Se la teoria del multiverso è vera — e tutto quello che sappiamo in fatto di scienza, filosofia e film Marvel sembra confermarlo — esistono infiniti universi e in almeno uno di questi Guy Ritchie fa film seri. Non seri nel senso che riflette sulle discriminazioni razziali o che affronta temi come la perdita, la malattia e il lutto, seri nel senso che i personaggi sono tutti. Fottutamente. Seri. Niente battute, niente caciara, niente sorrisi, porca puttana! Niente gangster pazzerelli con tic buffi e il grilletto facile. Niente parkour, il parkour è da finocchi! Un vero uomo avanza in linea retta e se trova un ostacolo CI PASSA ATTRAVERSO. Lo abbatte! A cazzotti, a testate, coi proiettili, non importa: tanto è comunque una metafora del cazzo, che tutto può e tutto penetra. L’uomo stesso è metafora e, contemporaneamente, prolungamento del suo stesso cazzo: più duro, più grosso, più vero di tutti gli altri uomini-cazzo presenti in scena.
Mi rendo conto che il discorso ha preso una tangente molto strana molto in fretta, ma non posso farci niente: è una trascrizione accurata del delirio futurista che attraversava la mente di Guy Ritchie mentre si baloccava con l’idea delle infinite possibilità del multiverso e decideva di voltare le spalle all’allegra cazzoneria che ha sempre caratterizzato il suo cinema.
Wrath of Man è il dodicesimo film di Guy Ritchie, il sesto in ordine di guardabilità (che, lo dico subito a scanso di equivoci, non è mica male!) e il primo in cui il regista fa più o meno piazza pulita di tutti gli orpelli, i fronzoli e i suppellettili che hanno definito negli anni il suo stile. Quello che viene fuori dovrebbe essere un thriller dritto, asciutto e incazzato, con lo sguardo e il fucile d’assalto rivolti al cinema action degli anni 70.
Ci riesce? Mh, boh. Nì. Ci riuscicchinicchia.
Secondo me soprattutto perché non siamo più negli anni 70, e una cosa che aveva perfettamente senso allora, chessò, Il giustiziere della notte, oggi non ha altrettanto senso e a dirla tutta fa anche un po’ ridere, o rabbrividire. (Ma non date troppo peso ai miei “secondo me”, io sono uno di quelli secondo cui è ok se il prossimo James Bond è nero.)
Ma anche perché, sempre secondo me, eh, non è tanto la sua cosa.
Non è la prima volta che Ritchie esce dalla sua comfort zone, e non intendo quando ha diretto Madonna nel remake di Travolti da un insolito destino, siamo tutti d’accordo che quello non vale. Penso piuttosto a Revolver, del 2005, che ha in comune con Wrath of Man un certa pretesa serietà e il fatto di avere Jason Statham come protagonista.
La differenza sostanziale tra Revolver e Wrath of Man è che Revolver, pure se non c’erano le battutine, aveva questa ambizione spropositata di essere trenta cose diverse contemporaneamente: un gangster movie, ma anche un heist movie, ma anche una Prova d’Attore Serio per Jason Statham, ma anche un film cerebrale, misterioso, spaccacervelli e scrivi-teorie-su-reddit (anche se all’epoca non c’era reddit, c’erano I FORUM), ma anche un corso di scacchi, in più c’erano gli inserti anime senza alcun motivo (se non che due anni prima era uscito Kill Bill). Alla fine, di fatto, era “un film di Guy Ritchie” perché la totale locura generale metteva in secondo piano l’evidente cambio di tono. Wrath of Man, d’altro canto, ha zero locura e il tono che ti puoi immaginare da un film che, beh, si chiama LA FURIA DI UN UOMO.
In Wrath of Man Jason Statham è “H”, perché pure i nomi sono una roba da fighetti, a un vero uomo basta una lettera, non serve altro, meglio ancora se è una lettera che non si pronuncia neanche. H è il migliore in quello che fa, e quello che fa è essere un uomo: è forte, è svelto, è di poche parole, è risoluto e spaventosamente preciso; le donne non sanno resistergli e gli altri uomini non possono fare a meno di sentirsi intimiditi o ammirati quando sono vicini a lui. È letteralmente la versione non ironica del personaggio di cui lo stesso Statham faceva la parodia in Spy.
H ha appena trovato lavoro in una compagnia di quelle che mio padre chiama “guardie giurate”, ma noi per aggiungere gravitas useremo l’inglese private security: in pratica guida i furgoni blindati portavalori nella città col più alto tasso al mondo di rapine ai furgoni blindati portavalori, Los Angeles, USA. È un lavoro FOTTUTAMENTE PERICOLOSO e casomai non fosse chiaro o almeno intuibile di per sé, tutti i personaggi lo ripeteranno in continuazione per i primi 40 minuti di film. È fottutamente pericoloso. È praticamente un suicidio legalizzato, cazzo. Bisogna avere la merda nel cervello per fare un lavoro del genere.
La merda nel cervello… o due palle grosse così.
E ovviamente H ha due palle grosse così. Così grosse che lo spettatore minimamente smaliziato si porrà abbastanza in fretta il dubbio: non è che H ha le palle un po’ troppo grosse? Non è che ci sta nascondendo qualcosa?
Sperando di non fare torto a nessuno, confermo che H ci sta effettivamente nascondendo qualcosa, che il suo trovarsi in quel posto e in quel momento non è esattamente un caso. Non voglio fare spoiler ma, ecco, diciamo che non ha aperto LinkedIn e c’era una posizione come autista di furgoni blindati portavalori e una da art director in una media agency e lui ha scelto la prima perché non se la cava tanto bene con il pacchetto Adobe.
Ora, non è che tutti i film ambientati a Los Angeles dove ci sono le rapine, le sparatorie e i furgoni portavalori devono per forza portarci a fare paragoni, puntualmente ingenerosi, con Heat. Però succede lo stesso. E non per fare del victim blaming, ma se fai un film ambientato a Los Angeles dove ci sono le rapine, le sparatorie e i furgoni portavalori, un po’ te la vai a cercare. Il che mi fa sentire legittimato ad alzare il ditino e dire no, caro Guy Ritchie, Michael Mann non è questo. Questa virilità esasperata, questa gravità che schiaccia ogni cosa, questi personaggi dalla voce grottescamente cavernosa non hanno nulla a che fare con il cinema — maschile, certo, ma non machista — di Michael Mann.
E per inseguire un modello che o non gli appartiene o non ha veramente capito, Ritchie sacrifica quello che invece era uno dei suoi talenti più preziosi: la capacità di dare tridimensionalità a tutti i suoi personaggi. Fin da Lock & Stock i suoi film traboccano di gente, ce n’è quasi sempre più di quanta riesci a ricordarne, eppure tutti hanno una storia, uno stile, caratteristiche specifiche, un modo di fare e di parlare che li rende in qualche modo unici, speciali, pure se il loro ruolo è “scagnozzo scemo #3”. Al contrario, in Wrath of Man, l’ansia di asciugare, stilizzare, rendere tutto archetipico svuota qualsiasi cosa di connotati — persino la città di Los Angeles diventa un blocco di cemento senza personalità — e Statham si trova a vagare in mezzo a un esercito di cartonati dei quali ti dimentichi l’esistenza addirittura mentre sono ancora in scena. Un esempio su tutti: il villain interpretato da quel buco nero di personalità che è il povero Scott Eastwood.
Wrath of Man non è un brutto film, ma a questa incursione di Ritchie nel territorio inesplorato dell’action serio preferisco di gran lunga quando lo si accusa di fare sempre lo stesso film. Diverte, Wrath of Man, si lascia guardare, scorre per quasi due ore senza troppa fatica, ma se il modello era davvero Mann, il risultato assomiglia di più a qualcosa che potrebbe fare Zack Snyder: testosterone, celolunghismo e suggestioni bibliche campate per aria. Scritto un po’ meglio e con meno slow motion, ma con la stessa presunzione di chi sta filmando gli autoscontro convinto di stare facendo Macbeth.
Blu-ray quote:
“L’equivalente cinematografico di quelle confezioni di bagnoschiuma tutte nere con scritto a caratteri cubitali SAPONE DA UOMO”
Quantum Tarantino, i400calci.com
A questo punto non ci si può tirare indietro: fuori i 5 titoli che lo precedono in ordine di guardabilità.
Eh sì Quantum, caccia i titoli meglio, che questo fa cagare forte.
Me lo sono stragoduto!
1.lock&stock
2.the snatch
3.rocknrolla
4.revolver
5.the gentleman
6.wrath of a man
The Gentleman spero sia nei 5 meglio, ma non dubito che sia così (io quando lo ridanno in giro mi son quasi affezionato anche al Re Artù zarro pappone)
occasione mancatissima di intitolarlo “pimp arthur” ♥
sarebbe stato molto bello
Il re Artù zarro è stato ingiustamente e brutalmente segato al botteghino e secondo me nel secondo capitolo avrebbe tirato qualcosa di interessante (e quelle basi erano quantomeno una rilettura più interessante di tante altre del mito arturiano)
#TeamPimpArthur anch’io
VISTO CHE ME l’AVETE CHIESTO IN TANTISSIMI, classifica inoppugnabile dei film di guy ritchie
1. Lock & Stock
2. (opinione impopolarissima) Rock N Rolla
3. The Gentlemen
4. Snatch
5. Sherlock Holmes
6. Wrath of Man
7. Revolver (come scrivo in rece ne ammiro l’ambizione, ma trovo che si sbrodoli troppo e che non sappia neanche lui che cazzo voleva dire, quindi con tutti i suoi difetti wrath of man lo reputo comunque un film più compiuto)
8. sherlock 2, man from uncle, king arthur pari merito: sono dimenticabili ma passabili
non classificabili perché non ne riconosco l’esistenza: aladdin e swept away
ARGH…temevo un rocknrolla sul podio…ma ce la siamo cercata quindi non si può dire niente
per me il più grande mistero di rock and rolla è come mai abramhovich non ha fatto trucidare dai suoi avvocati ritchie.
e non mi si venga a dire che è un omaggio!!!
giuro quando ho visto ( a me è piaciuto e mi ha fatto conoscere idris elba e tom hardy) ho pensato “grande il presidente del chelsea che fa anche l’attore”
bob
Finalmente qualcuno che mette Lock & Stock per primo e dopo un po’ si ricorda che era uscito anche The Snatch.
