Ieri sera volevo giocare a Nobody Saves the World, un simpatico giochino colorato nel quale puoi diventare un uovo velenoso. Mi sono svaccato sul divano e ho fatto per accendere la console, senza successo. Il povero paddino aveva le pile scariche! Siamo nel 2022 ed esistono ancora oggetti elettronici che funzionano con le AA. Mi si sono dunque presentate due possibilità: togliermi la coperta calda dalle gambe, alzarmi dal divano, recarmi fino allo scaffale dove sono custodite le pile, aprire una nuova confezione, inserirle nel paddino, mettere le pile ormai scariche insieme alle altre pile ormai scariche che devo portare alla campana delle pile scariche, tornare sul divano, cercare nuovamente la posizione corretta e giocare; oppure guardare la Coppa Italia. Ho potuto così vedere la Juve battere 4-1 la Sampdoria, e Andrea Conti segnare il suo primo gol da quando è stato colpito dalla Maledizione di Milanello.
Questo è per dire quanto sono pigro.
Rispetto alla persona che ha inventato il titolo Mother/Android sono un vortice di iperattività ai confini della necessità di usare farmaci per placarmi.
In teoria sarei qui per raccontarvi quanto sciocco, banale e ingrigito sia Mother/Android, un film post-apocalittico che avete già visto molte altre volte e in versioni molto migliori di questa. Ma non riesco a schiodare il pensiero dal fatto che si chiami Mother/Android. Un film che parla di una madre, ma anche di un sacco di androidi, e che quindi è stato intitolato Mother/Android. È come se, boh, Shining si fosse chiamato Hotel/Axe Murderer, o Via col vento Big Fire/Racism. Mother, perché c’è una madre. Android, perché ci sono gli androidi. C’è un legame tra le due cose? Certo che sì, stanno nello stesso film. A parte quello?
Voglio dire, so benissimo che il modo peggiore per parlare di un film è dire “eh ma se però avessero fatto X invece di Y sarebbe venuto meglio”, perché non sono qui a giudicare le mie idee ma quelle di qualcun altro, nello specifico di Mattson Tomlin e di un milione di persone che prima di lui hanno scritto di robot e di post-apocalisse. Ma di fronte a un titolo come Mother/Android non sentite anche voi un richiamo ancestrale che vi fa sperare che ci sia qualcosa di più dietro a questo accostamento apparentemente casuale? Fine del mondo, donna incinta da proteggere a tutti i costi, non c’era anche secondo voi la tavola apparecchiata per il crossover definitivo tra Blade Runner e I figli degli uomini? Per una bella riflessione sul senso della vita intesa come fenomeno biologico, sulla commistione tra naturale e artificiale, tutte queste belle menate qui?
E invece no, invece Mother/Android parla di una madre (Mother) e degli androidi (Android) e dunque si intitola Mother/Android. E voi non capite quanto questa roba mi faccia contemporaneamente scompisciare e infuriare. È come chiamare Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare di agosto Naufragio/Odio/Amore, come se Star Wars si fosse intitolato Star/Wars, o se volete Space/Incest. Mi respinge a pelle. Provo a non pensarci per un attimo con questa SIGLA!
Ve la ricordate Chloë Grace Moretz? A un certo punto sembrava potesse diventare la nuova Qualcosa Fanning, poi è successo qualcosa che l’ha contemporaneamente rallentata nella sua corsa verso la fama imperitura e lanciata verso traiettorie di carriera più bizzarre ma non meno interessanti. Moretz ha sempre avuto, fin dagli esordi maledetti in opere altrettanto maledette, una straordinaria presenza scenica, e soprattutto, il vero motivo per cui Hollywood se l’è coccolata per un paio d’anni, l’aria di una che anche a trent’anni ne avrebbe dimostrati venti. Lo so che ne sto facendo una questione estetica ma non riesco a togliermi dalla testa l’idea che Chloë Moretz non abbia sfondato quanto avrebbe potuto perché a un certo punto è prevedibilmente diventata adulta e l’industria non ha apprezzato. Non sarebbe il primo caso di attrice a cui viene riservato questo trattamento, e di certo il suo non è un problema di talento.
Parto da lei perché Mother/Android è tutto suo; diviso in parte con il suo partner Algee Smith, ma se dovessimo farne un discorso di proporzioni direi che stiamo sul 65/35, forse anche 70/30. Ruota tutto intorno a lei, e tutto il peso del film sta sulle sue spalle. Il paragone più immediato che viene da fare è con Sandra Bullock in Birdbox, e non è un bel paragone. Ma Chloë Moretz non può farci nulla: proprio all’inizio del film scopre di essere incinta del suo fidanzato Sam, con il quale non è neanche sicura di voler davvero stare; e proprio mentre sta ponderando sul da farsi, tutti gli androidi del mondo si ribellano e cominciano a massacrare l’umanità.
Non esagero se dico che questa cosa succede all’improvviso, senza spiegazione, senza neanche un minimo di introduzione. Cioè: siamo a una festa di adolescenti e qui incontriamo tra l’altro un maggiordomo robot, che non può servire alcool al giovane padrone fino a che egli non pronuncia ad alta voce il PIN per il parental control. Il maggiordomo robot sorride sempre ed è quasi indistinguibile da un essere umano, se non fosse per una certa fissità dello sguardo.
