23 gennaio 1944 – 19 luglio 2019
Rutger Hauer è uscito di scena. Se ne è andato in silenzio, da gran signore qual era. È scomparso il 19 luglio, ma si è saputo solo ieri. Come se avesse voluto evitare il troppo casino, la valanga di clip di Blade Runner postate su qualunque social a portata di mano. Una mossa perfettamente in linea con l’uomo che è stato in vita: un professionista concentratissimo sul suo lavoro, con zero velleità da superstar. Quello che in genere viene definito un caratterista d’acciaio.
Eppure, per un periodo abbastanza breve, Rutger Hauer ha sfiorato una carriera da grande protagonista a Hollywood. Armato di un carisma fuori dal comune e di una faccia dai tratti glaciali che però lasciava trapelare un’inaspettata profondità e malinconia. Viene facile citare il monologo finale di Blade Runner – dopotutto È la fantascienza – ma provate voi a far empatizzare il pubblico con un replicante che, fino a pochi minuti prima, aveva lasciato cadaveri a destra e a manca.
La prima volta che ho incontrato Hauer fu in Ladyhawke, prima ancora di vedere Blade Runner. Ladyhawke è uno di quei casi in cui il protagonista (Matthew Broderick) viene totalmente eclissato da un comprimario che, alla fine, viene ricordato come il vero protagonista anche se non lo era.
Potrei citare I falchi della notte (suo primo ruolo americano, accanto a Stallone), Osterman Weekend, Furia cieca. Potrei citare Detective Stone, Buffy (il film), Hobo With a Shotgun. O i ruoli nei primi film di Paul Verhoeven. Potrei, ma che bisogno c’è? Sapete già. RIP.
P.S.: non mi piace fare quello che attira l’attenzione su di sé in momenti come questo, ma l’intervista che gli ho fatto qualche anno fa è stata una delle più grandi emozioni della mia vita, e lui parla a ruota libera e totalmente senza filtri. La trovate qui.
Ieri è stata una giornataccia, è stata annunciata anche la morte di un doppiatore, Sergio Di Giulio, che ha fatto praticamente qualsiasi cosa.
La notizia della morte di Rutger Hauer mi ha colpito, forse perché non è stata anticipata prima da notizie su malori e ricoveri – o magari sono io, che non mi informo a sufficienza.
R.I.P. ovunque tu sia, Rutger.
Davvero un brutto colpo questo.. aggiungo ai film che hai citato tu, George, anche The Hitcher, film che ho rivisto pochi giorni fa e che per me rimane, oltre a Blade Runner, uno dei suoi film preferiti.
Pensa te, mi sono dimenticato di citare The Hitcher.
Può succedere una dimenticanza, ma il pezzo che hai scritto è stupendo in ogni caso. Come sempre.
speravo fosse una delle solite fake news, complice anche l’anno 2019 in cui è ambientato Blade Runner dove muore il suo personaggio, Roy, invece…
è stato veramente un grande, sempre un piacere vederlo, sia ruoli action sia drammatici. grazie
Roy Batty muore nel 2019… mi è esploso il maccosometro.
lo so che è una cagata ma a me piaceva da matti anche Giochi di Morte
Cagata? Film molto bello e serissimo, quasi d’autore.
Uscendo un attimo dal calcismo, anche “La leggenda del santo bevitore” di Olmi, per dire quanto era completo come attore.
Un grandissimo
Capolavoro assoluto – sia per merito del libro da cui è tratto, sia per la regia di Olmi, sia per l’interpretazione di RH.
Ho avuto solo il piacere di stringergli la mano alla mostra del cinema di Venezia mille mila anni fa… Non me la sono lavata per mesi. RIP
Un altro grandissimo ci ha lasciato.
Un altro pezzo della mia giovinezza che se ne va.
