Volevamo raccontarvi un pugno di film di James Bond in preparazione a quello nuovo, la cui uscita era prevista per il 10 aprile 2020, ma poi è stato spostato al 30 settembre 2021. Un anno e mezzo dopo.
Allora, siccome di colpo avevamo tempo, ci siamo messi lì e ve li abbiamo raccontati TUTTI.
Ci siamo fermati prima dell’arrivo di Daniel Craig, tanto per tenerci un antipasto più ravvicinato: siccome Skyfall e Spectre li avevamo già coperti alla loro rispettiva uscita originale in sala, ce ne mancano solo due.
A voi, finalmente, gli ultimi pezzi di questa gloriosa cavalcata intitolata Le Basi: 007.
Te lo ricordi il 2007, signo?
Se in quegli anni avevi un blog sulle serie tv te lo ricordi eccome, il 2007: è l’anno dello sciopero degli sceneggiatori della Writers Guild of America, uno sciopero su scala nazionale, probabilmente il più grosso e significativo degli ultimi 30 anni, che coinvolse 12.000 professionisti del settore e portò alla sospensione di quasi ogni produzione scripted statunitense — film, telefilm, talk show eccetera — da novembre a febbraio, costando, si stima, circa mezzo miliardo di dollari all’industria dello spettacolo. Gli effetti più evidenti si sentirono sulla tv: decine di serie semplicemente si fermarono, molte furono messe in pausa, alcune addirittura cancellate su due piedi, mentre i canali riempivano i palinsesti vuoti riesumando fondi di magazzino, importando serie dal Canada o ordinando una marea di reality show (che, almeno formalmente, non sono “sceneggiati”). Ma anche parecchi film accusarono il colpo, produzioni molto grosse come Terminator Salvation o X-Men Origins: Wolverine se la videro brutta — e chi se la vide più brutta di tutti fu Quantum of Solace.
22esimo film di James Bond, il secondo dell’era Daniel Craig dopo il successo straordinario di Casino Royale, ma anche primo tentativo di realizzare un “seguito” in senso stretto, un film in continuity con il precedente, il secondo capitolo di una vera e propria saga nell’allora molto slegato universo cinematografico di 007. Un’operazione ambiziosissima e delicata, che per andare a segno doveva essere gestita con la massima cura. Non fu gestita con la massima cura.

Il tono del film: Bond non usa mai il fucile che compare in tutti i poster promozionali
Va detto che il film già di suo non partiva sotto i migliori auspici. La fretta di capitalizzare sul successo di Casino Royale e un calendario di produzione giudicato da molti troppo serrato aveva portato almeno un regista, Roger Michell, a declinare educatamente l’offerta di girarlo: ora, io non so quanto spesso succeda, magari è una cosa normalissima, eh, o magari è fatto così Michell, ma vi immaginate di essere un regista, vi dicono ehi vuoi dirigere James Bond e voi rispondete guarda, non so se mi va? Non so se mi va? Quanto deve puzzare un progetto per farti dire non so se mi va a James Bond?
Lo sciopero degli sceneggiatori fu la proverbiale ciliegina che fece traboccare il vaso, anche se le versioni cambiano a seconda di chi ne parla. Ufficialmente lo script di Quantum of Solace era pronto (anche se doveva chiamarsi Sleep of the Dead). Scritto, come i precedenti tre, dal duo Purvis & Wade (li avevamo conosciuti parlando di The World is Not Enough) e riveduto e corretto, come Casino Royale, dal premio Oscar ex-scientologist Paul Haggis. Ma si sa che questo genere di film non è finito finché non è finito, si danno per scontate una serie di modifiche e riscritture anche piuttosto importanti in corso d’opera: quello consegnato da Haggis, letteralmente a poche ore dall’inizio dello sciopero, secondo molti era poco più che uno scheletro. Per cui è altrettanto corretto affermare che nel momento in cui 12.000 sceneggiatori posarono la penna, Quantum of Solace non aveva ancora una vera sceneggiatura.
Detto in un’altra maniera, Quantum of Solace è famoso per due cose. La prima è che non si capisce niente della trama.
