Prima di cominciare, ho una confessione da farvi: non ho mai visto un film di Joe Carnahan. E non si tratta di un caso, ma di una scelta ragionata. È ormai da un bel po’ di anni che quando esce un suo film vengo immediatamente colto da un senso schiacciante di sfiga, come se avessi davanti un DTV ad alto budget, un mockbuster truffaldino e senza personalità che cerca di scopiazzare qualcosa che già esiste, che sta uscendo o che sta andando particolarmente di moda in quel momento.
Pensateci:
- Narc pare, fin dalla locandina, l’ennesimo anonimo poliziesco su una coppia di sbirri corrotti o sotto copertura o entrambe le cose, un filone iniziato un anno prima con Training Day e che poteva tranquillamente concludersi con Training Day;
- Smokin Aces è perfettamente intercambiabile con Slevin e Shoot ‘Em Up: sono gli anni in cui ogni due settimane usciva un action thriller pazzerello tutto sangue e humor nero che voleva tantissimo assomigliare a Tarantino e Guy Ritchie e ovviamente veniva fuori una cagata pretenziosa da studente di cinema che si crede alternativo;
- A-Team esce lo stesso anno degli Expendables e di The Losers, il 2011, l’annus horribilis dei mercenari revivalisti degli anni 80 post-ironici e con la brutta CGI;
- The Grey cercheranno pure di convincervi che è bello ma vi sfido a distinguerlo dagli altri settecento film con Liam Neeson durante il suo rilancio come signore di mezza età action in cui interpreta sempre lo stesso personaggio che fa sempre le stesse cose…
Non sono per forza film brutti (non potrei saperlo, non li ho visti!) ma questo pattern che poi magari vedo solo io mi ha portato a maturare la convinzione che Carnahan sia una specie di grigio impiegato di Hollywood, sempre sull’orlo della retrocessione in serie B, che viene periodicamente chiamato per dirigere — di mestiere ma senza guizzi e senza personalità — film con cui non ha assolutamente alcun legame ma che semplicemente “vanno di moda” in quel momento.
Esattamente il genere di persona che ti immagineresti dietro la macchina da presa del remake americano di The Raid.
Ma su questo ci torniamo spero mai. Ciò che è importante che sia chiaro a questo punto è che ho degli ottimi motivi per non guardare i film di Carnahan. Ma come il proverbiale calabrone che non lo sa e quindi vola lo stesso, ho visto Boss Level perché non avevo idea che fosse una roba sua. Ho visto Frank Grillo, ho visto Mel Gibson, ho colto il sottilissimo richiamo al mondo dei videogiochi e non ci ho capito più niente. E ho fatto bene! Perché, a sorpresa, Boss Level è un film non perfetto ma molto migliore di quanto lo spettatore smaliziato e insensatamente diffidente nei confronti di Joe Carnahan potrebbe pensare.
La trama è in do maggiore e fa pressappoco così: ogni mattina Frank Grillo si sveglia e c’è un killer lo vuole fare secco. In qualche modo Frank Grillo se la cava, ma subito dopo ecco un altro killer che lo vuole fare secco. E un altro e un altro e un altro ancora. Ma non è per questo che la vita di Frank Grillo è una merda: è una merda perché, presto o tardi, uno di questi killer riesce effettivamente a farlo secco e quello che succede è che Frank Grillo muore e si risveglia ogni volta nel suo letto, condannato a rivivere sempre lo stesso giorno, ignaro del perché o del per come, consapevole solo di non avere un attimo per tirare il fiato e che prima o poi, ogni volta, qualcuno riuscirà a farlo secco.
Per salvare la pellaccia e uscire da questo giorno della marmotta della morte, Frank dovrà risolvere il mistero quasi certamente legato al fatto che la sua ex moglie scienziata Naomi Watts (un MACCOSA piuttosto importante) sta chiaramente lavorando a una macchina del tempo per conto del cattivo di James Bond Mel Gibson.
Ma non sarà facile, non sarà indolore e non sarà breve.
Fin dalla prima scena si capisce che a Joe Carnahan (o a chi gli ha commissionato il film) ci piacciono i videogame. Se non fosse chiaro già dal titolo e dalle didascalie tutte pixellose che descrivono ogni risveglio di Frank come “tentativo numero…”, a circa metà film arriva l’esplicita, toccante dichiarazione d’amore nei confronti del retrogaming, che è contemporaneamente la soluzione a tutti i mali del mondo (la sala giochi è letteralmente l’unico luogo sicuro in cui Frank Grillo non può essere raggiunto dai killer che gli danno la caccia!) e l’equivalente moderno del baseball attraverso il quale possono creare un rapporto un padre e un figlio che fino a un attimo prima praticamente non si conoscevano.
