Sì, secondo me è meglio che tu veda il film prima di leggere quanto segue. Dai. Vai a vedere il film.
IL PEZZO DI CASANOVA
Bè, alla fine ce l’abbiamo fatta, amici. Siamo tornati al cinema. Qualche mese fa, quando abbiamo fatto le prove generali per il nostro personale remake di Distretto 13: Le Brigate della Morte, quello col Covid-19 al posto dei teppistelli losangelini, quello coi protagonisti chiusi dentro casa impegnati a fare la pizza, la sola idea di andare al cinema era… com’era, amici? Aiutatemi a ricordare. Era una follia, no? Cioè, mai e poi mai avremmo pensato di poter tornare nel buio della sala, circondati da sconosciuti ansimanti, sudanti, mangianti popcorn, tutti infetti di virus. Una delle prima cosa a cui personalmente ho pensato una volta che ho chiuso a due mandate la porta di casa è stata proprio: “Basta concertini penk, basta cinema”. Eppure, dentro di noi sapevamo, che prima o poi saremmo tornati in sala, no? A parte che ce lo ripetevano ogni tre secondi, con grande afflato retorico, in radio e in televisione. C’era chi ci urlava “Andrà tutto bene!”, chi il terribile “Ne usciremo migliori” e per finire chi insisteva col peggiore di tutti, il minaccioso motto: “Torneremo alla normalità!”. Tutte cazzate ovviamente, ce ne siamo resi conto col tempo, ma di una cosa eravamo certi: prima o poi, normalità o meno, in qualche bizzarra formula, saremmo tornati al cinema. E mentre tanti titoli si eclissavano, venivano prima rimandati e poi cancellati o ceduti a qualche piattaforma, la partita si giocava su un campo solo: quello di Tenet. Il film di Nolan, il più costoso della sua carriera, è quello che ha estratto il fiammifero più corto. Ora sta a lui, per primo, tornare in sala. Sta a lui salvare il cinema per come lo conosciamo. Se Tenet non fa i big numbers (e devono essere davvero big, amici) è molto probabile che quelli in fila dietro Nolan decidano di fare un passo indietro. E va a finire che il prossimo James Bond ce lo vediamo tutti sul telefonino. E allora, raga, facciamolo dire a i Fichissimi:
Per cui, ieri, data astrale giovedì 27 agosto 2020, assediato dai commenti invadentissimi di quelli che l’avevano già visto in anteprima e che proprio non ce la facevano a non gettare lì mezze frasettine spoilerosissime, con un biglietto prenotato online dopo strategico check alla sala, con varie mascherine e litri di gel igienizzante per le mani, ho preso una boccata d’ossigeno (nudge nudge, wink wink) e, per la prima volta dopo il lockdown, sono tornato al cinema a vedere Tenet. Ho scelto un orario strategico, le 13.00. Per due motivi: il primo, la lingua originale. Il secondo, la mia esperienza di spettatore pomeridiano seriale. Al cinema di pomeriggio si è quasi sempre da soli (o in compagnia di sparuti anzianotty), figurati poi ad agosto, coi giovani ancora impegnati a farsi fare il tampone in coda a Orio al Serio. E come è andata? Bè, raga, è andata bene. È stato, perdonate la facile metafora, come ritrovare un vecchio amico. All’inizio hai un po’ paura che quella magia che un tempo vi legava sia scomparsa. Poi, con una certa naturalezza, senza che quasi ce ne si accorga, le cose si assestano e rispunta quell’alchimia di un tempo. Inutile fare i fighi: è chiaro che si ha un po’ di timore a rientrare in sala, e penso sia anche giusto che sia così, ma vi posso assicurare che quando si sono spente le luci, quando nel buio ho intravisto le tendine dello schermo ancora non illuminato dal proiettore allargarsi per fare spazio alla proiezione… è stato molto bello, emozionante. Poi, ma quello dipende da sala a sala, grande rispetto delle norme: distanza siderale tra uno spettatore e l’altro, mascherina indossata per tutta la durata del film, nessun assembramento in entrata o in uscita. Insomma, fosse sempre così, lo rifarei ogni giorno. Come cazzo abbiamo fatto a non andare in sala per quasi sei mesi? Madonna…
Ah, sì, scusate, volevate leggere di Tenet e io vi ho parlato per ore del fatto che siamo tornati cinema. Eh, lo so, scusate ma sono un sentimentalone. Va bene, dai, partiamo: oh, io non c’ho capito praticamente nulla. Vi aspettavate altro? It’s Nolan, baby, è normale. Da questa mia semplice affermazione derivano due domande fondamentali. La prima: è importante che io sia lento di comprendonio? Bè, se ne può parlare. La seconda: il fatto che io non sia proprio una spada inficia il godimento del film? No, direi di no. Anche se… Per cui, riformulando: non c’ho capito praticamente nulla ma, hey, mi sono divertito. (Sì, lo so, è più o meno quello che vi hanno detto tutti ma, fidatevi, è meglio di quelli che vi hanno detto: “Ma va là, si capisce tutto!” e poi in realtà non hanno capito un cazzo pure loro).
Che Nolan sia il capo degli spiegoni lo sappiamo tutti, Inception e Interstellar sono lì a dimostrarlo. Tenet, in superficie, è Inception 2 con lo stesso numero di spiegoni, solo molto più fumosi e confusi. Ora, non vi voglio tediare, ma considerando quello che viene spiegato nel film a me rimangono molti piccoli dubbi… però c’è anche un nuovo elemento importante da tenere a mente: una scienziata in camice bianco e occhiali che dice al Protagonista (e allo Spettatore): “Vabbè, dai, non è importante capire tutto tutto, eh? Lasciati un po’ anche andare all’istinto!”. Insomma, è Nolan stesso che inserisce in sceneggiatura una battuta che porta il pubblico a infischiarsene delle regole del gioco.
Che se ci pensate, da una parte sembra essere proprio quanto esplicitato in The Prestige. Cioè: “Ogni numero di magia è composto da tre parti o atti. La prima parte è chiamata la Promessa: l’illusionista vi mostra qualcosa di ordinario. Il secondo atto è chiamato la Svolta: l’illusionista prende quel qualcosa di ordinario e lo trasforma in qualcosa di straordinario. Ma ogni numero di magia ha un terzo atto. La parte più difficile, quella che chiamiamo The Prestige“. Nolan ci presenta un film di spionaggio, qualcosa di ordinario che in realtà però non lo è. Il regista, colpo di scena, trasforma il suo Bond in un film che si diverte a giocare (ancora una volta) col Tempo. Ma non si limita a dire la sua sul tema “Viaggi nel Tempo”, no. Decide di inserire l’inaspettato e ci fa vedere qualcosa che non avevo mai visto prima (non il viaggio nel tempo ma l’inversione del flusso temporale). Insomma, alla fine quello che vogliamo, come diceva quel tale, è essere ingannati.
