Nightmare Alley è un film bellissimo. Ti tira dentro, ti stordisce con la bellezza delle immagini, degli attori; ti ipnotizza ad ogni secondo con la produzione sontuosa, il world-building, la fotografia contrastata e livida, coi riferimenti al film noir; ti getta in questa storia di magia e di trucchi e ti incanta con tutti questi suoi trucchi per nascondere la dura realtà: Nightmare Alley è un film del cazzo.
1939, somewhere in America: Bradley Cooper è Stan Carlisle, un uomo con un mistero alle spalle (ovviamente); arriva per caso in un circo ambulante pieno di personaggi pittoreschi interpretati da caratteristi impeccabili e, complice il suo bel faccino, si fa assumere da Zeena l’Indovina (Toni Collette, meravigliosa) e da suo marito Pete, un vecchio alcoolizzato che la aiuta col suo numero. Ma Carlisle ha altri piani: prima si fa insegnare tutti i trucchi del mestiere, poi scappa con la “ragazza elettrica” Molly (Rooney Mara, anemica nell’incarnato e nella recitazione). I due fanno fortuna a Chicago esibendosi nei circoli danarosi, finché una sera una misteriosa terapeuta (Cate Blanchett, perfetta come femme fatale demoniaca) tenta di smascherare il gioco di Carlisle, e non riuscendoci, gli propone di circuire un uomo ricchissimo e pericoloso. Carlisle, che se vedesse davvero nel futuro scapperebbe a gambe levate, va invece nei cazzi; arrivano altri caratteristi impeccabili, scenografie ricchissime, un contrappasso dantesco e finalmente Guillermone può dedicarsi alla divinazione di quante nomination agli Oscar riuscirà a portare a casa stavolta.
Il problema è che l’interesse per le azioni dei personaggi latita; gli attori fanno tutti un ottimo lavoro, ma per esempio, Bradley Cooper è troppo vecchio per il suo personaggio. Il mistero di cui Carlisle si adombra è un episodio recente, ma il film non si perita di spiegare chi fosse prima; ciò toglie tensione ad uno snodo narrativo molto importante con protagonisti Carlisle, Pete e una bottiglia di alcool non bene identificata, perché noi semplicemente non sappiamo che cosa Carlisle è in grado di fare, fin dove può spingersi nel male e, soprattutto, a che scopo. Sappiamo però che di punto in bianco è diventato prestigiatore, elettricista, falegname, pittore…
Analogamente, la terapeuta Lilith Ritter sembra agire per un puntiglio, una mera questione d’orgoglio che mal si addice all’intensità con cui Cate Blanchett la ritrae; vorrebbe essere la controparte di Louis Cypher in Angel Heart, ma le manca una motivazione valida – e non bastano un paio di battute a effetto (“Tu non inganni le persone; sono loro a ingannarsi da sole”, pazzesco, oh!) o le sessioni di terapia: anzi, lì la banalità della scrittura viene letteralmente allo scoperto. Persino la cicatrice che porta sul petto avrebbe potuto avere un peso molto maggiore, invece viene mostrata per pochi secondi e poi abbandonata, sprecata. E a proposito di spreco, si veda la sequenza nei bagni maschili della stazione dei Greyhound: potenzialmente è un gioiello di slapstick, un tripudio di ambiguità e doppi sensi; invece si risolve in una innocua scaramuccia fra Molly e Carlisle, quasi… come se… no, non voglio scriverlo. Va bene, lo scrivo: come se fosse mal diretta.
Non me ne vogliano i fan, ma questo film è una plateale paraculata, senza un briciolo di spontaneità, in cui ogni elemento è freddamente calibrato al millimetro per diventare un puro e semplice Oscar-bait, a cominciare dal cast – ah, ma c’è anche Willem Dafoe? Ma certo! Ah, ma anche Clifton Collins Jr.? Ma ovvio, come fa a non esserci? La vera sorpresa del cast, semmai, è il cameo di Romina Power, un omaggio al padre Tyrone che aveva interpretato Stan Carlisle nella versione originale del 1947. L’impressione generale è che il prestigiatore Del Toro non abbia nessun coniglio bianco da tirare fuori dal cappello a cilindro, e che allora si nasconda dietro una cortina di lustrini, rossetto scarlatto, freaks, luci soffuse, neve, pistole d’oro.
Ultima nota di demerito al messaggio proibizionista: in questo film, l’alcool è sempre e soltanto foriero di rovina. Ora, capisco che si svolga nel 1939, che sia un remake di un film del 1947, e che in generale riprenda gli stilemi del noir – ma al giorno d’oggi, così neopuritano e moralista, una continua paternale contro l’alcool suona più come un gesto performativo autoassolutorio e deresponsabilizzante, o per dirla con parole più corte: che palle!
