Sempre meglio aver visto prima il film, eh? Minor spoilers ahead.
Pochi anni fa ho fatto il babysitter a Barto, un bambino sui 7 anni. Una sera gli ho fatto vedere La Storia Infinita. Non lo vedevo da, boh, da quando lo vidi per 100 volte di seguito al cinema più o meno a quell’età. Eppure me lo ricordavo benissimo: alcune sequenze, addirittura, mi sembrava di averle impresse a fuoco nella memoria. Una di queste era ovviamente la morte del cavallo Artax, il bianco destriero di Atreyu. Mamma mia, quante lacrime la morte di Artax, ricordate? No, guarda, non me lo dire neanche, che solo a pensarci mi viene ancora oggi la pelle d’oca. Pazzesco. Un piangere che non hai idea.
Arriva la sequenza in questione. Io sono come quei papà che riprendono col telefono l’espressione di loro figlio la prima volta che sentono la frase: “Luke, sono tuo padre!”. Barto è disperato e io… “a me non me ne frega un cazzo proprio” (cit.). Oh, sarà che sono cresciuto e il Niente mi ha definitivamente ma inesorabilmente conquistato, ma Artax si vede tipo per 4 secondi prima che schiatti male inghiottito dai fanghi della Palude della Tristezza. Come fai a rimanerci male per un cavallo che fondamentalmente manco conosci? Sì, certo, mi dispiace… Era bianco, bello, si vedeva che è uno tosto, chissà quante volte sono stati lui e Atreyu accampati nottetempo a tenersi caldo e a guardarsi carichi di amicizia, però di base io l’ho visto correre una volta in campo lungo e basta. Non so chi sia, non conosco la sua storia, non so che tipo di rapporto c’è tra lui e Atreyu… Barto, non mi guardare male, dai. È così… ti dico che è così.
Ieri sera, mentre guardavo The Batman mi è venuta in mente questa storiella. Vi spiego perché: a un certo punto uno dei buoni rischia di morire. Non faccio spoiler, tranquilli, vi dico solo che non è il protagonista. Quello è chiaro che rischia di morire, direte voi, anche perché se no sai che palle un film in cui l’eroe buono non rischia nulla? Sì, c’avete ragione. Vabbè, comunque, dai, è uno dei buoni e certo non è il protagonista, per cui è effettivamente a rischio, magari questi pazzi che hanno in testa di rinnovare/cambiare/stravolgere il personaggio hanno preso questa decisione pazza… Lui rischia di morire e Matt Reeves butta giù questa sequenza in cui tu spettatore lo senti che dovresti disperarti, piangere come un pazzo, urlare come fa Robert Pattinson che tipo lo vedi che sta urlando ma non lo senti perché c’è la colonna sonora di Giacchino a coprire l’indicibile… eppure non te ne frega un cazzo. Perché quel personaggio lì l’ho visto sì e no in mezza sequenza in cui, boh, ha fatto un té e ha detto due o tre cose sagge.
The Batman è, se non sbaglio i conti, la trecento milionesima versione cinematografica del personaggio creato da eccetera eccetera e, giustamente, come già ci ha insegnato la trecento milionesima versione cinematografica di Spider-Man, possiamo risparmiare allo spettatore l’ennesima origin story. Si parte sapendo già tutto: c’è Gotham City che brulica di criminali pazzi e violenti, c’è Bruce Wayne che è diventato Batman perché i suoi genitori sono stati ammazzati male, il suo maggiordomo Alfred che lo aiuta e il Commissario Gordon con cui collabora. Meno male. Per cui è chiaro che se io vedo uno di questi che rischia di morire, mi agito… ma, lo stesso, se vuoi che io sia investito sentimentalmente in quello che mi racconti, devi caratterizzarmi i personaggi, mi devi magari spiegare perché sono diversi dagli altri duecento milioni, novecento novantanove mila e novecento novantanove che ho visto prima di lui. Perché se no quello rischia di morire, tutti si prendono male, Giacchino alza inspiegabilmente il volume, mentre io invece mi maledico per non aver preso manco una cochina con cui sollazzarmi in un film della durata di quasi tre ore.
Non lo so ragazzi, non capisco. Leggo in giro commenti e recensioni più che entusiastiche di questo nuovo film di Matt Reeves mentre, personalmente, devo ammettervi che sono profondamente deluso. La scelta di Reeves e del co sceneggiatore Peter Craig è quella di presentarci un nuovo Batman molto realistico, figlio quindi di quello di Nolan, distante dai supereroismi marveliani, ma al tempo stesso vicino alla sua dimensione da detective, simile a quella (per dirne una) dello Year One di Miller. Insomma, pensate, un bel noir. Un po’ come si è scelto di fare con l’ultimo James Bond, scompare totalmente il suo alter ego playboy miliardario Bruce Wayne per lasciare spazio a… come descriverlo? Uno Sherlock Holmes in maschera? Un vigilante che, certo, terrorizza i ladruncoli della città di Gotham che temono di vederlo spuntare da ogni angolo buio (l’ottimo incipit), ma che fondamentalmente si trova più a suo agio a indagare, mettere insieme indizi, ragionare. Cosa che comporta un piccolo problema di sospensione dell’incredulità: ma davvero sto guardando un noir serissimo in cui sulla scena di un crimine, il commissario di Polizia fa entrare uno in mantello, tuta nera e caschetto con le orecchie da pipistrello? Nessuno che gli ride in faccia o lo accompagna gentilmente dal più vicino psicanalista?
Gotham City è sconvolta da una serie di orribili omicidi messi in atto da L’Enigmista, un criminale dal volto coperto il cui modus operandi ricorda molto da vicino, così come le atmosfere del film, i cattivi dei neo noir anni Novanta americani, da Se7en in giù. Lo interpreta il bravissimo Paul Dano, qui al minimo sindacale. Nelle prime due ore di film si limita a qualche fugace apparizione (in maschera) su face time, salvo poi regalarci un pezzo di bravura verso la fine del film (in una sequenza in cui, grande intuizione inedita, i due si confrontano verbalmente all’interno del manicomio di Arkham e, cosa verrà mai fuori? Bè, tenetevi forte, amici: forse i due non sono così diversi come pensavano), quando ormai il nostro interesse nei confronti dei suoi indovinelli e dei suoi codicini è già ampiamente sfumato. The Batman, per gli amici “Vendetta”, insieme al suo BFF Gordon gli sta sul collo e, grazie a un acume degno del miglior Bartezzaghi, ci mette fin troppo tempo a capire che un ratto con le ali è non è un falcone ma un pipistrello (madonna…).
Nel corso delle indagini il sior Batman scoprirà che la corruzione corre potente tra le strade perennemente bagnate dalla pioggia di Gotham. Ci sono dentro tutti, dai piani alti della Polizia al Pinguino, un mafioso proprietario di un club interpretato da un Colin Farrell che, truccato più o meno come Tom Hardy in Capone, col suo ingresso in scena rischia di far crollare da solo tutto il realismo che il film tenta di costruire (anche se ci aveva già tentato l barocchismo della Wayne Mansion). Ma non sono solo i politici e i poliziotti a essere corrotti. Non sono solo i criminali che si chiamano Carmine Falcone e che hanno la faccia di John Turturro ad avere le mani sporche. No, si trova anche il tempo per far venire dei dubbi a Bruce sull’integrità di papà Thomas. La questione è seria, qui giochiamo col Mito: se cade l’innocenza, l’odore di santità di papà Wayne, viene a mancare anche la motivazione che ha spinto il povero Bruce a diventare un vigilante, a sacrificare la sua vita per la Giustizia, per vendicare i torti subiti dai giusti. E infatti Bruce decide di starsene imbronciato per tutto il film.
Ora a me spiace parlare male di Pattinson che, come sappiamo e abbiamo da sempre sostenuto, è un ottimo attore e ha scontato fin troppo a lungo ingiuste accuse solo per aver partecipato a Twilight, ma qui il nostro fa veramente poco o niente. Tutti recitano con un filo di voce, come si fa nei film seri e realistici, ma lui non cambia veramente mai espressione (se non in alcuni piccoli sprazzi). Si è parlato di un parallelo tra questo nuovo Batman e Kurt Cobain – citato con una dolentissima Something in the Way – ma più che il leader de Nirvana, sembra ricordare un qualsiasi emo boy degli anni Novanta.
Privato dal suo costume (ripeto: tanto efficace nell’incipit, quanto maldestro quando lo vediamo chiacchierare per ore con Gordon) Bruce è un ragazzino sempre preso male, col ciuffo davanti agli occhi sporchi di trucco nero, dal fisico asciutto e un po’ rachitichino. Quando si intrufola nel club del Pinguino in borghese, giacca militare, felpa col cappuccio, si fatica a credere che quello sia lo stesso capace di terrorizzare i criminali della città solo con la sua presenza. Poi, oh, ho capito che l’idea era quella di diminuire la tecnologia furbetta o l’effetto da “repellente Anti Squalo“, ma qui Batman usa solo la fiocina da braccio. Tipo 900 volte di seguito. (Spoiler: alla fine utilizza anche la batcoca)
Al suo fianco, oltre al bestie Jim Gordon (un Jeffery Wright come sempre corretto e, al solito, facile da dimenticare) lotta come una gatta anche Selina Kyle, interpretata dalla bellissima Zoë Kravitz. La sua Catwoman però, al di là di un piccolo dubbio morale non propriamente inedito in un film del genere, rimane davvero un personaggio piatto e unidimensionale. Dopo un po’ si matura l’idea che serva principalmente per delle sequenze in terrazza in cui i due, con sullo sfondo lo skyline di “questa dannata città”, tentano di spiegare allo spettatore qualche passaggio forse un po’ troppo macchiavellico della trama. Nota dolente anche il love theme di Giacchino tra i due, che a un tratto si apre in maniera inaspettata e melensa verso territori che mi hanno ricordato quelli di John Barry per Bond. Che, intendiamoci, non è male, eh? È che qui c’entra davvero poco. Sia col tema principale che con l’atmosfera generale del film.
Atmosfera generale che – vedi l’ispirazione dal Se7en di Fincher o il Bruce Wayne from Seattle – mi sembra ancorata proprio agli anni Novanta. Gli anni Novanta invecchiati male, quelli in cui sentivamo i pensieri dei protagonisti, in cui le città erano “fogne claustrofobiche, costantemente frustate dalla pioggia”, in cui tutto era dark e goticheggiante, in cui gli eroi erano forti fisicamente ma esili e sofferti inside, in cui qualcuno trovava il tempo di fare degli schemini in terra utilizzando delle bombolette spray, tenere una smemo dove ci si appunta tutto con grafia da serial killer o addirittura dare fuoco al proprio simbolo per poi regalarci un’epica inquadratura dall’alto.
Questo The Batman, nella sua pretesa seriosità, nella sua incapacità di intravedere il ridicolo contro cui si va a schiantare, mi ha ricordato un po’ Il Corvo di Alex Proyas. Altro film che all’epoca amai moltissimo – un po’ come La Storia Infinita e il suo cavallo Artax – ma che col tempo risulta invecchiato malissimo. Ho come idea che, in tempo ancora più breve, questo film farà la stessa fine.Meglio tacere della sequenza finale ambientata ad Arkham in cui si anticipa il prossimo villain e concentrarsi sulle cose belle del film. Che sono principalmente l’ottima fotografia tutta costruita sui neri e rossi di Greig Fraser (immagino che chi sceglierà di scaricare il film, vedrà una bella massa di pixeloni neri e poco più), qualche piccola scazzottata in cui il nostro ovviamente le prende di santa ragione (sempre quella cosa del realismo, ecc…) e la sequenza di inseguimento in macchina tra Batman e il Pinguino, in cui a un certo punto imboccano l’autostrada contromano. Ma anche qui… io non ce la posso fare. Cioè, da poco abbiamo recensito Vivere e Morire a Los Angeles per il nostro speciale su Friedkin. Ora, volete mettere a paragone questi due momenti? Boh. Ah, la nuova batmobile – una tostissima muscle car che sembra uscita da Mad Max – mi è piaciuta. Ah, c’è un numero di finali da galera.
DVD-quote:
“Era dagli anni Novanta che non vedevo un film così anni Novanta”
Casanova Wong Kar-Wai, i400calci.com
La recensione dice cose giuste, as usual.
Eppure, visto ieri sera, e mi è piaciuto. Nel complesso, magari non so spiegare perché, ma mi è restata dentro la sensazione di aver visto un bel film.
E non posso fare a meno di pensare che certe scelte sui 30-40 minuti finali, i più deboli, siano state diktat di produzione, ché altrimenti Reeves la chiudeva in un altro modo, andando diventare, anche solo per coraggio, uno dei migliori cinecomic di sempre.
Sicuramente da vedere per il comparto tecnico, fotografia in primis.
Per carità, i gusti sono gusti, ma io l’ho reputato il miglior Batman cinematografico mai fatto, un perfetto mix di “realismo” e fumettosità, rispettosissimo dellle opere a cui si ispira senza paura di modificare le cose.
Pattinson perfetto, in realtà molto espressivo come Batman, mentre quando fa Bruce Wayne indossa davvero la maschera, perche in questo film Bruce è la maschera di Batman e non viceversa, e l’ho trovata un intuizione geniale.
Storia bellissima e in tre ore non ho trovato una singola scena messa li solo per allungare il brodo, anzi alla fine ne avrei voluto ancora.