Funziona, no? Non lo so… ci si può davvero far guidare dall’istinto e godere e basta davanti a un film del genere? Non tanto per la presunta difficoltà a capire il meccanismo che sta alla base del giochino Tenet, quanto per la continua riproposizione di alcuni elementi che Nolan insiste a voler sottolineare col suo Stabilo Boss giallo ogni due secondi. A partire dal titolo e dalle mille citazioni al Quadrato Magico del Sator. In un film che si intitola Tenet – non so se l’hai presa – c’è un personaggio che si chiama Sator – hai capito quello che ho detto? – uno che non vediamo mai che si chiama invece Arepo – zio, quanto spacco? – una compagnia di sicurezza che si chiama Rotas – che numero ti ho fatto? – e una delle sequenze chiave si svolge dove? Dillo tu dove si svolge una delle sequenze chiave del film, dai – all’Opera, vez! E allora, mentre mi urli ogni due secondi nelle orecchie Manovra a Tenaglia! o Paradosso del Nonno! c’hai poco da dirmi di rilassarmi e di prendere le cose con l’istinto. Perché se no vuol dire che mi stai trattando con accondiscendenza, come uno che non ha fatto le scuole dell’obbligo o che non è mai stato a Siena. Siena, lo dico per quelli meno studiati, è una città che si trova a due sgomme da Firenze.
E allora alla fine penso che Nolan, come me, è un tenerone. Penso che tutto questo sforzo nello scrivere un film che ci faccia venire voglia di andare al cinema col blocchetto per prendere appunti, tutta questa voglia di realizzare delle sequenze action mai viste prima, siano delle semplici mossette per celare quello che è il suo vero intento: fare dei film romanticoni che ci facciano piangere. Sì, lui. Proprio lui, quello che da tutti viene additato come il regista freddo e matematico per eccellenza, quello incapace a mettere in scena i sentimenti, alla fine vuole solo farci emozionare per una storia d’amore mancata, per le occasioni perse nella vita (anche con una facile seconda chance a disposizione), per una madre privata dell’amore del figlio, per un cattivo che non accetta l’inevitabile.
Sì, in un film del genere penso sia più stupefacente provare empatia nei confronti di un personaggio come quello interpretato da Branagh piuttosto che farsi cadere la mascella per l’aereo vero sfrociato contro un hangar o per la sequenza finale. Sia chiaro, parliamo veramente di sequenze incredibili, mai viste prima, di quelle che passerei la vita a guardare i Making Of… ma. Ma 1) dopo la sequenza della rapina/inseguimento quel senso di meraviglia nei confronti del gimmick dell’inversione temporale un po’ è persa e poi ma 2) il vero Prestige del film forse è da un’altra parte.
Chiudo con due parole su John David Washington che era un’altra sfida interessante del film. Perché siamo tutti bravi a far fare un cattivo matto a Kenneth Branagh, siamo tutti bravi a far fare a Elizabeth Debicki quello che faceva in The Night Manager, ma se devi arrivare dal (più o meno) nulla e fare l’action hero che mena, spiega, emana coolness e addirittura si arrischia in un gustosissimo duetto con Sir Michael Caine… bè, non è da tutti. Considerando anche che, a quanto pare, s’è fatto gran parte dei suoi stunt. Per me il ragazzo è promossissimo e anzi, mette un po’ in ombra un Robert Pattinson qui non particolarmente a fuoco. Non vedo l’ora di scoprire se anche la colonna sonora è palindroma e, soprattutto, di tornare in sala.
DVD-quote:
“Satana, ti prego per tre volte, restituiscimi le mie fortune”
Uno che ha fatto almeno la prima liceo.“Un filo sotto quello che speravo”
Casanova Wong Kar-Wai, i400calci.com
IL PEZZO DI GEORGE
Guardando Tenet mi è subito venuto in mente Primer. Il film di Shane Carruth credo sia uno dei più divisivi in assoluto in ambito fantascienza: o lo ami o lo odi. O accetti il suo essere incomprensibile, criptico, incasinato fino al parossismo, oppure scaraventi il televisore dal terzo piano tirando un rutto e gridando “Aridatece Marty e Doc”.
Il viaggio nel tempo, devo dire, personalmente, mi affascina un casino. Purtroppo sono anche stupido, e questa cosa diciamo che non va propriamente a nozze con uno dei sottogeneri potenzialmente più incasinati del cinema di fantascienza. Coi film di viaggi nel tempo puoi veramente andare all in con le teorie più bizzarre, i paradossi più assurdi, tipo quello del Nonno che viene sbandierato da Nolan in più punti come se stesse facendo il check delle “cose che devi dire in un film di viaggi nel tempo”.
Perché ecco, sì, lo possiamo dire: Tenet è un film di viaggi nel tempo. Nolan ce l’ha menata per mesi col fatto che non è “viaggio nel tempo”, ma “inversione”, e invece pensa un po’, non solo in Tenet ci sono dei viaggi nel tempo, ma sono dei viaggi nel tempo in senso LETTERALE.
In questa dicotomia, in questa distanza tra dichiarazioni e fatti, o forse tra intenzioni e risultato, sta tutto Nolan secondo me. Uno che ama il depistaggio, il fumo negli occhi, ama distrarti con i paroloni e le definizioni fighe (ricordate la primissima sinossi di Inception? “Un thriller contemporaneo ambientato nell’architettura della mente”, mica “Gente che si spara coi mitra sugli sci mentre uno ruba una girandola da una cassaforte”), ma stringi stringi in realtà è un ragazzo semplice, come me e te. Lui vuole fare i film di menare, ma siccome è inglese, laureato in letteratura a Oxbridge con un dottorato in Storia Comparata del Cagare il Cazzo, si vergogna a dirlo. È il classico tizio che incontrate a una festa, finite a chiacchierare di cinema e, quando vi chiede qual è il vostro film preferito e voi rispondete “Die Hard”, vi guarda male e si allontana per discutere di macro-economia con delle persone antipatiche. Solo che, nello scenario in questione, poi va a casa e si scopre che ha una libreria con tutti i film di Bruce Willis in ordine cronologico.
In sostanza, se non fa il primo della classe, il secchione stronzo che non ti fa copiare il compito di latino, Nolan non sta bene. Solo che poi capita anche che sia effettivamente un cazzo di genio. Perciò il suo cinema è un costante cavalcare questa sottile linea tra meritarsi un coppino e toglierti il fiato con qualche soluzione visiva che non ti saresti mai sognato.
Tenet è il non plus ultra di tutto questo. È Nolan all’ennesima potenza in tutto il suo cagare il cazzo ma toglierti il fiato allo stesso tempo. Da anni vado in giro a predicare, non ascoltato come l’ultimo dei geologi in un film catastrofico, che Nolan come sceneggiatore è SCARSO. È talmente chiuso nel suo cervello e concentrato sull’impianto visivo da incartarsi nei dialoghi. Ha delle intuizioni pazzesche che non riesce a mettere giù bene a parole, e gli tocca affidarsi esclusivamente al suo istinto visivo sopra la media. Inception è l’esempio perfetto: per metà una serie interminabile di spiegoni, in cui c’è addirittura un personaggio TOTALMENTE INUTILE (Ellen Page) la cui sola funzione è quella di fare domande. Poi, però, quando Nolan si lascia alle spalle i convenevoli, non ce n’è più per nessuno. Dal momento in cui inizia il colpo nei sogni, gli occhi si sgranano, le mascelle si srotolano e resta solo il cinema.
