E insomma, nonostante tutti gli sforzi che facciamo per lobotomizzarci con l’intrattenimento più escapista che c’è, pare proprio che ‘sta faccenda della morte sia qualcosa con cui tocca fare i conti, prima o poi.
A pensarci bene, non sono neanche così pochi i franchise che hanno dovuto aggiustare il tiro di fronte alla scomparsa, prematura o meno, di un attore protagonista. Fast & Furious ha fatto uscire di scena il personaggio di Paul Walker con una mossa molto meno elegante di quanto sembrasse all’inizio, intrappolando i successivi 140 capitoli tra l’incudine e il martello dell’omaggio sincero e il puro sciacallaggio, sempre e comunque sul filo del ridicolo (“Brian? Era qui un attimo fa, lo avete mancato di un soffio”, “guarda, quella è la sua macchina, vuol dire che sta arrivando”, “sì l’ho sentito prima al telefono, sta bene”). La morte di Carrie Fisher ha costretto Star Wars a forzare la mano su roba che aveva comunque già intenzione di fare: si sono aiutati con un po’ di CGI e delle scene inutilizzate da Il risveglio della Forza, e il risultato finale è un po’ meno che perfetto, ma la morte di Leia — come del resto del cast originale — per fare spazio alle nuove generazioni era un plot point ampiamente previsto. Philip Seymour Hoffman ci ha lasciati mentre stava ancora facendo gli ultimi due capitoli di The Hunger Games e la sua parte è stata ridotta in modo da far bastare il girato già disponibile. Andando ancora più indietro, Richard Harris ha interpretato Dumbledore nei primi due Harry Potter e dopo la sua morte la parte è semplicemente passata, senza tanto clamore, a Michael Gambon.
La Marvel, però, con il seguito di Black Panther, è la prima ad aver reso la scomparsa di un attore parte integrante del racconto. Non che ci fosse tantissima scelta, eh? Quella che all’epoca di Captain America: Civil War sembrava una pigra spunta sull’agenda del politicamente corretto alla voce “supereroe nero che non sia un sidekick” si è rivelata una miniera d’oro, un’occasione mai vista prima di ingaggiare il pubblico portando finalmente varietà sul grande schermo, mettere in luce attori e attrici che altrimenti avrebbero avuto molte meno possibilità e celebrare, con tutti i limiti di un film di pigiami, una cultura che incredibilmente non fosse bianca e americanocentrica. Per questo motivo il personaggio di T’Challa, e per estensione l’interpretazione che ne ha dato Chadwick Boseman, era qualcosa di insostituibile. Chiedere a un altro attore di prenderne il posto sarebbe stato imbarazzante per tutti, ma allo stesso tempo l’eredità spirituale di Black Panther andava conservata tutti i costi.
Poi vabbè, io lo so che Hollywood è un calderone di cinismo e merda, che in queste cose c’è solo opportunismo e non un briciolo di sincerità, ma per qualche motivo il tributo a Boseman nel logo dei Marvel Studios la lacrimuccia me l’ha strappata.
Come si fa funzionare, quindi, il seguito di un film su un personaggio che muore nei primi 5 minuti? Avendo a disposizione quasi tre ore, Ryan Coogler se la prende mega comoda e trova la quadra spostando il focus su tutte le donne della vita di T’Challa — la regina madre Ramonda, la sorella Shuri, la guardia reale Okoye e il love interest (nel modo in cui solo i personaggi Marvel sanno essere un love interest, cioè “perché sì”) Nakia — raccontandole mentre affrontano il lutto e una crisi diplomatica che porta il Wakanda ai ferri corti con gli Stati Uniti e in guerra aperta con —what the fuck– il regno sottomarino di Talokan.
Il che ci porta all’unica cosa che mi interessava veramente di questo film.
A costo di passare per il solito maschilista che non degna di uno sguardo i personaggi femminili*, ero davvero curioso di vedere che lavoro avrebbero fatto con Namor — soprattutto alla luce delle anticipazioni che giravano da un po’, che lo ricollocavano in un contesto che non sembrava c’entrare molto con il fumetto.
Non che la fedeltà ai fumetti sia veramente un problema, eh. Namor, poi, è un personaggio che preso da solo mi ha sempre fatto venire un gran sonno, ma credo dia il meglio di sé quando fa il comprimario nelle serie degli altri. Penso al suo stranissimo rapporto con i Fantastici 4, per i quali ogni tanto è un nemico e ogni tanto un alleato che cerca di scoparsi la moglie del capo. Ma ha frequentato anche gli X-Men, gli Avengers, ha combattuto a fianco di Captain America durante la Seconda Guerra Mondiale e fa parte delle cricca degli Illuminati (ne avete visto una versione nell’ultimo film di Dr Strange), un gruppo di super-stronzi che decide in segreto cos’è meglio per la Terra e i suoi abitanti… Tutte storie molto interessanti, fidatevi di me, non c’è bisogno che le leggiate. Il problema è che per arrivarci bisogna prima superare uno scoglio piuttosto grosso, ed è che Namor è letteralmente Aquaman ma meno famoso. (E chi se ne frega di quale fumetto è uscito prima, Aquaman è un film del 2018 e questa è l’unica cosa che conta per l’MCU.) Come la risolvi ‘sta cosa? Come introduci un ibrido uomo-pesce, mezzo umano e mezzo atlantideo, re di un impero sottomarino, super forte e che occasionalmente brandisce un tridente senza che sembri un copycat del personaggio assolutamente identico interpretato da Jason Momoa? Se la guardiamo da questo punto di vista, ha perfettamente senso che la Marvel abbia scelto di riscriverne completamente le origini, dando addirittura un valore politico a un personaggio che particolari valori non ne ha mai avuti (basti pensare che si chiama Namor perché il suo creatore ha letto al contrario “roman” e ha trovato che suonasse fico!).
Il Namor dell’MCU, dunque, è un guerriero maya mutante adorato come il dio-serpente Kukulkan e Atlantide si trasforma in Talokan, civiltà sottomarina il cui rapporto col Vibranio la rende una realtà speculare al Wakanda ma in-fondo-al-mar. I suoi abitanti, i sudditi di Namor, sono i discendenti di una popolazione mesoamericana che si è rifugiata negli abissi e lì ha avuto modo di svilupparsi e prosperare indisturbata, accrescendo così il parallelismo con ciò che rappresenta il Wakanda nell’economia Marvel: la fantasia di rivalsa di un popolo schiavizzato e una cultura cancellata dal colonialismo europeo.
Sulla carta, idea fichissima. Nella realizzazione… funziona fino a un certo punto.
