Non lo so. Sarà quell’aria da cinema francese. Sarà quel fare da Nouvelle Vague. Sarà la bella confezione che hanno sempre i film francesi. Saranno i sofisticati dialoghi. Sarà il delicato affresco storico o forse chi lo sa, gli splendidi costumi. O ancora non so. Sarà quel cazzo di piano sequenza di 13 minuti iniziali che parte con una molotov lanciata contro il commissariato e poi ti prende a pizze in faccia e camionette lanciate al massimo lungo le strade fino a che non si arriva ai palazzoni di periferia che sono praticamente un fortino? Sarà quello ad avermi rapito in questo inizio di Athena? Che dite? O forse sarà il raffinato commento sulla società di oggi?
Mi stavo giusto chiedendo da dove venisse quella fotta bestiale. Quando alcuni dei ragazzi ribelli in preda all’esaltazione da giubbotto antiproiettile si sparano addosso dei colpi per vedere se funziona. E poi esultano. Dove siamo? Cos’è??? Non faccio in tempo a chiedermelo che è iniziata la guerra, perché la polizia sta venendo a riprendersi le armi rubate nell’assalto della prima scena e i ribelli sono pronti ad accoglierli, qualcuno ha preso un frigorifero da uno degli appartamenti e dal tetto del palazzo di (quanti saranno? 20 piani?) lo butta giù addosso alla polizia, per centrarli bene controllano da un cellulare le immagini in diretta dei telegiornali che filmano proprio da là sotto. Guardano dove sta la polizia e glielo tirano addosso. E intanto io mi sto ancora chiedendo se sia più la sottile psicologia dei personaggi o forse il fatto che è partito un altro piano sequenza mostruoso giocato tra primo, secondo e terzo piano delle immagini a catalizzarmi.
Ancora non mi sono dato una risposta ma intanto capisco che il marasma causato dalla morte di un ragazzino di periferia ad opera (forse) della polizia coinvolge tre fratelli. Uno è nelle forze dell’ordine e adesso sta correndo ai palazzoni del quartiere Athena a cercare di prevenire il disastro (impossibile, già siamo a livello “sbarco in Normandia”); l’altro, il più piccolo, è il capo dei ragazzini ribelli che hanno rubato delle tute ad una squadra di calcio e ora sono tutti vestiti uguali; l’ultimo non ha niente a che vedere con questo affare, stava conducendo contrabbando per conto suo ma si è trovato in mezzo agli scontri e ora è nascosto con la refurtiva che non può consegnare e sta dando di matto. Ognuno ha davanti a sé un’impresa molto più grande delle proprie forze (sgominare tutta la polizia, fermare una guerra su larga scala che è così inarrestabile che la gente sta già fuggendo dai palazzi, e farla franca con il suo carico rubato nel momento di maggior concentrazione di polizia). Nessuno parla. Tutti urlano. Andiamo male perché qui non intravedo nessun metodo nella recitazione…
Il mio profondo senso critico, nonché il mio background culturale di incalcolabile ampiezza mi fanno subito pensare “shakespeariano!” e non sbaglio. Così mi preparo a gustarmi un sollazzo intellettuale che potrò cogliere solo io in virtù della mia conoscenza della letteratura inglese mentre intanto è entrato in scena uno dei poliziotti dei reparti antisommossa che, in un’incredibile sequenza di guerriglia, si perde e viene catturato. È un’arma in mano ai ribelli, un ostaggio con cui negoziare quello che vogliono: i nomi dei responsabili della morte del ragazzino, ma la polizia nega “Non siamo stati noi”. È forse la Francia dei seconda generazione che si riprende il territorio davanti all’insistenza di uno stato da sempre centralizzato? La mia conoscenza della politica internazionale si attiva mentre inspiegabilmente sento delle vibrazioni in tutto il corpo perché il poliziotto in fuga ha incontrato un uomo su un cavallo bianco nei sotterranei del palazzone e un’immagine così non la vedevo almeno da Al di là della vita (altro film che all’epoca definii “moralmente ambiguo” dopo averlo visto 5 volte per l’eccitazione).