DVD-quote:
“Ora per ripicca mi bevo un Martini”
Cicciolina Wertmüller, i400calci.com
Il primo periodo della rece descrive perfettamente il mio sentimento verso credo praticamente tutta la produzione di Del Toro.
Per me il più sopravvalutato degli ultimi 20 anni. Ante forma dell’acqua potevo anche dubitare che fossi io a non capirlo, ma il mostro marino tenerone e foriero di statuette è la conferma che Pacific Rim non è stato un semplice inciampo. E’ un mestierante, con nemmeno tanto estro. Oltre le fatine squartate c’è ben poco.
Puzzava dal trailer e dal fatto che (almeno per me) sia saltato fuori un pò dal nulla…di solito i suoi film, anche i solo progetti, sono sempre fonte di trepidante attesa…lo pescheremo dal cestone a sto giro.
Ma quale cestone, su. Come al solito cade un sassolino e via via si trasforma in una frana. Al netto di qualche difetto il film è molto buono.
naa ma per cestone intendo lo streaming netflix prime sky ecc…anche perché mi è stato detto che al cinema in lingua non originale fa letteralmente cagare..quindi tanto vale aspettare…io sono un fan di Guillermone quindi non ho voglia di uscire dalla sala preso male.
Se sei fan di Del Toro vai a vederlo al cinema, comunque non te ne pentirai anche solo per il comparto tecnico.
blasfem
blasfem (riferito a un nickname)
Segnalo un -probabile- refuso nella recensione:
“Ma Pete ha altri piani: prima si fa insegnare tutti i trucchi del mestiere, poi scappa con la “ragazza elettrica”
Non dovrebbe essere Carlisle a scappare?
Corretto, grazie per la segnalazione!
A mente fredda sono d’accordo con Cicciolina (che mi conquista con la gif della signorina Silvani piazzata al millimetro), però in sala me lo sono goduto.
Ultimamente dopo tanti film visti al cinema dalla messa in scena sciatta arriva Guillermone nostro a mostrare i muscoli, il circo dei freak è casa sua e Cate Blanchett pare uscita direttamente dagli anni ’30.
Poi certo, probabilmente è tutto fumo e niente arrosto (e certamente ai più smaliziati darà fastidio il palese Oscar-baiting) ma fosse questo il livello dei film del cazzo…
Vabbuo’, mi pare che pure Crimson Peak l’avevate trattato come cosa indegna per i vostri preziosi occhi, e invece ai miei fessi occhi era sembrato una figata. Spero e conto che cosi’ sara’ anche stavolta.
Se ti era piaciuto Crimson Peak, questo lo apprezzerai anche di più, quindi vattelo a vedere!
foriero ovvero che precede o che segue?
Entrambi, poiché come canta il poeta esso è “la causa di, e la soluzione a, tutti i problemi della vita!”.
Homer Simpson, quando i Simpson erano grandi
Recensione tranchant. Del Toro è un altro che fa film un pò diversi l’uno dall’altro ma sicuramente accomunati da una bellissima messa in scena. Vedremo.
Io ancora non lo perdono per non aver diretto e prodotto Pacific Rim 2 e averlo ridotto a una copia dei Transformers.
Del Toro con Pacific Rim 2 non poteva fare granché: si è presentato con una sceneggiatura e un budget, ma la produzione gli ha sospeso il tutto. Nel mentre la Legendary è stata comprata dai cinesi, gli hanno cassato lo script che infatti è stato stravolto. Da autore qual è, ha fatto benissimo a levarsi dal cazzo e passare all’incasso come produttore.
Io voglio sperare che questo film sia solo un modo furbone per farsi dare i big money e fare lui il Guillermone trans-nazionale con quel pazzo di Tom le montagne della follia di quel deviato di Lovecraft. Il mio sogno, più che la mia speranza. Chthullu Forever.
Non è una recensione ma un libero sfogo di un opinione personale di chi non è riuscito ad immergersi nella trama e nel fattore, non tutto dev’essere spiegato per forza. Un film che evoca sentimenti nello spettatore è un film che funziona ed è liberissimo di lasciare spazio alle speculazioni, cosa che rende ancora più vivo, soprattutto nel tempo una storia come solo Del Toro sa raccontare. Questo è un attacco vago e meramente personale, privo di fondamento che non analizza nulla, tutt’altro è spudoratamente superficiale. Chi scrive recensioni dovrebbe essere una persona che ha una mentalità analitica e sa distinguere molte cose, dalla scrittura, alla sceneggiatura, ai retroscena, al carattere del regista, mettere in conto molto cose e lasciare SOLO PER ULTIMO il proprio giudizio personale ed essere quantomeno professionale, evitando parolacce.