Attenzione però, perché in questo caso non si tratta né di citazionismo fine a se stesso (cioè sì ma non solo) né di una mera suggestione. Se un film come Edge of Tomorrow usava l’espediente del time loop per raccontare qualcosa di molto simile all’esperienza di un videogiocatore — tra l’altro tenendo tutto garbatamente tra le righe; era chiaro, ma non faceva parte della trama, era lasciato all’interpretazione dello spettatore — Boss Level utilizza il videogioco proprio come linguaggio, e attraverso questo declina il genere del time loop. Capiamoci, l’idea del ripetere/rifare all’infinito una cosa finché non ti riesce, proprio come in un videogioco, non è niente di nuovo, ma Boss Level ne fa il punto stesso del proprio racconto.
Lo fa mettendo in campo personaggi coloratissimi, caricaturali e sopra le righe, come l’esercito di killer che dà la caccia a Frank (sublime la trovata di “Roy #2”, che ironizza sui personaggi quasi identici, perché derivati dalla stessa sprite, nei vecchi videogiochi, come Ryu e Ken di Street Fighter), e attraverso un uso della violenza entusiasta, cartoonesco e privo di conseguenze — che è, a scanso di equivoci, un assoluto spasso.
La scena in cui Frank si cava tutti i denti alla ricerca di quello buggato o la sequenza in cui prova ogni possibile percorso per penetrare la fortezza dei cattivi sono esilaranti, anche se il vero colpo da maestro, che sintetizza alla perfezione questo approccio, è probabilmente la parte dell’allenamento con Michelle Yeoh: a parte che è un palese omaggio a Groundhog Day (le modalità con cui Frank Grillo impara l’arte della scherma sono le stesse con cui Bill Murray imparava a suonare il pianoforte), il fatto di incontrare un ostacolo insormontabile, deviare dalla “missione principale” e prendersi tutto il tempo del mondo per levellare come un pazzo, per poi tornare alla missione principale e sconfiggere il nemico prima invincible con estrema facilità è in assoluto la cosa più videoludica che abbia mai visto al cinema.
Senza contare che il cameo di Michelle Yeoh è meraviglioso, primo perché Michelle Yeoh è meravigliosa, secondo perché c’è questo non detto che lei è Michelle Yeoh, quindi è automaticamente la miglior spadaccina al mondo, non c’è bisogno di spiegarlo né di presentarti il personaggio, lo dai per scontato perché sì.
Restando in tema di casting, non ho capito invece che ci facesse lì Ken Jeong (il suo più che un cameo sembra il ruolo insignificante che si dà di solito a un attore insignificante) e ho provato serio dispiacere per Naomi Watts, che ne esce umiliatissima con un personaggio a metà strada tra la damigella da salvare e l’addetta agli spiegoni: compare poco e pronuncia alcune delle frasi più deficienti di credo tutto il 2021.
D’altra parte, Frank Grillo è in forma smagliante e ci crede così tanto che per un attimo l’ho scambiato per Scott Adkins, mentre Mel Gibson… vabbè. Io non invidio la piega che ha preso la carriera di Mel Gibson, ma il fatto che ormai interpreti quasi solo cattivi con la barba che si dà per scontato siano pazzi e razzisti ha un che di poetico. Come per Michelle Yeoh, basta inquadrarlo e sai immediatamente chi hai davanti, non c’è veramente bisogno di scriverlo.
Il che fa un ottimo servizio al film, che per il resto è coerente quel tanto che basta per poter dire che è un film, ma non di più. IMDb cita solo tre sceneggiatori (oltre a Carnahan, i fratelli Chris e Eddie Borey) ma sospetto sia passato per molte più mani, prima di arrivare sulla scrivania di Carnahan, perché cambia tono e genere in continuazione: un attimo prima Frank Grillo è il campione del machismo tossico e un attimo dopo parla come in un telefilm di Joss Whedon, Mel Gibson passa da cattivo minaccioso a macchietta chiacchierona e autoironica; persino il “messaggio” del film non è mai veramente a fuoco fino a circa metà, come se la prima parte fosse stata fatta con l’idea di divertirsi e basta e solo dopo 50 minuti fosse stato inserito il tema della famiglia, con la moglie da riconquistare e il figlio da recuperare, per dare uno scopo a un protagonista che altrimenti avrebbe solo cazzeggiato per altri 50 minuti. Senza contare che (spoiler?) non c’è un finale. Che è anche una cosa che posso accettare, voglio dire, esistono tanti film che un finale ce l’hanno e sono comunque inguardabili, ma vi prego di non offendere la vostra intelligenza raccontandovi che è un “finale aperto”: è un film che non sa dove andare a parare e quindi non va a parare da nessuna parte, resta lì, sospeso.
