Devo essere sincero (è il mio mestiere): nel complesso, quest’anno il Frightfest è stato una mezza delusione, soprattutto considerando che celebrava la sua ventesima edizione.
Ma che dire, la media annuale non guarda in fazza nessuno, e se quest’anno nessuno aveva il capolavoro nelle corde c’è poco da fare: l’evento, anche nelle sue edizioni più sfigate, rimane qualcosa di unico e imperdibile.
Poca roba veramente attesa: Crawl è già uscito in Italia; Scary Stories to Tell in the Dark lo seguirà a breve così come Ready or Not; Madness in the Method è l’esordio alla regia di Jay Mewes che si regge più che altro perché a fare di meglio degli ultimi di Kevin Smith è capace letteralmente chiunque, persino Jay Mewes di pura inerzia; The Banana Splits Movie è da vedere semplicemente per l’idea; Daniel Isn’t Real è un film scemissimo che si segnala per via del figlio di Schwarzenegger che interpreta una specie di Tyler Durden demoniaco dimostrando un buon carisma; il remake di Rabid delle Soska Sisters l’ho accuratamente saltato.
Il vero regalo d’anniversario: la presenza di Dario Argento in persona, che ha introdotto una proiezione di Tenebre e firmato copie della sua autobiografia. Partecipare all’evento però significava perdersi tre novità, e ho lasciato perdere.
Temi ricorrenti:
– un sacco di film argentini (non ne ho visto neanche uno);
– un sacco di film russi (non ne ho visto neanche uno);
– un sacco di film sul demonio (ne ho visti alcuni);
– un sacco di film sulla lotta di classe, due dei quali includono una scena di una ragazza che tira un cazzotto a un bambino (li ho visti tutti);
– due film con ex leggendarie super-modelle in ruolo di villain satanico (Monica Bellucci in Nekrotronik, Rebecca Romijn in Satanic Panic, visti entrambi);
– di nuovo, il fatto che la trilogia del Signore degli Anelli se la scorda l’influenza sulla storia del cinema che hanno ancora oggi i primi due film di Peter Jackson.
Una Top 10 classica sarebbe sleale, per cui parto dagli unici due film che consiglio senza riserve e seguo con altri cinque film davvero solidi. Il resto è stato la sagra del carino, volenteroso, simpatico, guardabilissimo ma dimenticabile (con l’occasionale pacco).
Pronti via:
READY OR NOT
Colpaccio per i Radio Silence, dopo una lunga serie di corti e un timido lungo che non si è filato nessuno (nemmeno noi). Qui si parla di una novella sposa che viene coinvolta dai ricchi parenti del marito in un gioco di nascondino mortale, scusa perfetta per una satira classista che prende di mira i nuovi conservatori (e non solo) mettendo comunque in primissimo piano divertimento, sangue e scrittura solida. Samara Weaving non è tanto una “donna forte™” come da formulette standardizzate di recente quanto piuttosto una specie di più umano “buzzurro inside” che quando l’istinto di sopravvivenza (e l’incazzatura) lo richiede sa cambiare marcia, ed è la sua consacrazione definitiva direttamente allo status di icona.
BLISS
Joe Begos ha già girato un paio di cosette che ci hanno lasciati perplessi, ma qui è dove viene colpito dal sacro fulmine dell’ispirazione inarrestabile. Bliss parte come remake gender swap di Driller Killer, poi si mischia a The Addiction e al video di Smack My Bitch Up e alza il volume al massimo, assaltando i sensi in un turbine allucinato di droga, metal e ultraviolenza che a confronto Mandy pare L’apprendista stregone. Io sono uscito stordito e gasato come non mi capitava da quella volta che ho visto i Sunn o))) coi Boris a un metro dalle casse.
Un grosso gradino sotto:
KINDRED SPIRITS
Il nuovo di Lucky McKee è sostanzialmente un’ennesima versione di Inserzione pericolosa, ma complicata dall’intimo rapporto tra i personaggi in ballo (una madre, una figlia e una sorella/zia di età equidistante) e gestita con mano intelligente e solidissima. Ottimo rispolvero di Thora Birch e ruolo della vita per Caitlin Stasey.
DEPRAVED
Larry Fessenden si cimenta nel Frankenstein (non nel Pinocchio per fortuna) e sai già che è di default una roba da vedere. La sua versione vede il castello in Germania diventare un loft a Brooklyn, e la metafora affronta sia i dilemmi e le responsabilità della paternità, sia il rapporto tra un “creatore” e la sua “opera”, in cui a questo turno si inserisce in modo determinante anche la figura di un mefistofelico “produttore”.
COME TO DADDY
Un hipster megagalattico interpretato da Brodo del Signore degli Anelli va a trovare il padre che non vedeva da 30 anni. Prima assistiamo a Stephen McHattie (Pontypool) che si divora la scena, poi la storia decide di giocare coi generi e prendere direzioni imprevedibili, diventando un divertente esercizio di stile.