Cinque minuti dopo il maggiordomo robot ha dipinto le pareti della villa dove si svolge la festa con il sangue e le cervella dei partecipanti alla stessa, un massacro al quale la povera Georgia detta G e il suo fidanzato e padre di suo figlio sfuggono per miracolo.
È qui che gli androidi smettono di significare qualcosa.
Stacco a nove mesi dopo, con Georgia ormai molto incinta. Il mondo, o per lo meno l’America, si è rapidamente trasformato in una Postapocalisse Standard, rispettosa delle regole in ogni minimo dettaglio, filtri blu compresi. Il fatto che siano stati gli androidi a fare tutto il casino non ha alcun valore: potrebbero anche essere alieni, creature degli abissi, figli di Cthulhu o separatisti nordcoreani. Tanto non li vediamo quasi mai: sono una minaccia incombente, silenziosa e invisibile, e per sopravvivere cosa bisogna fare? Fare silenzio, muoversi lentamente, stare lontani dalle strade e dalle aree urbane, fare tutte le singole cazzo di cose che la gente fa nei film postapocalittici, fare come in Bird Box, in A Quiet Place, OVUNQUE, pescate voi dal riferimento che preferite tanto vi assicuro che va bene, Mother/Android è un film sulla fine del mondo che è tutti i film sulla fine del mondo contemporaneamente, e quindi alla fine non ne è nessuno, è solo un pastone grigiastro sul quale spicca la sciarpa blu di Georgia detta G.
C’è una meta da raggiungere, l’esotica Boston, dove c’è l’altrettanto esotico e imprevedibile “avamposto umano che ti mette su una barca e ti porta in salvo, spargete la voce”, solo che Mother/Android non si prende neanche la briga di imbastire la classica Scena Con La Radio, o la sua versione semplificata cioè il Volantino Rivelatore. No, gli androidi s’incazzano, fanno la loro roba, e noi ci troviamo nove mesi dopo con Georgia detta G e Sam detto Sam che hanno già un piano chiarissimo in testa, e devono solo eseguirlo: prevede di spostarsi dal punto A al punto B.
E quindi il tempo come viene riempito?
Mother/Android ha due modalità. “Georgia e Sam passeggiano nei boschi, generalmente in silenzio, per fare atmosfera” e “Georgia e Sam sono nella loro tenda a chiacchierare, per cui li inquadreremo da vicinissimo con una stupida camera a mano e girando interi minuti di campo/controcampo e discussioni vacue”. A un certo punto la coppia comincia a elencare le cose che rimpiangono del mondo precedente: “Internet” dice lei. “Sushi” risponde lui. “E un paio di calzini puliti ogni giorno”. Basta, finisce lì. C’è tutto un discorso più approfondito sul dramma della povera Georgia, costretta a vagare in giro per l’America insieme a un feto e a un tizio che passa ogni secondo a dirle cose tipo “ti proteggerò” o “mi farei uccidere per te” mentre tutto quello che lei riesce a pensare è “mi fanno male i piedi”. Il film si apre, come dicevo, insinuando il dubbio che Georgia non voglia davvero stare con Sam, e passa tutto il resto del tempo a spiegarci perché, e a spiegarci anche perché se sei incinta di nove mesi correre nella foresta non è una grande idea.
Ci sono un paio di incontri con altre entità che spezzano in parte la monotonia. C’è l’immancabile Accampamento dei Soldati, dove Mother/Android fa una temporanea deviazione nel territorio del machismo più tossico per poi tornare nei ranghi. C’è l’incontro con Signor Spiegoni, di professione Deus Ex Machina. C’è financo un tentativo di colpo di scena, ovviamente telefonatissimo, e di finale un po’ a sorpresa un po’ shock. Ma onestamente una volta arrivato fin lì l’unica cosa che volevo era spegnere la TV per sempre e tornare a vivere nella natura nutrendomi di bacche e radici, per cui non saprei dirvi se davvero ha tutto l’impatto emotivo che crede di avere.
Di certo Chloë Moretz Ormai Adulta ce la mette tutta, più di quanto questo filmaccio si meriti. Certo, la sua interpretazione sembra uscita da un altro film, non da una parabola postapocalittica minimale, ma quantomeno riesce a smuovere qualcosa nel piattume generale. Vi ho già detto che ci sono gli androidi? Perché se li togliessimo e trasformassimo Mother/Android in un film che parla di una lunga passeggiata non cambierebbe sostanzialmente nulla. È tutto Mother e pochissimo Android. È una roba che al confronto Love & Monsters è Stalker.
E poi si chiama Mother/Android. Ci potete credere? Mother/Android. Che titolo idiota.
Quote suggerita
«Che titolo idiota»
(Stanlio Kubrick, i400calci.com)
Leggere una rece che massacra un film demmerda è sempre piuttosto divertente. Ma chiedo: perchè farsi tanto male? Perchè guardarlo? Perchè farne una rece? (tra l’altro io ormai i filmdemmerda li capisco solo dalla locandina. O dal titolo, appunto) Capisco che forse volevi farci ridere, perchè è inverno e c’è la nebbia. E grazie per questo. Però mi rimane il dubbio: perchè?
Perchè così non lo guardi o magari sei stato avvisato o magari manco ne sapevi dell’ esistenza. Cazzo, è il miglior servizio possibile, Pier.