@Bugo. il commento appena sopra è di quella persona con cui mi confondevi? :)
Vai, mostraci la tua recensione. Scrivila tu. Poi la valutiamo.
nome proprio check…sbrodolata check…non ho mai letto una recensione di questo sito …check…inutile dire la conclusione …
Per me c’è anche un altro livello di lettura: immagino cicciolina partire, nei confronti di del Toro, con un atteggiamento da tabula rasa: nessun pregiudizio né simpatia /antipatia. Analizza il film e si accorge che sostanzialmente è molto bello da vedere ma la bellezza della confezione è sproporzionatente migliore del contenuto e che qualche passaggio è inequivocabilmente furbetto. Del Toro, complice l’oscar vinto con the shape of water, magari è ormai conscio di quali siano gli artifizi estetici che lo possono portare ad un’ altra statuetta. Quando ti affermi alle volte puoi aver paura di sbagliare e non osi, perdi la spontaneità e quindi il tocco magico. Oppure ti fai sedurre dal successo e ti specchi, ti siedi sulle tue caratteristiche che più, hai scoperto, piacciono alla gente che piace.
Alla luce di questo, cicciolina imposta la recensione come una conclusione che ha precedentemente tratto analiticamente e non partendo dall’ antipatia a pelle. Lo stile colloquiale e personale che è cifra del sito rende poi la recensione ancora più tranchant ma non per forza frutto di “antipatia personale”, non per forza “priva di fondamento”. Non dico sia andata così ma potrebbe tranquillamente essere.
Poi, certo, anch’io avrei desiderato maggiori argomentazioni, se non altro perché del Toro mi piace e vorrei che chi ne sa più di me cogliesse ogni occasione per spiegarlo approfonditamente.
Madonna di Dio quanto faceva pena The Shape of the Water, forse il film più dimenticabile di tutti i tempi
più dimenticabile? naaa
A parte l’osservazione su BC troppo vecchio e poco altro, una recensione non proprio brillante.
Sinceramente al netto delle battute Cicciolina ha distrutto il film, al di là del fatto che NON CREDO VINCERA’ NIENTE AGLI OSCAR non sono questi ultimi il metro di giudizio per questo ennesimo di Del Toro. Personalmente ho trovato Bradley Cooper in parte, considerando che il ruolo doveva essere di Di Caprio che insomma… non ero sicuro. Dire che Bradley è troppo vecchio per il ruolo poi è proprio una supercazzola senza scappellamento. Domina la scena, R. Mara finisce ovviamente da parte, Toni Colette invece si ritaglia lo spazio, così come tutti gli altri, da Wilem Dafoe a David Strathairm, senza considerare Ron Hellboy Pellerman.
Il film è diviso in due parti, la prima con Stan che “riparte” fuggendo dal suo passato per approdare alla fiera delle illusioni( qualcuno non ha capito neanche questo) da qui diventa “qualcuno” anche se è uno scappato di casa dalla morale a corrente alternata e diventa un consumato arrivista. Impara l’arte da Strathairm e diventa un mentalista. La seconda parte inizia con una fuga come la prima, fama e successo, e anche l’amore. Ma ovviamente bugie ed inganni porteranno Stan a finire a giocare un gioco pericoloso eccetera. L’unica pecca del film è che a 30 minuti dalla fine (ne dura 150) avevo capito che l’uomo bestia sarebbe comunque riapparso… cerchiamo di non essere troppo superficiali con le rece. Va bene che è un gioco, ma ogni tanto conviene guardarsi indietro! Senno gli alieni cattivi scendono e ci invadono!
Capisco Alfonso.
Anche i commentatori sono tutti strani: se si piglia per i fondelli diabolik e apriorisricamente si apprezza la rece, ciò non vale se lo si fa con un film che piace (non necessariamente questo.a me piacerà credo, per ragioni che non sto qui a dire…).
Si distrugge un Del Toro (forse) minore, ma prima si dice che non si può non volere bene a ( quella MERDA di) Matrix revolutions.
I recensori sono diversi, capisco. Ma rimane una mancanza di linea.
IO HO CAPITO che è un sito GONZO. Molti no, sembra.
Vivaddio che il recensore critichi del toro, secondo parametri secondo lei rilevanti.
Però state attenti perchè i lettori vi aspetteranno al varco: vediamo il prossimo horror da due lire esaltato come capolavoro o il prossimo film d’azione da due lire che osannerete.
Poi Alessandro dice cose contraddittorie nella stessa frase. Peccato io abbia fatto tale brutta impressione: non mi ci riconosco. Ma tant’è.
