La palestra dei 400 Calci è la nostra video-rubrica del lunedì in cui vi parliamo delle news più calciabili della settimana.

Che gli vuoi dire a uno che pubblica roba del genere sui suoi social?
Brutta aria di terremoto in Famiglia. Prima Vin Diesel pubblica un video in cui Justin Lin è chiaramente tenuto in ostaggio su una sedia di tortura costretto controvoglia a cantare Happy di Pharrell che non vedevo una scena simile da quando il killer faceva sentire Enya a Daniel Craig in Millennium. Poi Justin Lin abbandona la regia di Fast X. Poi viene rimpiazzato da Louis Leterrier. C’erano molte cose da dire al riguardo, occasione come un’altra per ricordare la gavetta di Vin come breakdancer e rapper.
Poi abbiamo scoperto che Vin Diesel avrà un ruolo anche in Avatar 2, per cui ci siamo chiesti: a chi interessa Avatar 2?
Poi, siccome è uscito il bluray inglese e quindi l’ha visto pure Luotto, abbiamo parlato di quella chicca che è la horror-comedy kazaka Sweetie You Won’t Believe It.
Nel frattempo voi siete sempre di più, il che intanto che rodiamo la formula ci rende molto felici. Grazie!
A voi il video integrale:
I PROSSIMI APPUNTAMENTI
- Giovedi 5 maggio, ore 21: L’arena dei 400 Calci – 400tv Bruno Edition: Il quinto elemento (1997, di Luc Besson)
Procuratevi Il quinto elemento (consultate JustWatch per scoprire dove lo trovate in streaming), fatelo partire quando vi diamo il via e commentatelo insieme a noi. - Lunedì 9 maggio, ore 21: La palestra dei 400 Calci
News, cazzeggio e le vostre domande.
Ho recuperato la puntata stamattina, mentre ero in palestra: a Fast X a Genzano a momento mi ammazzate sotto il bilanciere.
Io, comunque, ad Avatar ogni tanto un pensiero lo rivolgo: il primo lo ricordo volentieri per la bellezza del mondo che riempie gli occhi e chissene di tutti i mischioni che hanno ispirato Cameron.
Avatar è Cameron al cubo, e ancora di più il progetto si ingigantirà con i sequel, sottovalutarlo è blasfermia.
Molto divertente, bravi ragazzi. Sulla memorabilità di Avatar avete fatto un discorso simile a quello che cercavo di fare io su black panther (peraltro film molto minore di avatar), ovvero che ti ricordi l’evento ma non il film.
Puntata spassosissima, grazie a Vin Diesel, ma, cari amici calcisti, vista anche la penuria di commenti, oso interrogarmi sulla crisi esistenziale che vi ho procurato dandovi degli hipster, o meglio chiedendovi se non foste voi gli hipster all’italiana per eccellenza.
Su questo argomento (lo hipster) di cui non so niente e non mi interessa nulla, potrei parlare per ore, ma per adesso mi limiterò a due cose: una premessa e un dato di fatto.
La (duplice) premessa è che mi è parso di capire che se tra i fancalcisti quella di hipsterismo è considerata una accusa delle più infamanti, è perché i discepoli (la fanbase) sono allineati ai maestri (i redattori) e specialmente al profeta (the Nannibal) che malsopportano e fustigano l’atteggiamento ahah-fa ridere-perchè-è-brutto. (Mi vengono in mente questi classici pezzi: https://www.i400calci.com/2010/05/rapporto-di-guerra-birdemic-shock-and-terror/, https://www.i400calci.com/2013/09/nazi-alien-zombies-vs-elbow-rocket-cyborg-la-recensione-di-quel-capolavoro-di-manborg/, https://www.i400calci.com/2015/04/quel-gran-pezzo-delluganda-who-killed-captain-alex-e-lavventura-della-ramon-film-productions/)
Occhei, tutto molto bello, ma (ecco il dato di fatto) ciò non toglie che in Italia, in campo per così dire letterario, hipster fa rima con 400calci. Lo stile supersimpa, frescoegiovane, ma stracolmo di saperla lunga e cultura, applicato a cazzate come “il cinema dei giusti” e in generale a tutto ciò che spiace ai parrucconi (e sopratutto alle professoresse), insomma lo stile Calci, è ciò che qui da noi si intende con hipster ed è ciò che avete praticamente inventato voi.
O no? Cioè, io lo davo proprio per scontato.
Ciao Bugo! Il tuo intervento durante la diretta mi ha fatto molto piacere.
Innanzitutto un’avvertenza tecnica: se metti più di un link in un tuo commento, va in spam automatico. È proprio un’impostazione di default che c’è da sempre.
Per il resto: “hipster” è una di quelle tante parole a cui ognuno tende a dare una definizione tutta sua, un po’ come “americanata”, forse con significati ancora più ramificati e confusi. Sulle sfumature si può discutere all’infinito e pure io non ho mai sentito l’esigenza di essere rigoroso visto che l’ho usata soprattutto per scherzo, ma al contrario di “americanata” la definizione di base di hipster è chiara ed è “uno che segue le mode, specie quelle fuori dalla cultura mainstream”. Per me l’hipster, anche in senso buono, è come minimo un esploratore dai mille volti in continua evoluzione. E si può discutere su quanto il cinema action/horror sia mainstream (a periodi lo è, a periodi no), ma sul “seguire le mode” direi che non ci sono dubbi visto che non seguiamo niente ma facciamo la stessa cosa da sempre, indipendentemente che il vento sia a favore o meno. Però ho capito cosa intendi.
Come al solito tocca levarsi il cappello di fronte all’autorevolezza del capo: una definizione magistrale che illumina il fenomeno. Giustissimo. A differenza dell’alternativo classico, l’hipster è apertamente modaiolo, soltanto che la tendenza che segue e ostenta di seguire è originariamente di nicchia.
Questo peraltro spiega l’odio che suscita nel nerd: vedere dei modaioli che si appropriano degli oggetti delle sue ossessioni, consumandoli con la superficialità del caso, non può che farlo incazzare di brutto, tantopiù che l’atavica mancanza di figa del nerd lo predispone parecchio agli attacchi d’ira.
Via, mi ci metto anch’io in ‘sto mucchio: vedere nella mia città che le mie fumetterie di fiducia si son spostate dai vicoli loschi in cui le ho scoperte e frequentate direttamente nella via dello shopping più sciccoso mi fa partire uno stragismo degno del compianto Schiaffi… anche perché la figa continua a doversi guardare col binocolo.