Se avete letto e adorato storie come “Hush” e “Il lungo halloween”…ecco è quel Batman li,e finalmente anche al cinema gli è stata riconosciuta la fama di miglior detective del mondo.
Super promosso e grazie di cuore a Matt Reeves.
Meno male va. Leggevo e sentivo pareri positivi ma quando l’ho visto ieri sera non ci volevo credere. Più andava avanti meno ci volevo credere. Il primo shock è stato la voce fuori campo di Batman che legge il diario con i Nirvana sotto e Pattinson con la faccia triste e gli occhi truccati. Abbiamo evitato il Batman emo con Tim Burton a fine anni ’80 e ce lo ritroviamo nel 2022, pazzesco. Poi c’è una scena dove mena e non è malaccio, il fatto di usare pochi gadget l’ho apprezzato. Il problema è che se vuoi fare un Batman che usa solo le mani deve essere una montagna umana, mentre Pattinson incute poco timore anche con l’armatura (che è presa di peso dai videogiochi Arkham).
Poi vabbè, anche qui, mi sta benissimo incentrare il film sul Batman detective, ma:
1) quanto cazzo parlano in questo film?
2) né lui né Gordon mi paiono due cime (la roba del topo e dell’articolo in spagnolo è da facepalm, come pure i giochi di parole dell’Enigmista demoliti dall’adattamento italiano)
3) ma alla fine, di preciso… ma che cazzo succede? Cioè SPOILER c’è un anarchico bombarolo (un altro…) che indisturbato prepara la rivolta contro la corruzione (?) sui social e manda letterine a tutti spiegando per filo e per segno quello che sta facendo e chi ucciderà (e meno male, perché se dovevamo aspettare Batman stavamo ancora a cercare di capire che cazzo è l’arma del primo delitto). Peraltro mai una volta che l’eroe impedisca la riuscita del piano del cattivo. Poi c’è questa storia che tutti a Gotham sono corrotti – e l’unica intuizione veramente valida del film ossia il background di Thomas Wayne, prontamente ridimensionata dal povero Serkis, 5 minuti scarsi di film di cui 3 a letto, il personaggio più inutile di tutti gli adattamenti cinematografici su Batman. Alla fine della fiera cosa resta? Una città allagata… perché? Boh? Sarà che dopo quasi tre ore imploravo la fine.
4) I poliziotti hanno TUTTI i baffi. TUTTI.
A me poi è parso completamente fuori tono. Musiche sbagliate, fotografia bella ma tutta uguale per tutto il film e in certi momenti fin troppo buia e piatta, cast sbagliato (Turturro ok, Dano sprecatissimo, Serkis non ne parliamo nemmeno, Farrell che sembra Johnny Depp in Tusk). Salvo solo Catwoman, che esattamente come fu per Nolan serve solo a dare una distrazione a Batman e nient’altro, ma lei secondo me ci stava benissimo.
Una delusione enorme per me. Ma roba che sono uscito dalla sala quasi incredulo. Questo per me se la gioca quasi con film di Schumacher.
Ohhhhhhhh grazie, mi sentivo solo da sabato, spulciando il web. Avevo un po’ bisogno di sapere di non essere l’unico così deluso.
I film di tre ore andrebbero aboliti, questo a prescindere. Qui potevano tenere il primo quarto d’ora, poi togliere un’ora tranquillamente, e appiccicarci grosso modo il secondo tempo. Ah, salvando le sequenze dove c’è Carmine Falcone perché bisogna volergli bene – più a lui che al Batman amico delle guardie.
Non avrei mai voluto dirlo, ma…
Ai ragazzi di oggi, che i primi due Batman non se li sono mai beccati, probabilmente piacera’.
Non e’ chiaramente pensato per me, punto.
E nemmeno m’interessa, mi sa.
Comincio davvero a essere troppo vecchio, per questa roba.
Fermo restando che riuscire a far emozionare non e’ una questione di eta’.
O sei capace, di creare personaggi di cui farmene fregate qualcosa, oppure no.
Qui e’ chiaramente no.
Ieri, coi miei tempi tatarugheschi, sono riuscito a vedermi l’ultima parte di MADE IN ABYSS.
E la parte finale e’ assolutamente micidiale.
Scontata, prevedibile, persino logica e telefonata dai titoli di testa.
Ma…funziona, cazzo.
Fa male. Fa MALISSIMO.
Quindi sono ancora in grado di provare qualcosa per il destino di personaggi pur sempre fittizi.
E allora non capisco se sono io a essere diventato un cagnaccio rognoso oppure sono gli sceneggiatori odierni che non valgono una cicca.
Concordo in toto
E ho visto una massa informe di pixelloni nonostante fossi al cinema :(
Ok, stavolta dissento… :-\
GRAZIE DI ESISTERE. Finalmente qualcuno che compie un’analisi seria su questo pastrocchio incomprensibilmente incensato da tutti.
Io l’ho trovato furbo nel voler mettere dentro tutto: Burton, Nolan, noir classico, noir post-moderno, fumetto. In “The Batman” c’è un po’ di tutto e un po’ di niente. L’idea di abbandonare esistenzialismi e retaggi vari da origin story per dedicarsi ad una mera detective story – anche chiusa nel genere – poteva essere estremamente interessante. In tal senso, anche quel modo molto burtoniano di raccordare consequenzialmente le scene, senza stare troppo a pensare alle ossessioni nolaniane della verosimiglianza ad ogni costo, poteva essere molto interessante. Ma allora perché piazzarci tutti gli stilemi del noir classico, e quindi subito via con voice-over, pioggia, introspezione psicologica? Perché voler inserire forzatamente la critica sociale – molto low cost peraltro – che abbiamo già visto decine di volte altrove? Perché voler insistere – in maniera molto disorganica – sui traumi di Bruce Wayne? Fammi la detective story, anche molto semplice (che non è sinonimo di ‘banale’), la fai durare 90-110 minuti e amen. Invece no, mettiamoci dentro quanta più roba possibile: verosimiglianza, fumettistico, psicanalisi, love story, critica sociale, nichilismo, esistenzialismo, spettri del passato, giustizia&vendetta. Tutto riproposto in maniera basica, senza particolari guizzi, senza scandagliare nulla in maniera particolarmente nuova, originale, argomentata o critica. Se me lo fai durare 110 minuti, la sufficienza o anche qualcosa di più riesco a dartela. Ma, se ti prendi 176 minuti della mia vita, io mi aspetto che tu abbia qualcosa di importante o notevole da dire. E, invece, mi ritrovo un cinecomic ambizioso (eufemismo per ‘megalomane’) che vuole giocare a tanti tavoli diversi e finisce per non vincere neanche una mano. Vi è mai capitato di assaggiare un cocktail pieno zeppo di ingredienti diversi che si ostacolano tra loro e che non diventano mai un corpo unico organico? Ecco, è questa la sensazione che ho avuto io. Anche nei momenti migliori (cioè quello che guardano spudoratamente a Blade Runner che, come tutti sappiamo, è un noir sotto le mentite spoglie della fantascienza), avevo sempre la sensazione che qualcosa non tornasse, che forma e contenuto dissonassero continuamente tra loro.
Qualcosa da salvare? Recitazione, montaggio e sonoro. Pattinson a me è parso bravissimo, Turturro gigantesco, Serkis eccelso anche nel lavorare in sottrazione, Wright sempre sul pezzo mentre Kravitz e Farrell non mi hanno impressionato; stendiamo un velo pietoso su Paul Dano costantemente in overacting (preciso che l’ho visto doppiato, forse in O.V. è diverso) ma le colpe maggiori non sono sue bensì di chi ha scritto il personaggio, che alla fine è un terrorista anarchico (mai visto un villain così, eh?). Il ritmo del montaggio è decisamente ottimo, soprattutto nel rendere efficaci le poche scene d’azione presenti (nota di merito per l’inseguimento in autostrada, davvero notevole, anche se non al livello di quello di Matrix Reloaded o, appunto, Vivere e morire a Los Angeles). Le musiche di Giacchino, secondo me, sono la cosa migliore del film, sia come colonna sonora sia come lavoro sul sonoro (per quanto inferiori, secondo me, all’Hans Zimmer di Dune: Part One e di No Time To Die).
Insomma, un film sotto la sufficienza. Però, dopo tante visioni al cinema con 10-20 persone nella migliore delle ipotesi, aver potuto ammirare un film con 70-80 persone è stato davvero bello. Se tutto questo entusiasmo ci fosse anche per un West Side Story, un Nightmare Alley, un Madres Paralelas, un Qui rido io, un Illusioni perdute, un Il capo perfetto, un Ariaferma o anche per film brutti come Freaks Out, Diabolik, America Latina… sarebbe meglio
“Fammi la detective story, anche molto semplice (che non è sinonimo di ‘banale’), la fai durare 90-110 minuti e amen. Invece no, mettiamoci dentro quanta più roba possibile: verosimiglianza, fumettistico, psicanalisi, love story, critica sociale, nichilismo, esistenzialismo, spettri del passato, giustizia&vendetta. ”
L’ennesima dimostrazione che in casa WB hanno il cervello completamente bruciato.
Questo Batman contiene tutti i Batman precedenti. E’ un prodotto completamente studiato a tavolino per portare al cinema il pubblico di 10 anni insieme a quello di 50 anni, ma senza passione, senza genuinità. Senza cuore.
I motivi possono essere tanti e non tutti da attribuire agli sceneggiatori (anche il pubblico di oggi è molto omologato alla superficialità), ma la realtà oggettiva PER ME è che il parto di questo The Batman rappresenta il vuoto decadente di oggi.
Ci rivediamo tra qualche anno per un NUOVO, AVVINCENTE, ENTUSIASMANTE, FONDAMENTALE reboot dell’uomo pipistrello. E sarà fighissimooooh!!!1!!11!!!
Tanto ormai siamo ridotti a questo.
Leggo da più parti gente che grida al “capolavoro” addirittura, per dire quanto si sia perso oggi il senso della misura.
È un bel film però, pur essendoci i difetti che avete trovato voi. A me Pattinson non è dispiaciuto, il suo è un Batman chiaramente inesperto. Ammetto che Paul Dano non lo conoscevo mica, e la sua interpretazione l’ho trovata eccellente, sebbene la scena dell’interrogatorio-confronto ad Arkham sembri una ripetizione punto per punto di QUELL’interrogatorio ne “Il Cavaliere Oscuro” di Nolan (addirittura con Batman che si incazza urlando “che cosa hai fatto” esattamente come in quel film). Pure la Kravitz funziona bene. E vi dirò, pure Farrell/Pinguino.
Però è anche macchinosetto in alcune parti. E i dubbi sulla moralità di Thomas Wayne vengono gettati e risolti subito nel giro di 5 minuti.
Il vero spunto interessante (SPOILER? Boh) da approfondire secondo me è che si suggerisce che Bruce abbia ereditato una vena di malattia mentale da sua madre
Se vedi Dano nel Petroliere (ma anche in Swiss Army Man) ti rendi conto che qui mette quasi tristezza il modo in cui viene sfruttato – e per me anche come recita. Tra lui e Serkis secondo me se la giocano per il Premio Sylvester “Grande attore in un ruolo umiliante” 2022.
Assenza di commenti preoccupante…
Io non l’ho ancora metabolizzato bene, ma sicuramente non siamo delle parti del “brutto” marchio Schumacher. La mia sensazione a pelle è che ci sono molte cose che mi piacciono (fotografia, Gotham lurida, taglio più noir) ma le cose fastidiose sono talmente fastidiose che mi ricordo soprattutto quelle 8il finale multiplo da svenarsi, tipo).
Poi francamente le sequenze dove tutti parlano piano e si muovono lentissimi per raccogliere qualcosa dal pavimento uccidono il film e, anziché caricare la scena di pesanti significati, scivolano Nel ridicolo.
Ecco, sono in disaccorda stavolta :(
Inspiegabile come tanta gente gridi al capolavoro per un film che ha la freschezza di…già di che? De Il mistero del falco? Di (*Random noir anni ’40)? Il cavaliere oscuro si imponeva con uno sguardo nuovo, questo veramente boh.
Da Spettatore Ignorante devo dire che sono uscito soddisfatto dalla visione. Il nero, la pioggia, il rosso e la fotografia in generale per quanto io non sia uno che ne capisce di tecnica mi è piaciuta, mi è sembrata un gotham più credibile e sporca di quella propinataci da altri autori (tranne Burton, ma Burton <3).
Assolutamente ridicolo ma non so se sia per il fatto che quella lingua là e la nostra lingua qua siano abbastanza rassomglianti che si perda un'ora a inseguire il significato di r* a* che sarebbe chiaro anche a un bambino di 7 anni.
Pattinson mi è piaciuto, mi fa strano che non abbiate citato la parte in caserma dove mancava solo la musichetta di scuola di polizia per fare la scena più divertente del film.
In soldoni: mi è piaciuto, ma dura mezz'ora di troppo, forse anche un'ora. Ma negli studios nel 2020+2 li prendono per il culo se non prendono in ostaggio per ore e ore gli spettatori.
Non sono riuscita a leggere l’articolo fino alla fine, tanto era anni ’90.
Ah e comunque abbiamo sbagliato tutti, in realtà questo film era The Ratman e abbiamo visto sul grande schermo la trasposizione della bromance tra Brakko e Deboroh (non a caso Gordon è nero)
Hai vinto!
Osti… Gordon è uguale.
Più che Gordon, Ramirez è a mio avviso identico a Brakko.
