C’era un tempo, decenni e decenni fa, in cui i film di guerra raccontavano storie che promuovevano i valori battaglieri. Un tempo in cui la guerra non era un luogo narrativo di distruzione e deriva mentale, ma uno di eroismo che fa emergere il meglio negli uomini e il peggio nelle persone che sono già peggiori (o più semplicemente nei nemici). Poi c’è stato Niente di nuovo sul fronte Occidentale (il libro di Remarque e in seguito i film) a cementare l’idea anche cinematografica che la guerra sia l’inferno. Non era il solo racconto ad avere questa prospettiva, ma di certo è stato il più significativo tra i primi, il più adattato. Fast-forward a oggi in cui nessuno mai si sognerebbe di raccontare la guerra come un luogo di eroismo e tutti la raccontano come un inferno. Quindi perché rifare Niente di nuovo sul fronte Occidentale? Perché stavolta lo rifanno i tedeschi.
Il romanzo è scritto da un tedesco, un veterano della prima guerra mondiale, ma avendo poi i tedeschi avuto qualche problema a trattare la guerra, almeno a partire dal 1945 in poi, nessuno aveva più adattato quella storia dal punto di vista originale, cioè quello dei tedeschi. Ora Edward Berger arriva a colmare la voragine e a fare la versione dalla parte della Germania (che, lo ripetiamo, poi è la parte originale solo che il romanzo non era interessato a partigianerie). Nel senso che questo nuovo Niente di nuovo sul fronte Occidentale aggiunge tutta una parte sui capi di stato che trattano la pace, una che il libro non aveva, con uno smaccato senso d’appartenenza tedesco (Daniel Bruhl, unico vero talent del film, interpreta Matthias Erzberger pieno di orgoglio e umanità).
Questa nuova versione è dunque molto centrata a raccontare dei tedeschi, militari e buoni: tre caratteristiche che, tutte insieme, il cinema non conosce proprio ma che Berger vuole creare e sperimentare con i soldi di Netflix. Vuole cioè raccontare il fatto che la guerra è stata un inferno anche per i tedeschi, sconfitti nei due conflitti mondiali, sempre ritratti come i cattivi ma, in fondo, uomini anche loro. Il romanzo, che è molto umano con i suoi protagonisti, non fa differenze di nazionalità pur parlando di tedeschi (cioè non lo sottolinea), il film invece sembra dipingere male chiunque non sia tedesco, giù fino a degli insopportabili fattori francesi che sparano ai protagonisti intenti a rubargli delle bestie (senza precisare che non avevano chiesto i fattori francesi ai tedeschi di entrare nel loro paese armati).
Del resto la storia originale in sé è quella di un ragazzo che sì arruola con entusiasmo per andare a combattere, pieno di nazionalismo e gonfiato dalle parole dei suoi maestri, dalla retorica nazionale e dal desiderio di tornare a casa come un eroe, per poi trovarsi nell’inferno, con l’uniforme di un altro che non gli calza bene e che ha solo perché l’altro in questione è morto. Berger ci mette tutto lo sforzo che Netflix può comprare, sparge sopra la polverina magica della color correction e del look Netflix, molto moderno, molto convenzionale e internazionalmente riconosciuto come “il look dei film fatti bene”. Poi ci aggiunge un cast sconosciuto di prestazioni intense, i grandissimi paesaggi in cui inietta steroidi di computer grafica per abbellirli, infine rubacchia tra Salvate il soldato Ryan a 1917 per mettere in scena alcuni momenti impressionanti.
Un vero lavoro di collage per dare al punto di vista tedesco la sua tragedia e quindi la sua empatia, senza mai davvero quella grande narrazione che aveva il romanzo ma con in più una serie di momenti da clip su YouTube, di quelli che “Ehi guarda qua!”. L’unione di scene forti e momenti separati che impediscono di passare ad un altro film dal catalogo Netflix (spoiler non è vero perché poi il film è lunghissimo e annacquatissimo e quindi l’istinto di cambiare è molto forte e ci sono diversi momenti in cui, abbassata la guardia del film, si può sgattaiolare incontrollato e boicottare la visione mettendo la quinta stagione di SKAM Italia).
Noi qui sì è a favore dello scanalamento via da questo film, perché sì fa molta fatica ad accettare il fatto che un romanzo che denuncia la guerra come un inferno in un tempo in cui questa era un’operazione coraggiosa, sia ridotto alla più classica delle operazioni di vittimismo, in cui un paese che tradizionalmente non associamo con “vittime di guerra”, mette se stesso in quella situazione in cui “il mondo ce l’ha con me”. La medesima strategia che viene usata online per raccogliere il consenso più facile, è qui applicata ai tedeschi del cinema, usando un titolo famoso e altisonante come foglia di fico.