Non ci siamo fermati un attimo dall’inizio, abbiamo esplorato praticamente tutto di questi due palazzoni aggressivi da edilizia popolare brutalista. Ma io che conosco molto bene lo stile visivo di Romain Gavras perché ho studiato i suoi videoclip (tra cui Born Free di M.I.A., quello che ha ispirato The Raid), so riconoscere l’uso espressivo dei ragazzi di periferia e le scelte visive e di stile che si trasformano in affermazioni eminentemente politiche. Perché non dimenticate che tutto è politica. Così mentre sono determinato a scovare dei segni che di certo nessun altro saprà individuare arriva una carica della polizia che sembra l’assalto della battaglia del Fosso di Helm del Signore Degli Anelli, solo con i ponti e i sotterranei al posto delle mura. Mi compare un sorriso sul volto ma non capisco come mai e lo ricaccio dentro, del resto ancora non ho sentito affermazioni sullo stato impoverito delle banlieue, né mi sembra di scorgere archi narrativi degni di questo nome in questo delirio di suoni, colori e primi e secondi piani dell’immagine che dialogano con il movimento. Che strano…
Forse è meglio che io sintonizzi le mie antenne culturali sulla sensibilità di Costa Gavras, padre di Romain, e del suo cinema di protesta. Sto cercando di farlo ma intanto è entrato in gioco un quarto fratello di cui tutti hanno paura. Inizialmente sembravano temere per lui, perché palesemente è un po’ lento (nel delirio generale del fuggi fuggi e delle esplosioni lui con le cuffiette sta curando un giardino a cui ha dato forme a spirale perfette), ora tutti hanno paura di quello che può fare. E sto impazzendo all’idea che in questa guerra di proporzioni impossibili, come non ne sono mai avvenute nei quartieri di Parigi, ci sia una bomba umana che deve ancora esplodere. Speriamo sia una bomba piena di significati!
I ragazzini sono incontrollabili, sono come folletti impazziti per l’eccitazione del contrasto alla polizia, i tre fratelli si urlano insulti cercando di condizionarsi a vicenda senza successo. È forse una nuova declinazione di quello che il collettivo Kourtrajmé di cui fanno parte lo stesso Gavras e Ladj Ly e che io ben conosco? Devo forse leggere questo film in coppia con I Miserabili (che non a caso finisce con una specie di abbozzo di guerra tra bambini e polizia)? La poetica di questi artisti sta prendendo nuove forme nelle quali io, con la mia sensibilità, posso cogliere nuovi significati? Sicuramente è così. Tuttavia adesso ho il cuore in gola per le ultime sequenze, ci sono esplosivi fatti in casa, morti che non pensavo sarebbero morti, la tragedia infuria, lacrime a profusione (una citazione dei grandi melodrammi della tradizione mediterranea che invadono il cinema francese? Stiamo a vedere) e succede l’impensabile.
È finito il film e sono frastornato. C’è una sequenza finale che ingarbuglia le acque di senso impedendomi di prendere una posizione chiara. Questo è male. Il mio sviluppato senso critico tuttavia mi dice che qui non c’è niente da approvare, perché Athena non ha rispettato nessuna delle buone regole del cinema che io ho studiato e che mi sento in dovere di imporre ad ogni film ambizioso, specie se ambientato nelle periferie che come tutti sappiamo sono un posto nel quale si possono girare solo storie di raffinata analisi politica. Eppure dentro mi sento come non mi sentivo da Mad Max: Fury Road (altro film di inqualificabile morale eh! Vade retro!!!). Cosa scriverò sui miei stati Facebook adesso? Come potrò far capire al mondo che sbagliano a dare retta ai loro istinti e invece come me devono combatterli perché il cinema non è questo!!
Dvd-quote suggerita:
“Non siamo qui per godere. Non dimenticatelo durante la visione!!”
Jackie Lang, i400calci.com
Non è così che si scrive una recensione!
Adesso la rileggo per la terza volta, per crogiolarmi nella disapprovazione.
