Crea sito
Menu

i400Calci

cinema da combattimento

recensioni

Ho scopato di peggio: Climax

Cicciolina Wertmüller
di Cicciolina Wertmüller | 28/03/201935

Climax è un film con Sofia Boutella in cui Sofia Boutella non pesta la gente. E allora cosa cazzo ne parliamo a fare? Ne parliamo perché il Capo lo ha visto all’ultimo Frightfest, ove deteneva la posizione di “film del gran finale” e ci sarà un motivo, e perché a me (e al Capo) è piaciuto un botto.

Lei si è eccitata un casino

E’ il 1996 quindi non ci sono telefoni che piangono, internetti che non prendono, niente. C’è un club isolato in mezzo alla neve e una troupe di giovani ballerini che fa festa mentre si prepara ad una tournée importante. Ci sono un DJ, una coreografa, un’organizzatrice con un bimbo molto carino appresso. C’è una bacinella di sangria e qualcuno (una sorta di enigmatico nomen omen) che la contamina con l’LSD per vedere l’effetto che fa. E l’effetto è quello di far scivolare la gioiosa combriccola danzante in un inferno personale e collettivo, in cui gli istinti distruttivi prevalgono su quelli amorosi, il sadismo sull’ironia, l’incesto sulla protezione, mentre la morte e la violenza avvengono in modo casuale e impunito. E c’è Sofia Boutella che è l’unica vera attrice del gruppo, protagonista e anima del film, il cui personaggio cerca in qualche modo di tenere le fila della razionalità ma nulla può contro l’avanzare dell’acido nel sangue.

Con ottimi risultati, peraltro

Gaspar Noé dirige la discesa agli inferi del suo cast in parte come lo zio premuroso che quando avevi 15 anni ti ha detto “Ocio nè, che va bene le canne, ma poi guarda che è pericoloso” e in parte come lo stesso zio ma pervertito che non vede l’ora che tu sia in droga per sbirciarti le mutande. Ne nasce un miracolo di direzione attoriale e di steadycam, un’immagine multistrato e multisenso, un montaggio che alterna liberamente long takes di mezz’ora e jump cuts; grazie allo straordinario apporto coreografico della geniale Nina McNeely, Climax riesce allo stesso tempo ad essere insolente e tenero, eccitante e pudico, ultra-vitalistico e mortifero; il primo, lunghissimo piano sequenza coglie l’euforia del movimento fisico come traslazione dei moti interiori fino a far diventare i ballerini paradossalmente delle anime che si muovono, sculture vive, plastiche, pulsanti, pronte ad affondare ed ascendere in un nichilismo che mieterà vittime – non a caso, il “climax” del titolo viene permesso da una morte terribile che avviene fuori campo.

L’età dell’innocenza

Mentre il rosso onnipresente del club ricorda l’uso apertamente sessuale dello stesso colore in (scusate in anticipo) Sussurri E Grida di Bergman (dai davvero, scusate), la gigantesca bandiera francese che incombe sulla scena riesce ad essere rassicurante per alcuni e minacciosa per altri, e un presciente simbolo degli ultimi tormentati tempi politici. Dopotutto, il regista ci informa all’inizio che questo film è “fiero di essere francese”, probabilmente nel senso che si adatta perfettamente alla “politique des auteurs” – eppure l’unico “auteur” nei paraggi è Noé stesso, e il film risulta riconoscibilissimo nella sua filmografia: dall’ambiguità della prospettiva ottica nella primissima scena, ai colori fortissimi, ai titoli di testa e di coda sparsi in punti eterodossi, al coraggio di filmare uno horror psicologico personalissimo ed universale.

Inevitabilmente, la trama di Climax lo porta a diventare un film horror (ed ecco perché ne state leggendo qui, mica per fare name-dropping molesto), con dovizia di sangue, coltelli, fiamme, botte, in cui il regista non mostra mai le allucinazioni di cui i personaggi stanno soffrendo, ma in cui si concentra su ciò che i personaggi fanno a se stessi e agli altri; ed è incredibile la facilità con cui riesce ad ottenere scene potentissime dalla recitazione quasi interamente improvvisata del cast: il bacio-urlo di Selva (Boutella) e David, o la sequenza in cui Boutella si infila le mani sotto i collant per tentare di masturbarsi e poi si accorge terrorizzata che non riesce più a tirarle fuori è un compendio di selvatica sensualità e paura.

