Qua nel Regno Unito, Wonder Woman 1984 è uscito a dicembre scorso in quelle poche sale che potevano tenere aperto.
Fra di esse, non c’erano quelle di Londra e di altre città importanti.
Sappiamo tutti com’è la situazione, ma fu abbastanza strano che decisero di uscire pur avendo i maggiori mercati chiusi, come se lo proiettassero in giro per l’Italia ma non a RomaMilanoTorinoFirenzeBologna.
Per cui insomma, ho dovuto dare £15 ad Amazon Prime.
“Sì ma in Italia dove lo trovo?”
Stai calmo Fabrizio (nome generico di lettore impaziente), te lo dico subito.
La risposta è… Non lo so.
Ero rimasto che usciva il 28 gennaio in sala.
Sto scrivendo questo pezzo il 28 sera: le sale sono ancora chiuse e non c’è un’alternativa streaming.
Normalmente aspetterei prima di scrivere la rece, ma mi è salita l’indignazione come ai tempi bui di Dark Knight Rises e Prometheus per cui ve la scrivo subito e poi vi spoilero il finale. Vi avverto prima ovviamente, non vi preoccupate, vi faccio uno squillo sul telefono (tenetelo acceso), ma ve lo spoilero perché ne vale la pena.
Siete pronti?
Sigla (#NeverForget):
Non devo stare a spiegarvi di nuovo il primo film, giusto?
Ve l’ho raccontato proprio io.
Il suo impatto culturale era stato travolgente.
I media faticavano abbestia a trovare una formula che avesse senso per spiegare cosa stava succedendo, e avevano finito per confonderci un po’ tutti: primo supereroe femminile al cinema? No. Primo supereroe femminile ad alto budget? No. Primo supereroe femminile con regista femmina? No. Primo supereroe femminile ad alto budget con regista femmina? Ecco, uff, tecnicamente sì, ma era un po’ macchinoso, e soprattutto nascondeva il fatto che Patty Jenkins stesse lavorando su commissione su una sceneggiatura scritta da maschi su cui non era chiaro quanta voce avesse realmente in capitolo. A quel punto – soprattutto per chi si ricordava che Patty Jenkins, e prima di lei Michelle McLaren, erano state contattate anche per Thor 2 – poteva venire il dubbio che non ci fosse realmente una notizia, ma non sarebbe stato vero neanche quello.
In qualche modo andava spiegato che, là dove la Marvel stranamente stava ancora cincischiando e limitando Black Widow a un ruolo marginale, si trattava di un film che prendeva il filone più in voga in assoluto – un filone storicamente indirizzato a maschi – e lo markettizzava principalmente alle femmine.
Non quindi un supereroe femminile che deve in qualche modo essere tradotto per maschi, facendoli arrapare o quantomeno sforzandosi di farsi in qualche modo accettare e/o non infastidirli, ma un supereroe femminile, col budget commerciale delle grandi occasioni, che dava priorità al pubblico femminile. Difficile accorgersene se non si fa attenzione, ma questo non era pensabile prima di quel vero spartiacque che è stato Hunger Games, se non tra chi poteva permettersi di rischiare/osare.
In realtà non voglio rivangare tutta la storia, sarebbe davvero lunghissima: tutto è bene quel che finisce bene.
Ci tenevo però a farvi rientrare nell’ordine di idee di quanto fosse atteso questo sequel, e quanto la sua uscita incerta e disordinata sia strana e ingiusta.

Gara di caption?
Ero pieno di curiosità nei confronti di questo Wonder Woman 1984.
Quanti soldi avrebbe fatto? (non lo sapremo MAI)
Quanto si sarebbe appoggiato sulla nostalgia anni ’80, visto che su questo argomento stava arrivando ultimissimo e quando, forse, dopo ormai vent’anni di paralisi culturale, ci siamo finalmente stancati?
Quanto si sarebbe sentito il peso di Patty Jenkins in sceneggiatura, ora che le hanno gentilmente concesso di partecipare?
La nostra eroina sarà ancora amabilmente stupida come un cucchiaio come nel primo film? E se no, riuscirà ad essere comunque interessante?
Con che scusa avrebbero riportato in scena Chris Pine?
E tante altre ancora, ma voglio partire da quest’ultima perché la spiegazione setta un po’ il tono glorioso di tutta la faccenda: il centro della trama è UNA CAZZO DI PIETRA MAGICA DEI DESIDERI.
Già.
Che tecnicamente poi non è così tanto diversa dalle gemme dell’infinito di Thanos, eh?
Tranne che la puoi usare una volta sola. E che, come vedremo, verrà usata persino peggio.
Ma è una questione soprattutto di tono.
C’è che non ti dicono che è una pietra potentissima che può fare all’incirca tutto quello che vuoi, ma te la mettono proprio in questi termini: DEI DESIDERI.
È la lampada di Aladino.
Anzi: è la zampa di scimmia.
Come nelle favole.
Devi chiudere fortissimo gli occhi (non è vero, è facoltativo), dire a voce alta la formula magica “io desidero” (questo è vero), toccare la pietra, confermare quello che desideri e voilà! Succede.
Succede ovviamente nei termini che convengono di più alla sceneggiatura, ma succede.
Succede, e immediatamente la magica e misteriosa pietra dei desideri, come la zampa di scimmia, si prende qualcosa in cambio senza avvertire prima.
Ve lo dico subito: qui è probabilmente dove ci dividiamo.
Qui è dove non mi stupirebbe se molti di voi pensassero “è la cosa più scema e infantile che abbia mai sentito”.
Ho pensato la stessa cosa.
Ma subito dopo mi sono esaltato da morire.

L’elegantissimo Chris Pine
Patty Jenkins l’ha detto chiaro nelle interviste: è rimasta commossa da tutte quelle bambine che di colpo si vestivano da Wonder Woman e dicevano “da grande vorrei tanto essere come lei”.
È un tipo di sensazione che non pensavo fosse difficile da spiegare, ma spesso i fatti sembrano smentirmi e… no dai, questa me la risparmio, mi fido che voi ce l’abbiate presente.
Patty ha detto che ha fatto il film per loro.
E porcocazzo, l’ha fatto.
Ha fatto un film per bambini.
Ha fatto un film che ovviamente cerca di accontentare un po’ tutti ma, quando ha dei dubbi, si piazza dritto ad altezza bambino. Bambino proprio dall’età con una cifra sola.
Wonder Woman non è più un comodino come nel primo film, ha fatto esperienza, è maturata, e dopo aver contribuito a concludere la prima Guerra Mondiale è diventata sostenitrice dello status quo e quindi apparentemente deciso che la seconda non meritava un suo intervento (figurarsi dal Vietnam in giù). È ormai una donna di mondo che ha appreso la lezione di Connor MacLeod e si nasconde facendo l’antiquaria (tranne che lo fa direttamente per lo Smithsonian a Washington). Ed è, di logica conseguenza, il personaggio meno interessante del film.
