Sala dei trofei è la video-rubrica che si occupa di catalogare i grandi classici del cinema da combattimento

«Mammamiacommestooo!!»
Ieri sera io, George Rohmer e Toshiro Gifuni ci siamo avventurati nella brughiera dello Yorkshire e vi abbiamo parlato di quella volta che gli executive della Universal, dopo il successo di Animal House e The Blues Brothers, dissero a John Landis: «Vogliamo un terzo film con John Belushi che ci faccia fare un mucchio di soldi!» e lui rispose: «Puppatemi la fava! Voglio il tizio della pubblicità della Dr Pepper!». E ancora una volta ebbe ragione lui.
Un lupo mannaro americano a Londra è uno di quei film ai quali pensi quando provi a spiegare cos’è per te un film perfetto. Lo abbiamo detto ieri, lo ribadiamo oggi, ché non pensiamo di esagerare. Perché il quinto film di Landis perfetto lo è in molte cose: in come crea un equilibrio invidiabile (e in seguito da molti inseguito) tra commedia nera e horror; nella parsimonia con cui dosa l’effetto speciale della sua creatura, mostrandola un poco alla volta fino alla deflagrazione finale; nella scrittura, asciutta, essenziale, né troppo, né troppo poco. Un film che ti cattura dalle iniziali note di Blue Moon di Bobby Vinton e poi ti lascia di sasso con quelle finali di Blue Moon dei The Marcels.
A voi il filmato integrale:
PREMIO JIMMY BOBO
- Bob Babenia (actor) 40%
- Ex aequo: Gerry Lewis (actor) e Dickey Beer (stunts) 17,14%
- Rik Mayall (actor) 14,29%
- Romo Gorrara (stunts) 11,43%
Clamorosa vittoria di Bob Babenia! Qualcuno gli presenti Maccio Capatonda, ché con un nome così ha una carriera apparecchiata in tutti i suoi futuri finti trailer. Dai Bob, che puoi ambire di più nella vita di fare la maschera del cinema porno dove David ha la sua trasformazione finale. E voi ricordate: se vi abbonate al nostro canale Twitch il vostro voto per i Jimmy Bobo vale doppio!

Un Bob Babenia dallo sguardo intenso, prima di essere sbranato dal nostro David
I PROSSIMI APPUNTAMENTI SU TWITCH
Lunedì 24 ottobre, ore 21: LA PALESTRA DEI 400 CALCI: le news più calciabili della settimana e le vostre domande.
Giovedì 27 ottobre, ore 21: per la rubrica GLI STRANISSIMI concludiamo il nostro ottobre licantropino con la risposta italiana alla domanda che nessuno ha mai fatto, ovvero: ma avremo mai un film di lupi mannari dove il cattivo è la camorra? Signore e signori, in occasione della sua prima edizione Blu-ray (disponibile in due versioni: standard e ultralimited), una follia a cura di TetroVideo, vi parleremo di uno dei film horror italiani più assurdi di sempre: La croce dalle sette pietre di Marco Antonio Andolfi (1987).
A voi il trailer del film nella sua nuova veste in alta definizione:
Trama: Marco Sartori, un impiegato di banca romano, viene derubato della croce gemmata che porta sempre al collo. Tale oggetto è per Marco molto importante in quanto senza di esso si trasforma in lupo mannaro, se così vogliamo chiamare questa cosa. Il buon Marco cercherà dunque di recuperare il prezioso talismano che frena i suoi poteri, ma durante la quest dovrà vedersela con dei mafiosi. Del resto ci sarà un motivo se questo film è anche conosciuto col titolo Il lupo mannaro contro la camorra, no?
Un grazie finale alla videosigla di Christian Aliprandi e Dario Cogliati, all’inno Trenodia per le vittime di Val Verde di Ludwig Van Verhoeven e alla sigla 400 Calci dei Nanowar of Steel.
Non dimenticate di seguirci e abbonarvi, e non mancate ai prossimi appuntamenti!
Capolavorissimo, di un regista in fin dei conti secondo me incompreso come Landis, il cui lavoro sui ritmi, i piani narrativi, il mix tra inquietante e comico, e’ molto piu’ sofisticato di quanto in genere gli si riconosca. Anche nei film minori.