Visto tWoM diciamo un senza infamia e senza lode .
Dai Guy non dirmi che sei appassito come Tim Burton.
Dovrei rivedere snatch e loco and stock
Ma così a bruciapelo per me rock & rolla è sul gradino più alto del podio
Boh, secondo me il secondo Sherlock è molto meglio del primo.
concordo, il primo Sherlock lo trovai na telefonatissima ciofeca, il secondo alza il livello di brutto, con quello scontro finale al limite del geniale, azione spaventosa (il treno, la fabbrica, persino lo scontro nel vicolo) e il Jared Harris magnifoc Moriarty che, come al solito, si mangia tutti in scioltezza
Aladdin?!?!?!?!?!
Come sarebbe che Guy Ritchie ha fatto Aladdin?
Ma perchè?
Mi domando: quando la tua opera prima resta anche la prima sul podio di gradimento dell’intera tua filmografia è un bene o un male?
lucidamente ti direi senza ombra di dubbio “è un male” perché vuol dire che non sei cresciuto granché. però boh, entrano in gioco tantissimi altri fattori molto soggettivi. sicuramente è più facile essere obiettivi con registi morti 30 ani fa o la cui carriera copre un arco di tempo più ampio (penso a spielberg, scorsese…), ritchie invece è un regista contemporaneo che abbiamo visto crescere e siamo cresciuti noi mentre guardavamo i suoi film. il film preferito non per forza è il migliore ma è semplicemente il più “comfort food”.
Concordo, e poi comunque non parliamo esattamente di un regista one-hit-wonder.
Però quando penso ai Grandi è difficile che trovi il capolavoro assoluto all’esordio.
E poi Quantum, non so quanti ne hai tu, ma L&S ormai ha un quarto di secolo, altro che cresciuti, siamo invecchiati ahimè…
“Grossi uomini con grossi fucili su grosse macchine”
Il che mi ha ricordato che in un videogioco della serie di Saint’s Row una delle gang avversarie, i Luchadores, corrisponde esattamente a questa descrizione. E nel gioco le grosse macchine che guidano si chiamano Compensators.
Io sinceramente non sono d’accordo con questa lettura “macho-diretta” di sto film. Trovo anzi che il livello di testosterone e mascolinità siano sì presenti ma in modo molto fiacco (ah ah), quasi spuntato (AH AH). C’è qualche battuta nello spogliatoio che mi suona più come un timbrare il cartellino dello stereotipo delle guardie giurate che altro. Più che machista questo film mi sembra che voglia essere nero e nichilista, che voglia illustrare l’abisso di un uomo distrutto, e che per questo toglie ogni accenno di umorismo e speranza. Che poi ci riesca (per me anche qui è un sì tiepido) è un altro discorso. L’altro “problema” è che si capisce dal minuto 0 che Statham non è quello che dice di essere, quindi non esiste mai ambiguità: c’è solo la voglia di sapere cosa è successo e come. In questo anche il villain senza carisma (e che compare a due terzi di film, altro scompaginamento della linea narrativa che mi è piaciuto) sta bene nel quadro: non è una lotta guardie-ladri a pari livello come heat, ma è semplicemente la storia di uno che incrocia il tizio sbagliato nel momento sbagliato e gli salta per aria la vita. Comunque la recensione è molto bella, anche se non mi trova d’accordo.
non l’ho scritto nella rece perché non mi sembrava troppo rilevante, ma il film è un “remake libero” di un film francesce del 2004. stessa premessa solo che lì è un tizio normale a cui uccidono il figlio e che si improvvisa detective per scoprire chi è il colpevole, con tutti i limiti e gli intoppi che ne conseguono, mentre ritchie decide che statham è un gangster strafigo e quindi da metà in poi i film prendono direzioni completamente diverse. il film francese è una palla al cazzo che non ti dico, è mille volte più divertente la versione superomistica di ritchie, però ecco ho avuto l’impressione che ritchie volesse tenere il piede in duescarpe, fare il fenomeno con jason statham che mangia proiettili e caga fulmini, ma anche raccontare la disperazione di un uomo che ha perso tutto ed è mosso solo da un desiderio di vendetta in realtà effimero e senza senso. il francese ci riusciva (pure se poi il film era noioso) perché appunto partiva da premesse molto più “realistiche”, ritchie no perché jason statham è semplicemente TROPPO TUTTO, sembra un personaggio dei cartoni animati e il suo dolore non lo sento mai come “reale”
È vero che è un remake, me l’ero dimenticato! Però sì hai ragione, qui lui è davvero troppo ninja per rendere credibile ogni afflato “realistico”. Siamo più dalle parti di Tex Willer, un tizio infallibile senza senso, ma a quel punto fai un fumetto e non un noir. Il mio appunto è solo che non riesco a vedere “ninja” come “maschio alfa” in questo film (al contrario di un qualsiasi personaggio di Tom Cruise)
In realtà imho il machismo c’è ma non si nota perchè Giasone è ben oltre. SPOILER C’ è il giovane che lo sfotte , la sfida alla sala da biliardo e la collega nei panni della Miscela Rodrigua di turno infoiata che lui ovviamente si bomba. Il top del machismo , quando proprio ho rischiato di diventare grosso per osmosi, è la scena Kaiser Soze quando esce dal furgone e il mondo si dilegua alla sua vista. FINE SPOILER Poi si scopre il perchè ( che non sta neanche tanto in piedi, a logica ) però si è ben oltre il machismo.
Porgo distestosteronici saluti.
Che poi è la stesso ‘errore’ fatto per The next three days/Pour elle: se a fare il medioman colletto bianco disperato che deve improvvisare una fuga dal carcere mi metti Russel Crowe, ovvio che la sospensione dell’incredulità va a farsi benedire…
@Akira, non è che possono fare tutti Mann e mettere un plausibilissimo dio vichingo a fare un hacker per la polizia ;)
Oh boy, avevo rimosso :) Ed era anche il meno problema di plausibilità di quel film… Cmq in una graduatoria di miscasting Thor espertone di computer starebbe nella top five (oltre a ricordarmi sempre la versione fumettistica di Ortolani)
A me è piaciuto qb. Preferisco di gran lunga i suoi film “canonici” per i motivi citati nella recensione (snatch e lock&stock miei due film prefe ever, ci metto anche the gentlemen lì in mezzo tra quelli più recenti). Però devo dire che le due ore sono volate e superato il tono superserio (a tratti mi è sembrato una di quelle serie italiane di sky dove sono tutti imbronciati e dànno le battute a denti stretti perchè, cazzo, stiamo facendo il fuckin drama) ha anche la dose giusta di tensione. Cattivi e supporting cast effettivamente abbastanza meh.
L’ho visto su primevideo e credo che sia la dimensione giusta, cioè al cinema forse mi avrebbe deluso un poco, ma nella dimensione casalinga tiene botta. Mi è piaciuto che la storia di vendetta fosse così lineare e “fredda”: (ATTENTIONE, SPOLEIRON DE SPOLEIRONI)
Ti ammazzano il figlio, sei un badass gangstar tuttoduro, fai di tutto per ammazzare chi ti ha fatto il danno, spacchi tutto, ottieni soddisfazione e te ne vai. Bom, ciao (poi oh almeno si incazza per il figlio non per un cagnetto!). Soprattutto non c’è la parte del “ehi io non voglio più avere a che fare con certe stronzate, sono un uomo rispettabile che va a mangiare gli hotdog con l’adorato figlio, ma se mi fate incazzare divento TNT super fly”.Anche il fatto che Statham è sì uno con le palle al titanio, ma non un superuomo infallibile, è interessante: viene ferito più volte, si piglia un sacco di mazzate e a un certo punto viene mezzo fregato senza che se ne accorga, ma ogni volta si rialza perchè, cazzo, quando Statham si mette in testa una roba, non c’è verso, oh.
Statham è un po’ il Gifuni d’Albione.
D’accordo con la recensione al 110%.
E’ un film che si prende maledettamente troppo sul serio, senza ironia, con Statham che tiene SEMPRE e COMUNQUE la stessa espressione. Niente metodo Stanislavskij a ‘sto giro.
Gran bel titolo Quantum, sembra quasi citare due diverse canzoni di una nota artista contemporanea.
So you’re a tough guy
Damn, you think that you’re the man
e invece viene da una hit gay degli anni 80
https://www.youtube.com/watch?v=063RGou-P_8
Mi è piaciuto, e ho trovato molto bella pure la colonna sonora.
La recensione mi ha fatto notare una cosa su cui stavo già rimuginando di mio: dato il personaggio di Statham così monolitico e over9000!!1! da sfiorare (sfiorare?) la parodia, IMHO stona la messa in scena del “fattaccio”
SPOILER
SPOILER
cioè il duro&puro che va a prendere l’hotdog col figlio hipster mi ha fatto un poco uscire dalla sospensione dell’incredulità.
