
Il fantasma del Liam Neeson passato
Con le serie tv io c’ho più o meno lo stesso rapporto che avevano gli indiani d’America con le fotografie tra fine ‘800 e inizio ‘900: ho sempre il legittimo dubbio che possano rubarmi la poca anima che mi è rimasta e disturbare il mondo spirituale, anche se adesso (con la pratica) riesco a essere meno diffidente. Intendo dire che sono molto contento e finanche grato quando la gente decide di prendersi 60 ore di narrazione per raccontarmi nei minimi dettagli il frastagliato percorso emotivo e psicologico che porta un professore di chimica del liceo a diventare il più potente lanciatore di pizze sui tetti e abbattitore involontario di aerei del New Mexico. Ma dico anche che, forse, la stessa cosa si poteva fare in 20 ore (magari meno) e le altre 40 potevamo passarle tutti insieme, che ne so, ad allevare piccioni insieme a Mike Tyson o a fare un puzzle che ritrae Mike Tyson mentre alleva piccioni. Oh, in 40 ore si possono fare un sacco di cose. Si può vedere The Raid dall’inizio alla fine 23 volte e mezzo, più spicci. In 40 ore ci si può drogare per 40 ore, senza per forza dover guardare la stessa puntata di una serie tv per 40 ore perché la droga ti confonde e non capisci che stai guardando sempre la stessa puntata*. Quello che sto cercando di dire è che Ozark è una serie piuttosto ok per essere una Breaking Bad meno bella, specialmente se sopravvivi al tedio d’autore delle prime due stagioni e lasci che quella faccia da paciugo di Jason Bateman faccia il resto. Ne consegue che, nonostante la mia irrazionale diffidenza dagherrotipica verso le serie tv, il fatto che uno dei due creatori di Ozark (Mark Williams) avesse scritto e diretto un film con Liam Neeson che fa Liam Neeson mi lasciava comunque abbastanza ben sperare. Poi mi sono ricordato che l’esordio alla regia cinematografica di Mark Williams era stato Quando un padre, una roba in cui fanno recitare sul serio Gerald Butler e il risultato è probabilmente l’unico film che può rivaleggiare con Quello che so sull’amore nella classifica dei film con Gerald Butler attore impegnato che NO, NO, CATTIVO REGISTA, NON SI FA. Andiamo bene. Sigla incredibile!

“Bei tempi”
Il sotto-sotto-sottogenere di film in cui Liam Neeson interpreta la versione di Liam Neeson sognata e plasmata a propria immagine e somiglianza dal demiurgo Nicolas Cage, ovvero quella nicchia cinematografica inaugurata da Io vi troverò e spremuta fino a diventare la parodia di se stessa e/o della carriera di Nicolas Cage, ha una serie ben precisa di tassativi da rispettare. In primis, e da contratto, Liam Neeson ha l’obbligo di interpretare un uomo semplice, taciturno, stoico e, soprattutto, moralmente probo. Qua, per non destare dubbi eccessivi, Mark Williams è andato sul sicuro e l’etichetta di onesto ce l’ha direttamente appiccicata al titolo. In secondo luogo, la letalità del personaggio di Liam Neeson – assioma che non si inizia nemmeno a discutere, altrimenti cosa ci stiamo a fare in un film di Liam Neeson? – deve esulare dai netti problemi di deambulazione (leggi: anca sbilenca) del 68enne Liam Neeson e dev’essere giustificata da un passato di quelli misteriosi e anche un po’ tormentati, di cui Liam Neeson rivelerà (malvolentieri) qualche sparuto dettaglio solo su esplicita richiesta e/o in seguito a ricatto morale. Per terza c’è la miccia di sfiga e congiunzioni astrali infami che fa esplodere la voglia di minacciosi monologhi telefonici di Liam Neeson, quello sgarbo brutto che qualche ignaro losco individuo (od organizzazione) decide di fare ai danni di qualcuno a cui Liam Neeson vuole molto bene. Poveri babbei.

Va’ che facce da babbei
Ora facciamo il punto su Honest Thief. In questo film Liam Neeson è un famigerato e inafferrabile rapinatore non violento di banche che, un anno dopo avere incontrato l’amore della sua vita, decide di appendere al chiodo il trapano per forare le casseforti: vuole denunciarsi all’FBI, restituire tutti i dollari che ha prelevato (non ne ha speso nemmeno uno), pagare il suo debito con la giustizia e ripartire da zero insieme all’amata. Ah, ovviamente strada facendo si scopre che Liam Neeson aveva alcuni buoni motivi per cominciare la carriera da rapinatore. Personaggio silenzioso, stoico, taciturno e probo: check. Inoltre, ma tanto l’avete già capito dove si va a parare, Liam Neeson ha un passato da militare di carriera. Ruolo: artificiere. Letalità esplosiva nonostante l’anca sbilenca: check. Infine, quando finalmente raccoglie il coraggio per contattare l’FBI di Boston (e quindi confessarsi alla sua bella), Liam Neeson ha la sfiga di vedersi assegnare un agente malvagio (il lanciatore di boomerang di Suicide Squad) il quale decide di prendersi la refurtiva per sé mettendola in quel posto a Liam Neeson, e nel frattempo lasciandosi dietro una scia di sangue per tentare di coprire le sue tracce. Non solo. Messo alle strette, l’agente malvagio ha la pessima idea di attentare alla vita della principessa Peach. Sgarbo brutto a persona amata da Liam Neeson che scatena telefonate di minaccia: check.

