Introduzione di Nanni Cobretti
Gentile pubblico che ci segue da casa (o da altrove, non per forza da casa, che oggi la tecnologia fa miracoli): è uno di quei rari periodi in cui mi sento particolarmente generoso. Sono stato di recente in visita ai nostri allevamenti di redattori (funzionano tipo la ruota del dolore di Conan, ma al posto di girare la ruota devono scrollare la homepage di Netflix 18 ore al giorno per diversi anni) e ve ne ho comprato uno nuovo di zecca. È stato facile scegliere: mentre tutti stavano soffrendo come cani, questo esemplare aveva al contrario un’espressione riflessiva, addirittura serena, e stava parlando a voce alta fra sé e sé, come in una specie di narrazione in voice over, della bellezza della natura, degli F-14 e delle partite di beach volley. Date un caloroso benvenuto a Terrence Maverick.
Se dico Tarik Saleh voi cosa dite?
(frinire di grilli)
Esattamente.
Neanche io sapevo chi fosse prima di vedere questo The Contractor, da qualche giorno disponibile sul catalogo di Amazon Prime Video, assegnatomi per direttissima da Nanni Cobretti in persona, come primissimo pezzo da scrivere per I 400 Calci della mia vita.
Quanto è buono e caro il nostro capo supremo a gettare noi novizi nella mischia con un film dove quel cagnolone di Chris Pine fa l’ex marine tutto diopatria&famiglia® che, deluso dallo Stato, si butta nel settore privato ma ben presto si rende conto di aver fatto una cazzata? Che se ti azzardi a dire: «Signore! Chiedo il permesso di scrivere di qualcos’altro, che sento puzza di merda sin dal trailer, signore!» vieni mandato al confino con effetto immediato a recensire TUTTI i remake in live action dei classici Disney degli ultimi 10 anni?
Ah, Cobretti, com’è umano, lei!
Sarò sincero, non mi sarei mai aspettato di parlare di questo regista svedese di origini egiziane da queste parti. Il nostro viene dal thriller, dal giallo, e mi dicono la mastichi pure bene quella roba là, dei suoi precedenti lavori ho sentito parlare un sacco bene, soprattutto di Omicidio al Cairo e di quel Boy from Heaven che al 75º Festival di Cannes ha vinto il premio per la miglior sceneggiatura. Tuttavia il suo cinema sarebbe lontanino dal definirlo calciabile, se non fosse che quello di cui vi parlo oggi è per il Saleh il primo thriller dove l’azione gioca un ruolo abbastanza determinante, oltre che il suo primo lavoro con una produzione americana.
E qui arrivano i problemi.
Perché avere Chris Pine come protagonista assoluto, produttore esecutivo e addetto alla cagneria dev’essere qualcosa di parecchio ingombrante, al punto da mettere completamente in ombra il talento di Saleh, che qui si ritrova per le mani del materiale talmente scoraggiante che difficilmente poteva trarne qualcosa di memorabile.
Insomma, tutto questo per dirvi che ero molto tentato di chiamare questo pezzo “Non si sente il Saleh: la rece di The Contractor” ma l’avremmo capita in due, così ho optato per un titolo più verdoniano, immaginando il Saleh rivolgere tale frase al Pine a riprese ultimate.
Sigla!
Vorrebbe dunque essere un action-thriller con seghe mentali da patriota amareggiato questo The Contractor, dentro ci hanno messo pure una puntina di complottismo contemporaneo per non farci mancare niente, tra case farmaceutiche brutte e cattive intenzionate a fare miliardi scatenando un’epidemia globale (ammicco, ammicco).
Ad ogni modo il vero nocciolo del film è altrove.
È tra i flashback del rapporto tra il protagonista e suo padre e in come si intrecciano con le scene dove ci sono lui e suo figlio, virando di fatto verso il racconto morale e familista con un po’ d’azione (mediocre, ma poi ci arriviamo) a fare da arredamento.