Dov’è il senso critico in questa recensione? Dove sono l’analisi e i significati? L’ho letta almeno tre volte e adesso dovrò leggerla una quarta volta, per vedere se godo NO, NO, NO! Per vedere se li trovo.
Grande rece. Al di là della vita per me film della medesima.
Non sento le banlieue, Renè!
grandissima rece jackie!
sul film, lo vedrò ma già i Miserabili era una eccezione meritevole per me, quindi figuriamoci
@jackielang
Metto le mani avanti: sono io che ho problemi con l’ironia, quindi chiedo lumi.
Secondo te le letture politiche e sociali rendono il film ancora più potente o si poteva fare la stessa identica cosa in un contesto fittizio e sarebbe stata la stessa fucilata?
Il film ha una tale forza proprio cinetica, ed è talmente tecnico nel fare azione che sarebbe stata una bomba anche se fosse stata la storia di ribelli dello spazio contro pattuglie speciali di androidi. Del resto anche Mad MAx Fury Road le sue letture politiche le tiene al volume minimo (e poi sono in linea di massima stabilite lungo la saga con in più un po’ di femminismo da combattimento). E funziona.
Certo che poi lui prenda una posizione così provocatoria (il finale lo dice con forza ma anche lungo il film la sua posizione è evidentemente in bilico) e con quest’arroganza io credo dia una spinta in più.
Sarà mai nelle corde di una produzione italiana un film del genere? Non so
però uno scenario fantastico quasi mai ti costringe al rigore esecutivo che c’è in questo film, perché con gli effetti fai un po’ il cazzo che ti pare (fury road è stato eccezionale anche per quello)
Per questo genere di rece rimanete sempre nei prefe.
Madonna che pezzo.
Disse il compratore al pusher…
non bestemmi più sproloqui random come un tempo? Ti danno le medicine gialle? Che palle
Come non bestemmio più? Come potrei non bestemmiare un dio crudele e matrigno che sadicamente mi illude che la mia amata nemesi sia tornata? Abbi pietà, pier pietà, non torturare questo kuore 5pezzat0!
Cmq, chiunque tu sia, sotto una rece del genere non ci sta di mettersi a trollare.
Però i fratelli Abdel e Karim sono ricchi di significante.
Ci sono anche due metafore dette e pure un paio di scorci di tinelli: la prossima volta saranno in grado di ingaggiare la Buy…
Mi rispondo da solo, pazienza, così come Gravas.
Oltre l’ironia, invece credo che il carico di simbolismi sia stato quasi eccessivo, debordante, in un turbinio di immagini e di piani sequenza, nomi, caratteri, generi, primi piani e drammi familiari hanno chiaramente dato spunti di lettura che sono stati scavalcati dalle immagini.
Film affascinante, ma, ribadisco, Caino e Abele, figli della donna, aiuole intonse, cavalli bianchi, svastiche e camicie bianche, sguardi tra le sbarre e pianti disperati, alla fine sono tantissimi indizi che da soli non si chiariscono completamente. Per cui non c’è una soluzione interna. E, purtroppo, un po’ distraggono dal godimento visivo.
Mi è piaciuto molto, ma si poteva fare di meno.
Mentre vedevo pensavo il piano sequenza iniziale “bè ok si sono giocati mezzo budget nei primi 10 min, adesso andranno con le marce basse fino alla fine”. E invece il film prosegue ad un ritmo visivamente forsennato, piazzando altre sequenze incredibili, con scene di massa che si sviluppano come complesse coreografie da musical e lunghi piani sequenza che danno un senso di realtà, quasi giornalistico al racconto. Nei primi 30min non ci si ferma praticamente mai ed è dura anche per lo spettatore riprendere fiato, sembra di essere dentro un videogioco. Poi il film inchioda bruscamente perché prova a raccontare una storia ed iniziano i problemi: la narrazione non è il punto di forza di Romain Gavras
Ma va benissimo così, c’è chi narra e chi ti toglie il fiato. C’è chi racconta e chi non dice un cazzo.
Athena rimane 1917 no.