Forse all’inizio si pensava che lo sciopero sarebbe durato poco, ma nel momento in cui divenne chiaro che quello script non sarebbe stato completato da dei professionisti, non nell’immediato futuro almeno, a metterci una pezza ci pensarono il regista Marc Forster e lo stesso Daniel Craig. Attenzione però, non dovete immaginarvi il divo megalomane che dice “che ci vuole, adesso sto film lo scrivo io” e inevitabilmente fa un disastro: Craig non ne aveva nessuna voglia, ancora oggi è il primo a dire che scrivere non era il suo mestiere e che il risultato fu mediocre a dir tanto. Ma era l’unica persona che poteva farlo, legalmente. Il fatto è questo: solo uno sceneggiatore che appartiene alla Writers Guild può firmare uno script e con uno sciopero in ballo nessuno sceneggiatore poteva essere assunto; tuttavia una regola dice che al regista e all’attore protagonista è permesso riscrivere delle scene se mentre le girano si rendono conto che non funzionano. Aggrappandosi con tutte le proprie forze a questo loophole, la produzione mise in mano il film a Forster e Craig e il risultato è quello che è.

“There was me trying to rewrite scenes—and a writer I am not”
Il film si apre con Bond che guida dal Lago di Garda a Siena in 5 minuti (questa cosa all’epoca indispettì molto gli esperti del tragitto Lago di Garda-Siena, ma ho chiesto a Luotto, massimo esperto di geografia e di Toscana qui a Valverde, e mi ha risposto che questa scena lui neanche se la ricordava) con Mister White nel bagagliaio.
Ve lo ricordate Mr White? Era il capo dei cattivi che si vedeva alla fine di Casino Royale. Bond l’ha rapito per interrogarlo, ma Mr White ride di fronte all’impreparazione dei servizi segreti inglesi, si vanta di far parte di un’organizzazione criminale potentissima e ramificatissima che è palesemente la SPECTRE ma non abbiamo ancora i diritti per chiamarla SPECTRE, dopodiché approfitta di un inseguimento montato malissimo per scappare.
L’MI6 si mette quindi sulle tracce della assolutamente-non-SPECTRE e Bond segue una scia di banconote segnate che lo porta fino ad Haiti, dove facciamo prima la conoscenza della nuova Bond Girl, Camille Montes, una boliviana interpretata come da tradizione da un’attrice bianchissima (Olga Kurylenko), e poi del nuovo Bond Villain, Mr. Greene, un uomo d’affari senza scrupoli interpretato come da tradizione da un losco europeo abituato a fare cinema d’Autore (Mathieu Amalric). So cosa state pensando: Mr White, Mr Greene… stiamo rifacendo Le iene o gli sceneggiatori sono davvero così pigri? Ma non c’è tempo, perché ora siamo in Austria! Per assistere alla prima della Tosca! Bond rintraccia tutti i membri della non-possiamo-ancora-chiamarla-SPECTRE che si riuniscono a teatro per discutere i loro piani malvagi, segue una colluttazione e Bond uccide uno sgherro che però si rivela un agente sotto copertura o qualcosa del genere. Messo in castigo dall’MI6, Bond torna in Toscana dove chiede aiuto a Giancarlo Giannini e insieme volano a La Paz, in Bolivia, dove vengono intercettati da Gemma Arterton, che interpreta la più secondaria di tutte le Bond Girl secondarie e quindi, come da tradizione, dice due battute, va a letto con Bond e muore (con una citazione lampante a Goldfinger, ma col petrolio al posto dell’oro perché non so se avete capito ma AL GIORNO D’OGGI IL PETROLIO È IL NUOVO ORO).

Problematic? Y/Y
Anche Giannini viene ucciso, ma è un uomo anziano quindi la sua morte è molto meno feticizzata, intanto Bond e Camille salgono su un aereo scalcinato, sorvolano il deserto di Atacama, si paracadutano in un canyon e scoprono il piano diabolico di Mr. Greene e della quasi-SPECTRE: controllare le riserve idriche della Bolivia e costringere la popolazione a pagare l’acqua molto di più di quanto la pagava prima! Che chiariamoci, è una cosa davvero stronza da fare, ma in un franchise dove di media i cattivi minacciano il mondo con un raggio laser dallo spazio è un po’, come dire… deludente..?
Grazie al deus ex machina Felix Leiter di Jeffrey Wright (sprecatissimo in questo capitolo), Bond scopre dove i cattivi si stringeranno la mano per sancire la loro intenzione di far pagare molto l’acqua ai boliviani, li raggiunge, esplodono un po’ di cose, i cattivi muoiono.

“Boom!”
