Poteva piovere, poteva vincere un partito ancora peggiore (quale? Decidetelo voi che a me viene da ridere), potevo perdere il contratto di affitto e quello di lavoro, quell’asteroide di ieri notte poteva schiantarsi sulla Terra. Però insomma… alla fine la vita va avanti e la pagnotta in qualche modo la si porta a casa. Questo è esattamente ciò che fa il nuovo Goodnight Mommy, senza infamia e senza lode.
Essendo questo l’ennesimo remake americano di un film europeo disturbante e disorientante (che a me era piaciuto molto), la parola d’ordine, probabilmente arrivata direttamente da Amazon Studios, è “semplificare” – e la sceneggiatura fa quello che deve fare, esegue il suo bel compitino in modo diligente e attento. Ci si sono messi i due registi dell’originale, Veronika Franz e Severin Fiala, e la new entry Kyle Warren; me li vedo, questi tre, a lavorare insieme: i due austriaci burloni che tentano di infilare morbosità e crudeltà a ogni inquadratura, l’americano serio che li costringe a moderare i toni e spiega che no, i bambini troppo orribili non sono previsti in questo film sui bambini orribili. Naturalmente, dopo tutto questo lavoro di labor limae alla regia non si può mettere una personalità troppo forte, uno tipo Brandon Cronenberg che magari fa troppa amicizia con gli austriaci, chiama lì suo papà a berne un paio e va a finire tutto a schifezze che escono dalla pancia (come appunto nell’originale); no, ci vuole uno con gli interessi giusti, bravo a mettere la macchina da presa nel punto giusto, ma senza troppo potere contrattuale né carriera solida alle spalle: siore e siori, ecco a voi l’occhialuto Matt Sobel.
Oh, non mi fraintendete: il risultato è un film godibile, con la tensione ben gestita, gli attori bravi, i dialoghi semplificati ma sempre credibili; certo, tutto ciò vale solo se non si è visto l’originale, altrimenti inevitabilmente questo film impallidisce nel paragone. Ma chiaramente un remake si rivolge a quelli che l’originale non lo hanno visto, quindi dove sta il problema?, chiede Amazon Studio con l’arroganza che può benissimo permettersi. Però insomma. Laddove c’erano due ragazzini ambigui e diabolici, qui ci sono il fratellino buono e quello cattivo; laddove Susanne Wuest sfoderava un volto duro, spigoloso in cui la dolcezza compariva di sorpresa, qui Naomi Watts è inequivocabilmente bella (anche se mostra coraggiosamente rughe e cicatrici) e deve “fare la cattiva” solo quando è imprigionata dalle bende; laddove c’erano varie pistole di Cechov piazzate in modo accurato, qui ci sono decisioni sveglissime tipo andare nel fienile portandosi dietro una lampada a fiamma viva – cosa potrà mai andare storto? E se fai notare a Sobel che quella scena si svolge di giorno quindi a che cazzo serve la lampada, no problem, lui ti dice che la giriamo di notte, in barba alla continuità temporale, così, de botto, senza senso. Ah ok. La poetica dei remake è così e tu devi accettarla.
Spariscono anche l’atmosfera e l’architettura algida e intellettuale della casa dove si svolge il dramma (la quarta protagonista), rimpiazzate da una generale ricchezza e da un anonimo buon gusto. Il problema è che sparisce anche la spiegazione di tutto ciò che è avvenuto prima dell’inizio del film, in particolare un incidente che viene condensato in due sole inquadrature (una delle quali è ricorrente) ma che sarebbe stato più onesto esplicitare, anche perché sono le uniche due inquadrature in cui compare del sangue, e se togliete il sangue la povera Cicciolina ci rimane male. Vabbé che anche l’originale non era truculento, però avete capito. Restano le torture psicologiche che i tre protagonisti si infliggono a vicenda, compresi due bei waterboarding che non deve essere stato facile girare; Watts e i gemelli Crovetti fanno un ottimo lavoro di squadra. Quindi vedete bene che poteva andare peggio.
DVD-quote:
«Poteva andare peggio» (Cicciolina Wertmüller)
“You wanted the worst? You got the worst!” (Semicit.)
The one, the only Limp Bizkit?
Nel loro caso sarebbe stata una citazione intera
Mi é piaciuto molto, l’originale. Credo che questo lo passerò….certo che Naomi…
Fermo restando che sono convinto che, se potessero, gli americani farebbero i remake di tutti i film usciti al di là dei loro confini, non sono mai riuscito a darmi una motivazione solida sul motivo.
