Ho dovuto vedere due volte Prey prima di scrivere questa recensione. L’ho dovuto fare perché, la prima volta, l’ho visto con gli occhi di chi aveva letto un botto di recensioni estremamente positive, che lo dipingevano tipo la seconda venuta di un Cristo cinematografico che non pensavamo di volere. “Il miglior Predator dai tempi di Predator” è stata, parafrasando, la reazione della stampa americana e internazionale. “Grazie al cazzo” potrebbe essere, parafrasando, la risposta dello spettatore avvezzo alla saga di Predator. “Stiamo calmi” ci dice, invece, il nostro Fonzie interiore. Sigla!
Il primo film, inarrivabile, usciva, lo sappiamo bene, in un decennio clamoroso per il cinema action americano. Un decennio pieno di idee e arroganza, muscoli e ‘splosioni. Un decennio che tutto faceva tranne guardarsi indietro, al passato; al contrario, ha forgiato un nuovo immaginario, e non mi riferisco solo al cinema action o al cinema in generale. Gli anni Ottanta, con tutti i loro difetti e al di là della fastfoodizzazione che ne fanno oggi robe tipo Stranger Things, sono stati un decennio unico sotto tanti aspetti, dalla musica alla moda. Un’epoca in cui, improvvisamente, il mondo occidentale si è accorto che il futuro era davvero alle porte e che bisognava tagliare i ponti col passato in ogni modo possibile. Che cazzo me ne faccio di un vecchio orologio con le lancette, che si fa fatica a leggerlo, quando posso averne uno digitale? Perché dovrei voler suonare qualcosa di diverso da una tastiera indossabile a tracolla? Perché uscire di casa senza una giacca con le spalline imbottite? Gli anni ’80 si guardavano avanti, ed è ironico che, oggi, siano diventati invece il sinonimo del guardarsi indietro, l’epoca d’oro della nostalgia e del rimpianto.
Oggi le tendenze del cinema spettacolare americano sono bene o male modellate su questa saudade: ci sono i reboot, i “reimagining”, ci sono i sequel “veri” che riportano in scena i vecchi eroi trent’anni dopo. E poi c’è il lampo di genio, l’idea da cento milioni di dollari: i requel, cioè i sequel che in realtà sono remake. È il modo più furbo per trascinare vecchi culi al cinema con la promessa di una rinascita del loro franchise preferito, evitando allo stesso tempo i rischi che comportano le nuove idee. Star Wars: Il risveglio della Forza è l’esempio perfetto: ci sono i vecchi eroi che tornano e ci sono eroi nuovi che non offendono e fanno tutto quello che facevano gli eroi vecchi, in un film che ripercorre quasi scena per scena l’originale. La critica è esplosa, il pubblico ha gradito. La sfida è stata vinta e tutti, a Hollywood, hanno preso nota: se vuoi salvare la faccia di un franchise decaduto, devi muoverti come un equilibrista nell’uncanny valley tra remake e sequel, azzeccando la perfetta via di mezzo (“Né troppo, né troppo poco” è una frase ricorrente di Prey, forse non a caso). Perché laggente non vogliono i remake puri, che stuprano la loro infanzia, ma se quello stesso remake lo tiri a lucido, presentandolo come un sequel, allora quella stessa laggente se lo bevono come un bicchiere di acqua fresca e comprano i Funko Pop. Tanto per ribadire che i Simpson prevedono sempre tutto: è come quella scena in cui Boe disegna due puntini sulla “u” di “Duff” e ripropone a Barney la stessa birra. E funziona.

Tutto nuovo.
E così arriviamo finalmente a Prey. Siccome la farò lunga, ve la faccio prima breve, così potete smettere di leggere se siete stufi, se dovete fare colazione o andare in pausa pranzo coi colleghi, o se volete semplicemente godervi il film prima di leggere un’opinione più articolata e con qualche piccolo spoiler. La faccio breve, dicevo: Prey è un film carino. Non sposta di una virgola l’assetto del cinema mondiale, ma è carino, ha delle scene d’azione decenti, una protagonista azzeccatissima che sicuramente farà strada (e ha il nome più bello nella storia dei nomi: Amber Midthunder), un buon crescendo a differenza della conclusione frettolosa di The Predator e la bella l’idea di distanziare “graficamente” il Predator dai precedenti. Come direbbe la nostra zia concettuale, “si fa guardare”. E forse questo è anche il problema, e la ragione per cui è stato pensato per Hulu anziché per il cinema (qualcuno ha detto che meriterebbe la sala, e magari ok, ma solo perché gli scenari naturali sono mozzafiato). Sono stato bravo? Vi siete fatti un’idea del film senza rovinarvi la sorpresa? Sono contento. Allora facciamo così: dal prossimo paragrafo parte la recensione vera e propria e partono gli spoiler. Per cui, se non l’avete fatto, andatevi a vedere Prey e poi ci ribecchiamo qua.
