C’è una piccola apertura e poi una coda alla fine, ci sta Elisabeth Shue (la bonanima) ed un funerale militare epico, e poi basta. Tutto il resto del film è Tom Hanks che guarda green screen. Sembra una prova, una sfida interna alla Apple che ha prodotto quest’original per vedere se ce la fa, se Tom Hanks è in grado di inventarsi tutto un film guardando dei green screen. Poi dopo ci metteranno quel che serve al posto di quei green screen, e tutti scommettono su come sarà il risultato. Straordinerio, ecco com’è.
“Tom Hanks che guarda green screen” volgarmente chiamato Greyhound è un film di guerra di una solidità allucinante, la storia (vera) di un capitano di una nave da guerra che cerca di tenerla in piedi contro dei sottomarini. La sua arma principale è guardarli.
La nave in questione era alla testa di un convoglio di 37 navi alleate quando in mare aperto incontrano dei sottomarini nazisti con i lupi disegnati sopra (che non lo so se è un dettaglio reale o no ma viva la faccia che idea!). Molte di queste navi gli saltano in aria sotto gli occhi e a sorpresa, mentre le frequenze radio che usano per comunicare sono spesso invase dalle trasmissioni dei nazisti che si intromettono per ululare e minacciarli, per mettergli paura “Stiamo arrivando”, “Siete i prossimi”.
E allora il capitano, che non aveva mai affrontato una simile battaglia in mare, si mette agli oblò, a guardare il mare in tempesta che nasconde i sottomarini, e comincia a rispondere.
Saranno 90 minuti così: faccia di Tom Hanks che guarda fuori, controcampo di mare in tempesta, faccia dei soldati immobili che ripetono ordini o li eseguono, radar e volto del ragazzo al radar che segnala quello che vede, dove dovrebbe stare il sottomarino, di nuovo mare, di nuovo faccia di Tom Hanks e poi riparte il giro. Con questo riff semplice semplice a fare da sottofondo il film si permette diverse deviazioni e momenti significativi, riesce sempre a farci capire dove stanno navi e sottomarini l’uno rispetto all’altro, e crea questo ambiente caotico, in cui le stesse navi del convoglio rischiano di andare a sbattersi contro e sono tutte spaventate da siluri che potrebbero arrivare da ovunque.
Solitamente il cinema di sottomarini lo viviamo sott’acqua, nei sottomarini, qui invece vediamo l’altra parte e la situazione non è più chiara o più facile. Contro un nemico invisibile si lavora di sonoro, di intuizioni, di inganni e tentativi allucinanti di evitare due siluri in contemporanea. Tutto in circa 24 ore senza dormire.
Ma è ovvio che in questo piccolo capolavoro che sarebbe di certo di serie B se non ci fosse Hanks dentro (e alla scrittura), è tutta la prestazione del capitano a far la differenza. Lui che è ha sotto di sé una nave intera di ragazzini inesperti che guarda bonariamente e assieme ai quali deve rimanere vivo.
E davvero ci sono molti più sguardi di Tom Hanks verso l’esterno della nave che verso altri esseri umani. Greyhound però non si accontenta, vuole tutta l’azione del mondo senza praticamente farla vedere (il bello sta proprio nel fatto che è tutta nella nostra testa, perché il sottomarino non vede la nave e la nave non vede il sottomarino, cercano di indovinare dove stanno col sonar) ma vuole anche dare due tre colpi forti alla solidarietà tra uomini: dal cameriere afroamericano, al senso del dovere nei confronti della propria professione fino alla retorica dell’ingranaggio anche più piccolo che conta come quello più importante (ma è anche sostituibile con una rapida freddezza che fa impressione).
Alla fine del miglior cinema di guerra Greyhound mantiene quella fenomenale attitudine verso il destino, la durezza di fondo e un certo pietismo che si affaccia nel finale afflosciando un po’ tutto. Ma ha anche la secchezza delle occasioni migliori, quando occorre raccontare cosa conti nel momento in cui serve di dimostrarsi uomini. Cosa possa fare una persona non diversa dalle altre per poter dire di essere stato all’altezza del proprio ruolo e quanta fatica costi.
Alla fine quello che rimarrà più impresso saranno infatti la stanchezza, i piedi sanguinanti e il freddo di un uomo che non ha mai lasciato la postazione.
Dvd-quote suggerita:
“L’avessi potuto vedere al cinema avrei ribaltato i sedili”
Jackie Lang, i400calci.com
Quando Tom Hanks e la seconda guerra mondiale si incontrano il risultato è sempre di un livello superiore, perchè si vede la passione dell’uomo per il materiale che interpreta/produce/dirige/scrive (Salvate il Soldato Ryan, Band of Brothers, questo qua).