Scena finale completamente slegata da tutto il resto: Bond vendica la morte di Vesper (ve la ricordate Vesper? era il personaggio di Eva Green in Casino Royale la cui morte tormenta Bond per tutta la durata del film) arrestando l’uomo che l’aveva sedotta e ingannata, ovviamente anche lui membro della dai-raga-chiamiamola-SPECTRE. Tutto è bene quel che finisce bene, tutti i nodi sono stati sciolti e le trame chiuse, i morti riposano in pace e M può riaccogliere nell’MI6 un Bond più maturo e in pace con se stesso. Sappiamo che è così perché lo dicono ad alta voce.
Capite che, messa giù così, la trama è certamente un po’ stupidina ma non si può dire sia particolarmente complicata o affetta da chissà quali buchi di sceneggiatura. Il fatto è che nessuno l’ha capita o saprebbe ripeterla senza tenere aperta di fianco Wikipedia perché i nessi logici tra una scena e l’altra sono deboli e spiegati male. E anche se fossero più chiari, è un racconto che non ha semplicemente alcuna potenza drammatica. Bond si sposta da un punto all’altro del globo finché letteralmente non finiscono i posti dove andare e i cattivi da uccidere. Non c’è un crescendo, non c’è mordente, non c’è una posta in gioco o un solo motivo per essere interessati a quello che succede. Non è neanche una storia, a dirla tutta, sono una serie di cose che succedono messe in fila.
La volontà di farne un seguito anche emozionale di Casino Royale è evidente: nelle intenzioni questo film doveva portare a compimento l’origin story di James Bond, finire di raccontarci cosa ha portato un agente spavaldo appena promosso doppio zero a diventare il glaciale assassino sessodipendente che tutti conosciamo da Sean Connery in poi. Se Casino Royale ci presentava un James Bond inesperto e incosciente che commette l’errore da principianti per eccellenza, innamorarsi, Quantum of Solace sarebbe dovuto essere un revenge movie al termine del quale un Bond scottato e nichilista chiude i conti col passato e si prepara ad abbracciare il futuro. Non è così. Lo stato d’animo di Bond ci arriva a intermittenza, quando lo sceneggiatore di turno se ne ricorda, ciò che lo muove non è mai del tutto chiaro, la sua maturazione si realizza nel vuoto pneumatico e quando la catarsi arriva viene naturale chiedersi “ah, aspettavamo una catarsi?”
Prima dicevo che Quantum of Solace è famoso per due cose.
La seconda è il meme della comparsa che spazza l’aria.
Velocemente, c’è questa scena, a tipo metà del primo atto, in cui Bond sta cercando di origliare una conversazione a 30 metri di distanza tra Mr Greene e Camille. Sono in una specie di cantiere navale, attorno a Bond ci sono operai impiegati ognuno nelle proprie mansioni, tra cui uno a cui devono aver detto “tu fai finta di spazzare per terra” e lui fa esattamente questo: impugna una scopa e la agita a 20 cm da terra, perché non gli hanno detto “spazza” gli hanno detto “fai finta di”.
Non è una roba particolarmente grave, non è qualcosa che compromette la fruizione del film o che “rovina” una scena madre, è un blooper di un secondo e mezzo appena percettibile in una scena di raccordo.
È anche vero, però, che non siamo in un episodio di Xena, ma di una produzione da 200 milioni di dollari in cui c’è una comparsa sullo sfondo spazza l’aria perché non sa come funziona una scopa. Chi se ne frega della povera comparsa, ma cosa ci dice questo del set di Quantum of Solace? Cosa ci dice il fatto che nessuno, in un momento qualsiasi della realizzazione del film, se ne sia accorto, abbia alzato la mano, abbia detto “oh ma questo qui ma che cazzo fa?”
Marc Forster non è un regista d’avventura, non è un regista di film ad alto budget e non è neanche un regista di attori. Prima di questo film ha diretto un drammone a tema razziale (che è valso l’Oscar all’ex Bond Girl Halle Berry), la biografia romanzata dell’autore di Peter Pan, un thriller che non ha visto nessuno con Ewan McGregor, una commedia fantasy con Will Ferrell e l’adattamento del bestseller Il cacciatore di aquiloni: una serie di film che hanno in comune il fatto di non avere niente in comune, quindi perché non buttare anche un James Bond nel calderone? Vuole la leggenda che sia stato scelto perché è quello che ha risposto al telefono quando Barbara Broccoli chiamava tutti i numeri che aveva in rubrica chiedendo “chi vuole fare un film di 007 in meno di un anno e senza una sceneggiatura?”. Il suo essere un pesce fuor d’acqua è evidente fin dai primi minuti, con quegli inseguimenti martoriati da un montaggio così frenetico da renderli incomprensibili, prima ancora che nell’incapacità — come notava Jackie nella recensione di Casino Royale — di far trasparire quello che provano i personaggi attraverso le scene d’azione.