All’inizio parlavo del Predator di John McTiernan definendolo “inarrivabile”. Non lo dicevo mica per fare il banale, ma come puro dato di fatto: nessun altro film della saga ha mai davvero potuto sperare di eguagliarlo, un po’ perché l’effetto sorpresa si era perso, un po’ perché, diciamocelo, non è che ci sia abbastanza lore da giustificare un’intera saga su un alienone che dà la caccia a della gente. È una bella idea, non fraintendetemi, ma appunto per un bel film di menare, massimo due. Al terzo cominci a ripeterti e ti tocca fare lo sbarazzino per stemperare il già visto, al quarto sei già al semi-reboot con velleità da rilancio saga mal riposte (ma, va detto, non è stata tutta colpa di Shanone nostro). E allora che fai? Caro lettore de i400Calci.com, se me lo chiedi vuol dire che non sei stato attento: fai la mossa “Il risveglio della Forza“, il sequel/prequel che in realtà è un remake dell’originale. Torni alle basi: un solo Predator (Mostrologia mi ricorda che si chiama Yautja. È mai fregato a nessuno?), un gruppo di umani/carne da macello braccati in una giungla/foresta, scatta la viulenza. C’è persino lo stesso trick per sconfiggere il mostro, un pistola di Chechov che non svelerò, ma che ha la stessa utilità del trattamento di bellezza di Schwarzenegger.

Lei però solo cuori.
L’idea, qui, è ovviamente quella di spostare l’ambientazione da Val Verde, 1987, alle Grandi Pianure di un’America ancora incontaminata, nel 1719. Siamo in un’epoca pre-Western, quando i primi europei stavano giungendo a rompere equilibri vecchi di millenni, danneggiando irreparabilmente lo stile di vita dei nativi. È una buona idea, ma, anche qui, non è che reinventi esattamente la ruota: al netto dell’ambientazione, la ricetta è la stessa dell’originale. L’abbiamo già vista, fatta meglio. Prey è l’equivalente cinematografico di quei cosplayer che si travestono da Lady Deadpool o Batman Samurai: apprezzi lo sforzo, ma sono pur sempre Deadpool e Batman.
Mi ricollego a quanto ho detto all’inizio: ‘sto film l’ho dovuto vedere due volte per scrivere questo pezzo. In parte perché mi serviva una scusa per vedere la versione in comanche – mollata nel giro di pochi minuti quando mi sono accorto che era un palese doppiaggio e non la versione alternativa del film che speravo –, in parte perché dopo la prima visione non mi era rimasto attaccato nulla. La seconda visione mi ha dato la conferma che cercavo: Prey è ben fatto, professionale, ha tutte le cosine al suo posto ma manca quel quid che rendeva l’originale un classico. Non c’è una scena d’azione che risalti particolarmente, una caratterizzazione che sia davvero memorabile o un momento di vera, grande tensione. È tutto medio-alto, ma comunque medio. Soprattutto, Prey è un film che ama il passato: lo si evince dal fatto che la sceneggiatura fa i salti mortali per includere LA battuta (“If it bleeds, we can kill it”) come un Terminator qualunque, e dall’easter egg che piazza verso la fine – un esempio di fanservice tutto sommato virtuoso che, però, crea un’incongruenza rispetto a Predator 2 che potrebbe essere risolta in un eventuale sequel (preannunciato dai titoli di coda). Ma lo vogliamo davvero vedere un sequel di questa roba qua? Nel passato della saga di Predator non c’è mai stato un sequel diretto di un film precedente, mai un ritorno agli stessi personaggi. Perché farlo proprio ora, con questi personaggi qua? Cos’altro c’è da raccontare in questo scenario?

Oddio, mi cogli impreparata.
Detto questo, bella per Dan Trachtenberg, che, dopo 10 Cloverfield Lane, ha dimostrato ancora una volta di saper lavorare all’interno delle maglie di un franchise prestabilito, riuscendo comunque a cavarne qualcosa di buono nonostante le probabili ingerenze di dirigenti cocainomani con il vezzo di “lasciare la propria impronta” sui progetti. Bravo, Dan. Ora dategli qualcosa di originale e lasciate che Prey Too lo diriga qualcun altro, tipo, che ne so, Jordan Vogt-Roberts o Gabriele Mainetti al suo esordio in USA.
Disney+ quote:
“If it moos, we can milk it”
George Rohmer, i400Calci.com
Prim…
No, aspetta. Quello che volevo scrivere in realtà è:
“l’easter egg che piazza verso la fine – un esempio di fanservice tutto sommato virtuoso che, però, crea un’incongruenza rispetto a Predator 2 che potrebbe essere risolta in un eventuale sequel”
Me lo sono perso? A cosa si riferisce?
La “Pistola” alla fine dovrebbe essere la stessa data (quale simbolo di onore / rispetto per il cacciatore) dai Predator a Danny Glover al termine di Predator 2. Ps il problema da risolvere ora sarebbe il quando se la sarebbero ripresa… Prey 2 alle porte?
Ahhhh!
Non vedendo Predator 2 da almeno vent’anni, mi era sfuggito il dettaglio ^^;
Non saprei proprio dove andare a verificare, ma non è che quell’iscrizione si trovava su svariate pistole dell’epoca? Tipo una marca, o una firma del fabbricatore? Mi ero fatto questa idea (errata?)
sisi è come dice Giorgio P., la Xenopedia è una fonte affidabile per provarlo? Nel caso eccola qui!
https://avp.fandom.com/wiki/Raphael_Adolini_1715#Appearances
Appena visto, confermo il “carino” e la pesantezza dei MESSAGGI SOCIALI AL NEON che sostanzialmente interrompono il filo del film e sembrano le pubblicità progresso con l’alone viola dell’AIDS di quando ancora si guardavano i film su Italia 1.
