In occasione del suo 40esimo anniversario, vi abbiamo raccontato del seminale Superman di Richard Donner e dei suoi tre sequel, incluso lo spin-off Supergirl. Ma com’è proseguito il rapporto tra il cinema e i fumetti dopo quel rivoluzionario successo? Scopritelo con la nostra rubrica #EroiDiCarta.

Gli Appena Passabili Quattro.
La prima roba di cui ti devi preoccupare quando fai un film sui Fantastici Quattro è scegliere il cast molto bene. Parte del fascino dei Fab Four Marvel sta nel fatto che sono una famiglia, un concetto che oggi è stato ampiamente sdoganato – non parlo solo degli ovvi Incredibili, ma anche della saga di Fast & Furious. In che senso non sono supereroi scusa? E poi hanno un titolo inizia con due F!! UN CASO? IO NON CREDO!!4!!! – ma che nei primi anni ’60, nel mondo dei supereroi americani, era rivoluzionario. Parliamo di una dinamica che è veramente centrale alle storie del quartetto, dunque, non solo una roba messa lì per fare colore. I battibecchi tra Ben Grimm e Johnny Storm sono leggendari, così come la storia d’amore tra Reed Richards e Sue Storm.
Non è un caso se il fantacasting dei Fantastici Quattro è sempre stato uno dei più dibattuti tra i fan e lo è ancora oggi. Ultimamente, con l’annuncio di un secondo reboot prodotto direttamente dalla Marvel, tanti stanno lanciando l’ipotesi John Krasinski / Emily Blunt nei ruoli di Reed e Sue, in quanto marito e moglie IRL e dunque già dotati di un comodo bagaglio di chimica indispensabile per la storia.

“Al liceo avevo 4 in chimica.” – Tim Story
Nel 2005, questo memo non deve essere arrivato a Tim Story. E, per carità, sarebbe potuta andare peggio, ma il cast di Fantastic Four dà subito la misura di quanto la Fox credesse nel marchio. E soprattutto contiene due tra le scelte più inspiegabili di sempre in fatto di casting.
Da un lato c’è Jessica Alba. Rivista oggi, la scelta di prendere un’attrice latina e letteralmente sbiancarla, mettendole la parrucca bionda e le lenti azzurre è tanto inspiegabile quanto allora, e col tempo ha anche assunto un bel livello di cringe tutto nuovo. Non conveniva prendere direttamente un’attrice bionda? Erano finite?

Io ho una teoria: volevano Jessica Biel e si sono sbagliati.
Dall’altro c’è chi-sapete-voi. Nel 2005, Julian McMahon era “quello di Nip/Tuck”. Come sia venuto in mente a Tim Story e tutta la compa di scritturarlo nel ruolo di uno dei più iconici e carismatici villain della storia dei fumetti, talmente giusto da aver probabilmente ispirato uno dei più iconici e carismatici villain della storia del cinema, è forse un mistero ancora più fitto di quello di Jessica Alba.
Ai lati si muovono Ioan Gruffudd – anche questo preso perché… boh, forse perché aveva appena fatto King Arthur ed era gallese e avranno detto “Quei gallesi vanno un casino quest’anno” – Michael “The Shield” Chiklis, una specie di Bruce Willis con la aspect ratio sballata, e Chris Evans al primo ruolo rilevante (dopo l’esordio nella serie Opposite Sex). Vedere Gruffudd all’opera produce una reazione molto simile al suono del suo cognome.

“Grufd!”
I migliori sono forse gli ultimi due: tra loro si forma una certa alchimia e Chiklis risulta convincente anche sotto chili di trucco. Evans ce la mette tutta con un personaggio però davvero insopportabile: Johnny dovrebbe essere l’anima giovane e ribelle del gruppo, lo si capisce perché gli piacciono gli sport estremi, va in snowboard ed è un campione di motocross. Ma quando i personaggi finiscono per avere praticamente la stessa età, la dinamica va a puttane e Johnny risulta solo uno stronzo. Però i siparietti tra loro sono la cosa migliore del film e la più vicina alle storie originali.
Mi sono dilungato tantissimo sul cast, lo so, chiedo venia. Ma non è che ci sia moltissimo da dire su un film che è sorprendentemente timido, per essere stato prodotto dallo stesso studio che aveva rilanciato pochi anni prima l’intero filone con X-Men. Era lecito pensare che, dopo aver tastato il terreno e aver capito che la cosa funzionava, sarebbero andati all in con questo. Soprattutto considerando che avevano già perfezionato la gestione di più supereroi nello stesso film.