Nel posto sbagliato al momento sbagliato mettici piuttosto madre e figlio, non Statham. Forse il mio problema è che anche in quella scena lui continua a recitare la parte del Terminator incazzato. Se era già così “prima”, non mi crea del trasporto verso la “disperazione” del titolo. E allora mi sembra di aver visto una scena inutile.
Invece madre&figlio, Statham già il più duro dei duri al capezzale, che si alza e si allontana in versione macchina-assassina-inarrestabile: non sarebbe filato meglio?
è vero, anche a me quella scena è parsa un po’ una cretinata.
Porca troia se c’ hai ragione. Son partito dicendomi “è un film di Guy. Fygata!” e l’ ho finito wikipendiando inutilmente un omonimo Guy che fa robe che sembrano serie televisive alla TJ Hooker. Di una pigrizia folle, non c’ è nulla che emerga sotto ogni aspetto. C’ è solo l’ invulnerabilità di Giasone Stuntman e la tontaggine della spalla buona che SPOILER poi è ovvio che finisce a fate quel che fa FINE SPOILER. Giasone ha pure ‘sta fronte che gli puoi sparare in faccia ma i proiettili rimbalzano e gli finiscono sempre o sul braccio o sulla gamba. O magari li blocca coi denti, ma non ridendo mai mica lo sappiamo. Voto 6 ma perchè da un film Amazon mi aspetto sempre merda e questo, sia chiaro, merda non è. Ma rispetto ai veri films di Guy (e quelli citati sopra nella top 5 sono films di Guy) , pare girato con la voglia di risparmiare su tutto e rubarsi i soldi avanzati.
Colgo l’ occasione per porgere paralisi facciale.
Grazie per avermi spiegato come la penso a riguardo.
Non malaccio se fosse Regista Sconosciuto, invece stai sempre lì ad aspettare la guyritchata e non arriva mai.. speravo nel finale ma
SPOILER
Che cavolo.. “fegato polmoni milza cuore” speravo glieli estraesse a colpi di martello pneumatico o a calci in culo invece gli sparacchia così, come fossero amici.
Vero. A livello di cattiveria paragonabile a Don Lurio in Testa Spalla Baby One Two Three.
Non sono tanto d’accordo con prendere a riferimento Mann per forza di cose e nemmeno nello stare troppo dietro a questa lettura machista, perché come diceva qualcuno sopra mi pare spoglio di qualsiasi elemento machista di contorno che invece si trova nei film fatti con quel tiro lì: battutine da spogliatoio, donne belle e stupide solo di contorno e magari nude, etc.
I problemi del film secondo me sono altri e sono due:
1) L’inizio eccessivamente naive a cui non crede nessuno manco per un secondo.
2) L’eccessiva reiterazione nel mostrare la base su cui si fonda la storia, che non è propriamente inaccessibile e che quindi poteva essere riassunta o cmq non mostrata da 700 POV lungo tutto il film.
Sgrossato di ste due cose, per me tiene benissimo in quel che vuole fare: un action dritto in cui xonta grossomodo solo il bodycount.
Anche io preferisco il Ritchie compagnone (e king arthur per me non merita quell’ottavo posto), quindi questo film mi ha piuttosto spiazzato, però per me avercene di cose così.
Adesso recuper Revolver.
Sarà che sono tempi grami, che la creatività, soprattutto al cinema, è invisa ai poteri forti, che i maschi hanno la fica e le femmine il cazzo, ma per UNA volta che esce un film ben fatto, non un capolavoro, ma onesto e corretto sotto (quasi) ogni aspetto, credo sia opportuno gioirne, mettendo da parte il fapunte.
Bel titolo, recensione che non condivido, classifica molto discutibile.
Eastwood, che davo per spacciato, fa il suo, per una volta con la giusta dignità. Wrath of Man è un film corale di cui l’ottimo Statham è l’elemento meno figo. Se fosse bisogno di specificarlo: imnsho (In My Not So Humble Opinion)
Wrath of Man è un film corale?
Sì, Quantum. Comincia come un assolo di Statham, poi cambia direzione (più volte) dando spazio a vari altri personaggi, chi più chi meno. Ogni new entry è un valore aggiunto, magari caratterizzato poco (la gang di ex militari, i “partner in crime” del protagonista), ma bene. Per la prima volta nella sua carriera, anche Scott Eastwood ha i suoi guizzi, per non parlare di Donovan che, messi da parte i panni del superfigo nei quali era francamente insopportabile, presta la sua faccia di gomma a ruoli più accattivanti e soprattutto riusciti.
P.S.
E’ sempre un piacere :)
Concordo con VandalSavage, Richie meriterebbe il nobel per la medicina per aver resuscitato le capacità recitative di Eastwood Junior (non l’ha reso un buon attore, è impossibile, l’ha reso un attore).
Comunque veder morire uno per uno tutti gli attori-comparsa non mi ha lasciato del tutto indifferente, Richie è uno dei pochi che riesce a rendere simpatiche le comparse.
Sarà che sono tempi grami, che la creatività, soprattutto al cinema, è invisa ai poteri forti, che i maschi hanno la fica e le femmine il cazzo, ma per UNA volta che esce un film ben fatto, non un capolavoro, ma onesto e corretto sotto (quasi) ogni aspetto, credo sia opportuno gioirne, mettendo da parte il fapunte.
Bel titolo, recensione che non condivido, classifica molto discutibile.
Eastwood, che davo per spacciato, fa il suo, per una volta con la giusta dignità. Wrath of Man è un film corale di cui l’ottimo Statham è l’elemento meno figo. Se fosse bisogno di specificarlo: imnsho (In My Not So Humble Opinion)
“Scusate” (i veri uomini non si scusano) il doppio commento, causato dalle mie dita viscide e scivolose (roba da uomini anche questa).
” le donne non sanno resistergli e gli altri uomini non possono fare a meno di sentirsi intimiditi o ammirati quando sono vicini a lui”
“sembra un personaggio dei cartoni animati”
Quindi è Brock Samson calvo?
beh, sì.
1Snatch
2Gentleman
3Lock&Stock
4Rockarolla
5Revolver
Ma perché cazzo vi è piaciuto The Gentlemen? Con rispetto parlando, non capisco proprio.
in una parola?
colin farrel con la tuta.
Ora dirò qualcosa che forse farà arrabbiare i fan di Guy Ritchie. e mi attirerà addosso strali, ma ormai… Guy ritchie per me ha fatto film per lo più dimenticabili, ma anche difficili da digerire alla prima visione. Esempio: the Man from UNCLE ( non ha funzionato), Travolti dal destino (non visto e mai lo guarderò questo stupro alla nostra immensa Wertmuller), King Arthur( piaciuto perchè ero un pò a corto di film medievali e vabbè, l’ho digerito, male ma l’ho digerito), the Gentlemen (Ritchie che fa Ritchie, che piacerà a un fan ma a me…). Io ricordo che Snatch mi era piaciuto, ma non altro. Lock & Stock (mi manca) forse, a questo punto, me lo devo vedere. I due Holmes, popcorn movie divertenti. A me sembra che Ritchie sappia fare una cosa a modo suo: una specie di Heist movie sboccato e pazzo. C’è a chi piace. In effetti meglio uno che ripete la stessa cosa che sa fare bene che pretendere di essere altro. Il film migliore di Guy Ritchie per me è ( e qui mi mandate tutti affanculo)…Aladdin. E’ divertente e coloratissimo. Ovvio che qui il regista ha poco spazio di manovra per fare un “suo” film nell’immensa macchina Disneyana. Ma proprio qui dimostra una inaspettata versatilità affrontando quanto più distante ci possa essere dal suo genere.
Caro tu, “Travolti dal destino” non è un film di Guy , ma un film girato dal pene di Guy. Noi Guyani non lo includiamo nella sua filmografia , e se proprio ci costringono lo cataloghiamo come “Travolti dal destino di aver visto in gioventù il video di Cherish averci perso tutte le diottrie tanto da iniziare a pensare che quella non fosse schiuma di mare ma la tipa ora me la zompo io quindi: sucate” , che ci dà anche un tono visto che è più lungo del titolo della Wertyogurt.
Porgo d’istinto caneperciechi.
Effettivamente Aladdin non e’ male, anche se non e’ molto tipico come film di Guy Ritchie. Di sicuro ha il pregio di resuscitare le capacita’ recitative di Will Smith dopo infiniti film a fare il padre di famiglia
@Manente. Bello vero? in un film trasposizione dei classici animati Disney “con attori in carne e ossa” (ché sono comunque film d’animazione…capitolo che non apro), il regista (nella immensa macchina) dirige principalmente gli attori e sì, Will Smith fa proprio ridere. Tra l’altro Ritchie mi sembra che sia stato tra i migliori a trasporre il disegno animato. Per dire: Dumbo “con attori” fa schifo. In Aladdin c’era da trasferire un film perfetto per i suoi tempi comici “dal vivo”. Era difficile. Ed è anche un filino “heist movie”: in fondo Aladino è un ladro.
inspiegabile quasi quanto mr mad max che fa il film animato coi pinguini
Dopo The Gentlemen ci credevo nel rivedere un buon Ritchie… e invece no, deludente. Pazienza.
attenzione però… c’è già un altro film all’orizzonte, Operation Fortune!
dal trailer sembra molto più roba nelle sue corde.
Mah! Per me Ritchie dimostra, nuovamente, che la micro-criminalità è materia sua, anche senza i personaggi matti ai quali ricorre solitamente e che se avesse messo sarebbe stato accusato di fare sempre le solite cose.