Ma farò bene a crescere mio figlio come mio padre ha cresciuto me? Ma servire la nazione è ancora un valore dopo come mi hanno trattato? Tutta una vita di cieca obbedienza e mi voltano le spalle così, per una cazzata? Congedato per aver preso steroidi per curarmi il ginocchio, ma che davvero? Sono confuso, raga, dovrei accettare la proposta di quel mio amico di entrare nel settore privato, dove si fanno i big money? Ma che esempio darò a mio figlio? Risp, è urg!
Insomma, tutte ste menate qua. E in mezzo a tutte ste menate Chris Pine si è messo in testa di volere fare Jason Bourne. Peccato che non ci creda nessuno.
Non ci crede J.P. Davis che scrive una storia prevedibilissima, piazzando svolte narrative che abbiamo già visto mille altre volte, ma soprattutto che possiamo prevedere se abbiamo indovinato il messaggio del film al minuto 02:00. E vi assicuro che lo si indovina.
Non ci crede praticamente tutto il resto del cast coinvolto, da Ben Foster passando per Kiefer Sutherland fino a Eddie Marsan. Anche se ammetto che fa sempre piacere vedere Gillian Jacobs, fosse anche solo per una manciata di minuti: la vedo e mi ricordo dell’esistenza di quel piccolo capolavoro creato da Dan Harmon. E mi domando: perché sto guardando questo film invece di far partire l’ennesimo rewatch di quel piccolo capolavoro creato da Dan Harmon?
Ma soprattutto non ci crede Tarik Saleh, che in futuro mi auguro di rivedere splendere in progetti più suoi, più vicini a quello che davvero gli piace fare piuttosto che cogliere l’occasione di entrare nel mainstream con roba come questa che, va detto, se non fosse per una manciata di sparatorie farei pure fatica a definirla materiale calciabile. Sparatorie che, per altro, non sono neanche sto gran ché. Confuse, incasinate, prive di tensione e messe in scena con pigrizia e inefficacia rara.
E a questo proposito, non ce la faccio, lo devo dire: The Contractor presenta gravi problemi di montaggio. Per carità, non sono di quelle brutte persone che si mettono a contare gli scavalcamenti di campo per decidere se qualcosa merita o meno, però se ciò che sto guardando è così poco interessante e coinvolgente che mi distraggo notando certi errori, allora significa che ciò che sto guardando è davvero LA NOIA.
Peccato. Perché il dramma dei reduci di guerra abbandonati dallo Stato americano è un terreno che offre grandi possibilità di fare filmoni dai tempi di Rambo. Certo, oggi le tematiche sarebbero diverse rispetto a quelle affrontate nel 1982: del reinserimento del soldato nella società, più che a livello psicologico se ne parlerebbe in termini economici, a come lo Stato lascia in mutande queste persone, le quali per sopravvivere si buttano nel settore privato.
Credo di aver visto proprio recentemente un film che parla di queste cose ma lo faceva talmente male che l’ho già dimenticato.
DVD-quote:
«LA NOIA, ora anche con scavalcamenti di campo inclusi»
Terrence Maverick, i400calci.com
E niente, l’avevo messo nell’elenco della roba da guardare ma mi sa che è meglio che lo tolgo
Oh, Britta’s in this? :/
Britta e Annie, indimenticabili
:*
É una soddisfazione grossa questa.
Di quelle che quasi annullano la delusione nello che non sono io il nuovo geniale redattore di film per questo sito. Hanno preso una persona seria e credibile. Vabbeh.
Soddisfazione dicevo, perché ho visto spesso questo titolo tra suggerimenti, forum etc. ma i miei super sensi di Lagno mi hanno detto “no, non guardarlo”. Aveva fatto suonare molti campanelli d’allarme, il primo campanellone era Chris Pine Che Sorride Mite Ma Determinato. Il secondo il genere, dove il terzo motivo, Ben Foster, fa sempre quella parte anche se é un attore capace, vanno da sé la locandina, la trama, il titolo.
Felice vedere che chi mi ha rubato il posto di vice co-redattore di scorta supplente junior la pensa come me e si é dovuto pure ciucciare X minuti di ciò. Win win.
Benvenuto al nuovo redattore!
