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Eccezioni meritevoli: quella bombetta di Diamanti grezzi, che io non so da dove cominciare proprio

Jackie Lang
di Jackie Lang | 11/03/202028

A quest’ora mi aspetto che Diamanti grezzi l’abbiate visto tutti.
Qui abbiamo così tanto da fare, ma così tanto da fare, ma così tanto da fare che ne parliamo solo ora. Però voi non avete scuse: è un’eccezione meritevole.

Le eccezioni meritevoli sono film in cui gli spari sono pochi, i calci ancora meno, di esplosioni magari non ce n’è nemmeno una, i mostri grossi latitano e se qualcuno muore magari è di vecchiaia. Però lo stesso sono film dentro i quali si agita qualcosa di profondamente calcistico, che hanno un’anima così duramente action anche se tutti stanno fermi, da suscitarci un forza dentro che neanche noi sappiamo come e farci gridare che va fatta un’eccezione. Ecco: Diamanti grezzi è quel film. Già a partire da un inizio che sembra strappato a L’esorcista: in cui il ritrovamento di un opale in una miniera africana è filmato come la scoperta di un artefatto demoniaco, come se fosse il male pronto a viaggiare e conquistare un altro continente come fa Dracula. E poi entriamo dentro la pietra per i titoli di testa (un’idea malatissima che si accoppia perfettamente con la colonna sonora elettronica che è una specie di martello che solleva lungo tutto il film).

Ma non c’è solo L’esorcista come lettura obbligatoria per sostenere l’esame di Diamanti grezzi nel corso di studio Eccezioni Meritevoli presso l’Ateneo Sacra Scuola dei Calci, anche aver sostenuto Il cattivo tenente è propedeutico e non si può evitare. Con questi due film in testa (il maligno in un oggetto e la discesa di un uomo nel gorgo del rilancio) i Safdie si affrancano da Good Time, il fallimento immeritevole. Tanto questo film è eccezione meritevole quanto quello era un film di rapina immeritevole, uno che sembrava avere tutte le carte in regola per essere calciabile e invece regolarmente non riusciva ad esserlo.

Ora invece la storia di un commerciante di diamanti con il vizio del gioco, grandissimi debiti presso gente con cui è meglio non averne e per le mani una pietra preziosa con cui può sanare tutti i conti, se solo Kevin Garnett gliela riportasse, è uno spettacolo di difficoltà umane e resistenza con i denti (finti) di Adam Sandler.
Tuttavia quello che rende Diamanti grezzi un’eccezione meritevole è la maniera diretta con la quale racconta di un uomo che cerca di essere ancora uomo in una maniera o nell’altra, che cerca un’altra occasione per rimettersi in piedi e che ad un certo punto arriva a rischiare anche tutto, ad andare all in con ciò che ha affidandosi al proprio istinto e al proprio coraggio.

Si può rimanere facilmente frastornati inizialmente dalla scelta di messa in scena confusa, dal fatto che i dialoghi si sovrappongano e dal voler creare appositamente un caos ordinato. Perché Howard Ratner è una specie di diavolo della Tasmania, è immaginato come la personificazione di un tornado che pensa due-tre cose alla volta e tiene due-tre conversazioni contemporaneamente, che non rivela tutto ciò che pensa ma non si ferma mai. Ottimista fino allo spasmo, abituato a vincere sugli altri per saturazione della conversazione come ogni buon venditore, anche mentre fugge dai creditori nudo pensa di potercela fare. In parole povere ha la medesima resilienza di Stallone, senza la sua mestizia. Per quante volte possa essere messo al tappeto (e ci finisce, oh se ci finisce!), Howie si rialza con un sorriso e un’altra idea.

