Partiamo dal presupposto che esistono due categorie di persone: quelle che impazziscono per The Mandalorian e poi quelle che non leggono i400calci.
Siccome già l’anno scorso abbiamo sorvolato sulla prima stagione in ottemperanza al DPCM di Nanni Cobretti che impedisce al sito di seguire le serie tv, quest’anno io non ce l’ho fatta e ho chiesto con rispettosa deferenza una deroga per il blog per seguire tutto passo passo. I tempi amministrativi e la burocrazia hanno fatto sì che il decreto attuativo sia stato emesso solo al secondo episodio. Meglio di niente.
Ogni sabato, un pezzo sulla nuova puntata di The Mandalorian, da leggersi rigorosamente dopo averla vista. Che tanto sarà una scusa per mettere in fila le gif delle scene migliori e i concept art dei titoli di coda.
Non fatevi ingannare: non è stato svelato niente nemmeno stavolta. E per questo brindo!
Fino a che The Mandalorian rimane una serie priva di trama orizzontale mantiene il suo strano status speciale nella tv e nello streaming contemporaneo. Uno status fatto di episodi, avventure autoconclusive e missioni rimandate.
Certo viene svelato il passato di Baby Yoda, ma è uno specchietto per le allodole, ci dicono molto ma è tutto ininfluente. Non cambia nulla sapere da dove venga un personaggio di cui avevamo già intuito tutto. Solo il nome è una rivelazione (e hai capito che rivelazione!). Sapevamo che è della specie di Yoda, sapevamo che è stato addestrato da Jedi ma evidentemente non fino alla fine. L’unico dettaglio nuovo è che è stato rapito dal tempio in cui si era nascosto non si sa da chi e non si sa come (quindi non ci hanno detto niente). È uno scambio che serve più ad incastrare tutto nella continuity che altro.
Come già nella stagione precedente l’episodio 5 è di Dave Filoni. Scritto e diretto. E stavolta fa un lavoro molto migliore anche perché si muove in un territorio a lui molto familiare. Non è solo la presenza di Ahsoka Tano, è che trasforma The Mandalorian per una puntata in Star Wars Rebels. Proprio tutta la regia, i tempi, i silenzi e l’immobilità è presa da lì. Bene.
Per una puntata sembra che l’impianto western sia sostituito da quello fantasy (ma ovviamente il mondo dei samurai si affaccia di tanto in tanto), che è la matrice maggiore di Guerre Stellari. In questo senso siamo di un passo più vicini al canone. Ma sono dettagli per i posteri. È un gran episodio, importante perché per la prima volta mescola The Mandalorian con il cuore di Guerre Stellari, ed è molto sentimentale ma con dignità. Soprattutto riesce a fare qualcosa di molto diverso dal solito senza cambiare struttura: Mando arriva sul pianeta, incontra qualcuno e quel qualcuno gli chiede aiuto.
Ci sono 26 minuti per i Jedi e poi i successivi 20 per The Mandalorian. Prima cioè viene messo in chiaro il mondo degli Jedi e l’adesione di Grogu (certo hanno avuto due anni, se ne potevano uscire con un nome migliore), e poi cominciamo l’assalto.
Ora. Io so che esiste tra i fan di The Mandalorian una specie di culto parallelo, una confessione separata o una mozione, se così la si vuol vedere, che vuole che l’unica vera chiesa siano gli episodi di mezz’ora. Che ogni altra variazione, ogni allungamento, sia un’eresia e la qualità della puntata ne risenta. Ecco vorrei subito tirare una linea e dire che qui, pur rispettando tantissimo quando la serie sta sotto i 30 minuti, non siamo feticisti del minutaggio. Non è mai la lunghezza effettiva, ma la lunghezza percepita (“That’s what he said!!”).
In questo caso ci sono molti momenti di stasi che allungano ma Filoni fa un lavoro da accademia davvero. Ad esempio nella fase dei test di Ahsoka a Grogu il dettaglio che Grogu guardi il mandaloriano dopo ogni richiesta e che lui con un cenno della testa la avalli è tutto, non ci sono parole, nessuno lo sottolinea. È così che funziona.