In compenso è letteralmente tutto il resto del film ad essere scemo come un comodino.
È a questo, sostanzialmente, che serve l’ambientazione negli anni ’80: non tanto a fare citazioni pop che interessano ormai poco ma a richiamare una certa ingenuità d’epoca, abbassare le aspettative, faticare meno a farci bere una storia infantile incastrandola in un mondo in cui i ricchi e potenti vanno ancora dietro a obiettivi ormai datati come il petrolio e le armi nucleari.
La magica pietra dei desideri finisce misteriosamente allo Smithsonian, nelle mani della nostra Wondie e di Barbara Minerva (Kristen Wiig), che è sostanzialmente la Catwoman di Michelle Pfeiffer in versione cartone animato della domenica mattina. Entrambe sottovalutano la pietra ma esprimono un desiderio casual a testa: Barbara desidera diventare forte, bbona e popolare quanto la sua collega guadagnandone involontariamente gli stessi poteri; Wondie desidera rivedere Chris Pine, che per qualche motivo non appare secco dal nulla come ci si aspetterebbe ma possiede in stile Ghost un povero (attraente) malcapitato della cui sorte la sceneggiatura non si preoccupa minimamente.
Ma prima che entrambe si rendano conto di ciò che hanno fatto, la pietra viene sgraffignata dal villain (Pedro Pascal) che scova un cavillo burocratico e diventa esso stesso la pietra: chiunque lo tocca può esprimere un desiderio, e lui ottiene ogni volta un contro-desiderio a scelta in cambio con cui diventare sempre più potente.

Immenso.
“Ma quanti desideri gli serviranno mai, una volta che desidera al volo di essere onnipotente come un Dio che altro serve?”
Fabrizio, stammi a sentire, fidati di me: lascia perdere.
Non è questo il tipo di film.
Non è un film adulto che punta alla credibilità o anche solo alla coerenza.
Non ci arriva manco vicino. È roba che persino Shazam a confronto sembra Batman Begins.
In quanto a profondità, siamo dalle parti del cartone animato delle Winx: bei temi, bei messaggi, e il resto è interamente riempito di didascalie, coincidenze e convenienza inspiegabile (ok non ho mai visto il cartone animato delle Winx ma lo immagino così).
È come leggere una fiaba di Esopo, ma coi supereroi al posto degli animali parlanti, e i colori di un film con Michael J. Fox.
E, se ti lasci abbandonare all’andazzo, è maledettamente spettacolare.
Patty Jenkins scrive e dirige una roba sempliciona che pare pensata ai tempi di Superman II, e ci si butta a suo modo con un calore e una sincerità disarmante, che se da una parte ti fa storcere il naso davanti a personaggi e svolte scritti con un pennarellone che manco Shyamalan, dall’altra fa incredibilmente funzionare, senza il minimo straccio di ironia, scene pacchianissime tipo il volo con l’aereo invisibile sotto ai fuochi d’artificio. E almeno un omaggio diretto al vecchio Superman c’è, sottile ma inequivocabile, in un paio di inquadrature di Wondie che zompa tra le nuvole che riprendono quelle di Christopher Reeve che si ferma a sentire la voce del padre Jor-El prima di lanciarsi a ribaltare la rotazione terrestre.
E il cast le va ammirevolmente dietro: a Gal Gadot non si può dire niente: è totalmente sincronizzata con la missione, si accolla la responsabilità di milioni di piccoli fans e va avanti col paraocchi, totalmente ignara dei limiti propri e del film e di come letteralmente chiunque attorno a lei le rubi la scena; Kristen Wiig ha mestiere indiscutibile ed eleva un personaggio ingrato a livelli quasi accettabili; Chris Pine, ridotto al ruolo di spalla comica, sembra aver interiorizzato lo spirito goliardico di William Shatner ancor più che nei film di Star Trek.
E quindi il vero altro spettacolo del film è uno straripante Pedro Pascal che pare caricarsi sulle spalle le mancanze di tutti gli altri, raccogliere tutte le energie di cui è capace e, cogliendo in pieno lo spirito del racconto, esibirsi in una performance totale che se fossimo davvero nell’84 fregherebbe l’Oscar a Amadeus. Se non vi convince il resto, lui da solo è un motivo sufficiente per dare una chance al film.
E sapete qual è il bello?
Che non è tutto qui.
A un certo punto è come se ci si ricordasse non solo dell’impatto culturale del primo film, ma anche di Black Panther, di Endgame e di tutte le volte recenti in cui si è discusso sul fatto che i film di supereroi non dovrebbero essere snobbati agli Oscar, e sale un’ambizione incontrollabile.
Nell’ultimo terzo si abbandona la storiella per bambini e si punta dritti a un finalone dal crescendo epico e dalla morale salvifica che non fa prigionieri e ti si sbatte in fazza come se fosse la cosa più importante che hai visto negli ultimi 5/6 anni.
Io ho questa brutta malattia del cinismo grave, lo sanno tutti ormai, ma cose come questa, fatte con le migliori intenzioni e totale abbandono e nessuna traccia di autoironia, mi conquistano.
Pensate alla cover di Imagine che ho messo lassù: immaginate (…) che tutti la cantino con la stessa ingenua presunzione o con professionalissima convinzione, e che alla fine spunti dal nulla un’intera orchestra ad accompagnarli per un finalone memorabile.
Wonder Woman 1984 si conclude in un glorioso caos e apocalisse e buoni sentimenti che trionfano e lezioni morali importanti comunicate con un lungo sermone col megafono che Frank Capra ha sfondato la tomba per fare una standing ovation.
E ora occhio che vi faccio uno squillo per avvertirvi che inizio con gli spoiler.
Siete pronti? Vi è arrivato?
Vado:
LA ZONA DELLO SPOILER
Sostanzialmente, l’unico modo per sconfiggere un Pedro Pascal sempre più potente e contemporaneamente imbruttito non è pigliare una persona ancora a digiuno da desideri, farglielo toccare e fargli desiderare che tutti i desideri vengano annullati. Macché, troppo facile. A un certo punto a metà film Chris Pine aveva il Pedro fra le mani e se n’è reso conto pure lui: aveva un desiderio in canna, poteva risolverla all’istante, ma non ha fatto nulla. Non c’era gusto.
No: davanti a una situazione in cui Pedro in qualche modo aveva garantito un desiderio a letteralmente chiunque gettando il mondo nel caos più assoluto, l’unico modo per sconfiggerlo è convincere in mondovisione tutte le persone del pianeta a rinunciare ognuna al proprio desiderio appena espresso.
Così, brutalmente.
