate Kid 2 (l’anno scorso avevano proiettato il primo), un seminario sul cinema d’azione tenuto da Mike Fury, e il concorso di cortometraggi. Quest’ultimo è forse il vero termometro della scenaoggi: tocca unire in modo abbastanza ingrato roba professionale girata con budget deluxe ad amatoriali puri, e trovi quelli che comprensibilmente si stanno solo esercitando mischiati a chi, come Bryan Larkin, hanno già recitato al fianco di Gerard Butler e Donnie Yen. Ci trovi chi è convinto che basti fare il replay dello stunt più spettacolare per farsi notare, e chi ha capito che i film di arti marziali sono un genere talmente classicista e tendenzialmente immobile che non ci vuole poi tutto questo sforzo a sembrare un minimo freschi. I due italiani si sono difesi benone: A Chase Sequence di Dario Pastore è quello che il titolo lascia intuire: un’esercitazione in riprese dinamiche per le strade di Milano, con uno showcase delle abilità marziali di Max Repossi; Tommy è una storia furbetta di Andrea Navicella che narrativamente potrebbe essere più asciutta ma sfoggia una delle risse acrobatiche meglio girate del festival. Trionfa l’inglese Chopsticks, di Aeddan Sussex, che trova il mix più riuscito tra una confezione ben curata, una protagonista simpatica, un pugno di idee davvero ispirate, Black Betty dei Ram Jam usata come Tarantino usava Don’t Let Me Be Misunderstood e un gruppo di marzialisti di altissimo livello.
Il piatto forte, Vengeance, con Stu Bennett (il Wade Barrett della WWE) e Gary Daniels, ha uno spunto che più classico non si può ma, dopo aver dipinto uno scorcio di campagna inglese tragicissimo e quasi western, più che l’ennesimo Taken diventa un affettuoso e divertente omaggio a Commando. Stu non è ancora scioltissimo ma ha una presenza gigantesca, come una specie di Steve Austin inglese. Bryan Larkin ha troppe poche scene ma, nei panni di una specie di Vernon Wells scozzese, se le ruba tutte. Gary Daniels trova un limbo indecifrabile in cui non capisci se è contenuto perché il suo personaggio è super distaccato o se c’aveva poca voglia, ma appena c’è da alzare le gambe frantuma il modesto look brizzolato con baffo alla Sam Elliott e dimostra ancora l’agilità e l’eleganza di un ventenne. Hanno già annunciato un sequel con Vinnie Jones.
In chiusura si poteva scegliere se spararsi I 3 dell’Operazione Drago su grande schermo – esperienza imprescindibile per chi non l’ha mai fatta – o godersi le esibizioni nella hall di Max Repossi e Jacky Dunnes e stare in festa con tutti quanti.
Io altro che festa, mi sa che prendo casa qui di fianco.
“sono tutti allegri, bellissimi e in forma fisica incredibile.
Fa sinceramente impressione.
È il tipo di festival in cui metà degli avventori assomigliano a scagnozzi di un film con Van Damme, e una parte di loro lo sono stati veramente.
Ti giri da una parte e c’è Scott Adkins.
Ti giri dall’altra e c’è un conoscente di Bruce Lee.
Ti giri dall’altra e c’è uno stuntman che ha appena fatto il nuovo Mission Impossible, uno youtuber con un canale sulle arti marziali, il campione mondiale di tai chi in persona…
È, onestamente, bellissimo.
Ovunque ti volti, c’è qualcuno che non vede l’ora di parlare con te del fatto che menarsi è bellissimo e che al cinema non si mena abbastanza.”
Penso sia una delle cose più belle che io abbia mai letto in vita mia, a momenti mi sudano gli occhi. Avrei tanto voluto esserci…grazie Nanni per il reportaggio e per averci fatto sentire che atmosfera incredibile si respirava a quel festival!
1) Grazie Nanni del bellissimo reportage.
2) **** ***** che invidia! Me lo segno per il 2019.
3) Della lineup mi incuriosiva la molto la parte dei cortometraggi.
Capisco che abbaino buttato dentro produzioni di tipo molto diverso, ma volevo sapere la tua opinione complessiva. Livello medio alto o così-così con punte di eccellenza? E mi piacerebbe capire se hai trovato più stimoli nei corti amatoriali o in quelli professionali.