Athena è appena arrivato su…non farei paragoni con 1917 che è in un’altra lega sotto ogni punto di vista..per il resto de gustibus
Mi chiedevo se c’è differenza fra un the raid e questo se non : cosa cazzo ho visto???
Delle analisi sociologiche anche sticazzi, il cinema è anche questo.
Per riflettere c’è Utøya ad esempio.
Ok Jackie, ma Pasolini? Perché nessuno pensa a Pasolini?
Perché non l’hanno studiato a fondo come me! Ecco perché!!
In un universo perfetto, e dove lo spazio tempo funzionasse come Cristo comanda, Romain Gavras avrebbe girato il film solo dopo aver letto la tua rece, per omaggiarti.
mah ognuno libero di esaltarsi come e quanto lo ritiene più giusto…io avrei preferito un bel noir trillerone sporco alla francese come loro san fare da anni(noi no, abbiamo giusto Sollima col poppino
di sottofondo e vabbè o Napoli o la periferia romana, ma poca roba)…questo invece patte col.botto ma poi si ..belle immagini ..la camera nella nuca…però anche meno epica forzata (la musica e i rallenty a tutti i costi boh..sembra l’epicità dei pigiami), meno razzi a cazzo e un po’ di storia in più visto che succedono cose ad minchiam…diciamo che dura poco e rende l’idea del caos..ma è un caos condominiale…una riunione di condominio andata male (sangue non pervenuto, morti a casaccio fuori inquadratura, scena finale boh buttata lì, al solito il sottofondo politico usato per acchiappiare ma poi niente…)…per essere Netflix va benone dai…(Banlieu 13 come si chiamava di Besson era più violento e pur non prendendosi sul serio centrava di più il messaggio)
Forse visto al cinema avrebbe tutto un altro impatto…ma la recitazione e la storia non pervenuti sono un discreto handicap.
Thrillerone/horror ,credo ultimi film della persa HK c’è Limbo ,in b/n film fantastico
sorry l’ignoranza ma HK per che sta?
Hal Kogan
era Hong Kong credo… comunque ieri nel recupero roba su netflix ho visto Furioza…boh sarà il titolo sarà che è polacco e non francese…ma dopo un inizio un po’ gnè gnè direi che è un film molto più solido di questo…anche molto più calcista(in tutti i sensi)
…sto Romain Gavras, anni ed anni tra un film e l’altro…ma anni e anni di che?! di profondo imbarazzo per il film precedente, ecco di che!
Film super. La recensione formato telecronaca non so se la amo o la odio
Oltre le considerazioni sull’eccesso di indizi un po’ mischiati ed irrisolti, rimane il godimento.
Il piano sequenza della fuga dopo l’assalto al commissariato è la perla, l’omaggio a Fury Road, la purezza dello sguardo distaccato che diventa d’un tratto partecipe. Entra ed esce dai furgoni, corre sulle moto e talvolta è un passante allibito.
Poi un’altra sequenza, un altro inseguimento visivo, un’altra nuca con o senza colletto ed è subito nuke3d ma anche Truffaut.
Apnea per un’ ora e trentasei minuti. Che cazzo ho appena visto? Perchè Netflix mi fa una cosa bella? Perchè se lo devo paragonare a un nostro film arrivo fino ad ACAB o DIAZ? Mad Max Fury Baguette (aka Athena) supera alla grande Nido di Vespe nella mia classifica personale. Ci son voluti vent’ anni, ma ne è valsa la pena.
Non ho capito comunque le regole d’ ingaggio dei poliziotti francesi. Dei tizi ti entrano in commissariato distruggendo tutto come degli unni e i poliziotti possono solo sparare proiettili di gomma? Dei tizi ti circondano, ti ronzano attorno con le moto, ti costringono alla testuggine, cercano di rapirti, e tu ancora coi proiettili di gomma? Poi gli unici coi veri proiettili sono 4 tizi che compaiono e scompaiono come a dire “scusate, avevamo finito la gomma”. Sarà per questo che in ogni film francese li perculano.