Tenet è esattamente così: da un lato fumo negli occhi sotto forma di dialoghi a mitraglia, dall’altro una pacca visiva che non ha eguali nel cinema di oggi. A livello di scrittura è la definizione di “pretenzioso”: fai fatica a seguire il film, ma non perché sia realmente complesso, quanto perché è SCRITTO in modo da sembrarlo. A livello visivo, al contrario, ha una chiarezza invidiabile, mette in fila una serie di scenari e situazioni che davvero non si erano mai visti e che si fanno perdonare tutto quanto, anche dei personaggi particolarmente insulsi (tra cui una donna definita solo dal suo essere madre, ma quello dei personaggi femminili è un problema di tutto il cinema di Nolan) in nome dello spettacolo puro, incontaminato, totale. L’arroganza da primo della classe asservita al menare.
In apertura citavo Primer, che, a differenza di Tenet, è veramente un film da vedere con Wikipedia aperta. Tenet fa solo finta, prova ne è il fatto che, nonostante lo sguardo da tonno insuperabile che mi si è stampato in faccia per tutto il film, all’uscita mi sono reso conto che avevo capito praticamente tutto. E, in fondo, anche Nolan lo sa, altrimenti perché avrebbe piazzato all’inizio quella scena in cui Clémence Poésy dice a Denzel Jr. “Non ci stare a pensare troppo, lasciati trasportare dalle emozioni”? È la sua firma occulta, la proporzione aurea del cagacazzi. Però che viaggione.
DVD quote:
“Andrà tutto Tenet”
George Rohmer, i400Calci.com
L’anno scorso ho visto il nuovo Batman di Pattinson.
Ieri ho visto Tenet e adesso non vedo l’ora di vederne finalmente il trailer!
Commento del giorno.
Forse più geniale della trama stessa del film! Comunque alla fine è un action e non ho capito perché bisogna per forza pretendere l’emotività e l’intensità a tutti i costi in un action.
Perchè sennò è un action del cazzo.
questa l’hai rubata da un commento di un youtuber
No, giuro.
perchè non ce ne frega niente dal minuto 1 della moglie del trafficante d’armi poverella e del figlio poverino. non si capisce perchè freghi qualcosa a lui dopo averci parlato cinque minuti, quindi crolla tutto
E vedrai quando lo annunciano.
Non ci ho capito praticamente nulla ma non vedo l’ora di rivederlo
L’ho visto all’IMAX di Vienna, con l’audio mixato male che copriva i dialoghi parlati sottovoce e i sottotitoli in tedesco (che non parlo). Praticamente un film muto. Ma devo dire che se non lo ascolti forse lo “senti” di più
Del mix audio in lingua originale se ne lamentano moltissimi su internet, ma francamente non so se sia peggio quello o il doppiaggio italiano con GLI ACCENTI BUFFI dei russi che parlano come Ivan Drago e dei commessi dei caveau che fanno l’Accento Svedese.
Giuro, davanti a un film posso passare sopra a (quasi) tutto, ma gli accenti fatti in doppiaggio sono una cosa che veramente faccio fatica a sopportare. Quando Branagh ha iniziato a parlare con quell’accento ho letteralmente fatto facepalm sulla mascherina.
Sì ma… con che accento parlano i russi in lingua originale? Non mi direte che parlano in cockney.
Vedo sempre i film doppiati, al cinema, perché non voglio perdermi nessun dettaglio delle immagini: questo non è di certo fra i peggio doppiati che ricordi.
Che scene spettacolari. Avevo gli occhi sgranati e la mascella a terra come non mi capitava da tempo al cinema. Voglio rivederlo assolutamente
Primo: PRIMER è l’unico film per il quale mi sono fatto lo schemino per capire bene l’andamento perché ammetto candidamente che a metà pellicola mi perdevo e non ci capivo più un cazzo! Al terzo tentativo, con lo schemino sott’occhio, finalmente l’ho capito e nella sua “semplice-complessità” bisogna ammettere che è geniale. Il film definitivo sui viaggi del tempo e sul casino che può venirne fuori.
Secondo: ho visto TENET ieri pomeriggio usando la stessa strategia di Casanova. Però sono andato alle 16, ora del primo spettacolo. Eravamo molti più di quanto credessi. Al di là di questo, la mascherina è la vera rompicoglioni. Due ore continue al cinema con la mascherina addosso sono parecchio fastidiose.
Terzo: ci ho capito poco, o comunque non l’ho capito tutto. Nonostante i mille e più spiegoni, nonostante il film sia godibilissimo ugualmente per via delle super-scene action, nonostante l’invito a non rimuginarci sopra, la trama non è per nulla immediata. Secondo me ci sono un paio di “guarda là” o di buchi parecchio grossi. Oh, può essere che tutto fili liscio e che io sia di legno e non ci sia arrivato. Ma sotto sotto credo che Nolan abbia barato in un paio di occasioni
Quarto: voglio rivederlo cazzo! Bomba totale. Nolan sarà pure un merda e uno snob del cazzo, ma la sua forza visiva lascia sbalorditi.
Quinto: il discorso su quel tipo di viaggio a ritroso se non ricordo male c’era abbozzato in “Hyperion” di Simmons con lo Shrike e le “tombe del tempo”.
primer era quello con l’elicottero in 3d piú imbarazzante della storia? mi era piaciuto!
@ozio: pollice alto per la citazione del capolavoro “Hyperion” e le sue “tombe del tempo”.
Quello con l’elicottero orrendo in 3d dovrebbe essere Cypher
si, cypher: mi sono confuso! :D
Nolan ha palesemente preso l’idea da Primer. Nei box accade proprio che l’entropia scorra al contrario, esattamente come nei “box” di dimensione planetaria del film. Anche in primer usano le bombole d’ossigeno per respirare. Nolan ha preso l’idea e c’ha fatto un gran filmone.
PS: i viaggi del tempo sono impossibili, che senso ha cerare di capirci qualcosa?
Visto in edizione 70mm C’era proprio bisogno di tornare al cinema a vedere un film così GROSSO. La colonna sonora è grande, e con l’impianto dell’Arcadia me la sentivo nelle OSSA. Stiamo parlando di un capolavoro tecnico di Nolan, dove, per dire, ci sono MENO effetti in CG che in una romantic comedy…e in questo film schiantano un airbus dentro un hangar, per dire.
Comunque, tralasciando le seghine tecniche, direi che a questo giro Nolan l’ha fatta un po’ fuori dal vaso.
Questo è come viene 007 a darlo in mano ad ingegneri ed architetti invece che a magnacci e disegnatori d’interni. Anche nel product placement è ‘svizzero’: invece che auto impossibili da sogno ci sono auto moderatamente possibili da sogni da cumenda. E per par condicio ci sono tutte tutte: BMW, Mercedes, Audi…pure la Saab!
Inutilmente contorto il lato spionaggistico, le regole della parte sci-fi non è che siano chiarissime. Ma immagino riempiranno l’internet in tempo zero di diagrammini su reddit per aiutarmi.