Amour

DVD-quote:

“Non mi divertivo così tanto dai tempi di Mad Max Fury Road”
Cicciolina Wertmüller, i400calci.com

>> IMDb | Trailer

 

Fatevi un favore e ascoltate la colonna sonora

Cicciolina Wertmüller
Autore del post: Cicciolina Wertmüller
"Muscolo rosso trionferà"
E
D
k

tags: climax gaspar noe gente che abortisce a pugni gente che muore assiderata gente che muore con la scossa elettrica gente che muore invano gente che si affetta le braccia gente che si molesta a vicenda gente che si pesta a vicenda gente che vuole vedere l'effetto che fa gente con la crapa in fiamme gente con la schiuma alla bocca la musica disco degli anni '90 sofia boutella sofia boutella che per una volta non mena la gente sofia boutella che urla per tutto il film

I prossimi appuntamenti in live streaming

  • Ogni lunedì
    • ore 21.00:

      La palestra dei 400 Calci

      – News, cazzeggio e le vostre domande
  • giovedì 30 marzo 2023
    • ore 21.00:

      L'arena dei 400 Calci

      – Sala dei trofei: JCVD
Seguici su Twitch
«
Jean-Claude Van Déjà vu: la recensione di We Die Young
recensioni | 27/03/2019
Tre Tigri contro Trentatré Trentini: la (t)recensione di Triple Threat
recensioni | 01/04/2019
»

35 Commenti

  1. El mariachi de Puerto 28/03/2019 | 09:09

    Interessante. Di Noe ho visto solo Irreversible. Al cinema o Netflix? Da come lo descrivi sembra un esercizio di stile, la qual cosa mi è sempre piaciuta se fatta bene.

    Rispondi
  2. El mariachi de Puerto 28/03/2019 | 09:10

    ..la dvd quote alza mooolto l’asticella in alto, speriam bene. Ciao!

    Rispondi
    • Axel folle 29/03/2019 | 17:53

      Pensato stessa cosa

    • Damiano 31/03/2019 | 16:19

      Assolutamente. Poi la citazione di Bergman unita al paragone con Mad Max crea un punto interrogativo e di interesse assoluto. Chapeau come sempre per la recensione, ovviamente

  3. Imperatrice Pucciosa 28/03/2019 | 09:20

    la dvd quote mi ha gia’ comprata

    Rispondi
  4. Anonimo 28/03/2019 | 09:39

    Bello. Esteticamente molto forte però da lì ad accostarlo a fury road ce ne passa..

    Rispondi
    • Pino 19/08/2020 | 23:01

      Fury Road è un film di cartello, commerciale. Questo è un film d’autore

  5. Bradlice Cooper 28/03/2019 | 11:05

    Non ho capito una cosa però : quanto sono “disturbanti” a vedere le scene? Qual è il livello di disgusto / disagio, quante volte ci si trova a distogliere lo sguardo?

    Rispondi
    • Past 28/03/2019 | 11:30

      e qua si va sul personale…a me irreversible in quella lunga scena lì…mi scompisciavo dalle risate per le espressioni ridicolissime della bellucci…e di solito quei momenti lì nei rape/revenge mi fanno l’effetto degli spilli sotto le unghie…

      la boutella poi da quella sensazione di “pacco a sorpresa”…boh…

      comunque into the void era un spasso, quindi si guarda.

    • pupo 19/08/2020 | 23:03

      non è cosi disturbante dal punto di vista visivo ma mentale

    • mauro59 30/11/2022 | 18:07

      Ma è un bel film il termine disturbante è soggettivo. A me disturbano molto più gli horror con sbudellamenti e mutilazioni che questi psicologici. Arancia Meccanica l’ho visto una decina di volte Hatchet non l’ho finito di vedere.

  6. Bolo Hues 28/03/2019 | 13:08

    A me non è piaciuto, soprattutto da quando impazziscono in poi, ma ha una bella colonna sonora.

    Rispondi
  7. AnnaMagnanima 28/03/2019 | 14:48

    che filmone! voglio aggiungere che mentrmentre sale il trip sale pure il verde.

    Rispondi
  8. Hellblazer Joestar 28/03/2019 | 15:23

    Mi spiace che il concetto “tipo che mette cose nei liquidi per vedere che succede” sia stato mandato completamente in vacca dal buon Fassbender in Prometheus, quindi non negherò che parto con molto pregiudizio. Detto questo, Sofia Boutella che si mette le mani nelle mutande mi ha già comprato abbastanza.