Anche no.
Dvd-quote suggerita:
“… fammi un po’ andare a vedere se poi Elia ha confessato a Viola il suo segreto all’uscita da scuola…”
Jackie Lang, i400calci.com
Auch weniger, bitte.
Il commento era una risposta a quello precedente, che per fortuna avete cancellato: grazie.
Meno male che ci siete voi a proteggere i diritti di ognuno. Questa gente che scrive la parola con la N è davvero inqualificabile: grazie di cuore.
Senza voler ripetere la parola colla N (che poi, mai capito perché non sia chiamata “parola con la G”, a dar fastidio è quella) ormai la curiosità se Netflix riesca a rispettare la quota colored e LGBT nella produzioni più svariate e fuori tema viene anche a me. Era un tic che avevo anche prima ma Boris 4 me l’ha peggiorato.
i nazi che vanno in aceto per la recensione sono il massimo
mamma mia senza dignità il cestone netflix ormai
@mereghetti. Ma tu sempre prono a priori verso ciò che dice il sito? A volte potresti anche evitare di commentare quando non hai niente da dire.
per me caffè corretto grazie…oh sbucate dal nulla solo per certi film…chissà come mai
Tu invece commenti sempre, ma sempre, dicendo nullità. Dici solo la parola “cestone”.
sempre sempre? sicuro? o forse l’ho scritto solo per un film su 20 ma che, coincidenza incredibile , ti puzza sia stato più o meno stroncato? ma poi qual è il problema? sei il moralizzatore dei recensori? sei per le pari opportunità di tutti i film netflix ? sei stato promosso al catering? non sarai tra quelli che commentava indinnniato sotto alla recensione del ragazzo invisibile o , meglio ancora , di The broken key…adesso vado a controllare
(dal livello dei tuoi commenti è quasi impossibile fare dietrologia..poi è una produzione crucca… c’è la possibilità remota ma non improbabile che tu sia solo un p.s. in cerca di gloria…ma qua non ce ne sono provi al 18)
@mereghetti: no, stavolta la rece è un bombone approssimativo di un film che non merita il bombone. È un bel film, non santifica i crucchi, anzi…Se non sei impegnato a skippare, ci trovi un sacco di belle cose, che mai come in questo momento, dove ci viene chiesto di schierarci ogni giorno pro o contro due nazioni in guerra, può essere utile. Soprattutto ad almeno due generazioni ancora in vita che la guerra non l’ hanno vissuta, e a una che non ha fatto neppure il servizio militare. Se me lo chiedi, e mi dai un bilancino in cui mettere questo film da una parte e cose belle, ma con altri fini, come American Sniper, Fury e Lone survivor, il bilancino penderà dalla parte di N.D.N.S.F. O.
ma io non metto in dubbio che l’opinione di uno dei recensori possa essere difforme da quella di altri o che il film sia magari meno peggio di come viene dipinto ..come si leggono le recensioni positive di film che non ho ancora visto si leggono anche quelle “negative”…capita che per film qua esaltati poi non mi trovi a saltare sul divano…ma non torno qua a dare del coglione a chi ha fatto la recensione…più raro che un film descritto come “anche no” poi si riveli un gran film..(che sia appena meglio non basta per farne un caso direi…)
Comunque ne ho letto anche altre 3 o 4 a caso per avere un’idea e con modi più canononici si fa capire che c’è un pò di quella cosa che qua viene ritenuta sufficiente per obliterare la visione del film, poi se ci si ferma al lato tecnico allora quasi nessun film ad alto budget netflix sarebbe da bocciare.
mi viene qualche dubbio in più invece sui commenti di gente che palesemente viene a fare la recensione alla recensione con tempi e modi che definirei bizzarri..però poi di solito spariscono nel nulla…
ma mi rivedo 100 volte they shall not grow old di peter jackson.
Quello è veramente un capolavoro, ma sul serio andrebbe mandato nelle scuole al posto…al posto di praticamente tutto quello che insegnano a scuola.
Visto, non male. Molto meglio la versione del 1979 con Ernest Borgnine, pur essendo un film TV, mi pare.
AV Club>>>i 400 calci.
Recensione senza passione, Da passarci sopra col carroarmato e poi via di lanciafiamme.