Non funziona come Inception o Interstellar ma rimane un film GROSSO.
Sono il primo a dire che, per giudicare pienamente un film, sia necessario vederlo più di una volta. Ma le visioni successive alla prima devono servire ad analizzare i dettagli (sfumature narrative, scelte di montaggio, particolari della fotografia). Ma se io ho bisogno di vedere un film 5 volte solo per cercare di capire la trama, allora il film ha dei difetti oggettivi. Ma visto che “Nolan è Nolan”, allora schiere di fan e di critici inizieranno a tirar fuori teorie su teorie (ho letto una recensione, a mio avviso assurda, in cui si descriveva il film come uno ‘007 hitchcockiano in salsa nolaniana fantascientifica”: se non fosse stato Nolan, davvero si sarebbe tentato di giustificarlo così?). Non pretendo che il regista mi spieghi tutto per filo e per segno, anzi, io detesto le opere eccessivamente didascaliche, mi piace molto ragionarci e capire da me. Secondo me, 90 volte su 100 quello che conta di una pellicola si trova sullo schermo. Ma ritrovarsi mille cose sbattute in faccia a bruciapelo in maniera volutamente confusionaria ed arzigogolata pretendendo che debba fare tutto lo spettatore è francamente pretestuoso. Il regista deve dare una direzione (il termine inglese “director” è più calzante), altrimenti dov’è il suo lavoro?
Grandissime prove attoriali di Pattinson (a me non è dispiaciuto affatto) e di John David Washington. Il fatto che siano freddi o che comunque lo spettatore non venga messo nelle condizioni di empatizzare con loro credo sia stato ricercato volutamente in modo da far passare il messaggio che ‘qualsiasi umano possa ritrovarsi a fare per il bene dell’umanità quello che fanno i personaggi’. Anche a me Elizabeth Debicki ha ricordato il ruolo da lei stessa interpretato in The Night Manager, serie a mio avviso molto sottovalutata. Branagh immenso.
Grandissima fotografia.
Grandissima realizzazioni degli effetti speciali/visivi.
Ma stiamo comunque parlando di un film che, a mio avviso, può tranquillamente collocarsi in cima alla lista dei film meno riusciti di Nolan: esteriormente e stilisticamente perfetto, ma contenutisticamente ‘vuoto’ (passatemi il termine) e volutamente confusionario. Al di là del fatto che io non abbia capito la trama pur avendo lottato con tutte le mie forze per cercare di dare un senso logico a quanto vedessi, non sono riuscito nemmeno a trovare un messaggio di fondo.
Concludo: è la trasposizione cinematografica del cubo di Rubik. Un invito a fronteggiare un rompicapo che, se risolto, può farti sentire intelligente. Ma comunque fine a se stesso. A livello di emozioni e di confezione narrativa, siamo a livelli veramente bassissimi.
Mi dispiace, ma per me è una grossa delusione. Anche perché, come giustamente sottolineato nella prima recensione, è semplicemente fondamentale per il bene del cinema che questo Tenet faccia grandi numeri.
Completamente d’accordo, bella critica!
the same with potatoes. Mi trovo d’accordo in tutto e per tutto con questa recensione
Grazie!
Bravo Luigi! Nonostante credo che la parte visiva sollevi molto il film e quindi non mi senta di affossarlo, anche per me è probabilmente il peggior Nolan. Davvero, non si pretende di capire tutto, ma così è troppo. E pure la freddezza e genericità dei personaggi, per quanto la tua spiegazione sia plausibile, non fa che rendere ancor di più il film un vuoto cubo di Rubik.
guardo il trailer di tenet e penso a insepscion: https://www.youtube.com/watch?v=OYLO8OUuiDk e niente non ce la posso fare
Un paio di opinioni un po’ pericolose, nel senso che se mi date del cretino probabilmente avrete ragione.
1) Mi è sembrato che qui Nolan volesse fare il suo The Hateful Eight: prendere uno dei suoi primi film (Memento, che si comporta contemporaneamente come prequel e sequel di se stesso, anzi di una sola vicenda narrativa) e farne una “definitive edition”, ma poi non ho detto “oddio ma è Le Iene ma migliore su ogni aspetto!”
2) Nolan è la boyband dei cinefili: fa dei film falsamente cervellotici per farci sentire intelligenti (Anche se il più delle volte non ci capiamo una cippa) ma una scena ogni tre o mostra una ingenuità nella scrittura o addirittura un buco gigante di sceneggiatura. Molto simile alle Boyband che le ragazzine si sparano nelle orecchie per farsi dire “sei bellissima amoooo” quando però non se le piselleranno mai, neanche dovessero andare indietro nel tempo. Esci dalla sala e pensi di essere un figo intelligente perché hai capito un tot del film (quando magari lo hanno letteralmente spiegato al minuto 26) ma sai che c’è molto di più da capire, che Nolan è più sveglio, anche se magari non è da capire, ma forse è solo un buco nella scrittura o un brutto compromesso nel montaggio.
(Su ogni altro aspetto però per quanto possa stare antipatico non gli si può dire nulla che quando prende in mano un’ IMAX fa le maggìe, e forse è per questo che il mio suo film preferito è Dunkirk)
3) Questa non è un’opinione impopolare: date tutti gli arerei di esplodere a Nolan e toglietegli tutto il menarsi a cazzotti
“3) Questa non è un’opinione impopolare: date tutti gli arerei di esplodere a Nolan e toglietegli tutto il menarsi a cazzotti”
basta dargli Gareth Evans per le scene di pizze in faccia
“Va bene che tu c’hai i superpoteri ma io sono un Indonesiano matto e ora sono i guai” (semicit)
Mahhhh … chissa’, quando si tratta di Nolan ho stampato il mente il commento di Schiaffi su Interstellar. Quello a tema fecale: capolavoro assoluto (il commento, intendiamoci!)
Il vero trucco di Nolan è riuscire sempre a spostare il dibattito da “il film è bello/brutto” a “quanto è intelligente Nolan”.
Si fottesse lui con le sue supercazzole.
P.S.
l’aereo son soldi sprecati, l’unica cosa visivamente figa è la scena dei cazzotti tra il dritto e l’invertito (che detta così…)
Lo dico subito è un film che non vedrò, questo Nolan mi sembra la versione 2.0 di David Lynch, con l’unica differenza che ancora nessuno lo considera un David Lynch, cioè uno di quelli che fa film come esercizio di stile personale, con trame assurde e inutilmente complicate, solo per potersi considerare un genio.
L’unico vero motivo per cui guarderei questo film è perché c’è Clémence Poésy, attrice che in carriera non ha mai avuto la chance della vita, per farsi un nome; ma ora che ci penso forse anche per Elizabeth Debicki…
1. Finalmente qualcuno che ama il cinema al pomeriggio
2. Da qualche parte ho letto ” confusionario”? C’è già la mia testa abbastanza confusa al momento
3. Non sono fangirl di Nolan
Devo vedere Primer.
Tenet vorrebbe essere un gioco (il quadrato magico, l’invito a non sbattersi per capire tutto) ma Nolan e la leggerezza stanno su due piani spazio-temporali inconciliabili. Il film ne risente ed è goffo, al di là della bellezza stupefacente di alcune scene.