Mentre prendevo screenshot di Frank Grillo che spara col mitragliatore, riflettevo sul fatto che i film sui time loop sono fondamentalmente delle storie di redenzione: c’è sempre un tipo che è uno stronzo o un immaturo o entrambe le cose ma, attraverso il continuo reiterarsi degli stessi eventi, impara cose, conosce persone, acquista dimestichezza e infine “spezza l’incantesimo” nel momento in cui diventa una persona nuova e migliore (non lontanissimo dal concetto buddista dell’uomo che cerca l’illuminazione e nel momento in cui la trova si libera dal ciclo delle incarnazioni e raggiunge il Nirvana. Boom! Non ve l’aspettavate questa sui 400 Calci, eh?). Quando giochiamo a un videogioco è forse la prima e unica volta in cui non siamo più semplici spettatori di questa dinamica, ma la viviamo da protagonisti: rifacciamo all’infinito lo stesso livello finché non facciamo tutto giusto e quindi passiamo al successivo, nel frattempo ci siamo “redenti” perché a forza di dai e ridai, da imbranati che eravamo all’inizio, siamo diventati giocatori provetti. Insomma, a ben guardare, tra videogiochi e film sui time loop esiste un legame molto più profondo di quanto sembri, e l’intuizione di rifare Groundhog Day come se fosse un picchiaduro a scorrimento… Beh, può sembrare scontata ma non lo è. Questo fa di Joe Carnahan un regista migliore di quanto pensassi? Mettiamola così: non credo che recupererò mai Smokin Aces, ma se davvero Carnahan finirà per fare il remake americano di The Raid sarò in prima fila per dire “poveraccio, che compito ingrato”. Scappa, Joe Carnahan, anche con mille vite a disposizione quella roba non può andare a finire bene.
Stream-quote:
«Il giorno della marmotta se fosse un picchiaduro a scorrimento, o anche: Uccidi ama muori ripeti»
Quantum Tarantino, i400calci.com
EDIT: un veloce ripasso dei blockbuster in uscita o bloccati dal COVID mi ha confermato quello che in cuor mio in realtà già sapevo: anche Boss Level è, coerentemente al discorso fatto in apertura sulla carriera di Carnahan, la versione “poverina” di un altro film, Free Guy con Ryan Reynolds (che a giudicare dal trailer è a sua volta The Lego Movie in live action). Ma se dobbiamo scegliere tra RR che fa le faccette e Frank Grillo che ci fa sentire insicuri dei nostri corpi coi suoi adodminali d’acciaio a 56 anni, beh, qui a Valverde è Free Guy la versione povera di Boss Level.
EDIT 2: è stato portato alla nostra attenzione il fatto che esistono due cut del film che differiscono per il finale. Quella di cui parliamo in questo articolo è la versione presente su Amazon Prime Video (disponibile quindi anche in Italia) mentre nelle Americhe esiste una versione diversa distribuita da Hulu con un finale più lungo e leggermente meno ambiguo (se volete approfondire ne parliamo nei commenti). Pare di capire che la presenza di un doppio finale è dovuta al solito circo dei test screening (personalmente posso non amare il finale di un film ma odio molto di più l’idea che venga riscritto sulla base di un sondaggio perché della gente si è lamentata su Twitter; il film è di chi lo fa, fate pace con questa cosa), con la seconda versione realizzata dalla Blumhouse, che però non è mai stata pagata da Hulu e per questo al momento è in causa con la piattaforma. Si vede che, per non avere rotture di cazzo, Prime ha acquistato la versione originale e distribuito quella.
Film divertentissimo, carnahan vale eccome, con tutta la spazzatura che c’è in giro. Averne tutti i giorni di film così. Grillo pompatissimo e mel è mel…
Di Carnhan mi e’ capitato di vedere tutto e l’hai inquadrato bene. Soprattutto quella fuffa di “The Grey”, un po’ misteriosamente benvoluto da queste parti anche da molti utenti e per me fintissimo film calciabile, anche preso come eccezione alla regola. “Narc” e’ un buon film, ma si’ e’ un’ayerata di seconda mano. Unico appunto: Slevin decisamente di un altro livello rispetto a Smokin Aces e Shoot ‘Em Up.
Questo l’avevo gia’ scartato, nonostante di Grillo fino a non molto tempo fa guardassi quasi tutto (anche per richiesta di mia moglie), ma ultimamente ha partecipato a troppe cose insalvabili. Lieto di ritrovarlo in qualcosa di almeno guardabile.
è più che guardabile: è adeguato!
La recensione mi ha sicuramente convinto e lo guarderò volentieri. Ma non cominciano ad essere un pò troppi negli ultimi tempi i derivati di Groundhog Day? “Auguri per la tua morte” con tanto di sequel, “Russian Doll”, “Palm Springs”, ora questo…
beh, è un sottogenere. è come dire “non iniziano a essere un po’ troppi i film su un uomo qualunque che poi si scopre essere un killer implacabile in pensione a cui hanno fatto uno sgarbo e ora sono cazzi amari per tutti?”
tanti sì, troppi no.
Beh però questo è più specifico ancora, per quanto si, iniziano ad essere parecchi anche quelli del sottogenere che citi tu..
Scusate l’OT, ma il sottogenere del tipo anónimo che si scopre essere un killer implacabile mi é sempre piaciuto molto, me me elencate qualcuno? A parte il primo John Wick, The man from nowhere e il suo remake indiano.