“I Fantastici 4 li vedo come una storia sci-fi cronenberghiana.” – Josh Trank
E invece I Fantastici 4 è quanto di più generico e asfittico si potesse produrre, salvato solo a tratti da qualche momento riuscito, ma determinato ad appiattire tutte le cose più fighe del fumetto. Prendiamo Destino: McMahon è il problema minore. Il vero problema è la lettura che viene fatta del personaggio, che da tiranno di una piccola nazione europea diventa un douchebag qualunque, CEO di un’azienda che fa… cose, chiaramente modellato sul Norman Osborn di Spider-Man. Da megalomane sfigurato alla costante ricerca del potere – proprio letterale, in un mondo popolato di superuomini e superdonne lui è un uomo quasi normale che riesce a tenere testa a tutti – diventa una specie di incrocio tra il T-1000, la donna computer di Superman III ed Electro (grazie, Ultimate Fantastic Four).
E chiariamoci: l’idea che lui sia il “quinto Beatle” che prende parte all’esperimento nello spazio non è male, ed era abbastanza necessaria per comprimere la mitologia e giustificare la nascita di un supercattivo contemporanea a quella dei supereroi (cosa che invece era un problema in Spider-Man, e anche in Batman, per dire). Ma avrebbero potuto gestirla in maniera totalmente diversa, magari non dotandolo di poteri ma sfigurandolo e basta. Non conta tanto la fedeltà alle storie, quanto quella allo spirito. Qui le cassano entrambe sostituendole con niente di interessante, che è l’unica ragione per cassarle, avere qualcosa di più interessante da dire. Ma Tim Storia non ce l’ha, né, se è per questo, Mark “Fottuto Cazzo di Twin Peaks” Frost (che, giuro, non sapevo lo avesse scritto lui) o Michael “Hulk di Ang Lee, ma anche Punisher purtroppo” France.

Ma vaffandoom.
La salvezza de I Fantastici 4 è che è dumb spesso in maniera giusta, come un fumetto anni ’60 trapiantato nel 21° secolo. I personaggi sono archetipi, gli archi di crescita basilari (quello della Cosa è veramente scemissimo). Il tono non è sbagliato, anche se non si capisce quanto sia voluto e quanto invece sia frutto di incapacità. Il film cerca fortemente di essere lingua-in-guancia e risulta invece una bambinata.
Ma soprattutto, come dicevamo poc’anzi, è TIMIDO! Basta guardare cosa ha combinato la Pixar con lo stesso materiale – ma anche Roger Corman con un sacco di fantastiliardi in meno – per rendersi conto di cosa avrebbe potuto essere questo film. L’inizio è buono, il modo in cui ci vengono presentati i personaggi è discreto, la parte sulla stazione spaziale è onesta, e poi il film si spegne. Tutto il secondo atto è gente che si lagna della situazione, intervallata da Reed che scrive equazioni sulla lavagna, canzoni brutte, Von Doom che getta via pessime one-liner come se fossero passate di moda, canzoni bruttissime e Chris Evans che interpreta una puntata di Jackass. Non succede un cazzo di quanto meno interessante fino al finale, in cui il ritmo sembra riprendersi un po’ per poi crollare nuovamente in un generico scontro in mezzo alla strada che non stonerebbe in un episodio di The Flash.

Cose che fanno stare meglio.
Alcune cose sono totalmente date per scontate, tipo la storia d’amore tra Reed e Sue. Ci viene detto che un tempo stavano insieme e che lei lo ha mollato perché era troppo concentrato sul suo lavoro (e infatti giustamente poi si è messa con un sociopatico). Nel corso del film dovremmo capire che loro si stanno re-innamorando, ma non si danno nemmeno un bacino, è tutto talmente asettico che, alla fine, quando lui le chiede di sposarlo io mi sono sentito sinceramente a disagio per lei.
Eppure, sembra incredibile a dirsi, ma è tutto oro colato rispetto al reboot di Josh Trank. Il sequel, invece, è un altro discorso. Non lo rivedo da allora, ma secondo me, a parte l’uso criminale di Galactus, non era male. E dimostra come non tutto fosse da buttare nemmeno qui. Se solo ci avessero creduto un po’ di più.