Guarda, c’era onestamente di tutto. Il bello classico, il bello che si sforza di essere fresco, il mediocre senza pretese, il mediocre con pretese, roba che più che per un pubblico a un festival pareva platealmente pensata per impressionare gli addetti ai lavori (di cui comunque il festival è pieno), il bello senza soldi e il brutto coi soldi e viceversa. Utilissimo secondo me per aspiranti filmmakers per farsi un’idea di cosa fare per distinguersi davvero.
mr adkins o chi per lui, ma credo proprio fosse lui, mi ha contattato tempo fa su fb dove seguivo la sua pagina dapprima con un generico saluto al quale ovviamente con non poca sorpresa ho risposto ma senza stare a fare troppi salamelecchi, mi sono limitato a un altrettanto ciao e qualcos’altro che non ricordo (sono passati dei mesi ormai), il giorno dopo torna alla carica con un “come va?”, niente, rispondo garbatamente e gli faccio i complimenti. un bel po’ sorpreso e stupito di questa chat, mi sono anche illuso che forse apprezzasse il mio essere un atleta, le mie foto e video, certo non al suo livello ma cmq molto allenato, il giorno ancora dopo, mi saluta ancora e mi chiede se conosco il suo progetto, ma in un modo tale che sembrava lui desse per scontato che io sapessi o dovessi sapere… in pratica e senza stare a farla troppo per le lunghe…il buon scott tiene in piedi una qualche organizzazione di aiuto ai meno fortunati che non ricordo neanche pro cosa, e dopo un paio di giorni di generici saluti mi ha chiesto neanche troppo velamente DEI SOLDI! ora vi pare che io prendo, chessò, fossero anche 10€ e li do al primo cazzone che me li chiede solo perché mi scrive attraverso la pagina di un attore famoso e parlando di progetti x senza nessuna possibilità di verificarne la veridicità, per altro dall’altra parte del mondo… basta anche poco mi disse. io rimasi veramente deluso dalla richiesta, fatta in una maniera a dir poco viscida, mascherata da amichevole chat abusando della credibilità di un “nome” e finita con la più squallida richiesta di denaro manco fosse il solito scam dalla russia delle bonazza da copertina che non hanno soldi per il riscaldamento…levai immediatamente il like alla pagina e cancellai la cronologia o fu cancellata automaticamente da fb dal momento del dislike non saprei. un peccato perché avrei potuto benissimo dimostrare la veridicità delle mie parole che invece ora sono appunto solo parole. siccome ho letto più volte sulle vostre pagine di quanto scott tenda ad essere un megalomane e anche tante altre sfumature del suo carattere, sono propenso a credere dal tono della nostra chat, che parlai proprio con lui, e ribadisco, grandissima delusione sull’uomo scott adkins.
Ricordo questa storia perché lui effettivamente denunciò la truffa sulla sua pagina, immagino dopo che gli avevi tolto il like. Onestamente, sempre per quello che vale, io l’ho intervistato al telefono e incontrato dal vivo due volte e mi ha sempre fatto l’impressione esattamente opposta alla tua. Idem le conoscenze che abbiamo in comune. Senza prove per senza prove, io la tua storia non la racconterei troppissimo in giro perché è a rischio di denuncia di diffamazione che non penso sia l’effetto che tu voglia intendere.
le chat fb se richieste da un giudice, avvocato, forze dell’ordine ecc…sono tranquillamente recuperabili se fosse questo il problema e ribadisco quanto detto, è la verità e non avrei nessun problema a ripeterla a chi dovesse chiedere. cio non toglie che siete i primi a cui racconto questa piccola disavventura, non mi ha certo rovinato la giornata allora, figuriamoci a mesi di distanza…se è stato costretto a denunciare questa ipotetica truffa ai suoi danni evidentemente non sono stato di certo l’unico ad essere stato contattato e su questo non avevo nessun dubbio. dove mantengo personalissimi dubbi è sulla veridicità del truffato, perché troppo facile sarebbe scaricare tutto sull’haker di turno quando una pessima idea che magari ti sembrava geniale ti si è ritorta contro. e di certo da giornalista e/o fan intervistatore non mi illuderei di poter dire di conoscerlo solo per averci scambiato quattro chiacchere davanti a una birra. cmq tanto per chiarire non è mia intenzione avere nessun “effetto” qualunque cosa tu abbia voluto intendere…altrimenti invece di scrivere sui 400 calci avrei contattato la d’urso o le iene… e ora starei al grande fratello.
È abbastanza difficile ritenere “geniale” una truffa così plateale quando hai un mestiere ben remunerativo e quando se ti servono due spicci in più puoi buttare fuori del merchandising o chiamare una palestra a caso e presentarti per un seminario/esibizione, cosa che Scott fa abitualmente. Senza pensare per forza agli hacker, è piuttosto facile invece a volte fidarsi del collaboratore sbagliato.