Non che gli attori non facciamo un buon lavoro, anzi. Daniel Craig si riconferma una scelta indovinatissima, Judy Dench è raggiante e si prende tutto lo spazio che nei Bond di Brosnan non le era stato concesso, Giannini si vede che si sta godendo ogni secondo di questa occasione di gigioneggiare in una megaproduzione hollywoodiana e Olga Kurylenko si… è… molto abbronzata per la parte.
E lo so che fa ridere dire di un film “bella la fotografia”, ma in generale Quantum of Solace è un film obiettivamente molto bello da vedere, i set sono ricercatissimi, le location pazzesche e i panorami mozzafiato. Anche i titoli di testa, sulla sottovalutatissima Another Way to Die di Jack White e Alicia Keys, sono bellissimi e troppo spesso dimenticati. Se sei disposto a ignorare i momenti d’azione, è davvero un bello spettacolo — peccato solo che in un film d’azione sia un “se” piuttosto ingombrante.
Quantum of Solace è passato alla storia come il capitolo di mezzo di cui non si ricorda nessuno, un apostrofo trasparente tra il grande rilancio di Casino Royale e il gran finale di Skyfall. Vorrei dire che in realtà è qualcosa di più, ma… no, è veramente tutto lì. Un bellissimo showreel costato 200 milioni di dollari. Una produzione sfigatissima, ma non di quelle che puntano così in alto e falliscono così duro da diventare leggendarie, semplicemente una di quelle che imbroccano alcune cose, ne sbagliano clamorosamente altre e da un certo punto in avanti cerca solo di limitare i danni e salvare il salvabile. Personalmente, lo trovo un film mediocre che rivedo spesso con piacere… ha senso questa cosa?
Bond Girl & Bond Villain by Gianluca Maconi:
Dvd-quote suggerita:
“Promosso con un calcio nel culo”
Quantum Tarantino, i400calci.com
Grazie Quantum. Sapevo dei problemi a monte di scrittura, ma ammetto di non aver seguito molto dopo la visione il destino del film e confermo che è l’unico Bond movie del quale non ricordo nulla a livello di trama (io e chiunque conosco).
Recensione impeccabile:
– Fotografia bellissima, pervenuta ma il ricordo si ferma ai singoli fotogrammi e sfondi (e cosa succedeva? bho)
– Se non erro, l’inseguimento iniziale è usato in alcuni canali YouTube sul montaggio per spiegare come NON si fa una scena d’azione con le auto.
“Il suo essere un pesce fuor d’acqua è evidente fin dai primi minuti, con quegli inseguimenti martoriati da un montaggio così frenetico da renderli incomprensibili”. Amen. Esattamente tutto ciò che odio nei film action e che qui è innalzato all’ennesima potenza. Confusione scambiata per concitazione. Non ci siamo.
Film che ho visto al cinema, rischiando di addormentarmi. Rivisto in DVD, con nota galoppante. Al di là della sceneggiatura, per me il punto debole più grande è il regista. Ho visto quasi tutti i suoi film e… boh.
Ispirato dalla DVD-Cestone-Quote:
“Il ragazzo non è intelligente, ma non si impegna.”
e
“Facciamo che ti do 6- e torni al posto. Ma la prossima volta devi dimostrarmi che hai studiato”
Detto questo Olga Kurylenko era di un bello che non si riesce a descrivere.
Il film ha indiscutibilmente tutti i difetti che gli sono sempre stati imputati e che la recensione sottolinea. Mancano molti elementi tipicamente bondiani, il che in se’ poteva essere anche interessante, ma il problema e’ che non erano sosituiti da nulla. A cominciare dal fatto che – se non sbaglio – e’ l’unico film della saga dove Bond non tromba. La cosa pero’ non e’ tematizzata. Non sembra non-trombare perche’ tormentato, ma perche’ sembra semplicemente non averne il tempo o perche’, gasp!, non ci pensa proprio (davanti a una Kurylenko fuori scala, per altro).