“Buonasera dottore”
A Honest Thief non gli puoi dire niente che possa arrecare più danno di quanto non si sia già auto-inflitto scegliendo di partire da quelle premesse qui – poi, oltretutto, realizzate in maniera scolastica e abbastanza priva di ispirazione. La mia esperienza con il film è stata che l’ho messo su senza saperne niente e quindi senza pregiudizi. Il primo atto l’ho trovato ben fatto e teso al punto giusto, scritto e diretto senza alcuno spreco e con abbastanza mestiere da farti pensare: ok che c’è Liam Neeson, e ok che il suo personaggio assomiglia tanto a Liam Neeson come lo sogna Nicolas Cage; ma qua non si capisce poi così bene dove andrà a parare il film, vuoi vedere che Mark Williams – nonostante il nome da umano generico, tipo Greg, che sa tanto di alieno sotto copertura – mi riesce a sovvertire le regole del genere Liam Neeson e a sorprenderci come si deve? Poi comincia il secondo atto, il film diventa l’ennesima brutta copia di Io vi troverò e succede quello che è successo alle parole “Liam Neeson” in questa recensione: dopo averle lette e ripetute nella vostra testa ventidue volte, hanno perso totalmente di significato e se anche Liam Neeson dovreste trovarle scritte di nuovo Liam Neeson, non avreste né il cuore né la voglia di Liam Neeson per curarvene. Io a quell’attore nordirlandese qui, che ha fatto un sacco di cose cinematograficamente giuste ed enormi, continuo a volerci il bene e a pensare che abbia ancora il carisma e la presenza per fare qualcosa di buono (The Grey è l’ultimo che mi viene in mente) e non finire come il Robert De Niro dell’action. Solo che un altro film del genere, Liam Neeson, non so se lo reggo.
Io vi troverò quote:
«Abbiamo capito, grazie. Anche basta»
Toshiro Gifuni, i400calci.com
* Ho un amico – per scomodità lo chiameremo Nogosuki Magokinoto – che attribuisce ai fumi della droga la responsabilità di aver bingiato le cinque stagioni di non so più quale serie in ordine inverso. Nel senso che è partito dall’ultimo episodio della quinta stagione e, senza mai accorgersene, ha fatto marcia indietro fino a tornare all’inizio.
film da ipercestone…io vi troverò ha fatto più danni che bene alla cinematografia di menare..speriamo davvero la smetta presto
Ho sempre sognato l episodio di taken dove seccano la figlia
Io faccio schifo moralmente e sogno lo spin off in una realtà alternativa dove finalmente riescono a metterla in un bordello dell’Europa dell’est a uso essere fottuta 24/7
the grey molto bello però
Un gioiello
L’uomo del treno però non era niente male, dai.
Oee me tutte le collabo di Neeson con Serra son dei discreti/buoni film di genere
A me e’ piaciuto molto oltre a questo che dici anche non-stop..
Run all night e il remake svedese invece sono bruttarelli
Successivamente al pregevolissimo The Grey segnaliamo anche la comparsata da antologia in Anchorman 2.
E incidentalmente Liam Neeson è anche la più brava ballerina cecoslovacca.
@Toshiro la “Sacra Tecnica della Droga Inversa” l’avevo tentata anche io per provare a capirci qualcosa della trama di Sense8.
(purtroppo niente di fatto anche così)
A me e’ piaciuto molto oltre a questo che dici anche non-stop..
Run all night e il remake svedese invece sono bruttarelli
Dite quello che volete ma su di me sti film hanno facile presa. Da TAKEN in giù, tutte le declinazione con Liam nostro mi sono piaciucchiate e pure quelli coi suoi mille imitatori (Denzel, Banderas e toh, ci aggiungo pure quella mezza cagatina con Ruby Rose) li ho visti col sorriso ebete stampato in faccia.
Idem (beh a parte Ruby Rose…), per me basta che ci sia Liam Neeson che fa Liam Neeson e io lo guardo volentieri.
Ovviamente bello taken
Ma, nel secondo
SPOILER
Dovevano morire tutti e chiuderla
Ho recuperato parecchia roba di Neeson ultimamente e devo dire che anche i film più’ deboli si guardano facilmente e non deludono: le collaborazioni con Serra sono tutte valide (Unknown e’ forse il più’ strampalato, ma le scene d’azione sono buone), The Grey e’ forse il migliore e pure A Walk Among the Tombstones ha un suo perche’. I Taken sono quello che sono, ma si guardano senza troppa fatica.
Dite quello che vi pare ma tutte le puttanate di Neeson io me le vedo contento, di questo vecchio bastardo adoro la sua anca sbilenca mortale! e ci ho un hype che non vi dico per The Ice Road === ghiaccio-neeson-camions che corrono allo sfascio-fishburne-distruzioni intorno, che ve lo dico a fare.
Oh, ma giusto per aumentare il valore di servizio pubblico che fate, non potevate fare una recensione combo di questo con anche “the marksman”? così, giusto per risparmiare tempo, noi e voi.
Immagino Nogosuki Magokinoto arrivare alla fine, gridare “CAPOLAVORO!!!!” quindi poco dopo realizzare che non era la trasposizione seriale di Memento…