Se non altro non ci sono quelle scene insopportabili che vanno di moda adesso, coi personaggi che scappano da una minaccia terrificante e appena si fermano un attimo a prendere fiato iniziano a fare una tiritera lunghissima su cose del tipo “ma l’altrieri mi hai detto che mi volevi bene, ma mi vuoi bene come ad un amico oppure…”
Note sparse:
– ho visto il film in lingua originale, ed ovviamente i protagonisti parlano in inglese MA buttano lì di tanto in tanto delle parole in comanche, come se fossero degli italoamericani di terza generazione che sono perfettamente integrati ma bestemmiano in siciliano. mah
– sempre sulla lingua: interessante la scelta forzata di mettere i trapper che parlano francese, per tenere in piedi l’idea dell’incomunicabilità tra nativi ed invasori. Però mi fa molto ridere l’indiano che dice “io parlo molte lingue!” e poi di fatto parla inglese e francese, e quindi anche un po’ tiratela di meno.
Prey too …la giocata del campione
Sostanzialmente d’accordo, Prey come vuole la rima è un film okay. Personalmente trovo più interessante il concept dei Yautja che sono andati a caccia sulla Terra in vari periodi della storia dell’umanità ma non so se ci puoi fare un intero franchise sopra.
Che sarebbe il soggetto di tutti i fan film di Predator che trovi su YouTube
Predator con i vichinghi, Predator con i romani…
Ma che cosa interessante, ora vado a sbirciare. Grazie!
Un franchise elevato a Superfantozzi, in pratica…
Quote da applausi
Prey é sostanzialmente una storia dove una principessa Disney deve provare che può essere di più che una cuoca…solo che c’è il sangue e la gente che muore male
È l’anno? Hai appena descritto “The Princess” sempre un prodotto di Disney+, già affrontato su questi lidi
E’ il film di “Predator” per le bambine! Noi abbiamo avuto tonnellate di film per ragazzi, ora è cambiato il target, ora tocca a loro, a quanto sembra.
Le bambine che sanno fare il parkour
“I’m smarter than a beaver!” e capisci che tutta la storia è un saggio sull’invidia del pene.
Visto senza aspettative e gradito moltissimo.
Ho provato un po’ di tensione iniziale per la realizzazione traballante di alcuni animali in cgi, poi rilassato nel vedere che il predator (FERAL predator qui ahah, come se gli altri fossero domestici) era fatto bene e soprattutto si muoveva in modo convincente. Per me le scene d’azione molto belle, il sangue non manca anche se si sarebbe potuto indugiare un po’ di più su qualche dettaglio truculento!
Segnalo che faccio parte di quelli che chiama i predatori Yautja e mi piace vedere i loro gadget in azione, quindi come demografica di pubblico mi colloco tra gli onanisti che pensano a cose inutili. In virtù di questo ero piuttosto contento di vedere un bel predator in azione anche se il film è ‘solo’ professionale!
Se altri onanisti leggono segnalo questo video sulla bocca del predator, il tipo secondo me ha ragione:
https://www.youtube.com/watch?v=fNiLv8wBJX4
Si ok ma vi rendete conto che io l’ho messo su, ignaro e ingenuo, pensando fosse un film sui nativi a caccia? Sempre amata la serie, da prima che fosse serie, eppure non ero a conoscenza del progetto, forse l’avevo sentito e rimosso, ma quando nei primi minuti ho scoperto che era un franchise è QUALE era beh. Non posso dare un giudizio obiettivo, dai su, se la vede coi comanche!!
Tuttavia se non vi siete stappati una birra/acceso il “sigaro” in una di queste sequenze:
– P vs il lupo
– P vs l’orso
– P vs i bracconieri arroganti e schifosi
allora non avete un’anima.
In particolare col grizzly.. un duello così mancava dai tempi di Drago-Balboa.
Si lascia guardare e volentieri.
Mi trovi d’accordissimo: sequenze ammirevoli!
Ho parecchio apprezzato anche il particolare della collezione di teschi, che aggiungeva man mano alla sua cintura, richiamo al primo film che mancava in tutti gli altri
Concordo in pieno.
“Grazie al cazzo” e’ unica cosa che mi viene in mente, a riguardo.
Voglio dire, da quanto non azzeccavanoun film su Predator?
Dal secondo, tutto sommato dignitoso anche se non certo al livello del primo. E di parecchie spanne sotto.
Che era un trionfo di muscoli, spettacolo, sparatorie, esplosioni, violenza e arroganza. Piu’ tutti quei dettami sacri che hanno caratterizzato un decennio almeno di cinema. E che in quanto sacri, restano insuperati. E insuperabili.
Tipo i protagonisti intercambiabili.
Schwarzie, nei panni di Dutch, era praticamente John Matrix in un altro on testo.
E la coppia Glover/Busey, nel secondo, era trapiantata direttamente da “Arma Letale”. E in piu’ l’alieno aveva tutta una serie di nuovi gingilli.
Mah, questo se non altro l’ho trovato divertente. Ed era un pezzo che un film su Predator non mi divertiva piu’.