@VandalSavage
Direi gli ultimi 10 anni di Liam Neeson ed Io Sono Nessuno?
come ha detto lui
A history of violence
Mi sentirei di aggiungere “The equalizer” in cui sembra cazzuto pure Denzel Washington (anche il seguito, ma meno secondo me) e “Giustizia Privata” con Gerard Butler in versione Punisher…
Il primo soprattutto per me è una bombetta
Denzel non “sembra” cazzuto.
Comunque in generale questo sottogenere dell’action si chiama “secret badass”. O almeno, io lo chiamo così.
Mah non so per me ha una delle facce meno credibili di tutti gli eroi action… non che non sia un bravo attore eh, anzi… diciamo che in quel film proprio la sua aria da uomo di mezza età pacifico e sornione lo rende perfetto per il ruolo.
Grazie mille
Pensa te che ero convinto che Carnahan avesse fatto the Losers….
E’ il Guns Akimbo del 2021: classico feel good action movie.
“è un film che non sa dove andare a parare e quindi non va a parare da nessuna parte, resta lì, sospeso.” (cit. Quantum Tarantino)
Sì, classica sceneggiatura a cipolla, presumibilmente espansa a più mani in smart working, che parte da un’idea e ad un certo punto si chiede: “E mo come cazzo lo facciamo finire?“.
Dimmerda, ecco come finisce.
Ed è un peccato perché qualche trovata è geniale (Roy2, funzionale alla trama) e la crescita umana e “tecnica” di Roy è coerente.
p.s.: please don’t touch “SLEVIN”.
Sull’EDIT:
“[…] Frank Grillo che ci fa sentire insicuri dei nostri corpi coi suoi adodminali d’acciaio a 56 anni”
Insicuri NO.
Solo la sacrosanta verità che l’età (o la genetica) è solo un alibi.
E porco cazzo ignoravo che avesse 56 anni, gliene davo una quarantina al massimo.
L’ età può non costituire un alibi, la genetica però gioca un ruolo considerevole. Frank è un privilegiato da madre natura: ciononostante è un mito. Consiglio la docuserie FIGHTWORLD su Netflix, in cui svolge (con encomiabile umiltà) mansioni di host.
anche gli steroidi aiutano
Vero.
In base al fisico che aveva da giovane, però, Frank potrebbe (POTREBBE) essere “natural”.
Boh!
si è uno storicamente in forma, ma a questa età diventare più grosso mantenendo il 5% di grasso corporeo, con quella vascolarizzazione ed essere naturale è quasi impossibile (tenendo conto che fa l’attore a hollywood)
oh, non è un giudizio di merito, sullo schermo fa la sua bella figura e tanto basti, basta che poi non fai i video sulla tua dieta per men’s health. allora sei un po’ stronzo
https://i.pinimg.com/originals/82/9b/9f/829b9f103d705e488174251ef0ede56e.jpg
@udokier
Fa l’attore a Hollywood, ma in una nicchia precisa per lavorare nella quale è richiesto costantemente di tenersi in allenamento. Di certo nessuno gli chiederà mai trasformazioni corporee radicali come a Christian Bale. E per sua fortuna non ha un fisico tendente all’ingrasso come Russell Crowe o Gerard Butler.
Nonostante gli anni e la % di BF (secondo me all’8/10%, non al 5%), secondo me è natural, anche considerando che se lo vedi vicino a veri culturisti “juiced” non è così grosso come sembra nelle foto.
@VandalSavage
Fight World vista e rivista. E chapeau per averne sottolineato l’umiltà con cui si mette al servizio dello show e al rendere giusta dignità agli atleti che incontra in giro per il mondo.
Io ne ho 46, sono al 14% di grasso corporeo perché totalmente fuori allenamento. Se facessi l’attore e parte del mio lavoro dovesse essere allenarmi decentemente nel giro di poco tornerei sotto al 10%. E gli steroidi li vedo con il binocolo…
Al solito se uno è allenato e decentemente in forma e non ha la panza da birraio allora deve essere strafatto di steroidi, che palle.
Ma grillo ti sembra “decentemente in forma”?
Comunque ne riparliamo tra 10 anni, fenomeno.
dieta, duro lavoro e TRT fanno miracoli
film oltre la soglia del godibile, se me lo chiedete.
soprattutto perchè, dopo tanto tanto tempo, un film “da vedere col cervello spento” (cit) è riuscito a farmi affezionare al protagonista e a tifare per la sua redenzione.
il merito va anche a Frank, che ci crede moltissimo anche nella parte drama oltre che in quella action o comedy, e forse non è un caso che l’attore che fa il figlio è proprio suo figlio IRL.
Poi non conosco abbastanza e non mi va di conoscere la storia di Frank come padre per arrivare a dire che ci sia qualcosa di autobiografico nella storia di redenzione, e alla fine manco importa.
Fatto sta, che alla fine ci credevo e mezzo mi sono emozionato.