E aggiungo. Cicciolina, in spirito gonzo, dice molto più di sè, che dei film che recensisce. E’ una che si spara ogna beanamato horror, anche di infimo livello e lo tratta con la dovuta considerazione. Che vuoi fare: le piacciono gli horror. Poi brocca con Del Toro
E ma allora non datele in mano Del Toro. :)
Sbrocca, non brocca
Che questo sia un film progettato per vincere qualche Oscar è palese dal cast e dal periodo di uscita. Il buon Guglielmone ci aveva prima provato con Crimson peak fallendo, e poi con la Forma dell’acqua centrando il bersaglio. Non avendo visto Nightmare Alley non posso dire se vincerà qualcosa di importante. Forse qualche premio tecnico. Comunque io a Del Toro ci voglio bene. E ci ho voluto bene a Guglielmo fin dal suo primo film che mi è capitato di vedere, che era la Spina del diavolo. Da lì in poi li ho visti tutti, tranne Mimic. E gli ho voluto ancora più bene dopo il Labirinto del fauno. Non arriverò a dire come lui che credo nei mostri, ma piace il fantastico, e mi piace l’horror.
Tra i miei conoscenti c’è chi non ha mai visto un film horror perché nel loro immaginario coincide con la pornografia. Ma l’horror e la pornografia sono due cose diverse, accomunate solo dal fatto di lavorare sui corpi.
Mi piace l’horror perché non è manicheo, non ti chiede di schierarti apertamente per una delle due fazioni, e il mostro, il diverso spesso raccogli le tue simpatie. È un genere che può avere diverse sfumature. Al tempo del codice Hays in America, o l’equivalente in Gran Bretagna, i diversi orientamenti sessuali, le minoranze etniche potevano essere rappresentati solo nei film dell’orrore. Fatto quasi unico, ad esempio, il protagonista della Notte dei morti viventi è un nero. L’horror è un sincero democratico e lascia una possibilità a tutti. È il new deal del cinema.
Si può girare un film dell’orrore con poco, basta essere bravi. Non a casa tanti registi famosi vengono dal genere horror: Spielberg, Brian De Palma, Cameron, Peter Jackson, ecc. Devi avere una tua cifra stilistica, qualcosa per cui ti sei fatto notare. Il genere horror è equo, premia solo quelli bravi.
Il genere horror coglie i mutamenti del tempo e le paure di un’epoca. Coglie le sottigliezze, le contraddizioni e le enfatizza. Stimola la parte rettiliana del cervello e ti fa capire, ad esempio, che è meglio non far rumore ed attirare la coppia ottantenne che vive sotto di te costringerli a farti visita per lamentati del fracasso (Ok, è un mio convincimento personale che sono / sono stati una coppia di serial killer). Il genere horror è preveggente. Branco gli fa una pippa…
Il genere horror è liberatorio, catartico e primitivo. Sono le favole moderne, quelle che non sono state ancora purgate dai Fratelli Grimm, o da un Walt Disney qualsiasi. Il genere horror non censura. Le madri non diventano matrigne, Cappuccetto Rosso non sfugge al Lupo. Al pifferaio di Hamelin non la si fa.
Il genere horror può essere divertente, e non ha niente a che spartire con la cronaca nera sparata a manetta nei programmi pomeridiani di Rai e Mediaset, che al contrario è solo immondizia buona per terrorizzare le persone anziane e spaventate. Sì, Barbara, sto parlando proprio di te.
Cos’alto.
Ho detto nulla su Babadook… Che gran film. Bisognerebbe scriv… Ah, Ghostface! Ma no dicevo per dire. Non mi piace quei film, com’è che li chiamano adesso? Post horror? Metti via il coltello…Stavo scherzando… Non mi piace Babadook, te l’ho detto… No, aspett… Aiutooo…?!
@Maybe e a tutti. E’ uscito recentemente il documentario “woodlands dark and days bewitched: a history of folk horror”. A me è piaciuto molto. E’ lungo, ma diviso in capitoli. Approfondito, su un sottogenere dell’horror, il Folk Horror appunto.
Si può trovare su vie “fluviali” in lingua originale (SOLO, ovvio) e cercatevi i sottotitoli in Inglese, che si trovano.
Consigliatissimo sia ai fan del genere che ai curiosi di Cinema.
@ Maybe
Bella arringa avvocato, peccato che questo suo generoso tentativo di difesa del genere si schianti fragorosamente contro il muro costituito dal di esso pubblico di elezione: i Davidoni, che il semicompianto dottor Luotto ebbe a descrivere su queste pagine nella rece di Nurse 3d, che mi pregio di linkare (http://www.i400calci.com/2014/02/coglioneno-la-recensione-di-nurse-3d/) a beneficio della gioventù studiosa.
