In occasione del suo 40esimo anniversario, vi abbiamo raccontato del seminale Superman di Richard Donner e dei suoi tre sequel, incluso lo spin-off Supergirl. Ma com’è proseguito il rapporto tra il cinema e i fumetti dopo quel rivoluzionario successo? Scopritelo con la nostra rubrica #EroiDiCarta:

Contento tu, contenti tutti
Come si fa a parlare male di un film diretto da Albert Pyun?
Nel senso, aldilà che sono tutti girati con due centesimi e la carta di una caramella, e quindi di conseguenza facilmente molto brutti.
Ma lui?
Non lo si può odiare.
Albert Pyun è un omone hawaiiano entrato nel mondo del cinema come stagista per Toshiro Mifune, per poi passare alla regia, inaugurare la sua carriera con quello che ancora oggi è il suo massimo successo commerciale (La spada a tre lame, 1980) e proseguire con una lista infinita di roba a budget semi-inesistente, per lo più a tema androidi e/o arti marziali.
A fine anni ‘80 era entrato nel giro Cannon, e– aspetta, qua forse devo tornare un attimo indietro: negli anni ‘80 la Marvel era messa male, cinica, depressa, senza speranza, non credeva in niente, passava tutto il giorno ad ascoltare i Cure (i Cure in cambio componevano Lullaby), e in preda a nichilismo apocalittico aveva venduto i diritti di Spider-Man e Capitan America alla Cannon.
Capito il quadro?
Nell’88, la Cannon – una casa di produzione la cui maggiore star a contratto era Chuck Norris – possedeva contemporaneamente i diritti di sfruttamento cinematografico di Capitan America, Spider-Man e Superman.
Menahem Golan, l’uomo la cui idea di blockbuster definitivo era Delta Force e Over the Top, aveva in mano i diritti per fare, se avesse voluto, il più clamoroso dei crossover Marvel/DC, con i personaggi più popolari di entrambe le case.
Il problema n.1 è che sarebbe stato in anticipo di 30 anni sulla moda, l’altro problema è che sostanzialmente non aveva un soldo bucato.
Spider-Man viene proposto a chiunque passasse casualmente per il suo ufficio, da Tobe Hooper a Ruggero Deodato, e pure Capitan America non scherza, rimanendo per anni nelle mani di Michael Winner e provando a un certo punto a diventare un buddy movie con il duo meraviglia di American Ninja, Michael Dudikoff a fare Cap e Steve James a fare Falcon. E mentre Superman IV floppava malissimo, è il film su Cap finalmente a concretizzarsi dopo che Albert Pyun gira per la Cannon il mitico Cyborg con Van Damme usando i set di un sequel mai realizzato di Masters of the Universe, dimostrando quindi di essere capace di portare a casa qualsiasi impresa senza senso.
A questo punto so cosa state pensando: visto che ce l’avevano comodo, chi meglio di Chuck Norris per interpretare Capitan America? Nessuno, naturalmente.
Ma, probabilmente per contenere ulteriormente i costi, o forse perché Chuck si rifiutava di interpretare la parte dello Steve Rogers debole pre-esperimento, si decise di puntare su qualcuno più bello – tale “Matt Salinger” che se ve lo state chiedendo sì, è effettivamente il figlio di J.D. Salinger e quindi come street cred di americanismo non ho nulla da obiettare.

TRIVIA: per via di problemi con il costume, le orecchie di Cap sono finte (storia vera)
La vera mossa geniale per risparmiare comunque è ambientare la storia in Italia e girare tutto in Croazia.
Ah, quindi coi fascisti, direte voi?
No, coi nazisti.
Nel senso che i nazisti erano in Italia a fiancheggiare i fascisti?
Ma no, ma perché fare due costumi diversi per una roba che gli americani non hanno idea della differenza… Gli italiani nel ‘36 erano nazisti, non vengono fatte distinzioni esplicite, fine delle complicazioni, la svastica la riconoscono tutti, buona lì.