Disney+ quote:
“We don’t want to believe”
20th Century Fox Mulder
“Ma vaffandoom”
George Rohmer, i400Calci.com
Anche io come credo tutti me lo ricordo tra il carino e il mediocre, ma nettamente il migliore dei 4 film prodotti finora sui FF (del secondo ricordo ancora meno, ma oltre a Doom sprecato c’era Galactus sprecato e che manco si vede, quindi insomma).
Per il prossimo io chiedo solo una cosa: non ci deve essere Doom. L’hanno cannato 4 volte, smettete di accanirvi. Se il primo film riesce bene lo si introduce con calma.
#vaffandoom (Molto bene Rohmer)
Ho appena realizzato che ‘sto film l’ho visto in Inglese con sottotitoli greci in un bar di Ios e poi mai più. Consiglio la visione se possibile riproducendo lo stesso contesto, aiuta a non averne un ricordo pessimo.
A cuba vidi mancini ,io so romanista , fare un gol di tacco meraviglioso in lazio parma.
Beh, si.
Concordo.
Un fumettone scialbo, con interpreti probabilmente fuori luogo.
Ma se messo al confronto con quel pattume pretenzioso e pieno di supponenza di quel pallone gonfiato ad elio di Trank…ne esce in maniera a dir poco brillante.
Sarebbe ora di rendere giustizia, agli F4.
Forse ci pensera’ la Disney, chissa’.
Magari con un’entrata al volo tipo quella del bimbo-ragno (forse potrebbero spuntare da una certa zona negativa…).
a me non era dispiaciuto completamente, peró si insomma, quando finisce la intro finisce il film, cioè a me è sempre sembrato come il primo capitolo di qualcosa e io ooooodio i film a puntate*
*da leggere con la voce di puffo brontolone.
grazie.
sono del1971 non un bambino e l’ho rivisto un mese fa su cielo-
il film è corto fa il suo dovere di film d’intrattenimento e soprattutto anche da dentro il letto non stai a guardare l’orologio
scusate se è poco
bob
Concordo più o meno su tutto. Fu un film messo in cantiere sull’onda dell’entusiasmo dei primi successi del genere ma senza crederci e senza buttare giù qualcosa di decente alla sceneggiatura. Una veloce lettura di qualche albo per capire le dinamiche, due appunti sugli atteggiamenti e il look, pilota automatico e via.
Quindi abbiamo un’origine dei poteri molto basic, cattivo “copia&incolla” senza carisma o background, storia altrettanto moscia e dal ritmo piatto. Se dopo un inizio film decente manco lo scontro finale appassiona e galvanizza, due domande me le farei…
Sul cast non sono così negativo invece. Diciamo che tolta la Alba (che, giusto per togliere ogni dubbio, personalmente la metterei in qualsiasi film solo per vederla!) il resto della truppa esteticamente c’è. Che poi abbiano rapporti tra di loro ridicoli o non abbiano capito il discorso sulla “famiglia” (cosa che quelli della Pixar hanno stracapito invece!), questo è un altro paio di maniche. Ma se prendi tutti gli attori di quel film e li metti ora in una produzione Marvel attuale, secondo me farebbero bene. Nel 2005 i film sui supereroi (salvo rare eccezioni) erano ancora materiale da nerd brufolosi e non la macchina sforna miliardi attuale.
Il secondo invece non me lo ricordo per nulla. Forse è un bene.
All’epoca io giovane nerd storsi il naso per la Alba schiarita, però a pensarci adesso era sulla cresta dell’onda e faceva staccare biglietti, non è così strano che l’abbiano presa.
Ma era assurda anche come età.
Reed appare correttamente come un uomo che ha scavallato i 40, la Alba era giovanissima con in più il “problema” di dimostrare anche meno anni di quelli che ha.
visto e dimenticato. non mi han mai fatto impazzire i FF4 son sincero anche se riconosco che Destino è un cattivo di altissimo livello. Altissimo.
Forse il secondo l’ho visto, ma forse no.
p.s. del film di Trank salvo solo l’impostazione di fondo delle origini dei personaggi che mi è parsa più interessante rispetto a questo. il resto è francamente inqualificabile anche come film.
Ottima e fin troppo generosa analisi dei piccoli, financo veniali, errori che sommati a uno a uno hanno fatto precipitare quello che poteva essere un cinecomic godibile nell’inferno del meh.