Applausi per la protagonista. Brava, inserita forse perche’ la moda è le tendenze del momento lo impongono ma si fa rispettare.
Ma faccio presente che le Ripley e le Sarah Connor sono sempre esistite, eh.
A me non è piaciuto, mancanza di idee , niente di nuovo, la solita storia con protagonista non carismatica, film inutile, mancano cone sempre a questo punto informazioni sull’alieno la sua tecnologia la sua cultura, il perché si comporta così, un altra occasione sprecata peccato.
“Prey è ben fatto, professionale, ha tutte le cosine al suo posto ma manca quel quid che rendeva l’originale un classico”, eh, grazie al pene. Altrimenti sarebbe stato un nuovo classico ma Prey non ha tutte queste simpatiche pretese. Vuole essere (e qui dico una ridondante banalità) il film sui predators che ci meritavamo dai ruggenti e muscolosi anni ’80. Prey è come conoscere una bella tizia, berci assieme e scoprire che il giorno dopo è ancora lì con te e non è un cesso. Non so esattamente cosa io voglia dire con questa metafora ma credo ricalchi la questione che il film tiene botta anche ad una seconda visione. Sì, purtroppo non l’han girato direttamente in comanche. Visto la produttrice e gli attori, gli avrebbe dato qualcosa in più rispetto al sentir parlare gli indiani con la lingua di chi ha loro rotto i didimi. Piccolo spoiler: ho apprezzato moltissimo la scena che ci dice esplicitamente che Naru può affrontare un predator, ossia quella in cui prende il francese, gli amputa gli arti e lascia il moncherino alle cure dei topi. Purtroppo non la si vede all’opera e ci viene mostrato il risultato finale ma rende ugualmente bene l’idea. Brava Naru.
Da grande fan di Predator che aveva perso le speranzare sono contento che il film stia piacendo, speriamo bene per il futuro del brand…
Le origini della pistola si vedono in uno dei fumetti di predator: un racconto breve di ammutinamento tra pirati caraibici in cui il capitano morente dona la pistola al predator come lascito tra guerrieri. Interessante che Prey sia ambientato 4 anni dopo questo fatto e che perla vederla in Predator 2!
Adesso però per ovvi motivi quel fumetto è retconnato…
A me non è piaciuto, mancanza di idee , niente di nuovo, la solita storia con protagonista non carismatica, film inutile, mancano cone sempre a questo punto informazioni sull’alieno la sua tecnologia la sua cultura, il perché si comporta così, un altra occasione sprecata peccato.
I protagonisti (lei soprattutto) a mio avviso non c’azzecca (una bambina/ragazza contro un predator solo il pensiero è ridicolo) quando negli altri erano comunque uomini cazzuti con la U maiuscola e poteva essere più credibile. Ma capisco anche la strategia di marketing per fare immedesimare di più una certa fascia d’età rispetto a chi come me ha una quarantina d’anni e difficilmente ci si immedesima.
Dutch era John Matrix, ma era anche Quaid e Ben Richards essenzialmente perchè l’Arnoldo faceva personaggio a se. Chi andava ad assistere ai suoi film non voleva vedere un personaggio interpretato da lui ma voleva vedere lui, col fisico possente, la battuta pronta e (nella versione originale) il suo buffo accento austriaco.
Emblematico è The Running Man, forse il principe degli adattamenti in name only: chi ha letto il libro sa bene che il personaggio di Richards non ha nulla a che vedere con Schwarzenegger…
E basti pensare anche ai titoli internazionali dei suoi film che davano la sensazione del “film con Arnold”, come l’Implacabile (“Ma vi pare che Arnold è credibile come uomo in fuga?”, si saranno chiesti gli adattatori italiani) o l’inarrivabile El Vengador Del Futuro, e cioè il titolo spagnolo di Atto Di Forza.
Si può fare un contrasto col mainstream attuale, e cioè con i film sui buffoni in calzamaglia: cambia l’attore, può essere Tobey Macguire, Andrew Ioodioillunedì o Tom Holland ma la gente non vuole vedere loro, vuole vedere Peter Parker che fa determinate cose e che deve avere anche il fisico e la faccia da Peter Parker. Non dico sia necessariamente una cosa buona o cattiva, faccio solo delle osservazioni su come è cambiato il cinema nel tempo.
Però the rock fa sempre the rock, jason statham pure (con qualche variazione in più) e la lista potrebbe andare avanti
Tornando al film in oggetto, da notare uno dei migliori cani di menare di sempre
Ciao, la pensavo esattamente come te prima di vedere il film (e continuo tutt’ora) e tutto sommato è quasi così, gli dà una gran mano il fratello a ferire per bene il cacciatore, tanto che nel combattimento finale questo è lento e impacciato; in pratica gli ha restituito il favore del leone.
Concordo; buon film. E non credo sia possibile fare molto meglio, come accade sempre quando il primo è inarrivabile. Predator è comunque un franchise redditizio e quindi la massima libertà di cui avrebbe bisogno il progetto per avvicinarsi all’originale non credo sia facile, anche in mano ad un regista affermato o legato al precedente(vedi Predators). A questo punto forse meglio il compitino da 7-7.5 che crea l’antologia. Non mi dispiacerebbe neanche un Jurassic predator a sto punto.