È un revenge movie godibilissimo, certo confrontato a Heat ne esce con le ossa rotte ma rispetto a quella merdaccia di Death Wish con Willis è proprio su un altro gradino. Sicuramente non è un prodotto per il quale pagherei il biglietto, i popcorn (che valgono come l’oro) e la coca, ma una seconda serata sul divano davanti alla TV con una buona IPA se la merita tutta.
Film peggiore di Guy Ritchie di sempre. Principalmente perche’ non ha un cazzo da dire per tutto il tempo, in seconda battuta perche’ il personaggio principale e’ bidimensionalissimo e il villain e’ anche peggio. Bocciato
Insipido è la parola che mi viene in mente per descrivere questo film.
Ci fosse un minimo di coinvolgimento non sarebbe male… Ma non c’è.
E sono d’accordo sul piattume di tutti i personaggi.
Ogni volta che compare questo attorucolo che piace ai two girls one dams, alias il bruce willis che non ce l’ha mai fatta mi vien da dire… è meglio la mortadella o la spalla cotta nella focaccia?
Nella diegetica del grande cinema, Giasone è arrivato e spingi spingi ha messo Brucio nel reparto cestoni. Nella dietetica dei mangiatori di focaccia, la mortadella fa quasi 90 kcal in più, quindi poi ti tocca fare più spingi spingi .
Distinti saluti e distinguo salati.
@Chuck. hihi. Ma dove le tiri fuori?
Non lo so. So solo che non puoi andare avanti con quel nick. Ora sei celebre. “Pier Sonaggio” , eh? Eh?
Pier go Distinti Distintivi
Giasone ha preso il posto di brucio per questioni puramente anagrafiche e di pelata. L’effetto cinese del son tutti uguali lo ha aiutato unito al deboscio intellettivo culturale degli ultimi 20 anni.
Diciamo pure che la brutta copia di Bruce sta all’originale come Sandra Limo sta a Marilyn Monroe. Quando volevi Voltron a natale e ti arrivava Cinatron puzza puzza.
DOZZINALEeeeeee (detto alla mughini)
@Calendarman. Ma quanto si faceva Calendarman?: “Calendar, Calendar maaan, Quanti lunghi viaggi spazio-tempo si fara'” :) Sono proprio vecchio quando leggo che si invoca Voltron come la purezza del cartone di Robottoni. Io sono ancora ad Astroganga, Astrorobot, Daikengo, etc. etc. Senza parlare del criptoporno di Go Nagai “I fiori magici di Lilly”.
ERRATA CORRIGE. I bon bon magici di lilly è di Osamu Tezuka, non di Go Nagai. Scusate la Bestialità.
Caro Uomocalendario, so anch’ io che Giasone ha preso il posto di Brucio perchè ormai Brucio ha le palle rugose. Ma diciamo anche che se Brucio non avesse l’ età che ha, diciamo anche solo una decina di anni in meno, mica ci starebbe dietro a tutti questi ominidi palestratissimi che si muovono a velocità doppia. Brucio ai suoi tempi menava cazzotti e ci dava di pistole, ma non è mai stato un marzialista. Oggi tutti i ggiovani fanno la bocs, la kingbocs, il muaitai e la emmemmea o le vedono sul tutubo, quindi al cinema vogliono vedere gente esaltante. Uno si guarda Undisputed e vuole quello: “rapidi, rapidi, signori!”. Brucio aveva i suoi tempi. Giasone viaggia al doppio e mette d’ accordo noi che a Brucio vogliamo bene, ma anche i ggiovani che in Brucio vedono ( eresia!) solo un pelle secca ma ne riconoscono l’ espressione da macho.
Porgo rapidissimi low kick bemolle.
Pier sei uno di quelli che vede droga in qualsiasi sigla e cartone anni 70-80? Io molto piu’ innocentemente mi son sempre fatto cullare da quei sogni/incubi from japan.
Dovevamo fare i conti con robe tostetipo Kujira no Josephina e sopravvivere. Oggi sarebbe vietata ai minori di 35 anni.
Discorso Bruce vs clone low cost ma guardate che è semplicissimo, nemmeno Fedor Emilianenko può fermare un colpo della piu’ semplice pistola da giarrettiera, ergo tutta questa deriva da schiaffoni e muscoli iperveloci non è altro che lo specchio del mentecattismo generazionale dei millennial e di quelli dopo.
Parliamo di gentaglia che produce trap e merda simile e vende di brutto. Università che si sono liceizzate da tanto che arrivano analfabeti. Il pubblico è questo.
Noi vecchietti ci possiamo autogiustificare parzialmente, non c’era internet il mondo era piu’ ingenuo e non c’era call of duty a 13 anni… potevamo davvero far finta di credere a brucio visto il carisma e pelata. Ma oggi non hanno scuse… Brucio cinese fa schifo a prescindere e forse MEG è il suo target naturale.
Tengo a precisare che non ce l’ho con l’attore ma con il ruolo che impersonifica. Statahm fa bene a fare quello che fa visto che lo pagano profumatamente!
E già che ci sono vorrei pure dire che la trap non fa schifo in generale, c’è roba americana e italiana underground di buon livello… produttori con le palle come in ogni settore ;)
giusto per evitare flame inutili.
Calendario, siamo d’ accordo. Troppa velocità, sembrano strafatti di bamba, non sono credibili. C’ era un’ asticella che aveva portato al massimo qualitativo il cinema di menare: su quell’ asticella c’ era scritto Ong Bak. Sono andati oltre, purtroppo, imho.
@Calendarman. Sei troppo educato. Cazzo diciamolo forte: LA TRAP E’ MERDA. E’ il demonio. Vado a mettere su Ronnie James Dio, perchè ho scritto trap (cazzo, l’ho rifatto) e devo espiare le mie colpe.
dio ti ama, ma la trap fa quella cosa con la lingua che ti piace
Storia mediocre, film accettabile per la tv, ma Statham perfetto soldato come sempre..
Statham va bene per voi millenial che siete la generazione da veggiburger. Gente da cestone.
Statham ha il carisma di un prugna sunsweet al sole, è meno credibile di alvaro vitali che sfida Celani e vince pure.
Statham non lho mai percepito come un willis, più un michael pare’
Se solo questo film fosse stato bello metà del titolo della recensione – o della citazione contenuta nel titolo della recensione.
Comunque:
1 – Lock & stock
2 – Snatch
3 – Rock n Rolla
4 – mah da qui in poi mi sembra inutile fare distinzioni
Ma che recensione è ? manco si parla del film, tutto un ” si ma a me è stato sulle balle con zero argomentazioni ”
per me capolavoro, ad avercene di film di menare così ogni anno, dalla trama alla messinscena e raga.. Rock N rolla è un gatto che si arrampica sui vetri, daje…
Ps. e Sherlock Holmes duepalle…
bastava leggerla la recensione.. comunque capolavoro mi sembra un “pelo” esagerato
il film si lascia guardare..ma è troppo lungo e si prende sul serio dall’inizio alla fine…non sembra roba sua…peccato con un attore al posto di Jason tutta la parte iniziale sarebbe stata un’altra cosa…poteva saltare fuori una roba tipo La tana dei lupi invece è un filmetto dimenticabilissimo (e anche un po’ noioso)
E’ singolare che un attore come questo possa fare successo con una faccia degna di Brian Thompson senza finire dritto nei razzy award… ma non siamo piu’ negli anni 80/90 e i freaks coi muscoli rapidi sono gli eroi di oggi… che decadenza.
Bella rece e bei commenti, a pelle la furia di un uomo è un film semplice, Ritchie ha preso la materia originale, perchè cari giovani non è farina del suo sacco! Un anonimo film francese del 2004 con Jean Dedujardin ma OVVIAMENTE il nostro inglesino l’ha trasformato nella VENDETTA DEL PADRINO INGLESE. Comunque Jason il pelato mi fa tenerezza, l’uomo che non sorride mai ha tutto quello di cui ha bisogno per fare il gangster serio. Poi comunque l’azione c’è, i colpi di scena (pochi e quasi telefonati) pure e onestamente è un action heist movie che arriva alla fine senza problemi! E di questi tempi non è poco
“ Ma non date troppo peso ai miei “secondo me”, io sono uno di quelli secondo cui è ok se il prossimo James Bond è nero”
Penso che sia ok per ogni persona sana di mente e che l’oggetto dell’aspra polemica sia totalmente diverso.
James Bond Nero? hmmm. Quest’idea di cambiare colore alle cose per seguire la propria agenda è offensiva. Come se dire no a un Bond nero ti faccia passare per razzista. Intanto uno 007 nero e femmina l’abbiamo già avuto, e va bene. Ma Bond, James Bond è bianco e anglosassone. Mica un terrone qualunque. Allora perchè non fare Asterix nero? Il politicamente corretto continua a fare danni irreparabili. Non credo che il prossimo Bond sarà nero, già Daniel Craig era troppo rozzo per me, figurati.