L’estetica è fantastica, le armature dei Talokanil, i gioielli di Namor, le acconciature, le facce, sentire i personaggi parlare in maya yucateco (la stessa lingua che si parla in Apocalypto di Mel Gibson!) e vederli massacrare i conquistadores nei flashback e soldati americani nel presente è onestamente rinfrescante. Troppo però è affidato agli spiegoni e al fatto che, una volta chiarito che questi sono come i Wakandiani ma blu, lo spettatore riempirà i vuoti da solo.
Namor, in più, è il classico cattivo MCU con delle ottime argomentazioni ma che poi tira un calcio a un cucciolo e passa automaticamente dalla parte del torto (il solco del resto è quello tracciato da Killmongler nello scorso Black Panther) e Tenoch Huerta, per carità, ha il fisico per fare il cazzo che gli pare ma non il carisma di Michael B. Jordan** né di Jason Momoa, se vogliamo guardare alla concorrenza. Sono più ansioso di rivederlo per quello che non ha fatto in tempo a dire, che per quello che ha detto.
Un discorso simile lo si potrebbe fare per Shuri, che è per molte ragioni il negativo di Namor: se lui è un villain con cui è facile empatizzare, lei è un eroe che più il film procede e meno ci sta simpatica; lui è un re-dio, lei una regina-scienziato; Namor fa cose sbagliate per i motivi giusti, Shuri fa cose giuste per i motivi sbagliati. Per questo funzionano alla grande insieme (forse la prima volta in cui l’MCU riesce a mettere un maschio e una femmina nella stessa stanza senza farli comportare come due innamoratini delle medie) e durante il combattimento finale non sai onestamente per chi dei due fare il tifo. Ma anche per lei c’è così tanto di detto e non mostrato!
La sua crisi della fede avrebbe potuto essere tranquillamente il tema portante dell’intero film e invece si riduce a generica motivazione per cui è sempre presa male. Nel primo film, il Wakanda veniva descritto come una terra dove tradizione e progresso coesistono in armonia, ma ora Shuri vede la prima come un ostacolo al secondo. All’inizio di questo film la sentiamo pregare la dea Bast perché salvi T’Challa e quando questo non succede è motivo sufficiente per mettere in dubbio la propria religione. La scoperta che il Vibranio si trova anche nell’Oceano Atlantico è la goccia che fa traboccare il vaso, non fa che confermare che i wakandiani non sono un popolo benedetto dagli dei ma solo fortunati. Questo significa che la religione sia una truffa o che credere in un modo altro rispetto a quello che percepiamo attraverso i sensi sia una roba da gonzi? Ve lo saprò dire quando vedrò un film Marvel che ne parla, per il momento sono solo spunti che si perdono come lacrime nella pioggia di CGI.
Un paragrafo a parte merita la faccenda di Riri Williams/Ironheart, per il semplice motivo che è un pezzo di sceneggiatura completamente avulso da tutto il resto del film e se non sono riusciti gli autori a inserirlo organicamente nel discorso non vedo perché dovrei provarci io.
Ennesima ragazza prodigio (è rimasto qualcuno nell’universo Marvel che non è un genio?) presentata con l’espediente di scrittura più stanco dell’universo — la studentessa povera ma intelligentissima che vende i compiti ai compagni di classe scemi ma ricchi — è contemporaneamente il deus ex machina che mette in moto la storia, il macguffin che la fa continuare nella parte centrale e una che non ha nessunissimo motivo al mondo di stare lì in mezzo nel finale.
Non starò a parlare di verosimiglianza in un universo dove la scienza è praticamente magia e in più esiste la magia, non mi disturba particolarmente che una ragazza di 19 anni abbia inventato l’unica macchina al mondo in grado di rilevare il Vibranio e in più abbia ricreato l’armatura di Iron Man in un garage. Quello che mi disturba è che non sappiamo assolutamente nulla di lei. Nel corso di una settimana passa da andare a scuola a sparare agli uomini-pesce in una guerra non sua travestita da Iron Man, perché? Cosa le passa per la testa? Quali sono le sue motivazioni a parte la rule of cool?
Il modo in cui viene gestita Riri, che sicuramente diventerà rilevantissima in futuro (tanto per cominciare c’è un film in lavorazione dedicata proprio alle armature di Iron Man), assomiglia molto a quello che veniva fatto con Spider-Man in Civil War: un assaggio che non pretendeva di spiegarti chissà cosa perché tanto c’era dietro l’angolo una serie di film dedicati esclusivamente a lui. La differenza è che con Spider-Man non servivano spiegazioni anche perché avevamo già visto altri 700 film su di lui! L’urgenza di introdurre invece un personaggio completamente nuovo, che ci lascia più perplessità che hype, in una sceneggiatura dove c’è già di tutto, non me la spiego se non con la solita bulimia Marvel che se ogni film non contiene un’anticipazione del successivo e se non finisce con un mega scontro tra settecento personaggi Kevin Feige non dorme la notte.
Con un finale piangino e una scena “post credit” di raro imbarazzo, Wakanda Forever chiude la faticosissima Fase 4 del Marvel Cinematic Universe. Che se volessimo riassumere in un concetto potrebbe essere “altri mondi”: Spider-Man e il Dr. Strange ci hanno spiegato fino allo sfinimento come funziona il multiverso, Shang-Chi ci ha portato nella dimensione mistica di Ta Lo, Thor e gli Eterni hanno declinato ognuno a modo proprio il concetto di “dei nello spazio” e infine il Wakanda ha fatto a pizze con una civiltà precolombiana sommersa (l’unico film che non si presta al giochino è Black Widow, ma se ci pensate ha senso: è ambientato durante la Fase 3), senza contare che ci hanno già mostrato almeno due variazioni sul tema dell’aldilà. Molti si sono lamentati della generale mancanza di un filo conduttore, ma a me sembra che tutto stia andando in direzione di ampliare il più possibile gli orizzonti degli spettatori e quindi le carte che potrà giocarsi la Marvel in futuro. Non si tratta più di introdurre personaggi (guardate come è stata introdotta male Ironheart) ma scenari: se in Civil War gli eroi si picchiavano in un parcheggio per decidere se Bucky doveva andare o no in prigione, ora sappiamo di avere l’imbarazzo della scelta tra pianeti sempre più pazzi, dimensioni parallele e città futuristiche, in un multiverso in continua espansione popolato da una quantità di pantheon di super-dei. Quello che disorienta, forse, è che nonostante tutta questa varietà, le storie finiscano tutte per accartocciarsi su se stesse, con lo sguardo volto verso il singolo e temi che in un modo o nell’altro finiscono sempre per parare su lutto o genitorialità. E allora forse il problema dell’MCU post-Thanos è proprio questo, che non sa decidersi tra la maturità e la locura, e questo porta a film come Wakanda Forever, che tiene il piede in due scarpe e non gliene sta particolarmente bene nessuna. Quello che fa bene lo fa davvero bene, ma te lo fa scontare con una durata infinita. Fa un buon lavoro con certi personaggi e poi te ne infila altri 13 per paura che non ti basti. Fa salire la tensione alle stelle e poi, nell’anno del Signore 2022, tutte le scene d’azione tranne una sono ambientate di notte. Io alla fine mi sono più divertito che non divertito, ma mi sono anche già scordato il perché.
