Vi ricordate il 2015? Era tutto un fiorire di cuoricini per Jason Blum, il salvatore del cinema, il beniamino, ospite d’onore di tutti i cocktail party della Cobretti Mansion, Cavaliere di Gran Croce dell’ordine di Val Verde… Flash forward ad oggi in cui il mondo blumizzato prevede che in sala ci vadano solo 3 categorie di film: i franchise con proprietà intellettuali, Tom Cruise che cerca di morire per noi, e gli horror del tipo che fa Blum e non solo. Perché intanto la A24 ha radicalizzato ancora di più quell’idea creando una nuova fighetteria horror copiata da tutti, fino al punto in cui i film dell’orrore sono diventati a tutti gli effetti una cosa intellettuale da festival.
Ecco in questo nuovo mondo, di colpo, Blum sembra una cosa vecchia. Di già. Lui che era il re dei film a basso costo ora ha un contratto di distribuzione con Universal e produce con più soldi di prima, non ha smesso di tirare fuori colpi clamorosi (dal 2015 ad oggi, per citarne alcuni ha creato L’uomo invisibile migliore di sempre e ha scoperto Jordan Peele con Get Out) ma la A24 ha il nuovo primato di pezzentismo produttivo. Serve qualcosa di radicale, serve di rimettere insieme la vecchia band e così, dalle ceneri di quella chicca di Sinister, Blum con un rito pagano evoca Scott Derrickson e Ethan Hawke che nel frattempo erano finiti a fare altro e non sanno perché invece si trovano su un set obbligati da una forza superiore a girare un film insieme, di nuovo con una sceneggiatura C. Robert Cargill (il quale per magia si trova dei soldi in tasca, ma non sono molti e allora capisce che è stato Blum).
Gli elementi Blum ci sono tutti, come una volta: una casa, uno spazio chiuso e un grande uso di creatività su una storia di Stephen King, ah no scusate di Joe Hill, mi sono sbagliato. La storia è quella del telefono nero che squilla nella cripta in cui è tenuto prigioniero un bambino rapito dal rapitore della città. Lo stesso bambino che abbiamo visto vittima dei bulli nell’America placida di fine anni ‘70 almeno fino a che non arriva il furgoncino nero del rapitore. Il budget è molto superiore ai soliti 5 milioni, addirittura 18 (che rimane poco ma più di 3 volte gli standard della Blumhouse di una volta) anche se poi non si capisce bene dove siano finiti tutti questi soldi, visto che i valori produttivi quelli sono. Lo stesso Black Phone è un film con lo spirito giusto e l’ambientazione corretta, gli anni ‘70 pre dilagare delle fobie urbane con i bambini che girano indisturbati, quei mondi oggi rimpianti con toccanti immagini su Facebook da adulti, quasi anziani, che si lamentano che i bambini di oggi sono troppo controllati. Vi ricordate quando si poteva girare liberamente? Ecco, Black Phone è quel mondo lì. Bambini che crescono in strada senza problemi fino a che un maniaco omicida non li rapisce uno a uno ma i genitori continuano a farli girare liberi senza problemi, perché abbiamo detto che sono gli anni ‘70 e i bambini che crescono in strada senza paura è un valore indiscutibile.
Certo le concessioni al nuovo mondo della fighetteria horror sono non poche. Se Sinister iniziava a strizzare l’occhio a quell’idea, con tempi più dilatati, il video usato come messaggero del male, il Super 8 e la sua grana come indicatore del maligno e tutto un sovrapporre immagini sopra immagini per far venire gli studenti di cinema, qui c’è il fastidiosissimo luogo comune del grande attore che recita per tutto il tempo con una maschera sul volto, perché è un grande attore e non ha bisogno della sua faccia rubacuori. Ve lo ricordate Frank? Cristo santo Frank…. Uno dei film peggiori di sempre, in cui Michael Fassbender recitava per tutto il tempo con un mascherone gigantesco e solo alla fine – sorpresa!- c’è Michael Fassbender sotto. Che poi, lo vuoi sapere Micheal?, poteva esserci chiunque davvero, non è che fosse ‘sta gran prestazione.