    Rispondi
  9. Lettore periodico 28/03/2019 | 16:09

    Visto qualche mese fa perché non lo recensivate e mi so messo a dare fastidio alla wild bunch finchè non so come ho ottenuto una copia solo per vedermelo da solo di notte. L’ho sempre detto: se Noè si mantiene sulla durata complessiva di un’ora e mezza fa dei capolavori, se si allunga ci va a perdere

    Rispondi
  10. Marco 28/03/2019 | 16:56

    Avevo aspettative altissime già da quando giravano i vari teaser e trailer. E sono state ampiamente soddisfatte, anche quando si dilunga fastidiosamente sui dialoghi tra i personaggi (ancora lucidi).

    Rispondi
  11. Cruscotto 29/03/2019 | 00:38

    (Forse spoiler)
    Scusate ma io non riesco a non dirlo, al di là del film, del regista (ed è il terzo film suo che mi vedo quindi figuriamoci se non sapevo che tipo di esperienza mi aspettava), dell’ “espediente narrativo”… ma qua tutto diventa un inferno dantesco, una roba alla lost footage di Event Orizon, un body horror in cui TUTTI impazziscono nel peggiore dei modi…. perché si sono presi l’LSD. Ma chi l’ha avuta l’idea la CEI? Ma Noè se l’è mai preso davvero un cartone? Personalmente non ho nemmeno più l’età del “viva la droga” (che mai ho avuto tra l’altro) ma qua, per l’idea di base del film, sembra l’abbia scritto Giovanardi. Posto che è ovviamente il pretesto per svaccare e mettere in scena robe pazze e visioni e cazzi vari, è incredibile che ancora si parta da un concetto di “droga” così fuori mondo da far cadere i coglioni.

    Rispondi
    • Capitan Ovvio 29/03/2019 | 15:01

      Ma questa non era droga normale, ma la TROCA!

    • LucyintheSkywithDemons 29/03/2019 | 17:49

      In parte hai ragione, alla fine c’è una visione negativa della droga. Ma te lo puoi spiegare semplicemente perché avevano messo una quantità esagerata di gocce di LSD (che sia ben chiaro non trip/cartoni, ma gocce che sono molto + potenti) nella sangria. Così lo puoi leggere come: “l’LSD è buona ma se fotti con le gocce vedi di non esagerà che te piglia male”.

    • Cruscotto 29/03/2019 | 19:03

      E ho capito ma qui s’assiste al collasso totale di ogni principio umano di buon senso, autopreservazione e percezione del rischio da parte di chiunque. È rappresentata la follia totale (tema che c’è dall’epoca dri greci eh), ma se il tema è quello serve un presupposto forte, una roba lovrcraftiana, non gli acidi nella sangria porca di una puttana. Pure in A Serbian Film c’hanno avuto la banale accortezza di spiegare che quella che si piglia il tizio è la superdrogapazza, e te la fai bastare per quanto inverosimile mentre lui scapoccia, scopa e squarta. Qui gli acidi nella sangria… io boh… a me sto particolare (che poi particolare una sega: ci si basa tutto il film!) m’ha fatto saltare l’immersione nel film, a prescindere dal giudizio finale.

      Ma aggiungo un’altra cosa, tanto m’ha fatto girare le palle sta sbrocciata: Noe si rivolge evidentemente ad un pubblico – semplificando – d’essai, non di certo al mainstream o alle fiction rai. Lui vuol stupire il critico di Cannes, il laureato, l’ex dandy… tutte categorie umane che per l’appunto hanno una discreta probabilità di aver preso a un certo punto della loro vita matta un acido! Magari senza nemmeno essersi sfigurati o suicidati o trasformati in agghiaccianti stupratori incestuosi! Non fosse altro che il tuo stesso pubblico sa di cosa si tratta che un pochino d’impegno in più sulla causa della follia era dovuto.

  12. samuel paidinfuller 29/03/2019 | 15:52

    ma è un film del 2018 passato pure per cannes ?
    quindi si trova anche su torrent?

    ps ma non si può eliminare quando si vuole commentare il capcha che scade ogni 30 secondi?

    Rispondi
    • Zuzzur Noe 07/04/2019 | 18:26

      Puoi scrivere il commento con notepad e copiarlo di botto qui, il captcha lo subirai solo una volta

  13. Killing Joke 31/03/2019 | 01:04

    Informazione di servizio: è uscito il trailer del nuovo film di Pupi Avati e quelle atmosfere contadine di cui scriveste a suo tempo nella recensione de “L’arcano incantatore” sembrano sfruttate splendidamente.
    Attendiamo fiduciosi

    Rispondi
  14. John Pozzi 31/03/2019 | 07:55

    Cicciolina, tu hai occhialini a pince-nez sopra la clitoride.
    Leggo le tue recensioni e mi sego.