Guardate Roger Moore che parla italiano: un signore.
https://www.youtube.com/watch?v=v4Kx56kOI7M
Pier, per amore della discussione, mi fai qualche esempio di danni irreparabili fatti dal politicamente corretto?
guarda, non mi devi convincere: lo vedo anch’io che molte persone ai posti di comando stanno cavalcando l’inclusività come una moda, senza crederci davvero, ma solo perché fa guadagnare voti (voti di chi comunque non chiede altro che essere rappresentato. che non mi sembrta mica una cosa così stronza, eh). e sono io il primo a spazientirmi quando vedo il token character nero disabile non-binary aggiunto con la sputazza e col cinismo di chi ha solo una serie di voci da spuntare su una checklist (sto parlando di eternals). ma “danni irreparabili”? danni irreparabili io non ne vedo.
james bond.
james bond è un militare inglese col gusto per il lusso, i vestiti eleganti e gli orologi costosi. gli piace scopare, gli piace giocare d’azzardo, gli piace uccidere. siamo tutti d’accordo che il “core” del personaggio è questo? quando ian fleming l’ha scritto negli anni 50 una persona che corrispondeva a questa descrizione non poteva che essere un uomo bianco eterosessuale. nel 2022 no. oggi le donne possono fare il militare, i neri possono permettersi abiti di sartoria, i gay possono tenersi per mano senza essere linciati (a volte). sono i tempi che cambiano, non le femministe che vogliono toglierci james bond. se ne fai una questione di fedeltà assoluta al “canone” dovremmo rifiutare sean connery (a ian fleming non piaceva tanto, lui voleva david niven) e incazzarci tutte le volte che usa un cellulare o combatte qualcosa che non siano spie comuniste. se però tutti questi piccoli aggiornamenti non ci danno fastidio, ma il colore della pelle sì, forse c’è un problema più profondo che vale la pena di indagare.
idris elba comunque è troppo vecchio e troppo affermato.
Ti faccio un esempio. Star Trek Discovery. Il nulla cosmico. Una serie terribile sotto ogni punto di vista. Regia, montaggio, recitazione, inclusività per forza.
oddio, vai a prendere proprio star trek che porta avanti un disegno di inclusività gridato col megafono fin dalla prima serie… non ho visto discovery (ma lo farò, ho letto pareri super entusiasti anche da tanti fan storici) ma non riesco a immaginare come quello che facevano fin dagli anni 60 oggi possa risultare “forzato”. e di nuovo, tu parlavi di danni irreparabili… è un danno irreparabile uno spinoff di star trek che non ti piace? mi aspettavo come minimo che citassi bridgerton
E’ il primo esempio che mi è venuto in mente. Ti prego non guardare Star Trek Discovery. E’ un abominio. ” Danni irreparabili” è stata una mia iperbole. Che danni irreparabili vuoi che faccia un film o una serie nell’economia dell’universo? Nessuno. Però questa cultura dell’inclusività forzata ( non so come altro definirla) crea un senso di colpa. Non era così nella prima serie di Star Trek. 1966. Su un ponte di una immaginaria nave ci sono un americano, uno scozzese, un giapponese, un russo, una donna ( nera), e un alieno. Insieme. In pace. Alla ricerca di nuove forme…blablabla. Quella era inclusività sincera. Quella di oggi ( anche di quella merda che è diventato il franchise Star Trek) è falsa.
Per amor di discussione con Quantum: quello che citi sopra, ovvero il cavalcare l’inclusività come fosse un trend, E’ un danno irreparabile. Probabilmente ha anche dei risvolti positivi (leggi: ha fatto anche cose buone), ma di massima è un meccanismo rivoltante che serve unicamente a fare marketing sulle maggioranze masticando questioni ultra importanti, che verranno sputate al prossimo trend. A me non fa problemi JB nero, donna o con qual si voglia orientamento e/o genere, ma alla fine della fiera rimane da chiedersi perchè hai bisogno di usare JB per vendere la storia di una spia nera, donna o di qual si voglia orientamento e/o genere e FORSE il dubbio questa cosa dell’inclusività sia solo un modo per fare engagement c’è. Vero che se non sei nero non puoi capire, ma a me darebbe fastidio essere usato per vendere un frachise da bianchi a bianchi che, oltretutto, se lo sparano convinti di fare un favore a me.
Qui da noi parlare di pol-cor è 9/10 una minchiata se non sei la Soncini (in quel caso 10/10), ma nel contesto US in cui nasce è l’ennesima idiozia puritana del cazzo approcciata con l’elasticità mentale di un tombino.
L’inclusività a Hollywood is the new insalata da McDonald. Magari qualcuno ha effettivamente iniziato a mangiare un pelo più sano, ma per sbandierarla come vittoria devi avere la 104*.
Cmq la versione corta della risposta alla domanda “danni irreparabili del pol-cor” è Louis C.K. o, andando sul personale, la finaccia dei Brand New.
* sì è abilismo.
beh ma vale sempre la regola del se funziona allora perchè no…non penso proprio che le minoranze di turno (eliminiamo il fruscio di fondo insopportabile di twitter and company, perchè quello è inutile e dannoso in ogni campo) non guardino i prodotti dove sono più o meno coinvolte.. e se fan cagare fan cagare…è un problema di chi deve produrre scrivere ecc…non siamo più negli anni di Star Trek dove te la cavavi con due magliette colorate, le orecchie a punta e il nero ceco (visto che è stato citato come esempio positivo).
Direi che come sempre la realtà ha superato la fantasia…il capitano dell’Enterprise per l’epoca (presumo Star Trek sia ambientata nel futuro futuro) non poteva sicuramente essere un non white, ma nel frattempo il presidente degli Usa per 8 anni è stato nero e non è arrivato dallo spazio…meno social e meno overthinking e il problema inclusivo (nel mondo cinematografico almeno) è già mezzo risolto.
Poi minoranza o meno il pubblico non è (più così) scemo e non va al cinema o guarda la roba su netflix solo perchè han cambiato il colore della pelle o cosa tromba il personaggio di turno..però se ci va e il prodotto funziona…tanto “hatersgonnahate” come dicevano in quel film
@mereghetti. Credo tu abbia scritto seguendo un flusso di coscienza. uno “stream of cosciousness” alla Joyce. E senza polemica, ma anzi con interesse, ti dico che non ho capito molto del tuo pensiero. L’unica cosa che ho colto è stato il riferimento a Obama. Purtroppo la realtà ha superato la fantasia mostrandoci che anche un uomo dalla pelle nera può essere una merda. Io non sono razzista: se sei una merda, lo sei di qualunque colore. Credo che molti non abbiano capito il senso profondo di Star Trek (serie classica e the Next generation): una morality tale, un racconto con una morale. Morale.
mi è uscito così..riassumo:
– anche le “minoranze” guardano i prodotti con le minoranze dentro
-se funzionano, funzionano per tutti (a meno che tu non abbia senso del’umorismo, cultura cinematografica, gusto estetico, sensibilità ecc , quelle cose che ti fanno apprezzare un’opera “ben fatta”)
-sta a chi li produce scrive ecc adeguarsi ai tempi e non scrivere o produrre merda, che se è merda tale resta a prescindere dalle minoranze coinvolte o meno
– gli indignati dei social e haters vari (che non hanno razza età sesso e religione ecc) non hanno peso perchè vivono in quello stato di perenne tensione da social…oggi è un film domani è un’altra cosa
p.s. le opere “inclusive” di ere in cui l’inclusività non era neanche un problema perchè non esisteva manco la parola ne l’idea di realizzarla non sono un gran paragone
poi vabbè siam già abbastanza fuori tema dalla recensione e dal film recensito dai
Piaciuto molto tuo commento manq
@pier scusa però me lo devi spiegare perché l’inclusività di star trek degli anni 60 era inclusività buona e l’inclusività di star trek nel 2020 è inclusività falza. specie perché quello del 2020 non l’ho visto
@manq: louis ck continua a lavorare, i suoi spettacoli che erano su netflix sono ancora lì, tutto louie è su prime video us. ha fatto uno spettacolo nuovo un mese fa, lo puoi acquistare sul suo sito. gli unici che hanno smesso di incensarlo sono quelli che per principi o per convenienza non vogliono stare nella stessa stanza con un molestatore. buh-uuuh
(Quantum, sommessamente su Louis CK: se ti butto dalla finestra, e dopo due anni di ospedale tu esci dall’ospedale e torni a camminare, io non è che posso dire “hai visto, mica ti ho ammazzato” ;) LCK è stato a lungo senza lavoro, con tutto quello che significa per chi fa un mestiere come il suo, e lo spettacolo è sul suo sito perché i network non lo hanno voluto distribuire non perché gli andava così, a quanto mi risulta. Siamo tutti contenti che lui stia bene e lavori, ma non è come se non fosse successo nulla)
@Quantum. Beh, è facile da capire per un vecchio fan di Star Trek. Forse no per uno cui Star Trek non piace o non interessa. E intendo per inclusività sincera anche quella di The Next Generation, essendo l’unica altra serie fatta dalle stesse persone della classica (Roddenberry e Justman come produttori e parte degli scrittori e comparto tecnico.). Ma parliamo di Star Trek originale. A parte che cercava di essere una serie di fantascienza seria, con temi morali profondi. Certo era deliziosamente camp ma è il 1966 di Batman. Se pensi a Lost in Space, stesso periodo, quella era una famiglia americana di Bianchi e Biondi persi nello spazio con un robot seguendo avventure cretine. Gli alieni prima di Spock erano brutti e cattivi. Le navi spaziali erano fatti di americani. Addirittura Roddenberry voleva mettere un primo ufficiale Donna (vedi l’episodio pilota, “lo zoo di Talos). Ma i produttori rifiutarono recisamente ( che siamo pazzi? Le donne a casa stanno in cucina non l’accetterebbero). E l’alieno in plancia? Così luciferino? No no via. e il capitano ( jeffrey hunter) troppo maturo e cerebrale, qua ci vuole azione. E allora Roddenberry accetto di cambiare quasi tutto (tranne Spock). E alla donna primo ufficiale sostituì una donna nera. E poi tutti gli altri rappresentanti della terra. La nave, dal design iconico, a una seziona rotonda. Che richiama la Sfericità della terra, e i suoi ufficiali l’universalità delle culture. E l’alieno è lì, sempre lì a ricordarci che siamo nel futuro, che allora saremo in Pace. Ad Asimov ( che è Asimov) Star trek piaceva. Cosa c’era così nella TV americana del 1966. cosa facevano i Neri? E i giapponesi? Un Russo poi!. Ecco perchè era sincera. E lo si sente, lo capisce guardandola. Sincero ottimismo per il futuro.