1) Il personaggio della Debicki è una deficiente lagnosa e incompetente che non può neanche copulare col protagonista perché lei è una mamma in ambasce e le mamme queste brutte cose non le fanno. La Madonna in tailleur.
2) Sospetto che ci sia un legame tra le capacità recitative di Pattinson e la sua igiene personale. In Twilight aveva l’aria di lavarsi regolarmente e sappiamo come è andata, qua fa i vermi ed è molto efficace. 3) Sono tutti molto bravi – malvestiti, confusi, ma bravi, e portano a casa il risultato tanto quanto aerei e camion e sparatorie.
Spoiler
Vorrei tanto sapere come fa Prya a conoscere la storia della scienziata del futuro, il genio che per proteggere il passato nasconde l’arma definitiva nel passato. Gliel’ha detto Washington? Branagh? Nolan una volta che erano in campeggio e lui si è messo a raccontare, con una torcia sotto la faccia? Il problema del film è che Nolan parla di un futuro in cui non crede? Perché non credi nel futuro Christopher, che ti hanno fatto? Sono state le donne? È colpa delle donne? E tu non metterle nei tuoi film, così imparano, ‘ste zoccole.
Confiteor
Le mascherine durante il film: se ci tenete state alla larga dalla gente con gli occhiali. Non siamo cattivi, solo vorremmo vedere il film e non la condensa del nostro stesso respiro.
“2)” ahahaha
In effetti: in The Rover, The Lost City of Z, Good Time e Lighthouse e’ sempre lercio e marcio -> sue migliori interpretazioni.
L’ho visto due volte. Mi è piaciuto molto sia la prima che la seconda volta. Pensavo che la seconda volta avrei compreso meglio certe cose. No. Mi sbagliavo. Però non è importante capire esattamente come funziona l’inversione e come si è mosso Neil nel tempo per godersi il film. E’ un film che non si ferma mai. E credo di aver visto qualcosa di unico.
SPOILER
Facile (!) girare una grande battaglia finale ma girarla su due linee temporali (si può dire così?)? E gli inseguimenti stradali con le auto invertite? Toretto può volare in un burrone attaccato ad un cavo con la sua auto ma non lo vedremo mai riempire una bottglia di Corona dopo averla versata in un boccale.
Ma Neil può essere veramente il figlio di Kat che è tornato indietro nel tempo per salvare il culo a Il Protagonista? E quando dicono che L’ignoranza è l’unica protezione forse si riferiscono ai politici che si fanno i selfie senza mascherina?
Io trovo che sia francamente grave che per capire la mera trama di un film (e ribadisco: la mera trama, non parlo di dettagli come sfumature narrative o effetti speciali o montaggio o fotografia o scenografie che necessitano, chiaramente, di più di una visione etc.) sia necessario vederlo più di una volta. Significa che ha dei difetti oggettivi a livello di messa in scena narrativa.
Boh, sarà che io sono limitato.
Io l’ho visto due volte perché ho avuto l’occasione di vederlo due volte e l’ho apprezzato così com’è. Non sono tornato per capirlo. L’ho rivisto pensando che alcune cose mi sarebbero state più chiare ma in realtà la seconda visione mi ha fatto sorgere delle nuove domande. Però il film me lo sono goduto.
Se l’hai capito bene, se non l’hai capito ma te la sei goduta bene, se non te la sei goduta forse non era il film per te. Ci sta!
E’ andata come è andata!
Anche secondo me Neil è Max, il figlio di Kat, da grande.
Nathan
Il fatto che Max sia Neil è una cosa molto figa, ma secondo me non può essere, perché se fosse stato così il Nolan ci avrebbe messo due righe per suggerirlo: al Nolan piace vantarsi della sua intelligenza, e oltretutto non è proprio una cima in quanto a “finezze narrative”. O non ci ha pensato nemmeno lui, oppure ha lasciato campo completamente libero allo spettatore, il che non è proprio da lui, perchè sebbene non abbia propriamente un talento per la scrittura dei dialoghi, lui non solo crede evidentemente di sì, ma tratta lo spettatore con una specie di accondiscendenza dello stupido, facendoti delle carezze virtuali con il volto compassionevole di chi si sente (a torto) superiore. Questo gli fa sentire non solo il bisogno di specificare in maniera abbastanza (falsamente) evidente di essere l’autore di ogni sua idea, ma di doverla anche spiegare.
non solo. Ma se Neil fosse il figlio di Kat, vorrebbe dire che è tornato TANTO indietro. Per tornare TANTO indietro deve aver anche vissuto TANTO indietro.
Nolan non spiega esplicitamente se in inversione si invecchi o si ringiovanisca (suggerirei la prima, perchè le ferite guariscono ma lasciano cicatrici, quindi le cellule vanno avanti)
Ma se si invecchiasse, vorrebbe dire che Neil (35 enne al momento della presentazione col Protagonista) sarebbe dovuto tornare indietro nel tempo, quanto? Il bambino avrà più o meno 8-9 anni… quindi diciamo che dovrebbe essere tornato indietro a metà strada esatta tra i 9 e i 35. Quindi diciamo che intorno ai 21 anni lui ha detto “aspetta, torniamo indietro di dodici anni per aiutare il Protagonista a salvarci tutti!”, con una scorta di ossigeno invertito per 12 anni, perchè il Protagonista lo ha reclutato per farlo.
Sinceramente sembra forzatissimo.
D’altronde se invece in inversione si ringiovanisse, sarebbe sempre della stessa età del sè stesso non invertito e non potrebbe esistere da adulto e da bambino nello stesso punto.
MAXXXI SPOILER
Ma perché il suv li insegue standogli DIETRO?
Vuol dire che stavano inseguendo la macchina ma standogli davanti. Che senso ha?
Totalmente d’accordo con George Rohmer, specie su quanto Nolan era scarso come sceneggiatore. Ma per questo film mi sono ricreduto.
La trama è un puro McGuffin per giustificare questo matrimonio tra 007 e Doctor Who ma funziona molto bene.
Per me è un ottimo blockbuster, ricco di intuizioni da farti lasciare a bocca aperta e chiederti come hanno fatto. Uno spettacolo per cui vale la pena tornare al cinema.
visivamente su due ore e mezza almeno 1 ora e mezza buona fa venire voglia di rivederlo all’infinito…sulla trama e la.storia invece mah…c’è un’ora tra spiegoni inutili e fuorvianti e scene inguardabili ( quella dove parlano al contrario, quelle con la bionda che ciarla di cose di cui non frega a nessuno , Michael Caine che mangia a bocca aperta ecc) che smosciano molto…attori bah sembrano tutti dei tonni troppo impegnati a fare cose senza sembrare troppo idioti per recitare davvero
No dai, tutte le prove attoriali dei protagonisti sono state di altissimo livello. Il distacco che i personaggi provano verso ciò che fanno che impedisce allo spettatore di empatizzare è chiaramente voluto, secondo me.
La particina di Michael Caine con la battuta sullo snobismo inglese l’ho trovata brillante.