Solo in quel modo, dicendo ad alta voce “rinuncio al mio desiderio” (per davvero), il mondo in preda al caos sarebbe tornato esattamente com’era prima.
Capite quando vi dico che questo film è ad altezza bambino? Lo capisci Fabrizio???
Si dà esplicitamente per scontato che ogni desiderio espresso da tutti gli abitanti del pianeta sia frutto di egoismo e di voglia di scorciatoie, perché si vuole fare la morale su quello e le sfumature confondono.
Non è il tipo di film che si complica la vita a pensare che qualcuno potrebbe avere espresso desideri sacrosanti (che so, guarire da malattie gravi) se non addirittura altruisti. E ovviamente nessuno ha avuto la prontezza di riflessi di esprimere desideri intelligenti in grande stile che annullassero i desideri altrui, o eliminassero razzismo, sessismo e capitalismo, o anche solo creassero un mondo in cui non serve risolvere i captcha prima di commentare sui 400 Calci perché siamo di colpo tutti onesti e non c’è più il rischio di essere spammati da robot malvagi che vogliono bucarci il server.
Macché: vediamo delle pacchianate incredibili, gente che desidera la morte del tizio con cui sta litigando, gente che soddisfa piccolezze meschine ed estemporanee, e poi alla fine si pente e rinuncia in coro come nei peggiori film di Natale.
E il tutto è narrato con un’epica da non crederci.
FINE DELLA ZONA DELLO SPOILER

Patty & Gal e il buddy cop che un giorno meriteremmo di vedere
Alla fine il marchio pazzo della DC colpisce ancora.
Il solito film imperfetto che osa e sbraga, ma – a differenza di altri tentativi semi-insalvabili come Suicide Squad o Birds of Prey – ha una sua crociata ben definita da portare a termine, va dritto come un treno e a suo modo conquista.
E a questo turno in particolare ero in piedi ad applaudire.
È tutto fatto con un’ingenuità, una sincerità di intenti e contemporaneamente una specie di disarmante hubris e grandeur fuori controllo che non vedevo da… Guardate, mi viene da dire Rocky IV. Ve lo giuro, non è lontano dallo stesso spirito con cui Sly a suo tempo si era detto “l’affetto verso il personaggio l’ho già ottenuto nei film precedenti, ora tutto il mondo è con me e devo fare qualcosa di importante” e aveva messo fine alla guerra fredda con un incontro di boxe.
Qua invece il messaggio è un mega-paternalista “non barate, lavorate” – paradossalmente il contrario di Imagine se vogliamo, “non sognate ma sbattetevi e fate” – che in effetti va esplicitamente contro la Costituzione Italiana e quindi inizio a capire i tentennamenti distributivi.
Ma è meraviglioso.
Mentre finivo questo pezzo, sono andato su Amazon e mi sono pre-ordinato il bluray inglese.
Esce il 22 marzo.
Quote malinconicamente sperduta nel vento:
“Meriterebbe il grande schermo, maledetti”
Nanni Cobretti, i400calci.com

Così.
P.S.: ribadisco che non ce l’ho con nessun Fabrizio in particolare, non sono fabriziofobo, ho un sacco di amici che si chiamano Fabrizio
Quindi è Dragon Ball prima stagione. Seems legit.
Io sono Fabrizio.
(Da leggere, a scelta, come “Io sono Groot”, o come quel famoso “Io sono tuo padre”).
Stima per Fabrizio.
Sì.
Quindi si mette ad altezza di bambino per dire “non desiderare niente, non sognare”?
Annamo bbene!
Vabbè, mica così. Più un “non prendere scorciatoie”.
Ho visto il film, non mi interessava (il primo l’avevo mollato a metà per eccesso di bruttezza), ma questa discussione mi ha incuriosito, quindi volevo capire in prima persona.
“bei temi, bei messaggi, e il resto è interamente riempito di didascalie, coincidenze e convenienza inspiegabile (…)
È come leggere una fiaba di Esopo, ma coi supereroi al posto degli animali parlanti, e i colori di un film con Michael J. Fox.”
Esattamente! Proprio perchè il film si rivolge ai bambini, i temi che per noi sono “scontati” è importante che vengano veicolati in un contenitore così fico. Il film mi è piaciuto molto, grazie alla rece ho settato il mio cervello da uomo di 42 anni a bambina di 8, e in quest’ottica c’è poco da fare…è un gran film. Con tutti i maccosa, i buchi, la fisica creativa e le cazzate, non voglio esagerare con l’entusiasmo o essere naif, ma per me questo potrebbe fare un po’ quello che faceva spielberg per noi che siamo cresciuti negli anni ’80, ma veicolando messaggi importanti.
SPOILERSPOILERSPOILERSPOILER
Oh, qui c’è un cattivo pezzo di merda che si ravvede e a cui viene data una seconda possibilità, nei “nostri” film i cattivi morivano male…io lo trovo piuttosto rivoluzionario
Mi hai convinto – scritto senza nessuna intenzione di prenderti per il lato B – e non vedo l’ora di poterlo guardare con Crepascola – che apprezza la Gadot -e Crepascolino ( che preferisce picchiatelli in costume che sparano come Deadpool , Deadshot e probabilmente attende un nuovo Justice League per vedere finalmente Deathstroke ). Mi pare di capire che Cheetah ha qualcosa del personaggio di George Perez e qualcosa della Silver Swan pre Crisis, ma la cosa è ininfluente. Pedro Pascal sarebbe un bellissimo nome per il protagonista di un bonellide.
Adesso capisco perché alcuni critici l’hanno definito “un altro Superman IV”.
Porcocazzo sì, è Superman IV coi soldi, ci avessi pensato prima me la sarei sbrigata in un solo paragrafo. Sto invecchiando…
“Pensate alla cover di Imagine che ho messo lassù: immaginate (…) che tutti la cantino con la stessa ingenua presunzione o con professionalissima convinzione, e che alla fine spunti dal nulla un’intera orchestra ad accompagnarli per un finalone memorabile.”
Sì, ma la vera epicità è questa:
https://www.youtube.com/watch?v=S3JhgupA_pg&list=LL&index=190
Ma quanta gente hanno riunito?!
1) Concordo col Capo (ma si può non farlo?), è un film che per ingenuità e temi sembra scritto e pensato per bambini degli anni ’80. Io mi sono divertito, il segreto è non farsi domande. Se siete di quelli che “Come ha fatto Bruce Wayne a tornare a Gotham a piedi gne gne gne?” non fa per voi.
2) Sulla faccenda dei desideri guarda caso tutti egoisti la risposta è sempre: “Welcome to the ’80s, biaaaatch!” Cioè si dà per scontato che tutti desideravano la stessa cosa: una Lamborghini ricolma di squillo di lusso, mazzette e cocaina (ovviamente bisogna prima mettere le squillo, poi le mazzette e infine riempire gli interstizi con la cocaina, se fai il contrario non ci stanno).