Stacco. 2020. Me too, Internet, Movimenti LGBT ( aggressivi). Hollywood è un’agenda unica. Un politicamente corretto unico. Ma lo vedi che è ipocrita, lo percepisci. Non è che come la Matrice? :) Vedi un film e capisci che l’inclusività e l’attore nero nel fantasy medievale etc etc. hanno qualcosa che non vanno. Sono Artificiali. E torniamo a quell’abominio ( Rigiam sceneggiatura, effetti speciali, montaggio, recitazione, design, tutto orribile) di Star Trek Discovery. Un’agenda unica. Se sei bianco maschio ed eterosessuale su quella nave NON ci puoi stare: Comandante Donna Nera, Tenete volutamente Grassa ( per il body shaming), due Gay che non fanno altro che limonare, lesbiche, personaggi non binari ( che solo a sentire quest’ultima invenzione mi cascano le palle). Scritti a forza e buttati lì. E poi positivismo zero, perchè non vedi, il mondo è una merda e bisogna solo scrivere di conflittualità. E andrebbero anche bene se fosse tutto scritto bene. Se fosse tutto molto sincero. Il fan progressista di Star Trek, però, questa cazzata di serie non se la beve. E lo show fa schifo a tutti (confronta Rotten tomatoes, opinioni dei recensori ufficiali Vs pubblico). Ecco perchè scrivo “cambiare colore alle cose per forza”.
Dunque nella Terra di Mezzo neri non ce ne sono. Punto. Vogliamo scommettere che nella prossima serie Amazon “The lord of the Rings: The rings of Power” c’infilano dentro dei Neri? A forza? E mi stuprano Tolkien? Perchè io voglio vedere Tolkien!
Spero di essermi spiegato in qualche modo.
a senz acca. Opps
Ah: io sono la fabbrica del refuso. Scrivo veloce, non rileggo e digito male. Pardon per i lettori.
E tornando sulla polemica i/ le wachowski. Sempre sul discorso “inclusività forzata” o “politicamente corretto” come lo volete chiamare. Sembra che io abbia sollevato un piccolo pputiferio.
Piccolo aneddoto. Sono in Thaliandia. Phuket. Sera. Sul viale principale di Patong numerosi ladyboy che “passeggiano”. Ad un tratto un Americano (come capii dopo) dice qualcosa ad un Ladyboy. ne nasce una piccola discussione ( il cui contenuto non capii). Ad un certo punto il Kathoey (momento calciabile) gli tira un destro potentissimo sulla guanca destra che lo fa cadere e lo lascia lungo e tirente sull’asfalto. Un ragazzo Thai, a fianco a me, che seguì la scena si volta e mi dice “Hehe, sembrano donne ma sono Uomini”.
Saggezza popolare.
Scusate se rompo. “I produttori rifiutarono recisamente”. Intendevo il Network. Il Network rifiutò ( la NBC). Starò più attento in futuro.
@Quantum: rispondendo solo al punto Louis CK immagino il resto del commento fosse ok per te, quindi di massima siamo d’accordo. A parte su Luis CK, per cui stai evidentemente mistificando la realtà. Se mi dici: “gli sta bene perché è un uomo orrendo” ci sto, ma il negazionismo non ce la faccio, mi fa schifo a prescindere dall’ambito in cui lo si incolla. ;)
@Ruper Tevere: cuori per te.
Pier (ma.anche gli altri indignati per principio) quando hai finito di sbrodolare (visto che ti piace farlo notare agli altri senza motivo), non ti è mai venuto il dubbio che l’inclusività sbandierata del 2020 ti fa schifo perché nessuno vuole includere un vecchio brontolone che blatera di trans tailandesi? forse ti trovavi bene con star trek dei tuoi tempi perché era conforme al tuo pensiero binario mi piace/ è giusto , non mi piace/ minindignochemmerda…dai su..non ci vuole un genio a capire quando una roba è forzata…non c’è bisogno di scomodare la terra di mezzo
@Mereghè. Io sono buono e caro. Ma te la mamma l’educazione non l’ha insegnata o , soprattutto, non l’hai CAPITA: ho risposto ad una domanda. Se devi versare la tua merda addosso a qualcuno trovatene un’altro. Ma tutti stronzi così qua?
E aggiungo: così incapaci di padroneggiare la lingua italiana? ( al di là degli errori di battitura?). Dio, che livello…
Pier sei un pò permalosetto però….hai risposto a Quantum (rispetti solo gli autori del blog quando non sono d’accordo con te, gli altri son sempre un po’ dei poveri stronzi, chissà come mai) ribadendo che la “buona” inclusività del vecchio Star Trek (parte finale): “si sente, lo si capisce guardandola. Sincero ottimismo per il futuro”.
Esattamente perchè questo non dovrebbe valere anche per (non tutta, come ovvio che sia) l’inclusività di 50 anni dopo?
Forse le istanze sono in parte diverse e si son moltiplicate?
L’approcio del vecchio Star Trek secondo te potrebbe bastare per un prodotto di intrattenimento (non di nicchia, non da film indipendente da Sundance che non verrà mai distribuito) destinato a piattaforme digitali fruibili contemporaneamente in quasi tutto il mondo, occidentale e non? Forse ci son molti più prodotti per un pubblico che non si nasconde più (o comunque molto meno) neanche nella vita reale…
Non si può, credo io, pretendere il capolavoro a ogni colpo e allo stesso tempo sottolineare con la matita rossa tutti i personaggi “diversi”, o meglio, si può, ma almeno facciamolo (e i recensori lo fanno) guardando prima all’opera e poi alla presunta forzataggine inclusiva..che da sola non può (quasi) mai rovinare un film. (con la massima sincerità il discorso dei trans e della terra di mezzo non ha granchè senso, però va bene così).
@Mereghè. Permaloso? Forse sì. Perchè tratto tutti con rispetto finchè non vengo insultato. E con te ci siamo scambiati poche battute. Se ti ricordi appena ti scrissi fui brutale. Poi ti espressi il mio dispiacere per averlo fatto. Non tratto nessuno come un povero stronzo. Anzi. Qua lo sport è mandarmi affanculo così..per divertimento. Ma vabbè. Ora: non potevi esprimere la tua opinione con civiltà prima? Pure dissentendo. Ma con civiltà.
Ho letto un commento, americano credo, su rotten, di un fan che riporto testuale:
I’m literally a young 20 something queer Star Trek fan; I should be the target audience for this show and I think it’s exhausting and poorly done.
Etc. Etc. Fa schifo anche ai gay. :) Perchè non è che se sei gay adori ogni cosa dove c’è un gay dentro Eh!
@mereghè. Il discorso della Terra di Mezzo ha moltissimo senso. Come le mettiamo se Otello, il moro di Venezia di Shakespeare, diventasse..che ne so…il Giapponese di Venezia?
Bisogna rispettare l’originale. Semplice.
Pier l’ho espresso supercivilmente e te l’ho pure riassunto perchè per la tua critica della ragion pura letteraria non era adeguato..ma vabbè…
In ogni caso sbatti sempre sullo stesso principio..una cosa è un ipotetico target (ggiovani, supergggiovani, ragazzine, uomini bianchi, neri, gialli, di mezza età, ricchi poveri cinesi, omo bi lesbo trans ecc).. una cosa è un prodotto fatto bene (regia, trama, immagini, personaggi ben scritti ecc) inclusivo o meno che sia…e non è il tema o il personaggio “inclusivo” di turno (più o meno forzato, tanto per chi non la capisce sarà sempre forzato) a rendere buono o non buono un film…se fa schifo anche ai gay (uso il tuo esempio) è perchè fa schifo e basta (potrebbe mai piacere oggi un film solo ai gay? solo a gente colored? solo ai bianchi del midwest? o viceversa fare schifo solo a una supposta minoranza?) se però un film piace, funziona, ha una componente inclusiva di qualsiasi tipo ma a te o ad altri non piace…ecco che parte la denuncia del mondo dello show business del 2022 come un essere maligno che punta ad escludere il povero uomo bianco occidentale etero dal mondo dell’intrattenimento con la sua agenda del pensiero unico LBGT ecc…dai non ci crede nessuno su.
p.s. rispettare l’originale cosa c’entra col tema dell’inclusività? cioè nel 2022 basta cambiare il colore/sesso di un personaggio per far contenti o scontenti qualcuno a prescindere? e secondo te perchè non si faceva negli anni che furono? se invece il cambio è l’unica cosa che connota il film (non so, il Ghostbusters al femminile per dire) che incredibile successo può mai avere?
@Mereghè. E forse la pensiamo allo stesso modo e non ci siamo capiti. Infatti, che ce ne frega a noi dei colori? dei sessi? Nulla. Star Trek ( scusa se lo cito ancora) aveva incluso tutti. In pace. Non sono un figlio di Trump! Trump mi fa schifo! Ma c’è un ipocrisia (Americana) e una agenda.
E il Ghostbusters delle Donne mi è piaciuto assai. Mica l’ultimo (i giovani attori erano carini), ma …dimenticabile… per essere buoni.