Sul versante trama, concordo: incomprensibile ed arzigogolata all’inverosimile. Non mi era mai capitato di vedere un film senza capire nulla né a livello prettamente di racconto né a livello di messaggio di fondo che la pellicola vorrebbe lanciare.
È una pena vedere leggere Tenet come lo vedo letto praticamente ovunque. Ci sono dentro temi immani. Quanto posso essere protagonista di quello che faccio in un mondo basato sul sistema causa-effetto e sulla storia così intesa? Quanto posso manipolare il mio essere passato alla luce del mio essere attuale e di quello che progetto per il mio futuro (alla fine avviluppandomi inevitabilmente su me stesso)? Quanto contano le “bombe inesplose” (la vera frase del film che mi ha inchiodato)?
Esattamente come con Inception dove il punto era l’impossibilità di manipolare ciò che davvero importa, ossia il rapporto di coppia, e Interstellar, ossia la tensione delle promesse impossibili da mantenere fra padre e figlia se non da distanze siderali.
Certo che se l’emotività la vedete solo nelle scritte ‘andrà tutto bene’ un regista così lo vedrete inutilmente cerebrale. Il cerebro c’è (e che cerebro) ma non vedere tutto il resto è cecità.
Aggrapparsi alla razionalità invece che al cuore e all’istinto quando si fruisce di un’opera del genere (e lui lo suggerisce pure) è quello che fanno i critici d’arte che solitamente infatti l’arte non la vedono.
E con questo (commento) il Re è nudo! In realtà penso sempre più spesso che molti non abbiano i mezzi (ne la necessaria cultura pop) per gustarsi certe opere in quanto condizionati da tempo a prodotti quasi didascalici.
ma volendo si può capire ogni singolo minuto del film ma non è mica quello il punto…io quando vedo un aereo che si schianta su un palazzo, un inseguimento con mezzi reali vari che si frenano accelerano ecc , elicotteri che vanno e vengono con soldati che salgono e scendono tra esplosioni e implosioni varie…secondo te sto pensando a cosa ? se vuoi fare un film per fare riflettere su questo o quello lo fai…ma non infili 10 minuti scarsi su 2 ore. e mezza di casino (che sono la parte più bella del film con distacco)..e se lo fai bene bravo a me non frega niente dei tuoi temi abbozzati e sinceramente triti ritriti e buttati lì …detto questo Tenet non vale un decimo di Dunkirk e per me Nolan può fare anche Natale 95 il remake che lo andrei a vedere
Boooom! Grandissimo.
Anche in “Una poltrona per due” ci sono temi immani. L’autodeterminazione, la questione individuo vs. contesto sociale, quindi in un certo senso anche la predestinazione, l’autenticità delle relazioni umane e quanto possano essere viziate dal contorno e, andando più sul materiale, la mobilità sociale, la critica al capitalismo, la lotta di classe (questo forse no), una parodia dell’arrivismo “yuppie” che American Psycho forse non ci arriva.
Ti amo
Oltre alle scene d’azione vorrei sottolineare una cosa meno “calciabile”: ma che comunque mi ha colpito molto di questo film: i dialoghi.
Sono eleganti, raffinatissimi, quasi shakespeariani in qualche tratto. Complimenti anche a chi ha curato la versione italiana
Com’era il doppiaggio italiano? Io ho deciso di vederlo in lingua originale dopo che il trailer mi aveva fatto sospettare un doppiaggio pessimo.
Totalmente dimenticabile. Deludente.
cosa la fa essere così deludente?
Il fatto che sia stata piatta, senza cuore, fredda, insomma: non memorabile. Da un film del genere, mi aspettavo ben altro. Forse avranno voluto restituire quella sensazione di distacco che comunicano gli attori, però boh, anche in tal caso, non c’è stata nessun momento in cui la voce abbia aggiunto qualcosa di più alla scena.
Dio, che cultura Nolaniana! Anche voi, come Nolan, volete ferocemente apparire quello che non siete, Esageratamente intelligenti, esageratamente avanti. Nolan, come uno di voi ha detto, le donne nei suoi film praticamente non le caga proprio, e che c’entrano col suo cinema cervellotico, in fondo filosofico, in fondo siderale, extracomunicativo, trascendentale? Bravi. Ah, vi ricordate la battuta di Fantozzi su La corazzata?. Ecco.
cioè?
lei sarebbe stata perfetta https://www.valentinorossi46.it/tag/marzia-pisoni/
All’anima del ritardo
Mi viene solo il paragone letterario con Thomas Pynchon. Va bene anche così.
Chiedo, che se qualcuno è stato più sveglio di me mi aiuta.
Siccome il film è veramente intricato può darsi che ci sia bisogno della linea dello
SPOILER (FORSE? GRAZIE NOLAN)
Sul finale spunta fuori un ciondolo, su uno zaino, il protagonista capisce qualcosa, io lo vedevo per la prima volta( forse? non lo so).
Nella scena finale spunta appeso allo zaino di Pattinson, e va bene. ma prima, nel film, dove si era visto? si era visto? che cazzo ho visto?
Risponde al presunto SPOILER con altri SPOILERS
se non ricordo male, lo si vede sullo zaino del soldato che salva il protagonista all’Opera, nella prima scena – ti fa capire che era Pattinson anche lì. Ma forse ricordo male, e allora serve solo a far capire al protagonista che Pattinson morirà (sarà morto? sarà stato morto? andrà a essere morto?) per tornare giù ad aprirgli la porta. Boh?
il soldato non identificato all’Opera era pattinson
pochi SPOILER ma tante lamentele
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il film mi è parso zeppo di momenti con un montaggio davvero strano se non grossolano (praticamente tutti i dialoghi: le scene degli incontri con la trafficante indiana, sator che mena la moglie) e aspetto il momento in cui qualcuno proverà a dire che è perché tutto il montaggio del film è palindromo (vafammocc).
È buona l’intuizione di comprimere il protagonista e il tizio che fa le domande, e anche accentrare tutti i comprimari sgamati in uno (alla fine è la squadra di inception condensata in due personaggi), anche l’approccio in media res a cazzo di cane è ok, anche se mi immagino una riunione in cui hanno detto a Nolan di non spiegare troppo, così la gente va in sala due, tre volte. Il problema è che così facendo il tutorial con i proiettili salta così fuori che tanto valeva metterlo su youtube due settimane fa.
Invece sono basito dal fatto che dopo la boccata d’aria di dunkirk tocchi di nuovo pagare un film potenzialmente spettacolare dall’inizio alla fine, con tanti sbraam e botti e leggi della fisica affanculo, con l’ennesimo “no ma a me interessa parlare dei rapporti umani” e un altro personaggio femminile scritto in mezza giornata e comunque sempre schiavo – all’inizio del marito, alla fine del figlio, e in mezzo il nulla, se vuoi aggiornare il machismo tossico scemo di bond mi sa che non è questa la strada (ma poi srsly bombe botti sfroci e poi il calcio alla tipa fuori campo, anni ’50? È un omaggio?). Il fatto che l’unica teoria da reddit venuta fuori dal film (che per il resto è vuotissimo di ipotesi e possibilità) sia Neill/Max dimostra anche il disperato tentativo di dare più sostanza a questo fulcro emotivo descritto come fosse la cappella sistina ma che poi alla fine è uno scarabocchio, un guscio vuoto, un segnaposto…
Aspetto i divx per vederne una versione di 70 minuti con solo le scene belle con tutte le bombe al contrario e i saltelli strani
Ma la qualità di un film viene misurata in base alla cazzutaggine data ai personaggi femminili?