3) Caption: Conte e Mattarella qualcosa qualcosa Renzi, non c’ho sbatti.
Senza tenere conto della qualità del film, che ovviamente non ho visto, leggendo la recensione mi torna il terribile interrogativo che mi assale in questi anni:
c’è un momento preciso in cui la mia generazione (fine anni 70- inizio 80) ha perso completamente importanze agli occhi delle aziende?
Com’è stato possibile che i film siano passati da “fatti per mio padre” a “fatti per mio figlio”? Siamo finiti sulla casella Salta un giro e non ce ne siamo accorti?
Cavolo, ora abbiamo un lavoro, abbiamo il portafogli in mano, le aziende dovrebbero farci la corte per farci scegliere il menù! E invece ci dobbiamo ritrovare relegati a vivere nelle nicchie…
Non ne faccio una questione di qualità, eh, mi sono goduto parecchi Marveloni, ma sempre con la consapevolezza di essere un imbucato a una festa per bambini.
Vabbè è un discorso complesso lo so (che in primis dovrebbe comprendere il concetto che in realtà sono sempre i bambini ad avere il portafoglio in mano), prendetelo solo come uno sfogo.
Scusa ma la nostalgia delle bmx che impazza da 3 lustri a chi la starebbero vendendo allora?
Guarda, personalmente è la prima volta che ho 43 anni e capisco cosa intendi ma temo sia sempre andata così. Generalizzando, devi pensare al fatto che se puntano a te vai al cinema te, se puntano a tuo figlio va al cinema tuo figlio e spesso tocca andarci pure te per accompagnarlo.
con fine anni 70-inizio anni 80 intendi la data di nascita o il periodo in cui eri un bambino e guardavi i film?
io sono del 79 e tutta la nostalgia anni 80 fatta di remake di film di quegli anni e nuove produzioni alla stranger things la sento sicuramente diretta a me
Amen, fratello!
Allora più che “non sognate ma sbattetevi e fate” direi “se avete un sogno, fatevi il culo per raggiungerlo e non cercate scorciatoie”
Alla Grifis per intendersi
DOVE.
CAZZO.
LO.
TROVO.
Dai su, è scritto nel primissimo paragrafo santa pazienza.
In Italia: ancora non si sa.
In UK: Amazon Prime.
L’unica cosa che manca è il doppiaggio in Italiano. Ma penso che sottotitolato in Italiano sia di facile (illegale) reperibilità.
Si trova nelle piattaforme di streaming illegale.
Esce il 12/2 su tutto lo streaming umanamente immaginabile (tranne Netflicche).
Non avrei mai pensato di leggere le parole “Rocky IV” nella recensione di WW84.
Guarda, ammetto che neanche io avrei pensato di scriverle esattamente fino ai puntini di sospensione che ci stanno prima.
IO vedendolo ho pensato che non sia solamente ambientato negli anni 80 ma che sia stato fatto in quegli anni. Sembra di guardare Superman 3, con le sue ingenuità, il suo umorismo e con personaggi tagliati un po’ con l’accetta.
Ti fomentano con l’armatura per tutta la promozione e poi? Come in quegli anni si c’è ma serve a poco (non approfondisco per evitare spoiler)
La Gadot è Wonder Woman, perfettamente entrata nel personaggio meravigliosa e con tutti i limiti del personaggio. Pedro Pascal è semplicemente strepitoso, è un altro mondo e umilia chiunque gli stia recitando accanto. Pine, capitava li per caso e ha creduto che fosse il remake di rotta verso al terra e ha dato il solito magnifico capitano Kirk virato anni 80.
“… incastrandola in un mondo in cui i ricchi e potenti vanno ancora dietro a obiettivi ormai datati come il petrolio e le armi nucleari”.
Uhmmm, siamo sicuri sicuri che siano obiettivi così datati? :D
Vabbè, chissà quando lo vedremo questo film da noi, vorrei però porre l’accento su quel “non lo sapremo MAI” riferito a quanto avrebbe incassato il film.
Con lo streaming sarà sempre più difficile valutare nell’immediato quanto successo abbia avuto un film, se sia stato un flop o meno.
Però per essere un film con budget da centomilamiliardi di dollari ha le scene action peggiori del DC cinematic universe (non ho visto Shazam) senza contare che fanno passare un’ora e mezza prima di ribaltare dei camion.
Io l’ho iniziato a vedere colmo di speranze ma l’ho brutalmente mollato a metà. E finito con la sacra tecnica del “10 secondi di visione – salto di cinque minuti – dieci secondi – ect” giusto per non perdere il filo. Troppa noia, troppissima noia. Mi è piaciuta molto la sequenza iniziale, la bimba che fa WW da bimba, appunto, è fomentatissima e travolgente. La signora Gadot è uno splendore ma, davvero, non le fanno fare NULLA di altrettanto spettacolare almeno nella prima metà del film. Uno spreco di cui registi e sceneggiatori dovrebbero rispondere di fronte alla legge. E quando finalmente arrivano le scene di azione sono il trionfo dell’imbarazzo. Un abuso incredibile del “PERCHE’ SI!” ad ogni svolta di trama; signora mia! l’overacting di Pascal, ma il suo villain non ha IMHO il minimo carisma o aura di pericolo. Per non parlare poi del suo arco finale che non spoilero ma che davéro davéro…
ma si sente davvero, quando la gente desidera in tutte le lingue del mondo una voce in italiano in primo piano di una che dice “VOGLIO IL CALCIO!!”?!?!?
Vi prego, confermatemelo e vi giuro che lo vado a vedere di corsa
Perdonami capo ma non mi ha entusiasmato per nulla. Capisco tutto il tuo discorso sul film a misura di bambino e il “che bello che ci sono le ragazzine che vogliono essere WW!”, ma qua siamo dalle parti di Hanna&Barbera quanto a soluzioni e trama. Ti ricordi gli Erculoidi? Più o meno siamo coetanei quindi presumo che su qualche canalaccio regionale li beccavi pure tu da bambino. In un episodio la famiglia e i loro amici mostri venivano intrappolati da una barriera così potente che non poteva essere scalfita. Dopo vari e vani tentativi il papà dice al gorillone di aprire l’uscita di emergenza. Questo alza un sasso e c’è una botola che permette a tutti di scappare passando al di sotto della barriera magica. Ecco, guardando il film mi è venuta in mente sta cosa degli Erculoidi che già da bambino mi fece storcere il naso.