Tra l’altro è l’unico ad avere un’intuizione in 3 ore di film di risolvere cose.
Ah e comunque abbiamo sbagliato tutti, in realtà questo film era The Ratman e abbiamo visto sul grande schermo la trasposizione della bromance tra Brakko e Deboroh (non a caso Gordon è nero…)
Pezzo meraviglioso, grazie. Ma alla fin fine Batman è sempre team Basaglia “Ci sono i MATTI che sono gente brutta”, più le “soshtanze chimiche” e le botte? Tanto per essere rassicurato.
Apperò che mazzata. E pensare che mi ero quasi convinto ad andare a vederlo…
Analisi perfetta. A me è piaciuto, ma non ha fatto impazzire, colpa di una regia a tratti svogliata.
E cmq Bat Cobain uno di noi!
Assolutamente d’accordo con tutto Casanova. Aggiungo che Batman è il supereroe che fra tutti dovrebbe mostrare più i tratti della schizofrenia, impegnato com’è a cimentarsi con non 2 ma ben 3 personalità distinte (vigilante mascherato, Bruce Wayne pubblico e caciarone, Bruce Wayne in privato con Alfred) e che invece in questo film è depresso sempre e comunque e basta. Uno spreco del talento di Pattinson. E poi, bello l’approccio realistico eh, ma se ci tieni tanto mi devi allora spiegare di che è fatta la tutina di batman per far rimbalzare qualunque proiettile in quel modo o come dopo un volo di 100 piani terminato con un paracadute che si incastra su un ponte con relativo sfracellamento, il nostro si mostri giusto leggermente affannato. Nota di merito a Gotham (corrotta nel corpo e nell’anima) e a Turturro/Falcone. (Ratto volante = piccione? sul serio?)
Ratto volante = piccione oppure falco.
Il miglior detective del mondo.
E se invece si riferisse a Ratman? L’indizio porterebbe a pensare che l’enigmista sia Ortolani che, diciamocelo, il physique du role ce l’ha eccome con quegli occhialetti. Paul Dano scansate!
Bel pezzo. A questo punto però viene da chiedersi perché questo film venga incensato praticamente da tutti. Sarà vera la formula “film thriller qualunque da tre stelle su cinque + Supereroe come protagonista = miglior film di (supereroe in questione) di sempre”?
Perchè a differenza del classico film di supereroi punta a voler essere un film “serio” (riflessivo, denuncia, di attualità…) invece che puro intrattenimento tutto scazzottate ed effetti speciali.
Peccato che, mia personalissima opinione, abbia poco a che fare col personaggio di Batman, perchè un conto è definirlo inesperto (ma se per 2 anni pasi le tue notti a fare a botte coi criminali o se Robocop, ed in effetti il modo in cui affronta i cattivi è quello, o è meglio che impari in fretta) altro è vedere un Batman che non fa paura a nessuno (dai teppisti agli sgherri del Pinguino), è un detective mediocre (se l’Enigmista non gli avesse quasi rivelato il suo piano Batman non l’avrebbe mai sventato) e che addirittura si presenta come un simbolo di speranza e rinascita aiutando la gente a favor di telecamera nel finale.
Intendiamoci, io il film l’ho apprezzato, ma come film in sè, non come film su Batman, l’avessero intitolato “Io Sono Vendetta” e il protagonista avesse semplicemente indossato un’armatura in kevlar ed un passamontagna senza nessun riferimento al Cavaliere Oscuro, sarebbe stato quasi perfetto (eccezion fatta per l’eccessiva lunghezza).
Perché è Batman.
Lo so, la risposta non ti piace, ma il vero motivo è solo questo ahimè.
L’ho rivisto qualche anno fa, ma non mi è sembrato che Il Corvo sia invecchiato così male. Non aspirava minimamente al realismo, rimane una favola gotica discretamente confezionata (imho non è mai stato di più). Semmai non è più in sintonia col mondo intorno a lui, ma questo è un altro discorso. Questo Batman, da come lo descrivi, parte già anacronistico. Lo vedrò quando sarà, ma non ora al cinema, che Matt Reeves non mi interessa abbastanza da spingermi all’ennesimo film di supertizi.
Buongiorno SEGUONO SPOILER ANCHE SUI GIOCHI BATMAN TELLTALE
Sto film mi ha dato l’impressione che facesse un passo verso una direzione, poi un passo in ogni altra direzione, e ripetesse.
Ormai che di batman ne abbiamo avuti in tutte le salse ormai si va a tentativi nel cambiare qualche ingrediente e provare ad azzeccare Lo sPiRiTo deL pErSOnaGgIo ma si naviga sempre a vista e vengono fuori dei pattumi.
A sto giro c’è poco coraggio praticamente ovunque: il buono è per due ore tirato per le orecchie dal villain di turno poi alla fine dice “sai che c’è? Vinciamo comunque noi, ecco!”.
Però visto che una delle feature chiave del noir è quello di non mantenere uno status quo positivo anzi peggiorando un po’ hanno deciso di farne una versione soft perché così ci scappa anche il sequel.
A sto giro mamma e papà non crepano e batman ha già imparato a fare le combo, ma il film dura comunque tre ore e dell’arresto del cattivo ho chiesto scusa alla mia donna.
Minchia ma “personaggio vicino al protagonista” muore? Ovviamente no, per carità. Quindi il santissimo papà Wayne era un cattivo? Nooo stavamo scherzando (e invece nel gioco telltale era davvero tipo il boss della mala di gotham, quello davvero è un twist sia per i filologi distocasso di batman sia per i casualoni).
Tutto sommato preferisco questo realismo qui a quello di Nolan, che vuole urlare SONO REALISTICO e poi caccia la supercazzola: quando in questo batman prova a volare e si spalma sull’asfalto ho goduto un po’ ma non per sadismo.
Con tutto il femminismo di questi anni fa effetto vedere la protagonistessa talmente inutile ai fini della storia che la si può rimuovere in montaggio con minime correzioni, ma almeno si picchiano veramente poco prima di fare team-up.
Io pensavo fosse finito il film, pensando a come sarebbe stato l’inevitabile seguito ma c’era ancora più di mezz’ora: secondo me questo deriva dal concepire un intreccio nella sua modalità “serie tv”, troppa trama per un film solo ma poca per due a sarebbe stata perfetta, per esempio, come miniserie di una manciata di episodi.
I primi minuti sono incredibili: se fosse stato tutto così…
Questi sono pensieri un po’ inutili scusate ma non volevo partecipare al gioco delle opinioni si Facebook preferisco esprimermi qua grazie buona giornata
Caro mio, se non riesci più a commuoverti per Artax sei morto dentro… e da ciò deriva tutto il resto.
Se non riesci più a commuoverti per Artax… sei morto dentro! E da questo deriva poi tutto! Vabbè che non si esce vivi dagli anni ’90, però qui si esagera. (immagine di Fight Club mancante)
Sarà che c’ho l’altarino con Seven, ma io un pochino (ma poco eh) ci speravo.
Pensa che babbo.
Forse delusione no, ma occasione mezza sprecata sì. Matt Reeves ha fatto un miracolo con il Pianeta delle Scimmie, e da uno che ha fatto i miracoli ti aspetti di più. Ironicamente è riuscito a farmi prendere sul serio scimmie parlanti ma non uno che si veste come un pipistrello in latex (va detto che su questo ci ha pure giocato, Gordon lo prende sul serio ma il resto della polizia odia The Batman). Rimane comunque migliore di Joker, almeno hanno corretto il tiro sulla umanità di papà Wayne messa a prova dai compromessi politici, invece di limitarsi a renderlo uno stronzo patentato e urlare “a morte i ricchi!!11!” Sul cameo del Joker di sto film invece sto zitto perché è roba da calci nel culo, scusate il francesismo.
Altra roba che non va: la fotografia è bella ma persino troppo scura, si scherza sullo streaming ma io al cinema avevo male gli occhi dopo tre ore; le storielle e sottotrame che tirano in ballo la mafia sono troppe e troppo incasinate, tra omicidi politici, intrallazzi, parentele inutili, mafiosi come Maroni (fa molto ridere se siete veronesi) continuamente nominati e che non vediamo nemmeno.
L’incipit prima del monologo di Batman è veramente deludente, l’omicidio più loffio di tutti i tempi (e in casa del sindaco? Ma daiiii), Paul Dano che canta Ave Maria in una scena che dovrebbe essere di tensione la voglio nominata ai Sylvester come miglior Maccosa, Catwoman che seduce Vendetta parlando di “stronzi bianchi privilegiati” potevano evitarselo.
Cose positive: tutto il cast, specialmente Pattinson che col suo fisico magrolino fa l’impossibile, impersonare un Batman fisicamente temibile, Farrel assolutamente irriconoscibile e protagonista di una meravigliosa sequenza d’inseguimento (Batmobile promossa, praticamente uno scheletro su ruote), Kravitz che quando ha cose intelligenti da dire funziona alla grande, specie nelle scene in discoteca.
La chiusura circolare del film, dove Vendetta realizza che fare paura non basta, sarà stravista ma emoziona lo stesso. In generale una buona tensione, specie nella scena della bomba da collo.
Insomma se ne può parlare anche di più, per me promosso, però ha quel non so che di costretto (forse è un pg13 castissimo attorno al quale hanno dovuto fare i salti mortali), in futuro temo anch’io subirà brutti colpi dagli anni.
A proposito, secondo voi qual’è il Batman invecchiato meglio? Per me Batman Returns, ha quel look gotico che lo rende l’unico live action veramente senza tempo.
Batman Returns uber alles!
Si credo anch’io… E Batman Ninja da vedere.
Bho a me è piaciuto che si sia visto finalmente il Batman “Detective”, ma sono ultra stufo del Batman “sono in servizio da poco e faccio stupidate” (Batman che si SPAVENTA dell’altezza, ma siamo seri?)
Unica cosa davvero orrenda è la scena di inseguimento in auto, non si capisce nulla e non capisco perchè venga fatti vedere più loro che guidano che quello che sta succedendo…
maaa… c’è tipo l’idea di un seguito? compare qualche collegamento con quel megacesso di finto joker paraculo? ma soprattutto… l’enigmista ha la tutina attilata coi punti di domanda ?
SPOILER (ma d’altronde se stai leggendo o hai visto o non ti interessa)
1 Altro che idea di un seguito, non solo i due cattivi principali non muoiono, ma c’è la classica scena incollata con lo sputo solo per fare da teaser ad una eventuale comparsata del nuovo villain (e manco uno sconosciuto, il solito pagliaccio)
2 se per il finto joker intendi Phoenix, no, almeno non collegamenti che ho notato, è un’altra realtà a sé stante
3 No, niente tutina alla Jim Carrey purtroppo (cioè, qui avrebbe stonato ma così l’Enigmista rimane un killer pazzo-anarcoide che fa i video sporchi e disturbanti, potrebbe essere davvero chiunque)
sul 3 peccato…per il resto speriamo che vada male male male(improbabile).. perché anche se fosse un film decente stanno raschiando il fondo con le ripigiamate
Ma sta cosa di Artax non l’avevi già usata in un’altra recensione?
Dai sicuramente la Reeve’s cut sarà un capolavoro.
PRO:
gotham noir gotica/deco sempre sotto la pioggia. Ci sta.
L’enigmista, finalmente un cazzo di serial killer.
Gli attori:, tutti dignitosi, anche se un po’ rigidi (ma vorrei vedere voi a vivere a gotham).
Zoe Kravitz
La bat moto e la bat mobile, abbastanza fighe.
CONTRO:
Gli spiegoni
el rata alado, sul serio? SUL SERIO?
Mafiosi simpaticissimi, ma dai, manco un po’ bravi ragazzi?
Batman e Gordo(n) BFF, esageratamente
Il tema romantico, anche no grazie
Il confronto ad Arkham, di nuovo, seriamente?
Gli 8 finali, che palle.
ATTENZIOEN SPOILER:
Ma alla fine Catwoman si porta solo 2 gatti? E tutti gli altri che fine hanno fatto?
Penso che i gatti li abbia venduti al ristorante cinese sotto casa che con il casino in ucraina anche lei non riesce a pagarsi la benzina del bolide
boh io sono ancora perplesso dopo averlo visto ieri sera, non ho ancora capito se mi è piaciuto o meno, e questo sicuramente non è un bene.Sicuramente non è un capolavoro come viene definito da molti probabili fun boy, non c’è epicità, una sola frase che mi sia rimasta impressa, mi ha emozionato veramente poco, il solo essere accostato/paragonato alla trilogia di Nolan mi vengono i brividi.Bah
“non ti ho mai ringraziato….e non dovrai mai farlo” ed io scoppiai a piangere come un bambino.
The Batman una quasi totale indifferenza.
Hai vinto!
Ho letto tutti i commenti e sono belli, interessanti, divertenti. :) E The Opinione (la rece) è perfetta nel cogliere la mia idea, anche se il film non l’ho visto. Ma ho visto il trailer, e da quello già si evinceva tutto ciò che è stato sapientemente sviscerato dal recensore. Sulla scorta dei commenti che ho letto faccio le mie considerazioni.
Cari commentatori, siete più intelligenti del film che avete visto. E questo si capisce.
Nolan è sopravvalutato. Sì dai, l’ho già detto di Argento, ma vale anche per lui. Ha fatto un Batman buono , il secondo, e Interstellar.
