Capisci che il cinema sta veramente cambiando quando finisci a provare nostalgia vedendo un film come questo.
Ma ve lo ricordate quando le star americane per differenziare non si imbarcavano in progetti di dubbia serietà dalla forma di drammetti indie ma da quella thriller dallo svacco facile? Di quelli che in un attimo si passava da una vaga plausibilità all’americanismo cinematografico più spinto. Dall’attenzione vigile a interazioni plausibili si svoltava come niente in macchine che sfondano case, mazzate in faccia senza conseguenze e assurdi inseguimenti. Ecco, Il giorno sbagliato rispolvera quel gran filone. È già anni ‘90 dai presupposti, quell’inizio da video didattico con Troy McClure in cui ci mettono al corrente dei danni che ogni anni vengono causati dalla road rage, cioè dagli automobilisti nervosi e arrabbiati che sfogano gli istinti peggiori contro altri automobilisti. Il resto della storia chiusa in una giornata in cui salvare i propri cari come Minuti contati, completa l’arco 90s. La presenza di Russell Crowe poi è tutto.
Ma già se n’è andato un paragrafo e non ancora non è chiaro di cosa parli il film. È la storia di un mancato CID, una donna in station wagon con figlio dietro che suona ad un uomo sul SUV perché non è partito al verde. Suona, risuona e risuona fino a che lo affianca e cominciano le minacce velate che dopo poco si trasformano in minacce reali, piccoli tamponamenti affettuosi e poi tenere minacce. È praticamente la messa in scena di una qualsiasi mattina in cui i miei genitori mi accompagnavano a scuola, solo che l’uomo col SUV è reduce da aver massacrato la sua ex (lo vediamo nella primissima scena) e quindi non ha niente da perdere e vuole farla pagare alla prima che passa.
Quello che non sa è che quando l’omone sul SUV incontra la madre di famiglia divorziata e in bolletta con la station wagon, l’omone sul SUV sarà un uomo morto dopo tutta una giornata di inseguimenti e minacce.
Ci sono molte cose dentro Il giorno sbagliato, principalmente uno slasher mascherato, uno in cui c’è praticamente solo la final girl (qualche altra vittima le orbita intorno ma poca roba) fin dall’inizio. Uno slasher in cui il mostro, i suoi problemi e la sua follia sono i protagonisti. E che Crowe faccia il mostro da slasher è confermato dalla trasformazione che subisce quando invece della luna piena vede una donna divorziata, la sua nemesi. Da persona apparentemente comune diventa un coacervo di grugniti, un cinghialotto al volante. Comincia a recitare malissimo (“Maestro ma lei la vede la differenza tra lei e gli altri attori no? Lasci andare, pensi ad altro…”) e accompagna con grazia il film verso la sua meritata degenerazione.
Infine Il giorno sbagliato è uno slasher perché calca la mano sulla violenza molto più della media di questi film. Moltissimo sangue, durezza, corpi contundenti che impattano crani e poi anche i classici coltellacci pronti a penetrare la carne dalla pancia (mi raccomando fate sempre attenzione a dove entra il coltello, nella spalla è un film action, sulla mano è un film action anni ‘80, sulla schiena è un giallo d’epoca, sulla gamba è un film di spionaggio, in pancia è uno slasher, in testa, preferibilmente da sotto il mento verso il cervello, è un horror) e via dicendo. La violenza e le sue conseguenze è insomma qualcosa a cui Derrick Borte tiene molto.
Ah! Derrick Borte…. Una nuova leva del cinema indipendente che è proprio vecchio dentro e invece di usare i soldi dei produttori indipendenti per fare film intimi e pieni di dialoghi, o horror innovativi con ambienti inediti, tempi dilatati e atmosfere rarefatti, li spende per tornare indietro nel tempo e fare film indie con locandine come questa, come se vivesse tra la fine degli anni ‘80 e l’inizio dei ‘90. Instant love proprio.