Sul finale (ovvi SPOILER):
mè è piaciuto, anche perchè nell’ambiguità lascia la possibilità che Joe ci lasci la pelle quando entra nel nucleo, pagando il prezzo più alto per avere avuto indietro quello che aveva perso.
ho letto poi che esistevano due finali: nel cut uscito inizialmente su Hulu, dopo che entra nel nucleo, c’è una scena in cui si risveglia as usual nel loop con i buongiorno a colpi di machete (ma se muore muore per sempre), frank spara una sua borata del tipo “piece of cake” e il film finisce.
in due parole:
è un film con molto più cuore della stragrande maggioranza della robba a uso intrattenimento che esce normalmente
questa cosa del doppio finale è importante, grazie, la aggiungo al pezzo
Sicuramente è frutto dell’indecisione riguardo cosa fare, ma a me piace più il finale che ho visto dell’altro che raccontate, lo trovo più emozionante.
Ma quanto è bellino questo film? Ma quanto vorrei un prequel per l’arruolamento dei killer pazzoidi? Ma quanto voglio bene alla fazza di Frank Grillo?
Quantum, ma il Capo è già in ferie ché ti permetti di parlare male di Expendables?
adesso ha abbozzato ma la settimana prossima si vendica inculandomi con la rece di un film di merda
Il soldato Quantum è ignorante e senza Dio ma ha fegato, e il fegato è tutto!
un saluto alla Vergine Maria, che è un’amica e salutiamo.
Me lo sono visto e goduto oltre ogni aspettativa ieri sera e il mio primo pensiero è stato: ci vorrebbe una recensione calciante!
Grazie Quantum!
Cordialità
Attila
Io smoking aces lo ricordo con piacere…
Specialmente all’epoca, in cui bramavo qualunque clone dei capolavori di guy ritchie
Se non erro era stato proprio Carnahan, ad affermare che la scomparsa di Tony Scott é stata una perdita inestimabile per tutto il mondo del cinema, e che se n’era andato un autentico genio.
Beh, solo per questo ha la mia stima.
Ceto, qualche film mi ha lasciato perplesso. Tipo “Smokin’ Aces” ,che ho sempre giudicato una vera cretinata.
Ma questo, e “The Grey”, mi sono piaciuti. Qui per merito degli interpreti (Grillo su tutti) che dimostrano di crederci tantissimo.
Promosso.
Grillo sta a Carnahan come Samuel L. Jackson sta a Tarantino, ormai: ha anche rimpiazzato Neeson. Ed è un bene.
amici a cui piace slevin (o smokin aces), rispetto i vostri gusti ma guardate nel vostro cuore e ditemi sicneramente se è un film oggettivamente bello o vi è piaciuto all’epoca perché avevate 15 anni di meno…
Personalmente Slevin me lo riguardo periodicamente da anni e lo trovo geniale dal primo all’ultimo minuto come un tempo. Smokin Aces, come ha detto un utente più su, era una vera cretinata quando è uscito ed è una vera cretinata oggi. Narc era bellino invece.
Ne approfitto, digressione su Michelle Yeoh: evidentemente Joe ha imparato la lezione di Hitchcock, che ingaggiava Gregory Peck o James Stewart perché tutti sanno già chi sono, e così “mi risparmiano 20 minuti di esposizione”
confermo che slevin, con la sua trama improbabile e soprattutto la faccia da culo di Bruce che inizia a pensare di essere un vero attore, quando lo rivedi ti dai dello scemo per esserti preso bene anta anni prima…forse era Lucy Liu in versione acqua e sapone … forse er ail nome molto cool del.protagonista…comuqnue lo si riguarda volentieri ed è subito puzza di ascelle. Sugli altri bah , Smokin Aces carino ma iperdimenticabile, The Grey gran cagata con Liam Neeson , che qua pare abbia fatto tutto lui negli ultimi 10.anni e invece ha fatto solo film dove si affligge e parla al telefono..mistero
Smoking ace l’ho rimosso, ma slevin aveva un buon lavoro di scrittura dietro, personaggio di lucy liu aside
Film guardabile, ma niente di speciale: un po’ come era stato Smoking Aces (che un paio di perché ce li aveva anche, purtroppo come pure diversi mapperché?!?) a suo tempo.
Il film in sè sarebbe anche caruccio, ma all’entrata in scena della “scienziata” ho iniziato ad abbioccarmi, per poi venir definitivamente steso dalla scena tra la “scienziata” ed il cattivo.
Per fortuna il prosieguo poi risolleva l’andazzo.
Però complessivamente, rimanendo in tema di loop temporali, ho gradito di più la declinazione in chiave horror (auguri per la tua morte) e la declinazione in chiave commedia da wedding party (palm springs).
Io sono un altro che ogni tanto si rivede Slevin: mi piace tutta la storia della mossa kansas city!
Nathan
È un soulslike divertentissimo.
Sarebbe una figata un crossover con Jolt.
Ho sempre considerato slevin un pulp fiction per signore , non mi ricordo bene perché. Questo boss level invece mi piglia abbastanza bene, daje
Fermo restando che The Grey era figo e chi sostiene il contrario ha da precipitare in aereo tra i lupi, Boss Level funziona a più livelli, Grillo in primis (o uber alles).
E il finale, in my not so humble opinion, conferisce al tutto un nobile colpo d’ala: promossissimo.