Detto questo: io di sicuro non conosco Scott Adkins dopo tre incontri dal vivo, ma non me lo faccio spiegare da te che invece per qualche motivo sei sicurissimo di aver parlato proprio con lui una volta via chat. Manteniamo un livello minimo di decenza, dai.
@vergate sul membro
I call: SCAM.
Adkins mi risulta abbia fatto random beneficenza in questi anni verso ospedali (i.e. Birmingham Children Hospital), ma non ha una sua Onlus.
Dubito spenderebbe la sua immagine, tra l’altro facendolo personalmente, per truffare -tra l’altro online, col rischio sputtanamento eterno- pochi spicci.
è una storia quasi più commovente e inverosimile della 15enne di bergamo che per un anno ha ricevuto foto di cazzi in chat e poi ha scoperto che era il padre inconsapevole
detto questo, l’idea del festival pare davvero interessante e meritevole, speriamo abbia un seguito e speriamo rimanga cmq nel solco di quello che è, ovvero “lungometraggi o cortometraggi di genere per appassionati”
ho sempre il timore che robe così poi degenerino in cosplay, invasati marzialisti e stand di integratori
mi sfugge che titolo possa essere “campione mondiale di thai chi”..visto che non dovrebbe esser nulla d’agonistico, non ha senso :D
Ci sono anche le gare, ho un amico che ogni tanto compete.
Off topic a bestia… Ma le rece di The Predator e di Sicario??? Parliamo di Shane Black e Sollima!!!!! Li ho già visti entrambi (vantaggi di vivere all’estero molto vicino a Gringolandia) e muoio dalla voglia di sapere cosa ne pensate.
Finché non leggo le vostre rece è come se un film non l’avessi visto davvero. ;-P
Cari Calcisti, cara redazione tutta… esco dal lurkaggio selvaggio iniziato nel 2010 perché vi devo raccontare di quelle volta che ho incontrato Scottone nostro.
Cioé ieri – dove ho partecipato a un suo seminario organizzato da quel mangiarane del mio maestro – tutto incentrato sul power kicking e qualche accorgimento su come nei film tutto sembra più esasperato. E che vi devo dire, sembra più grande nei film ? quello é vero ma irrilevante. Insisterei sul fatto che come ogni buon marzialista é profondamente umile e accessibile, bravissimo in pedagogia e ha un accento talmente marcato che mi chiedo ancora perché qualcuno insisite a fargli fare personaggi americani. A fine allenamento ha fatto il suo immancabile discorso anti pirateria e (saro di parte perché é qualcosa che mi tocca visto il mio mestiere) ha trasmesso giustamente il concetto di rubare il lavoro di qualcuno senza essere pesante.
Non ho avuto il coraggio di dirgli quello che tutto vorremmo ma almeno mi restano le dita per scrivere : fai meno film, scegli meglio chi te li scrive e chi li gira – devo dire che mi sono rivisto Nice Guys prima di Debt Collector ed é stata dura…
Piccolo Off Topic in tema: ma i grandi vecchi del cinema di menare, che hanno avuto la possiblità di girare con paul verhoeven, Mc Tiernan, Boorman, Cameron, Carpenter (quello di tanti anni fa, prima della crisi mistica)… come sarebbe andata la loro carriera senza quei personaggi? quei ruoli? quella gente che sapeva rendere fisici e carisma idoli ? Ecco, Adkins magari non avrà quelle facce smaliziate o cruente anni 80 ma proprio non ha avuto la possibilità di brillare grazie al ruolo “giusto”
GRANDE, grande Nanni! vorrei venir pure io a vivere lì vicino..! beato te!
io sono un grande fanatico del cinema d’azione e soprattutto marziale e vorrei tanto che ci fosse qui da noi un festival del genere… io ho girato un film di genere (essendo un maestro di tkd e aspirante regista) , creato letteralmente “col sangue e fantasia”, per non parlare della fatica..ma era il sogno di una vita e l’ho portato a termine.. Risultato: parecchia soddisfazione per il prodotto finale, proiezioni di prima in 2 cinema locali importanti (sale anche piene), e 2 articoli di pagina centrale su 2 giornali importanti nazionali… ma dopo di che, stop. Ai concorsi italiani un genere come questo non se lo cagano lontanamente E TI PRENDONO PER IL CULO, dicendo di dare oppurtunità di farsi notare ai giovani filmakers ma invece so che non ti guardano neanche, a meno che non abbia soldi o una produzione alle spalle!
potresti darmi un consiglio su come poter partecipare a un festival come questo magari proprio lì ??? da quanto ho capito sono aperti a chiunque abbia voglia e passione per i calci, giusto???
ALMENO Lì STAREI FRA I MIEI SIMILI …