Ma insomma fino a tre quarti del film (che ha anche la durata giusta per gli anni ‘90, ovvero i canonici 90 minuti) a furia di telefoni rubati, gps nascosti e gente malmenata, minacciata e ingannata, Il giorno sbagliato si è tenuto. È un uomo in completo elegante che mentre mena riesce comunque a non scomporsi. Non ancora quantomeno. Perché ha tenuto tutto il comparto più duro per la fase finale, in cui si strappa la camicia, sfonda la giacca e si spettina tutto per menare meglio.
Esiste infatti una precisa quantità di pugni presi in faccia dalle mani piene di lardo di Russell Crowe oltre la quale tecnicamente si scavalla e qualsiasi credibilità è andata. Dopo quella cifra precisa si sconfina prima nel territorio del grande sbaglio e poi (se il conto di pugni in faccia aumenta) in quello della stima. Il giorno sbagliato passa così dal thriller all’horror e poi all’horror dozzinale, la tensione che aveva pure tenuto bene scompare e arriva il divertimento.
Mazze da golf sulla schiena e in da la fazza, gente massacrata che continua ad avanzare, polizia che sbaglia case, ragazzini nascosti che non si sa perché devono farsi beccare, e una risoluzione finale con saltino e one line a seguire che dà l’idea di essere stata la prima cosa concepita della sceneggiatura, quella per arrivare alla quale si è dovuto inventare il resto.
Dvd-quote suggerita:
“Non credevo sarebbe arrivato il giorno in cui questa roba mi sarebbe mai mancata”
Jackie Lang, i400calci.com
Jackie, provo la stessa nostalgia, penso sia l’invecchiare.
Questo film me lo vedrò con mucho gusto.
p.s. il dettaglio è la camicia fuori dal pantalone di Russell? Che poi camicia….pare la tovaglia di un tavolo da 20 vista la grandezza
Credo che il dettaglio dello svaccoTM sia la camicia del Russellone che magicamente si smacchia e rigenera da sola dopo che gli avevano sparato male alla spalla.
Vedendo la foto di Russel Crowe mi viene in mente, com’era la battuta di Leo Ortolani su Steven Seagal? “Ehi Steven sono almeno venti chili che non ci vediamo” ? Beh finalmente posso dire di assomigliare a Russel Crowe, sono solo un po’ più snello ;)
Il film non mi ispira particolarmente, aspetterò che arrivi su Prime / Netflix o simili….
Giuro che quando ho visto il trailer, senza sapere nulla, ho pensato “ammazza come si è ringiovanito John Goodman”.
Pongo la domanda prima di rileggere la recensione: tutto ciò è bene o male?
Il film spuppa nella cazzatona, rovinando quanto di buono c’è stato fino a tre quarti, o in qualche modo regge?
Magari non ti va di rispondere e sei rimasto nel vago per amor di Russell…
Alla fine se lo prendi per il verso giusto e se hai nostalgia di quei film lì è un bene
Yeah! Grazie. :)
Se Un giorno di ordinaria follia avesse avuto dei sequel, questo sarebbe stato il quarto (ancora più) stravaccato e slasher, senza niente da perdere.
Il plot ricorda (alla lontana) l’episodio “Normal” di Criminal Minds (quarta stagione) con Norman Hill che diventa serial killer per caso*.
* non è uno spoiler, lo si vede all’inizio della puntata.
Ero già quasi convinto alla prima foto di Bud Crowe, la recensione ha confermato la FOTTA.
Mamma mia, non lo vedevo da La mummia. Ma che cazzo s’è magnato Russel Crowe, l’Australia?
Non ho mica capito se questo film merita… Comunque il Gladiatore ha mangiato parecchi ravioli ultimamente!
Fa cagare.
Sei bello/a tu.
Immagino abbia lo stesso dietologo di Marlon Brando e Homer simpson quando deve mettere su peso per lavorare da casa…comunque si guarda, che crowe intraprenda una nuova fase di carriera alla neeson…?