Spiacente, ma non posso che condividere in toto (so che fa male non essere unico e originale) 😉
Aggiungo anche che citare quella schifezza ultra-trash di Shoot ’em Up assieme a Slevin e Smokin’ Aces (che praticamente comprende l’intero cast degli ultimi 20 anni di action hollywoodiano, oltre all’unica erede di Aretha Franklin) è un’ignominia.
La cosa che rende ancora più incredibile Michelle Yeoh è il fatto di essere la tipa di un Bond villain reale come Jean Todt
film guardabile finchè succede qualcosa..quando l’azione si ferma la pennica è dietro l’angolo.. qualità recitativa livello cestone , effetti oscillanti tra Asylum e b movie , protagonista credibile ma personalità così così…Naomi inspiegabile come si sia impelagata in questa pagliacciata , avrà qualche cartella esattoriale arretrata da pagare boh…
Peccato per le 3 location in croce, la cgi veramente troppo posticcia, un mel gibson tenuto lì solo per un monologo in pratica, grillo come sempre ci crede ma non basta, film dal ritmo anche poco lineare, con più tempi morti che scene di sano divertimento, occasione persa.
Guardatevi le 3 stagioni di Kingdom con Frank Grillo sull’MMA.
Bravo! Lì Grillo trasuda sudore carisma e passione. Forse perché è il produttore o perché si muove nel suo mondo, ma quanto ci crede è commovente.
Suggerisco solo le prime due stagioni, però, la terza la trovo affrettata e dimenticabile.
Non sono ancora riuscito (né riuscirò mai) a sincronizzare i sottotitoli. Maledizione!
A chi non li avesse visti consiglio INTERSECTIONS e WHEELMAN.
Si ma Shoot’em Up aveva un Paul Giamatti da paura, del tipo che si è divertito un mondo a fare il cattivo schizzato in over-acting costante. Un attore del suo calibro che imita Duffy Duck quando Owen gli chiede “what’s up Doc?” masticando una carota, vale da solo i soldi di quello che una volta era il biglietto.
Non per rovinarti la teoria,ma in pratica giamatti era Taddeo e Wilson bugs bunny.
Visto durante il pranzo domenicale e devo dire che anche io l’ho trovato decisamente sopra la media delle ultime cose viste in giro… peraltro per me attualmente Amazon Prime > Netflix come qualità media, ma questo è un altro discorso…
Il finale tutto sommato ci sta, a parte avere degli effettacci orrendi, non credo che “dovessero” fare diversamente come storia…
Poi ha tutti i difetti da voi elencati, tra cui il livello di credibilità di NW come scienziata simile a quello del buon Mark Walberg come ingegnere in Transformers, che per me è il metro di paragone dell’inadeguatezza.
A me comunque è proprio piaciuto per la dichiarazione evidente di essere un videogioco-film… non passerà alla storia ma ne vorrei almeno uno al mese ecco.
Ps. Frank Grillo ha 56 anni? Dico solo sigh… dopo la foto di JK Simmons con i bicipiti mo’ pure questa dovevo vedere ….
Smokin’ Aces è il perfetto esempio del perché sarebbe giusto tornare indietro nel tempo e uccidere Tarantino nella culla, se non fosse che poi ci perderemmo tutti i film di Tarantino.
Shoot’Em Up è invece il bellissimo film fatto da uno che aveva voglia di mostrare pistolettamenti precisissimi per 90 minuti, e quindi se non vi piace siete persone orribili.
Se poi non vi piace Shoot’em Up e al contempo glorificate il gun-fu di John Wick, fatevi un cazzo di esame di coscienza.
Grazie mille
Penso che il finale ne poteva guadagnare se Mel fosse stato precedentemente nei panni Grillo ma nn potendo rivivere il giorno avrebbe dovuto fare attenzione a nn essere ucciso.
Da qui il boss level avrebbe avuto un’altro significato.
Alla fine l’ho visto, godibilissimo e divertente, si vede che ci hanno messo il cuore e alcune trovate (e qualche morte) sono veramente divertenti. Ma soprattutto ho adorato il fatto che attori e attrici di serie A, come Mel Gibson, Naomi Watts e Michelle Yeoh facciano per una volta da comprimari a Frank Grillo :)
film godibilissimo, leggero, divertente e molto “divertido”.
La scrittura é scemotta e affrettata, ma mai imbarazzante e non disturba.
Grillo come “attore puro” cammina sempre sul limite tra “funziona” e “cagnaccio”, ma in un film del genere è perfettamente adatto ed in parte (e fisicamente/atleticamente adattissimo).
D’accordissimo con la recensione riguardo a Gibson e (soprattutto) Watts sostanzialmente sprecati dallo script, ma essendo entrambi ottimi attori di consumata esperienza portano a casa dignitosamente quel poco che gli viene dato in mano. Incredibile come Mel riesca a dare dignitá e “corpo” ad una parte banale / sacrificata / scritta maluccio a botte di sottigliezze e mestiere.