Come del resto è magistrale la maniera in cui, arrivati allo showdown finale siamo stati istruiti sulle forze in campo, in particolar modo sull’acciaio Beskar, quello della corazza del mandaloriano e quello dell’alabarda. L’acciaio resiste alla spada laser quindi lo scontro finale sarà ad armi pari ma invece di farlo dire a qualcuno (“Ehi! Questo acciaio è così resistente che la tua spada laser non può nulla”) Filoni crea un’equivalenza: alabarda=armatura -> armatura resiste a scontro con Ahsoka -> Alabarda resisterà a spada laser.
Questa è classe.
E non ho neanche nominato il mini scontro tra il mandaloriano e Ahsoka Tano che è un trionfo di rapidità e intelligenza. Descrivere i personaggi con le loro azioni e non con le loro parole.
Certo lo showdown finale nel concreto è pura accademia ma non per questo meno bello del solito. Mando fa un passo indietro e il proscenio lo prende Ahsoka, solo la chiusa è lasciata a lui con un paio di spari degni del miglior west.
Ammetto che come un pivello anche io a quel punto ero un po’ caduto nella trappola sentimentale e pensavo davvero che stavolta avrebbero cambiato un po’ di trama, che davvero era finito il rimando di missione in missione e invece….
This is the way
Episodio carino anche se ho avuto un po’ la sensazione che Ahsoka sia stata messa a caso e solamente per fanservice (io non sono un fan sfegatato della saga quindi il mio entusiasmo non è stato il massimo). Belli scontri, senza dubbio. L’episodio mi ha intrattenuto senz’altro. Mi è dispiaciuto solamente il fatto che The Mandalorian continui ad essere un procedural (se possiamo definirlo così). Pensavo sarebbe cambiato qualcosa e invece….
Vabbè questa era solo una mia speranza. Vedremo nel prossimo episodio.
P.S.: Immagini nei titoli di coda e colonna sonora sempre fantastiche.
Sottoscrivo col sangue “Ok i Jedi ma che non rompano il cazzo”.
Come con Colombo (le puntate dei 70) in genere so beccare se alla regia c’e’ un regista “vero” o un mestierante televisivo, cosi’ con Mandalorian. Stavolta m’han fregato, pero’. A vedere l’episodio mi dicevo, cavolo questo e’ un buon regista, vedrai che lo conosco… e invece salta fuori sto Filoni che scopro essere un nome nel mondo SW, ma che per me – che quel mondo lo frequento solo di striscio – e’ un signor nessuno. Bravone comunque, episodio da lustarsi gli occhi.
Scommetterei che il doppio duello finale, tutto giocato sulla staticita’ “western” tra i due uomini e il continuo movimento “samurai” tra le due donne e’ ispirato al finale di Yakuza di Pollack, ugualmente diviso tra sospesioni e accelerazioni. E se non e’ cosi’ l’effetto e’ comunque simile. A dimostrazione ce n’e’ di cinema in queste mezz’ore di tv.
Bello bellissimo. Menzione d’onore per Michael biehn, qui quasi irriconoscibile
Sono d’accordissimo sul nome. Potevano pensare DECISAMENTE a qualcosa di meglio.
Meno sulla falsa apparenza di trama orizzontale: la storia del tempio dei Jedi è un bel collegamento ad episodio 3, quella della pietra da cercare per contattare (se c’è) un nuovo maestro è un deciso avanzamento, ma soprattutto il nome della persona che Ahsoka Tano sta cercando fa venire più di un brivido e può costituire, insieme alle ricerche di Moff Gideon, un collegamento ad episodio. 7.
Detto questo è un capolavoro. Fantasy, samurai e western insieme ed al massimo livello
Ma…è Rosario Dawson?
Affermativo.
Prezzemolina dell’universo seriale Marvel e quindi anche Disney.
Ok, raga, ma siamo sui 400calci e per questa puntata manco una menzione a Diana Lee Inosanto?