Per me la rappresentazione di Destino è insopportabile qui e nel successivo ed è ciò che veramente schianta tutto: veramente, se Ultimate FF non fosse mai esistito questo film poteva avere tutta un’altra storia.
Una cosa va detta, a parziale difesa di Tim Story e pure di Trank: i Fantastici Quattro sono personaggi difficili.
Prova ne è che pure a livello fumettistico da tanto tempo hanno una storia travagliata, serie di breve durata ecc.
Vero, nel senso che trattando le storie di una famiglia, più di tutte le altre serie corali è destinata ad evolversi in tempi rapidi, o ristagnare (nascite, morti, crescite, matrimoni, separazioni, allargamenti…)
FF parte come “emulo” dei Challengers of the Unknown e strada facendo trova la sua chiave di famiglia di supereroi che li ha portati al successo ininterrotto per decenni, almeno finché, anche per fare i dispetti alla Fox, non si è deciso di pasticciare e poi sospendere la serie.
È difficile comunicare subito la sensazione di “famiglia” con dei personaggi al debutto, a meno che tu non faccia come ne gli Incredibili dove ribalti il concetto, ma questa via è stata già battuta.
Secondo me la Disney si potrebbe giocare la chiave della serie su D+, per poi inserirli come comprimari o coprotagonisti in alcuni lungometraggi, ma sicuramente Feige la sa più lunga di me.
Concordo su tutto. Inoltre così come Superman e Cap i FF sono portatori di una morale tutta luce e quasi niente ombre, il che è molto bello ma anche fuori moda e a forte rischio banalizzazione.
Una volta Leo Ortolani (lettore della prima ora e grandissimo esperto del quartetto) scrisse che secondo lui gli anni ’80 col loro edonismo avevano tagliato le gambe ai FF perché a quel punto contava solo l’Io e non c’era più spazio per la narrazione di una famiglia. Mi fece pensare.
Oddio, lungi da me smentire Ortolani però negli anni ’80 ci fu John Byrne che riuscì a riportare i Fantastici Quattro quasi ai fasti degli albori, storie bellissime che all’epoca mi fecero innamorare dei fumetti
Killing Joke, hai ragione pure tu. Forse Leo si riferiva ad un cambiamento sociale avvenuto da quegli anni in poi. O forse non mi ricordo bene i dettagli del discorso.
C’è un motivo se i FF di Byrne sono ancora ricordati come una delle massime eccellenze della serie e della Marvel in generale, oltre a essere un aperto omaggio all’era Kirby (come lo stile di Ortolani). Leo si riferisce alla fase immediatamente successiva ai 103 numeri di Kirby (di cui ha scritto un meraviglioso epilogo alternativo) che effettivamente iniziò ad arrancare e a perdere identità, Byrne fece un ritorno alle origini in totale controtendenza al fumetto dell’epoca che funzionò egregiamente, almeno finché il suo ego non si scontrò definitivamente con quello dell’editor. Riuscire a portare i FF dell’autore canadese sullo schermo con successo secondo me è il sacro graal del cinecomic.
non capisco peró perchè i fantastici 4 sono da considerare famiglia e per esempio gli X-men no… non è una situazione simile?
È una bella discussione, potremmo andare avanti per tutta la giornata però i regaz dei 400 Calci avrebbero da ridire perché questo non è un film di fumetti :D
Ai Fantastici Quattro di Byrne sono parecchio legato affettivamente, sono stati la prima cosa letta in vita mia.
Furono un ritorno alle origini di Lee&Kirby? Mah insomma, per certi versi sì però Byrne fu anche rivoluzionario eccome: fa mollare Alicia Masters e Ben Grimm e fa mettere lei con Johnny Storm, distrugge il Baxter Building, addirittura sostituisce la Cosa con She-Hulk.
Poi certo, il tema della “famiglia” delle origini nei suoi albi ritorna. Soprattutto, restituisce al lettore il “sense of wonder” degli esordi
*sito di fumetti, pardon
@Anacleto: in questo caso parliamo praticamente di una famiglia vera, con legami di sangue (a parte Ben). Altrimenti il discorso lo possiamo applicare a tutte le famiglie improvvisate. Vero è che anche quella di Fast & Furious lo è, ma anche lì c’è qualche legame di sangue in più rispetto agli X-Men, se non erro perché io gli X-Men non li ho praticamente mai letti.