Sempre parlando di Mel, mi fa piacere che stia riuscendo a portare avanti la sua personalissima “meta conversazione” sul ruolo di “woke villain” che oramai non si scrollerá mai piú di dosso: in “Dragged across concrete” era uno sfogo “serio”, rassegnato e a mezza voce in macchina, qui direttamente “…OK, OK, it’s a fucking SWORD!!!…” :)
(secondo me poi qui ha direttamente ricaricato la cartuccia “Expendables 3” e ha portato a casa la giornata : )
In generale traspare un budget forse un poco risicato ed una generale trascuratezza di produzione (hanno lasciato dentro anche take platealmente cannate, tipo nella conversazione finale con il bambino), ma stiamo iper-analizzando, e la godibilitá del film non ne risente secondo me.
Daje, datecene di più.
Mi chiedo se Frank Grillo riuscira’ mai a raggiungere la serie A dei film d’azione, forse a 56 anni – per quanto ben portati – ormai quel treno l’ha perso. Come un novello Icaro, arriva a fare la comparsata nel film a budget milionario salvo poi bruciarsi (agente? limiti di recitazione? altro?) precipitando di nuovo nella oneste produzioni di serie B. Discorso che vale anche per altri attori che non sono riusciti a sfondare e probabilmente mai lo faranno. Ma in fin dei conti, e’ davvero quello che un appassionato di b-movie vuole?
Film divertente, nonostante il calo di ritmo a seguito della prima uccisione di Mel Gibson. Mi aspettavo ad un certo punto un team-up con Michelle Yeoh che purtroppo non c’e’ stato. Simpatica anche la citazione di Liam Neeson quale “fake tough guy”, considerando che entrambi gli attori hanno lavorato in The Grey.
Precisazione stile Comic Book Guy: quando padre e figlio si trovano al torneo di videogiochi per “puristi” giocano in realta’ alla versione remix del 2008 di Super Street Fighter 2 Turbo invece di giocare alla versione originale del 1994, come invece sarebbe stato lecito aspettarsi. Comunque tocco di classe il mirror match.
aggiungerei alla precisazione che nei sottotitoli italiani il “8 bit is the shit” detto dal nerd all’ingresso diventa “8 bit è una merda”
@quantum ma training day non è di Fuqua? Che c’entra Carnahan?
Con Frank il significato di Grillino (ovvero fan di) assume finalmente un’accezione positiva. Tuttavia il film non raggiunge le 5 stelle. La premessa non è esaltante, lo sviluppo ha spunti interessanti qua e là. Volevamo tutti più Michelle Yeoh.
filmone, altrochè
peccato per il non-finale
Se ci si ricorda di tenere il cervello spento (al massimo in stand-by), l’ora e tre quarti di videogame passano via lisce, considerando anche la media dei film disponibili. Grillo fa il suo con il solito impegno, Gibson, che si sta fossilizzando sullo stesso ruolo, recita col pilota automatico, carino il fan service con Michelle Yeoh. Su Naomi Watts, c’è da dire che il suo era un ruolo piuttosto ingrato: non saprei quale altra attrice (ovviamente molto attraente) avrebbe potuto interpretare l’ex di Grillo nonché la scienziata con annessi spiegoni e risultare credibile.
Nel frattempo ho letto che la coppia Grillo-Carnahan ci sta riprovando con un nuovo film in uscita negli Stati Uniti in autunno. A giudicare dal trailer, sembrerebbe un action-comedy puro, con in più Gerard Butler.
“personalmente posso non amare il finale di un film ma odio molto di più l’idea che venga riscritto sulla base di un sondaggio perché della gente si è lamentata su Twitter; il film è di chi lo fa, fate pace con questa cosa”
BRAVOH!!!!
Finalmente l’ho visto.
che dire? può sembrare una cagatona e lo è… ma cazzo, è una cagatona divertentissima.
Promosso!
Devo dire che mi é piaciuto, anche se non ho capito come mai nel marchingegno non ci hanno infilato il sosia…A meno che, vuoi vedere che…Un antidoping urgente a Grillo, perché non puó aumentargli il gh ad ogni film che fa. A 70 anni sará come The Rock ora?
E niente, siete cambiati. A film cosí, che filano dritti dritti e sono fatti con un cuore grande grande, fate la punta al cazzo (insomma fate la recensione davvero). E delle cagate vomitevoli manco tipo non so Endgame o i nuovi star wars (ma la lista é lunga) perdonate TUTTO. Non vi volessi tanto tanto bene e non temessi i sicari del capo, oserei parlare di doppio standard, ma mi limito a un po’ sobrio cagarvi il cazzo
rupert non vorrei dire ma secondo me ci hai un po’ idealizzati
Suvvia Quantumone, si scherza e sono iperboli (però sul fatto che questo è un gran bel posto c’è poco da idealizzare – hai presente quante belle ore mi sono regalato per avere scoperto film leggendo qui?)