A GOOD WOMAN IS HARD TO FIND
Non è esattamente facile essere una giovane vedova proletaria con due marmocchi a carico a Belfast, e il film di Abner Pastoll dipinge ottimamente la pesantezza della situazione per poi aggiungerci il carico di uno spacciatore che le si infila in casa costringendola a diventarne complice. Performance notevole di Sarah Bolger che vale la visione da sola, peccato per le soluzioni un po’ affrettate nella seconda parte.
DACHRA
Horror tunisino su tre giornalisti alla ricerca di un reportage diverso dal solito che si ritrovano immischiati in un culto di streghe che Midsommar puppa la fava. La storia procede a passi piccoli ma decisi, puntellata da un sacco di inquadrare spostate alla Mr. Robot, e quando decide di esplodere fa davvero bruttissimo.
Per quest’anno è tutto, e come al solito, quando sarà il momento, vi proporremo le recensioni approfondite una alla volta. Alla prossima!
Grande Nanni
Caro Ottimo Nanni, questi film sono rintracciabili nel torrente? O mi sai indicare un sito dove vedere se sono distribuiti?
Sei una garanzia.
Ragazzi, con tutta la buona volontà, grazie per la stima, questa è tutta roba appena passata a un festival di cinema che è finito ieri l’altro, non a casa di mio cugino, qualcosa sicuramente per sfiga si trova da scaricare perché il mondo è crudele e c’è sempre chi se ne approfitta, ma normalmente no come è giusto che sia e sicuramente non mi metto a cercarla io che l’ho appena vista su uno schermo IMAX. Ve la segnalo così prendete nota per quando hanno un’uscita più diffusa (momento in cui vi faremo anche la rece approfondita), portate uno straccio di pazienza, di sicuro non chiedete queste cose a me e possibilmente a nessun altro qui dentro, nel caso sapete sicuramente come cercare da soli. Dai su, un piccolo sforzo.
Io ho appena visto Mayhem, scalpito per recuperare The babysitter e qua leggo di Ready or not: famo che Samara è la nostra nuova madrina?
A favore.
+1
Tra l’altro ricordiamo che è la nipotina di cotanto zio
https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcQRjWhhIDFG89OaOXJCt7_-mhFN1AEOZAFh555VV_t2DGDWk1x0
Samara Weaving io l’adoro, non è solo una gran gnocca ma veramente una presenza, che riesce ad essere sexy, simpatica, rassicurante, inquietante o incazzata a seconda della bisogna. Reggeva praticamente da sola “The Babysitter” ed era fantastica in quella bombetta di “Mayhem”
Tutto molto interessante , da bliss che non conoscevo a come to daddy , ne avevo letto già qualche cosa una mesata fa
Ma una recensione su quella bomba assurda del 2017 che è Lowlife ? Regia Ryan Prows
Grazie delle puntuali segnalazioni Nanni.
Piccolo OT: passerai al Fighting Spirit Festival la prossima settimana? ho una mezza idea (matta) di farmi i due giorni in toccata e fuga.
Ci sarò, consigliatissimo.
Brodo? ahahahahahahahahahahahahahaha
curiosità riguardo BLISS che giustamente cita Mandy: questo filone horror psichedelico/sludge drogato tutto matto da dove viene? Ci sono altri film consigliati dello stesso tipo? Dei precursori?
è un genere penso nato con “Baskin”
No, c’è fin dagli anni ‘60. Ma tendono a essere abbastanza diversi l’uno dall’altro quindi dipende da che caratteristiche cerchi.
Direi che i precursori più importanti siano La montagna sacra (+ El Topo)
di Jodorowsky e The Wicker Man
sono contento per caitlin stasey, che avevo un po’ perso di vista negli ultimi anni. ready or not in italia esce tra un sacco di tempo porca miseria, e qualche settimana fa in francia l’ho lisciato di pochissimo. spero di riuscire a vederlo in qualche altro viaggio prima che arrivi da noi.
Hai visto i Sunn o))) coi Boris dal vivo?
RISPETTO.
Il film tunisino se non erro era pure passato a Venezia l’anno scorso, mi ispira non poco ma chissà se come e quando lo distribuiranno qui da noi
Ma quindi MIB International niente?
No, credo nessuno di noi l’abbia visto e niente che lo circonda ci abbia incoraggiato.
Ma quindi “I trapped the devil” non l’hai recuperato?
Mi sono addormentato. Pareva figo, ma è il film sbagliato da dare alle 23 dopo che ne hai visti altri cinque. Lo recupererò in altro modo.
Sunn O)) a un metro dalle casse è una delle esperienze indimenticabili della vita…
Anche i Marduk, credimi :-D
Visto BLISS
Apoteosi della follia, capolavoro di film