Per questo se inizialmente si può rimanere un po’ frastornati, con il passare del tempo è invece difficile non essere conquistati dall’evidenza con cui questo personaggio sia un eroe calcistico. Un action hero che mette insieme l’aria da perdente con un’ultima occasione di Stallone con la sbruffoneria clownesca del Bruce Willis dei tempi d’oro ma senza assestare mai nemmeno un pugno, senza sparare nemmeno un colpo, senza far del male a nessuno ma solo parlando.
Davvero ce ne voleva per creare un personaggio così. In questa storia così anni ‘70 nei toni e nella spietata fotografia (grazie ancora Darius), nella maniera in cui viene ripresa la città, da lontano (così da appiattire il fondo sul primo piano e far sembrare tutto stretto e affollato), si agita un personaggio d’azione che non si ferma mai.

E per quanto il film racconti di una discesa sempre più in basso c’è sempre qualcosa che lo rialza, che trasforma una trama dichiaratamente disperata in un film incredibilmente pieno di ottimismo e fiducia in un nuovo grande piano. È quello score di Oneohtrix Point Never il responsabile, sempre pronto ad intervenire per creare su immagini metropolitane, sporche e urbane una dimensione quasi metafisica, di nuovo la pietra maligna che porta la magia e il fantastico nel reale. Ma chiaramente c’è anche un’altra componente che trasforma tutto il film.

Non l’ho scritto fino ad ora e ci ho girato intorno ma è evidente che in tutto questo grande gioco al rialzo di una posta già altissima (Stallone, Bruce Willis, L’esorcista, Il cattivo tenente) il fatto di aver scelto Adam Sandler come perno è il rischio che paga. Nessuno, nemmeno i più grandi amanti di Ubriaco d’amore potevano prevedere una prestazione simile (e invece con il senno di poi un ruolo così caricaturale, così esagerato e grottesco è perfetto per un clown), e invece Sandler va oltre le richieste.

Sei sempre un gran signore Howie

Se Diamanti grezzi funziona davvero, cioè se riesce a rendere intellegibile il suo caos e riesce a guidare il pubblico attraverso quest’Odissea è perché c’è lui, perché Sandler ha la capacità dei grandi attori di attirare l’attenzione. Quando in scena ci sono 5 persone è lui che guardiamo; quando tutto sembra confuso e Howie spara 100 parole al secondo, lui con il linguaggio del corpo ci rende chiare cosa dobbiamo sapere e cosa sta accadendo; quando la trama grida “perdente” lui mostra di non essere ancora a terra e risponde “vincente”.

Oh, sono arrivato alla fine della recensione e ho resistito ai più bassi impulsi che mi spingevano a centrare tutto sulla scoperta di Julia Fox. Che professionista…

Dvd-quote suggerita:

“PO! Po poropo. Poro poro PO! Po poropo. Poro poro PO!”
Jackie Lang, i400calci.com

>> IMDb | Trailer

Jackie Lang
Autore del post: Jackie Lang
"Sono qui per prenderle e darle nel nome di Cobretti"
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tags: adam sandler andare all in colonna sonora elettronica cosa significa essere uomini darius khondi sacra scuola dei calci darius khondji esami propedeutici film di rapina immeritevoli i denti finti di adam sandler il diavolo della tasmania il prologo di l'esorcista il senso della sconfitta di Stallone julia fox cristo santo la forza della seconda occasione la sbruffoneria di Bruce Willis mille parole al minuto quel gran signore di howie

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28 Commenti

  1. LAnnoScorsoAValVerde 11/03/2020 | 09:24

    Il genio è quando la tua colonna sonora è interamente elettronica sperimentale, composta da uno che fa elettronica sperimentale (per di più accasato alla Warp Records), e poi…

    E poi…

    Nei titoli di coda parte quel brano. Quando è cominciato stavo letteralmente impazzendo.

    Rispondi
    • Pneumo 11/03/2020 | 09:29

      Bravissimo! Io ci sono rimasto secco.