Blu-ray quote:
“Alla fine comunque mi sono più divertito che non divertito”
Quantum Tarantino, i400calci.com
*Scherzi a parte, là fuori c’è un film d’azione da 250 milioni di dollari con quattro protagoniste donne e scommetto che non ve ne siete neanche accorti perché Coogler si è dimenticato di fare la scena “girl power” alla Endgame o farle cantare oltre alle gambe c’è di più come in Black Widow.
**Possiamo dirlo che in un cameo di un minuto si mangia l’intero film o è spoiler?
Oltre alle gambe nel senso: in mezzo, dove finiscono in alto?
3 ore dio mio…pigiamanda forever! (lo si guarderà tra un sonnellino e l’altro , ma non al cinema che mi è scomodo)… attendo com ansia il report degli incassi di Giancarlo
‘Sto giro ha anche pronte le matrici. Sei fottuto.
“Penso al suo stranissimo rapporto con i Fantastici 4, per i quali ogni tanto è un nemico e ogni tanto un alleato che cerca di scoparsi la moglie del capo.”
Toglierei il cerca, non lo hanno mai ammesso ma implicitamente è confermato.
Mr Fantastic non si batte. E’ stata la moglie a scegliergli il nome di battaglia.
sì vabbè però lasciamo un po’ di mistero per chi magari si approccia alla serie solo ora che esce il film nuovo, dai…
Scusa, ma il poeta settecentesco scriveva “quella grande baldracca / della donna invisibile / che mi mi tradì più di una volta / con la cosa e l’uomo torcia”
In realtà era “Stress da vampiro” in cui Nicolas Cage citava i FQ, storpiando la Cosa ne “L’uomo roccia”. E la fanciulla cui si accompagnava diceva “L’Uomo Roccia? Immagina quanto deve averlo duro!”
Bisognerebbe vedere se è venuto (ahahaha!) prima quel film o questo https://www.youtube.com/watch?v=hFdHzJeC6bo
Fra le giustificazioni narrative più penose / divertenti per la dipartita dell’attore, c’era l’Oracolo di Matrix. Nel secondo film era interpretato da un’altra attrice, e i *personaggi* erano stupiti, e dicevano ad alta voce “ehi, ma sei diversa!”.
Geni.
È peggio di così. Lei spiega “posso assumere la forma che voglio quando voglio”, che però nei fatti consiste nell’assumere la forma di un’attrice diversa che assomiglia tantissimo a quella precedente e la imita in tutto e per tutto, e poi non cambiarla più.
l’oracolo di matrix, veroooooooo!! ce l’ho avuto sulla punta della lingua tutto ieri ma non riuscivo a ricordare che film fosse, grazie che mi hai sbloccato
La motivazione del film è che l’oracolo era stato punito per aver aiutato Neo, da chi e perché dovrebbe essere una punizione non si sa ma vabbeh, ci hanno provato.
@Quantum è incredibile mi sta salendo una domanda da nerd come non mi è mai successo in vita mia, proprio come se fossi interessato al mondo Marvel, non so cosa mi stia succedendo ma ecco la domanda: visto quello che spieghi come tema conduttore della “Fase 4” del “Marvel CineUniverse”, come si colloca il fatto che Captain Marvel sembrava appunto quella che doveva espandere gli orizzonti verso altri mondi ma in realtà tutte le sue avventure spaziali avvengono fuori quadro e il prossimo sequel, invece che mostrarcele, passerà direttamente a presentarci tutta la sua famiglia di gente con gli stessi poteri? Eppure il primo aveva incassato forte…
Forse dipende dal fatto che “Cap Marvel” era uscito in un periodo di fotta galattica (era il capitolo appena prima di “Endgame”), ma lei era un personaggio narrativamente debole (era solo un’altra spunta, come ha scritto Quantum) e Brie Larson è simpatica come un brufolo senza capocchia tra le chiappe.
ciao Nannibal, grazie per il tuo commento e per la tua domanda! premetto che i miei ragionamenti vanno puramente a intuito, quindi facile che mi sbagli. non è che ascolto i ted talk di kevin feige in cui annuncia i piani per i prossimi 40 anni di mcu (ci ho provato, eh, ma sono noiosissimi)
captain marvel mi sa tanto di roba per la quale ci siamo fatti prendere dall’entusiasmo appena è uscito grazie alla macchina dell’hype e ora che è passato un po’ ci rendiamo conto che non era poi così interessante. aggiungici poi una serie di cose:
– gli autori si sono fregati da soli scrivendo un personaggio sulla carta così potente che diventa una sfida trovarle da fare ogni volta qualcosa di impegnativo, per cui ci sia una vera posta in gioco, senza scomodare ogni volta un Thanos che minaccia di cancellare l’universo.
– gli autori sono entrati in questa nuova fase che io chiamo “avere 40 anni” in cui sono palesemente ossessionati dalla genitorialità (spuntano figli ovunque e quando non sono figli sono comunque rapporti pseudo padre-figlio)
– le sceneggiature ormai si scrivono in funzione del momento meta-emotivo che farà scattare l’applauso in sala (gli eroi riuniti in endgame, i vecchi spiderman in no way home, il professor X in dr stange, il funerale di t’chall/boseman…)
Ecco, in questo nuovo assetto secondo me non c’è più spazio per un personaggio come Captain Marvel, che era rilevante nel 2016 ma adesso non serve più a niente.
non a caso il suo prossimo film sarà, appunto, sulla sua famiglia allargata (ti correggo però sulla questione dei poteri: le altre due protagoniste, photon e ms marvel, sono legate a lei ma hanno poteri diversi. secondo me ti confondi con la famiglia di shazam della DC: loro sì hanno tutti i poteri uguali e gli stessi costumi) e da quello che pare di capire una commedia ambientata un po’ sulla Terra e un po’ nello spazio
Grazie per la cortese risposta, ora capisco come mai Brie Larsen si è fatta prendere dal panico e si è infilata di corsa nel primo franchise alternativo libero che ha trovato (Fast X)
Lei nel decimo Fast & Furious? me l’ero persa questa!