Apro parenstesi su Interstellar. Nolan prova a fare Kubrick, come milioni di registi prima di lui, avvicinandosi ma fallendo come tutti. 2001 Odissea nello spazio è nell’empireo e nessuno è mai riuscito ad avvicinarvisi. Allora preferisco “Star Trek The motion Picture”, il 2001 for dummies. L’unico Film di Star Trek (nel senso di Cinema). Gli altri Star Trek, per quanto piacevoli, dei puntatoni glorificati in Film. Chiusa parentesi. Nolan vuole rendere oltremodo realistico Batman e ci riesce a metà.
A Questo punto rivaluto Schumacker. E il Batman Camp degli anni ’60. Siamo seri: Batman non può essere credibile in un contesto realistico. Più cerchi di essere realistico più ti appare come un pirla col mantello. Lo dice la rece ed è così. E questo stile Nolan, o pseudo realistico, che cerca di calare Batman nella realtà lo rende ridicolo. Allora preferisco Adam West colorato in un mondo chiaramente finto. E’ fumetto che sà di essere fumetto. Meglio Schumacker che ci dice “amico, siamo qua a vedere un fumettone, giochiamo”.
Questi Batman moderni sembrano fatti per degli insicuri. Cioè, io adoro i fumetti. E non me ne vergongo. Questi batman sembrano fatti per gente che se ne vergogna e deve dire al mondo: Eh, vedi la profondita? Batman non è una cazzata! Ma è uno normale che si veste da carnevale! Spiderman è vero supereroe: cazzo cammina sui muri. E allora sì, l’unico uomo sulla terra che cammina sui muri si fa una divisa. Ma Batman in un contesto anche solo vagamente realistico fallisce.
L’unico modo di far funzionare Batman al cinema ( per me) è tornare, in maniera moderna, al camp anni 60.
E poi cosa ha di realistico un film che fotografa un mondo nero, di gente vestita di nero, in macchine, nere….etc. etc… Mi sono rotto il cazzo di film nero su nero.
Si però “L’ira di Khan”? Se ti dovesse leggere un trekker?
Al cinema dell’oratorio dopo la morte di Spock e la fine del film, in quella domenica pomeriggio, tutti i bambini si sono alzati in piedi applaudendo.
Non ho mai presenziato a simile scena, nè prima, nè poi, nel mondo.
Manco in Scozia con Braveheart, con gli scozzesi in kilt sui due lati della passerella rossa, e le spade sulle nostre teste, facenti tetto da ambo i lati per il nostro passaggio verso l’ingresso. (Onore dedicato a chiunque andasse al Cinema).
Star Trek the Motion Picture è lento. Lentissimo. Proprio come un viaggio nelle profondità del cosmo. l’ho visto almeno 12 volte. 20? Aspetto il restauro della Director’s cut.
Offtopic…là dove nessuno….etc. etc.
Ah, no.Adesso che ci ripenso bene… Anche in Scozia applaudirono in piedi a fine film. E non era la prima. Rimase in cartellone al cinema tipo 3 mesi.
In realtà un Batman moderno e realistico potrebbe funzionare se non indossasse quel costume e non avesse una doppia vita, a quel punto non sarebbe più Batman ma un vigilante in trench senza identità armato di balestra e con molto tempo libero che gira di notte incappucciato a bordo di una potente auto anonima in cerca di criminali magari dopo aver fatto le sue indagini al pc. Sarebbe ricercato dalla polizia con un sacco di denunce pendenti per atti vandalici, danneggiamento e lesioni fisiche, uno psicopatico con la sua ovvia schiera di fan e poco altro, braccato, insultato e deriso da mezzo mondo. Una sorta di Brumotti adulto che ci crede di più.
@Glit in pratica il Batman realistico che descrivi sarebbe The Punisher, e come giustamente scrivi il contesto lo farebbe risultare un pazzo fascistoide (un Brumotti competente appunto)
In effetti ci ho pensato dopo… Frank Castle è un Batman senza maschera e senza pietà. Uno dei miei preferiti, idealmente quello di War Zone.
“a quel punto non sarebbe più Batman ma un vigilante in trench senza identità armato di balestra e con molto tempo libero che gira di notte incappucciato….”
Ovvero Rorschach.
Devo dire che dissento fortemente. Dura molto sì, ma mi sono gustato ogni minuto.
Comunque secondo me si torna sempre al problema della sospensione dell’incredulità, che se di base in un film di genere deve già essere altina in un supereroistico deve sempre essere mantenuta al massimo. Se cominci a chiederti perché nessuno si stupisce del tizio mascherato, perché quello vola, perché non lo fermano prima, perché non ammazzano nessuno, ecc. è meglio guardare un altro film.
È un problema strutturale dei supereroi: li hanno inventati per sollazzare i dodicenni, ti ci puoi divertire anche da adulto e pure molto ma se ti fai troppe domande il gioco si rompe (a meno che l’autore non sia un genio tipo Moore Miller & Morrison).
@Pier
(Rispondo qui ché il commento non lo vedo più ma immagino riapparirà)
Sono d’accordo sulla questione realismo dei fumetti.
Però quando scrivi così mi viene male:
“la rece è perfetta nel cogliere la mia idea, anche se il film non l’ho visto. Ma ho visto il trailer […] Sulla scorta dei commenti che ho letto faccio le mie considerazioni.”
@Gigos. Tra l’altro rileggendomi ho scritto molte cose male e confusamente. Nello specifico, se ho capito l’obiezione, spiego: vedo il trailer, mi faccio un idea. E la recensione la conferma perfettamente.
Poi ho espresso alcuni pensieri ispiratimi dagli altri commenti.
Eppure,nonostante tutto,a me il film è piaciuto.Boh,magari non sarò così integralista. Concordo sul fatto che è troppo lungo,però mi è piaciuto. Si è capito che è a tratti divisivo. Almeno però sulla fotografia,siamo un pò tutti d’accordo.
Ma veramente C’è gente che non vuole andare a vederlo per aver letto una recensione?
Ma non sarebbe meglio guardarlo e poi trovarsi o non trovarsi d’accordo con la recensione?
Io boh.
ciao boh !
No. C’è gente che è in dubbio se andare a vederlo perché un ennesimo reboot cinematografico di Batman ha, come dire, ampiamente scartavetrato le palle.
Non mi pare una cosa così fuori dal mondo. In questo mondo perlomeno.
Anche io concordo con la recensione. Peccato perché l’inizio è molto bello. Ma poi si perde, non sa bene dove andare, il finale mi puzza un po’ di poverata e la scena romantica in sella ai destrieri è tamarrissima nel suo voler essere poetica.
Quando non ti frega una straminchia dei personaggi d’altronde, 3 ore come fai a reggerle?
Comunque ha le sue scene fiche. Ma è più lento di the last duel (capolavoro quello).
Finalmente qualcuno lo dice, The Last Duel è un capolavoro. Ha difetti, grossi, come tutti i capolavori, ma più ci penso e più mi piace. Il miglior film di Scott a mani basse dai tempi delle Crociate (anche quello un film in costume guarda caso).
A proposito, ma quei pagliacci degli Oscar che manco l’hanno candidato per costumi o scenografia? Academy amica delle guardie.
Ho apprezzato il tentativo : bene i riferimenti al 6 gennaio e agli incel, ma ci si mette un po’ tanto ad arrivarci, e annegati in tantissime robe indigeribili. Possibile si finisca sempre alla dottrina-Nolan: più cali il personaggio in contesti realistici, più lo spettatore inizia a farsi domande (esempio : perché lanciare un inseguimento da pazzi col Pinguino che causa decine di morti causa camion ribaltati, se poi tanto lo ritrovi sempre in quel cacchio di nightclub in cui vanno tutti. Esempio 2: il suddetto night club ha una sola uscita?).
E uno spettatore che si fa domande è uno spettatore che tu, caro sceneggiatore, non sei riuscito a distrarre abbastanza
La batmobile serviva solo per il trailer, la parte finale dell’inseguimento è la cosa più figa di tutto il film, infatti basta fermarsi al trailer nella quale manca solo la parte iniziale e così avevi un fantastico corto di 5-10 minuti più che sufficiente per presentare questo Batman.
Son venuto qua con la speranza di trovare una luce che spiegasse perché davvero non mi è piaciuto e ad ogni simil finale da metà in poi ho sperato che stesse davvero finendo (pur sapendo che sarebbe durato 176 minuti) e invece NO. Grazie
Comunque, un dettaglio ridicolo che c’era anche in Joker: va bene l’adattamento italiano, ma addirittura tradurre le scritte mi pare esagerato. Cioè se c’è una scritta tanto vale mettere il sottotitolo, che bisogno c’è di cambiare proprio la scritta nel film? Tipo quando il detective (…) disegna lo schemino con la bomboletta sul pavimento (…), lo scrive in italiano? Be’ fantastico. Siamo al paradosso che giochi di parole tipo quello nel primo indovinello (lies) siano totalmente eliminati, però poi vediamo le scritte in tv in italiano.
E’ una stronzata ma mi dava i nervi ogni volta che veniva fuori. Anche in Joker vedevamo il quaderno scritto in italiano.
Nonostante ritengo sia un ottimo film le cose che non mi hanno convinto sono più o meno le stesse. In primis il personaggio di alfred non trasmette alcuna emozione e forse l’unico modo per.. era quello di farlo morire. Il Batman di pattinson mi è piaciuto molto. Ma per Artax io ancora sento i brividi.
Sarebbe stato coraggioso.. Alfred muore per colpa di un serial killer ossessionato dai miliardari, con l’aiuto di Selina conosciuta sul marciapiede Bruce arriva a Pinguino e scopre che il padre in passato ha gestito insieme a Falcone un giro di prostituzione dal quale aveva salvato la madre di Bruce cosa che aveva spinto Falcone a far uccidere Thomas Wayne e sua moglie in quanto ne era innamorato anche lui. Quindi Bruce dopo aver appreso di essere un fdp esce di testa indossa il costume e inizia a diventare il giustiziere di cui Ghotam ha bisogno.
Uno dei miei migliori amici che aveva l’hype bello alto come me, ma che ha fatto l’errore di figliare e quindi non è potuto venire a vederlo ieri, mi ha chiesto pieno di aspettative “ooooh, ma allora????”
Gli ho detto na cosa stile “eh boh, delusione, probabilmente mi aspettavo troppo io, non è che ti dici che è pessimo, però hai personaggi che potrebbero essere fighissimi ma che alla fine la sceneggiatura butta nel cesso… E poi boh altre cose”…
E sto altre cose è tutto scritto ed espresso qua, purtroppo condivido ogni virgola (tranne forse il passaggio su il corvo ma non lo rivedo da troppo tempo)
Per mille Batman!
Non sono mai stato così concorde su una recensione!
Ottima fotografia e colonna sonora… Ma per il resto tutto sotto tono per un film di tre ore… L’indovinello da gelare le palle… Alfred che si fa fregare come se fossimo in Scuola di polizia… La limonata al momento sbagliato (ciao Nolan)… Bruce Wayne noto figaccione sciupafemmine ridotto a emo pallidone…e senza puzza di miscasting (Falcone sembrava l’Alfred classico più del vero Alfred). E soprattutto pochissimi dialoghi memorabili, salvo solo quello finale tra “vicini di casa” con un ottimo indovinello.
Sento puzza di miscasting, non “senza puzza”, pardon.
Secondo me il Carmine Falcone di questo film è ottimo. Tranquillo, esile ma sembra sempre pericolosissimo
In ogni caso dire che non è un capolavoro (parola ormai usata a casaccio) mica vuol dire che sia un brutto film eh.
Anzi, per me è bello e in gran parte riuscito
Ma la Batmobile è una Chevrolet Impala ’67 con il bagagliaio scassato!
Gli autori di Supernatural gridano al plagio!
Facciamo che dopo questo il prossimo Batman esce tra 20 anni. Almeno un pausa e che cacchio… Torno a commentare appeno lo vedo
Uno dei miei migliori amici che aveva l’hype bello alto come me, ma che ha fatto l’errore di figliare e quindi non è potuto venire a vederlo ieri, mi ha chiesto pieno di aspettative “ooooh, ma allora????”
Gli ho detto na cosa stile “eh boh, delusione, probabilmente mi aspettavo troppo io, non è che ti dici che fa schifo, però hai personaggi che potrebbero essere fighissimi ma che alla fine la sceneggiatura butta nel cesso… E poi boh altre cose”…
E sto altre cose è tutto scritto ed espresso qua, purtroppo condivido ogni virgola (tranne forse il passaggio su il corvo ma non lo rivedo da troppo tempo)
Sapendo di Pattison sono andato al cinema temendo di sorbirmi 3 ore di emobatman depresso, e invece mi sbagliavo, dura 2 ore e 55
Batwilightman.
Vorrei scrivere del cinema dell’oratorio.
Era una bella sala, proprio un Cinema Teatro. Sottoterra. L’ingresso era sovrastato dall’insegna, le porte a vetri e le scale che condecevano giù, al Tempio. Vendevano anche i tipini gommosi o le spirali di liquirizia: 100 lire, dieci topini.
Allora c’erano moltissimi cinema in città, per quanto la mia fosse di medio piccole dimensioni. Un film in un Cinema Vero costava come una birra al bar, e la birra al bar costava molto meno di oggi. In Tele c’era poco, ma arrivavano le prime tivù commerciali. Antenna Nord ( italia 1) e Videodelta (Rete 4) trasmettevano i telefilm americani. Andare al cinema era normale come oggi accendere il Televisore. Bastava un poster ( trailer manco a parlarne) e locandine per farti annusare il film. E provare a capire se ti sarebbe piaciuto. Quante schifezze prodotte, allora, con un pubblico ignorante: il poster spesso era più bello del film.