Porgo ovvietà.
Completismo masochistico – guardo tutti i film con androidi/robot che mi capitano a tiro, colpa di Asimov… Questo è uno dei più brutti film di fantascienza visti nel 2021 che pure di fanta/ciofeche doc ne ha contate parecchie: 2067 battaglia per il futuro, La guerra di domani, Bliss, Awake… senza dimenticare Cosmic Sin che riesce ad essere contemporaneamente il peggior film interpretato da Bruce Willis e la peggiore comparsata di Frank Grillo.
@Pier
Ma perche non la smetti di scrivere minchiate a mo di spam, e ti apri un blog tutto tuo?
Sia chiaro, per curiosita’, non che provi particolare fastidio nei tuoi confronti.
Purtroppo un pò dello scoramento di Pier ultimamente lo stò vivendo anch’io: i nuovi formati di produzione e distribuzione hanno generato un nuovo mercato con molti titoli ma di qualità discutibile, ai quali per di più si ha sempre più facile accesso. Ergo inghitti tutto e non ti resta niente. Daniela ne ha citati alcuni, li ho visti tutti ma me li ricordavo. Questo Mother/Android è fatto senza idee, senza soldi e senza voglia. Se non fosse per la protagonista semi famosa nemmeno sarebbe stato da distribuire. E di film così ce ne sono tanti. Troppi. Vorrei ci fosse un sistema di preselezione che mi eviti di sprecare così male il mio tempo.
Questo ha scritto il nuovo Batman, aiuto…
Ha anche scritto Project Power, che era riuscito a farmi rivalutare Bright nella categoria “filmetto Netflix insulso dalla premessa vagamente interessante”.
Però ha anche scritto per la DC Batman: The Imposter, gran bel biglietto da visita. Proviamo ad avere fede.
Project Power è la versione Netflix scadente di Code 8, che pur con meno di un decimo del budget è scritto e interpretato 20 volte meglio.
Netflix ha solo rubato l’idea e fatto la sua copia scadente.
Visto per gli stessi, identici, motivi di @Stanlio Kubrick. Pigrizia patologica: scorrere col telefono decine di schede film era più faticoso che premere PLAY alla prima minchiata suggerita.
Il plot twist, lo ammetto, mi ha colto impreparato. Più che altro perché è idiota e un’arrampicata sugli specchi senza precedenti.
Comunque come sta crescendo male Chloë Moretz… sarà il make-up di scena, ma a 24 anni ne dimostra 40.
Non è vero dai, dimostra la sua età, e come viso secondo me davvero a 30 anni potrà passare per ventenne.
Il problema è che ai tempi di Kick Ass sembrava dovesse essere a breve una bomba sexy inesplosa, invece boh, è successo qualcosa…
E’ ovviamente molto bella, ma sembra piatta e sembra avere il culone, sempre. Non dico sia così davvero magari, SEMBRA però, in ogni film in cui la vedo. Proporzioni del corpo strane, o la vestono male. Boh.
Oh Bej/Commands.
In un presente alternativo un partito politico formato da tirannici espositori della nota fiera meneghina assumono il controllo del mondo.
Genere: distopico/dispotico.
Fottesega se Hollywood la sta sfanculando perchè è cresciuta nana, piatta ,col culone e in giro ci sono foto di lei con lo zoccolo di cammello in bella vista. Io la stimo ancora. Prossimo film che mi procurerò e poi ne riparleremo. Thanks. ;-)
Porgo niente ma è solo un attimo.
Non è nana. Ha un bello stacco di gambe in proporzione alla propria altezza. E rimane un tipo. La bruttezza è un’altra cosa. :) Il camel-toe è purtroppo un errore che molte femmine fanno. tra l’altro, off topic, io abolirei per legge i pantacollant: o sei fighissima e mi distrai e non riesco a fare nulla, o sei un cesso e commetti un crimine contro l’umanità a mostrarti praticamente nuda. Non c’è via di mezzo. Altra cosa che le donne non capiscono.
Un’altra cosa che le donne sanno è evitare uomini che si giustificano dicendo che è colpa loro se non ce la fanno 🤣
Magari quello che non capiamo noi uomini è che non necessariamente le donne si mettono un pantacollant per farsi ammirare le forme;)
Non ne facevo tanto un discorso di bellezza (è ovviamente bellissima), è più il fatto che ora che non sembra più una pedobambolina mi pare che la chiamino meno e non sappiano bene cosa farle fare. Come successo un po’ ad Abigail Breslin per dire, o a Liv Tyler a suo tempo.
L’ultima volta che l’ho vista era in “Tom & Jerry”. Non è cagna. Sa recitare, ed è caruccia. In effetti dovrebbero usarla di più. Il film in sè (Tom & Jerry) non valeva granchè. L’ho guardato per effetto nostalgia. Purtroppo non aveva cuore, non sapeva recuperare lo spirito (nè la qualità dell’animazione…ovviamente) dell’originale. Lei era forse la cosa più bella.