Eppure a me non dispiace.
Mi capita spesso di provare simpatia per certi Bond minori. Tutto sommato meno pomposo degli altri Bond con Craig (i finali di Casino’ Royal e Skyfall li trovo un po’ faciloni nella loro melodrammaticita’), assomiglia per paradosso ai film di spionaggio anni 60 che si proponevano come alternative realistiche, ma altrettanto stilizzate, dei 007. C’è sopratutto quella specie di modernariato levigato per cui anche l’albergo dove si consuma la resa dei conti finale è sì solo un banale albergo, ma con un’atmosfera un po’ irreale e spaziale.
Per me c’e’ poi l’emozione e lo straniamento di vedere una sequenza di Bond ambientata in un posto familiare e quotidiano: il famigerato inseguimento iniziale sul Garda, dove una galleria sul lungo lago che si attraversa in 45 secondi andando ai 50 diventa il set di un inseguimento di 5 minuti ai 150 all’ora: magia del cinema.
Si tromba l’agente Strawberry Fields (Gemma Aterton), anche se in effetti alla cosa non viene dato molto risalto.
Si’, hai ragione, adesso mi ricordo: la stranezza e’ che non si tromba la girl-Bond “regina”.
L’unico film in cui non romba è Zona Pericolo con Dalton
In zona pericolo tromba all’inizio quando atterra sulla barca dopo la scena a gibilterra
Io il punto 2) non lo sapevo. Ho riso molto. Che per essere un mercoledì mattina non è cosa da poco, quindi grazie.
Comunque assolviamo la quasi sicuramente incolpevole comparsa, a cui molto probabilmente era stato chiesto di fingere per non sollevare polvere o non fare rumore. L’errore e’ del regista e dell’operatore che hanno sbagliato l’inquadratura.
no ma hai ragione, la comparsa fa la figura del babbeo ma probabilmente non è colpa sua, il vero imbecille è chi non se n’è accorto e l’ha lasciato nella versione definitiva
Quantum cosa mi hai ricordato….lo sciopero degli sceneggiatori e i suoi effetti su TUTTE le serie tv che seguivo (una per tutte Heroes che mi ricordo essere quella che ne uscì peggio)….che nostalgia, che tempi….
questo film l’ho visto al cinema ma a parte l’inseguimento iniziale, forse le scene nel deserto, l’abbigliamento spaziale che mettono a Craig mentre gira da fico sul Lago di Garda e la canzone iniziale (per me la migliore dei nuovi Bond, meglio anche di Skyfall) ricordo zero. Pensa te che pensavo avesse a che fare con l’energia solare e ora mi rendo conto di aver fatto un mischione con Sahara….
Ai problemi segnalati, aggiungerei anche un villain poco carismatico, a differenza del suo predecessore Mikkelsen, che bucava lo schermo. Forse anche per questo motivo nei film seguenti hanno fatto interpretare l’antagonista ad attori di maggior richiamo, già vincitori di Oscar, come accaduto a suo tempo con la scelta di Christopher Walken.
Su questo hai davvero ragione. a mio parere credo si aut problema di attore poco carismatico (come hai scritto) unito all’assenza di una caratteristica “forte” dell’antagonista. Che può essere anche una cosa cretina tipo piano assurdo, menomazione fisica, arma strana, ma ci deve essere.
eh, dietro al bond villain di questo film c’è tutto un ragionamento! forster voleva dare l’idea di una persona comune perché questo film doveva essere gritty come casino royale ma super realistico nei tempi: la crisi dell’ambiente, le speculazioni delle grandi corporation, il green washing, la politica corrotta, l’ipocrisia della cia… e il cattivo doveva essere un uomo d’affari come tanti, uno stronzo di merda sotto l’apparenza di un signore rispettabile.
mathieu amalric era arrivato sul set tutto gasato di fare un bond villain, voleva fare il matto, andare in overacting, aveva chiesto se poteva avere qualche deformità, tipo un uncino, un occhio solo, i denti neri e forster “no no il nostro cattivo deve essere REALISTICO, faremo un lavoro DI SOTTRAZIONE”
che per un film di bond è un’idea abbastanza di merda ma oh, avrebbe anche potuto funzionare se fosse statto scritto bene. invece non era proprio scritto e alla fine mr green risulta un manichino senza personalità e amalric, che è un attore bravissimo, completamente sprecato
Quantum hai perfettamente ragione.
