C’era stata ad un certo punto una persona che aveva centrato il franchise di G.I. Joe, qualcuno che aveva mostrato cosa potesse essere. Era Jon M. Chu, che sì è così tanto innamorato di G.I. Joe, dell’idea per il franchise e della serenità che si respirava nella produzione che è scappato a girare un documentario su Justin Bieber e il film di Jem e le Holograms, prima di sbancare tutto con Crazy Rich Asians. Uno dei pochi casi di Siberia autoinflitta dopo un film riuscito bene e andato bene. Perché al timone di G.I. Joe c’è gente con così poca esperienza di cinema (e quindi figuriamoci di cinema d’azione) che per il primo avevano pensato davvero fosse una buona idea prendere Stephen Sommers.
Insomma così serena era l’aria che hanno fatto passare 8 anni tra G.I. Joe: La vendetta (che vale la pena ripeterlo, fu un successo) e questo primo spin-off che lancia un reboot della serie. Perché quel film di Jon M. Chu davvero era venuto troppo bene e gli aveva rovinato la media.
Arriva così Snake Eyes, lo spin-off che nessuno aveva chiesto su un personaggio che ha senso perché misterioso e muto. Per valorizzarlo l’idea è di non renderlo più né muto né misterioso. Funzionerà sicuramente. “Ma per essere proprio sicuri del successo devastante perché non lo affidiamo anche al regista di Red e lo facciamo scrivere da una banda di scappati di casa che ha scritto film per la Disney e il remake di Rebecca, La prima moglie che è andato così bene?”.
Ed ecco a voi Snake Eyes, un film che è così sicuro dei propri mezzi e della statura dei propri personaggi che deve inserire battute come “Hai veramente le palle” per far capire agli spettatori che il protagonista è un duro. E, ammettiamolo, quando hai bisogno che qualcuno dica ad alta voce che sei un duro, forse non lo sei poi così tanto….
Per farvela breve Snake Eyes è un bambino che ha visto morire il padre e da quel giorno cerca l’assassino (quando si dice la creatività eh?!). Da adulto è un duro “con le palle” che mena sodo e incontra qualcuno che sa tutto di lui (perché? Non lo sapremo MAI) e che lo vuole aiutare a trovare quell’assassino. In cambio però gli chiedono il favore da nulla: di infiltrarsi in un potentissimo e ricchissimo clan giapponese e rubare loro un gioiello. La cosa bellissima è che dal giorno 1 della sua infiltrazione, non appena lo portano a casa, subito nessuno crede al suo doppio gioco. Però comunque se lo tengono. Che s’ha ddafa’ per portare avanti la trama.
Ovviamente un film su Snake Eyes prevede tantissimi confronti uno contro uno e uno contro molti, raramente però ho visto così tante coreografie, così tanto elaborate, e sono riuscito comunque ad annoiarmi. In questo film a nessuno frega molto di cosa accada e nessuno ha un po’ di capacità di lasciarsi affascinare dall’azione. Così ogni volta è gestita nella maniera più usuale. Le prove di iniziazione sono un po’ le solite (anche il baratro coi serpentoni giganti non è che sprizzi originalità) e il finale con una pietra magica che incendia cose vicine e lontane caduta in mano ai cattivi è una perla di incoerenza con il resto del film quanto a movenze e rapporti di forza.
C’è chi tra di voi avrà a cuore le orrende sequenze cittadine con tutto quel neon a sproposito, e chi si sarà innamorato dell’idiozia della sorella del clan. Ci sarà chi si batte il petto di rispetto per il grande Peter Mensah e il suo addestratore cieco (unico personaggio degno di questo nome) ma credo che tutti insieme possiamo rammaricarci del solito spreco di Iko Uwais. Un po’ come in Boris anche a lui viene chiesto, per favore, di fare arti marziali a cazzo di cane, altrimenti si nota la differenza con gli altri. È un maestro tra i molti in un film che non sa che farsene di qualcuno che si muove per davvero, fa arti marziali davvero, è realmente veloce e non ha bisogno di effetti.
Il motivo per cui Robert Schwentke e quelli come lui sono il male in questa Terra è che nonostante dirigano film d’azione non hanno capito i principi basilari del genere. Possiamo ridere dell’incoerenza di una trama idiota, e possiamo prendere in giro come si inventi un Oriente d’accatto (l’equivalente dell’Italia con pizzerie ovunque e gente coi baffi), ma la gravità vera è che non sanno raccontare l’azione, non sanno inserire un dramma che dia valore allo scontro, e non hanno la minima conoscenza di come si filmi il movimento. Si affidano a coreografi standard e registi di seconda unità, si fanno fare le scene d’azione da altri e la ragione per la quale si nota è che sono uguali a mille altre, fatte in serie, prive di personalità. Non che possano essere tutti Chad Stahelski (che quando deve copiare, copia dai migliori e lo fa con impegno) ma che senso ha affidare un film su Snake Eyes a qualcuno che non sa dirigere i combattimenti?