Liv Tyler. Bella. Trivia musicale. Ovviamente sapete che è figlia di… Steven Tallarico. Un figlio di calabresi. Ma cosa ve lo dico a fare, lo sapete. come Ronnie Dio (Padavona. Storpiatura di Padovano avvenuta ad Ellis Island). De Niro (storpiatura di Di Niro), Pacino…etc. etc. Gli Americani li hanno fatti il nostro Sud. E gli Argentini il nostro Nord. :)
Yes, Stanlio, mi riferivo ai parametri ollivudiani. Per me è bella, brava e le farei fare tutto assieme all’ Anna Taglio Gioia. Abigail , dopo il successo da giovincella l’ ho vista nel film con Ərzenegger , quello di lei zomba (che credo sia piaciuto solo a me in tutto il mondo, ma cazzo c’è un grandissimo Ərzy ) e poi in Zombilend 2 e devo dire che probabilmente si è intondita troppo e questo ai maledetti è più che sufficiente. Vedo in calo anche la Dakota nei confronti della sorella, ma per questioni recitative.
Porgo spregevoli ribassi.
Maggie è bellissimo, c’è Schwarzy che fa Clint Eastwood!
@Chuck
Arnold non binario mi ha fatto molto ridere.
Su Dakota, anche a me dispiaceva che stesse scomparendo all’ombra di Elle ma poi Quentin l’ha messa nella Manson family, scusa la rivincita.
Gigos, forse non sai del Natale 2019 in casa Fanning:
– “Auguri sorellona”
– “Ciao zoccola”
– “Invidiosa per il mio ruolo come Aurora?”
-“Tzk. Io ho fatto il film con Quentin”
-“I tuoi cazzo di piedi hanno fatto il film con Quentin. Non ho visto altro”
-“Ti cavo gli occhi”
Porgo i regali non scambiatesi.
Ahah, e poi finisce come Neon Demon.
Ma secondo te, io, Ciucco, con la mia carica di simpatia, sparo un “Ti cavo gli occhi” senza sapere di un implicito collegamento a Neon Demon?
Assolutamente sì.
Porgo Unabottadiculo
Con la differenza che nessuno si è mai sognato di sognare sogni erotici su Abigail Breslin.
Le recensioni di questo tipo sono utilissime, ci fanno evitare i film di merda come Neo evitava i proiettili in Matrix 1 – birth of diegesis.
Lasciato dopo 25 minuti. Già nei primi tre minuti speravo che i due protagonisti morissero male. Se sei incinta e non lo vuoi l’aborto è legale, quindi anche meno scene. La demenza di tenere un figlio dopo tutto ciò che succede poi è il top di una sceneggiatura scritta col buco del culo
In effetti, col mondo che ti scoppia attorno, con gente spappolata ovunque, perchè non hanno optato per una bella clinica 4 stelle con servizio in camera o , in alternativa, lui che le infila dei ferri da maglia nella topa , la prende a scarpate sulle ovaie, le fa un laccio californiano e poi le salta sulla pancia lanciandosi dall’ angolo del ring? Saranno gli stessi sceneggiatori ottusi di A Quiet Place, vedrai.
Porgo buchi di sceneggiatura e buchi nei preservativi
film da cestone dai…ieri visto Tides su Sky..sempre roba apocalittica ma con molte meno menate e protagonista più gnagna..non so quanto calciabile a parte per l’atmosfera e il tema..
mio trucco personalissimo e assolutamente fallace per riconoscere dalla copertina la validità di un film apocalittico….guardare se i protagonisti sembrano usciti da un photoshot di Patagonia, il marchio di abbigliamento ecofriendly più fighetto che ci sia…beh questi sembrano abbiano svaligiato lo store on line
Intanto grazie mille per la recensione e per esserti sacrificato per noi Stanlio. Io avevo una mezza idea di guardarlo ‘sto film e me l’hai fatta passare del tutto, grazie ancora.
Riguardo il tema maternità biologica/artificiale Netflix aveva già proposto tempo addietro “I Am Mother” (anche recensito qui peraltro) che aveva i suoi difetti ma anche i suoi pregi e vari motivi d’interesse per cui sinceramente non capisco il bisogno che ha avuto la piattaforma di presentare un altro film sul tema, specie se è uscito peggio.
Riguardo Chloe Grace Moretz spiace dirlo, perchè è un discorso indubbiamente sessista, ma temo che l’estetica abbia avuto la sua importanza in una carriera altalenante. Lei da bambina/ragazzina era veramente bellissima, cresciuta non è allo stesso livello, da ragazza/adulta è “soltanto” bella. Per cui è una buona attrice decisamente carina, non è stupefacente in nessuno dei due campi, di quelle che a Hollywood ce ne sono a legioni
1) Su C.G.M. mi sa che ha purtroppo ragione GGJJ qui sopra, essere bellissima e bravissima sia da bambina sia da adulta (e al contempo magari non farsi stritolare da Hollywood e/o dai tuoi avidi genitori) è un bel terno al lotto, infatti di Jodie Foster o Scarlett Johansson ce n’è una ogni generazione. Moretz però ha almeno due imperiture fonti di street cred:
1.1) A 13 anni era Hit-girl in Vigilante/McLovin e si faceva gli stunt* da sola, in pratica la bambina-mostro della stagione 2 di Killer/Actor (aka Barry) nel mondo reale.
1.2) A 12 anni era nel famigerato Summer/Simp che sì, è il manifesto hipster finale totale tombale epperò indirettamente innescò gli eventi che avrebbero portato alla fondazione della Libera Democratura Mortale di Valverde; insomma un brutto incidente che causa qualcosa di fantastico, un po’ come il ragno radioattivo di Spider/Orphan.