Noto con piacere che la pratica del nonnismo è ancora in auge in quel di Valverde
C.P. lo perdono solo per Hell or High water…il resto bah fazza sprecata..Star Trek , Wonder Woman..robaccia inguardabile
benvenuto terrence.
quello è kiefer sutherland, ci ho messo un pochino a riconoscerlo.
vado a disperarmi.
Bienvenù! Ennesimo film da piattaforma direct to tv con buon/ottimo cast che finirà nel nulla. E’ questa la bruttissima tendenza degli ultimi anni. E come qua spesso noto che gli attori in sti film compaiono spesso come produttori/executive, il che è il male perché gli da libertà oltre all’unica cosa che dovrebbero fare (recitare).
pulizia estiva della lista Prime / Netflix -> fatto
Kiefer Sutherland si sta (finalmente) donaldsutherlandizzando
Primo: benvenuto a bordo Maverick.
Secondo: Omicidio al Cairo mi era piaciuto parecchio, quindi nonostante Chris Pinolo (appena visto nel soporifero “La cena delle spie”), l’avevo messo in lista.
Terzo: grazie per la dormita risparmiata.
L’ho guardato tutto fino alla fine, e al termine mi son domandato: ma che cazzo ho visto? Cioè, qual’è la trama? Tipo tutto d’un pezzo ma con le pezze al culo si butta in un settore dove non ci voleva entrare perchè è tutta brutta gente e alla fine scopre che invece… è tutta brutta gente? Con un amico per la pelle che più non si può che ci salva pure la vita ma poi scompare che tutti lì a dire: non è scomparso, te l’ha messo al culo, ma invece alla fine si scopre che…gliel’ha messo al culo? Con Shuterland Junior che fa il capo della cumpa che ti garantisce mano sul cuore che loro son diversi dagli altri perché ci hanno dei principi che tu subito pensi “Non è mica vero” ma alla fine invece… non è mica vero? Con un povero cristo che ti dicono “Uuuh, terrorista cattivo” ma questo ha la faccia da brav’uomo e una bella famiglia e ti dici “C’è qualcosa che non mi convince, mi sa che questo non è un terrorista!” e alla fine… salta fuori che non è un terrorista? E in mezzo a tutto questo Pine interpreta un personaggio così stronzo, ma così stronzo che quasi quasi speri che alla fine lo ammazzino che ti stavano più simpatici i cattivi… Boh, ripeto: ma che ho visto? Attendo risposte e suggerimenti…
Bella Terry, esordisci su un film su cui pare non ci sia molto da dire e te la porti a casa da vecchia volpe esperta.
Cmq pensavo/ricordavo che i redattori si selezionassero con un classico torneo all’ultimo sangue, invece il capo se li coopta direttamente all’allevamento fantascienzo.
Ciao Nuovo Redattore, ti auguro le meglio cose. Mi aspettavo anch’ io cose belle da ‘sto film, visti il Ben e il Kiefer in locandina…Ma c’è Chris, che non ha la fazza, non ha il fisico, non ha… boh, mi ha dato le stesse sensazioni di Pratt nei film action. Non butto tutto della performance, ma manca quel tot per farti lovvare il personaggio. Che sarebbe anche lovvabile, vista la sfiga, ma oltre alla cagnaggine del Pine si aggiungono cose assurde già da te citate. Ci aggiungo pure SPOILER sparatorie finali in cui Foster si presenta con una pistola ad acqua, senza giubbotto antiproiettile e spara stando in mezzo alla strada FINE SPOILER a rovinare quel pochetto di scene action credibili e cinematografiche, tipo quella della tipa che urla e…
Voto: 5,5 , tenendo conto che è gratis.
(spero tu sia stato informato riguardo lo ius primae noctis del boss Nanni…)
D’accordissimo con tutto eccetto sulle sparatorie: faccio airsoft da anni ad un livello simulativo diciamo ben più alto del giocatore medio che si fa’ l’impallinata del fine settimana. Ho avuto modo di parlare con giocatori che sono ex-militari ed ex-forze dell’ordine. Le sparatorie di questo film sono esattamente come descritte da loro o come mostrato dai cosiddetti “combat-footage”: incasinate, dove tutto succede e non capisci niente e dove un proiettile può arrivare quando e dove meno te lo aspetti. La trama di questo film fa pena, ma in generale gli aspetti più tecnici/militari sono stati fatti a regola d’arte.