Mo’ adesso mi ascolto il post.
PS Quando si citano “L’ululato” e “Un lupo mannaro americano a Londra” mi piace sempre ricordare il dimenticatissimo e coevo “Wolfen”, l’unico film di finzione di Michael Wadleigh, il regista del film su Woodstock. Tre film che fanno del 1981 l’anno mannaro per eccellenza.
Sì però Wolfen imbrogliava mannaggia alla miseria… trasformazione fuori campo, lupi veri…
Confesso che l’ho visto tanti di quegli anni fa che in realta’ non mi ricordo un tubo, tranne le soggettive solarizzate. Ho rivisto ora il trailer e neanche ricordavo ci fosse Albert Finney. Va beh dai, l’uso di lupi veri mi sembrano un interessante terza via… anche se in effetti quello che si vede nel trailer ha uno sgardo buonissimo…
Post nel (uhm) posto sbagliato: rispondevo a Nanni qui sopra.
C’è che lo si può di sicuro accomunare agli altri due tematicamente, ma nella pratica prende letteralmente la via opposta… Mi fa specie infilarlo nello stesso genere quando gli effetti speciali stanno a zero a parte una vista proto-Predator e qualche occhio rosso.
Film che ho visto tre volte e mezza. La mezza è la prima volta, dove l’ amico zombissimo mi causò un minitrauma infantile superato in due-tre giorni(forse). Ma solo ieri sera mi sono accorto delle locandine nella metro create ad hoc. I ripassoni fanno bene alla salute, tengono il cervello attivo e ti fanno pure conoscere i redattori concittadini emigrati a Valverde.
Avevo 13 anni l’unica volta che ho visto questo film, e mi è rimasto; non l’ho più rivisto ma le scene si ricordano: è un chiaro segno che parliamo di un film memorabile.
Ora, vorrei fare un paio di riflessioni:
Premesso che lo apprezzo anche io, mi fa un po’ buffo leggerne come di un film perfetto: concordo in tutto e pure di più sul suo equilibrio perfetto, ma i film perfetti non hanno sceneggiature perfette? La domanda è chiaramente provocatoria e non mi aspetto una risposta positiva (quella di Blues Brothers non la definirei manco una sceneggiatura), ma mi fa buffo che in questo decennio di narrativa seriale e film “scritti con l’algoritmo”, che ci hanno educato a pensare che i prodotti belli hanno sceneggiature perfette, l’alta scrittura della serialità odierna, noi ci si ritrovi a incensare e ricordare con nostalgia certi prodotti degli anni 80 che non avevano propriamente sceneggiature a prova di scasso (vedi Gremlins)
Nello specifico, questo “Lupo Mannaro ecc,” lascia un po’ di sottotrame aperte: per dire, il fantasma della tipa uccisa dal protagonista continua a vagare per la terra, la morosa rimane affetta da licantropia
Eppure questo film continua a essere incensato come un film a prova di bomba
Un altro discorso che vorrei fare è sulla effettiva fama di questo film: quando lo vidi non ne avevo mai sentito parlare prima, non immaginavo che fosse un film molto noto, non credevo (ma non mi sorprende) che fosse un film con un solido seguito di ammiratori. Scevro da questi preconcetti, che avrebbero potuto darmi aspettative alte, non potei fare a meno di divertirmi guardando questo buffo film mai sentito prima.
Tutta una premessa (abbastanza inutilmente egotica, lo ammetto) per dire che: non direi che sia propriamente conosciutissimo, è molto apprezzato da chi lo conosce, ma chi lo conosce è un club neanche troppo vasto: a interpellare 10 persone che conosco, forse solo la metà mi sa dire di che parlo.
Una terza riflessione (e torno a elogiare il film) è su quanto fosse effettivamente moderno: non ebbi l’impressione di un film fatto 20 o 30 anni prima. Sembrava contemporaneo a me, nei temi, nel ritmo, nel gusto e nella forma. Quasi mi è cascata una mascella quando ho scoperto che risaliva agli anni 80
Infine, condivido un aneddoto: al liceo facemmo un paio di lezioni di… educazione cinematografica? Insomma, una manciata di lezioni con un critico che avrebbe dovuto educarci e spingerci ad una riflessione critica dei film. Al di là del fatto che parlava di certi titoli che manco potevo conoscere e si comportava come se li dessimo per scontati (ma quanto sono antipatiche questo tipo di persone?), un giorno capitò un accenno ad “Un Lupo Mannaro ecc” e più o meno disse: il regista sapeva bene che era un argomento ridicolo, come fai a parlare di un lupo mannaro e stare serio? Quindi che fa? Ad un certo punto vira sul porno”
Giuro che disse proprio così!