2) Non ho capito se questo è calciabile o eccezione immeritevole.
3) A me il titolo minimal piace, tutto sommato è onesto, facile da tradurre e si presta al meme.
——-
* Senza stare a chiederci come possa non essere illegale, agevoliamo diapositiva di minorenne che fa giocoleria coi coltelli https://www.youtube.com/watch?v=SxatnrkXDW4
@Gigos
“Non ho capito se questo è calciabile o eccezione immeritevole.”
La seconda che hai detto.
“A me il titolo minimal piace, tutto sommato è onesto, facile da tradurre e si presta al meme.”
No, non è onesto. Il titolo vorrebbe insinuare una direzione che poi il film poi non prende. E’ tipo uno “spoiler al contrario”, volutamente fuorviante.
Approfondire e chiarificare punto 1punto due si vou plé, please.
Danke.
Allora, io mi ricordavo che era spiegato nella Mission, ma poi si vede che l’hanno aggiornata. Comunque c’è una noterella anche nel primo post:
http://www.i400calci.com/2009/01/anno-2009-il-cineblog-della-morte/
In soldoni la leggenda narra che una notte tempestosa Nanni Cobretti, forse mal consigliato da una femmina tentatrice, forse dal demonio stesso, guardò 500 Days of Summer.
Disgustato dalla romanticheria, esacerbato dall’hipsteria, costernato dal Sundance, reso folle dalla frangetta di Zooey Deschanel, corse fuori e camminò per giorni sperando che la pioggia mondasse il suo peccato. Chiese perdono a Crom, non ebbe risposta, lo mandò al diavolo.
Infine essendo un vero uomo reagì.
Giurò di creare un santuario che fermasse la follia che per le strade andava, spezzasse le nostre catene, ci risvegliasse da quell’incubo nero e con l’occasione spiegasse a noi millennial ottenebrati la via del cinema giusto, cioè quello in cui le cose si muovono (lo dice anche la parola “cinema”).
Grazie mille, bro.
E qua mi tocca fare coming out… 500 giorni di merda a me piacque. Certo avevo 20 anni, ero in fase post adolescenziale e nella mia vita c’erano tante Summer Finn che mi facevano battere il cuore. Poi la combo Smiths + occhioni della Deschanel (che ammetto, ancora mi smuovono) in quel periodo mi avrebbe fatto piacere qualunque film.
Rivisto a 30 e rotti, ora che le donne ho imparato ad odiarle e Morrissey mi sembra tutto sommato un po’ un adorabile pagliaccio, è una roba semi-immonda. Ma poi come fai a fare un film del genere con Gordon-Levitt? Ok che era nel suo momento di gloria, ma porco tutto è l’attore con lo sguardo più gelido della storia. Ti credo che lei lo friendzonava alla fine.
E questo credo sia il commento più imbarazzante che abbia mai lasciato su questo glorioso sito.
Completismo masochistico – guardo tutti i film con androidi/robot che mi capitano a tiro, colpa di Asimov… Questo è uno dei più brutti film di fantascienza visti nel 2021 che pure di fanta/ciofeche doc ne ha contate parecchie: 2067 battaglia per il futuro, La guerra di domani, Bliss, Awake… senza dimenticare Cosmic Sin che riesce ad essere contemporaneamente il peggior film interpretato da Bruce Willis e la peggiore comparsata di Frank Grillo.
Beh ,c’e’ poco da fare, STANLIO sta una spanna sopra tutti.
FANBOYSMO molesto alert:
Fuoriclassifica inarrivabile: LUOTTO
Numero 1) indiscusso: Nanni Cobretti
Di qui in poi gusti personali:
2) Stanlio e Casanova parimerito
3) Miike, forse agevolato dalla qualità della materia prima su cui si trova a lavorare.
4) È dura ma la rece a Solo Dio perdona, riletta da poco, mi fa propendere per Jackie…
5) Mobbasta, di qui in poi non sono in grado di discernere figli e figliastri, tutti son pupille dell’occhio mio, forse mi garba meno Cicciolina, ma col fatto che si distingue così di prepotenza rischia invece di scapparmi ai primissimi posti.
I nuovi acquisti Xena e Gifuni sono eccellenti, e hanno già acquisito una loro voce, ma debbo far loro l’appunto che li trovo troppo simili ai vecchi redattori. Ora, questo è tutt’altro che un minus, specie in virtù del fatto che sono coetanei dei vecchi e dunque non li si può accusare di usare uno stile non loro, tuttavia da chi scrive sui Calci ci si aspetta qualcosa in più, essendo stato ‘sto sito così diabolicamente rivoluzionario.
E allora avrei forse sperato che due nuovi calcioredattori mi aprissero una finestra su un nuovo linguaggio e tutto un nuovo mondo, che mandassero in pensione tutti i “gegni!” di un tempo, mostrandone la mediocrità come seppero fare iCalci il decennio scorso.