Il porno invece è fatto per l’assai più rispettabile pubblico dei segaioli.
Be’, Bugo. Ne sai un sacco. Articolo di Luotto interessante come al sempre, che non avevo letto. Sì, i Davidoni sono una categoria di pubblico del genere, che coincide per lo più con lo slasher dove spesso ci sono sangue a secchi e donne nude che scappano. Se posso farei un parallelo con Scream. Scream e i suoi seguiti sono dei film piuttosto raffinati, mentre a livello di meta cinema, Stab, la serie horror che ripercorre le vicende di Sidney e degli altri protagonisti, è una grezza e banale successione di morti ammazzati.
Il pubblico di riferimento di Stab è composto per lo più da Davidoni che gridano e tirano popcorn allo schermo.
Probabilmente anche io sono stato un Davidoni, ma credo di essere guarito con l’età. Crescendo si cerca qualcosa di meno scontato. E’ come passare dal McDonald’s a un pasto più completo.
Per quanto mi riguarda l’esperienza più straniante che ho avuto al cinema con li genere è stata quando sono andato a vedere Small Soldier di Joe Dante. Speravo in qualcosa alla Gremlins.
La sala era praticamente vuota, c’erano solo venti ragazzini e 4 militari, che probabilmente non avevano capito cosa andassero a vedere.
Ops, riletta suona più stronza di quel che voleva essere. Chiarisco che stavo scherzando e approfittando dell’occasione per rispolverare un pezzo secondo me storico.
Non ti ho invece fatto sufficienti complimenti per il commento illuminevole e condividibile, oltreché rideronibile, specie nella raffinata chiusa (che mi ha dato tra l’altro un’ulteriore chiave per decifrare il pezzo del Nannibal su Scream 5 – appena l’avrò iniziato a capire bene voglio tornarci, perché merita Nonostante sia per pochi). Son d’acord con vous su semi tout.
Ho trovato il film molto buono. Non è perfetto nè decisivo per la storia del noir. Ma è un film che ha più pregi che difetti (veniali, rispetto alla media di quelli che si vedono nei film degli ultimi tempi). Innanzitutto il cast è notevole: Bradley Cooper è in parte e porta a caso il risultato. Cate Blanchett non fa rimpiangere Veronica Lake oppure la Dietrich. Del Toro per l’occasione, da rimembranze classicheggianti, le dona una luce trasversale da vera femme fatale anni ’40 che la rendono potentissima. Ci sono anche delle easter egg “scenografiche” che faranno la gioia di molti cinefili. Non voglio rovinare la visione ma do un piccolo aiuto… ce ne è una “oculare” in un baraccone: rimanda ad Hitchcock e alla sua collaborazione con un surrealista che più surrealista non si può. Inoltre, tutto il film trasuda amore per la settima arte. E vabbè ci sono delle “forzature cattoliche” ma Del Toro non ha mai nascosto le sue ossessioni ricorrenti. Eppoi trovatemi un compendio di interni art decò così filologicamente accurato, come in questo film! Il finale poi è perfetto e gotico al punto giusto…
“Porta a caso il risultato” è bellissima
driiiiin.
Mi sono prenotato: Luis Bunuel, un chien andalou. L’occhio tagliato da un rasoio ( in realtà di un bue).
Hovintoqualchesosa? :)
Ah, non era Guinea Pig?
Driiin. Salvador Dalì Io ti salverò.
Ho perso. :) Però surrealista, occhio….
Ho riletto “Porta a caso il risultato” fa molto recensione alla Frassica… se l’avessi scritto volontariamente, sarei stato un genio… era un lapsus mani… è il caso di scriverlo, visto che si parla di un film psicanalitico?! Sì! (spoiler!!)… l’easter egg è tratta da Io ti salverò. Gli occhi del sogno dipinto da Dalì del film di Hitchcock sono identici a quelli pitturati all’interno del tendone, mentre Cooper cerca l’uomo bestia. Ma ce ne è un’altra ricorrente. La luce trasversale sulla Blanchett è un omaggio alle interpretazioni noir della Dietrich, nella quale questo “raggio” innaturale veniva usato, per enfatizzare lo sguardo della diva tedesca.
Bella recensione ma io ti amavo già dall’introduzione.
Ho apprezzato il film. Devo dire, è dai tempi di Pacific Rim che il Guillermone non mi divertiva più. Avevo 0 interesse per sta pellicola, ma alla fine mi è piaciuta assai.
Non ho capito molto le critiche a Cooper per l’età, dal momento che l’età anagrafica del personaggio nella pellicola è del tutto irrilevante. Tra l’altro il suo personaggio sembra uscito da un film di Ridley Scott: non so la sua ambizione mi ha ricordato molto personaggi come Commodo o Getty. Penso che del Toro non abbia mai sviluppato un personaggio così.