Ma se i tedeschi sentono tanto il bisogno di fare film in cui non fanno la figura dei bastardi totali, perché non provano con Sven Hassel? I suoi libri sembrano fatti apposta per essere trasposti su schermo (tranne il primo , che cercava di sembrare autobiografico, anche se sullo stesso Sven Hassel c’è parecchio di poco chiaro), con Porta, Fratellino e combriccola che sembrano uscire direttamente da uno script di Tarantino. Secondo me verrebbe fuori qualcosa di interessante.
Vero, vero. Divorati tutti i romanzi di Hassel.
Ma un film sui libri di Hassel c’e :
Wheels of Terror
Che fa schifo
Quoto ogni singola parola che hai scritto sul libro, che per quel che ricordo trasudava la miseria fisica, il freddo, la malattia e l’idiozia totale (dei capi) di quel carnaio umano che fu la I guerra mondiale… Insieme a La notte (altro giro, altra guerra) uno di quei libri che andrebbero letti a prescindere (se non fosse che a costringere la gente a leggere non si fa un bel servizio). Dalla versione filmico-edulcorata mi terrò lontanissima…
Avete una lettura di questo film quasi propagandistica, non è un capolavoro ma non merita neanche di essere dichiarato una messinscena di vittimismo. Perché tutti quelli che non sono tedeschi sono cattivi nel film? I contadini sono anche loro in guerra, abbrutiti tanto quanto i soldati e gli spari sono perfettamente comprensibili, il generale tedesco è forse buono o vittima? I soldati francesi nelle trincee in che modo sono i cattivi? Recensione pietosa
Il film l’ho visto e non mi é sembrato affatto male, certo non è un capolavoro tipo Salvate il soldato Ryan. Quindi di questa recensione non condivido nulla! Saluti.
ahia arrivano i portatori di caffè di cruccolandia..
Del libro ha due scene e il titolo, ma é il migliore sulla grande guerra degli ultimi anni. Molto meglio del film marvel 1917
Purtroppo mi dispiace notare che ci sono persone così ideologizzate da giudicare un film in questa maniera. Ma neanche negli anni 70.
E’ un film bellissimo. Si sente la terra, il fango, la carne, il sangue, l’orrore. L’orrore puro della guerra, di ogni guerra. Coi generali tedeschi che si perdono in libagioni mentre mandano a morire ragazzi. Ma che film avete visto? Qui c’è tutto l’orrore del militarismo tedesco. Forse il più bel film del 2022.
“Questo libro non vuol essere
ne’ un atto d’accusa ne’ una confessione.
Esso non e’ che il tentativo di raffigurare
una generazione la quale – anche se sfuggi’ alle granate –
venne distrutta dalla guerra”.
Erich Maria Remarque
Ma cent’anni dopo non avete ancora capito l’incipit del romanzo.
Sicuramente regista e sceneggiatori il cuore del romanzo non l’hanno compreso. Hanno tolto le parti più importanti del romanzo (il ricovero in ospedale di Paul ferito e soprattutto il ritorno in licenza) è il finale (quando Paul sembra aver ritrovato la speranza e invece muore in un giorno così tranquillo che il bollettino scrive “Niente di nuovo sul fronte occidentale”) che è l’ultimo dei cazzotti in faccia che ti dà il libro è scialbo. Certo le sequenze di guerra sono perfette ma sono anche la parte più fedele al libro, le parti riscritte che si distaccato dal libro sono quelle più deboli e meno logiche:
– Il generale tedesco è il solito militarista che ama la guerra e se ne infischia di tutto e tutti, rivisto in dozzine di film (nel libro non c’è)
-ezberger, il diplomatico tedesco, agisce e parla alle persone del 2022(non trattate la Germania troppo male altrimenti un’altra guerra sarà inevitabile) non ai generali francesi (nel libro non c’è, perché il libro non è un atto di accusa)
-la morte di kat (nel libro è diversa) secondo me ha poco senso girata in quel modo. Kat, che è un veterano, e paul vanno una prima volta a rubare nella fattoria e gli va bene (kat commenta dicendo che la prossima volta i contadini saranno più attenti). la seconda volta, se non vuoi cambiare fattoria, ci vorrai andare almeno armato e magari di notte per evitare pericoli?Cioè sei sopravvissuto a 3/4 anni di guerra e poi ti fai sparare da un contadino? Per me bastava la seconda scena e basta. paul e kat vanno a rubare per mangiare, i contadini li colgono sul fatto sparano e kat muore. Fine.