Mapperò io credo che ciò non sia più possibile. I i400Calci sono nati in un’epoca… beh in verità in un’epoca insulsa, ma straordinaria dal punto di vista dei cazzo di blog. All’improvviso tutti potevano far arrivare le proprie riflessioni al mondo e credetemi che ci sono rimasto, all’epoca, a scoprire quanta cazzo di gente intelligente, geniale!, anzi, come non si poteva che esclamare, ci fosse in giro. Ogni riflessione, ogni pensierino uno potesse fare, su un argomento qualsiasi, c’era sempre chi ci aveva già pensato, già l’aveva metabolizzato ci aveva fatto l’ironia e la controironia, ma non così, fine a se stessa, capacissima bensì anche di smascherare tutte le retoriche che, si sa, sono sempre stratagemmi per servire il potere. E investa specie di Vienna di inizio ‘900 i400Calci spiccavano sublimi. Vi dirò che in quell’epoca mi sentivo così piccolo, ovunque mi girassi c’era sempre uno che stava un passo avanti, e di un passo da gigante. Ma in quella stessa epoca gli attuali egemonizzatori del web hanno cominciato la loro ascesa alla solita maniera dei cancheri di ogni specie. Melliflui, si fingevano innocui, offrivano i loro servigi aggratis, protestavano schermendosi di non voler dar fastidio, umilmente pregavano che si consentisse loro di dare una mano, ed ecco che già ti avevano in pugno. Così facile era utilizzarne gli infingardi servizi, che non si poteva che esserne ammaliati, e ben presto anche chi voleva resistere dovette capitolare, pena esser tagliato fuori da tutto.
Beh, che dire, per me il bel risultato è una cultura di internet di cui Pier (che tuttavia è un amico e che saluto – senza ironia, son convinto che si redimerà e diventerà una colonna della sezione commenti de iCalci) è l’esempio: più che un Bimbominkia, più che un Boomer, un Bimboboomer. Altro esempio sono i meme, da genialate che erano, trasformati nel peggio strumento della pigrizia mentale più sfrontata e infatti ormai solopiù che branditi per spandere liquami propagandistici goebbelsiani. Al punto che ormai il giornalismo mainstream, che pure nel frattempo (essendo rimasti a consumarlo solo i vecchi più zozzi) è riuscito nell’incredibile impresa di aumentare in retorica di bassa lega e servilismo, peggiorando in contenuti e inchieste, questo stesso giornalismo caduto più in basso che mai, ha gioco facile a proclamarsi argine di ragionevolezza contro le cazzate complottistiche e paracomplottistiche in cui non crede nessuno se non quattro svitati, ma che orde di shilloni di ogni genere e specie spingono per confondere una popolazione mondiale inerme e che giustamente non può più credere in tutte le cazzate della sedicente democrazia.
Che amarezza.
Mi scuso per l’OT, sperando sia giustificato dal disprezzo che ha suscitato il filmetto recensito (che per la verità pare incontrare i miei gusti).
Imploro vieppiù di aiutarmi scacciare la malinconia che mi è scesa impegnandoci una buona volta a tentare la cazzo di classifica: i migliori pezzi dei Calci ever. Facile prevedere che la rece di Transformer 3 salirà sul podio e che Luotto se la stracomanderà da massiccio qual è ora sempre.
Porgo mesti saluti.
Ma possibile che io ingeneri tanto odio verso me stesso? E debba leggere questi commenti…a metà accorgermi subito che lo stronzo di cui parli sono io… e poi leggere il mio nome. E poi leggere, leggere….leggere. E capire poco. Perchè sarò anche Bimboboomer però ragazzo: soggetto, verbo e predicato. E sintesi.
Mamma mia! Io ringrazio per tanta celebrità e importanza che mi dai. Ma come diceva il proverbio “Mi sö poca gent” ( Io sono poca gente).
E poi questa è o non è una sezione che si chiama Commenti ? E io commento. Ma commentare per dire che un’altro commentatore è così e cosà, è infantile. Ebbasta.
Fate così, quando leggete Pier, saltate a Piè pari.
Non rompermi le palle, Pier, non vedi che sto piangendo, coglione?
È che una volta c’erano diversi commentatori aggressivi abituali ma da diversi anni i toni si erano calmati. Ultimamente c’è stato un revival e siccome di questa nuova leva tu sei il più rumoroso vieni preso ad esempio.
Pier: Are you totally deranged?
Bugo: [long pause.] You pompous, stuck-up, snot-nosed, English, giant twerp scumbag, fuck-face dickhead asshole!
Pier: How very interesting. You’re a true vulgarian, aren’t you?
https://www.youtube.com/watch?v=uxEcxELLVAs
Pirandello ci sarebbe andato a nozze qui dentro.
@Bugo My friend, vedo che la nostalgia scorre forte in te… da cosa è dovuto tale scoramento? Chi ti ha innescato la tristezza arrivando al punto da farti sgorgare le lagrime?
@Bugo, sei troppo malingonigo e vederti così spezza il cuore. I bei tempi sono andati, i blog li ha uccisi facebook, chi aveva da comunicare ora manda solo segnali d’ allarme che l’ umanità non comprende più, regredita di un centennio in una sola decade. Quando mi sento così, reagisco con cattiveria e mi ascolto un brano da pogo, uno di quelli che la malinconoia se la inchiappetta a secco. Porco due se mi passa al volo:
https://youtu.be/CvNds3BoLmw
Porgo woofer distrutto
Caro Chuck, ti ringrazio per il pezzo, effettivamente ha una bella pacca, ma se devo fomentarmi preferisco ancora quei metallari degli U2, o quel provocatore di Jovanotti, naturalmente il Jova anarchico dei primi tempi, quando ancora non si era convertito al cantautorato e alla musica sinfonica.