In ogni caso, il commento originava dal fatto che mi domandavo se voi, da più o meno addetti ai lavori, su quelle che io definisco cagate vomitevoli ravvisavate certi valori produttivi (e viceversa per film come questo). Ovvero se l’occhio del recensore distorcesse un po’ rispetto all’occhio dello spettatore punto. Poi mai immaginavo che qualcuno si leggesse un thread di mesi fa e ho pensato fosse meglio scrivere una cagata.
se commenti un pezzo che ho scritto mi arriva una notifica, fosse anche un pezzo del 1996. poi sta a me capire se volevi una risposta o era solo un monologo, my bad.
però visto che siamo qui, boh, io non so che dirti. il sito ha quasi la stessa età del MCU e ne abbiamo sempre parlato più o meno bene. davvero non capisco da dove possa nascere la convinzione che siamo cambiati perché una volta eravamo duri e puri e ora ci piace la merda. quel tipo di film ci è sempre piaciuto e cosa ci vediamo lo spieghiamo credo anche abbastanza bene nelle recensioni: se la risposta non ti trova d’accordo (come è tuo diritto, eh!) non è che ne troverai una migliore nei commenti. forse semplicemente ci sono autori con cui sei più in sintonia e altri meno (lo sai che siamo persone diverse e non frammenti della personalità multipla di nanni, vero? chiedo perché c’è stato chi lo credeva), a parte consigliarti di leggere loro e non leggere gli altri non so che altro fare per renderti felice
Quantum guarda che hai frainteso totalmente tutto (quasi): contenuto, tono, retromarcia e spiegazione seria. sicuramente my bad.
Intanto: che ti arrivi una notifica o meno, non mi aspetto di base di ricevere attenzione, non al volo se non altro. Figurati se non mi fa piacere uno scambio di opinioni. Solo assumo che tu abbia di meglio fare (che tutti ce l’abbiano in generale) che rispondere a me. Ma ehi, grazie, mi ha fatto piacere.
In secundis, pensavo giuro si capisse quando ho scritto tra parentesi “insomma fate la recensione”, scherzavo solo sul fatto che magari – soprattutto agli inizi di questo blog – un film così tenuto su praticamente solo dal cuore di Frank Grillo, lo avreste forse esaltato di più invece che sottolinearne i (veri) difetti. Con molto understatement. Magari no eh. Ed era anche legato al fatto che invecchiamo, ci imborghesiamo etc etc. Ma davvero niente si serio e mi spiace se sono risultato davvero offensivo, pardon pardon.
Dopodiché, sul perché alcuni film grossi che io ho trovato indifendibili siano stati qui molto apprezzati mi interrogo da parecchio (ma giurin giurella non 24/7) e mi domandavo se derivava dal fatto che siete esperti di cinema e quindi a fronte di certi valori produttivi siate più positivamente colpiti da un semplice guardatore si film come il sottoscritto.
E in generale devo dire apprezzo più o
meno tutti quello che scrivono senza necessariamente preferire nessuno, apprezzo anche quando sono in disaccordo perché lavorate – per quello che vedo io – molto bene.
Spero di essere stato più chiaro.
nah, fidati, non ho molto di meglio da fare, le Quantum Industries da quando abbiamo inventato il velcro che non fa rumore vanno a gonfie vele e praticamente col pilota automatico.
sull’MCU davvero non credo sia questo il luogo adatto per parlarne ma, sinteticamente, no: sono film che ci piacciono a pelle, per un motivo o per un altro (io per esempio sono cresciuto coi comics americani quindi vederli sul grande schermo con quei valori produttivi è solo ciò che aspettavo da tutta la vita). di sicuro se fossero questioni tecniche che può indovinare solo chi ha studiato cinema non scriveremmo “bel film” ma scriveremmo “è una merda, ma guarda che bella profondità di campo e che uso sopraffino del green screen”. invece scriviamo “bel film” perché ci piace la storia, ci stano simpatici i personaggi, ci sono delle belle idee, robe così.
Sono proprio un disastro nell’esprimermi. Ora non ti faccio l’elenco di tutti i film dell’MCU che mi sono piaciuti o piaciuti tanto, ma direi più del 50%. No mi riferivo a casi molto specifici: Endgame, il terzo Batman (ma per fortuna ho beccato la recensione del capo che mi ero perso – e pure rileggere Schiaffi mi ha dato conforto), i nuovi Star Wars (a Stanlio un po’ gliel’ho giurata – ma ammetto che in qualche commento anni dopo mi rispose che col sen di poi non l’avrebbe commentato così bene the force awakens).
In ogni caso, trattavasi di polemica artefatta giusto per caricare un po’ il commento senza alcun motivo, magari ci sto più attento ecco.
In realtà i fratelli Borey hanno una gran conoscenza della metafisica e delle varie discipline esoteriche, lo hanno dimostrato qua come in casi più impegnati come Open Grave di Gallego.
Il problema è che per qualche motivo non solo non vengono fatti lavorare ma anche “oscurati” e in rete adesso non si trova praticamente più nulla che parli di loro.
Ad ogni modo io amo Boss Level e me lo riguardo spesso, divertendomi ogni volta.
Bella rece, complimenti.