Cap Marvel film inguardabile come pochi…pigiami e non pigiami
Credo che alla fine, in realtà proprio per i motivi elencati nella recensione, a me questo film è sembrato riassumibile in “mezz’ora di discreta azione diluita in due ore e passa di noia”, azione non più che discreta perchè dal punto di vista della spettacolarità la Marvel ci aveva abituato a ben altro.
Però, pur essendo uno di quelli ai quali la narrazione secondo la quale tutti i mali del mondo, passati presenti e futuri, sono colpa dei maschi bianchi etero ha abbondantemente stufato (non è cattiva: è stupida ed ipersemplicistica) mi rendo conto che ad una persona non bianca, meglio se donna, un film del genere suscita altro. Come il primo peraltro, che però era più riuscito nel senso puramente cinematografico.
Guarda io sono d’accordo con te sulla narrazione semplicistica, tossica e distorta della Storia e delle diseguaglianze, ma alla fine la verità è che finché questi film incassano centinaia di milioni, noi abbiamo torto e loro hanno ragione.
è anche vero che l’origine dei problemi del mondo non è tanto il maschio bianco etero quanto il capitalismo, ma non credo sentiremo presto fare questo discorso in un film disney pagato dall’esercito americano
Temo di no. Ma è indubbio e notorio che prima del capitalismo vero e proprio (diciamo inizi del diciottesimo secolo?) tutti i popoli del mondo si tenevano per mano in cerchio cantando “Kumbaya” in coro e volendosi tanto bene.
beh non pensavo di trovarmi a dibattere seriamente sull’origine dei problemi del mondo nei commenti dei 400 calci ma ok. hai ragione che capitalismo è un po’ una semplificazione nell’ordine universale delle cose, un generico “disparità” di classe/sociale/di genere funziona meglio? c’è da dire che il patriarcato in effetti esiste da molto prima del capitalismo. forse è vero che il problema sono i maschi etero!
Potrebbe anche essere, rispetto all’avidità sarò curioso di vedere se quella parte di umanità rappresentata dall’insieme complementare rispetto a quello dei maschi etero bianchi ne sarà meno dotata. Staremo a vedere nei prossimi anni come andrà!
[SPOILER] Male. [/SPOILER]
“hai ragione che capitalismo è un po’ una semplificazione nell’ordine universale delle cose, un generico “disparità” di classe/sociale/di genere funziona meglio?”
Ma ovviamente no! Altrimenti sarebbe facile trovare una soluzione. Non a caso (vediamo se sto giro mi caghi) si parla del male come di un mistero. Perché gli uomini sono malvagi? Perché compiono il male?
Diciamo che sei Dio e con uno schiocco di dita (pun intended) puoi istantaneamente redistribuire in parti uguali tutta la ricchezza del pianeta. Un secondo dopo sei punto e a capo (in termini di sperequazione della ricchezza e disuguaglianze varie).
E non a caso il diritto, cioè il tentativo (sottolineo la parola tentativo) di fare qualcosa che somigli alla giustizia in questo mondo, è individuale, non collettivo. Possiamo individuare in altre parole il colpevole di un’azione (o i colpevoli) non la causa ultima dei problemi del mondo.
Anche perchè mi sembra che le società che, al mondo, hanno provato a redistribuire in parti uguali la loro ricchezza, ovvero a collettivizzare mezzi di produzione e distribuzione non abbiano funzionato benissimo…
temo non lo sapremo mai visto che quando non collassavano su se stesse da sole ci pensava la cia (col volto amichevole di martin freeman e julia louise-dreyfus però :D)
@rupert: ma ragionare in questo modo non porta a dire “vabbè non c’è soluzione allora tanto vale non fare niente”?
@Quantum, non necessariamente, ad esempio l’educazione che ogni persona riceve è il primo presidio contro i comportamenti antisociali. Volevo sottolineare come la soluzione ai problemi enunciati non vada ricercata – a mio parere – nell’affiliazione acritica ad una delle tante identità politiche ancora disponibili, essendo un problema molto complesso.
Inoltre, anche la Giustizia è un’ideale irreabilizzabile, ma saperlo aiuta a fare attenzione quando si prova comunque in qualche modo ad ottenerla in questo mondo, piuttosto che a non fare nulla.
Infatti Nietzsche, quando era ancora sensato quello che scriveva, prima che sbroccasse del tutto, diceva che quando un essere umano affronta la realtà per quella che è, trovando il coraggio di farlo, deve cercare di non abbandonarsi al nichilismo perchè la tentazione c’è, ed è forte. Devo ammettere però che le motivazioni per le quali uno dovrebbe resistere a tale tentazione non le ho mai trovate un granchè :D
Purtroppo la CIA vera non ha mai avuto Martin Freeman e Julia Louise-Dreyfus, ma nemmeno ne aveva bisogno, la filosofia che animava i loro nemici, proprio per i motivi che stiamo qui elencando, era talmente contraddittoria, ipocrita e fuori dalla realtà da essere nella pratica insostenibile a lungo. Credo che gli storici dei prossimi millenni guardando alle ideologie del XX secolo penseranno “Ma ce credevano veramente? Machedavero?” :P
(gli storici dei prossimi millenni parleranno romanaccio stretto. Tutti.)
“è anche vero che l’origine dei problemi del mondo non è tanto il maschio bianco etero quanto il capitalismo” = love
Concordo: il problema è che molto nemmeno si rendono conto del grado di accentramento della ricchezza, e da qui figuriamoci se possono immaginare cosa potrebbe essere una ripartizione della ricchezza che non hanno, quindi difendono ignoranemtemente le classi sociali a cui non appartengono e da cui sono schiacciati.
Tipo sindrome di stoccolma, ma più scema.