Mi spargo un po’ il capo di cenere perché a memoria non associavo proprio Amalric – che in effetti è un grande – al film (tanto per dire quanto mi è rimasto impresso). Diciamo che hanno toppato pure nell’andare di sottrazione…
p.s. con Amalric sto recuperando quella roba cattivissima che è Wolf Hall.
Entrare a Siena da porta tufi, scendere nell’onda, attraversare piazza del mercato, parcheggiare in salotto, tutto questo sotto palio è pura fantascienza. Il film sarebbe stato più interessante se 500 senesi avessero preso la macchina di 007 e ribaltata, come sarebbe accaduto nella realtà
Film sbagliato sotto un sacco di aspetti e come se le sfighe non fossero abbastanza canna il villan (punto focale dei film di Bond tanto quando le girls) e il regista.
Conoscevo solo alcune delle beghe produttive della pellicola (la fretta e lo sciopero) ma non avevo chiaro il quadro generale. Ora, dopo questo pezzo, capisco molte cose.
Alla fine di sto film ricordo solo la Kurylenko (qua era al Top della forma), l’organizzazione segreta che getta le basi per la SPECTRE e il piano moscissimo del cattivo… Manco mi ricordavo di Siena e di Giannini per dire.
La storia del tipo con la ramazza mi ricorda un pò quella del “force kick” del Ritorno dello Jedi. In fondo la storia del cinema è fatta anche dai bloopers.
Del meme della comparsa posso ipotizzare che
O la comparsa in un momento di rivendicazione sindacale volle tenere la scopa sollevata perché era stata pagata solo per recitare e non per pulire il set
Oppure la comparsa in realtà era uno sceneggiatore sotto copertura col compito di rovinare il film (come se ce ne fosse stato bisogno)
A me quello che ha più triturato il tarallo, aldilà della storia non molto chiara come spiegato nel pezzo, è stata la regia. Sono andato al cinema fomentatissimo dopo aver fatto un altarino a Casino Royale nella mia cameretta e dopo la scena iniziale dell’inseguimento in macchina l’amico che è venuto con me mi ha detto: ma questi copiano da Jason Bourne! Tanto l’azione era girata DA DIO nel primo film (io ho sempre gli occhi a cuore già solo per la scena in bianco e nero di Casino Royale, e lì non c’è un cazzo di azione) tanto questo è girato ad mentula canis (parere personale eh, io non ci capisco un cazzo). Per il resto sottoscrivo tutto il pezzo, fotografia e location fantastiche ma un po’ poco (un po’ tanto poco) dopo Casino. Per me comunque il film di Campbell ha un’energia e un bilanciamento ineguagliati, gli altri belli sì ma non mi piacciono quanto Casino.
Mi pare di ricordare fosse pure morto uno stuntman girando la sbagliatissima scena dell’inseguimento sul Lago di Garda…sfighe su sfighe…
In quel periodo Giannini era il nostro Sean Bean, ogni volta che compariva in un film americano era per lasciarci le penne.
“Un film mediocre che rivedo spesso con piacere”
Definizione perfetta. Spesso mi capita di essere riluttante a rivedere alcuni 007 (soprattutto quelli con Roger Moore) oggettivamente migliori di Quantum of Solace. Eppure quest’ultimo lo rivedo spesso con piacere.
adesso so perché rientra nella categoria film strambi e dalla trama strampalata..in effetti lo si può sempre guardare a prescindere da quanto sia iniziato…altri simili ..La Leggenda degli uomini straordinari…Van Helsing…tutti i Transformers dopo il primo..Secret Window..e tanti altri chedi solito son sparati in 2 3 serata…questo 007 invece non passa quasi mai
Visto al cinema. Non ci capii niente ed in effetti non mi ricordo niente. Ma neanche il titolo ho mai capito.
Dal Mereghetti ho letto che significa “un po’ di conforto”, che Bond però ne ha molto in questo film…
sto titolo mise a dura prova sia il popolo anglosassone, che con quel “quantum” latino non sapevano proprio che cazzo farci, sia noi italiani per cui “solace” non è una parola in cui incorri molto spesso… comunque sì, significa “un po’ di conforto”, viene da un racconto breve di 007 anche se il film non è un adattamento di quel racconto. lo scelse un produttore un po’ a caso e all’ultimo secondo, probabilmente perché suonava esotico, ma da allora se ne sono pentiti tutti
ah, quel racconto breve in italia è stato tradotto come “Un quantum di sicurezza”
quantum è il nome di un noto recensore, solace invece è dove iniziavano tutte le campagne di ad&d negli anni 90. il resto sono leggende.
