McG è un coglione.

UUUUUUUUUUUH
Vi piace questo inizio folgorante? È tutto vero, non mi rimangio nulla, lo dice la scienza.
Sapete cosa fa una persona che ha un’idea mezza buona che per miracolo divino riesce a trasformare in film e arriva a farci pure un discreto successo? Riconosce i propri evidenti limiti, abbassa umilmente la testa e si mette in un metaforico angolino a godersi i soldi. Nella peggiore delle ipotesi riprende quell’idea mezza buona e la ripete con minime variazioni nella speranza di replicare la botta di culo e portarsi a casa un altro po’ di cash.
L’ipotesi peggiore della peggiore delle ipotesi è nata a Kalamazoo, che è un posto che esiste davvero, e si chiama Joseph McGinty Nichol detto McG per brevità. E sapete cosa fa l’ipotesi peggiore della peggiore delle ipotesi? Recupera la sua idea, elimina la parte mezza buona, tiene solo quella di cui NON CE NE FREGA UN CAZZO e fa un altro film. E siccome è un coglione, come forse vi ho già detto, lo intitola The Babysitter: Killer Queen, qualsiasi cosa questo significhi (personalmente ho visto il film e non l’ho ancora capito).
Intendiamoci, non è che The Babysitter (in italiano: La babysitter) fosse la cosa migliore capitata all’horror dai tempi di Non aprite quella porta. Era anzi un gran film del cazzo, che però ha quantomeno avuto il merito di dare una bella spinta alla carriera di Samara Weaving, che in quell’anno se ne uscì con quello e con Mayhem, e di donarci un personaggio semi-quasi-dalle parti di-all’incirca memorabile. L’idea della babysitter sexy satanica era idiota nel 2017 e lo è ancora oggi, ma di quel genere di idiozia che può portare alternativamente a un film eccessivo, maleducato e divertentissimo oppure al porno; La babysitter oscillava costantemente tra questi due estremi e quantomeno si portava a casa un 6 politico, al netto del fatto che McG è un coglione.

Sì, ho appena cominciato.
Una cosa che invece non era particolarmente interessante di La babysitter era il protagonista, il bambino Cole, simbolo e rappresentante dei primi squilibri ormonali nonché versione arrapata di Kevin McAllister. E quindi McG, che è un coglione, ha deciso che il mondo aveva bisogno di saperne di più su di lui, e di scoprire come gli va la vita ora che gli sono spuntati i primi peletti pubici. Che bello, è esattamente il film di cui non si sentiva alcun bisogno! E si intitola The Babysitter – Killer Queen (in italiano: La babysitter – Killer Queen, giuro)! Ora ve ne parlo a suon di insulti, ma prima una bella SIGLA!
Scusate, ora mi do un contegno e la smetto di dire che McG è un coglione – perché lo è, eh! Davvero! Non ci credete? Spiegatemi altrimenti perché il sequel del suo film sulla babysitter porca demoniaca non ha nulla a che vedere con le babysitter porche demoniache e tutto a che vedere con la cacca di criceto. Perché è un coglione, appunto!
Siamo qualche anno dopo la fine di La babysitter; il piccolo Cole non è più tanto piccolo, ora è un adolescente ormonato e con un ciuffone alla Johnny Depp dei tempi d’oro che potrebbe fare strage di cuori. Non la fa, perché Cole, poveraccio, non solo è ancora traumatizzato dagli eventi di quella terribile notte di samaraweaving, ma è anche soggetto a una costante operazione di gaslighting da parte di genitori, insegnanti e persino dello psicologo scolastico, che provano a convincerlo di essersi inventato tutto, che la tata zozza e luciferina è solo il frutto della sua immaginazione.