E, sui mali della Russia, vorrei far presente che chi ci ha vissuto sul serio non ne parla affatto male – il problema è che a livello massmediatico la narrazione è dettata dalla stessa CIA che lavora attivamente contro le ideologie di sinistra – ideologie che funzionano logicamente molto meglio delle alternative, a voler essere precisi e polemici
Questo film lo avevo escluso a priori per la durata (e perchè a me il primo non era piaciuto), ma se il commento finale di un cinecomic di 3 ore è “mi sono più divertito che non divertito”, direi che il giudizio tutto sommato è positivo, no?
ma sì, il giudizio è positivo… alla fine film marvel *brutti* io ne ricordo pochi, è solo che con tutti questi soldi, tutta questa pianificazione, tutti questi talenti davanti e dietro la macchina da presa ci aspettiamo sempre un po’ di più e alla fine è solo ok. ok va bene, ok è passare una serata divertente MA IO NON MI ACCONTENTO DI OK IO VOGLIO CHE IL CINEMA MI CAMBI LA VITA
Grande Quantum ;-)
Io continuo ad avere un enorme problema con la scene d’azione (anzi, di semplice movimento) dirette da Coogler: tolto il match senza stacchi nel primo Creed il resto e’ veramente paccottiglia diretta da cani nel migliore dei casi. Detto questo e’ forse il migliore della Fase4 (competizione praticamente zero, tipo Juventus di qualche anno fa) e le 2.45h di durata volano via nonostante abbia, contate, 4 battutine del cazzo e il resto e’ solo gente incazzata che piange parenti morti o vuole i porti chiusi.
PS: BASTA ADOLESCENTI, tra Ms Marvel, Shuri, Riri e America sembra (si) che puntino solo a tirar dentro i 13enni, datemi degli adulti.
a proposito di porti chiusi, il giornalista e critico cinematografico gabriele niola, che non conosco personalmente ma sembra un tipo a posto, faceva un’interessante riflessione su come la morale di questo film sembri essere “più sei autoritario e antidemocratico, più la tua nazione è forte” che se ci pensi in effetti è un po’ preoccupante.
sugli adolescenti, calcola che crescono in fretta e la marvel deve tirarli a bordo piccoli non per fare presa su un pubblico di bambini (i bambini amano iron man!) ma perché se hanno piani da qui ai prossimi 20 anni gli serve qualcuno che fra 20 anni sarà ancora in forma.
e comunque shuri non la metterei tra i teen, visto che letitia wright ha 30 anni
Beh, vale anche per il primo Black Panther. Evolutissima Wakanda, eh. Peccato che sia retta da un monarca assoluto che si conferma al potere con una gara di lotta potenzialmente mortale sul crinale di una cascata.
Il concetto che per gli africani, in fondo, la democrazia non vada bene, lo trovo un tantinello razzista.
Poi, per carità, è solo un film di pigiami: non sto a rompere il cazzo per questo.
Quello dell’autoritarismo è un discorso molto importante in realtà, e legioni di esperti di fumetti saprebbero farti una spiegazione molto più approfondita e complessa della mia che è essenzialmente questa: i fumetti di supereroi sono una cosa super reazionaria.
Beh, lo dice anche Alan Moore
@Quantum ma come 30 anni Letitia ho due anni in piu’ e sembro suo nonno. Pero’ nella prima fase perlomeno i leader erano degli adulti, qua a parte Strange (che ha la maturita’ di un lavandino) gli altri sono quasi tutti dei 20-25enni se va bene, boh.
@Rocco Nel primo comunque c’era la svolta “aperturista” di T’Challa nel finale, qui tornano clamorosamente indietro (forse, anche perche’ nel confusissimo finale si presenta M’Batu a caso al rito di incoronazione e, se ho capito comue funziona dovrebbe essere lui il sovrano) e siamo a tanto cosi da Wakanda e Atlantide “stati canaglia” simil Cina & Russia, abbastanza strana come cosa.
Sul tema “reazionario” basta anche vedere Civil War, con Cap che impazzisce di brutto alla sola idea di dover rispondere a qualcuno che non sia IL SOGNO AMERICANO e con Stark fatto passare per lo stronzo di turno (meno che nel fumetto ove) quando semplicemente voleva dire “beh rega non e’ che possiamo far saltare in aria nazioni a caso perche’ ci gira”.
PS: Toby Ziegler che fa il delegato americano alle UN, per quanto mi riguarda gli USA hanno avuto Bartlet come presidente nel MCU
@Lucas: io il finale con M’Batu l’ho interpretato così: Shiri si dissocia dalla pratica barbara di combattere a mani nude per il diritto al trono (anche perché senza il fiore e senza armi non avrebbe possibilità) e M’Batu si erge come suo campione/protettore, della serie “se volete romperle il cazzo dovete prima vedervela con me”. che nelle intenzioni doveva sembrare una cosa simpatica (simboleggia la pace raggiunta tra la famiglia reale e i jabari) ma invece se ci pensi è una svolta ancora più autoritaria perché abbiamo un monarca che si trincera dietro l’esercito e nega al popolo un diritto –quello di sfidarlo in regolare duello– che esisteva proprio per garantire che il re non si sentisse mai superiore alla legge e ai suoi sudditi.
insomma, che pasticcio quando dei fumettisti vogliono parlare di politica…
Confermo. Quel Niola sembra proprio una gran brava persona. Uno a cui affideresti tutti i tuoi soldi.
Ed è anche un bell’uomo!
dovrebbero farlo re del wakanda, tipo
“insomma, che pasticcio quando dei fumettisti vogliono parlare di politica…”
Fa ridere perché per tantissimi, per lungo tempo, il mestiere di fumettista era legittimato solo quando questi parlava di politica.
Certo, ci dovremmo addentrare in discorsi, come accennato da te, poco consoni alla sezione commenti. In discorsi sulla differenza fra cultura italiana-europea e statunitense, fra la lingua italiana e inglese con le loro valenze e significati specifici per “fumetto”, “comic book” è “comic strip”.
Dopo aver irriso per anni il termine “graphic novel”, sono arrivato a capire perché serva (o sia servito) nelle culture anglofone.
@quantum Ah può essere, io lo viddi doppiato e magari in originale si capisce meglio. La tua interpretazione effettivamente è inquietante, mancava solo che si presentasse con le teste degli anziani a sto punto
indovina chi compra i fumetti/film/giochi/merchandising/parchi a tema?
gli adolescenti, esatto.. genio …
@barbalbero mah, credo pure i tardi trentenni e figli siano una grossa fetta di incassi ormai. E non mi pare non comprassero roba quando non erano tutti 14enni
@Mel Riggs: mi sono pentito di averlo scritto un attimo dopo aver schiacciato invia. fumettisti sensibilissimi che scrivono cose meravigliose e complesse e si dimostrano più che capaci di parlare di politica ce ne sono a bizzeffe (sto leggendo ora gli x-men di hickman). forse volevo dire “scribacchini del’mcu” e per qualche motivo mi sembrava fosse la stessa cosa
@Barbalbero: il target dichiarato della disney/marvel sono le famiglie. perché non comprano un biglietto del cinema ma ne comprano 4, comprano 4 accessi ai parchi a tema e comprano 4 pigiami degli Avengers da primark. comprano un sacco di merda che un trentenne non prenderebbe perché che cazzo se ne fa (la pastasciutta di thor) perché fa contenti i marmocchi. paradossalmente i fumetti, comprati per lo più da adoelscenti, sono un settore in costante perdita (ma che vale la pena tenere in vita perché dà street cred a tutto il resto)
Non lo guarderò.