Il Wulfgard de I Falchi della Notte. Quando i russi non li avevano ancora inventati, e i cattivacci piu’ quotati erano i terroristi della Germania dell’ Est. E dove da’ vita ad un duello con Stallone che e’ a dir poco epocale.
L’ Etienne Navarre di Ladyhawke. E il mercenario de L’ Amore e il Sangue di Verhoeven.
Senza questi due…Berserk non sarebbe mai esistito.
Il Roy Batty di Blade Runner.
E l’autostoppista di The Hitcher.
Che non ha impronte, non ha documenti, non si sa chi sia ne’ da dove venga. Si sa solo che se lo fai salire…TI ASPETTA UNA MORTE ORRIBILE.
E ha un nome che piu’ fittizio non si puo’.
John Ryder. Non come il moscissimo remake dove Jeff Daniels lo spiattella dopo pochi secondi (“Salve. Mi chiamo John Ryder”). Ma vaff…
E che quando muore sparisce nel giro di un’inquadratura.
Un macellaio uscito dritto dall’inferno.
Piu’ un sacco di altra robaccia che merita di esser vista solo per la sua presenza. Perche’ lui dava sempre il massimo, da grande quale era.
Me lo immaginavo ancora in attesa sul ciglio della interstate, il buon Rutger.
E poi, lo scorso 19, proprio il giorno del mio compleanno…si e’ fermata una macchina.
E dentro c’era un angelo. Che sorridente gli ha detto “Rutger…e’ tempo.”.
Ci rivediamo nel paradiso dei cattivi.
Niente inferno, per quelli cosi’. I demoni chiederebbero asilo politico.
Ciao, grandissimo. Riposa in pace.
E corri libero.
Mi son fatto il segno della croce qnd l ho saputo… Che grande attore, anche lui ha accompagnato la mia infanzia / adolescenza come tutti i piu’ grande di cui parliamo sempre in qsto sito.. Grazie x blade runner e furia cieca e anche x lady hawke e detective stone…. R.i.p Rutger ovunque tu sia.
Anche io, come George, lo incontrai per la prima volta in Ladyhawke…avevo 6 anni e ricordo perfettamente il misto di emozioni che suscitava in me ogni volta che compariva sullo schermo del cinema.
Con gli anni l’ho ritrovato in gran parte dei film che hanno fatto parte della mia formazione culturale/cinematografica. E ora che è tempo di morire, ti assicuro Rutger, che tutti quei momenti NON andranno perduti nel tempo, come lacrime nella pioggia. RIP
Grazie, Roy.
Grazie, Etienne.
Grazie, Reinhardt.
Grazie, mille altri.
Grazie, Rutger.
Arrivederci.
Adesso é in paradiso ad insegnare agli angeli a infilzare su un palo un rteschio di cane.
Per me sarà sempre il cattivo in The Hitcher
Una fazza indimenticabile
Ladyhawke anche per me…
Rip
Scusate…nel remake Ryder lo faceva Sean Bean.
Chissa’ perche’ ho pensato prima a Jeff Daniels, e poi a Jeff Bridges. Cannando sia uno che l’altro.
Sara’ il caldo. L’eta’. La mancanza di sonno.
L’arteriosclerosi.
etienne navarre era il nome standard dei guerrieri npg creati nelle mie campagne ad ad&d. :(
Sono quelle persone che non pensi mai che possano morire e quando invece arriva il momento è una botta terribile.
Anch’io, come molti, l’ho conosciuto prima come Etienne e poi come Roy. Attore monumentale. Mi mancherà moltissimo.
E pensare che io l’ho visto per la prima volta in Batman Begins… solo dopo ho scoperto chi fosse.
Imbarazzante, non mi vergogno di ammettere che leggendo il pezzo ed i commenti, ho pianto.
Ladyhawke anche per me, ma anche La Leggenda del Santo Bevitore.
Crescendo, ho visto e capito Blade Runner, e tutti gli altri, tranne, sì so che devo vergognarmene, the Hitcher, non l’ho ancora mai visto, sarà il caso di rimediare.