Qui lo vedete che immagina.
La strada sembra spianata per un ritorno di Bee e una nuova strage, ma no, Killer Queen prende subito un’altra direzione, quella della parodia di se stesso: Cole viene invitato dall’amica Melanie (la stessa per cui aveva una cottarella nel primo film) a passare un weekend in una casetta sul lago, una roba così, tra pochi intimi, a bere e guardare le stelle e magari uscire un po’ dal guscio nel quale il ragazzo si è richiuso. In altre parole nel giro di dieci minuti McG mette già in chiaro che dove il primo film era uno home invasion, questo sarà un più classico slasher di ambientazione lacustre, il genere di processo mimetico che sarebbe un po’ meno uno schiaffo in faccia se non ci fosse un personaggio che si riferisce al posto dove si trovano come “Camp Crystal Lake”.
Ed ecco la prima morale di questa favola: McG, oltre a essere un po’ un coglione, non ha alcuna vergogna né alcun senso della misura. Avete presente quando nel primo film ogni scena era illuminata a giorno da scrittone postmoderne al neon e altri trucchetti grafici da vecchio dentro convinto che WordArt sia la più grande invenzione del XX secolo? Spero di non sorprendervi se vi dico che Killer Queen fa le stesse robe ma peggio, tre volte più di frequente e con un decimo del gusto. Non mi credete? Cazzi vostri, guardate qui:

Ma serio, McG?

Serio serissimo?

Ah allora OK contento tu.
Questa tripletta di cattivo gusto mi serve per mettere subito in chiaro una cosa: qui dentro non parlerò mai più di come McG abbia girato questo film, della quantità di scelte estetiche rozze sbagliate o fuori posto, del fatto che metà film siano campi e controcampi su facce alternativamente basite o incattivite, dell’abuso di slomo e altri effetti altrettanto raffinati, del montaggio che passa da un subplot all’altro senza mantenere uno straccio di ritmo e strappando via ogni minima traccia di tensione faticosamente costruita fino a lì. Non mi addentrerò in questioni tecniche perché Killer Queen non se lo merita, è un film amatoriale con i soldi e un minimo di controllo qualità, in breve è una roba brutta e parlarne mi fa venire la tristezza.
Parliamo piuttosto di quanto poco ce ne freghi delle vicende di Cole e di quanto il fatto che dopo dieci minuti si scopra che Melanie è anche lei parte del culto satanico e che la gente morta nel primo film è tornata in vita grazie a Satana sia talmente scontato, telefonato e prevedibile che non mi sento in colpa ad avervelo rivelato io perché non riesco neanche a concepirlo come uno spoiler. Parliamo dell’inutilissimo inserimento di un secondo love interest per il povero Cole, che non sa neanche che forma abbia un’erezione ma si trova comunque diviso e strapazzato tra la bionda del suo cuor che glielo vorrebbe strappare dal petto e la Nuova Mora (Jenna Ortega, la giovane Jane in Jane the Virgin, ecco ci tenevo tanto a citare Jane the Virgin), una piccola adolescente punk (quindi una punkina) e ribelle che lo accompagnerà in questa avventura del sopravvivere ai tentati omicidi.

“La bionda è cattiva e la mora è buona, sono un sovversivo!” (McG, probabilmente)
Parliamo del fatto che c’è gente che fa le piroette a caso? Che se doveste bere uno shottino ogni volta che c’è una citazione o un riferimento a un qualche banalissimo caposaldo della cultura pop degli ultimi vent’anni finireste in coma etilico intorno al minuto 43? Che McG, e non sto neanche a dirvi cosa sia McG perché lo sapete, però è un coglione, decide anche di dedicare un’intera sottotrama ai genitori di Cole, solo per avere la scusa per far vedere il padre che si fuma il bong insieme al padre di Melanie mentre i figli stanno giocando al gatto con il topo tra le montagne intorno al Lake Salcazzo, Nowheresville, Califorse?