    • jax 11/03/2020 | 09:36

      L’amour Toujor

  2. Johnny Pneumonic 11/03/2020 | 09:28

    Grazie Jackie! Una rece coi controattributi come merita il film. Hai fatto bene a citare Il Cattivo Tenente. Anche se qui, a mio parere, la discesa verso il baratro genera ancora più ansia. Adam Sandler strepitoso, anche Bogosian rancoroso e poi fifone merita un plauso. Julia Fox hai detto tutto tu. E poi fantastici i gemelli babbati, il banco dei pegni dell’anello, l’aneddoto jewish sull’NBA e KG, la vita in famiglia e in particolare il suocero. Pure The Weekend ci sta bene.

    Rispondi
  3. jax 11/03/2020 | 09:34

    Devo dire che assieme a the lighthouse era uno dei film che aspettavo da più tempo e porca miseria se non sono rimasto deluso. Il livello dei safdie si alza vertiginosamente e se mi dovessi basare solo sui loro due ultimi film vi direi che loro (e robert eggers) saranno (per me) i prossimi dominatori del cinema americano di genere e non (unito al santo trittico Zahler, Chandor e . Trama, recitazione, fotografia e musiche ti risucchiano letteralmente nella storia e ti lasciano con l’ansia e con la fotta fino alla fine, ma pure dopo se è vero che ho dovuto girare per casa per un quarto d’ora per levarmi l’elettricità di dosso. Si vede che Scorsese ha guardato bene dentro la sceneggiatura e ha dato il suo lontano beneplacito, l’ispirazione a lui (ed a Mann) mi sembra forte, ma senza scimmiottare anzi prendendone il meglio. Il reparto attoriale è fuori scala, Sandler fa la prestazione della vita, ma forse è anche riduttivo. Il suo Howard Ratner è uno dei personaggi più fighi che abbia visto sullo schermo di recente, costruito alla perfezione e con quel suo continuo rilancio alla vita senza fine. Mi sfugge perché in una annata così non si sia.preso almeno una candidatura agli Oscar o Golden globe. Ma come se non bastasse è tutto il mondo che gira attorno ad Howard che mi fa impazzire dalla bellezza. Eric Bogosian marcissimo(altro contatto con Scorsese), Kevin Garnett, Julia Fox ma anche il mitico Judd Hirsch in un ruolo da pochi minuti ma intensissimo, i due italiani del pawn shop e ne potrei dire altri venti. Guardatelo, riguardatelo, consigliatelo e ammiratelo.

    Rispondi
    • jax 12/03/2020 | 09:31

      Una nota sola Jackie, Good Time fallimento no però.

    • Jackie Lang 12/03/2020 | 09:37

      Eh ma per me proprio grande delusione

  4. Videosbronz 11/03/2020 | 09:51

    Che filmone ragazzi, veramente una figata. Pensare che molti non l’hanno digerito per il suo essere caotico e frastornante, ma è proprio il caos nella mente di howie che scandisce il ritmo della narrazione ad essere la cosa più interessante, e sandler gestisce tutto da scafatissimo. E pure julia fox è un plus non indifferente.
    Grande godimento raga

    Rispondi
  5. Past 11/03/2020 | 10:00

    CAPOLAVORO.

    poco da aggiungere, quando un film è perfetto c’è poco ciarlare.

    Rispondi
  6. Maxnataeleale 11/03/2020 | 10:20

    Avevo timore a guardarlo because Sandler (e Netflix) e invece una vera bombetta…
    Grandissimo Sandler e amore per la Fox

    Rispondi
  7. avdf 11/03/2020 | 12:29

    meraviglioso.
    veramente una bomba…. è come se fosse un crank senza calci… ma l’azione in realtà c’è. E’ verbale, ininterrotta, massacrante, stancante… mai visto un ritmo simile in un film.
    che roba.

    Rispondi
  8. Marcinkus 11/03/2020 | 12:54

    Uhau!
    Grandissima recensione!
    Grazie

    Rispondi
    • Cerco Piteco 11/03/2020 | 17:02

      Propongo il culo tondo di Julia Fox in lingerie come antidoto al coronavirus

  9. Efrenthejeff 11/03/2020 | 13:26

    Mi ritrovo perfettamente nella recensione. Film gigantesco.