Insomma anche qui c’è un po’ di fighetteria che i tempi sono questi, lo si vede dal montaggio e lo si vede da alcune scelte poco convenzionali, tuttavia arrivati al dunque, quando siamo nel dungeon, sotto la casa, con la minaccia sopra le scale e il telefono nero che squilla portando le voci degli altri bambini morti le cose si fanno Blum. Derrickson sarà pure un regista Marvel che fa i soldi con film come Doctor Strange, ma si ricorda ancora le vecchie routine Blum, e in tutta la sua seconda parte Black Phone funziona molto di più, fa il suo sporco lavoro e soprattutto si conclude con un finale di violenza un po’ ambiguo (“per sconfiggere la paura della violenza sai cosa ci sta un sacco bene? Una tonnellata di altra violenza solo che stavolta non sei tu a subirla e quindi è giusta!” cosa potrà mai andare storto con una bottom line simile?) ma di grande impatto.
Insomma se volete discutere questo Black Phone, fatelo pure. Ma non venite a rompere a me che c’ho un nuovo film Blumhouse con la vecchia squadra Blumhouse che gioca un po’ nel campionato della A24 ma è comunque migliore di tutti e rimette la chiesa al centro del villaggio.
Dvd-quote suggerita:
“Attacca prima tu…”
Jackie Lang, i400calci.com
Non l’ ho ancora visto e lo vedrò, nel frattempo ho recuperato il racconto di Joe Hill a cui si è ispirato, dico ispirato perché solo dal trailer le differenze sono già enormi, il villain del racconto è chiaramente ispirato ad un famoso serial killer, JWG, la caratterizzazione di Ethan Hawke sembra tutta n’altra roba, in meglio.
Non ho capito 3 cose:
1) ma è un horror per ragazzi, con la violenza contenuta, oppure è una roba da adulti piena di angoscia e marciume?
2) ma l’hai scritto col telefono che è pieno di accenti fuori posto e parole mancanti?
3) ma cosa tiene in mano Blum nella foto??
Ho gia l’acquolina agli occhi
Poco interessante.
Ma visto che la A24 è stata nominata più volte.
Un pezzo sul film più 400calcistico dell’anno
Everything everywhere all at once,lo farete?
Un film che ho già rivisto 3 volte.Una bomba totale.
“Frank” è un capolavoro. I love you all.
Concordo
mi aggrego al team Frank non è vero che è così brutto anzi ai tempi mi era piaciuto…
questo boh sembra una poverata dimenticabile…mentre Sinister faceva cagare abbastanza addosso
Oggi ci vado a vedere Scotty che ritorna alla regia dopo quella mezza ciofeca di Strange. Perchè Derrickson non sarà Stanley Kubrick ma gli horror soprattutto Sinister li sà dirigere. Qui poi la storia è di Joe Hill che come figlio del King deve ANCORA aspettare che il padre requesquiant in pace per AVERE LO SPAZIO NECESSARIO PER DIRE… sono il figlio di Stephen King, chiaro? Ma non paragonatemi a lui porcapupazza! Io sono DIVERSO, non migliore solo DIVERSO! Comunque come scrittore merita.
L’horror fighetto ed intellettuale sta però cominciando un pochetto a rompere eh.
Anche perché il più delle volte non fa paura per niente e finisce poi per produrre opere pseudo-intellettualoidi ma di fatto vuote come “Midsommar” di Aster
Vai di No Speak Evil ,horror danese.
Midsommar mi è gustato non poco! Un horror in cui non c’è redenzione o vendetta ma il gruppo degli estranei viene schiacciato e divorato letteralmente fino all’essere scuoiati dalla comunità pseudo-pagana. Poi Florence trova il suo posto come regina dell’estate.