Se mi ricordo bene quei 4 non sono poliziotti, dopo il fattaccio dicono che “i cowboy della banca” hanno provato a fare irruzione, mentre per i veri poliziotti ci sta tutta che non vogliano peggiorare la situazione utilizzando veri proiettili. Per dire in America hanno permesso che dei rivoltosi occupassero un quartiere con dentro anche una sede della polizia (la chop zone di Seattle) per settimane prima di farli sgombrare.
Hai ragione. Quei 4 sono i cowboy della banca spesso citati. Ora ricordo la batuta che li cita. Sul resto il punto interrogativo resta: come poteva degenerare ancora di più dopo una molotov, 8000 colpi di petardi e razzetti, e due tentativi di rapimento, di cui uno riuscito? Boh. Oggi comunque provo a entrare in commissariato con la mia boy band, ci mettiamo a ballare e cantare, e ti dirò se ci sparano o meno.
Non occorre, leggo cosa succede direttamente sulla cronaca ;-)
Comunque per quanto riguarda la gestione delle proteste possiamo vedere come sono andate le cose per esempio negli scorsi anni in America, in cui la polizia si è dimostrata molto restia ad usare la forza durante le proteste, nonostante i saccheggi e le aggressioni; per la Chop Zone che ho detto ad esempio, si sono voluti due morti prima che si decidessero a liberare il quartiere.
Mentre l’assalto al commissariato di polizia risulta in effetti improbabile, infatti non credo ci siano corrispettivi nella realtà, ma speriamo anche che resti così.
Be’, mosso dalla curiosità, ho digitato “assalto al commissariato”. In Francia ci sono diversi episodi e tutti simili come approccio a quello visto nel film: spranghe e petardi. Non sono comunque riusciti mai ad entrare, da quel che ho capito, ma da fuori son stati un macello.
ma infatti che tempi, io dico “poveri polizziottti”, che vita ingiusta!
Grazie, senza questa recensione l’avrei perso – invece ho pensato: che recensione infame, che cialtronata, adesso guardo il film. Ovviamente mi è piaciuto moltissimo, è tipo i Dardenne ma con le esplosioni e la tragedia greca. Grazie ancora. Bravi
Arrivo lungo rispetto alla rece, ma anche io vi ringrazio perché senza rece non avrei visto il film (chissà perché Netflix spinge sempre filmacci orrendi ma questo non me lo proponeva, l’ho dovuto cercare io mah).
Bellissimo film, dopo averne visto mezzo mi sono costretto a fermarlo per poterlo far vedere anche a mia moglie che sennò lo avrebbe snobbato.
Devo dire che per me “fila” molto meglio l’inizio (veramente tra i migliori venti minuti di cinema mai visti da anni) che la seconda parte, in cui il film arranca un po’ verso un finale inevitabile ma che a me personalmente ha lasciato un po’ di senso di incompiutezza.
Durante la visione rilevavo che spesso i film Netflix consistono nel pagare profumatamente uno o due attori famosi e metterli a parlare in una stanza per due ore. Qua hanno fatto la scelta opposta: due attori sconosciuti più un paio di comprimari e un milione di comparse (pagate probabilmente con un cestino del pranzo) a cui il regista probabilmente ha detto “fate tutto il casino che potete”.
Niente, io per questo mese sono soddisfatto così grazie.
Se vale la meta’ di ‘Les Miserables'” me lo s arico.. Oppsss.. Me lo vedo
Il signore che ha scritto “me lo scar…” è già in galera. Carabinieri a casa e processo per direttissima.
2 anni in direttissima abbuonati in arresti domiciliari. Adesso ho tempo per scar… Ops vedere buoni film
Il film ti lascia senza fiato, però certo che voler scrivere una tragedia senza scrivere i personaggi non è facile…. Sul lato concettuale e narrativo calma piatta.
È come scopare con una tipa a cui vai dietro per mesi, finalmente andate a letto insieme, lei è bellissima, tu sei fomentato, ma quando hai finito ti rendi conto che non è stato niente di che, lei è gelida e tu sei insoddisfatto, e vuoi solo andartene a casa.