@Jackie: vedere che la camicia di Russell ha magicamente ricomposto il buco del proiettile al cambio sequenza, vale quasi più di una che pesa 50 kg e conficca a calci una forbice nell’occhio di un omone che di chili ne pesa 130. Dio mio che brutto quarto d’ora finale. Avanti così.
“mi raccomando fate sempre attenzione a dove entra il coltello, nella spalla è un film action, sulla mano è un film action anni ‘80, sulla schiena è un giallo d’epoca, sulla gamba è un film di spionaggio, in pancia è uno slasher, in testa, preferibilmente da sotto il mento verso il cervello, è un horror”. Tassonomia del cinema di menare. Capolavoro.
@Jackie al deep-cut di Orlando Serpentieri “my heart skipped a beat” (“ciao, Nonno…”)
>>> polizia che sbaglia case
yikes. -_-
DTV da cestone natalizio che finisce nell’incendio di una grande magazzino.
Scusate, ma la faccia dell’attrice praticamente con la stessa espressione dall’inizio alla fine? Tanto carina per carità ma non si può reggere!
Uno slasher con Russel Crowe? Corro.
Fortunatamente Russell ormai si mangia tutto, anche il film.
Spero in dei sequel in cui ritorna alla Jason Voorhees, è lui il nuovo boogeyman del cinema slasher.
Quindi è praticamente ” Duel”, ma con più contorno?
Dimenticabile, e dispiace per un professionista valido come Battiston che con questo film sperava di svoltare negli States
Potenzialmente questa potrebbe diventare una saga fantastica. In Unhinged II Russel Crowe potrebbe andare su tutte le furie perché qualcuno gli passa avanti al Mc Drive.
Hai 90 minuti, una vecchia star oltremodo appesantita e poca voglia di perdere tempo. Cosa fai? Un gioiellino che verte nel genere slasher, come detto. Il giorno sbagliato di Derrick Borte è il film che ad una cena tra i tuoi amici raffinati che citano cose fighe tu eviti di menzionare. Ti vergogni. E fai male!! Faresti male perché Il giorno sbagliato è un film fighissimo. È quel tipo di film da guardare ingurgitando una pizza e bevendo birra, ruttando l’alfabeto. Cose tipo tra studenti all’università in una casa in affitto coi piedi puzzolenti sul divano. O con qualcuno accanto che ti stritola il braccio. È un film sociale insomma. Ogni cosa che succede in codesta pellicola è da commento a gran voce. Del tipo: “Mahhh cazzo ma che fai?!! Porc ma chiama la poliziaaahh!”. Guardarlo da soli è uno spreco assurdo. Infatti io l’ho visto col mio gatto. È un tipo di cinema quasi vintage, che urla un Ma che me frega. Ed è il tipo di cinema che riempie i cuori. La trama? Ah! Dai. Vabbé: una madre divorziata suona il clacson ad un uomo divorziato. Lui la prenderà malissimo. Bella questa sintesi. Anzi, è proprio la trama.
Russell Crowe è un cinghiale incazzatissimo e Caren Pistorius è la stupenda mamma. P.S. Molto bella la versione di (Don’t Fear) the Reaper del duo greco Keep Shelly In Athens.
Ci sarebbe da argomentare su Russell Crowe in senso positivo e ci sarebbe da capire se sia un attore in declino che accetta cose (belle) come questa o…
No ecco, la cover di don’t fear the reaper invece è di una banalità sconcertante.
Il film secondo me canna un po’ lo sviluppo, facendo ttipo tre volte la stesaa scena. ma si fa vedere e questo è bene
Ragazzi scusate ma devo commentare. Si parla per tutta la rece di SUV ma PORCOCAZZO È UN PICKUP! Eddaje!
È irreale già da i primi minuti. Avessero ambientato tutto in un posto mezzo sperduto, oh, ci sta che la polizia non riesca a star dietro a un camion 4 ruote motrici. Ma considerando smartphone, telecamere, ecc , il film richiede una sospensione dell’incredulità troppo elevata dopo venti minuti. Un cacata dopo l’altra.
Un film come Duel, che viene richiamato a più riprese, è ancora migliore dopo 50 anni.