Se proprio, almeno, volete divertirvi notate come in chiusura qualcuno si sia ricordato che il personaggio di cui stanno raccontando la back story non somiglia per niente a quello protagonista di questo film e di come la sua nemesi, arrivati alla fine, sia ancora suo sodale e una persona per bene. Negli ultimi 10 minuti viene ribaltato tutto e c’è un litigio furioso per questioni familiari, roba che nemmeno nelle peggiori cene di Natale. Cioè il film non racconta la genesi di quel personaggio, solo gli ultimi 10 minuti lo fanno!
Snake Eyes è un film fatto così male e così di proposito che se non fossimo ad Hollywood io penserei a una truffa all’assicurazione, come quando si fanno saltare gli yacht al largo per farsi ripagare in toto.
Dvd-quote suggerita:
“Uno dei migliori origin movie di sempre assieme X-Men Origins: Wolverine”
Jackie Lang, i400calci.com
Eh peccato che un po’ di credevo…si, comunque reboot senza senso, per i TF dopo 5 film di bay ci stava tutto ma qui no, avevi The rock, avevi finalmente deciso di dargli l’estetica dei toys anni 80 (anticipando il tanto osannato bumblebee) eri riuscito a raddrizzare il franchise dopo l’aborto di sommers insomma e non continui…? Ma vai a cagher…
Ma è canon sta roba?
Snake Eyes è caucasico, biondo e occhi azzurri … e me lo ritrovo asiatico di origine…
Sul serio? Dopo tutto quello che c’è scritto nella recensione, la prima cosa di cui ti preme lamentarti è che non si tratti di un attore caucasico?
A parte questo, poi, ma come fai a riferirti a un canone che questa è una roba che parte da zero: non è che il film porta avanti la storia dei cartoni (o dei fumetti), è un prodotto a se stante che da quelli prende ispirazione ma a cui non è vincolato. In soldoni: non è come Star Wars che se esce qualcosa di nuovo con il marchio deve rispettare e incastrarsi con quanto raccontato prima.
E chi cazzo ti ha detto che mi sto lamentando, RE(tarde)D.
Se viene sfruttato il nome di uno dei personaggi più iconici di G.I. JOE per tirar su due spicci con i gonzi è lecito chiedersi se ne rispetta la genesi comunemente conosciuta oppure se ne va per i fatti suoi per spompinarsi l’audience che ci butterà più soldi, ovvero quella asiatica.
Accetto le tue scuse.
Che te le faccio perché stavo a parla al telefono e mi è uscita più “stronza” di quanto volesse essere.
Però, rimane che:
– parlare di canone è una fesseria
– di certo il personaggio non deve la sua iconicità al suo essere caucasico, quindi che sia asiatico cambia niente
Sono già più d’accordo con il tuo secondo messaggio e non capisco nemmeno io che se compri i diritti per un brand per venderlo al suo target, poi non ti premuri di fare il film con quel target in testa ma lo trasformi in una roba “generalista”.
p.s.: accettare le scure in un post dove scrivi retarded fa un po’ ridere
@RED
Al giorno d’oggi basta menzionare l’etnia e i radical-chicche abboccano immediatamente. Più facile che pescare triglie nel Mar delle Baleari.
Ma facciamo che al posto dell’odiatissimo termine “canon” usiamo una più ricercata espressione: “Ricerca filologica“. Che, in questo caso, non richiede mesi di indagine, ma giusto 5 minuti di lettura della Wiki inglese: Snake Eyes (G.I Joe).
Che è il minimo che mi aspetto -come spettatore- da chi decide cosa, come e quando produrre un film al fine di comprarsi uno yacht e ormeggiarlo a Miami mentre io e te ci stiamo a sbattere ogni giorno per tenere il nostro culo lontano dai massacranti turni da repartista al LIDL o in AMAZON.
Di Snake Eyes sappiamo poco, ma quel poco è che è un americano (G.I. Joe: The real American Heroes, recitava il payoff) reduce dal Vietnam che DOPO si è avvicinato all’arte del Ninjutsu.
Rendere Snake Eyes asiatico è doppiamente razzista (e ipocrita), perché:
1. Si assume che se ti vesti come un Ninja e meni le mani sei… asiatico (un po’ come dire che i neri hanno il ritmo nel sangue e che giocano bene a basket)
2. Nascondi sotto il tappeto tutta la discriminazione razziale ai danni degli Asian-American durante la guerra del Vietnam, che venivano arruolati e usati essenzialmente come carne da macello (posso fornire fonti a richiesta) in quanto “simili al nemico”. In nessun caso un asiatico durante la guerra in Vietnam avrebbe potuto fare carriera militare come Snake Eyes.
E concordo con te, Snake Eyes nasce come personaggio fluido, potrebbe anche essere una donna, oppure un afroamericano. Ma un asiatico, no, è davvero una ruffianata senza precedenti.
