Che gli vuoi dire a John Wick?
Una delle più belle storie del cinema recente.
A me piace pensare che la genesi fosse “e se prendessimo Taken e girassimo le scene d’azione per davvero?”, ma sappiamo tutti che in realtà è Keanu Reeves che si è rivolto ai suoi amici stuntmen e ha detto “ok basta, non ho più niente da perdere, è arrivata l’ora di farmi perdonare per Matrix“, si è imparato sul serio il kung fu (ok, più il jiu-jitsu a occhio), si è esercitato a sparare, e ha girato un lungo film penitenza che lo vedesse in azione chiara e reale il più possibile. Il risultato: 77 omicidi. Melius abundare quam deficere, dice un’incisione su un capitello dell’Hotel Continental, credo.
E in una di quelle cose che succedono di rado ma succedono, il film era bellissimo e ha avuto successo fino a diventare uno di quei franchise che aumentano pubblico e budget a ogni capitolo. Nonostante il Rated R!
Si è detto tanto delle belle idee di sceneggiatura, fra la costruzione dell’eroe che incute timore ai cattivi come non succedeva da Invasion USA, al mondo semi-fantasy che crea intorno alla storia che gli dà quella personalità che Taken e i suoi imitatori non hanno.
Quello che non si è detto abbastanza è come Chad Stahelski e David Leitch (non accreditato) fossero due stuntmen alla prima esperienza di regia che si sono fatti trovare prontissimi, non solo a riprendere i combattimenti come si deve ma anche a servire impeccabilmente le idee dello script, e a infilarci una classe e un’eleganza insospettabili.
E quello che non si è detto abbastanza è quanto sia meravigliosa e arrogante la sospensione dell’incredulità che ti viene chiesta, con un protagonista che ti viene presentato come colui che mandi ad uccidere l’uomo nero, e ti aspetti una specie di ninja invisibile, meticoloso e tatticissimo, e invece è un tizio che arriva, entra dall’ingresso e spara tutti, e quando mena è pure mezzo sgraziato.
John Wick è bellissimo, e se The Raid non poteva diventare un franchise da oltre 100 milioni di dollari sono contento che sia capitato a lui.
Ma anche voi siete stati bellissimi:
Per cui noi si tira avanti, e questa volta cambiamo genere.
COSA:
I 400 Calci recensiscono grandi classici in diretta su Twitter.
PROGRAMMA:
Giovedì 16 aprile, ore 22.30: QUELLA CASA NEL BOSCO (2011, di Drew Goddard)
LE REGOLE:
1) tenetevi il giovedì sera libero
2) tenete d’occhio il nostro account Twitter ufficiale: @i400calci
3) seguite l’hashtag “#400tv”
Deluxe Experience: procuratevi il film sopraindicato, sincronizzate gli orologi e guardatevelo insieme a noi.
LA TRAMA:
Cinque amici vanno in gita in una cabina isolata nel bosco, le cose si fanno losche inquietanti e pericolose, scoprono di essere vittima di un complotto organizzato da gente del DAMS… circa, di più non spoilero.
IL TRAILER:
Mi raccomando siateci, magari vedete un tritone…
Orcoddao l’ho rivisto due settimane fa il film di Goddard ma non si può rinunciare alla 400tv
Non me lo ricordavo così bello John Wick.
So che sembra una bestemmia, ma imho con i seguiti si è persa un po’ di questo stile grezzo e pulito, a scapito del Wickverse (dove tutti sono ulta cool e professionisti, ma ogni tanto fanno cappellate galattiche).
#teamtritone pronto per lo spin off non ufficiale di Scooby-Doo :)
Beh, hanno mitigato un po’ l’effetto “tutti ultra cool” creando il terzetto di fanboy di John Wick nel terzo, composto da Dacascos e dal Mad Dog di The Raid, tipo il Barto Club in One Piece XD
Film eccezionale e serata divertentissima: grazie ancora a tutti, da chi la #400tv la pensa a chi la fa con la sua presenza! ^_^
Sono molto contento per la scelta di settimana prossima: è proprio uno dei due titoli tra le mie speranze (l’altro, “One cut of the dead”, conosciuto alla proiezione fatta dai 400 calci a Milano, probabilmente sarebbe stato di difficile reperimento purtroppo :S).
Segnalo che al momento l’ho trovato sia su Prime che su Netflix.
Nathan
Capisci che è un mondo sbagliato quando The Raid non diventa un franchise multimilionario
Penso che l’attore di Victor abbia una delle facce più picchiabili di sempre, faeva anche il cattivo nel remake di Quel treno per Yuma, western fighissimo di cui non mi pare abbiate parlato sul sito
Ripetete con me “Che figata John Wick, peccato non abbiano mai fatto un sequel”.
Ah, l’arte marziale del buon Keanu è Tai-Chi e, sì, non è solo una ginnastica per vecchietti ma anche un buon modo per veicolare il morbo della morte a suon di accelerazioni centrifughe dei pugni propri o dei colli altrui
Mi è venuta un idea geniale, Matrix alla 400tv,per la felicità di Nanni.
+1
“Guardete com’eri, guardete come sei. Me pari tu zio!” – cit.
Prima o poi qualcuno mi spiegherà cosa ha che non va un film praticamente perfetto come Matrix che ha cambiato la storia del cinema come pochi altri. E possibilmente senza ricorrere al luddismo anti computer grafica tanto in voga in certi lidi…
Oh beh io l’adoro,il fatto e che,all’epoca,i media sembravano non aver mai visto un film d’arti marziali in vita loro,e via con lodi sperticate che hanno giustamente fatto storcere il naso agli amanti del genere. Io apprezzo molto il fatto che gli attori (non atleti) si siano fatti il mazzo per 4 mesi per imparare le coreografie,il risultato non potra mai essere come vedere degli atleti veri ma apprezzo lo sforzo.Per il resto lo adoro,sono daccordo sul 95% di quello che dice Nanni e compagnia,questo film fa parte dell’altro 5%.
#TeamKeanu
La saga di John Wick può piacere solo a pipparoli lobotomizzati, ma nessuno su questo sito avrai mai il coraggio di scriverlo, a parte me.
Personaggi tagliati con l’accetta, stereotipati, lui poi è indistruttibile vabbé poi va avanti a headshot che neanche uno sparatutto.
Si salvano le coreografie di Mad Dog nel terzo ma nulla più. Ah, sì, la coreografia figa e il capello al vento e i vestiti cool insieme alla musica tecno-zarra. Tutta fuffa e poca sostanza.
Vista per curiosità, questo franchise è da dimenticare, altro che The Raid che è tutta sostanza e poca fuffa.
Bellissimo. Il terzo poi è di una violenza dura e cruda che mi ha stupito.
E’ più “violento” Charlie’s Angels, qui siamo al ridicolo involontario