Coi pigiami ho smesso da anni
Essì, è un film che ha un bell’opening che speravo tenesse la barra dritta sull’arco di elaborazione del lutto della protagonista e invece viene divorato da un secondo atto pesantissimo che cerca di tenere insieme troppe cose (maledetta Disney+) e sfilaccia il focus, per poi arrivare a un finale affrettato e che mi ha dato l’impressione essere scritto prima della dipartita di Boseman perché non è coerentissimo con la premessa. Peccato perché il ritmo compassato a me non è dispiaciuto, la lacrima è scesa e ci sono buone intuizioni anche qui di world building della civiltà subacquea – con le implicazioni non troppo velate delle due comunità in minoranza negli USA rivali/alleate. Però
– ZPOILERZ –
se la scelta della nuova Black Panther doveva essere così ovvia, tanto valeva esplorare meglio il percorso che l’avrebbe portata a diventarlo (quasi da film sportivo) anziché tenere un mistero di Pulcinella che disattende le aspettative (io speravo a quel punto in una Micaela Coel a sorpresa con la forte motivazione personale del fatto che ha realizzato una bellissima serie TV)
Parliamoci chiaro, il film è fatto benissimo e i fantastilioni di dollari spesi per realizzarlo si vedono tutti. Ma 2 ore e 40 le ho sentite pesantissime… Anche perché di questo tempo, due ore le passano solo a parlare! Eppure di cose da dire ce ne sarebbero volute altre due almeno tante sono le cose sospese o non dette.
Comunque la nuova Pantera ha il carisma di un comodino, il cattivo-che-non-è-così-cattivo Namor viene sprecato e ammansito tanto che pure la segretaria a fine pellicola glielo fa notare. La ragazzetta genio avrebbe meritato un film in proprio come “ostaggio da salvare”, magari con Nick Fury a coordinare il tutto (ma è vero che in origine dovevano essere due pellicole e la morte di Boseman ha cambiato le carte in tavola e unito due film differenti?). E le tribù Wakandiane, che mi avevano colpito anni fa, ora le trovo ridicole oltre che inutili (la tizia con l’intonaco rosso nei capelli avrebbe venduto la ragazzina in un amen!).
Film così così. Ma per me molto più no che si. Salvo pure io l’omaggio iniziale a Boseman (molto meno quello finale post-crediti) ma onestamente mi sarei tirato il naso e avrei preferito un nuovo attore che interpretasse sempre T’Challa/Black Panther.
La scena post-credit e’ orribile e quasi insultante, se non fosse che:
– Altri minuti su schermo per Lupita <3
– Mi fanno un terzo BP simil-House of the Dragon in cui si scannano per il trono
Non concordo sul carisma da comodino: Shuri mi sembra un personaggio ben caratterizzato
anche il defunto protagonista, pace all’anima sua, non brillava certo per personalità e doti attoriali..infatti l’unica cosa buona del primo film era il “cattivo” che si mangiava l’eroe a colazione sotto ogni punto di vista…se la cosa non era stata voluta direi che han toppato clamorosamente nel casting.
@Mel Riggs e @mereghettitumifaimpazzire: La Wright/Shuri è caratterizzata per bene e sarebbe stata un’ottima regina del Wakanda come sua madre, ma non è adatta ad essere una nuova Pantera. Ci prova ma non ci siamo proprio. Di lei salvo solo il costume nero-oro che dal mio punto di vista è fighissimo. E concordo sul buon Boseman che non spiccava per carisma ma tutto sommato il personaggio era “suo” e l’aveva fatto “suo” e reso più umano. Come figaggine e carisma c’era già Cap/Evans che colmava i vuoti, Boseman/Panther era quello misterioso quando indossava il costume, quindi tutto sommato Chadwick aveva fatto un buon lavoro tenendo conto che il suo era un personaggio di spalla e non un protagonista assoluto nell’Universo Marvel. La povera Wright ci prova e ha buone espressioni ma come nuova Pantera… No!
Michael B. Jordan sarebbe stato perfetto ma non credo avesse voglia di impantanarsi per 10 anni nel ruolo di Black Panther. Che poi non ricordo se si vede che Killmonger alla fine del primo film muore o no in modo definitivo (non c’ho voglia di controllare…) ma se c’era l’intenzione di tirarlo dentro, si poteva tranquillamente farlo uscire da qualche parte, fargli fare un discorso dove lui ha capito che il Wakanda viene prima di tutto e dargli il costume da B.P. per i prossimi anni. Se stanno trattando per tirare dentro nuovamente Evans e RDJ, con un bell’assegno si tirava dentro pure Adonis.
ozio, ma scusa, non hai visto il film?
SPOILER
il cameo di m.b. jordan dal regno dei morti mi sembra abbastanza inequivocabile sul fatto che killmongler è crepato nel primo film
@Quantum: SPOILER! SPOILER! SPOILER!
Si, ma Killmonger era una visione dovuta alla droca dentro il fiore sintetico. Nel piano ancestrale poteva esserci chiunque e c’era lui a fare le veci di coscienza/lato oscuro di Shuri che la “tenta” e le propone di diventare come lui, vendicativa e non posata e bilanciata come il fratello morto. Quello che intendevo e che non ricordo è: Michael B. Jordan muore nel primo film e ok. Ma si vede il suo corpo morto crepato? O si capisce solo che è morto perché casca giù dalla cascata dopo il duello con T’Challa? Perché se la cosa è solo suggerita, si poteva anche dare a lui il costume da B.P.. Magari veniva spiegato che T’Challa nella sua enorme bontà ha recuperato il corpo morente, l’ha curato, e Killmonger ha compreso che T’Challa aveva ragione e che la vendetta non porta a nulla di buono. E dopo aver superato la diffidenza della regina, di Shuri e delle Dora Milaje si guadagna il diritto di essere la nuova Pantera.
No, non si vede la salma. Si vede solo che si gode il tramonto.
In effetti non lo davo per morto con certezza nemmeno io. Ma adesso è stato detto con chiarezza.