Se fosse così non sarebbe un problema visto che mentre tutti sono fighi dall’inizio alla fine, lei parte sotto ricatto e finisce per freddare male il marito fregandosene pure del piano, ci fa una figura abbastanza cazzuta direi; pure la trafficante col suo ingresso in scena mi sembra abbastanza cool… è che mentre gli altri personaggi hanno tutti una loro agenda e un modo di muoversi tra scelte e azioni plastico, figo e anche poco approfondito perché tanto sticazzi (il protagonista è praticamente sempre mezzo vittima degli eventi e mezzo architetto di sistemi astrusi per venire a capo di non si sa bene cosa, e ci mette tutto il film a capire di essersi incastrato da solo) la tipa va continuamente compressa sotto a questo amore per sto figlio che è spesso quanto un foglio di giornale. Se non ti crea fastidio non c’è niente di male non sto facendo la morale a nessuno sia chiaro. Ma mi scoglionava pure che tutto inception rincorresse quei due benedetti bambini che non si girano… A me sembra che voglia dare l’idea di parlare di “grandi temi” e invece usa solo una scorciatoia per non doverci più pensare e potersi occupare di proiettili all’incontrario eccetera. Mi sarei divertito di più se avesse semplicemente glissato sulla questione
non voglio misurare niente, è solo che se tutti i personaggi vengono scritti decentemente mi diverto di più ^_^
[è che mentre gli altri personaggi hanno tutti una loro agenda e un modo di muoversi tra scelte e azioni plastico, figo e anche poco approfondito perché tanto sticazzi (il protagonista è praticamente sempre mezzo vittima degli eventi e mezzo architetto di sistemi astrusi per venire a capo di non si sa bene cosa, e ci mette tutto il film a capire di essersi incastrato da solo) la tipa va continuamente compressa sotto a questo amore per sto figlio che è spesso quanto un foglio di giornale. Se non ti crea fastidio non c’è niente di male non sto facendo la morale a nessuno sia chiaro. Ma mi scoglionava pure che tutto inception rincorresse quei due benedetti bambini che non si girano… A me sembra che voglia dare l’idea di parlare di “grandi temi” – l’irrisolvibile afflato verso la propria famiglia e l’amore contro tutto e tutti – e invece usa solo una scorciatoia per non doverci più pensare e potersi occupare di proiettili all’incontrario eccetera. Mi sarei divertito di più se avesse semplicemente glissato sulla questione]
Sinceramente non capisco tutta questa difficoltà nel comprendere la trama del film. Non voglio fare il gradasso, ma a me è sembrato molto più intellegibile di Inception, che pure non era difficile quanto un Primer (pessimo film imo). Ci sono delle cose che lasciano dei dubbi a me (ad es. sul finale), ma siamo in linea con altri film cui può essere sfuggito qualcosa durante la visione. Io vorrei rivedere Tenet asap per valutarne la solidità della parte iniziale, dove mi aspetto di trovare alcune situazioni viste più avanti. Non mi pare che questa cosa sia un difetto del film.
No, non puoi parlare così. Questo film manca di sentimenti. E’ il suo difetto più grande. Non l’avevo capito subito ma poi, leggendo diversi commenti, l’ho capito.
Nolan voleva fare un cazzo di film d’azione che tenesse inchiodati gli spettatori ma non ha tenuto conto dei sentimenti. Cosa cerchiamo, noi che seguiamo i400calci, da un film? Cosa te lo dico a fare! E il senso del film? La spiegazione della trama? E’ un problema nostro se non ci divertiamo al cinema se non capiamo tutto? Non credo. Io mi diverto solo se capisco, solo se c’è un senso. E il senso qual’è? E’ l’amore che da senso a tutto e quindi io dico che Nolan ha sbagliato, Tenet è un epic fail. Nolan è finito. Mai più Nolan! Mai più filmoni senza amore! Lo capirai anche tu come l’ho capito io.
Tra l’altro sti commenti fa senso vederli proprio sui 400calci… Però certo, i recensori che fan finta di non averci capito niente non aiutano.
Boh, sono uscito dalla sala un’ora fa e in testa ho un’enorme casino dovuto in proporzione: 60% aria viziata ingollata in due ore e mezza di mascherina, 5% aria condizionata a palla dietro la nuca, 35% Nolan e i suoi dialoghi del cazzo dove la gente si dice metà delle cose ma capisce tutto lo stesso. Provo a fare un po’ di ordine:
ho odiato Tenet dal minuto 5 (o comunque da quando finisce la prima, meravigliosa scena e inizia lo spiegone con la versione accettabile di Mariangela Fantozzi) fino alla fine. Ma non per la trama complicata, per gli accenti ridicoli appioppati dai doppiatori ai personaggi non anglofoni, o per gli inspiegabili scoreggioni che ogni tanto punteggiavano una altrimenti fichissima colonna sonora; ma perché mi stavo annoiando a morte. Perché nonostante ci fosse un’esplosione ogni tre minuti circa, nonostante delle scene d’azione anche godibili – seppur girate sempre col solito pudore nolaniano per cui non si vede manco mezza goccia di sangue e la gente non si fa male quando si picchia – , nonostante una trama intrigante e delle trovate visive sicuramente di grande impatto, oh, io mi sono fatto due palle così. Mi è sembrato semplicemente Nolan che fa Nolan, un compitino, fatto con enorme perizia tecnica come al solito, evidentemente supportata da un reparto tecnico spaziale con un budget praticamente infinito… senza i quali però del film non rimarrebbe nulla, se non una caciara di nozioni che i protagonisti capiscono in 10 secondi o già sanno, ma che lo spettatore non può capire e quindi deve bersi e lasciarsi trasportare dalla storia, e una serie di dialoghi che boh, personalmente quando ho sentito quello di Branagh sulle palle ficcate in gola pensavo che fosse uno scherzo. Tutta la parte emotiva per me semplicemente non funziona, come in ogni cazzarola di film di Nolan, perché i suoi personaggi sono quasi sempre freddi calcolatori con cui è impossibile identificarsi, anche quando sembrano agire per impulso va sempre a finire che rispettano un qualche disegno imposto dal demiurgo Nolan, che poveraccio è evidente che ci prova ma è evidente pure che non è capace a scrivere i sentimenti.
Tutto questo sproloquio per dire che, esattamente come mi era successo con Interstellar, Dunkirk e Il cav. Oscuro 2, ho visto un bellissimo film che mi ha fatto cacare forte. Potere di Nolan.
Tornato ora dal cinema, sottoscrivo tutto con lode
Aspetto con ansia la prossima stagione di Rick and Morty per vedere quanta merda il geniale nonnino butterà su questo cesso di film.