Quindi Teschio Rosso in questa versione non è tedesco ma è italiano.
Ma se era solo per risparmiare perché allora non girare tutto da qualche parte in culo alla Polonia e ambientarlo comunque in Germania?
Allora, io non ero lì ed è inutile che ve la prendiate con me e mi facciate domande difficili, però secondo me è perché così finché c’erano andavano al mare.
Dicevamo: Teschio Rosso è italiano, un italiano di nome “Tadzio De Santis”, ed è il frutto di esperimenti esperimentali condotti dalla Dottoressa Maria Vaselli nel 1936, che poi però fa ammutinamento perché usano la sua incredibile e segreta scoperta scientifica quando ancora non è pronta e ha l’effetto collaterale di mescolarti la fazza e farla diventare rosso fuoco.
Qui abbiamo due delle mie scene preferite:
– l’inquadratura sulla cavia in stop motion, Topo Rosso;
– il cartello che scrive “sette anni dopo” e poi si pente, gli viene il dubbio che non sappiate fare 1936 + 7, allora per sicurezza aggiunge anche “1943”.
Nel ‘43 la dottoressa Vaselli è scappata negli USA a lavorare coi buoni (si capisce che sono buoni perché sono americani).
Qui, la cavia dei suoi esperimenti ora perfettamente perfezionati è Steve Rogers, giovane atleta californiano con la poliomelite, interpretato da Matt Salinger che zoppica.
Steve Rogers diventa Capitan America, gli viene detto “metti questo vestito buffo e colorato” e viene catapultato in Italia dove sfonda immediatamente a casa di Teschio Rosso, gli tira il suo mitico e potente scudo, Teschio Rosso lo afferra al volo con una risata, e tu spettatore invece che trasalire ti chiedi perché Cap vada in giro con un grosso frisbee.

La scaltrezza, il genio intuitivo.
C’è poco da fare, Captain America è pieno di scene buffissime.
Il modo in cui si decide di spostare l’azione ai giorni nostri consiste in Cap che viene legato a un razzo – ma proprio un razzo a forma di razzo con Cap legato fuori con una corda che manco Wile E. Coyote – e sparato dall’Italia alla Casa Bianca.
All’ultimissimo momento Cap riesce a deviare il razzo verso l’Alaska, ma mentre è basso un bambino fa in tempo a vederlo in fazza, scattargli una foto e farsi ispirare talmente forte che da grande diventa IL PRESIDENTE (ma non prima di essere passato da casa e aver parlato di lui al suo amico, che sentenzia “mmmh da come lo descrivi non è né Namor né la Torcia Umana” lasciando intravedere che la Cannon stava già pensando agli Avengers).
Fast-forward al 1990: un esploratore trova un guanto di Cap che sbuca dal ghiaccio, e fa estrarre l’intero blocco; Cap si libera e scappa a piedi; TUTTI sanno immediatamente dov’è e lo intercettano al volo; Cap si libera di nuovo e fa l’autostop fino in California coi suoi grossi stivaloni rossi da pagliaccio.
Il colpo di scena maggiore è forse che la scusa per fare entrare Cap in azione non potrebbe essere più attuale: il valoroso PRESIDENTE degli USA Tom Kimball (Ronnie Cox) è in procinto di emanare un importante trattato che taglia pesantemente i consumi energetici in favore dell’ambiente, ma incontra l’opposizione di malvagi militari che, in combutta col Teschio Rosso, lo fanno rapire. Tu spettatore da una parte sei sicuro che Cap infine lo libererà, ma dall’altra ti sale lo sconforto perché sai comunque che il suo trattato per qualche ragione non andrà in porto e oggi il mondo è sull’orlo del disastro apocalittico. Eppure il Presidente Kimball aveva previsto tutto già 30 anni fa. Siamo stati dei pazzi e degli irresponsabili a non ascoltarlo.