Il grosso problema del film è la durata, e il passaggio tra prima e seconda parte non è proprio fluido, con un sacco di momenti morti e noiosetti all’inizio del secondo tempo. Molto bello il finale
Considerando che oggi al cinema al 90% si becca immondizia come i film marvel, meglio 1 nightmare alley che 100 spiderman
Film sicuramente divisivo, oltretutto sta incassando poco e sarà un flop, vuoi per mancanza di visibilità, vuoi perchè un noir con sfumature horror come dico sempre non funziona con un pubblico di adulti-bambini. Bando le ciance il pubblico in questi due anni se da una parte sembra aver definitivamente schifato i cinecomic Marvel dall’altra riconoscerebbe difficilmente un buon film anche se ci andasse a sbattere contro. Poi Del Toro oramai forte come sempre delle sue motivazioni continuerà a fare quello che sa fare meglio: quello che piace a lui.
I film Marvel degli ultimi anni due anni non li schifa nessuno, mi sa. L’ unico flop è stato Dark Phoenix, gli altri hanno sbancato. Cosa intendi per “buona parte”?
Parliamo dal 2020 al 2021, e si che l’anno orribile è stato il 2020,ma l’inizio del riscatto doveva essere l’anno scorso e invece… al netto del flop di Eternals, del pareggio di Shang-chi del floppissimo di The suicide Squad del super flop in ordine di Vedova nera, Mulan, Crudelia, Jungle cruise, Raya, King’s man le origini, Matrix resurrection si sono salvati Dune (pareggio)Godzilla versus Kong(pareggio) il successo di Free Guy Ghostbusters legacy e il successo conclamato di soli tre blockbuster Fast e furius9, La morte di 007 e Spider-man. Lo streaming ha limitato le perdite ma non per tutti nel breve periodo. Quindi a questo giro il film di Del Toro purtroppo si unirà ai flop, sebbene valga più di tutti i cinecomic marvel del 2021 messi insieme. Spider man 3 l’ho trovato tutto sommato ingegnoso e ben con congegnato rispetto al secondo capitolo con Mysterio.
Per me, in questo periodo, se non hai fatto un film pigiamone per bambini ( Uomo Ragno, Hulk, Thor ) e vuoi proporre qualcosa di diverso, forse ti conviene farlo andare in sala in primavera/estate.
Sono andato a guardare per curiosità e in USA Nightmare Alley è uscito lo stesso giorno di Spider-Man…. per la serie sbagliamo del tutto la tempistica.
A parte questo il film di Del Toro mi è piaciuto visivamente (incanta, come scritto nella recensione) ma nessuno dei protagonisti non mi ha coinvolto fino in fondo. Resta un film ben realizzato ma gli manca qualcosa per essere grande.
nessuno dei protagonisti mi ha coinvolto, mi è partito un non di troppo
Le tendenze commerciali suicide del Toro le ha sempre avute. Hellboy 2 ad esempio uscì nello stesso periodo del Cavaliere Oscuro, tanto per dire.
Purtroppo Guillermone non ha un nome abbastanza forte da smuovere le masse, peccato
E a parte tutto: ma che cognome è “Del Toro”, Eh? Senti come suona: Del Toro.
Come appoggia bene.
Come “Manuel Fantoni” ( alias Cesare Cuticchia) di Verdoniana memoria, ma stavolta vero.
E pensare che c’è gente che di cognome fa Mastronzo. :)
Purtroppo, o per fortuna, ho visto prima il film originale del superlativo Tyron Power, quindi questo remake mi è sembrato una ciofeca! Un mappazzone di celebrità alle quali affibbiare un copione senza dargli vero spessore e un pretesto per rispolverare un classico americano ed utilizzare ninnoli cari a Del Toro…
Gli attori ce l’hanno messa pure tutta, perché sono chiaramente personaggi nelle loro corde, ma, in questo contesto, fuori posto: Cooper dovrebbe rappresentare un poveraccio senza arte né parte che diventa uomo, e di successo, invece non si nota né la crescita anagrafica né la differenza tra il ragazzo che con Power era buono e generoso e pieno di vita ma “travolto da tragici eventi”, e con Cooper parte dalla prima scena come psicopatico assassino, senza che il passato venga sviscerato meglio. Anche la moglie, che nel capolavoro del 1947 mi era parsa una ragazzina che all’inizio del film non avrei immaginato divenisse tale, in questo rifacimento non pare giovane, non pare ingenua, non pare nemmeno viva! Stupenda la parte in cui, nell’originale, la donna ha uno scatto di pietà mettendo il marito nei guai, ma qui, con quell’idiozia delle mani insanguinate…lei che si fa sempre più vicino senza motivo… perlomeno nell’altro aveva tentato di allontanarsi! Qui, invece, un susseguirsi di non-sense.