Il problema di Tenet è che di norma il viaggio nel tempo è solo uno strumento che ci introduce nel senso del film. In Terminator o Timeline sono le tecnologie avveniristiche trasportate in altre epoche, in Predestination o Primer sono i paradossi generati dal viaggio stesso. In Tenet il viaggio nel tempo E’ il film. Non c’è niente al di fuori di quello. Fin dalle prime battute accadono cose che non capisco come, ma è evidente che sono state messe li solo per far sorprendere lo spettatore che più avanti nel film accadono altre cose ma siccome accadono all’indietro erano accadute all’inizio del film. Una genialata che avrebbe pure potuto sorprendere se solo non l’avessero già fatta tale quale in un altro migliaio di film, da Paycheck a Harry Potter.
Completamente privo di una trama, Tenet si riduce ad una collezione di soluzioni visive, alcune intriganti (il palazzo che esplode/implode simultaneamente è una figata), altre banali (a fare andare una nave in marcia indietro ero capace anch’io col rewind), altre ancora ridicole (ma guidare un auto indietro nel tempo si può fare solo sul sapone?)
La totale rinuncia a dare un minimo di spessore al film è palese per tutta la durata del film, dall’assalto blindato in cui gli stolti della situazione si fanno ingenuamente e pazientemente circondare, all’eroe che mette in standby il salvataggio del mondo e usa la macchina del tempo per salvare la sua scopamica, fino allo spiegone in cui si proibisce di entrare in contatto con i se stessi del passato pena la distruzione dell’universo (ma riconosco che potrebbe essere più circoscritta e limitata alla nostra galassia).
Ho intravisto uno spiraglio di luce solo nel finale, quando il magnifico villain Kenneth Branagh si manifesta per ciò che è, ossia l’unico che ha buon senso e un idea di quale sia il suo ruolo nel film. Il suo piano sembra d’improvviso ribaltare i ruoli e dare un senso al film. Ma c’è ancora il Covid19 in giro e qualcuno ha suggerito a Nolan far finire il mondo nel primo film che esce in sala dopo il lockdown non era una grande idea. O almeno che gli spettatori orfani di Boldi e DeSica non avrebbero apprezzato.
Mi ero completamente dimenticato della scena in cui il blindato si fa circondare dai mezzi pesanti… manco lo guidassero Pippo e Paperino… che imbarazzo, veramente.
il personaggio di Branagh è un cattivo che persino nelle pagine di topolino farebbe ridere, semplicemente ridicolo
Le scene di azione sono talmente fighe che chissenefrega se a spulciare i dettagli ti rendi conto che l’inversione temporale per come è presentata non starebbe del tutto in piedi
La trama poi è davvero semplice, non so come si possa riuscire a non capirla(?)
Ricostruire il percorso fatto dai personaggi nelle scene in cui compaiono più volte poi è solo un giochino divertente, non una cosa necessaria per capire cosa stia succedendo
Semplicemente grande. Un piacere per gli occhi e la mente (e anche per le orecchie, la colonna sonora è da sballo).
Secondo me invece il fatto che Zimmer lo abbia mollato si nota parecchio.
Un’immensa sega mentale sul quadrato magico Tenet/Arepo etc…, quindi sui palindromi, quindi sul fatto che si può andare avanti e indietro, quindi sul fatto che il tempo non è neccessariamente lineare (comunque l’opposto dell’entropia esiste, si chiama entalpia), quindi, tutto sommato, vaffanculo.
È una specie di 007, ha il vantaggio di non avere Daniel Craig, poi boh.
Oltretutto mi ha fatto rimanere simpatico Pattinson, e questo non è perdonabile in alcun modo.
Giuro che anche leggendo tutti gli spoiler non ho capito niente lo stesso io che non l’ho visto…lol
Quindi… scrivetene ancora tanto non andrò a vederlo al cinema. Lo guarderò su canale 5 tra due anni :)
Io ad un certo punto della battaglia finale ho iniziato a sentire gli Oliver Onions in sottofondo e ho capito che l’arma di inversione che cercavano era il congegno alieno che fa salire e scendere dagli elicotteri i militari cattivi in “Uno Sceriffo Extraterrestre” con Bud Spencer.
Mi è piaciuto molto (anche se nei combattimenti preferisco il sound design del film di Bud).
qualcuno sgamato mi spiega perché a un certo punto la bionda butta il russo giù dalla barca ? cosi per fargli brutto? che poi il tipo gli salva la vita cosa che ha un giubbotto di salvataggio e stanno andando su un mare piatto ? era solo per fare vedere che son tutti fighi e sanno andare coi catamarani?
invece qualche buon uomo o povero diavolo come me mica potrebbe dirmi contro chi combattevano le due squadre blu/rossa tra un moonwalk e l’altro e con grande ardimento?
li se non sbaglio combattevano contro l’esercito del cattivo..composto da .invertiti e non (parole del capo dei soldati buoni)
io la cosa che non ho capito che trovo più preoccupante rispetto all’impianto complessivo è:
(SPOILER)
Se kenheth viene ucciso sulla barca in vietnam (che avviene nello stesso momento dell’assalto all’opera a inizio film), chi minchia è il kenneth che sta in costiera (che avviene dopo)?
(SPOILER)
Kenheth sulla barca è un Kenheth che era si è invertito e poi ha ricominciato a scorrere normalmente, quindi è contemporaneo al Kenheth non invertito che sta andando verso i fatti. Non si avverte in quanto il suo scopo, in Vietnam è quello di sfrociare lo spazio-tempo.
Ci riprovo in un italiano corrente
(SPOILER)
Il Kenheth sulla barca è un Kenheth che dopo gli eventi si è invertito: è poi tornato a scorrere normalmente. È quindi contemporaneo al Kenheth non invertito del passato che sta andando verso i fatti. Non avverte se stesso in quanto pensa di aver già vinto e il suo scopo in Vietnam è quello di sfrociare lo spazio-tempo dopo aver bombato forte.
Da fonte certe so da cosa (ha copiato?) e’ stato ispirato Nolan per questo film: la memorabile sequenza nella libreria svedese di Top Secret!
L’ho visto ieri. Anch’io in effetti ho pensato a Primer.
Non amo particolarmente Nolan, ma penso che questo sia in assoluto uno dei suoi Film Migliori perché è il più Spettacolare e Complicato. Quello in cui tutta l’Ambizione coincide con il Risultato.
Certo la Teoria su cui si basa il film devo ancora capirla, ma io parto dal presupposto che se ha rischiato tanto, come minimo c’avrà studiato fino alla Morte. Rivedrò il film giusto per capire (dal basso delle mie competenze) se tutto porta e anche perché ho trovato la scene d’azione in cui i tempi di “sovrappongono” davvero entusiasmanti, coinvolgenti, Stranianti. Io mi sono sentita davvero coinvolta, e penso che questo già basti. Cioè, a me, già a una prima visione, è piaciuto MOLTO più di Inception (forse per via della storia).
Questo sito è colmo di auto-recensioni dei recensori che guardano se stessi mentre sono al cinema. Sono molto noiose.
Ciao, Mario.