Provo ancora a scrivere il mio pensiero. Non è l’involucro che è importante. E’ quello che c’è dentro.
Perchè oggi è così importante l’involucro?
Condivido il pensiero di Pier. Il nuovo Star Trek è brutto sotto molti aspetti, scuro, dark, con personaggi antipatici e coi quali si empatizza poco, una protagonista onnipresente (in quello che è storicamente un telefilm corale) odiosa al massimo. A tutta questa bruttura si aggiungono le inclusività politicamente corrette attaccate con lo sputo.
@Kazao. Ma ci capiamo subito. Il nuovo Star Trek? The Orville!
Pier per quanto non capisca alcune tue uscite non ho mai pensato fossi un trumpiano, un razzista, un omofobo o amenità varie…semplicemente per me (ma non solo, non credo di essere l’unico povero scemo a pensarla così nè ilportatore di verità assolute) l’agenda ipocrita perbenista inclusivista chiamala come vuoi se esiste oggi, esisteva anche ai tempi, semplicemente non ci si faceva gran caso perchè l’offerta era scarsa e il pubblico era pubblico, non discuteva sull’internet della qualunque, altrimenti il tuo bel star trek dei tempi che furono sarebbe stato serenamente tritato (più o meno giustamente) come qualsiasi altro prodotto contemporaneo.
E’ stato tritato. Il mio bel Star Trek. Tritato dal sistema. Dopo la prima stagione, meno budget. Dopo la seconda stagione, ancora meno budget. Dopo la terza..addio. Ma è risorto come la fenice grazie al pubblico. :) Perchè il tempo è galantuomo.
Non c’era alcuna agenda allora! Non c’era nulla nel mondo anglosassone.
Ma lo sai o no che l’omosessualità in gran bretagna era REATO fino al 1967? Leggi bene: 1967.
E da noi è stata depenalizzata nel 1890.
Adesso nel 2021, devi chiedere scusa se ti piace la figa.
Devi chiedere scusa se pensi che due che si inculano non abbiano diritto ad affittare una povera donna (povera perchè non ha danaro) e rischiare la vita tenendo in grembo un figlio che le dicono non sarà suo. Perchè la gravidanza è ancora un rischio.
Eccola la bell’agenda di merda di ALCUNI omosex. Uomini omosex, o donne omosex.
pier con la massima sincerità (e sempre col beneficio del dubbio che tu non sia omo ecc.), credo tu sia semplicemente troppo “vecchio”(conservatore) oppure sospetto che tu non abbia una gran sensibilità emotiva e storica (sai delle cose ma non le sai mettere assieme come causa effetto oppure credi di saperle solo tu) oppure, supponendo che tu abbia le suddette qualità, temo che tu non sia in grado di esprimerle con una lingua scritta adeguata (non tanto in termini di correttezza quanto di adeguatezza al contesto ecc).
Detto questo chiudo l’off topic più lungo e inutile a cui abbia mai contribuito (mea culpa) nella mia vita.
buona vita.
@mereghè. Quindi usi 11 righe per non dire nulla, mi insulti elegantemente discendo che non mi so esprimere, e sembra che ti vada bene l’affitto di un utero di una donna. Rileggiti, Mister lingua adeguata. Cosa hai scritto?
Ecco… mi sono espresso male. Chiedo scusa. Il fatto che Craig sia rozzo, non c’entra col colore della pelle. Da come ho scritto sembra che io abbia messo il colore “nero” sotto “rozzo” . Mi sono espresso male. Intendevo dire che Bond non deve essere diverso dall’immagine creata dall’autore. E, concludo, se proprio vogliono farlo Nero, ci metterei Idris Elba.
Sì, ma allora gli devi levare il cellulare, come ha detto Quantum. Altrimenti lo puoi fare anche nero. Che poi non sarebbe un “politicamente corretto” mettere un nero a comandare una nave, a fare Giacomo Benda Zerozerosette, a fare insomma il più potente di tutti), ma il riflesso della realtà: per tot anni l’ America ha avuto un nero che poteva premere il tastino e nuclearizzarci tutti.
Porgo combinazione 555344780 Foxtrot India Charlie Alpha.
Non dico i commentatori -tra cui quel babbodiminchia che si lamenta della scena dell’hotdog [sic]- ma almeno il recensore il film lo ha visto? E per “visto” intendo senza distrazioni come le notifiche di Instagram e Facebook oppure qualche partitina a Toy Blast.
Il paragone con Mann è fuorviante e malizioso; nei lavori di Mann la città è un personaggio *attivo* della storia, mentre questo film poteva tranquillamente essere ambientato a Pizzo Calabro, non avrebbe fatto differenza.
Già da “The Gentlemen” Guy Ritchie ha iniziato a spogliare il suo stile della battutina facile e dei personaggi macchietta, bocciare (o meglio: non promuovere) questo film solo perché dalla sinossi l’aspettativa era quella di un fork di HEAT o un altro “The Snatch” è pregiudizievole.
Tanto più che la suddivisione in capitoli del film richiama, con tanto di flashback e rimescolamenti temporali, più Tarantino che Mann.
Vero che alcuni personaggi sono abbozzati e irrisolti (es: Josh Hartnett o, soprattutto, il nero che dà la soffiata sbagliata -WTF?) ma non è vero che TUTTI i personaggi di contorno sono monodimensionali. Si consideri anche che Statham sparisce letteramente per almeno 1/4 di film.
E’ un bel film. Non un capolavoro, ovviamente. Con un botto di difetti, invisibili se si fa quello che si dovrebbe fare di fronte a qualsiasi film -staccare il cervello e non fare la punta al cazzo ad ogni frame.
Ma neanche quella mattonata nei coglioni che la recensione porterebbe a credere.
pitch, vuoi possiamo avere una conversazione su questo film, ma se parti dicendo “il recensore non l’ha visto perché stava guardando instagram” mi viene il sospetto che vuoi rompere il cazzo e basta. per tua informazione non ce l’ho nemmeno instagram. noi ragazzi fichi siamo tutti su tiktok e clubhouse.
più che altro sfuggono le dimensioni dei personaggi … i dialoghi fanno abbastanza pena quindi da quel che succede si sa solo che c’è uno dei soldati rapinatori che è più mattarello perché si è preso la moto nuova e che l’amicone di jason è un merda doppiogiochista…gli altri? a parte essere facce note in ruoli fiacchi ? magari se su 2 ore di film un’ora e 20 non fosse su gente che sale e scende da furgoni si poteva dire il contrario … a me non ha fatto cagare ma sinceramente è proprio fiacchino per eseere suo e per essere roba con un ipotetico cazzutissimo jason boss del brenta che gli va solo a culo che non gli sparano mai in testa, neanche quando è a terra…io l’ho visto senza alcuna aspettativa e pensavo peggio ma la fiaccaggine nei personaggi è lì da vedere ed è un difetto ..poco da farci
@Quantum Tarantino
LOL!
Se non altro mi si conceda che, sin dal mio primo commento qui, intervengo solo e se il film recensito l’ho visto realmente. Poi, con tutto il bordello di troll natalizi che c’è stato e, a seguire, millenial che piagnucolavano perché avete usato “diegetico” e sono dovuti addirittura andare su wikipedia a scoprirne il significato, ora sono *io* che rompo il cazzo!? :-)
I motivi per cui ho insinuato una tua visione “distratta” (e pregiudizievole) del film sono ben espressi nel mio commento, ma aggiungo un tassello al tutto: la serietà del film è diegetica.
Peace. Non sono vostro nemico.
@mereghettitumifaimpazzire
I dialoghi fanno pena nel primo blocco del film. O meglio, sono forzatissimi nella fase di character building di Statham (cito: “Le merendine non sono il mio veleno. Preferisco devastarmi in un coma alimentare di formaggi sintetici e carni impossibili” — eeeh?)
Se si supera questa fase, ovvero si accetta il giochino di Ritchie, il resto è godibilissimo, anche il plagio de “Casa di Carta” e la versione discount del Professore che spiega il colpo.
un ipotetico cazzutissimo jason boss del brenta che gli va solo a culo che non gli sparano mai in testa, neanche quando è a terra…
Plot Armour.
Ma vale per qualsiasi film action. E’ uno dei compromessi che bisogna accettare se si ama il genere. Così come nei film di arti marziali si cerca di non far caso ai nemici che si mettono pazientemente in fila attendendo il loro turno per tirare un paio di calci.
d’accordo su tutto…ma non è il primo film di un regista ignoto e il cast è di livello più che dignitoso…quindi è un po’ pochino…per quanto Jason abbia la fazza da duro sarebbe stato carino vedere un attore (uno vero) improbabile (Jack Vaughn di vari film recenti per dire) nel suo ruolo, magari anche Clint jr (che non può essere considerato “attore” solo grazie a G.R. perché fa un primo piano su occhi e cicatrice, ma non è peggio di tanti altri).
Accetto da sempre e di buon grado la regola non muoio mai…però c’è sempre un però…se passi dal ti sparo solo dopo averti mostrato la mia pistola eagle ecc ecc di lock&stockiana memoria a ti sparo in testa perché mi hai visto fare il colpo di questo film…mmm …un po’ fiacco…scappa quello che gli ammazza il figlio e sorpresa..jason è nel suo salotto due ore dopo…magari a inizio film poteva avere un senso ma succede tutto negli ultimi 5…boh sembra proprio buttata lì..ma probabilmente budget, cast e voglia non possono essere sempre quelli di The gentleman , per stare sul recente e film piattaformati.