“HIHI che ridere gli adulti che si fumano la droga” no vez questo si chiama proiezione.
Killer Queen è un tale disastro, un tale film del cazzo, che bisogna arrivare ai titoli di coda per provare qualcosa: sollievo, un po’ di fastidio, un vago prurito sul collo e sotto le ascelle, raucedine, febbre alta, nausea, tremori notturni, qualsiasi cosa è meglio del completo anonimato con il quale scorrono questi 101 infiniti minuti. Che cos’ha questo film di interessante da dire? Neanche il gran finale dedicato a Samara Weaving (certo che alla fine c’è, il suo nome sta anche su IMDb, non fate quella faccia stupita) riesce a suscitare un qualche tipo di reazione, anche perché è falso, appiccicaticcio, abborracciato e soprattutto non ha alcun cazzo di senso. Perché una persona che si vuole bene dovrebbe voler guardare Killer Queen? I dialoghi sono un collage di titoli di altri film a uso citazione e di generiche “frasi adolescenziali”, i personaggi sono gli stessi del film precedente e già allora non è che fossero granché caratterizzati (vi ricordate che Robbie Amell aveva la particolarità di essere sempre a torso nudo perché è grosso? Ecco, non è cambiato nulla), e persino gli omicidi creativi, l’altro dettaglio che quasi salvava il primo capitolo, sono qui ridotti a una serie di decapitazioni più o meno tutte uguali.
Non c’è niente, niente, niente di niente in questo stracazzo di film, solo qualche ragazzina appena maggiorenne semisvestita e coperta di sangue che evidentemente è la cosa più sexy a cui McG riesca a pensare. Persino Bella Thorne, quella sciroccata di Bella Thorne, è moscia e senza vita e recita come se stesse guadagnandosi la pagnotta per pagare il mutuo e il suo vero sogno fosse andare a raccogliere ananas in Paraguay; non è facile sgonfiare Bella Thorne, una che ci ha messo tutta se stessa anche per girare questo video, eppure McG ce l’ha fatta.

“Bella Thorne!”