Gal Gadot è uno splendore e ci crede un casino e Pedro Pascal (anche se… Mhmmm…) si mangia il film nonostante il mio inglese arrugginito non mi abbia fatto apprezzare le battute al 100%. Per il resto preferisco tapparmi occhi o orecchie e tirar oltre. E poi ci mette una vita ad ingranare. Vedrò cosa ne pensa mia nipote in età pre-adolescenziale.
Ci tengo solo a ribadire che non voglio che equivochiate e pensiate che sto dicendo che è bello perché mi sto immaginando che piaccia a una categoria di persone a cui non appartengo e in cui non pretendo di sapermi immedesimare. Ne parlo bene perché piace a me, e cerco di spiegarvelo nonostante si tratti di qualcosa che so non essere per tutti i gusti. Ad esempio, tu descrivi uno scenario con cui non ho niente in contrario, a patto che sia frutto di sincerità e non pigrizia. E io qua mi sono esaltato perché ho percepito una sincerità disarmante e sempre più rara in questo tipo di blockbuster.
Hai glissato sulla cosa più importante: ma tu li guardavi gli Erculoidi?
Sai che sono dovuto andare a googlarli per essere sicuro? Temo proprio di no.
Temo che il buon Nanni fosse troppo giovane. Del resto li ricordo io a pelo. Roba per pochi, tipo Zaffiro e Acciaio.
Ora che li hai menzionati voglio una rece ‘memorial’ di Zaffiro e Acciaio.
Roba non calciabile. Ritmi lentissimi. Tutta atmosfera, zero azione. Io invece aspetto da anni una seria recensione di Le strade della paura. A mio vedere un gioiellino a cui anche Drive ha attinto. Attendo fiducioso.
Io sono del ’77 e gli Erculoidi me li ricordo benissimo: W Teleregione, e grazie ancora
W gli Erculoidi + The Space Ghost aka il Fantasma dello Spazio
77 pur’io ma davvero non li ricordo. è passato troppo thc sotto i ponti perchè possa ricordarmene :P
Vero, anche Space ghost: spettacolare!
Io voglio, ORA, un film su Space ghost, uno su gli Impossibile e il crossover tra i due a chiudere la Trilogia
https://www.favolefantasia.com/wp-content/uploads/2020/08/Gli-Impossibili-.jpg
La potenza delle recensioni del Capo!
La sostanza di quel che scrive è ” ‘sto film è ‘na cazzata”, ma lo scrive così bene che fa venire voglia di guardarlo lo stesso! :)
E comunque quella è l’armatura di Micene del Sagittario.
Sono legato alla vecchia serie tv, all’epoca era in quella fascia oraria che potevi vedere solo se facevi sega a scuola (come gli a-team e coevi), ricordo una puntata, credo divisa in 2 capitoli, su un invasione aliena che provavano a dominare il mondo attraverso una piramide di metallo che controllava gli stupidi umani che la toccavano, era troppo scema la storia ma da bambino mi inquietava un sacco.
perchè la racconto? boh non saprei neppure io… :P
Ecco io vorrei solo sapere se, viste le rece lette in giro per il web, è previsto che nel suo film su Wonder Woman si veda Wonder Woman cara signora regista?
Perchè sembra che il minutaggio trascorso in costume sia proprio misero.
Altra questione: bravo Pascal a leggere la rece ma invece Cheetah? Che mi fa sempre venire in mente la scimmietta di Tarzan. Ma anche lei mi sa poca roba sia come screen time che come personaggio.
Andando oltre la qualità del film, è comunque un peccato mortale che non si possa vedere al cinema. Una roba così grossa almeno una volta va vista sul grande schermo. Sono d’accordo su “maledetti fatelo al cinema”!
mi sa che guarderò il live action dei cavalieri dello zodiaco..quando lo faranno decentemente…ma questo è più o meno orribile di black panther?
Black Panther in confronto è un capolavoro senza tempo. No davvero, BP mi è piaciuto abbastanza, per es. nettamente più di Thor 2, questo invece è una roba trash che “Natale in India” levati proprio.
Una cagata atomica.
2 ore e 35 buttate. Alcuni film di Italiauno del sabato sono meglio
Nessuno tocca i film di Italia Uno del sabato e spera di farla franca. “Ritiri la parola”, cit.
Ahahahah ma sto dicendo che quelli sono meglio di questa cosa…
devo dire che non avevo alcuna intenzione di vederlo, specialmente dopo aver fatto l’errore di vedere quella tragedia del primo.
ma dopo aver letto la tua recensione ho cambiato idea:
non mi ci avvicinerò nemmanco a meno di distanza covid.
spero di incrociarlo sulle strisce pedonali o sarò costretto ad accelerare come col cattivo uscito dall’acido di Robocop.
sarebbe bello che tutto il mondo desiderasse fortissimo e contemporaneamente di non parlarne mai più.
come deciso dal giudice dei Simpson.
Bellissimo commento.
Se solo avessi letto anche io la rece del film prima di vederlo avrei speso le 2h30′ di visione in modo migliore, tipo tenendo la tv spenta o su un canale di televendite/oroscopi mentre passavo l’aspirapolvere in un’altra stanza.
Noto questo leitmotiv nei pezzi di Nanni, cioè lui che passa tutta la recensione a spiegarci minuziosamente tutti i motivi per cui il film fa ca*are, e conclude dicendo che sono poi gli stessi che gli han fatto amare il film.
Personalmente non ho il suo cuor di fanciullino né tantomeno la sua passione per il torbido, e visto che il primo WW l’ho ritenuto l’equivalente cinematografico di quando da piccoli mio cuggino mi mostrava il boccone masticato dicendo “guarda l’incidente in galleria”, penso che questo secondo capitolo lo lascerò a qualcuno dallo stomaco più forte del mio.
Avresti dovuto vedere cosa riuscivo a creare io a mensa con una pagnotta bucata e un po’ di sugo di spezzatino.
Essendo un fumetto scritto da due donne omosessuali che amavano il bondage (di cui le storie sono piene), WW avrebbe un potenziale fetish da film adulto “alla Deadpool” fortissimo, e questi rovinano tutto facendo un fumettone, una versione piu’ costosa del vecchio telefilm con Lynda Carter (altrettanto inespressiva della Gadot). Tutto per vendere una vagonata di vestiti e bambole alle ragazzine. Il vero motivo e’ questo, altro che beata innocenza anni 80…
‘Se sognate, sbattetevi e fate’ che poi a ricordare la tua rece ai tempi è esattamente il messaggio di Whiplash (quella Rece è stata la tua Nona Sinfonia, boss).
A ogni modo me lo hai vendutissimo.
Grazie Nanni, mi hai dato una chiave di lettura diversa. Non mi è piaciuto granché, mi sono un po’ annoiato, ma ripensarlo (e chissà rivederlo) con il discorso sul punto di vista del bambino e gli anni 80 come filtro “naive”, gli regala diversi punti in più.