Capitan America, alla fine dei conti, è esattamente quello che ti aspetti da un film di Albert Pyun: un’avventura pazza, squattrinata, spesso approssimativa, ingenua nel senso buono del termine, ma comunque energetica e piena di buone intenzioni.
È il tipo di approccio ai film di supereroi che il cinema ha smesso di avere esattamente dopo di lui: quello che non gliene frega un cazzo di modernizzare, riadattare, moderare, ammiccare.
È classico, è bambinesco come i giornaletti che compravi la domenica in edicola, ed è contentone così.
Lotta costantemente in salita con un budget che non gli permette quasi niente di guardabile – gli tocca ad esempio di rinunciare al trucco da Teschio Rosso subito dopo i 5 minuti iniziali in favore di una scusa per limitarsi ad avere un semplice impomatato cicatrizzato – ma trova in Matt Salinger un protagonista generoso e investe saggiamente in caratteristi garanzia come Ronny Cox, Ned Beatty e Michael Nouri, più il lusso di una serissima Francesca Neri che lo stesso anno era già protagonista di Le età di Lulù di Bigas Luna.
Trova guizzi di esilarante follia, quando vogliono farci credere che un superuomo come Cap per fregare un auto a un civile deve ricorrere al trucco di allontanarsi per far finta di vomitare e poi correre fortissimo verso il posto di guida appena l’autista viene a controllare se sta bene. O quando nel finale compare un pianoforte a coda sulla torretta di un castello che pare dimenticato lì da un video di Venditti girato il giorno prima.
Trova sinceramente una marea di scene involontariamente comiche per motivi principalmente pratici, ma fa di tutto per mostrare che sotto la mancanza di mezzi batte un grande cuore: è veramente difficile promuoverlo, ma è ancora più difficile non volergli bene. Ha persino due ballad di Southside Johnny in colonna sonora, cosa c’è di più americano???

All’uscita 24 c’è – ‘A CECCHIGNOLAAAAAA…
Ma come se i problemi non fossero abbastanza, succede quello che ahimé diventerà una costante nei film di Albert Pyun, e che per assurdo gli era già successo con la Cannon col precedente Cyborg: gli viene tolto il film di mano, e rimontato da qualcun altro che glielo accorcia di 20 minuti. Ci rimane malissimo soprattutto Ronny Cox, che a distanza di anni ne parla come del copione migliore che avesse mai letto – ed è uno che stava in Robocop e Atto di forza.
Al box-office il film passerà praticamente inosservato.
La Marvel prova a dissociarsi fischiettando, ma il nome di Stan Lee come produttore esecutivo nei titoli di testa li condanna senza appello.
Lo Spider-Man della Cannon non viene mai girato.
DVD-Quote:
“Le idee giuste, il budget sbagliato”
Nanni Cobretti, i400Calci.com

Ci avevano già avvertiti.
ANNUNCIO DI SERVIZIO: è agosto, ce ne andiamo in vacanza. Faremo ovviamente una capatina per raccontarvi l’importantissimo Hobbs & Shaw, ma torneremo a pieno servizio dal 25. A presto!
Buone vacanze giovani! grazie di tutto come sempre!
Grazie carissimo!
Quando volete passare in Sardegna a Cagliari fatemi sapere. un abbraccio a tutti.
Matt Salinger, tra l’altro, ora sta curando gli inediti (!!!) del padre. La Lipperini però durante l’ultimo Salone del Libro non ha resistito e per almeno due volte lo ha presentato come “attore che ha interpretato Captain America” negli anni 90 (true story).
Buone vacanze, ci leggiamo al rientro!
Che storia pesa. Chissà se qualcuno gli ha portato un dvd da firmare. Grazie!
Voglio vederlo. Buone vacanze a tutti
Grazie!
Il cinema è pieno di storie di gente sbagliata nel posto giusto, idee perfette in mani criminali e persone con un cuore grosso così ma con budget ridicoli da dover gestire.
Se penso che la Cannon aveva l’oro per le mani e non c’aveva manco le lacrime per piangere…
Vabbè, meglio non pensarci. Buone vacanze ragassuoli!