Se non si intitolasse “niente di nuovo sul fronte occidentale” al fim darei un 7 ma siccome il titolo è utilizzato per dare maggiore pubblicità all’opera per me è 6.
Un ottimo film sulla ww1, che consiglio, è “una lunga domenica di passione” del 2004.
Il sedicente ( cioè che dice di sè) Jackie Lang ha voluto fare un articolo a effetto. Articolo corto e molto scarso sotto ogni punto di vista. Il bastiancontrario per partito preso. Un trucchetto da adolescente. E se non è adolescente allora è grave. E il titolo dell’articolo poi? “esistono dei tedeschi buoni”? Non commento. E l’ultimo capoverso è puro delirio, pieno di odio. Mi sa che (il sè dicente) Jackie Lang è stato mollato da una tedesca e gli è partita la brocca.
O, cosa molto più probabile, ha la capacità di attenzione del pesce rosso e ha passato il tempo del Film a giocare col telefonino, come ha ammesso nella recensione. E allora cambia mestiere.
Ma perché ti devi incazzare? La recensione mi pare chiara, io il film non l’ho visto però dalla recensione si capisce l’ipocrisia di una operazione che parte da un libro (e un film del ’30) in cui tutti i partecipanti, camerati e nemici, erano caratterizzati dal fatto di essere sullo stesso piano (cioè nella merda) e arriva ad un film in cui i tedeschi vengono dipinti tutti come buoni e i nemici tutti come degli stronzi.
Ripeto, non ho visto il film, ma se è così è un bel travisamento della fonte originaria, e allora Jackie ha pure ragione
Non è così. È la recensione è piena di preconcetti.
Non l’ho visto e non mi ispira, cioè i film di guerra che mi piacciono sono quelli di plotoni alla sbaraglio o che trattano di eroismo, tipo il ponte sul fiume kwai ecc ecc.
Ho visto la 5 di SKAM però ed è stupenda. Che serie bellissima.
SKAM Italia è davvero una gemma. Bellissima. (NB ho 40 anni e una figlia di 2, quindi il coinvolgimento diretto è quasi a zero)
Consiglio il libro “Sie Kommen!” (“Arrivano!”) di Paul Carell, per una bella panoramica sul punto di vista dei soldati tedeschi (Seconda Guerra in questo caso).
Sono pero lo più interviste a soldati semplici e sottufficiali che erano sul campo.
Ah, per completezza, Paul Carell era tedesco, nazista e SS. Faceva propaganda per il Terzo Reich. E il fatto che cambió cognome per vendere libri la dice lunga.
A fine guerra se la svicolò intellettualmente dando la colpa di tutto unicamente a Hitler, mentre la Wehrmacht in realtà era super wow.
Ciò non toglie che questo e i due libri sulle campagne russe siano ricchi di dettagli sul fronte tedesco e su alcune scelte strategiche davvero folli.
Boh. In totale disaccordo. Per esempio la scena dei francesi che accoppano i ladri di galline non è certo per far vedere i tedeschi buoni, ma è per spiegare come sul fronte i soldati venissero lasciati a morire di fame, rischiando la pelle per rubare da un pollaio, mentre sul treno gli ufficiali mangiavano come porchi. C’è la scena del cattivo ufficiale che dice “che cos’è un militare senza una guerra” che fa capire molte cose, fra tutte il carrierismo di chi porta una divisa. Il Vietnam è stata una guerra evitabile, per esempio, ma che si è combattuta sotto la spinta di militari che volevano avere la loro fetta di gloria. Non c’è nessuna redenzione in questo film. Zero. Non ci sono tedeschi buoni, ma ci sono tedeschi vittime della propaganda o di loro stessi. Solo che stavolta il film non ci mostra stereotipati crucchi da videogame, quelli che tutti vorremmo morti, ma persone, coi loro pregi e i loro difetti. O dobbiamo continuare a farli apparire tutti come stronzi senza un briciolo di cervello, qualsiasi guerra sia? Non funziona così. Così si creano solo nuovi mostri in cerca di rivincite. Lo insegna la storia di tutti i popoli. È uno dei più bei film contro la guerra mai fatti in epoca moderna, cento volte meglio di tanta propaganda americana pro-arruolamento.