Comunque che il personaggio dovesse tornare si sapeva, era stato detto già all’indomani del primo film. Dovevano tornare tutti, un po’ come zio Ben e Norman Osborn in “Spider-Man 2”
ma no dai raga, quello che vede shuri quando assume il fiore-a-forma-di-cuore è palesemente l’aldilà, la terra degli antenati, come cavolo volete chiamarla. certo, lei è una scienziata e quindi è scettica, dice “è tutta suggestione/è colpa della droga”, ma noi sappiamo, già nel primo film, che quelli che incontri lì sono i parenti morti, le precedenti incarnazioni di black panther.
sulla possibilità, in termini di pura fattualità narrativa, di resuscitare killmongler e fargli fare il nuobo BP: credo che se l’avessero fatto qualcuno avrebbe potuto obiettare “e che cazzo, ci sono 136 personaggi femminili vivi e vegeti ma per ricoprire il ruolo dell’eroe dovete resuscitare un villain morto?” e non avrebbero avuto tortissimo…
Considerazioni sparse (SPOILER):
1. La spiegazione “El nino sin amor” = Namòr, sul momento l’ho accettata con riserva ma ripensandoci è un discreto maccosa. Secondo me hanno sfiorato di pochissimo il momento “Martha”.
2. In generale a me è piaciuto perché se la gioca nel campetto di Civil War e di Eternals (che molti non apprezzano ma io sì), cioè fa qualcosa di diverso dal solito film di supereroi buono/cattivo/scontro finale. Onestamente io nell’ultima mezzora non sapevo per chi tifare e questo lo apprezzo.
3. Belle le culture africane tutte mischiate eh, ma io (nella mia ignoranza bestiale) ogni tanto avevo il latte alle ginocchia. Un elemento su tutti: l’anziano del consiglio col disco nel labbro; ma come fai a non ridere, sembra una roba presa da Hot Shots! (Ha pure la zeppola!).
3bis. (Poi ci sarebbe il funerale che somiglia un po’ troppo al meme degli africani con la bara…)
4. Fichissimo il modo in cui vola Namor che sembra che pattini.
5. Come ha fatto Riri a creare un vibranium-detector senza possedere almeno un pezzetto di vibranio? Questo è quello che chiederei se fossi il comic-book guy dei Simpson, ma non lo sono.
6. Una chicca che mi ha fatto notare un mio amico: quando incontrano Riri nel campus c’è la gag “Se non vieni con noi il mostro marino che vuole ucciderti come lo batti, con quella stufetta? Ahahah!” Ma alla fine Namor lo batteranno davvero alzando il termostato!
Il 3 bis mi ha fatto sorridere
Il 6 mi ha fatto riflettere
Eh, forse i Marvel Studios fanno foreshadowing più raffinati di quanto ci piaccia ammettere XDXDXD
5) eheh
6) cazzo è vero
Né particolarmente bello né particolarmente brutto è l’intero Mcu, pertanto ‘sto Wakanda Forever rientra nella media.
Ne approfitto della recensione per mettervi in guardia dal venditore Vinted “Tramacci77”, che vende action figure Marvel: quella dell’ Uomo Invisibile è un pacco vuoto. Vinted non rimborsa perchè a loro dire “è fatta molto bene”.
Vintanda Forever!
Premesso che sono stato severissimo negli anni passati con i film dei Marvel Studios, cui ho addotto i soliti difetti di piattume registico, buttarla in caciara, genericità e la cosa che effettivamente sfiguravano di fronte a blockbuster classici come Star Wars, Indiana Jones e gli stessi Spider-Man di Raimi, tutti film che sopratutto spiccavano per come sapevano amalgamare bene anche i momenti umoristici.
Premesso tutto ciò, questo film mi è davvero piaciuto: è fatto bene per lo più, azzecca il registro e il ritmo.
Finalmente (in realtà già da più di un paio di film) la Marvel decide di non voler percorrere la strada dell’umorismo a tutti i costi e il tono epico del film è stato calibrato bene.
La sceneggiatura è fatta bene: considerato le varie sottotrame e quanto voleva raccontare, rimane tutto in piedi e raccontato bene, abbastanza solidamente, e non lascia nulla in sospeso.
E’ abbastanza fedele alla fonte: sembra una trasposizione di tanti albi Marvel al loro meglio. Tanto più che le storie di Pantera Nera degli ultimi anni più o meno sono così.
I personaggi sono usciti bene.
Anche visivamente e registicamente: forse è una impressione mia, ma mi sembra che Ryan Coogler abbia avuto qualche libertà nel fare le riprese, mi sembra una regia degna di questo nome. Per dire: il Branagh di “Thor” era molto più impersonale. Forse le cose stanno davvero cambiando. Ne esce un film formalmente godibilissimo.
Infine, nessun commento sul comparto musicale? Anni a lamentarsi di come, fra tanto tempo e tanti film, i Marvel Studios non avessero mai creato una colonna sonora memorabile e qui che finalmente se ne escono con qualcosa che si fa notare non dice niente nessuno? Sarò grazzo io forse, ma finalmente hanno fatto un comparto musicale degno di questo nome, pure carino se chiedete a me.
Varie ed eventuali:
-che la nuova Black Panther dovesse essere lei era abbastanza ovvia: parlavo prima della fonte, nei fumetti è lei la nuova Pantera, protagonista di una serie tutta sua, non è certo una gran sorpresa
-sull’ultimo paragrafo della recensione: beh, appunto fedeltà alla fonte. Anche nei fumetti Marvel c’è una gran varietà di mondi fra cui scegliere, è il motivo per cui a tanta gente piace. Oltrechè un possibilità di incrementare ulteriormente le fonti di guadagno. non mi sorprende che Feige abbia voluto puntare su questa direzione arrivati aquesto punto
-“Francamente incredibile non abbiano conservato il design originale!” Vabbè, ma anche scegliere quel disegno è un po’ una cattiveria XDXD In certe raffigurazioni fatte da gente come Wally Wood, John Buscema o Jim Lee viene fuori in maniera molto accattivante.
-Per me una scena dopo i titoli di coda non c’è, quel bambino viene presentato troppo presto. Sono rimasto in sala per niente. Che tempi! Non ci sono più i titoli di coda Marvel di una volta!
Approfitto del post per stilare un commento apposito con cui elenco la mia Top 5 di film MCU (o UCM?) preferiti, in ordine di uscita:
Iron Man 3
Capitan America: Civil War
il dittico Infinity War-Endgame
Spider-Man: No Way Home
Black Panther: Wakanda Forever
E vabbe’, Donna Invisibile. Il patriarcatə e forte in me.