Quoto. Tenendo presente che secondo me, con tutti i limiti del caso, la spada a tre lame è un filmone.
Ora prendi “La spada a tre lame” (che non rivedo da… 20 anni?) e dagli una passata di vernice buona: scenografie decenti, costumi fatti bene, una musica che pompa. Puoi pure tenere gli attori che non sono così cani. Ma che razza di fottuto capolavoro sarebbe uscito? Butto là la provocazione: il fantasy-epico definitivo degli anni ’80? Migliore del Conan di Milius?
Vabbé ma perché dovete sempre esagerare, Pyun è sfigato e sottovalutato ma un film come quelli di Milius non riesce manco a pensarlo in sogno, figuriamoci girarlo…
Secondo me quanto meno giocherebbe nello stesso campionato.
Sarò esagerato io, ma facendo il discorso al contrario se ai film di Milius togli il carisma di uno Schwarzy al massimo assoluto della forma, ed i mezzi che permettevano una ricostruzione degna dell’ambientazione (merito però di Howard), il risultato sarebbe niente male, ma non cosi eccezionale come potremmo pensare.
Non so se Mazzone avrebbe mai fatto il triplete con l’Inter, ma Mourinho si sarebbe salvato guidando l’Ascoli?
Vabbè ma stai sottovalutando Conan con una violenza inaudita, come se fosse un’avventuretta qualunque e Milius un mestierante intercambiabile manco fosse un film Marvel. I punti di forza del film non sono né Schwarzy né i soldi. Abbiamo fatto un intero speciale su Milius, ti consiglio di cominciare col leggerti quello.
L’ho letto all’epoca, come leggo tutto il sito, ma non vorrei aver dato l’impressione sbagliata a me i film di Conan sono piaciuti e pure tanto. Però ecco, non riesco a considerarli al livello al quale li consideri tu (voi). Cioè non sono un’avventuretta qualsiasi, Milius non era un mestierante intercambiabile, sono diversi livelli sopra, chiaro e magari ho un pò esagerato nel messaggio iniziale. Ma ovviamente per me la questione non è binaria, non c’è capolavoro assoluto/onesto artigiano, ci sono tante sfumature in mezzo e secondo me i film di Milius al capolavoro assoluto non ci arrivano. E allora, mi chiederai tu, qual’è il capolavoro assoluto dell’heroic fantasy? Semplice, al cinema non c’è. Un film heroic fantasy a livello di quelli che sono per il fantasy “etico” quelli del Signore degli Anelli non c’è
In realtà non è quello che ti chiederei e non è quello il problema. Milius è un autore fatto e finito con una sua visione precisa e potentissima che si divora i generi. Conan è un film di formazione filosofica come prima cosa, e un fantasy quasi per coincidenza. Milius te lo fa identico con due lire e le marionette, ugualmente memorabile. Nessuno dei tre eroi era un attore di mestiere, per dire. Pyun non è privo di idee sue e un giorno parlerò dei film a cui è riuscito a dare un tocco personale, ma anche aldilà dell’essere molto grezzo è prima di tutto uno che gira quello che gli metti sotto il naso. Tutto qui.
Guarda, sono d’accordo sostanzialmente su tutto quello che hai scritto. Eppure non so se nei giorni in cui Pyun ha girato la spada a tre lame era in stato di particolare grazia o quant’altro, ma ogni volta che ripenso a quel particolare film ho sempre la sensazione che se avesse avuto un protagonista dal carisma gigantesco ed un pò di soldi in più non sarebbe stato cosi diverso da Conan. Forse ha colpito particolarmente per qualche motivo proprio me, o forse è stata semplicemente una botta di culo, però è l’impressione che mi è sempre rimasta
Cioè veramente per voi quelle puttanate dei Conan dovrebbero essere capolavori? 😂😂😂
Per lo meno ora capisco perchè il livello di questo sito è così basso
Scusate, ma è fin troppo facile immaginare “perchè non Chuck Norris”
– Golan: (in divisa da U.S. Marshall) Chuck ci servi!