Ti faccio una domanda: non ti è sembrato che gli effetti speciali fossero in alcuni punti davvero… “brutti”? Soprattutto per quel che riguarda i movimenti della protagonista. Ad esempio nella scena del convoglio militare nel deserto. Mi hanno ricordato spesso i primi tentativi di movimenti digitali stile Lord of the Rings (e parliamo di taaaanti anni fa). Come avrebbero reso su grande schermo?
Per il resto… SPOILER
Essendo io “datato” ho accolto il cameo finale con un sorriso nostalgico. Ci stava bene.
@ubik: grazie, mi fa piacere. Sinceramente non ho fatto troppo caso agli effetti speciali, è il genere di film che cerca un tipo di estetica per cui tendenzialmente non mi piacciono neanche quando sono fatti bene. Sono sempre tendenzialmente plasticosi, luccicosi e cartooneschi per scelta di stile voluta. Tutti i primi 10 minuti per me visivamente inguardabili, non fosse per la bambinetta che fa Wonder Woman che è spettacolare.
Quanto allo SPOILER:
assolutamente perfetto, e nello spirito di quanto ho descritto. Non una comparsata ironica alla Stan Lee, ma una cosa drittissima: arriva, salva una bambina, strizza l’occhio in camera e via. È una scena che sintetizza tutto il film.
A me pareva una gran stronzata già dai trailer che si vedevano anni (?) fa, e questa rece e i suoi spoiler non hanno fatto che confermare la mia opinione. Per quanto ami l’immaginario anni 80, ormai ha rotto pure quello (come gli zombi del resto), e quindi non vedo motivi per voler vedere questo film così nonsense. Attenzione però, non sono contro per principio alle cose ad altezza bambino: Shazam! è un film per ragazzi, eppure me lo sono goduto tutto e lo consiglierei comunque a chi ama il genere (unico passo falso i “sette peccati capitali” o il cazzo che erano). Questo invece proprio no e che esca o meno non m’importa proprio.
p.s. l’ultima immagine più che i Cavalieri dello Zodiaco mi ricorda Goldar, uno dei cattivi dei Power Rangers…
Visto oggi dopo aver letto la prima parte di questa rece. Secondo me la chiave di lettura di Nanni è davvero l’unica che può consentire di apprezzare questo film, l’ho visto già predisposto in quest’ottica e devo dire che mi ha intrattenuto. Non reputavo quello prima un capolavoro, non reputo questo il disastro che ho letto in giro.
Sono al minuto 13 e già ho visto un taglio alla need for speed e Pedro Pascal che pare il patriota di The Boys
Film che io trovato pessimo sotto tutti i punti di vista. Salvo giusto la sequenza iniziale e la scena al centro commerciale. Fino a là il film andava bene. Poi deraglia di brutto e molto velocemente sotto tutti i punti di vista.
Trama inesistente e con dei buchi che al confronto quasi rimpiango i due film dei F4 (il terzo film non esiste, non è mai esistito, Destino hacker brufoloso non può essere stato immaginato da Trank o nessun altro). Ma pur mettendo il filtro invocato da Nanni anche gli effetti speciali sono pessimi. Il confronto tra WW e Cheetah dura un minuto scarso e pare una coreografia di un balletto. Perdonami Nanni ma paragonarlo a Superman II III o IV non rende giustizia a quei film che, contestualizzati nel loro budget e con le capacità tecniche di allora, avevano ancora qualcosa da dire (soprattutto il II con Zod). Questo non dice nulla. Giusto per la cronaca: la mia compagna che impazzisce per WW, che ha voluto regalato il pigiama di WW alla fine del film ha detto: che schifo, il primo non era un capolavoro ma mi aveva divertito, questo è insulso
Grazie per aver risposto indirettamente alla mia domanda su Cheetah.
Ma a sto punto mi chiedo perchè inserire a forza personaggi presi dai fumetti (che peraltro io manco conoscevo non avendo mai letto un fumetto su WW) per poi trattarli così?
Non è meglio inventare un cattivo di sana pianta ma che abbia un senso e che possa essere mostrato per più di una manciata di secondi?
@robert: su Superman III ti credo a malapena, sul IV no. Comunque non mi sembra di aver parlato di effetti speciali.
@toni: serve a vendere il merchandising prima che esca il film.
Ma per pigiama di WW intendi corpetto, lazo e tiara? Perché ciò apre le porte a un mondo di kink…
Ha un unico difetto, dura 2 ore e 35 minuti di troppo.
In poche parole è una emerita merda.
Che dire se non che è diarrea pura
Non so se ho attivato il filtro “occhi di bimbo” ma a me è piaciuto. Saranno stati Pascal e la Gadot, oppure certe scene così 80s, comunque lo rivedrei volentieri.
una montagnola di merda…ed io sono uno che ti trova delle cose buone anche in ghost rider 2…contento solo che anche i più babbi di minchia abbiano cominciato a svegliarsi e a rendersi conto che con questo proto-femminismo hanno anche rotto il cazzo.
Past, porta pazienza, è il femminismo il problema di questo film? Il femminismo? Il messaggio? E non il modo in cui viene veicolato? Senza contare che il film vuole sicuramente mandare un messaggio forte e goffo ma non è il “femminismo”? Dai su.