Io lo traduco come “Un minimo di sollievo”, che è poi quello che Bond cerca per tutto il film.
Grazie
E’ il titolo di un racconto breve di una raccolta di Fleming, che non c’entra nemmeno per sbaglio con la storia del film
E’ stato usato solo perchè era uno dei pochissimi non utilizzati
Mi ricordo di un ricordo, speriamo che non me lo scordo.(cit)
Ricordo di un film esteticamente bello dove il protagonista… fine del ricordo.
“Se in quegli anni avevi un blog sulle serie tv te lo ricordi eccome, il 2007”
Ricordo male io o Quantum è nientepopodimenoche Kaw di Serialmente?
sì ma senza il nientepopodimenoche
Nooo!!! Cosa scopro! Io da affezionato della prima ora sia di questo blog che di Serialmente (RIP!) ‘sta cosa la ignoravo!
@Quantum: a questo punto ne approfitto per ricordarti che stiamo ancora aspettando la recensione dell’ultima puntata di Smallville…
Che sito fantastico era Serialmente. Mi fece scoprire un sacco di capolavori. Il fatto che non ci sia un archivio degli articoli è equiparabile all’incendio della biblioteca di Alessandria
Kaw ti ricordi che per un po’ su Serialmente ci ho scritto pure io?
All’epoca mi facevo chiamare Skorpio per via dei fumetti che leggeva mio padre…
Con altri due o tre suonati abbiamo ritirato su il forum, serialmente.forumfree, ma ormai è’ diventato un covo di novax…
Visto al cinema con mio padre. Io uscii confuso e frastornato. Lui proprio di perde nella trama, poverino. Credo sia l’unico bond che non ho mai rivisto. Meglio bersaglio mobile. Almeno c’era walken
c’era anche ivan drago. di tutti i bond così così bersaglio mobile è quello con il cast migliore
Si ma con un Moore, a cui io voglio tanto bene, davvero andato oltre. Se già in octopussy mostrava gli evidenti limiti di età, in bersaglio mobile sfidava ogni credibilità. E ripeto: io difendo a spada tratta Moore ma quel film doveva evitarlo. Pensarlo a letto con grave Jones alla sua età…. Rischiava di smontarlo
Momento, momento, momento.
“La ciliegina che fece traboccare il vaso”?
Si dice “la scintilla che fece traboccare la goccia”.
Le basi, mon dieu, le basi!
Un po’ tutto sbagliato: il titolo del film, il villain, il progetto criminale, la bond girl,… a mio avviso uno dei peggio riusciti.
Nota di colore: ho rischiato di non sposarmi perchè mia moglie, sulla strada per la Chiesa e già in modalità sposa di bianco vestita, è stata bloccata dalla produzione per consentire le interminabili riprese dell’inseguimento sulla Gardesana: un segno?
P.S. non vi dico la sorpresa quando abbiamo scoperto che un mese e più di set cinematografico (con annesse rotture di scatole per i residenti), 3 Aston Martin (di cui una finita distrutta) attrezzate per le riprese dinamiche e un eserecito di attrezzisti sono serviti per 5 miseri secondi di film (girati pure male).
ma è una storia bellissima! “non mi sono quasi sposato per colpa di james bond”
Ammetto che nelle settimane precedenti il “Grande evento” la mia attenzione fosse grandemente attratta dal notevole spettacolo di un set di 007 nella nostra piccola quanto deliziosa Gargnano.
Per un fanatico come me delle avventure del più famoso degli Agenti di Sua Maestà è stata una coincidenza notevole o forse – chi lo sa? – un estremo tentativo di salvataggio da parte del mio idolo letterario/cinematografico.
Che sito fantastico era Serialmente. Mi fece scoprire un sacco di capolavori. Il fatto che non ci sia un archivio degli articoli è equiparabile all’incendio della biblioteca di Alessandria
Concordo, uno scempio! Ma nessuno lo può ripristinare online come archivio per esempio?