Il Cinema dell’oratorio, il mio cinema, proponeva seconde e terze visioni. Per chi non lo sa: le pellicole dopo il primo passaggio nei cinema principale venivano passati a Sale periferiche per una seconda visione, o terza, per sale ancora più piccole.
Il Cinema dell’oratorio chiedeva pochissimi soldi a noi bambini. Quasi niente. E se eri un chierichetto proprio niente. C’era una bella teca sul muro fuori, con le locandine del Film ( di seconda o terza visione…o millesima) che ti invitavano. Tanti Totò, Tantissimi Disney, Star Trek e tanti altri.
E spettacoli teatrali di saltimbanchi e burattini.
Il Cinema dell’Oratorio è morto. E’ li, lo vedo. Oggi utilizzato come area per le assemblee di condominio.
Avevate anche voi il vostro cinema dell’oratorio? :)
Il mio cinema dell’oratorio era una splendida sala (decisamente più grande di quella del multisala dove ho visto questo Batman…) con il soffitto molto alto e un palco in fondo. Il bello di vivere in periferia è che lo spazio (almeno all’epoca in cui era stato costruito il complesso) non mancava, quindi nel giro di poche centinaia di metri avevamo un campo da calcio e questa sala, era un signor oratorio. La sala veniva usata prevalentemente per le rappresentazioni teatrali della locale compagnia di attori dilettanti, che nei miei ricordi non erano nemmeno così ridicoli, la sera, mentre la domenica pomeriggio c’era il cinema. Ricordo di averci visto dei filmacci non indifferenti tipo il film dei Power Rangers e il primo Tomb Raider con la Jolie (molti papà rimasero a guardare il film quel giorno), ma anche capolavori tipo Galline in fuga. C’erano le sedie basculanti di legno, scomodissime. Ricordo che in caso di film pallosi si andava fuori a giocare a calcio. Ogni tanto si rompeva il proiettore, non sono mai riuscito a vedere il finale di A Bug’s Life, il don ci mandò a casa senza nemmeno rimborsarci.
Oggi credo che la sala venga affittata con altri scopi, non vedo più locandine sulla bacheca quando ci passo. Purtroppo anche il cinema vero e proprio della zona ha chiuso tanti anni fa ed è tuttora abbandonato.
hai descritto lo stesso cinema del mio paese…io ricordo di averci visto dai Flinstones a Matrix passando per Free Willy e Mission Impossible..poi han costruito una multisala tipo 10 12 anni fa ed è fallita in 1 anno e mezzo…
Al cinema dell’oratorio andai a vedere Alien a sette anni col mio babbo, che cazziò spietatamente un catechista bigotto di sedici anni che si alzò e disse che voleva fare casino tutto il tempo. Il coglione non fece un fiato per tutto il film.
A undici anni, a vedere Rocky 5, mi impegnai in una rissa furibonda con uno più alto di me di dieci centimetri. Finimmo per sfinimento. Quando iniziò il film, con le immagini del quattro, Balboa e Drago che se le davano, i ragazzi in sala dicevano, oh, guarda sembrano loro due. E giù risate.
Bei ricordi.
@Metallaro.
Andai a vedere Rocky 3 da solo col biciclettino. Il cinema era in centro. Non era il cinema dell’oratorio. Domenica pomeriggio (ovvio). Avevo visto Rocky (1 e 2) in Tele. “Beh, chissà il tre!”.
La ricordo come una esperienza triste. Tristissima. Dove Rocky, il primo, mi aveva esaltato, bambino, per il pugile pezzente, Adriana bruttina ma da amare, Paulie alcolizzato… Il tre fu tragico.
Niente gravitas, nessun senso, solo uno che fa a botte con P.E. Baracus.
Uscii dal cinema, ancora col sole, e ancora oggi mi ricordo quel brutto film, e non si devono pigliare per il culo i bambini!
Da noi era “il cinema dei frati”, annesso alla locale chiesetta e funzionava solo d’estate (son venuto su in una frazioncina sul mare in cui d’inverno eravamo quattro gatti e d’estate la popolazione decuplica) la sera, quindi ci si andava tutti, adulti e bambini. Anche lì sedili ribaltabili in legno. Sono di un’altra generazione, ricordo di averci visto il film di Lili Marleen, un film di Adriano Celentano che mi fece cacare sotto dalla paura (Zio Adolfo in arte il Fuhrer, in cui faceva il mago che segava DAVVERO le sue assistenti, con tanto di schizzi di sangue -> battutona: “il problema è trovare ogni volta un’assistente diversa”) e il classico filmetto di guerra anni 80 con Giuliano Gemma (“Ciao Nemico” del 1981). Grazie per avermeli fatti ricordare tutti! Ora han tirato giù tutto il palazzo e ci stanno facendo un condominio…
Per misteriosi motivi la mia risposta è al piano di sotto.
Seguo il vostro sito da anni,mi sono sempre piaciute le vostre recensioni,si sente che siete (come me), appassionati di”vero”cinema e di grandi film di mazzate. Io sono cresciuto con stallone, van damme e swarzenegger,da adulto poi sono diventato un cinefilo,ho iniziato a nutrirmi di tutto;dal cinema spagnolo horror di serie b degli anni 60/70,robette di Hong kong e drammi europei…ma una recensione così di merda non l’avevo mai letta,un grande film ,trasformato da voi in un cesso ,siete caduti proprio in basso ,mi spiace ma non vi seguirò piu…….tanto ormai per voi sono belli solo i filmetti “da bambini con coreografie di merda”della marvel…ciao
Sospetto di vivere nello stesso posto di Efisio piantacarote.
Frazioncina sul mare con cinema dei frati.
Galleria e balconata,posti in legno stipati stretti.
La cosa più assurda è che in quel passato anche una località come la mia che d’inverno faceva pochi abitanti (ora molti di meno), aveva un cinema istituzionale, dove ci vidi Goldrake.
Del cinema dei frati ricordo solo di averci visto Teid e Toby nemici amici. Ma ricordo la calca nell’intervallo per ghermire gomme e schiaccia dall’annessa latteria.
Oggi è demolito e in trasformazione in condomini.
Ci sono entrato prima che lo demolissero.
Lo spazio vuoto, il grande schermo. La balconata sgombra, e con un parapetto insolitamente basso.
La sensazione che mi ha preso i giapponesi la chiamano:
Mono no aware. E calzava a pennello.
Batman che indaga insieme a Gordon come 2 BFF non si può vedere, mi ha ricordato il Batman del telefilm anni 60. Poi trame, sottotrame, trameggi, intrighi di corte, basta, basta davvero. Basta con cover eteree di pezzi che con i fumetti non ci incastrano un cazzo. L’inizio di questo film, con l’entrata in scena dell’eroe, impallidisce di fronte a quello di Burton, dove Batman era una presenza spaventosa, e non c’erano origin story, voice over e cazzi vari, a volte la semplicità paga. Burton tutta la vita e smettete di fare sta merda.
Per me il parrocchiale erano essenzialmente i film di Bud e Terence. O talvolta solo Bud. Con papà, alla minima distanza possibile da un edificio ecclesiastico.
E… Niente, ho già il groppo in gola.
Per me, gli unici Batman che meritano di essere ricordati e citati sono i due CAPOLAVORI di Burton, il secondo di Nolan e tutta la bellissima serie animata degli anni 90 (film compresi). STOP!
Esattamente. E io non ho apprezzato quel polpettone tremendo del cavaliere oscuro. Ma qui siamo proprio ai minimi sindacali. Batman impalato per ore che parla, parla, parla. La scena al distretto di Polizia è veramente esilarante, nessuno che si è scomodato a togliergli la maschera, roba da pazzi.
ma andate a quel paese, vi siete trasformati in una fogna
sono in capito due secondi su questo sito per testare la dark mode del browser e cosa mi tocca leggere…
mi hai rubato il nickname :-(
Questo poteva essere un capolavoro se:
– Durasse almeno un’ora in meno
– i dialoghi, non c’è un dialogo decente in tutto il film
– il regista fosse davvero Fincher e non uno che lo cita in continuazione
– la musica fosse dei NIN
– fosse uscito davvero negli anni ‘90
– la presenza di Catwoman avesse un senso nel film
– ma anche il Pingiuno non capisco perché buttare dentro tanta roba e poi gestirla così male, si poteva fare meno casino con i personaggi e avere una storia più asciutta.
Tutto sommato non mi è dispiaciuto, Pattinson è un interessante giovane BW in cerca di diventare l’eroe che Gotham non si merita, bella l’atmosfera è la fotografia, un mix tra Batman e Se7en, ottimo il Riddler (a un certo punto mi aspettavo John Doe), ormai siamo in pieno revival anni ‘90 e ci sta. Per il protagonista emo questo Bruce Wayne fa il paio con il Paul Atreides di Villeneuve.
Hanno voluto puntare tanto sull’aspetto da detective del personaggio (che nei fumetti funziona tantissimo) e poi è il Pinguino che deve fargli una lezione di spagnolo per dargli la giusta imbeccata e un poliziotto a caso deve svelargli l’indizio finale. Non so proprio come qualcuno può leggere una sceneggiatura così è dire: daje, è una bomba!
Ma si, i fumetti vanno trattati come fumetti, non inteso in senso sminuente. C’è stata un’epoca in cui, tra le messinscena possibili, si è scelto il realismo o verosimiglianza, come negli anni 90 si son ripresi alcuni classici (robin hood, dracula..) per rileggerli in chiave non macchiettistica. Ma il realismo mica si addice sistematicamente alla lettura o rilettura dell’eroe di turno, come realizzare un “grinch” che si svolge nella periferia dell’ Oklahoma con un ragazzo brutto che si isola. Secondo me, nel cinema tratto da fumetti è anche ora di ritornare all’inverosimile, espressionista, di grande estetica fantasiosa, colorata. Per quanto Nolan sia stato a tratti seducente, Burton ha realizzato i batman rispondenti alla mia idea, Burton può permettersi la primula che spruzza acido di joker in modo così carnevalesco, perché joker È così, come he-man ha tantissimi muscoli ed indossa una sciocca pornocorazza con un simbolo a caso.
Arthax ci fece piangere sebbene cinematograficamente ci fosse una sproporzione di rapporto di durata fra l’evento tragico e le precedenti scene che avrebbero dovuto far simpatizzare, affezionare alla bestia. Ma ci fece piangere ugualmente perché la Morte dell’Animale Amico, quasi un’archetipo, era una delle prime grandi emozioni proposte in grande stile che si iniziavano a vivere al cinema, infatti la Storia Infinita è un film per bambini e loro lo dovrebbero vedere, come i film dei supereroi, per non parlare di Guerre Stellari. Per carità, anche noi adulti, ma solo a patto di possedere la magia di reindossare gli occhi di un decenne. Alle volte, riguardando thor o batman mi sento come la mattina quando mi giro e mi rigiro nel letto perché non voglio abbandonare un piacere anche se è ora ormai di alzarsi
De gustibus.
Si può pensare che i supereroi debbano essere leggeri, giggionesci e con tanti poteri quante battute hanno in tasca.
Lo si può pensare, sopratutto nel caso della Marvel.
Non nel caso di batman.
Basta leggere qualche fumetto della linea black label del pipistrello per capire che il realismo è parte del personaggio e non una forzata decisione stilistica.
Soprassiedo sul commentare la recensione, in cui riesco a non ritrovarmi in quasi qualsiasi aspetto venga espresso.
Per quanto riguarda la storia infinita…analizzare la magia che ha suscitato vederlo da bambini con chiavi interpretative da adulto…trovo sia un piccolo delitto.
A volte, penso che ci meritiamo(e non mi riferisco a te) altri 20 film della marvel, tutti uguali, per poi interrogarci su cosa sia successo in black panther, cercando di ricordare almeno una scena top(eppure ci era tanto piaciuto).
De gustibus
la recensione non ha senso. questo è un bellissimo film, interpretato ancora meglio. Ottima la resa di gotham e ottime le tinte scure e la pioggia perenne. Pattinson eccelso. Rende veramente tanto le atmosfere dei fumetti. Anche i costumi sono presi paro paro da la. Andatevi a leggere i fumetti di alcune novel e poi ne riparliamo. Ripeto ottimo lavoro
“un Paul Dano al minimo sindacale” che ha girato 200 take per fare quella scena finale…
Oltre che recensire male fate anche disinformazione, magari la prossima volta date l’articolo a qualcuno che è meno prevenuto e conosce il personaggio, siete dei buffoni
cos’è portavi i caffè sul set e ti han fatto fare 200 viaggi al bar ?
Figa Mereghè, non ci sopportiamo ma sti coglioni cacciamoli via insieme. A vudi! Sei quello che ho giò mandato a quel paese una volta per furto di identità. Mò, sei Alien. Ecco: Alienati.
sei tu che non sopporti me..io ti sopporto e supporto al 100 per cento (a parte quando ti svegli male)
Mereghè: c’era una vecchia battuta.