Comunque, ecco, era per dire che i F4 sono proprio un nucleo famigliare, non gente che si è trovata unita e ha deciso di essere una famiglia (a parte Ben).
ah ok, neanche io sono (piú?) un esperto ma direi di no.
ps: “Ma vaffandoom” è bellissimo.
Io, boh… non so…
Vedo l’establishing shot di loro nella strada e URLO! URLO DOTTORE, MA NON E’ UN INCUBO!! NON MI SVEGLIO!! URLO E NON MI SVEGLIO!! MI AIUTI DOTTOREEEEEEE!!!
No… davvero. Non mi è piaciuto un granchè…
“Michael “The Shield” Chiklis, una specie di Bruce Willis con la aspect ratio sballata”… Standing ovation! :)
“The Shield” capolavoro vero, rivisto di recente
@Killing Joke: pensa che THE SHIELD ce l’ho là che mi guarda da anni e ogni tanto mi fa “Oh, hai intenzione di mettermi su o rimango a prendere polvere?”.
Mia grossissima lacuna…
The Shield è un capolavoro assoluto, peraltro il tipo di prodotto per il quale un sito come questo è nato. Interessantissimo notare come Michael Chiklis abbia fatto quella sorta di personaggione in tale serie e poi il capofamiglia di una casa di supereroi (e daje), praticamente il live action degli Incredibili, in “No ordinary family”, un prodotto che definirlo per bambini è un eufemismo. Praticamente come se Clint Eastwood dopo i film dell’ispettore Callaghan avesse fatto lo spazzacamino di Mary Poppins
@GGJJ: Clint Eastwood e Lee Marvin in “Paint your wagon?”
Il film che ha fregato Bart ed Homer Simpson :D
Cmq molto peggio. Guardati due episodi a caso delle due serie e poi ne riparliamo
@killing joke
nel rewatch ,il finale di the shield’ ha colpito sempre durissimo ?
Nessuno può essere così masochista da rivedere DUE VOLTE il finale di The Shield.
Cristo che calcio nello stomaco con la rincorsa.
@Raimondo Vinello @Pitch f. H.
A parte il finale ci sono tante cose di “The Shield” che tuttora anche a riguardarlo dopo anni sono un vero pugno nello stomaco.
Mi considero spoiler-free, la sequenza della violenza su Aceveda è la roba più pesa che abbia mai visto su piccolo schermo
@Killing Joke
“A parte il finale ci sono tante cose di “The Shield” che tuttora anche a riguardarlo dopo anni sono un vero pugno nello stomaco.”
L’home fight tra Shane e Garris, risolto dalla moglie di Shane con un ferro da stiro, ancora mi turba il sonno: realistico, disperato, violento… che serie cazzo!
“la sequenza della violenza su Aceveda è la roba più pesa che abbia mai visto su piccolo schermo”
Cazzo sì
E il finale del primo episodio in assoluto, tanto per mettere subito in chiaro il tono della serie, dove lo mettiamo?
Che serie cazzo è il commento perfetto per The Shield.
@L’ozio è il padre di Virzì: basta co’ ‘ste cazzate e vediti immediatamente TUTTA questa serie.
Non un film inguardabile rispetto ad orrori precedentemente recensiti come Elektra, ma che occasione sprecata. Si poteva e si doveva far di meglio e invece non si prende nessun rischio e il risultato è un minestrone sciapo ma in fondo mangiabile.
Inoltre il paragone con gli Incredibili di Brad Bird lo trovo calzante non solo per il tema familiare, ma anche per il fatto che tre dei personaggi hanno praticamente gli stessi poteri di tre membri dei FQ.
Infine, anch’io come detto dagli altri preferirei una serie rispetto ad un film, perchè gli spunti per una narrazione a lungo respiro ci sono: per esempio l’evoluzione di Susan Storm da Ragazza a Donna Invisibile, che nei FQ a fumetti era partita come il supereroe inutile per eccellenza per poi diventare man mano temibile esattamente come gli altri, ma anche il rapporto tra Reed e Destino è uno spunto perfetto per una narrazione seriale.
Destino senza Latveria è come Magneto senza magnetismo…
Cordialità
Attila
I film di Tim Story sono completamente dimenticabili, il reboot di Trank è imperdonabile. Avevo grandissime aspettative per l’ingresso dei F4 nel MCU e speravo che affidassero il loro film al Jon giusto (Favreau).