“Il tono del film: Bond non usa mai il fucile che compare in tutti i poster promozionali”
E’ il fucile che usa alla fine di Casino Royale per sparare a Mr. White, tra l’altro mentre questo sta entrando nella sua villa sul lago (di Garda?). E l’inseguimento inizia proprio lì! La continuity! Wink Wink!
Forse l’hanno messo nei poster promozionali sperando che il pubblico si ricordasse cosa fosse successo negli ultimi minuti del capitolo precedente… (io quando vidi Quantum of Solace proprio non feci il collegamento)
Ho appena finito di guardare Casino Royale, mi è venuta in mente quella didascalia e sono venuto qui a fare questo stesso commento. Maledetto, mi hai fregato! :D
(Comunque credo sia possibile accorgersene solo se riguardi Casino Royale subito dopo aver letto la recensione di Quantum)
Non è anche il fucile che usa per sparare agli scagnozzi del Quantum che lo inseguono in macchina nella scena delle cave?
L’organizzazione simil SPECTRE si chiama Quantum, lo dicono durante la “riunione” a teatro, nessuno ci ha fatto caso a quanto pare
Noto solo ora il tag “quanto devono avere rosicato a non essere riusciti a far uscire un film di 007 nel 2007?”
Nel migliore dei mondi possibili sarebbero usciti 2 007 nel 2007.
Tocca concordare con quasi tutto. E’ un film che aveva un potenziale infinito (Bond che ha una questione personale da risolvere, una cosa che non si vedeva da Una cascata di diamanti, Craig che dopo la pessima accoglienza alla nomina come 007 aveva convinto il mondo intero, la macchina ormai perfettamente oliata) ma che lo spreca malamente per questioni che non so come altro definire se non di sfiga e fretta. Lo sciopero degli sceneggiatori ha ucciso la pellicola già in culla, Forster – che secondo me non è nemmeno un cattivo regista, quel paio di cose sue che ho visto mi sono piaciute – non era l’uomo giusto al posto giusto.
Però ho sempre apprezzato molto come in Spectre, quando cercano di riannodare tutto l’arazzo del Bond di Craig, Quantum sia stato tenuto presente e siano ricomparsi anche dei personaggi. E’ un film non riuscito, ma che non viene negletto.
Ma il singolo dettaglio che fa capire tutto della sfiga/errore produttivo di Quantum of Solace per me è esemplificato tutto dalla sigla di testa. Per quanto Another way to die sia un signor pezzo (cosa che credevo di pensare solo io: scopro che ora siamo almeno in due) è stato preferito a un altro brano, la Forever (I am all yours) di Eva Almér
https://www.youtube.com/watch?v=DvJCFt1a3_4
che sarebbe stata facilmente tra le dieci, ma forse anche cinque, migliori canzoni bondiane.
Comunque alla fine qui nasce anche il fact che a Craig vengono bene i Bond dispari (il primo e il terzo) mentre faccia fatica nei pari (il secondo e il quarto): alla luce di questo ho ENORMI aspettative per No time to die.
Solo a me faceva cagare la canzone? Peggio era solo quella di madonna
QOS è probabilmente il più sottovalutato e ingiustamente stigmatizzato degli 007 per un motivo semplicissimo: è troppo serio. QOS ha il merito di aver traghettato la Spectre da villain da operetta dei primi 007 a organizzazione intangibile, multidisciplinare e istituzional-oligarchica, che ricorda le lobby moderne ed è fin troppo credibile come minaccia ai giorni nostri. A questo doveva servire questo film, un’operazione rivoluzionaria che avrebbe aperto ai film successivi con temi più attuali e toni più severi. Ma se questa era l’intenzione, l’operazione è riuscita anche troppo. L’impressione infatti è che, complice la pausa dovuta all’interlocutorio Skyfall, si sia temuto di aver fatto il passo più lungo della gamba e si sia fatta marcia indietro tornando in SPECTRE ad un antagonista solitario e vecchio stampo che forse era più nell’immaginario dei fans. Peccato, mi avrebbe incuriosito quel nuovo Bond.
L’ho visto! Al cinema!! Me lo ricordo!!! Che io le trame dei film di James Bond le dimentico mentre ancora guardo il film. Ma gli sceneggiatori, hanno poi ottenuto qualcosa?
La cosa che mi dispiace di più di questo film, è che sono andate sprecate due patate stellari come Olga Kurylenko e Gemma Arterton
Diverse come più diverse non è possibile, ma entrambe splendide