La recensione di Jackie conferma la mia impressione (che bello!) questo film è una BOMBA ma proprio vera. Poche ciance, solo azione, senso del dovere, tattica e decisioni dolorose ma rapide. In alcuni momenti, soprattutto la notte, sembra di stare su Omaha Beach ma nel mezzo dell’Atlantico. Me lo rivedrei subito, anzi mo lo faccio va. Nel complesso quasi una stagione di 24 con Tom Hanks al posto di Jack Bauer per livello di tensione e stanchezza e senso del giusto. C’è anche un bel pò d Gesù qua e là ma onestamente è corretto visto il periodo e visto la tipologia di personaggio che interpreta Hanks. Il film è tratto da un (bel) romanzo degli anni ’50 di C.S. Forrester.
p.s. anche a me l’idea dei sottomarini con le torrette dipinte ha garbato assai, anzi per come emergono dall’acqua e la musica che mettono in quelle scene paiono mostri da film horror.
p.p.s. Jackie correggi solo una cosa, non ci sono missili ma SILURI.
vien quasi voglia di installare warthunder…
A me tutti sti effetti digitali infatti non mi attirano mica… Bello il mio Das Boot girato in un sottomarino vero!
Mi ha fatto venire la pelle d’oca la recensione, non oso immaginare cosa possa succedere guardando il film!
Tom hanks che fa Tom hanks ..cambia solo l’abito ..che sia un marinaio, pilota d’aerei , guardia giurata o imbustatore al centro commerciale .
Sempre un’anima candida.
Sto film rompe le palle ? Assolutamente no , è veloce e teso ma ti rimane impresso come una bella cagata ..li per lì è un piacere ma dopo il bidet è bella che scordata.
Il problema vero è che oltralpe ignorano il bidet…
Mi è piaciuto tantissimo. Bello teso, lunghezza giusta, realismo… se avessero tolto il flashback con la sciura bionda sarebbe stato perfetto.
Più che un film di guerra pare uno slasher. Infatti il personaggio di colore muore subito.
Per chi, come il sottoscritto, ha la statuetta di Petersen sul comò e grida “not yet gentlemen!” ogni volta che ti accorgi in temopo di un autovelox…..questo film è l’altra metà del paradiso. Peccato abbiamo un po’ esagerato sui “nazi brutti e cattivi”….
Da silurare immediatamente tutto il lavoro di doppiaggio, davvero scadente.
Rigorosamente in originale
Mi ricorda The Key di Carol Redd, con Holden e la Loren. Stessa trama di base, stessa impotenza davanti alla superiorità del nemico; con la paura di morire male pregando di non soffrire una lenta agonia in mare.
Carol Reed, come la buonanima di suo nipote Oliver (RIP entrambi)
“Missili…”?
non ho capito, ma e’ bello o no?
Da otto se piacciono i war movie.
Tom Hanks guarda dall’oblò perché si aspetta che arrivino i missili. Ma arrivano i siluri e non se ne fa una ragione. Era meglio quando aspettava i bus (linea Greyhounds appunto) che quelli arrivavano e lui gustava cioccolatini
All’inizio sembrava ironico l’entusiasmo, poi però si è capito che invece è piaciuto davvero. Sembra molto fico da come ne scrivi, quindi da vedere al più presto!
film di una secchezza disarmante. Daccordo trasporre su pellicola il come si doveva stare su una cacciatorpediniere della seconda guerra mondiale, facendolo evitando fronzoli stilistici…ma qui si rasenta quasi il didascalico. Il film in sè è guardabile solo perchè c’è il buon Tom, ma pur con tutta la buona volontà…gli manca praticamente tutto: immedesimazione, dialoghi, trasporto emotivo, colonna sonora….in pratica poteva benissimo essere un film-documentario. Sorry ma io lo boccio con un insufficenza grave, ad un certo punto mi stavo addormentando
a me toh Hanks ha rotto un po’ il cazzo…dai tempi di Era mio padre direi..forse ultimo film veramente guardabile suo
Amico non ti credo che non ti sia piaciuto almeno in:
– Prova a Prendermi
– LAdykillers
– CLoud Atlas
– Il ponte delle spie
– The post
Non, ti, credo
in prova a prendermi si..ma non era il protagonista assoluto…the post non l’ho visto e gli altri mi han fatto cagarissimo, anche se non per colpa sua…
E Captain Phillips?
mi è venuto in mente dopo…però imparagonabile al suo periodo d’oro..comunque quando fai per anni la parte del “buon padre di famiglia” alle prese con difficoltà varie (declinato appunto in forma diversa e per una volta originale in Era mio padre) ci sta che la faccia possa annoiare..poi magari il film no per carità
Giusto. A me la faccia è sempre stata sulle palle. Mi sono costretto a rivalutarlo solo di recente: obiettivamente ha delle qualità, prima fra tutte imbroccare quasi sempre un regista in grado di valorizzarlo. A questo proposito va detto che Captain Phillips è prima un film “di” Paul Greengrass che “con” Tom Hanks.
Boh.. non mi attira per nulla
E Captain Phillips?
Doppio commento. Misteri della tecnologia: non sono ossessionato da “Captain Phillips”.
Captain Phillips Captain Phillips Captain Phillips Captain Phillips Captain Phillips