Cose che penso anch’io, mi ritrovo
Rece che aspettavo con asma. Il film è bello, il Predator è fatto dadd’io, ci sono più mutilazioni che nella Grande Guerra ed è figo (come mi aspettavo) che alcune armi supertech comparse negli altri film il Predator stavolta non le abbia. Il fatto è che Shane Black ci ha abbassato così tanto la soglia di sopportazione che si plaude a questo Prey come il miglior film Predator dopo…Predator. In realtà non è molto diverso da un bel corto su youtube dal titolo “Predator- The Dark Ages” , in cui il mostrone se la prende con dei crociati. In questo c’è solo in più la caratterizzazione del personaggio, che altro non è che lei che dice “So cacciare” per 85 volte. Bel film? Sì. Da farci un sequel? Non credo. Il finale imho fa capire che l’ astronave arriva, i mostroni fanno il culo ai Comanche, si riprendono la pistola che compare nel 2 e sì…per la prima volta i Predators vincono. O forse ho inteso male.
Pardon 2 cose: Shane Black “ci ha alzato la soglia di sopportazione” e il corto sul tubo si chiama Predator – Dark Ages
>Non c’è una scena d’azione che risalti particolarmente, una caratterizzazione che sia davvero >memorabile o un momento di vera, grande tensione.
Recensione inaspettatamente tiepida, direi ingenerosa, per un film che avrebbe meritato la sala, non solo per i paesaggi.
Forse, dopo troppi film visti, si perde la capacita’ di restare piacevolmente sorpresi, forse e’ piu’ semplice cercare il pelo nell’uovo invece di scrivere una recensione positiva.
Incontentabili.
Per me hai vinto tutto. Sono d’accordo in pieno!
Purtroppo però oggi, nella generazione web, vince la presunzione su tutto: preparazione, obiettività, buon senso.
In un’epoca business come questa il concetto di “less is more” andrebbe applicato ad ogni cosa.
Compresi le produzioni di film e l’approccio agli stessi.
Ma troppi ancora, ubriachi del proprio ego, non l’hanno capito.
Il film è carino, pensavo peggio, tuttavia speravo in qualcosa di diverso per scacciare o uccidere il Predator, invece è la fotocopia sbiadita del primo film, ma con gli indiani e beh…una ragazzina nei panni di Arnold; e con questo i Predator ne escono pure con le ossa rotte, nello spazio saranno conosciuti come quelli che si sono fatti fare il culo a strisce da una bambina armata di cane, arco e frecce, anche se, come si sa, nello spazio nessuno può sentirti piagnucolare.
SPOILER
Non ho capito la storia del seguito, cioè, ho visto la fine della sigla con i disegnini delle astronavi, ma il cane della protagonista NON è morto, per cui…
/SPOILER
Un film che non serve a niente, una ragazzina con arco e frecce contro una macchina della morte anni luce avanti, potevano disparmiarselo, sono arrivato quasi alla metà del film senza un filo d interesse, dopo la scena dove lei è l altro si trovano in mezzo all erba alta, predator esce dalla foresta e impiega mezzo secondo a squartare il ragazzo e lei dieci metri più avanti no????? Una pagliacciata.
Ma la narrazione del film da una spiegazione: appunto, lei non è considerata una minaccia e l’ha sottovalutata. Nell’erba alta non l’ha cacata proprio
Poi, per onestà, devo dire che mi era rimasto il dubbio se la nostra non fosse giunta alla conclusione errata per orgoglio ferito: magari, più che non vederla come minaccia, il Predator non la vedeva come una preda pregiata
Per me si è semplicemente infigato.
Gli preferisco mille volte Predator 2 e Predators di Antal. Protagonista con una sola espressione una. Grandissima novità in questo film poi: se prima rispetto all’uomo bianco il nativo era sempre profondo e sensibile qua l’unico nativo buono é quello femmina. I nativi maschi sono saccenti, pressocché inetti, prevaricatori e monodimensionali. Le loro scelte di caccia sono tutte sbagliate, mentre lei che é curatrice, cacciatrice, tracker e bravissimissima nel parkour sa tutto e fa tutto bene. Per il resto potrebbe andare, ma questa tiritera sul ruolo femminile me li sta tritando di brutto.
Film carino, soprattutto nella prima parte, che tende un po’ a perdersi nel proseguo.
Il problema principale è la rappresentazione della protagonista Naru, che come ha scritto qualcuno è l’ennesima principessa Disney estremizzata, ma soprattutto è una poco sopportabile Mary Sue con scure al guinzaglio, curatrice, cacciatrice in grado di seguire ogni traccia, capace di uccidere due/tre uomini nel corpo a corpo.
Per non parlare della capacità di sostenere un combattimento con un Predator.
Capisco che bisogna mandare messaggi contro il patriarcato, del tipo le ragazze ce la fanno e non aspettano più il Principe Azzurro che venga a salvarle, ma Disney, nel futuro, anche un po’ meno.