Forse il femminismo non sarà il messaggio principale del film ma è indubbio che il film sia sfacciatamente femminista, anzi, più che femminista, misandrico: al di là della necessaria conformazione da eroina di Wonder Woman e dell’esaltazione da spot di quanto sono cazzute le amazzoni, il vero aspetto squallido è il trattamento riservato dalla sceneggiatura alle figure maschili: tutte immancabilmente ridicole o ridicolizzate, parificate a dei goffi subumani che al massimo strappano qualche sorriso di simpatia nei loro momenti più nerd… Ma, al di là di questo fattore (sempre più immancabile e fastidioso nelle ultime produzioni americane), il film fallisce anche sotto altri aspetti: poteva essere una scanzonata commedia action per bambini dall’età monocifra, ma millanta pretese epiche nel finale davvero inaccettabili (che oltretutto rendono caotica e incoerente la resa dei conti, pur con tutta la sospensione dell’incredulità che si vuole). Per la verità i primi dieci minuti sono coinvolgenti e visivamente accattivanti (e in effetti la bimba che fa Wondie ispira simpatia anche a un cinico come me), poi anche i momenti action diventano scadenti: relativamente brevi, coreografati male e assolutamente privi di suspense (il massimo è stata la speranza che spalmassero quei bambini idioti che giocavano a palla da soli in una strada in mezzo al deserto senza accorgersi dell’arrivo di una dozzina di veicoli militari che si cozzavano e cannoneggiavano beatamente, ma Wondie mi ha cacato il cazzo anche in questo…). La Gadot è gnocca forte ma il suo personaggio non conquista: da Wondie è una GI Jane buonista e ripetitiva che si lancia dietro ai cattivi come un cane dietro le macchine con una convinzione tale da non sembrare nemmeno molto intelligente, in borghese è una studiosa ovviamente cool e ovviamente algida e respingente come da ovvia linea-guida radical chic. La Wiig, per quanto volenterosa, appare più patetica che minacciosa nei panni della superdonna MILF che non si capisce manco di striscio che obiettivi abbia. Chris Pine non è uno che abbia mai brillato per carisma, ma qui meriterebbe la candidatura all’Oscar per quanto riesca ad apparire rincoglionito, soprattutto nella prima mezz’ora dalla sua reincarnazione (tra l’altro gli hanno fatto una tintura di capelli sbagliatissima). Pedro Pascal è bravo nella sua parte (dove tra l’altro avrei visto bene Christian De Sica…), ma è tutto talento sprecato da una sceneggiatura scritta per un PON di quarta elementare…
P.S. Ma non bastava esprimere il desiderio di tornare indietro al giorno in cui portavano la pietra alla MILF-nerd? (Anche Wishmaster fa scuola a questa ciofeca…)
P.S.S. Ah la cosa più importante di tutte!!: Romolo Augustolo col cazzo che è stato ucciso nel 476 d.C., fu solo deposto dal generale barbaro Odoacre, che, bontà sua, lo risparmiò (Romolo aveva solo dieci anni) e si limitò ad allontanarlo dal trono di Roma con un calcio in culo e una lauta pensione. (Ma si sa, gli americani con la Storia non c’entrano una mazza…)
“al di là della necessaria conformazione da eroina di Wonder Woman e dell’esaltazione da spot di quanto sono cazzute le amazzoni”
Non capisco cosa ci sia di male che gli eroi sembrino eroici…
“il vero aspetto squallido è il trattamento riservato dalla sceneggiatura alle figure maschili: tutte immancabilmente ridicole o ridicolizzate, parificate a dei goffi subumani che al massimo strappano qualche sorriso di simpatia nei loro momenti più nerd”
Sono molto contento quando siete in grado di riconoscere queste cose, significa che ora potete anche guardarvi un film qualsiasi degli ultimi 100 anni e prendere nota di quante volte è successa la stessa cosa, o peggio, nei confronti dei personaggi femminili. Che dopotutto mi pare ad esempio che Chris Pine si comporti come una normale Lois Lane qualunque.
Cioe… fammi capire, il fatto che i personaggi femminili siano stati “bistrattati” in passato al cinema (opinabile anche questo ma gli sproloqui sociologici sarebbero ciclopici…) sdogana e giustifica di fatto ogni mortificazione attuale dei personaggi maschili? Sarebbe un pò come dire che adesso dobbiamo cedere il posto ai passeggeri di colore sull’autobus perchè prima erano loro a doverlo fare con quelli bianchi… (e non cadiamo in banali sospetti di razzismo please, ho solo citato un errore storico che non dovrebbe ripetersi, nemmeno per contrappasso…)
Mi son fermato a “opinabile”. Fa lo stesso.
Peccato, evidentemente non ti conveniva o non eri in grado di andare oltre. Fa lo stesso.
SPOILER
Ma il personaggio che CrisPino “sovrascrive”, sto poraccio avrà avuto qualche parente/amico che lo cercasse? Ma WW nemmeno ci pensa lontanamente…fenomenale.
Sarà stata una scelta oculata della pietra dei sogni. mi pare ovvio… fenomenale.
visto ieri sera. Sembra un film degli anni 80, con un finale moralista di un film Hollywoodiano post rules anni 30 o tipo famiglia Robinson. Poi tutto a cazzo, scenette da babybirba torna a far danni, occhiolini n volte, non solo una, al centro commerciale, in Egitto, ma con quei drammi ti fermi a fare l’occhiolino?
Messaggi femministi? Ma certo perchè non volerli vedere in un film di WW, quindi black Panther doveva avere messaggi sulla discriminazione dei neri, ma allora servirebbe anche un supereroe Ebreo, Islamico, ecc ecc. Ma che cagate dite…. continuiamo con aerei invisibili, un pilota di caccia a pistoni che pilota come ridere un Tornado, segue il fatto che è stereotipato, scontato, forzato…. come direbbe un caro scomparso, “E’ UNA CAGATA PAZZESCA”.
Una porcata sessista e razzista. Posso capire l’idea di Patty di far passare il messaggio “noi donne siamo toste”, meno il ridurre tutti i maschi bianchi a potenziali violenti, stupratori, prevaricatori, disonesti, arraffoni, bugiardi, ecc ecc, come non capisco perché ridurre il suo fidanzato redivivo ad un decerebrato ottoenne (forse secondo Patty l’uomo che piace alle donne del 2021 deve essere infantile come un bambino? Boh, sarà…) mentre gli altri maschi “positivi” nel film sono o poveri di colore oppure insulsi bambini asiatici.
Se penso a Ripley di Alien uscito ben 42 anni fa vedo che non abbiamo fatto passi in avanti, anzi, per semplicità si preferisce prendere feticci maschi per femminilizzarli; pure qui c’è la citazione di “Una donna in carriera” ma tradotta a sessi opposti, ovviamente snaturando e depotenziando il tutto.
Bravo, miglior commento-parodia letto finora.
Va beh, un film senza capo nè coda, MOLTO PEGGIO del primo, che aveva una sua dignità, sia come sceneggiatura che come coreografia delle scene d’azione… qui una roba noiosa, sconclusionata, esageratamente femminista, che sarà piaciuta al recensore (donna?) probabilmente per motivi (tutti suoi) che esulano dalla reale qualità artistica della pellicola, come si nota anche dalle risposte piccate ai commenti non graditi e conformi al pensiero (recensione?) unico…
Amici, ho descritto un film che secondo me ha pregi e difetti. Se non vi è piaciuto è legittimo, vi ho elencato un sacco di motivi plausibili. Non ho tirato in ballo il femminismo. Se lo tirate in ballo voi, e nello specifico come “problema”, questo qualifica soprattutto voi (spoiler: non benissimo) e non vi ci ho costretti. Peace.
Magari non è piaciuto proprio per il suo sguaiato femminismo. E’ un pensiero come un altro e non credo che questo qualifichi in negativo o positivo una persona, ma se, in maniera squallidamente ironica, giudichi “non benissimo” chi ha manifestato tale opinione nemmeno tu devi valere un granchè… Peace
C’è che non lo trovo sguaiato, per cui HEY ASPETTA ma tu sei quello che ha commentato anche qua sopra quindi come vedi non mi sto sbagliando.