“Bella Ridge!”
Potrei andare avanti per ore a indicare tutto quello che c’è di sbagliato in Killer Queen ma finire con l’occupare più spazio sui server di Val Verde di quando il film si meriti. Lo volete un riassunto che funga anche da giudizio definitivo? Eccolo qui: McG è un coglione.
Netflix quote suggerita:
«McG è un coglione»
(L’umanità, pianeta Terra, sistema solare)
Piu` stupido e meno divertente del primo sicuro, ma alla fine e` una cazzatona atomica che scorre via liscia senza annoiare. La presenza/assenza di Samara Weaving e` un enigma assurdo e avrebbero potuto tranquillamente impostare il seguito su di lei, invece…
Concordo, davvero bruttarello. Cameo finale di Samara Weaving imbarazzante.
Ah, figurati per me è un coglione dai tempi di terminator salvation dove mando’ tutto in vacca…dovrebbe sparire dai radar come un nispel o sommers…
Il primo simpatico si, forse, ma troppo autoreferenziale, troppo gomitino.
Il primo effettivamente era divertente. Di questo, salvo giusto l’idea caruccia di far fare la cattiva all’amichetta.
E la nuova moretta che è un discreto oggetto da fantasia porno-liceale.
Ricordo con “piacere” Fastlane, serie tv d’azione zarrissima, in cui se avessero riportato tutte le scene in slo-mo a 1x, la puntata sarebbe durata 19 minuti in meno.
A ripensarci ora, si sarebbe già potuta intuire la caratteristica peculiare di McG…
Secondo me mcg ha girato questa cosa solo per vedere le zinne strizzate nei corpetti.
Film di merda come pochi. McG è un coglione. Però il primo Ther Baby Sitter non era nè bellino, nè passabile: era FICo.
Merda. A livelli fremdschämen per la Thorne e la Weaving.
Di McG frega un cazzo, tanto è un coglione (cit.) da invocare Darwin.
Mi verrebbe da spoilerare il finale, ma solo perché intimamente sono un filantropo.
the Wrath of Stanlio.
Sì però stai calmo vez… Così mi preoccupi
Stanlio, sii sincero…non vedevi l’ora di fare questa rece. solo per poter usare il termine abborracciato :-)
Vi parlo dal quinto superiore qui. Ho visto questo film in una sera nella quale non avevo proprio un cazzo da fare e accompagnato da una birra mi ha intrattenuto per quell’ora e 20 che dura. Alla fine il primo era “fighi, fighe, sangue” e questo è “più fighi, più fighe, sangue”. Ovviamente sotto un profilo tecnico non è buono e ci sono delle cose proprio fastidiose tipo che all’inzio melanie e il protagonista anonimo di cui non ricordo il nome anche se l’ho letto 1 minuto fa parlano dell’accaduto del primo film come se fosse successo la sera prima ma ci viene detto che sono passati 2 o 3 anni ma vabbè.
Un po’ si sentiva puzza da lontano, ma tutto sommato avevo pensato di guardarlo perché il primo era stato decisamente apprezzabile. Però se fa veramente così cagare mi passa proprio la voglia…
Il film fa cagare eccome, veramente a spruzzo. L’unica cosa curiosa è come Emily Alyn Lind sia diventata una clone di Chloe Grace Moretz, cioè se camminassero l’una accanto all’altra per strada credo sarebbero indistinguibili. Ma anche stica. Peccato perchè il primo era veramente carino, insieme divertente, dolce e sanguinario, ma qui non se ne azzecca una, Samara da sola ha più carisma di tutto il resto del cast messo insieme ma riescono a sprecare anche lei con un finale atroce nel quale..
[SPOILER]
…si capisce che anche la tendenza per cui un cattivo fico e interessante nel primo film debba diventare il buono del sequel ha ampiamente sfasciato la fodera del c…o
[/SPOILER]
E’ molto probabile che ad’una seconda visione lo si digerisca meglio SPOILER parte malissimo con la megacazzatona che no,quello che è successo nel primo film non è successo,tutto il casino se l’è inventato il protagonista,le prove sparite compresi 2 poliziotti morti. Ma dico…,va bene la sospensione della realtà ma quà si esagera.
Non per dire ma che McG fosse coglione si poteva sospettare già da terminator salvation
Sei lento… io l’avevo capito dal primo Charlie’s Angels
Secondo me bisognerebbe tener conto di un paio di fattori prima di fare una recensione, nello specifico pensare su quale piattaforma venga rilasciato un film e soprattutto per quale target d’utenza il prodotto è stato realizzato.
Questo è il classico filmetto da vedere svangati sul divano senza alcuna pretesa, e secondo me per quello che poteva essere il prodotto finito alla fine non è nemmeno malaccio.
Proprio qualcosa da vedere se non si ha niente di meglio, preferibilmente non sobri (altrimenti credo che sì, possa essere davvero pessimo)
sottoscrivo ma cambierei “fattori” per “fattoni”
Bella Stanlyo
“Bella Thorne”, “Bella Ridge” rischia di essere la battuta del millennio!
Concordo decisamente!!
Infatti mi ha strappato una sonora risata!!
Mi sento in dovere di dire due semplici, inutili cose:
-GRAZIE la sigla dei Breach, vi amo
-l’ultima foto è evidentemente Bugo ma riuscito meglio
Concordo pienamente, film di rara bruttezza.
Ecco quando si parla di film brutti… Sono questi.
Il film da schifo come il primo, ma è reso imperdibile dal fatto che Judah Lewis è un fregno della madonna
Non ho visto il precedente e credo di non aver mai visto niente firmato da McG per cui non posso comprendere l’accanimento, che è sulla carriera e non solo sul film. Il quale ha come difetti principali di essere insopportabilmente ammiccante e di non avere un fotogramma di originalità. Visto però per quello che è il film scorre e si dimentica facilmente, e quest’ultima cosa è un pregio, non è insomma nocivo. L’unica cosa che mi ha irritato è lo spreco di Samara Weaving.
Però a Kalamazoo fanno dell’ottima birra, eh!
vogliam0 la bebysiter bee bi dove e
vogliam0 la bebysiter bee bi dove e per favore
vogliam0 la bebysiter bee bi dove e per favore
oi dove stai seoi ivva
vogliam0 la bebysiter bee bi dove e per favore
oi dove stai seoi ivva