L’hanno messo in mano al Jon sbagliato (Watts), il regista più anonimo in casa Marvel, e adesso non ho più tanta fretta di rivederli su schermo.
Mi sono sempre guardato bene di vedere questo film, comunque nel 2005 Jessica Alba era al massimo della sua carriera; comunque m’immagino che cosa poteva essere Jessica Biel all’epoca, con una tutina aderente come quella di Jessica Alba nel film, per farsi un’idea basta vedere la Biel in quella robetta scadente di Stealth che usci sempre nel 2005.
Spero che il prossimo film inizi con gli F4 nel 1961, in un mondo dove non ci sono ancora supereroi, e loro sono i primi. Poi, magari usando la macchina del tempo di Destino, vengono inseriti nel Mcu dopo endgame
La First Family ( così sono chiamati i F4 dai true believers a.k.a. Marvel Zombies ndr ) è un problema. Come qualcuno ha già detto sono i Challs of the Unknown della DC con i superpoteri. Simboleggiano i 4 elementi. Hanno poteri da inizio Silver Age. Predator si mimetizza, non diventa invisibile. Terminator è di metallo liquido, non di gomma o di roccia ( anche se la prima Cosa doveva ricordare un sauro, ma Kirby non era contento della resa grafica ndr ). La sospensione della credulità si ferma al fattore di guarigione mutante o alle corazze hi-tech. Un tizio in fiamme è eccessivo. Michael Bay che dirige Clooney/Mr Fantastic, Amy Adams/Sue Storm, The Rock/ La Cosa , Tim Chalamet /Human Torch e Zachary Quinto/ The Sub Mariner? Mm. Forse. Dovrebbe prendere spunto dalle mini di Grant Morrison / Jae Lee di inizio secolo. Nevrotizzarla. Triangolo Reed/Sue/Namor. Namor come Man from Atlantis. Immemore. No Atlantide. Torcia gioia di vivere. La Cosa torturato, ma più o meno consciamente atterrato nel cappotto di roccia in cui si sente al sicuro. Mr Fantastic blandamente autistico. Namor predatore, come uno squalo. Susan al centro della famiglia. Ben visibile. Ritmo alla Bay. Potrebbe funzionare. Chissà…
A ‘sto punto mi accontenterei di un film indie do 90 minuti che riproduca la mini Unstable Molecules…
Praticamente Peyton Place con i personaggi di Kirby & Lee, come nelle intenzioni di Sturm e Davis. Potrebbe funzionare. Non attirerebbe il pubblico dei Russo Bros, ma potrebbe essere la via della Casa delle Idee verso cose come il Joker di Phoenix.
A me il povero McMahon come scelta di casting di Destino piaceva. Poi in questo film è tutto sbagliato, ma secondo me lui di colpe non ne ha. Tant’è che nel sequel quei dieci minuti che precedono la sua ‘guarigione’ battono tutto il resto.
Concordo: grande occasione sprecata. Sul cast s’e’ gia’ detto tutto, e paragonarlo a quello del reboot e’ come sparare sulla crocerossa (a Valverde certe cose non si fanno!). Per me e’ soprattutto la storia ad essere striminzita sciapina e poverina. Il sequel mi piacque molto di piu’, ma non saprei a rivederlo oggi…
Per me Michael “The Shield” Chiklis resterà sempre e per sempre Il commissario Scali!!
Io credo che gli F4 mal si prestino al classico film da 120+ minuti in tre atti.
Secondo me il loro adattamento migliore sarebbe una serie animata “alla Rick & Morty”, capace di mostrare prepotentemente il lato weird e fantasmagorico delle loro avventure senza prosciugare il budget.
Quando metà dei soldi se ne vanno nella CGI per gommolo e per l’amabile cosa dagli occhi blu, è normale che si finisca nella generica “rissa in piazzetta”. Noi vogliamo vedere la zona negativa, gli universi paralleli, i mondi alieni, le cazzatone colorate e loro continuano a rifilarci il parcheggio della LIDL dietro i Marvel Studios, ma è ora di basta.
Fottuto parcheggio hai rovinato la nostra vita!
Scusate l’OT ma non è che per caso in questa disanima cronologica dei cinecomic avete saltato Howard e il destino del mondo?
Non è un super eroe ma salva il mondo (come lucidamente suggerito dal titolo stesso), ed è tratto da un fumetto.