L’incendio e lui già pazzo da legare, le carte tanto fondamentali passano in secondo piano, ma non la scena gratuita della Zeena che avrebbe dovuto essere la donna, sì adultera, ma circuita ed ammaliata; lo stratagemma della macchina della verità perché non potevano usare i motivi del pudore per far chiudere il circo, troppo anacronistici, la cicatrice che forse nell’idea del regista avrebbe dovuto far pensare alla sincerità della Blanchett, non pervenuta, e il finale disatroso…
Tyro, il giovane di belle speranze, audace e provocante che diventa un irriconoscibile vecchio freak ubriacone, e Cooper il patricida, dallo sguardo svogliato di chi sta recitando una parte… controvoglia.
Se dovesse arrivare un Oscar, che passi agli eredi del film del 1947 direttamente, senza passare dal Via.
“una continua paternale contro l’alcool suona più come un gesto performativo autoassolutorio e deresponsabilizzante, o per dirla con parole più corte: che palle!”
Chissà se al party post Oscar si brinderà con l’acqua frizzante.
Cicciolina non ho dormito tutta la notte. Che tipo di Martin?? Moltissimi anni fa mi bevvi una bottiglia di Martin dry e dopo vidi per ore decine di puffi ballare la lambada!!!! Bob
a me fin da subito ha dato l’idea di un la forma dell’acqua ancora più marchettato…del toro, partito dalla serie b nuda e cruda, l’ha nobilitata il più possibile, ma si vede che non gli basta più…mi pare un pò come quei gruppi che una volta raggiunto il successo pian piano cominciano a vendersi e a perdere un pò se stessi, dovuto anche agli anni che passano ai soldi e fama che ci accumulano, ecc…si metallica e black album, ci siamo capiti…
speravo che dopo appunto l’oscar e premietti vari fosse arrivato il momento dei big money per le montagne della follia, ma pare che ancora non ci siamo…resto in fiduciosa attesa.
Driiin. Salvador Dalì Io ti salverò.
Ora che ho visto il film capisco la recensione. Ci sarebbe stato un buon film dentro queste troppo lunghe due ore e mezza, da qualche parte. Ma è una cocente delusione.
Vi ricordate lo slogan: “la potenza è nulla senza controllo”? Ecco: la forma è nulla senza la sostanza.
Come sempre un “brava” a Cicciolina per la rece, anche se piena di parolacce, signoramia. Anche Crimson Peak soffriva dello stesso difetto di bella patina a nascondere un film senz’anima, no?
Si beh, Cicciolina è fine come una Badilata di Merda ma è migliorata (‘nzomma). Qui è pulitissima. Leggi la rece ( rece? No non è una recensione è un pessimo “Rant”, meglio dire, e se la dovrebbe rileggere pure lei) di Carrie.
Guarda che ero ironica, mi riferivo a un commentatore che si straccia le vesti per il linguaggio della recensione. Forse anche tu come lui devi limitarti a leggere Famiglia Cristiana. 😂
Ah, ecco. Ma infatti ero ironico anch’io. :)
Ma che recensione è ?
” Messaggio proibizionista ” dove ?
Ma per favore… Non leggerò più questo blog e esorterò altra gente a fare lo stesso, dedicate 6 pagine a film di merda e condannate i prodotti di chi il cinema lo sa fare, terribili
Questa uscita mi ricorda alcune mie uscite da posseduto anche recentissime (che imbarazzo..tra l’altro so che succederà ancora).
Però qua DEVO intervenire: non sporcare il nome di un Artista a me caro per ‘ste cazzate. E aggiungo: ma vattene affanculo, Ladro di Identità.
Film tanto perfetto quanto noioso. Inutile.
Signor film per me, ben scritto e ottimamente recitato, svettano il mefistofelico Dafoe e l’intrigante Blanchett.
Ricostruzione degli ambienti perfetta, la parte iniziale del circo, ancorche’ troppo lunga, mi ha fatto venire in mente la splendida serie Carnivale (uno dei flop piu’ ingiusti di sempre e che avrebbe meritato un finale vero e proprio).
Recensione troppo severa, ho trovato molto piu’ vuoto e scontato il pluripremiato La Forma dell’Acqua.
Carnival quanto bello era…però evidentemente solo per pochi…
Cate sarebbe intrigante anche con uno strudel in una mano, un sigaro nell’altra e il prezzemolo in mezzo ai denti.