E a te, caro Takeshi, che sei stato al mio fianco in tante battaglie e anche adesso nella sconfitta mi sei vicino, un abbraccio sincero. Come potrei non essere triste? Le nostre ultime epiche sortite sotto la rece di Orecchiobolik sono state purtroppo il canto del cigno di un’epoca che è tramontata; ormai il famoso algoritmo, di cui tutti parlano, ha distrutto il nostro mondo di cazzate e cazzeggi.
Un tempo eravamo noi a fare l’internet, o almeno l’internet che contava, adesso l’internet te lo cuciono su misura addosso, e così la bimboboomeraggine la fa da padrone. Guarda il nostro comune amico Pier (che mi ha promesso di non rispondermi più e sono sicuro onorerà la parola data): non ha capito un cazzo dei nostri scambi e crede di aver vinto (cosa, poi?) e per menarsela posta un video, che non è un meme, ma è l’equivalente di un meme, cioè una risposta pigra, preconfezionata e globalizzata (da Giacarta a Canicattì usano tutti gli stessi meme e si credono pure dei gaggi). Questa cos’è, se non bimbominkiaggine?
Ma i bimbominkia son giovani e coglioni, e cresceranno. I Boomer no, I Boomer ostinatamente se la credono, sono convinti delle loro stronzate, i Boomer hanno il coraggio di dire: “io non sono razzista perché penso che anche un negro può essere stronzo”, “io non sono omofobo, ma mi stanno sul cazzo i trans perché rispetto troppo le donne” (purché si vestano come dico io); scrivono puttanate del genere e pensano pure di essere dei ribelli. Un tempo queste profonde riflessioni erano relegate ai baracci dove risultano tollerabili e quasi doverose, oggi le diffondono su tutto l’internet attraverso meme ben più perniciosi dei vecchio “buongiornissimo caffè” di cui sono peraltro l’evoluzione.
Certo tutta questa idiozia è sempre esistita, ma il vecchio internet, in cui sono nati siti come i400Calci, l’internet in cui i400Calci non erano che uno dei tanti blog interessanti, quell’internet poneva un argine di superintelligenza lollissima a questa marea di idiozia. Oggigiorno che l’internet libero non conta un cazzo, che la maggior parte dell’internet sta dentro Facebook,Toktik e cazzate varie, la gente intelligente, ammesso che esista, se ne sta chiusa nella sua bolla e scommetto che per via dell’autoreferenzialità forzata che ne consegue anche il livello d’intelligenza è parecchio calato. Ripeto, siamo ormai a un punto tale che i cosiddetti giornaloni e persino la TV sembrano roba seria e cazzuta. Ma ci pensate che ai tempi in cui sono nati iCalci c’era pieno di blog di gente che come niente fosse faceva il culo a quelli che sembravano i grandi pensatori controcorrente del discorso mainstream?
Concludo dicendo che il fatto che siamo un esercito sconfitto si vede anche da questo: che sia proprio uno come me a lamentarsi: io in verità all’epoca non partecipavo affatto, mi limitavo a guardare. È sempre così per le grandi armate la cui epopea è terminata. I protagonisti sono morti o han fatto carriera svendendosi e restano a cantarne le gesta i miserabili come me; questo almeno è quel che imparato su Skorpio e Lanciostory.
Porgo sputazzata catarrosa da reduce.
Dimenticavo di dire che prima ancora di Facebook, Instogram e Toktik, il colpevole è Google, che spinge solo contenuti commerviali o insulsi, tuttuguali, scritti da schiavetti terzomondani incatenati alla scrivania a scopiazzare contenuti scritti da gente uguale a loro. Per il momento si salva solo Youtubo, ma vedrete che adesso che Google sta imparando a intellegere quel che viene detto nei video che ospita, lo ridurrà alla stessa stregua del resto del web.
Porgo offtopici saluti.
Ringrazio per il sacrificio: mi hai risparmiato una tafazzata sugli zibidei.
Pensavo fosse una versione B di “Raised by the Wolves”, e quello sì che poteva davvero avere un titolo del genere…
Guarda il caso, proprio ieri ho letto in giro una rece di “Nobody Saves the World” e ho pensato, questo gioco sembra proprio carino. Poi scorro più in giù e vedo la colonna sonora di Mother e vengo definitivamente conquistato (anche se personalmente preferisco EarthBound, Mother 3 era interessante ma per un motivo o l’altro non l’ho mai finito)!
Il film? Boh, non dico nulla perché frega cazzi e non penso valga neanche la pena. Riguardo il titolo, mi ha fatto venire in mente che c’era un film chiamato “M/other”… se non altro lì almeno hanno tentato di fare un gioco di parole.
Effettivamente il film si muove nel solco del già visto, senza osare più di tanto, Netflix ogni tanto scodella certi film che sembrano partoriti da registi bimbiminkia drogati di The O.C. e serie minchiate varie. Qui se non c’era Chloe ero già a chiedere il rimborso dell’abbonamento alla major, per essere il primo film in streaming dell’anno è stato una mezza delusione, perchè Netflix ha speso pochissimo per fare library, ovviamente riuscendo, alla fine del pellegrinaggio della madre coraggio Georgia la cosa migliore dopo il riferimento palese a Scream- urla nello spazio rimangono gli ultimi 5 minuti, in cui il coniuge schiatta e lei rimane senza figlia regalata ai coreani che ovviamente hanno tutto sotto controllo, quindi lei va con la resistenza e forse diventerà la nuova Sara Connor ho una post-casalinga errante nella terra di nessuno. Sipario!