    Rispondi
    • Cicciolina Wertmüller 01/04/2019 | 15:10

      Finalmente un lettore che mi capisce <3 grazie John!

  15. Anonimo 01/04/2019 | 12:33

    Per me è bellissimo… gli horror ambientati nel crudelissimo mondo della danza -che sia una accademia con le insegnanti streghe pazze, un casting all’ultimo sangue, una mise en in scéne tra sudore, lacrime e corpi martoriati, hanno davvero una marcia in più; poco importa se la sceneggiatura sia inesistente, la regia compiaciuta o il motore della vicenda implausibile, datemi dei ballerini che si martirizzano in solitaria o in compagnia e sono felice.

    Rispondi
  16. Arcibaldo 01/04/2019 | 23:01

    Un film talmente di merda da vergognarsi a guardarlo. Ad averlo girato e interpretato ci sarebbe da suicidarsi. Vedere scritto fury road in questa recensione è da lapidazione immediata.

    Rispondi
    • Il mio 20/05/2020 | 21:50

      Si infatti, una cazzata di merda. Noiosissimi amici di Maria de Filippi in versione mangia lumache più insopportabili da lucidi che non.
      Unica roba buona le cosce della negra scopata dal fratello, gran culo. E window licker di sottofondo.

  17. SamSimon 02/04/2019 | 08:21

    Tanta roba Climax, ne scrissi a suo tempo sul blog dopo averlo visto al cinema ed esserne uscito stordito!

    Rispondi
  18. Iena Kinski 07/04/2019 | 18:22

    Film visto per errore, come del resto Love, sono recidivo.
    Il giudizio espresso dal Rag. Ugo Fantozzi a proposito de La corazzata Kotiomkin, montaggio anal-logico, per questo film sarebbe troppo indulgente.

    Rispondi
    • Annie 13/09/2019 | 12:48

      Un film può essere così bello?

    • Dana 13/09/2019 | 12:51

      Un film può essere cattivo? Per il gusto di tutti quelli che preferisci guardare. Scegli un altro film qui https://cineblog01.biz/fantasy/

  19. Nifft Batuff 18/04/2019 | 16:04

    L’acido va sempre bene. Sono i ballerini che non vanno giù..

    Rispondi
  20. Alessandro 13/09/2019 | 14:00

    Visto. Ambizioso ma forzato. Oserei dire finto, come la pisciata simulata con una bottiglia dietro la schiena. La scarsità di dialoghi finche di creare un’atmosfera gotica, in realtà ne ottiene solo una manierista.

    Non dico che è BRUTTO. Ma non mi è piaciuto. 6, meno no, sarebbe patetico, e ingiusto. Ma di più non se lo merita.

    Rispondi
    • Alessandro 13/09/2019 | 14:01

      ma che cazzo? CERCA, non FINCHE
      Cerca di creare un’atmosfera bla bla

Aggiungi un commentoAnnulla la risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

  • Recensioni
  • Libri
  • 400tv
  • Premi Sylvester
  • Le basi
    • John Milius
    • Sylvester Stallone
    • Michael Mann
    • 007
    • William Friedkin
  • Speciali
    • Sigla ufficiale
    • Eroi di carta
    • Mostrologia
    • Premio Jimmy Bobo
    • La smorfia di dolore
    • Locandine alternative
    • Fight Night - La compilation
    • Calendario 2010
  • Categorie
    • recensioni
    • video
    • interviste
    • quiz
    • blog
    • consigli per l'arredamento
    • fight night
    • trailerblast

Archivi

  • Missione
  • Autori
    • Nanni Cobretti
    • Toshiro Gifuni
    • Xena Rowlands
    • Stanlio Kubrick
    • Jackie Lang
    • Bongiorno Miike
    • Luotto Preminger
    • George Rohmer
    • Quantum Tarantino
    • Terrence Maverick
    • Jean-Claude Van Gogh
    • Darth Von Trier
    • Cicciolina Wertmüller
    • Casanova Wong Kar-Wai
    • Dolores Point Five
    • Jean-Luc Merenda
    • Wim Diesel
    • Belen Lugosi
  • Contatti
  • E
  • Q
  • D
  • a
  • M
  • z
design & development by 940 | logo & graphics by Rise Above | avatars by magazoo | powered by WordPress

Apri un sito e guadagna con Altervista - Disclaimer - Segnala abuso - Privacy Policy - Personalizza tracciamento pubblicitario