
Effettivamente le cose più importanti della giornata.
Su due cose ho zero dubbi: 1) Dal tramonto all’alba è il miglior ruolo che abbiano mai offerto a George Clooney, e 2) purtroppo non era per lui.
Inoltre erano anni che non lo riguardavo, e ieri sera mi sono reso conto per la prima volta di una terza cosa di cui ho zero dubbi: i fratelli Gecko sono la versione americana e low profile dei gemelli Krays. È un argomento di cui nel frattempo qui in casa Cobretti siamo diventati ghiotti, incentivati dall’aver vissuto a un tiro di schioppo dalla loro zona d’azione (i pub dove hanno commesso i loro omicidi più noti sono ancora aperti). Sono uguali uguali: George Clooney è Reggie Kray, arrogante e violento dal sangue di ghiaccio; Quentin Tarantino è Ronnie Kray, violento come il fratello ma con qualche rotella in più fuori posto, schizzato, incontrollabile e dalle pulsioni sessuali incontenibili (Ronnie era apertamente gay in un’epoca in cui questo non faceva che aumentarne l’aura da psicopatico, mentre Tarantino fa praticamente se stesso con identici risultati).
E per carità, Clooney è un signor attore che ce la mette tutta, ma non puoi fare a meno di riconoscerlo immediatamente come eroe che deve passare tutto il resto del film a cercare di convincerti di essere un pericoloso criminale senza scrupoli, mentre lo script chiaramente puntava a un effetto un po’ più simile ai Devil’s Rejects di Rob Zombie, ovvero i cattivissimi carismatici per cui inizi improvvisamente a tifare quando incontrano qualcuno di ancora più cattivo. Clooney funziona finché legge da dio le più classiche battute tarantiniane, ma quando deve comportarsi come volgare, minaccioso e inappropriato pare semplicemente un Dr. Ross che si deve dare una calmata. Pare piuttosto un ruolo scritto su misura per uno come Tom Sizemore, che non avrebbe avuto bisogno di un tatuaggione ingombrante per rendere l’idea.

No tequila, no party
Comunque: il film è una strana bestia, uscita quando il Quentin era in piena cresta dell’onda dopo Pulp Fiction e Robert Rodriguez era ancora un giovane talento fresco di sbarco a Hollywood e in cerca di consacrazione.
Tenta un trucco oggi impensabile (cambiare violentemente genere alla fine del primo tempo cogliendoti completamente di sorpresa) e gli riesce alla perfezione.
Tarantino aveva già affidato un suo script a Oliver Stone e Tony Scott, ed entrambi l’avevano manipolato e corretto per renderlo più simile alle rispettive sensibilità, ma Rodriguez è finalmente il partner perfetto con cui completarsi a vicenda e valorizzarsi l’un l’altro.
Dal tramonto all’alba è il raro caso cinematografico in cui 1 + 1 fa realmente 2: è un film di Rodriguez con dialoghi magistrali, ed è un film pop di Tarantino con un solido stile visivo (se lo chiedete a me, Quentin avrebbe dovuto dare al Robert anche Kill Bill vol.1).
Avrebbero dovuto collaborare in questo modo più spesso.
E Clooney, alla fine, è soltanto una finezza in meno.
In compenso voi ieri sera siete stati impeccabili, ammiratevi:
Con il prossimo numero, dopo un palinsesto addirittura raddoppiato rispetto ai nostri piani iniziali, chiudiamo il primo ciclo del clamoroso reboot della #400tv e ci prendiamo una pausa.
È stato spettacolare, è andato immediatamente oltre le nostre migliori previsioni e promettiamo di ricominciare presto.
Per salutarvi, abbiamo deciso di invitarvi a Val Verde e ricreare una delle serate più leggendarie della #400tv classica.
COSA:
I 400 Calci recensiscono grandi classici in diretta su Twitter.
PROGRAMMA:
Giovedì 7 maggio, ore 22.30: COMMANDO (1985, di Mark L. Lester)
LE REGOLE:
1) tenetevi il giovedì sera libero
2) tenete d’occhio il nostro account Twitter ufficiale: @i400calci
3) seguite l’hashtag “#400tv”
Deluxe Experience: procuratevi il film sopraindicato, sincronizzate gli orologi e guardatevelo insieme a noi.
LA TRAMA:
Un’organizzazione criminale militare progetta un colpo di Stato a Val Verde, e per farlo rapisce la figlia dell’ex-colonnello delle Forze Speciali John Matrix per convincerlo ad approfittare del rapporto di fiducia che lo lega all’attuale Presidente allo scopo di avvicinarlo e farlo fuori. Lui rifiuta. Tratto da veri avvenimenti storici.
IL TRAILER:
Non mancate.
Il miglior ruolo cinematografico del GIOVG?
Senza dubbio.
Ma alla fine direi che funziona pure lui.
Più che altro ti dà l’idea di essere il classico tizio che si é ritrovato a percorrere la strada sbagliata. E che non l’ha più potuta mollare, per via di un fratello che é pazzo da legare e che su quella strada ci si trova benissimo.
Ormai é segnato. E glielo fa capire anche alla ragazzina superstite, che vorrebbe tanto andargli dietro perché ormai é lui, ciò che resta della sua famiglia.
Ma Seth é destinato a fare una brutta fine, prima o poi.
Lei ha comunque la possibilità di ricominciare da capo.
Lo faccia, e dimentichi di averlo conosciuto.
Con la lacrimuccia vado a far la spesa per giovedì prossimo. Due RPG da spalla saranno veramente il minimo per cotanto finale.
Comunque trovo offensivo il trafiletto con la trama. Qui Commando dovrebbe essere il Padre Nostro.
Offensivo perché?…
Perché tutti dovrebbero essere in grado di recitarla a memoria solo sentendo il titolo.
(fai conto che ho premuto Like)
Sui Calci il giorno del mio compleanno. Vi mando un virile ringraziamento, sono state delle splendide 400 TV.
Per chi ne avesse bisogno, trovate Commando su Infinity.
Disponibile in doppio audio ENG/ITA e sub ITA.
Di Commando ho sia la director’s cut da 92 minuti che quella standard da 90. È imprenscindibile sapere quale utilizzare.
Per un’analisi ponderata del dilemma agevolo il link:
https://www.movie-censorship.com/report.php?ID=4373
Appoggio e rilancio
Quale versione dobbiamo considerare?
Abbastanza sicuro che la director’s cut ce l’abbiano solo i pazzi come noi che hanno preso il dvd/bluray apposta, e che quindi non sia esattamente popolare. Inoltre, con la media di fuori sincrono che abbiamo ogni settimana, due minuti di differenza mi sembrano tutt’altro che imprescindibili. Procedete con coscienza.
Premessa: la 400TV è la cosa più bella successa in questo 2020.
Premessa 2: non c’è necessità di spiegazioni o scuse per rivedere Commando una volta ancora.
Però.
Però con tutti i film che ci sono, ritornare su uno già visto tutti insieme è un po’ un peccato.