Non direi che sia una Mary Sue, qui mi sembra che vada incontro ad un percorso di formazione vero e proprio per trovare la fiducia in se stessa eccetera eccetera
Poi si può discutere quanto sia riuscito o meno, ma personalmente mi è parso abbastanza centrato
No. E Mary Sue è un termine decisamente sessista.
https://www.themarysue.com/stop-calling-women-who-train-for-years-a-mary-sue-in-media/
Non credo proprio, non c’è nessun sessismo. Al limite mi puoi dire che non lo associ a Naru.
Esiste anche l’equivalente maschile che si chiama Gary Stu.
@maybe che nessuno ha mai usato in vita sua. Nessuno ha mai chiamato Luke Skywalker un “Gary Stue”.
Personalmente trovo la recensione appena leggermente ingenerosa. Il film è fatto molto bene sotto ogni punto di vista (tranne forse, almeno un pochino, per quel che riguarda la CGI dell’orso), la regia è efficace, l’ambientazione affascinante, lei carismatica (era nel cast di “Legion”, serie TV sui mutanti folle, lisergica e delirante, dove interpretava una che menava come una disperata) la storia avvincente, è cosi ben fatto che è anche uno dei rari casi nei quali una storia pesantemente “woke-oriented”, col la protagonista donna e non bianca, non risulta pesante ma ci sta.
E’ vero, non la seconda venuta cinematografica di Cristo, ma pensiamo un attimo. Quanti requel di action anni ottanta, quanti requel di Rambo, Commando, Terminator, Die Hard, sono venuti cosi bene? Eppure ne hanno fatti, a volte sotto falso nome.
Evidentemente non è una cosa cosi facile da fare, questo ci è riuscito.
Condivido pienamente!!!! A me personalmente non è piaciuto.I Predator hanno lottato e ucciso tanti marines e tanti Alien e qui invece,verso una ragazzina.Li trovo un po’ assurdo, d’accordo che è un film , però!!! Saluti Danilo.
Forse sono strano, ma a me è venuto in mente The Revenant.
Sarà l’orso, sarà il bosco freddo, sarà che la tipa sopravvive ad una serie di sfighe impossibili, mentre altri muoiono malissimo, ma verso la fine ho pensato: esigo Leonardo Di Caprio che combatte fianco a fianco con l’orso contro Predator.
Sfighe impossibili? Ma le frecce del Predator le fanno il pelo alla faccia talmente tante volte che potrà evitare di radersi per mesi! Corre nell’ erba alta, il Predator riduce in poltiglia il tizio che si annusa il dito, ma poi si scorda di colpire anche lei…Sopravvive perfino il cane, cosa che ha fatto piangere di gioia Keanu Reeves e i fans di Chaos Walking (sono 7). Il Predator che si mozza il braccio da solo, poi, altra enorme botta di culo. Io da una così mi farei dare i numeri del Lotto ( e di Luotto) , altrochè sfighe su sfighe…
Sì comunque i film si guardano senza goniometro eh.
Se non ti rilassi un pò, se non ti lasci andare al sense of wonder, come puoi goderti un film di FANTASCIENZA?
Bah.
Quoto la perplessità di molti nell’equiparare una ragazzina a Schwarzy o ai tanti palestrati bad ass dei seguiti (al limite a Bova & co. di AvP), ma il vero limite del film peraltro ben confezionato, è il tradire lo spirito, appunto badass, del concept, a favore di una iper “messaggizzazione” (inno ai nativi, femminismo, maschilismo tossico…) proprio fuori luogo
Ma l’inno ai nativi é solo per la ragazza, gli uomini sono messi alla stregua di frat boys, sono stupidi e inetti (tranne il fratello che c’ha un’impennata d’orgoglio dopo ovviamente aver dovuto ammettere che la sorella era una migliore cacciatrice)…
Dici delle cose bellissime sulla nostalgia e sugli anni 80, ma secondo me in questi discorsi si tralascia sempre un aspetto importante: il problema della serialità e delle continuity. Io trovo che i sequel, gli universi condivisi, il loro approfondimento e spacchettamento, facciano solo male alla produzione culturale, specie quando si tratta di film d’avventura. Posso capire saghe che nascono con quello “scope” (Guerre stellari), ma di Predator davvero a me dovrebbe fregare qualcosa di come si chiama, da dove viene, come è organizzato il suo pianeta? E una volta che approfondisci la storia, dove puoi arrivare, se non ripetendo sempre la stessa trama? Io sono abbastanza scoraggiato da vedere come le produzioni insistono a strizzare la vita a qualunque cosa (la serie sul maggiordomo di Batman, ma dai) anziché provare – sia mai – a raccontare qualcosa di nuovo. Appunto come facevano negli anni 80.
Il film mi è piaciuto molto. Non credo sia un problema il fatto che il predator affronti “avversari più deboli”, perché il senso della caccia è sempre relazionale: predatore e preda (infatti il titolo gioca su questo, oltre a una sceneggiatura che lo ripete duecento volte). Quelli del primo film non erano cacciatori: erano mercenari che entravano a testa bassa e sparavano a ogni cosa, brutali e diretti, quindi ci sta vedere come si comporta un avversario completamente differente.
Per me è promosso.
Hai vinto tutto anche tu. Per me.
“Prey è ben fatto, professionale, ha tutte le cosine al suo posto ma manca quel quid che rendeva l’originale un classico. Non c’è una scena d’azione che risalti particolarmente, una caratterizzazione che sia davvero memorabile o un momento di vera, grande tensione. È tutto medio-alto, ma comunque medio.“
Dev’essere il destino di tutte le opere che si chiamano così, videogiochi compresi.