Io capisco veramente il desiderio in sé – a maggior ragione se si prende in considerazione la difficoltà ormai tradizionale dell’impresa in sé in generale – ma siamo sicuri di voler vedere “Le Montagne della Follia” diretto da Del Toro? Ci sono pochi registi (specialmente fra quelli che i latinucci se li sono fatti e che potrebbero essere chiamati a detta impresa) il cui registro è sia più lontano da quello di Lovecraft di quanto sia quello di Del Toro.
Mmmmm non sono molto d’accordo con la rece. E’ vero, ne’ la Blanchett ne’ Cooper hanno un movente per fare quello che fanno, ma semplicemente perche’ sono malvagi: sono psicopatici e il vuoto di motivazioni dietro alle loro azioni rende il film ancora piu’ disperante (non c’e’ un personaggio ”attivo” in questo film che non sia un personaggio negativo.) Non ho capito un granche’ la scena dove cooper prova a ridare il libro di Pete a Zeena: non e’ tipo una ammissione di omicidio di Pete? Se si, come mai lei la prende cosi’ tranquillamente?
A me Del Toro non é mai piaciuto (cosa della quale non frega a nessuno e lo capisco e condivido anche), ma onestamente, davvero pensate che “la forma dell’acqua” meritava il leone d’oro? E onestamente, in questi anni bui, abbiamo realmente bisogno di altri remake che oltretutto ti rimandano ad altre opere ancora come Freaks o Lo Sconosciuto?
Non condivido nemmeno una parola di questa recensione, ed è una delle rare volte che mi capita su questo pregevole blog
Per me è un film i cui difetti (il più grave dei quali è la durata estenuante del primo atto, 60 minuti circa di cui ne bastava la metà) vengono annichiliti dai pregi (il più meritevole dei quali è il riuscito connubio tra The Prestige e il noir anni Quaranta). Un film che mi ha fatto respirare l’atmosfera di opere che mai avrei potuto anche solo sperare di ammirare in sala come Ministry of Fear (Il prigioniero del terrore) di Fritz Lang e Spellbound (Io ti salverò) di Alfred Hitchcock. Bradley Cooper alla migliore interpretazione della sua carriera. Un noir forse anacronistico nel suo omaggiare continuamente il cinema classico ma davvero bello
Parere personale, per me meglio questo sia de La forma dell’acqua sia di Crimson Peak. E’ vero che si perde un po’ troppo nel mistero misterioso del protagonista (se non ci fossero stati i flashback non sarebbe cambiato nulla) e che manca di emotività e di sorpresa, cioè succede esattamente quello che ci si aspetta succeda dall’inizio alla fine del film, va dritto, fin troppo. E secondo me spreca praticamente tutti i personaggi interessanti (Colette, Defoe, Perlman). Anche il rapporto tra i due è un po’ così (SPOILER), si vedono, si amano, poi un po’ si amano e un po’ si odiano, poi lei si rende conto che lui è un bugiardo (wow, che rivelazione FINE SPOILER). Però nel complesso mi è piaciuto. Non è deludente come Crimson Peak – per me fu una delusione, almeno – né una palla al cazzo come La forma dell’acqua, è un bel film che forse necessitava di meno forma e più estro, soprattutto nella sceneggiatura. Però azzecca qualche scena interessante, e l’atmosfera è veramente bella, merito soprattutto di fotografia e scenografia.
Di certo comunque da Del Toro ci si aspetterebbe di più.
Temevo il peggio (del Toro con il Circo, i Freaks, i Maghi….) ma l’ho adorato. Bradley Cooper è perfetto e ricorda il Dana Andrews dei noir anni Quaranta (soprattutto quello di Fallen Angel di Preminger, vera fonte d’ispirazione di del Toro). Peccato che il suo tanto strombazzato full frontal si riduce a un vedo-non-vedo underwater.
Comunque non mi sembra un film fatto a tavolino per la award season . Io ci ho visto una sincera passione e un genuino amore per il grande cinema. E infatti è stato un flop…
Only for fans: consiglio la versione “darkness and light” con un bianco e nero sfolgorante in omaggio al leggendario John Alton. In attesa della director’s cut di 3 ore e 15 (alla facciazza di chi si è annoiato)…
E poi c’è quella battuta, una delle più belle degli ultimi anni, sussurrata da una darkissima Cate Blanchett: “Se voglio il fango sulla gonna….so dove trovarlo”
Film bello senza anima e complimenti a Cicciolina che con questo post innesca un dibattito molto più vivace e sentito che il film.
Imho, al di là della discussione innescata, la recensione coglie il punto. La forma del film è molto bella, è girato bene quindi scorre fin troppo viste le due ore e mezza, ma a mente fredda quello che vorrebbe lasciare è troppo poco.