SPOILER
Non lo so brò, alla fine Ben spara illuminato da un lampione, in piedi, senza giubbotto, senza riparo e verso un bersaglio nascosto al buio, viene colpito, cade, si trascina indietro, non si mette al riparo, si rimette in piedi e si riposiziona esattamente dove era prima, immobile, fino ad essere colpito mortalmente. O aveva intenzione di restarci secco, oppure ha imparato a fare il navy seal su youtube.
/SPOILER
Benvenuto Terrence!
È grazie per la rece. Nonostante le solite menate già (prontamente) moderate (grazieeeeee!), a me piace quando recensite film così : ho una certa e mi piace pensare di non voler sprecare tempo prezioso con film inutili.
Questo l’avevo in lista e mi avete salvato due ore scarse di prezioso tempo di vita.
Purtroppo le ho usate per guardare Spiderhead… Quindi niente.
Propongo una rubrica tipo “Violenza domestica” ma con l’elenco mensile dei film brutti brutti in modo assurdo. Sarebbe tipo un servizio socialmente utile, no?
Vi amo forte e duro.
Non lo so raga, io avevo sentito dire che i nuovi redattori per essere integrati dovevano passare le normali selezioni tipo quelle dei Navy Seal, poi tra di loro si imbastiva una battle royale ed infine uno stallo alla messicana con gli ultimi 3, quello sopravvissuto sarebbe diventato “redattore-lvl.1 di 100” con esperienza ad accumulo ogni volta che si partecipasse ad un commando, una sessione di box thai, una gita a piedi nudi all’ultimo piano di un grattacielo mentre un gruppo di terroristi tiene in ostaggio civili, oppure semplicemente mentre si cerca di disinnescare un ordigno a bordo di un qualsivoglia veicolo.
Per me “Nanninoncielodice” ma è andata così, per cui benvenuto Terrence!
Ho visto il film, un po’ lento, prevedibile all’inverosimile, ma simpatico. Le scene di guerriglia e di fuga non mi sono dispiaciute, anche se alla fine era tutto un contrasto continuo tra quello che gli attori facevano e la direzione della storia.
C’è di meglio in giro.
Come nel bellissimo “Hell or high water” ci sono Pine e Foster, ma quel film era nettamente meglio; forse qui è mancato un “cattivo” o un “buono” carismatico?
SPOILER
Ben (Foster) sta cercando di diventare il nuovo Sean Bean?
Perché nessuno commenta mai le dimensioni della testa di Chris Pine?
Benvenuto, fedele ValVerdiano, e grazie per il film che non ho nemmeno fatto in tempo a vedere in bacheca su Prime per poterlo scartare
Perché sei una recluta. Una volta era argomento di conversazione giornaliero.
Benvenuto Terrence, grazie per l’avvertimento, quando lo guardavo ieri me lo stavo godendo fino a Fiat Typo e ho pensato proprio “perché nessuno mi ha avvisato” ….ah, ok, scusate. Mi ha fatto anche ricordare un film che sono sicuro si chiami The Bait-l’esca di metà anni 90 ma non è nell’internet odierno oscurato dall’eccesso di omonimi. La scena di questo che dà più i brividi resta quando Pyne spegne la moto prima di arrivare (stile)
Il titolo è The Assignment, non The Bait (!) con Aidan Quinn e … Donald Sutherland. Coincidenze?!? Non credo proprio
Benvenuto TerMav!
Benevenuto Terrence e buon lavoro.
Vorrei solo aggiungere che ringrazio i400calci, miglior sito a tema cinematografico del mondo, per tutte le ore risparmiate agli utenti nel vedere certe…”prodotti”.
Con il plus di recensioni divertenti e scritte maledettamente bene.