Se tu mi amassi, se tu mi amassi!…
Ma no che non ti amasso. :)
Sinceramente Batman che cammina tra i poliziotti è la normalità nei fumetti (pure nel crudo e realistico Killing Joke c’è una scena del genere). Mi si dirà che nei fumetti viene meglio, ma io paradossalmente faccio meno fatica a sospendere l’incredulità per un film così che per un fumetto dove:
a) resta comunque ridicolo che un tizio vada in giro vestito da pipistrello;
b) Batman è in giro da decenni ma la criminalità di Gotham è quella degli inizi – anzi, a ben vedere, è pure peggiorata;
c) lui c’ha la roba ultratecnologica tipo navi spaziali e armature alla iron man ma poi in giro c’è gente disabile come nel mondo reale (enorme problema di tutti i fumetti di supereroi);
d) B. è un membro della Justice League, viene pure fotografato alla luce del sole, però ha ancora problemi con certe autorità di Gotham perché è un vigilante.
Almeno nei film devo fare solo lo sforzo a) e non tutto il resto.
Raga tutto ok e anche il sarcasmo, ma insomma scegliamo che vogliamo da sti benamati cinecomics: o vogliamo ancora il realismo (e quindi un Nolan-bis), o vogliamo il fumetto portato al cinema, come in questo Batman, in cui va bene che Bruce pianga a dirotto per Alfred che si vede mezzo minuto (perchè tutti sanno chi è Alfred e cosa rappresenta per il protagonista), in cui Pinguino spiega a Batman l’indovinello, in cui Gotham è dark e battuta da una pioggia perenne, in cui ci si concede vari momenti aesthetic come l’entrata in disco con la techno e le luci sexy, con il bacio al tramonto, con Bruce sad boi, ecc.
Io in questo film rivedo i compromessi dei Batman dei 90, e ben vengano, anche perché Nolan non lo puoi sfidare nel suo campo e purtroppo ogni nuovo tentativo di raccontare un fumetto con quel taglio verosimile risentirebbe del confronto.
non ho ancora visto il film e sinceramente l’ennesima riproposizione del tema non mi attira più di tanto ma concordo sul principio…Nolan sul tema realismo resta inarrivabile per ora…oltre al fatto che i suoi Batman sono ottimi o buoni film a prescindere..mentre quelli di Barton sono quasi perfetti…sarebbe bella la riproposizione moderna del cartone anni 90 …quello era una gioia per gli occhi di bimbo calcista.
Intanto non sarebbe male che fossero bei film. Purtroppo a quanto pare è un aspetto secondario (su millemila film Marvel quanti sono belli in quanto film? Se ci mettiamo pure i prodotti DC andiamo a picco proprio…).
Su Batman in particolare, per quanto si tratti di un supereroe più “serioso” e che deve essere per forza reso in maniera più drammatica rispetto ad altri, secondo me non si dovrebbe perdere la visione d’insieme e trattarlo come un simbolo, una metafora, e non in modo ultra realistico. Per questo secondo me i film migliori sono ancora quelli di Burton, mentre quelli di Nolan perdono qualcosa ad ogni visione. Burton ha preso il personaggio e l’ha reso realistico nel suo mondo, che ha le sue regole, dove un uomo deforme che vive nelle fogne e comanda un esercito di pinguini è plausibile e non risulta ridicolo. Batman/Keaton, calato in quel contesto, è un personaggio “realistico”, nel senso di coerente con quel mondo lì e quella narrazione lì. Chiaro che tra tutti gli adattamenti è quello meno simile alla realtà. Nolan prima e ora Reeves hanno provato a portare Batman nel nostro mondo, e secondo me non funziona a dovere, soprattutto se pretendi di farlo in modo serioso e non cazzone alla Marvel. Perché in un mondo normale viene spontaneo chiedersi già dopo 5 minuti di questo The Batman come cazzarola è possibile che Pattinson, che non peserà più di 70 kg a occhio, non venga fatto a pezzi dai 10 energumeni con la faccia truccata che molestano il tizio sull’autobus. Stesso problema che avevano i film di Nolan, se ti butti in un contesto iperrealistico poi ti troverai inevitabilmente di fronte a dei problemi di coerenza. Nei film di Burton, che settavano da subito un mood non aderente alla nostra realtà, ero maggiormente disposto a credere a quello che vedevo sullo schermo, senza farmi troppe domande. E il messaggio che vuole dare il film secondo me ne esce anche rafforzato, perché richiede pure un piccolo sforzo di astrazione e decodifica allo spettatore.
Altrimenti se vogliamo un Batman realistico dovremmo pure essere pronti a vedere un eroe che se lo gonfiano di botte deve andare all’ospedale, se gli sparano addosso muore, che se viene circondato da 20 nemici armati è piuttosto probabile che ne esca fuori orizzontale… è veramente questo che vogliamo?
Bella Cicciput.
Altro pensiero buttato lì.
Ce lo ricordiamo Sin City? il biano e Nero delle pagine del fumetto meravigliosamente portato al cinema dallo stesso Autore?
Ecco, se vuoi fare Batman “realistico” l’unico modo è lo stile Sin City. Perchè il nero è tale solo se opposto al bianco sfavillante.
E’ più Noir e Duro Sin City di questi filmetti Nerosunero.
Ma di Batman che BUSSA alla porta del night club per parlare con il pinguino invece di entrare come una furia ne vogliamo parlare? E gli sbattono pure la porta in faccia. Anch’io non capisco come si faccia a leggere una sceneggiatura così e dire wow che figata. Hai le lenti con le telecamere ma non Google per fare una traduzione dallo spagnolo. Dio mio…
Oh, a me è piaciuto. Nonostante gli indizi tramite indovinelli (di cui buona parte lost in translation) secondo me non funzionino in un film, e nonostante tutta la parte finale al MSG sia assurdamente inutile
Mi interessa davvero poco “la caratterizzazione dei personaggi” nel centomillesimo film su batman. Li conosciamo già a memoria, i personaggi
RATTO CON LE ALI:
a) Piccione
b) Topo Fausto
c) Wonder Woman
d) Pipistrello
– “Gerry, chiedo la telefonata a casa”
– “Chi abbiamo dall’ altra parte?”
– “Alfred, il mio maggiordomo”
– “Bene, eccoti in linea con Alfred”
– “Alfred, sei tu? Allora, ascolta bene: nooo, nooo, nooo, non morire, nooo, nooo, nooo, nooo, amico mio, nooo, nooo, nooo…”
– “Spiacente, Batman, ma è caduta la linea”
– “Uso il 50 e 50”
– “Bene. Sono rimaste la b e la d”
– “Allora, Le Ali potrebbe essere Leali, quindi per me è la b, Topo Fausto”
– “La accendiamo?”
– “Sì. Comunque da casa sembra più facile…”
negli USA “rat with wings” sono i piccioni.
e aggiungo che “stool pigeon” sono gli informatori della polizia.
Visto l’altra sera, mi ha colpito positivamente la sala al completo, nonostante fosse un infrasettimanale.
Considerazioni sparse (premetto di aver presente i Batman di Burton, Schumacher, Nolan, ma non conosco minimamente i film con Affleck, quindi non ho un quadro aggiornato di tutti i Batman cinematografici):
Durata eccessiva rapportata a una trama piuttosto esile. E meno male che non c’è origin story, altrimenti quanto sarebbe durato?
Pronti via e l’azione inizia praticamente subito con pochi preamboli: buona scelta, così come la decisione di omettere l’origin story.
Emozioni complessivamente trasmesse: poche, anche le scene d’azione risultano abbastanza prevedibili (ad es. nelle scene di lotta quando un personaggio interviene “a sorpresa” in aiuto di un altro personaggio in pericolo). Forse la durata stessa ha contribuito a rafforzare questa sensazione.
Ottimo comparto tecnico, citazioni anni 90 da non disprezzare.
Musiche: fa specie sentire i Nirvana in un cinefumetto, ottima scelta.
Batmobile: promossa a pieni voti.
Per quanto riguarda gli attori:
Pattinson recita bene il ruolo che gli viene chiesto, con questa interpretazione può continuare a rimanere nel limbo tra teen idol e attore adulto.
Dano un po’ sopra le righe nel finale, ma forse questo risultato era intenzionale.
Turturro con gli occhiali di Onassis: efficace.
Farrell con la maschera di gomma che fa il De Niro di Untouchables: inefficace. Personalmente, voglio riconoscere l’attore sotto il trucco, per quanto pesante. Qui invece sotto la maschera ci poteva essere chiunque. Forse nella v.o. è possibile cogliere aspetti caratteristici dell’attore irlandese, che inevitabilmente si perdono con il doppiaggio.
Zoe Kravitz: al di là della bellezza, fa il suo e tutto sommato il suo ruolo ha senso nello sviluppo della vicenda.
Serkis: minutaggio troppo esiguo per suscitare empatia.
Wright: mah…carisma minimo.
SPOILER
Ho apprezzato il dialogo ad Arkham, quando si instilla il dubbio su chi sia a conoscenza dell’identità di Batman. Sempre ad Arkham, quando i due villain sono scoppiati a ridere, anche a me stava venendo da ridere, non so se iniziare a preoccuparmi.
FINE SPOILER
In sintesi: decisamente non un capolavoro, fila via in modo abbastanza godibile ma niente di più.
Da vedere in v.o. per apprezzarne al meglio le interpretazioni e gli indovinelli, come il gioco di parole sullo spione alato.
Penso che questo film senza l’immagine di Batman sarebbe stato un buon film, ma infangare distruggere la figura di un eroe come BATMAN, penso SIA una bestemmia. A metà programmazione volevo andarmene profondamente deluso e afflitto da come è stata svilita l’immagine e la reputazione di Batman che trovo nel massimo del suo splendore nella figura di Ben Affleck.
In The Batman figura tristissima debole che soffre di vertigini che ha bisogno delle chiavi date dal commissario per scappare e che ha paura di volare e cade in continuazione che se avesse guidato una panda truccata avrebbe fatto più effetto e che va in giro con il motorino per le consegne della pizza che fa fatica a spostare il tavolo della camera da pranzo e fa graffiti in terra con la bomboletta come i teppisti che scappano all’inizio del film che ha come batcaverna una stazione della metro in disuso e un PC che francamentefa ridere il mio è sicuramente superiore….bhe…aggiungendo un Alfred bugiardo che ha bisogno della cameriera ce ne sarebbe tanto da aggiungere a quasi 260 minuti di sconcertanti manomissioni alla figura di Batman ho 51 anni e li ho visti tutti ma questo merita di essere cancellato e intimidire il regista a non fare mai più niente del genere perché la prossima volta dovrà essere necessariamente sculacciato…. E oggi per compensare riguardo con immenso piacere Batman vs Superman…TOP….
Ho visto il film la scorsa settimana e devo dire che, più penso al film, più mi rendo conto di quanto mi abbia deluso. Non mi interessa paragonarlo ad altre pellicole quanto a giudicare il film in sè. Troppe le incongruenze e le soluzioni ad cazzum adottate.
Un Alfred dimenticabile, ex servizi segreti, che apre un pacco postale sospetto senza un minimo di precauzione (ehhh l’addestramento). C’è tecnologia oculare importante ma non un cazzo di sistema di rivelazione bombe. L’avess eaperta la vecchia rimbambita avrebbe avuto più senso.
Nessuno si chiede cosa cavolo possa essere l’arma del delitto. Se non passava il poliziotto di turno a dire a Batman a cosa servisse probabilmente Bat stava ancora cercando indizi, mentre fuori i furgoni esplodevano.
L’enigmista ce l’ha con Bruce (perché?), forse perché Bruce se n’é sbattuto il cazzo degli orfani e della raccolta fondi del Padre? Noo, é perché il piccolo Bruce ha avuto più spazio degli orfani nei media.
Ottima la fotografia, meno la regia che, a me, é risultata inutilmente lenta.
Un Pattinson monoespressivo che viene lodato per l’interpretazione sinceramente non lo capisco.
Con buona pace del miglior Bartezzaghi e a parziale discolpa del vigilante mascherato e del suo amico commissario, volevo dire che “ratto con le ali” non significa “pipistrello” ma va tradotto come “talpa (informatore della polizia in inglese è RAT) con le ali”. Bat e Gordon sospettano si faccia riferimento al pinguino che in quanto tale ha le ali. Purtroppo è difficile adattare i giochi di parole in inglese…
Lo stile della recensione è quello confidenziale, dispersivo e caotico che non apprezzo, si fatica a seguire, oltre a presentare elementi autoreferenziali forzati per allungare il brodo (il film che il recensore ha visto da piccolo e la teoria debolmente collegata sono fini a se stessi) . Opinione diametralmente opposta sui contenuti ma quello è il meno, si sente a pelle quando qualcuno ama il tipo di film che detesti e viceversa. Per i pochissimi che trovano quelli di Nolan dei mezzi blockbuster: questo va un po’ meglio, se vi avanzano 10 euro e tre ore li vale.
Visto ieri, d’accordo con la rece (ma Il Corvo nun me lo dovete toccà anche se devo rivederlo) che mi ha dato un po’ di conforto in questo mare di entusiasmo per me incomprensibile. Brutto, non è, anche solo per il comparto tecnico davvero notevole. Ma bello nemmeno ed è direi colpa della scrittura. Scrivere Catwoman così nel 2022 benché la Zoe sia sontuosa è un delitto da sanzioni economiche, tipo. Ma in generale trovo grave che un film di genere non provochi emozioni, nemmeno una (anche qui, non è per via della mancanza di azione, ma per le mancanze nella scrittura).