Se per i film provenienti da “culture altre” la cosa la capisco, e trovo che abbia anche un suo senso, perché si tratta di sensibilità diverse, modi di vedere il modo diversi e, banalmente, anche appigli culturali diversi, per il cinema europeo ho più difficoltà a spiegarmelo, visto che siamo, bene o male, culture contigue…
non gli piace come recitiamo
la nostra fotografia
parliamo troppo complicato
usiamo attori troppo “brutti” per i loro standard
Bho, riflettere io devo
Delle volte non ha veramente senso. Per esempio uno dei pochi remake americani di film europei belli venuto bene, “Lasciami entrare”, è tale perchè è praticamente IDENTICO all’originale. Il che ti pone la domanda “il remake che lo fanno a fare? Non sarebbe meglio distribuire bene l’originale negli USA?”. Mah. Forse pensano che il pubblico americano non s’immedesima e rifiuta a priori un film non ambientato dalle loro parti, anche se culturalmente non ci sarebbe nessun problema…
P.S.
Questo non lo vedo. Ho visto l’originale e mi è piaciuto parecchio, come “The Lodge” peraltro, quindi forse è meglio di no.
Oltre a ragioni culturali (fisiognomica degli attori, alcuni tratti stilistici da limare e semplificare, qualche spiegone in più) forse c’è un banale motivo industriale, cioè preferiscono finanziare da zero una produzione locale, anziché comprare diritti e limitarsi a doppiare? Investono nelle proprie maestranze? Non lo so ma non mi stupirei se il discorso fosse così semplice.
Secondo me e’ solo una questione di lingua. Il doppiaggio fa loro orrorre e i sottotitoli sono IL DEMONIO. Il tutto ovviamente innaffiato da grande boria culturale.
Mi chiedo che disastro totale sarebbe se l’italia facesse la stessa cosa, facendo remake di film americani.
@bradlice cooper sai che potresti avere ragionissima?
E lo sai che la spiegazione (compresa la parte fisiognomica) si adatterebbe benissimo anche al “Perché in Italia si fanno molti (molti = che me ne sono accorto io) remake di roba israeliana”?
È un misto a vari livelli di “famolo senza sottotitoli” “famolo con fazze più riconoscibili” “famo il remake di qualcosa che risparmiamo in marketing e buona parte di chi ha già visto l’originale non resiste alla tentazione di controllare anche questo”
Tengo a far presente che negli ultimi due anni (cioè dalla quarantena 2020) il doppiaggio sta (finalmente?) prendendo piede negli USA
https://www.ilpost.it/2021/04/16/doppiaggio-inglese/
i remake italiani sono agghiaccianti e assai più coglioni di quelli americhi; siccome proprio non me li spiego, oso credere che, spiegati i nostrani, avremmo la chiave per quelli stelle e strisce.
Lì almeno hanno la giustificata presunzione di poter fornire allo spunto originale il boost della prima industria del campo, e se poi semplificano è per venire incontro al sempliciotto statunitense. Noi qui facciamo le cose peggio e vabbé, sono i nostri limiti; ma almeno ci dovremmo aggiungere un po’ di raffinatezza, no? visto che con tutto il giusto disprezzo per la nostra merdosa patria ogni volta che ne usciamo ci rendiamo conto di quanto, senza manco saperlo, abbondiamo di cultura.
Però è cultura spenta. Sono rimaste le braci, bellissime braci, ma il fuoco ormai…
Ma dove si può trovare l’originale?
Su Prime Video il remake, sul canale Midnight Factory (sempre su prime video, ma a pagamento con un mese di prova gratuita) l’originale
E pensa che l’ho messo in lista pensando fosse l’originale perché volevo rivederlo. Vabbè, guardo altro.
Bella benda, in effetti. Sembra la versione albina di Dumbolik.
Ahah, no dai, colpo basso.
(sto sfruttando i diritti d’ autore prima che scadano)
Naomi Watts ha un contratto speciale con qualche produttore per dover rifare film austriaci disturbanti?
Stesse impressioni mie.
Per adesso ho visto solo il remake.
Quando sono arrivata a metà film, non capendo perché lei ha dovuto operarsi e perché il padre le porta i figli ma non la voglia vedere, ho pensato “mi devo essere persa un pezzo” e sono tornata all’inizio.. Niente. Allora mi sono detta “salterà fuori qualche flashback”… Invece no! Mi ha spiazzato ed ho immaginato che il padre non potesse avvicinarsi alla madre perché l’aveva sfigurata (sentilì).
La scena della lampada è stata ridicola… Nel 2022 esci e non ti porti una torcia elettrica per entrare in un fienile… no, meglio una lampada ad olio che fa molto casa nella prateria. A un certo punto stoppo il film… Ma non era giorno?! Niente da ad intendere che siano passate ore. Ma senza buio non ci sarebbe stato bisogno della lanterna per far morire bruciata la mamma, che poi non ho capito perché nel remake Elias spara a Lukas in un fienile, mentre nell’originale (ho sbirciato) muore annegato. Per capire se i fatti sono totalmente stravolti o se anche nell’originale Elias è il responsabile diretto della morte di Lukas devo vedere il primo (che a quanto ho letto è molto più cruento).
Infatti questo remake mi ha solo fatto venire voglia di vedere l’originale.