Un attore di quelli che “non recitano”, ogni suo ruolo sembrava realistico da morire, riusciva a farti amare e/o odiare i suoi personaggi, tutti, come se fossero veri, e tu vivessi nel loro stesso universo.
Credendo nella vita dopo la morte non sono crucciato per la sua dipartita fisica, ma sono grato per quello che ha lasciato, la Cultura Popolare è la nostra leva per massaggiare l’Inconscio Collettivo e cambiare il mondo, la rappresentazione recitata esiste dall’alba dei tempi per questo, e lui ha lasciato momenti ed emozioni indimenticabili, dei veri punti focali per la mente e l’anima di chiunque.
Grazie Rutger
E grazie a tutti quelli che hanno scritto qui con rispetto e passione
Mi ricordo che in un intervista parlava di come aveva evitato il servizio militare in Olanda, aveva studiato la parte di un matto e poi l’aveva messa in pratica, addirittura quando l’esaminatore provando a metterlo in difficoltà gli disse che era matto e che quindi non avrebbe fatto il militare, lui racconto che si mise a urlare cose come: “Non avete il diritto di farlo , bastardi! Amo il mio paese, non potete impedirmi di servirlo!”, allora l’esaminatore si beve la storia che era davvero matto e lo congedo e lui pote dedicarsi alla sue passioni artistiche, invece di passare il tempo a detta sua con persone che parlavano solo di culi e sport, “e la sera, nella stessa formazione per soli uomini, i discorsi vertessero su birra, culi, fighe e sport”.
Un mito.
Tra l’altro racconta anche del suo incontro con il maestro Olmi e di come Olmi e Scott sono stati i suoi registi preferiti; invece non da una buona immagine di Harrison Ford, che ha detta sua “Non ama la vita, non conosce niente, non sa nulla. Ce l’aveva con sé stesso tutti i giorni, emanava un’energia negativa. Sembrava andasse a marcia indietro. Il mio opposto.”
https://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/ldquo-hollywood-posto-merda-quot-ndash-bombastica-61103.htm
Furia cieca è stato uno dei film cult della mia infanzia…
Blade Runner, LadyHawke, Furia cieca, Buffy… la giovinezza, porca puttana.
RIP grandissimo.
Team Ladyhawke anche per me
Rip
Quando ho saputo che volevano fare un remake di The hitcher ho avuto pena per loro. Nessuno potrà mai rifare quel film, perché nessuno potrà mai essere all’altezza dello sguardo di Rutger Hauer. Era molto oltre il ghiaccio, era la morte. Ma quello stesso sguardo poteva diventare quello di Etienne Navarre, e riempirsi di amore guardando il volto di Isabeau nell’istante prima che diventi falco (ma qui devo dissentire con il buon Rohmer, Broderick è coprotagonista -e non mancato protagonista, il film non prevedeva lui come star – coi controfiocchi, interpretando perfettamente un ruolo che sembra calzargli a pennello).
E lo stesso sguardo è disperazione e redenzione nella leggenda del santo bevitore, libro minore di Roth portato sullo schermo magistralmente da Olmi, anche grazie alla prova perfetta del nostro. Di Blade Runner non serve aggiungere molto, lui è il nexus 6.
Che dire, Mark Hollis e Rutger Hauer erano due pezzi fondamentali della mia giovinezza. Sono queste le cose che cominciano a farti sentire gli anni addosso, maledizione. Li piangi perché piangi te stesso. E sono anche queste lacrime nella pioggia.
Che la terra ti sia lieve.
Michele Gardini
P.s. grazie Anche x giochi di morte…
Compare per trenta secondo nei Fratelli Sisters e mi si è gelato il sangue.
Un gigante del cinema che ho sempre amato perché se ne sbatteva il cazzo del pol. corr..
Ciao Rutger. Ci mancherai.