Per la cronaca, i Blues Brothers avevano uno script lungo 500 pagine che fu accorciato a cazzotti.
“il fantasma della tipa uccisa dal protagonista continua a vagare per la terra, la morosa rimane affetta da licantropia”
Oddio, quale fantasma di quale tipa? E non mi pare che ci sia nessun accenno al fatto che a lei sia affetta da licantropia…
Rispetto ad anni fa in cui era molto famoso anche da noi, la fama del film forse si e’ un po’ appannata in Italia (una volta eravamo un popolo parecchio cinefilo, ma abbiamo fatti passi da gigante all’indietro anche su quello), ma nel mondo resta ancora un cult parecchio noto.
Mi state facendo venire una grande voglia di rivederlo
@Tommaso: la fidanzata del protagonista è una lupa mannara, e se avevo capito bene le regole interna del film, lo rimane in quanto non ha ucciso lei il licantropo che le ha passato la maledizione.
Poi, non c’entrerà niente, ma quando leggo di questa presunta cinefilia italiana rimango sempre molto scettico, leggi: mi è difficile crederci. Ho sempre la mezza impressione che si vada a mitizzare il passato
@Mel: mi sa che hai un po’ incasinato le cose. O lo confondi con un altro film, o hai fatto dei mix con, che so, Il bacio della pantera.
🤔Allora rivederlo è un imperativo
Mistero risolto: temo di aver rimediato la più grande figura di merda nella storia di questo sito, di tutti i commentatori e di Val Verde, amabile dittatura che credo mi metterà in cella di rigore fino al prossimo plenilunio
Ho effettivamente fatto confusione (e speso fiumi di parole) con un altro film
Eviterò di scendere nei particolari, ma farò la domanda: chi di voi sapeva di questo pseudo sequel spirituale intitolato “Un Lupo Mannaro Americano A Parigi”?
Con gli strani scherzi che mi ha fatto la mia testa!: avrei giurato che detto film fosse per lo più ambientato a Londra con il finale di loro che fanno bungee jumping dalla Tour Eiffel, e non dalla Statua Della Libertà
Guarda, se ne è parlato nella diretta del film con “le lupò mannarè”, ma ammetto di non averlo visto. Ma il tuo post mi ha fatto pensare con cosa potevi aver confuso U.L.M.A.A.L e sono finito a wikipediare il film baguettico, capendo con cosa t’ eri incasinato. Volevo scrivertelo ma si era fatta una certa. Comunque pare che, letta la trama e dai giudizi espressi in diretta Twitch, non mi sia perso nulla che valga la pena recuperare. Perchè una fugura di merda? Cazzo, hai solo confuso due titoli simili di film di anni fa, mica hai detto in giro che Spacey ti aveva stuprato…
grandi come sempre! comunque a me la cosa che l’amico si deteriorasse con il tempo era una trovata che mi ha sempre colpito fin da regazzino.
Un lupo mannaro americano a Londra lo vidi per la prima volta da bimbo : sarà stato l’87 ,avevo 11 anni.Mi colpirono due cose : la scena di sesso nella doccia (non si vede nulla ma lo stavo vedendo con i miei e ero imbarazzata) e la faccia brutta brutta nel momento onirico sul letto nel bosco).
Per anni non l’ho più visto finché non lo trovai in vendita in VHS a fine anni 90 e divento uno dei miei horror preferito.
Non so se è il film perfetto ma è un gran bel film il filmino porno con dialoghi non sensei girato dallo stesso Landis mi piegava in due dalle risate.La scena nella metro faceva paura e quella maledetta faccia brutta continuava a farmi paura.
La mia parte preferita resta tutta la prima nella brughiera che guarderei in loop Quella è veramente perfetta.
IL film perfetto tra quelli che fanno di tutto per apparire una sciocchezzuola…