Sì, ma allora gli devi levare il cellulare, come ha detto Quantum. Altrimenti lo puoi fare anche nero. Che poi non sarebbe un “politicamente corretto” mettere un nero a comandare una nave, a fare Giacomo Benda Zerozerosette, a fare insomma il più potente di tutti), ma il riflesso della realtà: per tot anni l’ America ha avuto un nero che poteva premere il tastino e nuclearizzarci tutti.
Porgo combinazione 555344780 Foxtrot India Charlie Alpha.
(scusate. Mi è partito qui un commento per uno più sù)
@mereghettitumifaimpazzire
Si può esser promossi con 10 e lode oppure con 6. Diciamo che lo promuovo con 6 e 1/2 e se mai dovessi bocciarlo non sarebbe per i motivi espressi in recensione, bensì per l’ossessiva ricerca da parte di Ritchie della one-liner memorabile (specie nella prima parte) con il risultato che certi dialoghi sfociano nel trash più miserabile.
“se passi dal ti sparo solo dopo averti mostrato la mia pistola eagle ecc ecc di lock&stockiana memoria”
Tha Snatch :-)
“jason è nel suo salotto due ore dopo…”
SPOILER
Perché ha messo il cellulare in uno dei sacchi, e precedentemente -prima dell’uccisione del figlio- viene mostrato che è geolocalizzabile dagli scagnozzi di H.
FINE SPOILER
“Clint jr (che non può essere considerato “attore” solo grazie a G.R. perché fa un primo piano su occhi e cicatrice, ma non è peggio di tanti altri)”
Beh, una grossa prova attoriale non gli era neanche richiesta: un sociopatico infame anaffettivo è, anche nella vita reale, tendenzialmente inespressivo. Chi meglio di lui?
Poi Ritchie lo grazia ulteriormente…
SPOILER
… evitandogli il drama dello showdown finale con H.
FINE SPOILER
vero era The Snatch giusto…
io intendevo i tempi di quel che succede non tanto il perchè o il come ecco..sul fatto che Clint jr fosse un infame ecc anche nella vita reale non sapevo..che ha fatto?
@mereghettitumifaimpazzire
… infame ecc anche nella vita reale non sapevo..che ha fatto?
Che io sappia nulla, povero Scott :-)
Mi sono espresso male. In Wrath of Man interpreta un sociopatico infame ecc. Un tipo di persona che anche nella vita reale è generalmente inespressiva. Da lì la facilità con cui il figlio di Eastwood riesce a sembrare quasi un vero attore.
ah non avevo colto
ma l’ha girato contemporaneamente all’altro ? Operation Fortune ?
Gran rece e grande Quantum, mi sto rileggendo le tue robe su Miike e son tanta roba, ma sommessamente dissento.
Il film mi è piaciuto, non conoscendo LA l’ho trovata ben ripresa. Poi io sono uno di quelli che ha apprezzato le cartoline dall’Europa di W Allen, gli stereotipi mi piacciono, se vengono creati (o utilizzati) in quanto funzionano. Il problema è quando diventano scorciatoie usate per pigrizia, quando insomma li si usa conoscendo solo quelli, e l’encefalogramma si appiattisce desolatamente. (A proposito a me fan ridere i razzisti che “io non sono razzista ma”… m’incazzo per le trovate politicamente corrette di Hollywood, le minoranze non dovrebbero incazzarsi per gli scherzi ai loro danni*; però gli stereotipi sull’Itaglia sono INACCETTABILI! non sai che siamo il paese più bello del mondooooo? Il paese di Dante e di altri scrittori pallosi che non leggerò mai e poi mai?) Il contrasto tra una città che è perlopiù un cubo di cemento, perlopiù vissuta sulle quattro ruote, e gli interni luxury e chiaramente ariacondizionati per me è top e si vede che è filtrato dallo sguardo di un inglese che pur trovandosi a suo agio tra il proletariato delinquenziale delle periferie distopichggianti, non può chiudere gli occhi di fronte alla distopia totale che è una metropoli tipo LA.
Riguardo poi al fatto che tu abbia trovato il cattivo mal caratterizzato, scusa ma mi viene da dar ragione a chi insinua che tu abbia “guardato” il film mentre ti tiravi le stories sui socials. Non vedi che ha una cicatrice?! Scherzi a parte con Clintino Guy ha cavato sangue dalle rape (tant’è che io che non lo conoscevo prima di legger qui che è uno sgrauso l’avrei detto un massiccio) mentre a Statham è mancato qualcosa, ok la legnosità diegetica, ma li si doveva dare quel qualcosa in più. Il finale che restituisce il senso di inutilità della vendetta svela anche il problema dell’interpretazione del protagonista, fa lo sguardo depre, ma gli occhi son vivi.
Riguardo ai personaggi di contorno, dai, non puoi non averne apprezzato una mezza dozzina: SPOLIERONI
il massacro totale, che pure mi son goduto, fa capire allo spettatore che della squadra dei buoni era tutto sommato memorabile il traditore, dei cattivi solo il capo, ma la banda di Statham, è tutta leggenda.
*ovviamente il bello degli scherzi razzisti è che prendono in giro la stupidità del razzismo, se poi qualcuno non lo capisce è un motivo in più per riderne, MA la cosa smette di funzionare se chi non lo capisce e si incazza o lo capisce ma si incazza comunque sono le vittime del razzismo. E non per un “razzismo al contrario” o cazzate simili, la prova ne è che scherzare su questo livello è ancora possibile, mente chi piange che non si può più scherzare ha in mente le barzellette e la comicità bagaglino, cioè roba schiettamente razzista e indifendibile, se non in contesti privati dove si sa per certo che nessuno ci crede ( e anche lì con riserva)
@Bugo. Io e te non ci capiamo. :) E’ noto. E siamo diversi, forse opposti. E va pure bene. Io faccio a fatica a capire i tuoi scritti, ma a sprazzi forse capisco qualcosa ( oh, il limite può essere mio). Ma alcune cose mi “arrivano” ( o almeno credo). Non siamo il paese più bello del mondo e sta cosa ha rotto il cazzo. Ma Dante è Dante. Mi sembra che tu butti via il bambno con l’acqua sporca.
Sembra ti stia sulle palle la dittatura del gender come a me. Ma forse non ne condividiamo i modi.
E mi sembra che tu abbia recentemente riletto la rece di Heat di Darth. O comunque qualcosa delle tue parole me la ricorda. E forse è per questo il tuo recente scoramento per il sito: Quelle erano recensioni! Quelli erano film. Mi mandano tutti affanculo perchè sono tranchant e scrivo “film di merda”. Ad esempio su Matrix revolutions. Ma che devo fare? sprecare parole per queste schifezze? dare loro dignità? Ma fatemi QUELLE recensioni.
E come direbbe Chuck ( Che è Cip o Ciop? ). Porgo distinto Calumet.
Guarda, quel che ho scritto è in effetti assai poco comprensibile, ma con lo sforzo ermeneutico di cui ritengo capace uno che si legge la Divina Commedia per passatempo lo si potrebbe decifrare. Se ritieni giustamente che quel che scrivo non ne valga la pena, potresti far lo sforzo di non rispondermi, almeno quelle volte in cui non capisci quanto dico. Mi limito a risponderti su una cosa tra le tante che non hai capito io intendessi: non mi lamento dello stato attuale dei Calci, ma del fatto che iCalci, che ancora spaccano, mi ricordano dei tempi in cui non erano che uno dei fichissimi blog di una rete che sembrava poter essere usata dall’umanità per migliorarsi sganasciandosi.
@Bugo. E io devo sempre contare fino a 10 con te. Se non valevi la pena non scrivevo no? Cerco di farti rerstarmi seimpatico, ma proprio non ce la faccio più.
Uff. Lascia stare l’ermeneutica: io sono gentile e dico “forse non ho capito” ma adesso te lo bisogna dire: Non è che sono io che non capisco un cazzo, sei tu che ti esprimi male e non si capisce un cazzo di ciò che scrivi. E la tua ultima frase è infatti incomprensibile.
Noto aggressività e allora, non ti risponderò più. Ossignur!
Anch’io non concordo sul paragone con Heat, sarebbe come voler confrontare ogni film di mafia con Il padrino. Anche perché Heat rientra nella “poetica” di Mann, mentre questo sembra un film realizzato su commissione. È un buon film di genere, questo sì, si vede la mano di un regista capace di usare la macchina da presa (si direbbe che ultimamente a Ritchie piacciano particolarmente i droni), ma dopo la visione rimane ben poco. E il casting ne è lo specchio: un conto è fare un film “à la Ritchie” (e allora non hai problemi a scritturare McCounaghey, Grant, Farrell), un conto è girare un action tradizionale (e allora puoi contare solo su un certo tipo di attori, che offrono una gamma recitativa che spazia dai semi-imbalsamati Statham e Eastwood jr all’overacting di Hartnett). I colpi di scena sono telefonati (SPOILER già quando Statham dice di essere divorziato senza figli e poi lo si vede in compagnia del figlio, si capisce l’origine della furia del titolo FINE SPOILER).
Non capisco poi ALTRO SPOILER come faccia Statham, dopo essere stato lasciato a terra semi-collassato (e tra l’altro dopo aver già rischiato la buccia in circostanze analoghe pochi mesi prima), ad avere la forza di rialzarsi e presentarsi di lì a poco a casa di Eastwood per la resa dei conti FINE ALTRO SPOILER.
In sintesi, senza infamia e senza lode, c’è di peggio in giro, ma prima della visione servirebbe un disclaimer per avvisare il pubblico che ci si troverà al di fuori dei canoni tipici di Ritchie.
Già, più che Heat ci ho visto Sicario.