– Norris: mmmmh?
– Assistente Anonimo: (in divisa da mezzemaniche civile) Le vorremmo proporre, ColonnelSergMagg. Norris, di interpretare Capitan America.
– N: Perchè?
– AA: … ehr, perchè lei è il più americano degli eroi, chi meglio di lei…
– N: Men… questo non capisce. Perchè dovrei essere “capitano”? Perchè non posso essere America?
– G: Stai invecchiando, Chuck! Da quant’è che badi ai dettagli?
– N: Hah! Un’altro sarebbe già morto, ma tu mi puoi dire tutto… non ho scordato quella volta…
(silenzio pensieroso)
(tre ore dopo)
– N: Va bene, ci sto.
– AA: (sollevato) Bene CapPresMaggSergTen Norris, si presenti al trucco che le raseranno la barba…
(il bang sonico di un calcio rotante eseguito da sdraiato in un amaca è l’ultimo suono udito dal povero tirapiedi. Tre giorni dopo il suo cadavere ghiacciato rientrerà nella stratosfera incenerendosi)
– G: Coglione… scusa Chuck, manco avevo letto il copione. Trovo qualcun altro.
(72 ore dopo)
– N: (rivolto ad una splendida mulatta completamente nuda che lo guarda adorante avvolta dall’amaca) Una stella cadente… esprimi un desiderio, baby.
Il meme definitivo!
Puyn l’ho visto sempre come una specie di fratello cazzone di Yuzna e Gordon.
Magari perche’ ho visto solo due dei suoi 60 film. asd
Ho ancora la VHS originale del film, che acquistai a poche lire perché il film mi aveva fatto ridere tantissimo. Solo più tardi ho capito che non era una commedia…
Vabbè manco si credeva un Lars Von Trier però, le gag volontarie non mancano.
Ho una personale idiosincrasia nei confronti dei film coi supereroi; gusti personali. Tuttavia, forte della scheda, ho guardato il trailer di questo, come possiamo dire, esperimento profetico (?).
@Nanni: è solo una mia impressione o ci sono (nel trailer) almeno due scene girate in un modo ma mostrate al contrario (lui che prende lo scudo al volo – quando invece lo ha lanciato + lui che salta su un muretto – quando invece ne è sceso)? Se sì, li stimo, perché lo stesso artificio lo hanno copiato un anno dopo in Robin Hood (con Costner) quando Robin e Azeem saltano con la catapulta dentro alle mura della città.
Probabile.
Buone vacanze!
Però io aspettavo la recensione GIUSTA di Men in Black: International…
Giusto Men in Black,speriamo che oltre a Hobbs & Shaw facciano anche questa eccezzione. Buone vacanze
Vuoi vedere che il bambino, con quella battuta, aveva citato nientemeno che gli INVASORI?
Ovvero il supergruppo che combatteva i nazi durante la seconda guerra mondiale. Tra cui militavano, oltre che il Cap, pure Namor e La Torcia. Ma non Johnny Storm, bensi’ la primissima Torcia Umana. Un androide creato in laboratorio!
Anvedi, questi della Cannon. Altro che origini: volevano fare le origini delle origini! Quando la Marvel manco si chiamava Marvel!
Scherzi a parte, questi dettagli ti fanno capire che avevano comunque una certa cognizione di causa, nel trattare il personaggio.
Ma e’ inutile prendersi in giro: come avete detto piu’ volte, se vuoi fare un film sui super ci devi mettere la grana. Oppure esce una poverata con tizi vestiti in modo assurdo che ogni tanto si menano, e che fanno e dicono cose apparentemente prive di senso.
Che poi il problema non era nemmeno di budget, forse. Ma di pessima distribuzione delle risorse
Magari se avessero fatto meno film, ma con un budget piu’ alto…
E invece li facevano un tanto al chilo, al grido di “Forza, che siamo indietro di tre!!”