Raimondo Vinello si trova già in giro? Volevo vederlo…
[Riposto che l’ho messo involontariamente come risposta ad Alfonso di Caprio]
L’horror fighetto ed intellettuale sta però cominciando un pochetto a rompere eh.
Anche perché il più delle volte non fa paura per niente e finisce poi per produrre opere pseudo-intellettualoidi ma di fatto vuote come “Midsommar” di Aster
Ma Midsommar non è vuoto, al massimo si può dire che pretende troppo. Cioè, se non ci trovi significati particolari, o non ce li vuoi trovare, o non ce li puoi trovare perché non ci sono (che pure è possibile), resta un plot abbastanza solido: dei tizi si uniscono a un raduno di scoppiati, gli scoppiati sono ancora più fuori di testa – ma diversi da loro – del previsto, e quindi finisce in strage. Il ché non è molto, ed è pure prevedibile, però è un horror, dovrebbe bastare.
Vabbè midsommar non è male, per svariati motivi. Sicuramente è più bello di quella cagata di hereditary
mah visti i risultati delle ultime rivisitazioni dell’horror “non intellettuale” che ha spopolato negli anni 80 90…(Leather Face vari, venerdì 17, Halloween dopo il primo, colline e sticazzi hanno gli occhi ecc., più tutti i fim di possessioni e fantasmini vari con jump scare e parkinson cam) ben venga il rifiorire di un horror meno sparato in faccia e un briciolo più pensato e angoscioso..
(che poi i film horror più famosi della storia, L’Esorcista, Rosemary’s Baby, Omen e altri, sono perfettamente inquadrabili nella categoria intellettualoide allora, solo che adesso se fai un dialogo di più di 1 minuto o un’inquadratura ferma per più di mezzo sei un povero scemo perchè l’horror medio è quello stile netflix dove il film manco si guarda ..si aspetta quando c’è casino per togliere lo sguardo dal telefono e capire che cazzo sta succedendo…per poi tornare a farsi i cazzi propri.
Intendiamoci, la mia non è un’apologia dell’horror “stupido”.
Prendiamo Romero: i suoi film sugli zombi a partire da “La notte dei morti viventi” avevano tutti un sottotesto sociale e politico.
La differenza con un Jordan Peele però è che il lato horror non per questo arrivava in secondo piano. Cioè con Romero tu ti vedevi gli zombi e poi sì, in seconda battuta facevi anche tutto il ragionamento sui metaforoni insiti nel film.
Con Peele (dico lui perché è il capostipite della new wave dell’horror) ti becchi il metaforone ma a me dell’horror “puro” rimane poco
il problema se vogliamo chiamarlo così è che il 90 per cento degli horror di oggi sono horror “puri” per sbaglio..nel senso che sono copiaincolla di stereotipi vari l, se non addirittura prequel sequel non richiesti e fatti col culo…almeno peele e altri prima e dopo di lui azzardano un po’ con un messaggio e uno stile un pelo più celebrale e legato all’angoscia più che allo spaventerello … intorno resta poco di guardabile che non sia puro shooterismo senza inventiva
Mi è piaciuto molto, è un bel thriller (no 4 jumpscare di cui 2 telefonatissimi non ne fanno un horror), fantastico soprattutto il finale però…
SPOILER
1) la sottotrama della sorella di Finney e dei poteri è totalmente inutile, non ci fosse stata sarebbe comunque finita allo stesso modo.
2) non voglio fare quello che vuole gli spiegoni per TUTTO ma un minimo di dettagli personali sul Grabber ce li potevano pure mettere.
3) la questione del fratello di Grabber poteva essere gestita un po meglio, aveva un che di ridicolo il tutto.
Mezzo off topic… Da un secolo ho nella lista di Prime i film della “Welcome to the Bloumhose”.
Qualcuno li ha visti? Valgono la pena? Mi ispirano ma al tempo stesso qualcosa mi frena…
Grassie!
Lammerda
Meritano giusto The Manor e Nocturne, gli altri si alternano tra il mediocre ma guardabile, basta non avere troppe pretese (Black Box, Bingo Hell), e improponibile (Evil Eye e Nero come la notte).