Visto ieri : finalmente mi è piaciuto un film della saga di Predator oltre a Predator.
Film che ho visto la prima volta in VHS nell’89 e che fece impazzire il me 13enne.
Mi è piaciuto così tanto che mi sono accattato il blu ray 3D.
I sequrls per me erano tutti inaffrontabili tranne AvP che nella sua stupidita e nonostante Raul Bova mi ha divertito un sacco.
Questo mi ha intrattenuto a dovere.E’ semplice ,diretto e fa quello che ci si aspetta.E lo fa bene.Per me è promosso.
P.s.ti sta bene serpente di merda.
Una ventata di freschezza nella fazza. Poco più di un remake ma fatto bene e in grado di tenere la tensione alta. Perfino la durata è perfetta.
oh a me è piaciuto. cioè si dai, va bene, non è un capolavorone ma sono riuscito a vederlo tutto senza alzarmi per prendere qualcos’altro da guardare/fare…
piuttosto, premesso che non sono un esperto della saga (ho visto solo il primo, del quale con un amico citiamo ancor oggi “ti fanno scrivere con la carta”) ma il sangue non era acido?
Quello è alien.
ops, scusate è l’etá!
grazie ;)
A me questa recensione è sembrata straordinariamente benevola – non dico che Prey faccia cagare, ma è davver così tanto intriso dell’ideologia me too (che condivido), che non si riesce a vedere il film perché c’è ‘sta cazzo di ideologia davanti che copre tutto.
Vogliono mettere in scena donne forti, che rompano gli equilibri patriarcali? Va bene, ma se forzano la trama oltre ogni ragionevolezza sembra quasi una presa per il culo.
Swarzy negli anni ’80, era un mercenario supermegaaddestrato che mangiava proiettili a colazione e ha dovuto fare i salti mortali per portare a casa la pelle – qui una quindicenne indiana sveglia sconfigge un predator di 300kg in corpo a corpo. Forse il film sta portando avanti una argomentazione retorica?
Potevano almeno inventarsi qualche trucco più brillante per sconfiggere il mostrone, perché così l’ideologia ha ammazzato la mia sospensione dell’incredulità
Prey è un buon film, azzeccato per ambientazione, fotografia, protagonista. Però l’unica scena memorabile per me è quella di Predator con i bracconieri francesi nella nebbia. Perché non c’è di mezzo la CGI (vedi grizzly). Facendo un parallelo, sta all’originale come SuperFantozzi sta al primo Fantozzi. Anche in Superfantozzi c’era l’idea di cambiare ambientazioni e periodi storici. A questo punto vorrei vedere un Fantozzi vs Predator.
Il film mi è piaciuto tantissimo. non sono d’accordo con chi lo boccia in quanto inverosimile perché è una ragazza a uccidere un predator e non un supermegacazzuto bruto, per portare avanti l’ideologia metoo. secondo me l’idea di usare una ragazza nasce per fare una cosa diversa. qualunque attore venisse utilizzato non sarebbe all’altezza di arnold\dutch fisicamente e sarebbe bocciato. anche jason momoa che forse è pure più grosso non è andato bene a nessuno come conan. dal primo film a questo non vince, contro il predator, il guerriero(predatore) più forte, più veloce, più muscoloso. anzi, la cosa figa dei film di predator è che vincono quelli che usano il cervello. conosci il tuo nemico. conosci i suoi punti deboli e sfruttali. Arnold fa la stessa cosa. scopre che ricoperto di fango non viene visto e ne approfitta sfruttando tanti piccoli trucchetti che ha capito possano essere utili (quelli da boyscout). anche adrien Brody per tutto il film non aspetta di capire per caso (in questo è anche più intelligente di dutch? certo dutch capisce che c’è qualcosa che non va e cerca di braccare il predator – cacciare appunto – per capire con chi ha a che fare. anzi no fanno la stessa cosa. dutch non sacrifica i suoi uomini) ma fa di tutto per capire armi, strategie e punti deboli. Naru fa la stessa cosa. capisce che ha a che fare con qualcosa di strano. nel 1700 probabilmente anche il predator è in una fase evolutiva primordiale (ricordo che fishburn in predators dice al gruppo che gli alieni imparano dagli errori ed evolvono, cambiano tattica) e veramente accetta di combattere solo con chi rappresenta una minaccia (anche nel primo film non uccide elpidia carillo, “è uno sportivo” dirà arnold). per cui naru ha la fortuna di poter osservare. e congegna la trappola perfetta. e con un po’ di fortuna vince – anche nel primo abbiamo il predator che si diverte a picchiare arnold. avesse tirato fuori le lame… figurati se vinceva arnold. qui abbiamo il cane che distrae il predator che sbaglia la mira. naru vince perché mentre il fratello si sacrifica capisce come funziona il casco e lo posiziona in un punto strategico. sfruttando il terreno di caccia. vince quindi chi usa il cervello esattamente come il cacciatore. il cacciatore vince perché porta la preda dove vuole lui non perché spara velocemente. postilla sui comanches: che gli uomini cacciatori siano idioti ci sta. non è che in tutta la tribù ogni maschio è tipo dio. noi vediamo un gruppo di giovani cacciatori desiderosi di farsi un nome all’interno della loro tribù, gente di tipo 20 anni o giù di lì. calcolate che anche gli indiani avevano i gay. con questo voglio dire che gli uomini sono gli stessi a qualsiasi latitudine: chi ruba, chi beve, chi dorme, chi è bravo, chi è intelligente. non è che tutti i comanche sono strafighi. sono coraggiosi. infatti combattono il predator. e perdono perché non lo conoscono.