Boh. In totale disaccordo. Per esempio la scena dei francesi che accoppano i ladri di galline non è certo per far vedere i tedeschi buoni, ma è per spiegare come sul fronte i soldati venissero lasciati a morire di fame, rischiando la pelle per rubare da un pollaio, mentre sul treno gli ufficiali mangiavano come porchi. C’è la scena del cattivo ufficiale che dice “che cos’è un militare senza una guerra” che fa capire molte cose, fra tutte il carrierismo di chi porta una divisa. Il Vietnam è stata una guerra evitabile, per esempio, ma che si è combattuta sotto la spinta di militari che volevano avere la loro fetta di gloria. Non c’è nessuna redenzione in questo film. Zero. Non ci sono tedeschi buoni, ma ci sono tedeschi vittime della propaganda o di loro stessi. Solo che stavolta il film non ci mostra stereotipati crucchi da videogame, quelli che tutti vorremmo morti, ma persone, coi loro pregi e i loro difetti. O dobbiamo continuare a farli apparire tutti come stronzi senza un briciolo di cervello, qualsiasi guerra sia? Non funziona così. Così si creano solo nuovi mostri in cerca di rivincite. Lo insegna la storia di tutti i popoli. È uno dei più bei film contro la guerra mai fatti in epoca moderna, cento volte meglio di tanta propaganda americana pro-arruolamento.
Bruhl recita la parte di colui che nella sconfitta viene umiliato. È un personaggio totem, un simbolo. E la storia ci insegna, e non lo invento certo io, che la seconda guerra mondiale fu causata dalla voglia di rivalsa dei tedeschi dopo l’ umiliazione dei trattati alla fine della prima guerra. Hitler era solo un nano bastardo rancoroso a cui fu fornito un assist per schiacciare a due mani.
Già che siamo in tema, ci puoi spiegare il tuo nickname? O non ho capito o lo trovo di cattivo gusto
Nessuna apologia, se è questo che ti frulla per la mente. Niente, in genere si prende il nome di un personaggio famoso e lo si storpia. In genere si prende il nome di registi o personaggi e li si mescola. Io ho preso il nome del baffo più famoso (ahinoi) dopo quello della Moretti e l’ ho storpiato (con gioia)usando il nome di un filmone. Capisci, Iron Manente? (usalo pure, se vuoi. offro io)
Ok grazie dello spiegone, lo trovo abbastanza scemo ma ad ognuno il suo
mah da un certo punto di vista hai anche ragione (vado oltre il film)..c’è un però…chi ha interesse a sapere qualcosa della vita merdosa quotidiana dei combattenti di qualsiasi nazionalità e fronte può prendersi uno dei tanti libri (non di narrativa) dove si descrivono le fasi della guerra e per far capire le cose ogni 2 3 pagine noiose si infilano le lettere che i soldati mandavano a casa…non è difficile farsi un’idea della merda uniforme in cui navigavano più o meno tutti, crucchi o e non crucchi, aggrediti e non aggrediti, soldati e civili..e guarda caso il tema “l’entusiasmo della partenza lascia spazio alla rassegnazione” è un classico della corrispondenza di guerra…il problema è la rappresentazione visiva delle cose ad opera (ma qua bisogna saperlo, se poi si vuole che si facciano le recensioni fingendo di non sapere chi produce e distribuisce un film per carità va bene così, non mi sembra la politica dei 400 calci in generale però) di una parte più ingombrante delle altre..si entra in un terreno minato dove una sfumatura per chi sa può bastare per trasformare un film dignitoso in un film ” di servizio”…
Questo vuol dire che i crucchi non possono o non potranno produrre mai un “loro” film di guerra neutro senza essere additati di propagandare un vittimismo che non gli dovrebbe appartenere? Io penso che possano, ma se il cinema grosso americano ha insegnato qualcosa, nell’evoluzione da John Wayne vs tutti a Apocalypse Now, ci vuole tempo, capacità e sensibilità…vedremo
è scivolato qua ma era in risposta ad Adolf hitgirl
Ho capito, ma finchè non vedi il film non può basarti sui preconcetti per dare ragione a Jackie. È ovvio che un filo di patriottismo ci sia, ma rispetto a quello sdoganato da molti film americani, siamo a livelli minimi. Questo è un film che richiama all’ assioma guerra=merda in tutti i suoi aspetti. Propaganda, vittime sul fronte, vittime civili, generazioni rovinate, etc. Forse un film che cerca anche di spiegare come la guerra sia una cosa che lascia i ricchi tali e i poveri morti. Imho non merita la stroncatura di opera da skippare mentre si guarda una serie. Poi decidi tu se fidarti ciecamente…
no ma infatti andavo al di là della recensione in sè…poi conta tanto anche la cultura cinematografica e storica che uno ha…se hai già visto e/o letto tanto sul tema l’opera in più a produzione tedesca aggiunge poco…lo si guarderà anche perché altri sotto altri film lo pompavano … tendo a fidarmi delle recensioni ma qua l’opinione è su un fattore forse ancora più personale del solito
A me per esempio, in questo film, ha fatto sburrare la scena dell’ arrivo dei primi mezzi corrazzati, con tanto di spappolamento alla Fury. C’è del bello. Mi ha molto ricordato le partitine a Battlefield 4…o era il 5? Boh. Comunque quello nella prima guerra.