Hai ragione, colpa mia, nella furia mi sono dimenticato e invece, povera, meritava. Una volta delle rare volte che ha un ruolo e non fa solo gli stunt….
Grandissima. Figlia di Dan e figlioccia di Bruce.
E che bellissima donna è a 54 anni? Poteva benissimo avere una carriera da attrice “vera”.
Star Wars meets Sergio Leone meets Kill Bill, con una strizzata d’occhio a Cameron. Tanta roba.
Avrei sperato in un minutaggio maggiore per Michael Biehn, ma la carne al fuoco era veramente tanta.
Nonostante la durata superiore ai “canonici” 30-35 minuti, la resa finale non ne risente affatto e la qualità resta notevole nell’arco di tutto l’episodio. A questo punto la sfida sarà riuscire a mantenere questi livelli fino a termine stagione.
Nemmeno una parola su Michael Bien? NO MA SEI SERIO? We ciccio, sarai anche un millenial rapito dal nulla di fantasia ma siamo su 400 calci santa pazienza!
Si scrive biehn
E no, non sto ogni puntata a fare l’elenco degli attori presenti. In The Mandalorian sono tutti attori e attrici che nella carriera hanno avuto ruoli calcisti e non ho nessuna voglia di stare a fare il listone dei titoli di coda ripetendo cose che sapete già. Biehn è abbastanza incolore in questa puntata, se fosse stato determinante allora sì che se ne sarebbe parlato. Scrivere solo “E c’è Kyle Reese” lo può fare chi vuole qui nei commenti
Ridicolo correggere il nome senza averlo nemmeno citato nell’articolo, dai una sensazione di rosicamento atomico tipico del liceale ripreso dal professore. Ma poi, di cosa stiamo parlando Jackie? Fosse herbert ballerina e non un super attore calcista.
Dai su, impara a chiedere scusa senza attaccarti al nulla del nulla.
Rosicone Millennial impertinente.
Come ho già scritto non ho nessuna voglia di trasformare i post in un elenco, non mi va di fare name dropping dai titoli di coda per dover citare TUTTI.
Un conto è il caso di Diana Lee Inosanto come mi si faceva notare più sopra e per la cui mancanza ho fatto ammenda, lei sì che andava segnalata perché non è così nota.
Invece Biehn non solo è sufficientemente noto perché non ci sia bisogno che lo segnali io ma non è nemmeno Carl Weathers, cioè un’istituzione, ha avuto un ruolo gigante e poi altri minori in qualche film calciabile e molti in film meno calciabili. Insomma io tiro la linea del “devo citarlo” sopra Biehn.
Più vedo Jedi che da soli riescono a fare le peggio cose e più il finale Star wars Ep. 3 mi sembra una stronzata. Secondo George Lucas non ci vuole niente a farne fuori a centinaia,gli spari alle spalle e buona li.
Già. Uno dei tanti problemi da risolvere quando si vuole riprendere una storia che funziona. Ho la nuova serie con nuovi eroi ma che faccio, li creo mediocri perché sopra tutti ci sono il mitico boba fett e luke skywalker? Impossibile. Allora mi vedo una Ahsoka Tano implacabile arma di morte che se si fosse fatta viva 40 anni fa, lei e luke sarebbero entrati nell’ufficio di palpatine in 20 minuti e problema risolto. Mando ha la corazza inscalfibile, gadgets di morte e pure i minimissili direzionali. Mi spieghi chi lo ammazza? Io ricordo luke che si fa gabbare da jabba (quindi jabbare) cadendo nella botola del Rancor e cavarsela rocambolescamente alla indiana jones mentre Grogu è un infante ma solleva da terra un mostro quasi di pari massa: forza da vendere! Pare quasi che luke sia arrivato fin dove è arrivato solo perché “figlio di”.
Maledetti raccomandati.
E comunque il fatto è che Lucas più apre bocca e più fa danni. A ogni film riallacciava una cosa e toglieva coerenza ad altre dieci.