Non so se è già stato detto prima nei commenti, ma fra le altre cose che fanno molto ridere nel ridicolo involontario in cui inevitabilmente va a finire un film di Batman impostato così c’è
— SPOILER —
il papà di Bruce Wayne che chiede aiuto al mafioso per una persona che gli dà fastidio, ma poi si accorge che il mafioso potrebbe accoppargliela, quella persona e poverino lui mica voleva è stata una debolezza.
la recensione non ha senso. questo è un bellissimo film, interpretato ancora meglio. Ottima la resa di gotham e ottime le tinte scure e la pioggia perenne. Pattinson eccelso. Rende veramente tanto le atmosfere dei fumetti. Anche i costumi sono presi paro paro da la. Andatevi a leggere i fumetti di alcune novel e poi ne riparliamo. Ripeto ottimo lavoro
Si ma non mi toccare Il Corvo o ti dico che sei tu che stai invecchiando male
Per fortuna Pattison non luccicava. Ma non luccicava neanche il film :-(
Appena visto, recensione a caldo senza neanche aver letto la recensione di Casanova:
Com’e’ sto Batman? Umido (umidissimo), stiloso e luuuuuuuuuuungo. Andiamo con ordine pero’ e cominciamo dalla cosa piu’ importante, Pattison è un buon Batmna? Onesto direi. Ci sta nel personaggio, ma mi da l’idea di avere l’ansia di prestazione. In ogni inquadratura è incazzato, granitico, sofferto, soffertissimo. Bale è inarrivabile, ma anche Affleck (anche lui incazzato, granitico e sofferto) mi sembrava piu’ a suo agio nella parte. E il resto del film? Bello, ma mi ha lasciato l’impressione di prendere un sacco di elementi dalla trilogia di Nolan (da tutti e tre i film, non da uno in particolare) con l’intenzione di mostrarli con uno stile piu’ gotico, piu’ oscuro. E così: pioggia (tanta pioggia), notte (tanta notte), una fotografia molto contrastata e che mischia spesso elementi a fuoco e fuori fuoco (tanti elementi fuori fuoco). Lo fa bene? Secondo me si e no, perchè Nolan lo faceva con piu’ disinvoltura, calando il cavaliere oscuro in un mondo credibile e funzionava, qui il mondo mi sembra di nuovo piu’ a misura del protagonista e delle sue sofferenze. Sempre realistico, ma piu’ cupo, piu’ gotico, piu’ forzato :-(
Ci sono pero’ degli elementi positivi. Innanzitutto ci da la Catwoman che Nolan non ci aveva dato. Ci da dei cattivi che Nolan ci ha dato ad intermittenza e qua e la la stilosità ci da anche delle scene che sono proprio belle (quella del corridoio e il Batman ricoperto di palta per dirne due che mi vengono in mente). Per chiudere la durata. Brutto dirlo, ma è eccessiva. Di film lunghi se ne vedono sempre piu’ spesso, e questo avrebbe anche una storia interessante con qua e la dei colpi di reni che tirano su il ritmo per bene, pero’ ci sono anche delle parti inutilmente lunghe (soprattutto nella prima metà) che lo appesantiscono non poco. L’avessero asciugato di un’oretta, probabilmente aveva solo da guadagnarci
Post con cui mi trovo pienamente d’accordo. Un buon film, ecco. Ma non il Batman incredibile che viene descritto in giro. Ricicla molto di più da Nolan di quanto si voglia ammettere, migliore delle cose (Gotham, atmosfera, Batman e la sua inesperienza, fotografia, suono) ma ne sbaglia abbastanza nettamente altre (personaggi secondari, intreccio, ritmo, scontro finale, bruce Wayne). Aspetto una seconda visione, rigorosamente a casa. Comunque sono state costruite delle basi interessanti per un seguito, al quale darei fiducia.
Seguo il vostro sito da anni,mi sono sempre piaciute le vostre recensioni,si sente che siete (come me), appassionati di”vero”cinema e di grandi film di mazzate. Io sono cresciuto con stallone, van damme e swarzenegger,da adulto poi sono diventato un cinefilo,ho iniziato a nutrirmi di tutto;dal cinema spagnolo horror di serie b degli anni 60/70,robette di Hong kong e drammi europei…ma una recensione così di merda non l’avevo mai letta,un grande film ,trasformato da voi in un cesso ,siete caduti proprio in basso ,mi spiace ma non vi seguirò piu…….tanto ormai per voi sono belli solo i filmetti “da bambini con coreografie di merda”della marvel…ciao
Visto che tutti lo citano, lo dico io: il Batman di Nolan fa cagare.
Il terzo film è letteralmente inguardabile, una presa per i fondelli per gli spettatori. Salvo parte del secondo (per Heat Ledger) e la prima parte del primo (Liam Neeson ottimo Ra’s al Ghul), ma Bale come Bruce Wayne mi ha sempre detto poco. Nolan nella sua ricerca di “realismo” (davvero?), proprio non vuole farci vedere Batman, quello vero che nei fumetti mena di brutto, mentre nei film di Nolan è rigido e fa tutto con i vari gadget.
Molto più vicino al Batman dei fumetti moderni Ben Affleck, peccato che ormai sia vecchiotto per la parte, e che volesse fare tutto lui, autore, regista e protagonista.
Alla fine Pattinson non è niente male, molto vicino al personaggio dei fumetti da cui è tratta la storia, un Batman giovane, ancora inesperto e arrabbiato che cerca vendetta. Vedremo come cresce nel prossimo giro. E qui sopratutto Batman mena, finalmente mena e spacca le ossa.
In generale va detto che il Batman del cinema viaggia 20-30 anni indietro il Batman dei fumetti. Il Batman di Burton nel 1989 mette in scena il Batman classico dei fumetti anni ‘70, con i personaggi ancora con il pigiamone, mentre in edicola avevamo già il Dark Knight di Miller, cupo, violento e cattivo, grim, borderline tra l’essere un eroe o un vendicatore folle come i suoi nemici. Con questo film ci avviciniamo al Batman moderno e cupo dei fumetti.
Tanto per chiarire, c’erano molti più “pigiamini” nel Batman degli anni ’80 e ’90 che in quello degli anni ’70, dove le apparizioni dei vari Joker, Pinguino ed Enigmista si contavano sulla punta delle dita, la Batmobile era un coupé di serie e Batman indagava su omicidi e rapine. Il Batman più vicino a quello di Miller è proprio quello di Snyder (Zack), visivamente e caratterialmente, e molto lontano da quello che usciva in edicola nel periodo (Snyder – Scott – e Capullo, per dire). Il Batman di Burton era un’interpretazione molto libera del Batman dark delle origini intinto in salsa campy anni ’60, ma diciamo che aveva un’iconografia tutta burtoniana.
Il film mostra molti dei limiti qui elencati, ma il mio giudizio non è così negativo. Personalmente ho avuto la sensazione di effettuare un binge watching di una miniserie saltando qualche scena, con tanto di mid-season cliffhanger riferito al personaggio in pericolo di vita.
Ecco, visto al cinema è un film appena godibile, con bei momenti, fosse uscito su con un’oretta in più di approfondimento personaggi e qualche flashback (scene che non escludo siano effettivamente rimaste sul pavimento della sala montaggio), secondo me si sarebbe gridato alla nuova serie capolavoro che cambia tutto lo scenario dei supereroi in tivvì, daredevil sooca. E se me lo chiedete, probabilmente è un’eventualità che Warner/HBO si era tenuta in tasca valutando lo scenario post-pandemico.
Spiegherebbe tanto, le molte trame, i multi-finali, le chiacchiere, la prima parte lenta e la seconda più calcistica, la totale assenza di un’origin story…
“fosse uscito su una piattaforma di streaming a piacere”
(ho voluto fare lo spiritoso usando delle quote e parte del messaggio è stata rimossa dal codificatore…)
Madonna santa quanta pesantezza. Batman poteva sostituire tutti i dialoghi con GRIMDARK detto con varie intonazioni e solo con catwoman/selina cambiare in SCOPAREEE?
C’è più pioggia qua che in blade runner.
Visto ieri sera. Ho dormito serenamente quasi un’ora e mi sono risvegliato di colpo su “e ma questo è un Batman che rispecchia il fumetto”. Ora, BW emo scocciato e con la felpa io non ricordo di averlo mai visto. Ok le atmosfere noir, anche piacevoli a volte, ma Batman è un super eroe, uno che piglia a pizze in faccia Superman (vabbè ci prova), uno che come superpoteri ha “sono un playboy miliardario”. E qui invece non si capisce chi è, cosa fa, e un po’ nemmeno perché lo fa.
Il film ha qualche bella idea, l’arrivo della Batmobile regge il colpo della Batmobile di Burton, ma a me è sembrato un lungo, lunghissimo, infinito episodio di Supernatural. Manca la dimensione supereroistica.
Questo è un film su Batman, su quello che è, quello che diventerà ma soprattutto sul suo rapporto con GOTHAM. L’uomo pipistrello è nell’interpretazione autistica e sociopatica che ne da Robert Pattison un giovane uomo dominato dalla rabbia, dalla violenza e dall’ossessione di portare avanti la sua vendetta verso la criminalità di Gotham. Perchè qui Gotham non è semplicemente SPORCA E MARCIA come in JOKER, qui la città è letteralmente PUTREFATTA sotto una pioggia insistente e quasi incessante. Una città dove non sembra esistere redenzione, dove la polizia CERCA di prevenire il crimine, ma non riesce neanche a contrastare quello organizzato. Abbiamo il sindaco
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corrotto fino al midollo, che praticamente ha una doppia vita, il capo procuratore Savage, anche lui che praticamente protegge la MAFIA, il giudice Colson drogato e corrotto, poliziotti che sono malavitosi che lavorano per la polizia e in tutto questo
Edward N. un tizio qualunque che comincia ad ammazzare non a caso i suddetti perchè HA UN PIANO, o forse no. il fatto che sia un serial killer totalmente disturbato, ma che soprattutto possa essere
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il figlio mai riconosciuto di Thomas Wayne e Martha Arkham, quindi in sostanza il FRATELLO di Bruce Wayne.
Ma per arrivare a questo ci vogliono quasi tre ore, che sono volate, perchè Batman deve prima:
pestare a sangue una gang che sembra rifarsi al trucco del JOKER.
controllare le scene del crimine dell’enigmista, dove nessun indizio può sfuggire alle lenti spettrografiche che indossa.
rapportarsi con l’unica persona che conosce la sua identità e lo sostiene, Alfred Pennywort, interpretato in maniera ottima da un Andy Serkins che sa esattamente come caratterizzare il personaggio.
Intrattenersi con la malavita di Gotham, tra cui spicca Oswald Coblepot, il Pinguino storpio che rappresenta la trasformazione ASSOLUTA di un Colin Farrell irriconoscibile e per questo PERFETTO.
Incontrare una GATTALADRA vulnerabile, affascinante ma anche tanto arrabbiata che vuole rifarsi una vita ma non perdona chi ha ucciso le persone che ama, e qui Zoe Krawitz riesce ad essere credibile nonostante sia uno scricciolo di sensualità e ironia, facendo sparire anche Anne Hathaway nel capitolo finale di Nolan.
Inoltre c’è Carmine Falcone, una vecchia conoscenza apparso in Batman Begins, qui impersonato da un inquietante John Turturro, che da SPESSORE al personaggio e non fà rimpiangere Tom Wilkinson.
L’unico vero alleato di Batman è ovviamente il Capitano Gordon, interpretato da Jeffrey Wright anche se il suo personaggio è inevitabilmente OSCURATO dagli altri, a dispetto dell’interpretazione più che buona.
Comunque la sceneggiatura di Matt Reeves e Peter Craig riscritta completamente dopo il tentativo fallito di Ben Affleck ha il pregio di essere semplice, diretta ma efficace. Un misto di crime-movie, mistery e colpi di scena che ovviamente sanno dove andare a parare. In tutto questo la regia di Reeves è efficace, stilizzata, con un ottimo uso della cupa fotografia di Greig Fraser già visto in DUNE che accentua lo squallore, la degradazione, buio e degenerazione della città di Gotham. La colonna sonora di Michael Gioacchino non arriva alle vette INARRIVABILI di Hans Zimmer ma riesce a sfornare un tema sonoro di Batman dignitoso, anche se l’efficacia di “something in the way” dei Nirvana fa la DIFFERENZA. Insomma si è capito, a me il film è piaciuto, non era facile reinventare l’icona di Batman senza partire dal solito percorso di origini. Reeves ha dimostrato non solo di avere le idee chiare, ma di aver adottato un approccio COMPLETAMENTE DIVERSO. In cui oltretutto il livello di realismo è estremamente più credibile e ponderato perfino dei film di Nolan, e non è poco.
Filmone.
Era davvero tanto tanto tempo che non ero tanto in disaccordo con una vostra recensione. Solo la scena della Batmobile mi ha tenuto in adrenalina per un’ora intera. Stavolta avete proprio preso un granchio.
E’ già stato detto della scena in cui PERSONAGGIO BUONO, tecnicamente assunto per fare cose molto domestiche, si rivela capace di risolvere enigmi che quelli di Zodiac* al confronto sono “Il quesito della SUSI”?
E il tutto viene spiegato quando Bruce resta effettivamente un po’ stupito dall’abilità nascosta di PERSONAGGIO, il quale dice “ricordi di quanto ero nelle forze speciali” o una roba del genere?
Fine. Stop. Tanto ci deve bastare.