per me il film è bello. certo il primo ahimè è impossibile da battere perché se vuoi fare un film con il predator non è che chissà che ti puoi inventare… quello è… e quindi svanisce l’effetto sorpresa (stai lì a dire che armi avrà? quanti saranno? e cazzate simili perché conosci già la risposta alla domanda “quale strana creatura vede blu e si mimettizza nella natura?”
Ho deciso che Predator è il mio supereroe preferito perché è cazzuto e non fa figure di merda manco quando muore. Non ha bisogno di soffrire per poi risorgere ed ha un suo cazzo di codice secondo il quale vive e si comporta, unica controindicazione non devi sbagliarti manco ad indicarlo con aria minacciosa, perché tecnologia e istinto in lui agiscono in maniera incontrollabile. Così cominciano dei deliziosi massacri che sono meglio delle patatine fritte. Dopo aver visto questo film ho ripescato quello del 2018 che avevo scartato perché gli attori sono quei bellocci di seconda mano che non ce la fanno mai e finiscono a fare i filmetti che nessuno guarda. Devo dire che anche quello del 2018 è carino perché ti intrattiene e a tratti fa ridere la tua parte cattivella. Mentre lo guardavo ho pensato, dovrebbero fare dirigere un Predator a Sam Raimi chissà che goduria sarebbe. In fin dei conti questa saga e una delle più longeve e piacevoli per serate senza troppe seghe mentali e questo è già un bel merito.
Non credo proprio. Al limite inappropriato per Naru. Deriva da un racconto parodia di Star Trek e fa riferimento a personaggi eccessivi e poco credibili. Esiste l’equivalente maschile che a memoria si chiama qualcosa come John Stu.
Visto ieri finalmente, un paio di commenti veloci:
1) niente va cosí, i grossi gruppi mediatici martellano giorno e notte su alcuni temi. Dice Nanni “sempre stato così”, e ha anche ragione, ma vi erano delle differenze: quando i messaggi erano perbenisti e borghesi tali messaggi venivano irrisi (anche pesantissimamente) senza determinare che l’irrisore diventasse l’incarnazione del male assoluto sulla terra (e cosa si fa col male assoluto?). Anzi, è sempre stato riconosciuto loro un ruolo importante e fondamentale. Oggi il clima è da camminata sulle uova, non si può parlare, dibattere, non si può fare una minchia di cazzo di niente e quindi, mi domando, “e se per caso questo modo di martellare portasse a risultati opposti a quelli desiderati – assumendo che siano desiderati?”. Come facciamo? Che non se ne può nemmeno parlare?
2) comunque al netto del fastidio (per quanto mi riguarda scontato se mi si vuole prendere per sfinimento), il film è carino e ha secondo me una sequenza d’azione memorabile, ovvero il combattimento tra Predator ed il fratello di Naru. Lui cazzutissimo, Predator costretto a barare, mi sono gasato.
Visto ieri. Intanto é stato di grande intrattenimento, e le uniche cose che mi hanno un poco infastidito sono state la pulizia generale degli abbigliamenti e della pelle di persone che stanno molto nella furesta.
Secundis non mi é piaciuta l’ambientazione, all’epoca quei boschi dovevano essere più fitti (scusate, deformazione professionale). Terzo, forse avrei fatto fare un pochino più di palestra all’eroina che forse un po’ di muscoletti in più le avrebbero dato un po’ più di credibilità (ma quest’ultimo punto é un flame un po’ inutile forse). Un quarto punto (anche qua, mi scuso ma é una deformazione professionale) e la scena delle sabbie mobili in cui lei rischia di morire, che sono un grande classico dell’hollywood d’epoca che perô non trova riscontro nella realtà. Credo che se questo film si trattasse di un tentativo di rimettere Predator nei giusti e meritori binari sia il modo perfetto per farlo, al netto della sufficienza (si non é un film strabiliante, ma comunque fa veramente il suo porco lavoro, anche quello filologico).
Ehi, il mio nick è “Magari”, e questo commento avrei potuto scriverlo io.
Siamo due doppleganger?
A me fa ridere che tutti quelli che criticano la protagonista vengono accusati di maschilismo/razzismo/ismoacaso, quando il 90% di quelli che amano “Predator” sono anche fan sfegatati di Alien e Terminator.
Solo amore per questo film, solo amore e basta.
Io mi sto annoiando a morte a vedere sto film…
Quindi il problema di un film che riprende una saga iniziata nell’87 è che non parla di qualcosa di nuovo?
So io cosa ci mancava perchè ve ne innamoraste:
1)Due o tre campi lunghi
2)Telecamera su protagonista in silenzio
3)Blumhouse
4)Potre far la recensione citando più cose sul regista o gli attori.