In qualche universo alternativo la Cannon ha fatto soldi a palate. E ora gestisce il Marvel Cinematic Universe. E nel giro di vent’anni lo hanno gia’ distrutto e rifondato sei volte. E ogni super e’ morto e risorto almeno il doppio.
Hanno assorbito la Disney, e a capo hanno messo Don Bluth.
Frozen e’ venuta una roba alla Conan, tutta al femminile.
Zootropolis ha la trama de Il Fuggitivo, e si basa su una love – story interspecie. Con i predatori che sono schiavizzati dalle prede e devono indossare collari elettrificati.
E quest’anno, a Natale, esce il sequel di Taron.
Bello sognare…
Che mi avete tirato fuori con La Spada a Tre Lame, maronne…
Ancora una cosa:
Buone vacanze, raga.
E a presto!!
buone serie regaz della redaz, per chi le ha fatte, per chi sta per farle e anche perchi se lo prende in quel posto…comunque se passate sul gargano un paio stanno pagate…salut!
sul film, niente…orecchie finte…non riuscivano manco a fare dei cazzo di buchi in una calzamaglia…orecchie finte…
@Nannibal
Capo, c’è qualche millesimale speranza che la rubrica ‘Eroi di Carta’ copra anche quella bombetta atomica di “Tartarughe Ninja alla Riscossa” del 1990? Ci credo durissimo, di’ soltanto una parola e io sarò salvato….
Quoto durissimo, effettivamente è una grave mancanza che dei film a base di mutanti e ninja non siano stati trattati finora (vabbè ci stanno le schifezze di Bay ma chissene di quelle)
Ma questo del 1990 è già un blockbuster rispetto al capitan america col casco da moto e scudo in plexiglass del 1978.
https://images.app.goo.gl/LFL8GYiJPVEwJwTt9
Se non erro esiste un film di Hulk tratto dal telefilm (quello con Ferrigno) in cui appaiono niente popò di meno che Thor e Devil.
Inoltre ci dovrebbe essere uno spiderman anni 70/80… E vogliamo dimenticare i F4 di Corman?
Attendiamo fiduciosi.
Comunque i fascisti c’erano. La strage iniziale della famiglia del futuro Teschio Rosso la fanno i fascisti.
Sul Netflix é uscita la serie Wu Assassins, protagonista Iko Uwais che deve salvare il mondo a cazzotti.
For your information.
Volevo ricordare a tutti che in questo film c’è un personaggio femminile che si chiama Alice Cooperman, per me, megafan dello zio Alice, questo ha fatto prendere un paio di punti in più al film
Nanni ti prego fai uno speciale su Pyun e portalo sulle stelle sfigate e sottovalutate dove merita di essere.
Una poverata senza mezzi ovvio…ma se non altro era tremendamente più onesto e molto più genuino delle controparti moderne dei pigiamati fatti a catena di montaggio dai reparti marketing (ma la Cannon alla fine di quello ha campato fino alla fine: molta passione e pochi soldi)
Di questo Pyun l’unica cosa che ricordo di aver visto con certezza è Cyborg con Van Damme, ovviamente un paio di decenni fa o quasi, comunque mi ricordo un film più che degno con un ottima regia per quel genere di film, senza dubbio sopra la media, inoltre mi ricordo anche la scene di un Van Damme crocefisso ad un albero di una nave piantato al centro di un deserto e mi ricordo che ho pensato, “ma sta roba è fica”.
https://www.youtube.com/watch?v=_LAoGdcXG3Q
L’ho appena rivista dopo due decenni e posso confermare che è fica o per lo meno relativamente fica.
Comunque ho visto qualche minuto di questo Capitan america su youtube e la cosa più divertente sono gli attori non italiani, che parlano in italiano con un accento inglese, oppure che urlano insulti come “disgraziato”; ecco perché oddio il doppiaggio nei film, perché ti toglie queste perle.