    Rispondi
  10. Brusco 11/03/2020 | 15:10

    Maltollero GG D’Agostino , il suo essere dj per musica da giostre , ma l’amour tojours mi ha fatto scaricare le due ore e passa di ansia che il film mi aveva messo addosso.

    Rispondi
  11. SamSimon 11/03/2020 | 17:14

    Non l’ho ancora visto ma continuo a leggerne bene, quindi prima o poi mi toccherà!

    Rispondi
  12. Gigi Proiettile 11/03/2020 | 23:14

    “I still believe in your eyes
    I just don’t care what you’ve done in your life”

    Che bomba di film. Ti resta appiccicato addosso per giorni.

    Rispondi
  13. Rocco Alano 12/03/2020 | 08:20

    I denti di Adam Sandler miglior oggetto inanimato ai prossimi Sylvester.
    E al culo di Julia Fox anche la miglior regia.

    Rispondi
    • LAnnoScorsoAValVerde 12/03/2020 | 18:48

      E “Holy shit I’m gonna cum!” come miglior frase.

  14. Marlon Brandon 12/03/2020 | 22:18

    Grandissimo. Poi io a Sandler voglio un gran bene.

    Rispondi
  15. Vin Diesel30€grazie 13/03/2020 | 10:04

    Bellissimo nulla da dire. Ho trovato geniale la location del negozio di Sandler: un luogo luminoso, pieno di gente, ma allo stesso tempo claustrofobico e ansiogeno, in un piano indefinito di un grattacielo. Quella doppia porta che ogni tanto si guasta…mamma mia!

    Rispondi
  16. Daniela Caneschi 13/03/2020 | 10:07

    Affrontato con molti pregiudizi (Good Time non mi aveva entusiasmato, detesto Sandler commediante) ma, già dai primi minuti ho capito di trovarsi davanti ad un film non di routine, poi entra in scena Sandler e sono stata travolta in un turbine stordente e ansiogeno. Grande film, grande colonna sonora, grandissima interpretazione.

    Rispondi
  17. GGJJ 14/03/2020 | 23:06

    Veramente una bomba, ho poco da aggiungere, avete detto tutto voi. Rimarco solo il fatto che si rinnova la consapevolezza che Adam Sandler con il giusto materiale è un attore drammatico pazzesco. Ed il culo di Julia Fox è una delle dimostrazioni che Dio non solo c’è ma quando ci si mette lavora pure bene..

    Rispondi
  18. Bolo Hues 14/03/2020 | 23:41

    A proposito di Eccezioni Meritevoli, quando recensite Cats ?

    Rispondi
  19. Alessandra 15/03/2020 | 11:20

    Questo è un film “di menare” dove siamo noi che vogliamo menare tutti. Ed è una delle cose più fiche dell’ultimo periodo cinematografico secondo me.

    Rispondi
    • GGJJ 16/03/2020 | 11:06

      Tra l’altro sarò folle io, ma il finale..
      [SPOILER]
      :
      :
      :
      :
      :
      :
      Mi ha ricordato molto quello di Carlito’s Way. Il protagonista che dopo aver sfangato una serie di situazioni assurde e difficili in maniera allucinante ci lascia le penne per colpa di uno stronzetto di terziaria importanza che aveva “offeso” quasi senza accorgersene
      [/SPOILER]

  20. Ratto reietto 29/03/2020 | 19:41

    Buon film anche se non mi ha fatto sparare fuori
    Intervengo solo per dire che uno dei pezzi è un rip off della colonna sonora di Akira

    Rispondi
  21. Zavits 27/11/2020 | 23:38

    Il film è riuscito perchè mi hanno fatto schifo ogni singolo personaggio, uomo, donna, animale, luogo, oggetto rappresentato in ciascun singolo fotogramma.
    Tranne Adam Sandler. Lui lo detestavo già prima.

    Rispondi

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