mah con la massima sincerità e senza soffermarsi sull’elefante nella stanza indicato dalla recensione…visto senza skippare..il film sbuffa si impegna si lascia guardare pur nella sua lunghezza esagerata..ma resta un film bulimico e ingenuo che non aggiunge nulla al panorama war movie …se non il fatto che la lingua base è tedesca, le musiche son senza senso, e la produzione crucca fa quel che può con gli attori dopo aver speso tutto per la messa in scena..paragonarlo ad altri film recenti tipo Dunkirk o 1917 mi sembra ingeneroso..siamo a 2 o 3 (mila) categorie di distanza..diciamo che la candidatura tedesca agli Oscar dice qualcosina sul retropensiero che si può sospettare …forse il buon Jackie Lang è stato troppo diretto ? sticazzi…anche aspettare questo film per scoprire l’acqua calda della guerra è uguale per tutti è imbarazzante…quindi o chi lo esalta ne ha visti pochi o ha finito il sussidiario l’altroieri…oppure ha gusti cinematografici in linea con l’offerta netflix ..non c’è niente di male..forse è solo un prodotto fuori tempo massimo e, se inteso come sincero nelle intenzioni, un po’ banale.
Io i film di guerra li ho visti tutti, a partire diciamo da Apocalipse Now credo di non essermene perso uno. Orbene, questo è quello che nei tempi recenti mi ha lasciato il messaggio guerra=merda, di cui sentivo il bisogno dopo anni di film propagandistici. Dunkirk bello, ma Nolan ormai con ‘sto concetto del tempo spiegato e piegato in ogni sua opera mi ha sbriciolato i coglioni. 1917 a parte la parte tecnica, siamo a un boh: mi ha lasciato un po’ a bocca asciutta. Questo qui è quello che più può essere utile alle generazioni future. Perchè non c’e niente di eroico nel prendere un fucile per andare ad accoppare qualcuno per la gloria di gente potente con manie di grandezza. Tutti a dire “sono pronto a morire per la Patria”, tralasciando la parte del “sono pronto ad accoppare per la Patria”. Un mondo migliore è quello senza soldati, soprattutto se di carriera. L’ aver fatto la naja vedendo uomini di 60 anni giocare alla guerra simulata come dei bambini di 8, mi ha aiutato a capire molte cose e a crearmi il sospetto che più è basso il q.i, più è alto il grado. Questo film, ripeto, dopo anni di Lone Survivor, American Sniper e circondario, tipo Zero Dark Thirty, è stata una boccata d’ aria fresca. Ormai ero saturo.
boh se ci vedi un sottofondo didattico allora torniamo al punto della recensione…non si può fare a meno di conseguenza di pensare a chi l’ha prodotto e come… perché oggettivamente nel 2022 che altro tipo di film potevano proporre senza sfociare nel ridicolo e presentarsi anche agli Oscar? però non so pensiero mio che appoggio se non del tutto in gran parte quanto detto nella recensione..dopo averlo visto
vabbè è rifinito giù..basta ultimo commento perché poi divento logorroico…però noto che gli altri paladini della cruccoproduction son spariti…a sto giro non me la spiego
Uno dei film di guerra più belli e realistici mai fatti. Da proiettare nelle scuole per far capire cos’è veramente la guerra. Ben felice ( ma veramente ) di non pensarla come voi.
Covano rancore dopo l’ umiliazione della recensione. Siamo fottuti.
la presenza improbabile di una sequela di nomi propri che appare solo per dare del cretino a chi ha fatto la recensione si spiega solo con la quantità di nostalgici dell’autorità altrui…saltan fuori quando si parla di tedeschi, di russi, di film con minoranze che diventano protagoniste (a meno che siano emigrati portatori di caffè..possibile anche questo)..è un mondo magico e misterioso…non tanto per le idee in sè, ma per le vie traverse che affrontano per finire a commentare sul blog dei 400 calci un film di cui tra qualche giorno non fregherà più un cazzo a nessuno. Quasi rimpiango Pier, almeno ci avrebbe consigliato qualche gruppo musicale nuovo, tipo i Led Zeppelin per stare in tema.