Lascia perdere le scuse, chi se ne frega :-)
Io a una prima lettura avevo inteso “Ma quanto e’ CANNON questa roba…?”
Anch io ahah
Sempre guardato con disgusto qualsiasi trasposizione cinematografica del cartone (il primo abominevole a parte qualche effetto speciale sprecatissimo, il secondo visto e dimenticato all’istante come tutit i film con the rock)…che per quanto ricordi era ugualmente fracassone e incasinato per trama e personaggi..ma almeno era disegnato e gratis
“Il motivo per cui Robert Schwentke e quelli come lui sono il male in questa Terra è che nonostante dirigano film d’azione non hanno capito i principi basilari del genere. Possiamo ridere dell’incoerenza di una trama idiota, e possiamo prendere in giro come si inventi un Oriente d’accatto (l’equivalente dell’Italia con pizzerie ovunque e gente coi baffi), ma la gravità vera è che non sanno raccontare l’azione, non sanno inserire un dramma che dia valore allo scontro, e non hanno la minima conoscenza di come si filmi il movimento. Si affidano a coreografi standard e registi di seconda unità, si fanno fare le scene d’azione da altri e la ragione per la quale si nota è che sono uguali a mille altre, fatte in serie, prive di personalità. Non che possano essere tutti Chad Stahelski (che quando deve copiare, copia dai migliori e lo fa con impegno) ma che senso ha affidare un film su Snake Eyes a qualcuno che non sa dirigere i combattimenti?” direi che posso prendere questo pezzo di recensione e usarlo anche per Black Widow.
Che te le faccio perché stavo a parla al telefono e mi è uscita più “stronza” di quanto volesse essere.
Però, rimane che:
– parlare di canone è una fesseria
– di certo il personaggio non deve la sua iconicità al suo essere caucasico, quindi che sia asiatico cambia niente
Sono già più d’accordo con il tuo secondo messaggio e non capisco nemmeno io che se compri i diritti per un brand per venderlo al suo target, poi non ti premuri di fare il film con quel target in testa ma lo trasformi in una roba “generalista”.
p.s.: accettare le scure in un post dove scrivi retarded fa un po’ ridere
spiccicato henry golding (https://i.pinimg.com/originals/e1/89/dd/e189dd10e3359620f05633d6b93c7e84.jpg)
e parla pure…. ma non si vergognano.
doveva essere impostato come il taskmaster del film di black widow per essere rispettosi del personaggio… così è una robaccia tipo la valchiria afroamericana di thor ragnarok (il personaggio non l’attrice eh)
hai citato proprio un esempio che non ha senso…per quanto non sia un grande fan dei polpettoni Marvel, nel mondo bizzarro di Thor Ragnarock la Valchiria di colore è quasi banale, non ci si fa manco caso..e sarebbe stata forse ridicola una bionda stile ariano, avrebbe ouzzato proprio di vecchio..ma vabbè bisognerebbe avere un minimo di sensibilità oppure evitare di guardare film (mediamente brutti) confrontandoli con fumetti (magari anche belli) antichi e forse antiquati
hai pienamente ragione ste purtroppo noi nerd fumettari abbiamo il grosso problema di essere molto tradizionalisti su ste cose. in effetti rileggendolo l’esempio era sbagliato però è anche vero che il personaggio in questione ha determinate caratteristiche iconiche che non puoi ignorare o stravolgere…. altrimenti è proprio un altro personaggio
beh su questo (io non so quasi niente di fumetti eh) non posso che darti ragione…poi sul perché e i percome si sbianchino e anneriscano o ingialliscano i personaggi … chi lo sa..e soprattutto visti i risultati infimi dei film ..stigrancazzi
Per me l’unico film decente sui G.I.Joe è il primo di Sommers. L’inseguimento a Parigi è qualcosa di unico e ci sono altre scene buone. Il finale è moscio come tutti i finali che si svolgono sott’acqua e quindi sono limitati nella velocità.
Il secondo già perdeva al confronto, non per niente il budget più alto ce l’aveva il primo.
Questo nuovo è veramente indecente, non una singola scena che va ricordata per qualcosa. Fare questo al cinema e non Godzilla vs. Kong è uno scempio immondo. Unica piccola scossa la scena degli anaconda giganti ma in due ore è un pò pochino. I combattimenti sono tra i più noiosi mai visti. Neanche il rated R avrebbe salvato sto filmaccio.
Ah ecco meno male: pensavo di essere l’unico che preferisce di gran lunga il primo
Fracassone e cazzone come deve essere un film tratto da un cartone animato, per di più già abbastanza ridicolo di suo. E anche i personaggi mi parevano azzeccati
Il secondo è un qualsiasi film di simil guerra simil azione con the Rock protagonista, identico a tutti gli altri e quindi immediatamente dimenticabile. Come si possa preferirlo siceramente per me è inspiegabile