Persona invisibile
@mereghettitumifaimpazzire Non solo MBJ aveva più carisma dell’intero popolo del Wakanda, ma come cattivo aveva anche parecchio ragione: questi han fatto finta di nulla fischiettando per 3 secoli di schiavismo e si inalberano al grido di ‘non possiamo voltarci dall’altra parte’ perché rapiscono Martin Freeman? Personalmente più che miscasting ho sempre pensato a una trollata palese e voluta.
I cattivi dell’MCU hanno SEMPRE ragioni, sbagliano solo i metodi. Però c’è da dire che Namor…
[SPOILER]
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:
E’ il primo che si “converte” e sopravvive, a parte Loki la cui vicenda però si sviluppa nell’arco di vari film/serie
[/SPOILER]
la trama improbabile era solo uno dei problemi di quel pastrocchio…adesso che è finita la campagna di marketing e la giusta gioia per chi si è visto in qualche modo rappresentato per la prima volta im un’opera di intrattenimento multimilardaria direi che è rimasto ben poco..l’Oscar ai costumi? un sequel di cui non frega una mazza a nessuno? (tranne a Gianca e ai contatori di incassi, ma quello si sa)
@GGJJ
Direi che Namor percorrerà la stessa strada di Zemo. Villain che nonostante le singole sconfitte continua a perseguire il suo obiettivo base (ridurre i superumani nel caso eliminando il siero del supersoldato o rafforzare Tolokan nel caso creando un’alleanza con Wakanda ) e con il quale l’eroe di turno può (ingoiando il rospo) collaborare vs una minaccia più grande.
Probabilmente si, ma Namor, a differenza di Zemo, ha accettato (anche solo per convenienza) un certo “pacifismo” nei metodi. Cioè Namor, anche col dialogo che ha nel finale con la segretaria, non si può più definire villain, Zemo si, almeno per il momento.
Niente, non me l’hai venduto. Dopo (il noiosissimo) endgame non sono più riuscito a vedere niente (a parte thor e Dc Strange e infatti non mi sono piaciuti). Ipotizzo che sia una questione di interpreti: se hai Hemsworth, Evans, Downey Junior, Johansonn, Ruffalo, L. Jackson e poi non li hai più, non li puoi sostituire in quattro e quattr’otto. Come al solito, se non ci si affeziona ai personaggi e alle loro motivazioni, nulla funziona.
“Scherzi a parte, là fuori c’è un film d’azione da 250 milioni di dollari con quattro protagoniste donne e scommetto che non ve ne siete neanche accorti perché Coogler si è dimenticato di fare la scena “girl power” alla Endgame o farle cantare oltre alle gambe c’è di più come in Black Widow” –> Charlie’s Angels di che anni era? La serie eh.
degli anni 70 ma una persona che si interessa di queste cose (non io, io sono solo un osservatore casuale) ti direbbe che erano sessualizzate come non mai e non ha veramente fatto benissimo alla causa
Vero, ma sempre a mio modesto parere, questo è ancor più vero oggi. Fare vedere un Wakanda avanzatissimo ma geneticamente tribale, per parlar leggermente d’altro, non so quanto giovi alla causa.
Due parole solo circa quanto siamo tornati indietro su questi temi: Star Trek
“…e celebrare, con tutti i limiti di un film di pigiami, una cultura che incredibilmente non fosse bianca e americanocentrica”
MEH
Ok non ci sono attori bianchi, ma Wakanda sono gli USA con i neri vestiti coi costumi strani dai….
secondo me sottovaluti cosa ha significato per il pubblico afroamericano vedere per la prima volta un grande film di supereroi popolato quasi esclusivamente da attori neri.
poi possiamo discutere su quanto sia realmente fedele o rispettoso della cultura africana (non sono un esperto, immagino non moltissimo), ma se l’obiettivo era far sentire coinvolto un pubblico che di solito per questioni etniche e culturali si sentiva tagliato fuori, missione cmpiuta.
Si, questo è innegabile, ed è la chiave del successo enorme del primo film, palesemente sopravvalutato dalla critica USA. Ma ci sta.
Poteva essere un capolavoro. Poteva essere all’altezza di ENDGAME, c’erano due civilta che si combattevano, poteva essere epico
Avevano tutti gli ingredienti giusti: morte, vita, fede, regni, re, regine, dinastie, sopravvivenza, vendetta, interessi mondiali, il tema della guerra…e invece è diventata una schermaglia su una barchetta con 50 persone.
Concordo con Quantum, Ironheart banalissima e fuori luogo, se proprio la dovevano introdurre, lo dovevano fare meglio, magari con una classica post-post credit: “ah, pps, il macchinariolo ha fatto una ragazzina….”
l’unica cosa che mi è piaciuta e mi ha sorpreso è stata chi ha visto nella visione.
il resto una delusione. degna chiusura di una fase 4 veramente molto ma molto deludente.
Ma la recensione di quella bomba termonucleare globale che è “Proiettile vagante 2” sta arrivando???
Altro che Wakanda e le spippolate pro Trump fatte con lo stampino e finto inclusive, quello francese si che è un film d’Azione con protagonisti multietnici da sballo regaz. ;)
La Marvel è una macchina meravigliosa, ricca, potente e carica di hype, ma deve fare i conti con l’entropia: crea mondi, universi multiversi sempre più grandi e dettagliati, ma non ha la capacità di gestirli perché preda della loro stessa immensità. E tutto questo un giorno finirà, tutta l’energia e la fatica sprigionata da Feige un bel dì si dissiperà, con la consapevolezza che l’universo in continua espansione improvvisamente verrà minimizzato come in un “lo dimo” alla Boris.
Per quanto riguarda Wakanda Forever io mi sono divertito, alla faccia delle sacrosante critiche sul timing, sui plot hole e sul nonsense generale (el niño sin amor). Poi però giusto il tempo di digerire il film che gli errori vistosi e le comparse avulse dal racconto mi portano acidità. Feige è bravo ma non si applica o il contrario? Alla generazione Z l’ardua sentenza.
deus ex machina
nel teatro classico, divinità che veniva calata in scena dall’alto con un apposito congegno e interveniva a RISOLVERE una situazione intricata
Mi dispiace andarci giù così duro, ma sinceramente l’ho trovato un film pessimo, ma davvero. Cioè proprio che era difficile farlo peggio. Sceneggiatura ridicola, dialoghi scontati, tristi e lunghi, recitazione da soap opera (salverei forse Huerta che è l’unico che va un pelo oltre il minimo sindacale), scenografie sciatte e già viste (peccato perché le occasioni ci sarebbero state), musiche buttate lì senza senso, ed ovviamente con il reparto calci che non è stato neanche convocato. Vuota paccottiglia imbastita da gente davvero senza amore, altro che ‘el niño sin amor’…