Perdonami, ma ti riferisci a me ?
No perché mi sembra che io solo mi sia firmato come mi chiamo.
Nel caso, comunque, faccio solo presente che ho espresso, senza dare del cretino a nessuno, la mia personale opinione. Sono capitato qua per caso e per caso ho letto la recensione su un film che a me è piaciuto. E la recensione assolutamente no. Di molti film, recensioni comprese, tra qualche giorno non fregherà più un cazzo a nessuno.
Buona giornata
non era riferito nello specifico a te evidentemente..
consiglio allo sfigato recensore di cambiare mestiere che è più semplice che cambiare cervello. A parte che non è il primo film girato con gli ” occhi ” dei tedeschi ( esempio U-boot 96) ; il film NON fa assolutamente vedere che i tedeschi sono buoni ( come scrive) ma solo che, anche loro, sono normali individui (ragazzini) animati dal desiderio di svolgere al meglio il proprio dovere verso il loro Paese che gli ha plagiati per una inutile e crudele guerra.
E torno a dire che NON è assolutamente vero che (… il film invece sembra dipingere male chiunque non sia tedesco…) il film dipinge solo la crudeltà della guerra e stop.
Ottima la scenografia, la colonna sonora e il tutto.
P.S.Jackie Lang Vai a fare un lavoro serio, di quelli che ti devi alzare al mattino presto
ottimo tutto! capolavoro! morte al recensore (giudeo..strano..il primo commento era di uno che chiedeva se ci fossero dei negri nel film…) …ma che film vedete di solito? ma poi andate a sfogarvi sotto tutte le recensioni nell’etere? recensori di recensori …mbuti!
Giudei, negri: ma che parole usate? Che abissi di nero orrore, anzi bianco, no…grigio, fuxia, quel che è. orrore e basta.
io ho ripreso termini usati da commentatori estemporanei comparsi casualmente sotto a una recensione negativa di un film che a loro è piaciutissimo..
Ehm…Era una presa per il culo nei confronti dei censori (non dei tuoi). Ti ho usato come un toy boy, scusami. XD!
Per quel che mi riguarda, l’ho trovato un buon film sulle fasi finali del primo conflitto mondiale, osservato con gli occhi di chi si è ritrovato in quella carneficina.
Non ho avvertito alcun buonismo verso tedeschi ed austro-ungarici, né cattiveria insensata da parte dei francesi: i due soldati vogliono sfuggire dalla condizione disumana in cui si trovano, i fattori semplicemente vorrebbero evitare di morire di fame…considerando che una zona vicina al fronte rimane difficile da vivere, anche dopo che il conflitto è cessato.
In merito all’eventuale replica sui gerarchi francesi e le condizioni inique per la pace…fu esattamente questo che accadde. I tavoli di trattative, anche dopo l’armistizio di Compiègne (ovvero, ciò che risulta dalle trattative nel treno), furono preclusi alle rimostranze della Germania e dell’ (ex)impero austro-ungarico, per la decisa opposizione dei francesi, che temevano il riarmo tedesco.
Fatto sta, che questa sarà una delle carte vincenti nella propaganda di Hitler…ovviamente questo non scusa le violenze compiute dagli imperi centrali in Francia, Belgio, Olanda e Lussemburgo…come pure non cancella la ritrosia francese nell’arrivare ad accordi meno intransigenti, come suggerito ad esempio dal presidente americano Woodrow Wilson.
Semplicemente, nella logica del film e considerando il punto di vista adottato (quello tedesco), ha senso mostrare tedeschi come gente normale, e non i soliti mostri di crudeltà.
trovami/trovatemi film mainstream occidentali recenti di guerra dove oltre al punto di vista americano alleato si vada specificatamente a dipingere i soldati semplici crucchi come mostri… uno che abbian visto più di 10 persone
Overlord. È guerra/horror, ma ufficiali mostri, soldati semplici mostri e poi la bellezza di vedere ufficiali di colore in un gruppo misto di parà americani. Una cagata pazzesca, fantasy a gogo, ma c’è.
vabbè allora mi pigli per il culo diciamolo :)…(l’ho anche visto e l’ho abbandonato a 3 quarti…)
Nooo! È un capolavoro, piaciuto tantissimo anche a George Rohmer. Credo. Forse. No.