Nelle forze speciali? Ma chi? Ma quando? Ma dove?
E allora diciamo che Jessica Fletcher da giovane si è addestrata nei Navy Seals con Demi Moore?
Lo so, è un piccolo dettaglio in una marea di “Mah”, però lì mi sono cascati i testicoli.
(p.s. gli enigmi sono rubati da Zodiac e non accetto discussioni)
Post con cui mi trovo pienamente d’accordo. Un buon film, ecco. Ma non il Batman incredibile che viene descritto in giro. Ricicla molto di più da Nolan di quanto si voglia ammettere, migliore delle cose (Gotham, atmosfera, Batman e la sua inesperienza, fotografia, suono) ma ne sbaglia abbastanza nettamente altre (personaggi secondari, intreccio, ritmo, scontro finale, bruce Wayne). Aspetto una seconda visione, rigorosamente a casa. Comunque sono state costruite delle basi interessanti per un seguito, al quale darei fiducia.
Sono io?
Non è una crisi esistenziale ma la risposta all’indovinello temo.
Cmq o è l’olio di merluzzo che ha fatto effetto o questi indovinelli del film erano veramente scemi, me li ricordavo più incasinati quelli di Jim Carry o del cartone animato del ’92.
In ogni caso molto meglio vedersi Seven in rewind partendo dai titoli di coda che sta roba qua.
SPOILERS
Certi appunti fatti nella recensione sono difficilmente contestabili ma trovo peccato che si sorvoli sui pregi del film. Partendo dalla storia di Artax: a me è piaciuto che Reeves non stia lì a rispiegarci un’altra volta chi è Alfred, qual è il suo legame con Bruce ecc. ecc. Tanti altri registi ci avrebbero imposto il flashback con Bruce piccolino che si fa preparare la merenda da Alfred, in questo film invece no, e per quanto possibile in film di questo genere ha la mano abbastanza ‘leggera’. Per esempio quando Batman fissa per qualche secondo il bambino del sindaco appena ammazzato, non ci si appesantisce con un flashback o uno spiegone per dirci che era la stessa cosa successa a lui, ecc., in tanti momenti uno si aspetta il solito spiegone ad uso spettatore ADHD e invece no.
Idem per l’aspetto emo/”I am vengeance”: all’inizio tra “I am vengeance” e il diario uno teme che il film scadi nel ridicolo, poi i vari personaggi cominciano anche loro a sfottere Batman (“Mr Vengeance”), si capisce che il film si distanzia dal Batman presentato all’inizio, finché alla fine la morale di tutto il film è che anche Batman ammette “ok, quella di I am vengeance era una cazzata, scusate era la mia fase adolescenziale, non lo faccio più, tra l’altro magari se avessi speso mezz’ora a guardare i conti della fondazione non esplodeva di nuovo mezza Gotham”.
Che fra l’altro è una buona lezione, impartita anche questa senza pesantezza , e l’ho trovata rinfrescante specie se confrontata all’ambiguità del Joker di Todd Phillips (“sarà pazzo ma forse sotto sotto ha ragione lui ad ammazzare la gente a sangue freddo e a bruciare la città”.) In questo Batman i mentecatti alla 6 gennaio sono trattati da mentecatti e non da “anti-eroi”, e Batman diventa un eroe perché capisce che non deve diventare come loro e rinnega il vigilantismo puro.
Insomma, per tanti versi trovo che siano stati fatti sforzi di scrittura e di regia che vanno salutati.
Grazie come sempre per la recensione.
PS: “ci mette fin troppo tempo a capire che un ratto con le ali è non è un falcone ma un pipistrello”: non credo fosse questa la conclusione…
Visto ieri.
Diciamo che se non avessi visto i film di Nolan sarebbe stato solo un polpettone mediocre di tre ore.
Invece al netto di Nolan direi che è proprio brutto, lungo e insulso.
Mi hanno tenuto sveglio solo i difetti e gli errori perchè la trama era più piatta dell’adriatico in bonaccia.Talmente noioso che non ho apprezzato nememno i bat-gadget.
Pattinson coerente con la trama ha una capacità di mimetizzare la sua recitazione con la trama inesistente che fa paura. Tutti gli elementi della recensione, incluse le fastidiosissime e non necessarie citazioni del corvo mi trovano d’accordo.
Non sapevo che Gotham fosse in Olanda.
Apetto il director’s cut per non vederelo
Dopo aver letto la recensione ero sicuro che una volta visto il film sarei stato d’accordo con voi.
E invece no, cacchio. No. Al netto di alcuni difetti, perché non è certo un film perfetto, questo Batman si mette in tasca la trilogia di Nolan (specie il primo e il terzo film, ma facciamo pure tutto). Semplicemente perché sul piano registico (nel grande e nel piccolo dei singoli momenti) è superiore. E ha un Batman migliore (anche come interpretazione), una Selina Kyle che Nolan neanche l’ombra, personaggi secondari riusciti meglio e ben incastrati fra loro. Persino Wright col suo personaggio arriva allo spettatore meglio di Oldman/Gordon. E la fotografia non è una delle cose da salvare: la fotografia è magistrale.
Si poteva evitare Cobain e il cattivo di Dano ha qualcosa di incompiuto, ma hey, persino il finalissimo con Batman sulla moto riesce a creare un effetto drammatico-stilistico migliore di quello famoso di Nolan sul finale del Cavaliere Oscuro (che sostanzialmente doveva quasi tutto al tema di Zimmer).
Ero sicuro che avrei concordato con la recensione. Dopo aver visto il film, però, no! Ragazzi, questo Batman non è un film perfetto, certo, ma si mette in tasca la trilogia di Nolan. Semplicemente perché è girato meglio (nel grande e nel dettaglio). Inoltre rispetto alla suddetta trilogia ha soltanto: un Batman migliore (anche nella recitazione), una Selina Kyle che Nolan manco per sogno, personaggi di supporto migliori e ben incastrati fra loro, addirittura Wright col suo personaggio arriva meglio di Oldman/Gordon. E la fotografia non è una delle cose da salvare: la fotografia è magistrale.
Avrei evitato l’associazione a Cobain e il cattivo di Dano ha un che di incompiuto, ma le idee visive sono tante e persino l’effetto stilistico-drammatico del finalissimo con Batman sulla moto (con il suo cambio di espressione conclusivo nel momento in cui deve rinunciare a Selina) batte quello, pure in moto, di Nolan (che doveva la sua forza più al tema di Zimmer che al resto).
Una piacevole sorpresa.
Credevo che dopo aver visto il film avrei concordato con la recensione. Ma contro ogni mia aspettativa, no: questo Batman batte quelli di Nolan persino nel finale in moto, che crea un effetto drammatico-stilistico migliore (il cambio di espressione di Batman quando deve rinunciare a Selina) rispetto a quello già valido del cavaliere oscuro, che però doveva molto a Zimmer.
Non ci sarebbe molto da dire, The Batman è girato meglio (nel grande e nei dettagli) rispetto a quelli di Nolan. È un blockbuster di enorme qualità.
E se questo non bastasse, rispetto alla trilogia di cui sopra ha:
Un Batman migliore (anche come interpretazione)
Una Selina Kyle che Nolan manco per sogno
Personaggi secondari migliori e ben amalgamati fra loro (persino Wright col suo personaggio arriva meglio di Oldman/Gordon)
Una fotografia che non è una delle cose da salvare: è da Oscar sulla fiducia.
Avrei evitato l’aggancio a Cobain e il cattivo di Dano ha un che di incompiuto, ci sono aspetti migliorabili, però non scherziamo: The Batman è un grande film.
Questa volta devo dissentire: a me è piaciuto molto, al netto di qualche leggerezza nella scrittura (chi mai sarà la rata alada si chiede il grande detective vestito da pipistrello?), e di un po’ di overacting del cattivo, ho finalmente visto un Batman/Bruce Wayne tridimensionale, mentre secondo nella trilogia di Nolan il più grande difetto era proprio il protagonista.
Sto iniziando a perdonare Pattinson per Twilight
Ci torno sopra perché sento di non aver detto abbastanza: questo film è BELLO.
È finalmente un film che racconta Bruce Wayne come un malato, un traumatizzato ossessionato ma anche, finalmente, mostrandoci qualche sua fragilità.
È una parte del romanzo di formazione di Batman nel suo divenire Batman, personalmente ho apprezzato moltissimo il discorso sulla vendetta ed il fatto che “quella battuta” non fosse solo la trovata bad-ass ma servisse poi come spunto di riflessione sulla sua reale missione, fino a superarla, a capire che non basta, che deve diventare qualcosa di più.
Sarà anche anni 90 ma avere il punto di vista di un Batman già granitico mentalmente sulla sua missione ma ancora in evoluzione su come sia possibile farlo al meglio è qualcosa che umanizza il personaggio e fa sì che si empatizzi con lui (cosa che raramente mi era successa in precedenza).
E poi ho apprezzato TANTISSIMO che non ci sia neanche l’ombra di una origin story…i personaggi li conosciamo tutti, fanno parte dell’immaginario collettivo del genere umano ormai: non ci serve che ci spieghino di nuovo chi è chi.
Alfred ha un passato da corpi speciali e agenzie governative, lo sappiamo ormai, ed era quasi una guardia del corpo di Thomas Wayne.
E qui per la prima volta si vede il senso di colpa di Alfred per non aver salvato il suo benefattore.
Ma la scena nell’ospedale, con Pattinson che recita per sottrazione perché Bruce Wayne non può avere emozioni e reazioni “normali” come le nostre, è molto efficace secondo me. Pattinson fa emergere le emozioni sotto la scorza della sua anaffettività, te le fa intravedere.
All’inizio Bruce tratta quasi un po’ male Alfred (sempre perché ha un post-traumatico da stress grosso come un palazzo) ma poi si rende conto che l’unica paura che ancora prova è quella di poter perdere una persona a cui vuole bene davvero.
Alfred e Bruce sono due feriti…ed Alfred è probabilmente l’unico appiglio che consente a Bruce di non perdersi del tutto.
Bello.
E Andy Serkis secondo me si porta via la parte molto bene.
E poi, ragazzino emo sempre imbronciato? È un malato psichiatrico traumatizzato con l’indole buona ma molto disfunzionale.
Ci sono dei tocchi ricorrenti che ti mostrano il suo sentire che ho adorato: i contatti che ha con il figlio della prima vittima dell’enigmista, sia da Batman che sa Bruce, senza che i due si scambino mai una parola sono bellissimi.
Sono una muto riconoscimento di un dolore simile, da cui scaturisce compassione nel senso più etimologico del termine, ed anche qui Pattinson è delicatissimo nel rappresentare qualcuno che conosce quanto grande è il tuo dolore ma non sa trovare le parole…e si limita a guardarti.
Non a caso, nella catastrofe finale, la prima persona che salva è il bambino.
Bellissima anche la parziale riscrittura che fa emergere un Thomas Wayne non più filantropo-santo ma essere molto umano che vivendo in una città corrotta si “sporca” un po’…e commette una leggerezza molto umana.
E questo fa vacillare l’idealizzazione che Bruce si era fatto del padre (come è normale che sia visto che il trauma ha devastato la sua mente quando era ancora un bambino), ma anche attraverso questa nuova consapevolezza, Batman matura.
La sparo grossa? Miglior Bruce/Batman visto finora.
Secondo me nella trilogia di Nolan (che mi è piaciuta molto) il protagonista è la cosa che funziona di meno.
Da appassionato di fumetti poi, ho colto moltissime cose che mi sono piaciute, prima fra tutte l’uso della PAURA.
Il punto di fondo è che Batman diventa Batman per instillare il terrore nei criminali e nei primi venti minuti questa cosa è resa bene come mai era successo in nessun altro film dedicato al personaggio: Batman potrebbe sbucate fuori letteralmente da qualsiasi vicolo od angolo buio…per cui nessun criminale può sentirsi al sicuro.
Anche le scene di lotta mi sono piaciute devo dire, non al livello della serie Netflix su Daredevil ma siamo da quelle parti.
E finalmente Batman ha gli anfibiazzi da incursore e non degli improbabili stivaletti!
Ecco poi certe scene, certe immagini sono semplicemente splendide.
Il cast di supporto secondo me è valido, Gordon secondo me ci sta alla grande e Jeffrey Wright è sempre bravo.
Zoe Kravitz mi è piaciuta molto ed il fatto che durante lo scontro con Falcone sia vestita esattamente come in Batman Year One è una piccola chicca per nerd come me.
Ci sono però anche delle note negative: in certi punti la scrittura della trama si arena un po’, specialmente negli enigmi dell’enigmista.
Il miglior detective del mondo che non sa usare Google Translate è abbastanza una boiata.
E poi un ultima cosa: il lingua originale bisbigliano tutti? Perché nella versione italiana non ho assolutamente avuto questa impressione.
Ora mollo perché come avrete capito sul discorso fumetti me la prendo a cuore.
finalmente visto… pensavo peggio..qualche scena niente male, soprattutto l’inizio e quando accende la.macchina da vero zarro…poi noia e buio per 2.ore e 40 infinite
Leggevo una news sul secondo capitolo e mi sono chiesto come avevate recensito sta porcheria, andando a cercarla di proposito.
io dopo 20 minuti dormivo.
Quando manda in azione Selina ho staccato.
commenti euforici al tempo e io non capivo.
La trilogia di Nolan, resta un capolavoro imbattibile.
Amen.