Grazie a entrambi!
Non ho capito un cazzo.
Non ho capito la trama, se lo consigli o no, se coso con la
maschera è bravo o no… Cioè sul serio, non ho capito un cazzo di quello che hai scritto!
Film horror sopra la media, anche grazie ad una regia ispirata del ben tornato Scott Derrickson, che non era riuscito più di tanto a mantenere il controllo creativo con il primo Doctor Strange della Marvel. Dopo aver abbandonato la regia del sequel il nostro è tornato sul sentiero sicuro ma comunque non scontato dell’horror d’autore. Anche perchè al netto della regia e della sceneggiatura di Scott e di Cargill il valore aggiunto è il racconto di Joe Hill da cui è tratto. Il figlio di Stephen King ha dato in mano a qualcuno che se ne intende uno dei migliori racconti della sua carriera di scrittore. Complice anche il fatto che ci sia Jason Blum alla produzione e la Universal che distribuisce va tutto al posto giusto. L’ambientazione di fine anni 70 a Denver con il mondo degli adolescenti che vanno sempre in giro fuori non è così derivativo come sembra. Certo Stranger Things ci ha costruito stagioni su stagioni ma qui Scott si prende il suo tempo, gli omaggi certo non mancano, oltre a IT ci sono Hallowen e altro. Ma quello che colpisce è la violenza e crudeltà del mondo degli adolescenti, dove i ragazzini per non essere bullizzati o scappano o pestano i loro avversari. Gli adulti non si interessano del mondo dei figli, ciò porta un serial killer come il Rapace a muoversi a suo agio, indisturbato. Ethan Hawke al suo primo vero ruolo di cattivissimo non si lascia trovare impreparato, anzi. Recitare praticamente sempre dietro ad una maschera è il grande valore aggiunto per l’attore, ma la grande rivelazione e il giovane Mason Tames che potrebbe fare strada. Il soprannaturale accennato a poco a poco nella vicenda è un altro elemento originale che solleva l’asticella della narrazione. Grazie ad un semplice telefono nero con il filo staccato Finn riesce a comunicare con le precedenti vittime del Rapace, che lo chiamano per aiutarlo. Finale all’altezza delle aspettative, soprattutto per i due colpi di scena che sono complementari. Un plauso per la colonna sonora con il pezzo dei Pink Floyd Atom Heart Mother che ci stà tutto.
Concordo su tutto, in più aggiungo che la maschera del Rapace è bellissima
Originale? Shining e’ stato girato negli anni 80 eh
Mah al netto di tutto non e’ che mi sia piaciuto tanto. Molto simile a Doctor Sleep, sia nella filosofia di esorcizzare la paura prendendola a calci sia nei bambini con le visioni, ma peggio. Qua il cattivo non e’ che sia caratterizzato cosi’ bene, e il black phone viene subito visto come una cosa positiva e non fa paura/angoscia neanche mezzo secondo. Interessante il discorso sulla violenza, anche se non capisco bene cosa voglia dire
Secondo me e’ un film riuscito a meta’. La cosa che non mi torna e’ il ruolo della sorella veggente del protagonista. Alla fine il suo “dono” non serve a niente per la risoluzione della storia.
A me è piaciuto un cifrone.
Ma tantissimo.
I due mini attori son bravissimi, mi han dato un idea di legame tra loro che levati, lei poi la bambina più tosta e cazzuta degli anni ’70, se era lei Newt di Aliens la Matriarca la mandava a a far da circo ai lombrichi.
Hawke a dir poco inquietante, vedi a non far studiare poesia ai figli che cazzo succede poi?
Ottimo film, consigliatissimo.
Piaciuto abbastanza anche se…
SPOILER
…un GROSSISSIMO ERRORE è stato quello di non aver messo un altro Black Phone nello scantinato della casa dei ragazzi sepolti.
ERRORE IMPERDONABILE