Romano Gavri è pure quello di “Stress” di Justice, vero?
si
Visto stasera
Per un’ora è davvero un’esperienza mistica, il piano sequenza iniziale mi chiedo come cavolo abbiano fatto, sembra che passi dalla camera a mano al drone in continuazione. Ed anche i piani sequenza successivi hanno un realismo ed una coordinazione che non sono sicuro di aver mai visto prima
Gli ultimi 30′, da quando Karim prende fuoco in poi, segnano uno stacco che ho fatto fatica a digerire. Per prima cosa, non si capisce minimamente il cambiamento di tono di Abdel. Eppoi troppi pianti, troppa musica, troppa enfasi…ed anche quel finale con gli infiltrati di estrema dx…che mi vuoi dire?
Da questo punto di vista, 1000 volte meglio l’Odio, per come caratterizza i personaggi e rende plausibile il climax finale
Comunque, film a suo modo straordinario, gli do un 7.5 di voto, media tra il 10 della prima ora, ed il 5 del resto. Con tutta la mondezza che gira su Netflix, un piccolo gioiello
Beh, il cambiamento di tono di Abdel invece è comprensibilissimo: a causa di una sua scelta Karim muore, forse si è reso conto di aver sbagliato dall’inizio, quindi sensi di colpa, incazzamento, e volontà di proseguire il lavoro di Karim. Ha senso.
Cosa mi vuoi dire con gli inflitrati di estrema dx? Che in un sistema oppressivo come quello capitalista la guerra tra poveri e il disordine sociale sono facilmente alimentabili da chi ha interesse nel farlo (i fasci e chi li manovra)
Mah, un film che vorrebbe essere anche di analisi politico sociale e che infine si riduce a personaggi stramasticati e banali. Non c’è mezzo approfondimento psicologico e fuori tempo massimo arriva la sorpresa “cazzo ci eravamo sbagliati”. Tanto rumore per nulla.
un ottimo film di fantascienza ambientato in un universo alternativo!
ci voleva qualcuno che raccontasse le angherie che deve subire la polizia
Dico una cosa forte: Athena è “L’odio” per la nuova generazione, con tutte le differenze e i distinguo del caso.
Ma in tutto questo nessuno ha rilevato la citazione Felliniana intorno al minuto 20.35?
Ecco il commentatore ritardatario, contiene spoilers.
Rece da paura, per un film da strapaura. L’ho visto ieri e sto ancora tutto galvanizzato, continuavo a chiedermi ma come cazzo hanno fatto a fare questa scena con centinaia di persone in mezzo ai fuochi d’artificio? sono pazzi? Senza però che tutta questa tecnica sia mero esercizio di stile, la concitazione, la violenza e il caos delle immagini si legano direttamente al messaggio politico alla fine del film, che è piuttosto forte e chiaro.
Poi, in mezzo a tanto realismo, ho apprezzato tantissimo le cose “da film”, tipo il matto che all’ultimo si svela esperto di esplosivi, l’altro matto sul cavallo che sembra una visione onirica, la brevissima parentesi comica in cui Abnel cerca di portare fuori dal blocco gli anziani, ma viene costretto a partecipare alla preghiera dalla madre (ma forse lì ho riso solo io)…
Che dire, una vera bomba.
Ora, giusto perchè oggi non ho un cazzo da fare, volevo far notare che secondo gran parte della sezione commenti nel film non c’è approfondimento psicologico dei personaggi, non c’è abbastanza realismo nelle dinamiche della polizia, la guerriglia sembra una riunione di condominio, il finale è troppo drammatico e epico, era meglio l’Odio.
Sarà che mi aspettavo una standing ovation, ma non ha senso giudicare i film in base a quello che speravamo che fossero (l’ho scritto giusto?). Questo è un film che, a mio parere, ha una fortissima impronta stilistica e difficilmente riuscirei ad immaginarlo girato in altro modo.
Ora uno potrebbe dirmi che non ha senso rompere il cazzo agli altri solo perchè io mi aspettavo unanimità di approvazione, e probabilmente quel qualcuno avrebbe ragione.
La smetto, ciao