Io sono appassionato di film di fantascienza, credo di aver visto quasi qualunque uscita recente tra netflix&amazon.
Ma sto film appena ho letto l’accoppiata titolo/cloegracemoretz… una puzza forte cominciava a salirmi, ma gli ho dato una speranza… e poi ho resistito solo i primi 5 minuti e 1/2.
Se avessi letto prima la recensione di Stanlio quei cinque minuti li avrei spesi molto meglio nel farmi uno shampoo, e sono calvo.
Saltato a piè pari CONVINTISSIMA fosse il sequel di ‘I’m mother’… Voglio dire: ci sta una madre, ci sta l’androide, aveva perfettamente senso. Continuerò a ignorarlo anche ora; in quanto al tema: perché Chloe GM non abbia sfondato, il fatto che faccia solo film mediamente orrendi potrebbe avere un suo perché (forse voi avete dimenticato e perdonato il remake di Carrie, io no :)
Cazzata/Standard.
Basta con questa fantascienza ad ogni costo del discount.
L’ottimismo è una gran cosa, ma lasciare il finale aperto in un film così illudendosi che ci siano le basi per un sequel significa aver esagerato con l’LSD.
La Chloë per essere brava è brava, ma un film così *sbagliao* in tutte le sue parti (o diversamente sbagliato – vedi Carrie…) tira giù persino lei.
(gli scettici sul talento effettivo di CGM possono recuperarsi le puntate di 30 Rock in cui fa la nemesi malvagia di Alec Baldwin)
La scena di apertura mi aveva fatto (un minimo) sperare in qualcosa tipo “Robot Overlords”, poi stacco di montaggio e tracollo verticale (della trama, del film, dei miei maroni)
“… damn you, Jack Donaghy!!!”
Caro Stanlio, che te devo dì, a me è piaciuto e un 7,5 glielo do. Mother/Android è la storia di una madre programmata per proteggere il figlio. Fa cose che portano tutto all’ unico fine:
SPOILER rompe il cazzo al padre appena questo dimostra debolezze/eccesso di machismo che mettano in pericolo il nascituro, quasi lo molla al suo destino di morte tantissima per seguire uno che sembra darle più certezze ( ma lui poi frigna come una mammoletta e allora lei rinsavisce), fa accoppare una città pur di salvare il figlio e poi il sacrificio finale.
FINE SPOILER
Su di lei ritiro tutto: è una gnocca pazzesca, tutt’ altro che nana e soprattutto ancora brava. I robottoni terminator , i droni , mi hanno anche divertito. Ci sono mooolti tempi morti, verissimo, ma non è un film fantascienza d’ azione, ma fantascienza drammatico/sentimentale, quindi sono giustificabili. O forse no, dipende anche da come ti girano in quel momento. Oggi mi sento mammoletta quindi voto alto. Non odiarmi. Anzi, facciamo un figlio.
Porgo distinte foto di famiglia
Dopo scritto: in certi momenti lei è talmente stronza che ti dà l’ idea di una che, una volta messo il nano dove va messo, avrebbe potuto chiedere i risarcimenti all’ ottimo cosplayer del tenente Dunn. Fortunatamente lui se la cava…
Porgo orgoglio maschile.
Ottima rece. Una domanda per tutti: ma non vi sembra che la cosa che più spicchi di tutto il film sia il fatto che sembra fatto totalmente al risparmio?
Tipo con un budget da 10.000 euro?
Fateci caso: per il 90% del film ci sono solo i due coprotagonisti che camminano o stazionano da soli in mezzo al niente. Poi una casa desolata. Poi un’altra casa desolata con altri 4 fessi (gli “androidi” che tengono prigioniero lui. Poi l’accampamento sfigato dei militari. Sembra un film fatto veramente, ma dico veramente, con due lire. ‘na roba da poracci, insomma. Ah, e casualmente gli androidi sono indistinguibili dagli umani (se non per gli occhi che si illuminano… bah)… cosa che aiuta a risparmiare parecchio sugli effetti speciali.
‘na poracciata come non ne avevo mai viste prima.
Cazzo ne so. Nel senso che la tua domanda è lecita, giustificata, quasi tutti i recensori in quasi tutto l’ internet scrivono “poco budget” , ma nessuno che dica quanto. Per me, per quello visto, può essere costato al massimo 10 milioni + i soldi della benzina per la moto.
Porgo pregiati chissàchissà
Dispiace per questo film perché come tematica, incipit e “twist” poteva ricordare benissimo certi gioiellini tipicamente tratti da P.K. Dick… che magari piacciono a pochi, ma a me sì.
E invece nulla, è proprio una roba al risparmio con tutto sulle spalle di un’attrice pure brava, ma comunque professionalmente ancora acerba per portare a casa un film da sola.
Tra l’altro resa odiosa dalla sceneggiatura come la peggior moglie capricciosa di sto mondo, solo che invece che le beghe domestica c’è la cazzo di apocalisse intorno.