Vedo solo che sei passato dall’intolleranza all’autoproclamazione. Quindi sono io a non sbagliarmi…
Entro a gamba testa (fuori tempo massimo?) ma posso dire dopo aver visto questo film, che mi sono veramente esaaltato come un bambino! Avessi nuovamente 8 anni, probabilmente sarebbe il mio film preferito.
E, nota a margine: ma il femminismo, esattamente, dove l’avete visto? Il finale porta un messaggio che è praticamente universale (la verità è l’unica cosa che è reale e se vuoi qualcosa è meglio che ci sbatti il cranio con forza per ottenerla) e sinceramente non capisco questi discorsi da maschio alfa ferito che ho letto in più di qualche (triste) commento.
Al di là del fatto che NON è vero che tutti i maschi sono dipinti come parodie (Chris Pine fa da perfetto contraltare alla protagonista di un uomo buono e capace di menare come un fabbro all’occorrenza, solo perché non solleva palazzi non vuol certo dire che non faccia il suo, anzi. Oltretutto è lui a dire a Diana [SPOILER] come risolvere la situazione fin dall’inizio, pur sapendo che morirà definitivamente, mentre lei vuol cercare altre vie solo per un suo desiderio egoistico) ma anche se fosse, dove starebbe esattamente il problema?
Pensavo che il machismo fosse stato sdoganato a colpi di violenza e allusioni omoerotiche da Deadpool nel 2016 e invece, anno del signore 2021, mi trovo a leggere, sui 400 calci, discorsi di cui si vergognerebbe anche un pubblicitario degli anni ’50.
Oltretutto, per chi non lo sapesse, forse farebbe meglio a leggersi l’origine di Wonder Woman, la sua concezione ed i motivi per cui è stata creata (nel ’41, mica ieri: tutta un’altra mentalità che dovrebbe far riflettere su quanto sia ancora attuale un personaggio del genere, pur con tutte le sue ingenuità)
Note negative del film: l’armatura l’ho trovata veramente una schifezza (come resa grafica) e, spiace dirlo: Gal Gadot va come un treno, ci crede fortissimo, ma diosanto non sa proprio recitare.
Vi prego, datemene subito un terzo capitolo ma ancora più colorato e scemo, ma di quella scemenza genuina che ti fa amare le cose da bambino.
Sono d’accordo sulla tua impressione positiva sul film, perchè sicuramente la regressione infantile che ti ha provocato ti ha tolto la lucidità necessaria per coglierne altri aspetti. E mi auguro che sia solo questo, perchè la stantia equazione “non sei femminista = sei machista” è il più squallido, abietto, banale, isterico, violento clichè che adoperano molti individui (tristi) per liquidare o, peggio, aggredire, chi non si allinea alla loro adesione ideologica al mantra “La donna ha sempre ragione, perchè il progresso è questo!”. Per quello che vale, non mi sono mai sognato di negare ogni situazione di pari opportunità alle donne da quando sono a questo mondo, ma a che serve quando ci si scontra con una cecità ottusa e tendenziosa? Ma è davvero necessario sottolineare che esistono vie di mezzo? Si può essere onnivori o dobbiamo obbligatoriamente essere inquadrati in erbivori o carnivori? In realtà la maggior parte della gente si ritrova sempre in posizioni mediane ma gli estremisti, sapendo di essere in minoranza, ricorrono esclusivamente all’insulto, all’aggressione, alla derisione, per calamitare verso di loro i soggetti più plagiabili della massa moderata. Stantia e maleducata anche la solita frase di distanziamento culturale “farebbe meglio a leggersi l’origine di WW ecc. ecc. …”. Ti ritieni l’unico nell’universo ad averlo fatto (ammesso che tu lo abbia fatto)? E chi lo ha fatto non potrebbe essersi creato un’opinione diversa dalla tua? La concezione che ne hai tratto tu ti è stata forse certificata da un ente divino? Lasciamo perdere… Ad ogni modo un pò ti invidio, perchè almeno ti sei alzato soddisfatto dopo la visione di questa roba. Mi auguro anche che te ne facciano uno ancora più scemo per farti proseguire le tue regressioni, ma non te lo garantisco, perchè a giudicare dallo scagamento di interesse e profitti che stanno riscuotendo i migliori prodotti della nouvelle vague femminiota (Charlie’s angels, Cpt. Marvel, film su Harley Quinn ecc. ecc.), i produttori potrebbero ricordarsi che in fondo i film li fanno per fare soldi, smettendo di conseguenza di finanziare queste ruffiane e utopistiche ciofeche.
Ma sai che la frase:
“La concezione che ne hai tratto tu ti è stata forse certificata da un ente divino?”
si applica benissimo anche a te?!
Hai riempito i commenti, in maniera polemica anche, ripetendo il tuo punto di vista: perfetto, lo hai espresso, come è giusto che sia, ma come tu stessi affermi non è mica detto che sia la verità (per rimanere in tema con WW84).
Se sulle opinioni l’oggettività che cerchi non esiste, sui fatti invece…
Ad esempio inserire Captain Marvel tra i film che hanno fatto pochi profitti mi sembra un’affermazione un po’ azzardata!
Comunque io l’ho trovato un buon film: interessante per la gestione del problema e per non avere un vero e proprio cattivo, quanto una situazione catalizzatrice.
L’unica cosa che non mi è piaciuta è stato il trucco facciale di Cheeta: quelle linee convincono poco ed esteticamente potevano fare di meglio (come ad esempio nel DCU animato: ambito audiovisivo in cui la DC è superiore alla Marvel e non viceversa).
Nathan
Wishmaster, ho come l’impressione che tu sia un imbecille e non mi va di togliermi il dubbio, quindi glisso tranquillamente il tuo spocchiosissimo commento e vado avanti. Tu però continua eh, mi raccomando!
Lo sapevo che al massimo te ne uscivi con qualche appellativo miserabile… Per te invece non esistono dubbi.
Visto stasera.
Non mi è piaciuto.
Soprattutto per le scene d’azioni che sembravano finte e senza pesa.
Probabilmente una scelta stilistica.
Il Pedro come protagonista non mi è piaciuto. Mi pareva un Nathan Fillion versione discount.
Gal Gadot è tanta roba esteticamente parlando, sia in versione WW che vestita normalmente.
Per il resto delle polemiche femministe.
Come dice il capo è un film per bambini e per il pubblico femminile.
Va bene così.
Non è che state la a fare il pelo ai film di arti marziali perché sono carenti di trama o le donne sono solo bamboline da salvare.
Oppure alle commedie romantiche.
A differenza di altri film non mi pare neppure che abbia calcato la mano sui moralismi. E il cattivo non era neppure così cattivo alla fine.
Siete (siamo) noi maschi a non essere il pubblico per questo film.
Ci stà ogni tanto.