credo fosse passabile ma niente di che..ma a me i film di jj coso fan tutti cagare (a parte quello che gli ha scritto e diretto Spielberg per pietà)
Ok, ma gli americani il tema della bontà del nemico lo sfiorano, quando si tratta di crucchi. In Saving Private Ryan non c’è. Nei confronti dei tedeschi c’è in Fury nel finale, ma prima tanta tanta tanta richiesta di sospensione dell’ incredulità in favore degli americani. In 1917 il crucco che precipita viene salvato e poi addirittura accoppa l’ americano. Facciamo una distinzione tra quelli che gli americani trattano molto meglio nei film: coi giapponesi ci vanno soft, ad esempio. In Pearl Harbour c’è il giappo che passa con l’ aereo e avvisa tutti di scappare. C’è Letters from Iwo Jima che è un’ opera cruda ma i giappo li tratta bene. Poi c’è Hacksaw dove i giappo vengono mostrati senza alcuna crudeltà non necessaria, quindi è ok pure lui. L’ unico è Unbreakable, dove si assiste a un giappo sadico. Ma è uno.
A me ‘sto film manco mi pare che voglia far passare i francesi per cattivi. Andò così sul treno, più o meno. E il ragazzino che accoppa il protagonista non è certo un mostro: è funzionale al messaggio che non c’è niente di patriottico se si finisce in guerra morendo accoppati da un ragazzino mentre si ruba un pollo. È propaganda al contrario. Easy. Poi i crucchi i film sulla seconda guerra non li fanno perchè è un passato che non vogliono raccontare per la vergogna. Imho, si vergognano molto più loro per il regime nazista, rispetto a noi per quello fascista. No, imho una fava, perchè è così: nostalgici del fascismo ( non tutti, eh) li abbiamo messi a governare…
A me è piaciuto. Forte, crudo, senza speranza. La guerra quale immane tragedia individuale e collettiva. Unica nota davvero negativa: le musiche e quell’insopportabile sottolineatura sonora ad introdurre ogni svolta tragica.
Ciao amici! Guardate, volevo dire solo una cosa: questo sito esiste da quasi 13 anni, e facciamo questo mestiere da anche prima. Le critiche non ci spaventano, anzi (occhio alla banalità, state attenti) è normale avere opinioni diverse quando si tratta di arte. A maggior ragione poi quando si tratta di temi delicati come la guerra, le ingiustizie sociali e i supereroi dei fumetti. La differenza, come potete vedere, sta solo in chi è capace di esprimere le critiche serenamente e in chi no, anche quando magari si stanno dicendo le stesse cose. Abbiamo “censurato” solo chi chiaramente ci teneva a essere censurato, cosa che penso tutto sommato abbia fatto felici entrambi. Questo per dire: non c’è bisogno di scaldarsi – anzi, se ve la devo dire tutta aumenta solo la possibilità di non essere presi sul serio. Vorrei entrare maggiormente nel merito, ma non ho visto il film. Ciao
Buon vecchio Nanni: ne sai una più del diavolo.
Meno vecchio di me, per inciso.
Nanni hai ragionissima. Però che fastidio quando il recensore scompare sottraendosi ad ogni discussione…
Ciao Nanni, mi piacerebbe un tuo parere sul film.
@Fortebraccio ti ringrazio per la richiesta ma non l’ho visto. Quando lo guardo torno qua a dire la mia.
Ora che finalmente ho visto il film mi trovo nella condizione di fare due cose che non amo particolarmente fare: dire quello che hanno già detto in molti, e farlo da buon ultimo.
La recensione è pessima: tralasciando le numerose differenze col romanzo, anche perchè sennò si aprirebbe un capitolo infinito che sostanzialmente vale per tutte le pellicole tratte da libri, intanto il film non mi sembra nè particolarmente tenero coi tedeschi, specie le figure dotate di autorità, dal professore al generale, nè particolarmente duro coi non tedeschi (che poi sono tutti francesi), ma semplicemente teso, al limite, a dimostrare che aldilà di torti e ragioni storici anche quelli che stavano nelle trincee tedesche erano dei poveracci destinati ad una sorte infame. Lo fa dal punto di vista loro, è chiaro, ma ce ne sono migliaia di pellicole che raccontano l’altro, una (due contando U-Boot 96, che però è di quarant’anni fa..) vista “dall’altra” parte ci sta e fa bene. Sinceramente sembra più di propaganda proprio la recensione, che da l’impressione di volerci ricordare a tutti i costi che i tedeschi sono cattivi e basta, sempre lo sono stati, sempre lo saranno. Tutti.
E poi c’è il fatto che si parla quasi solo di questo e pochissimo dei pregi (resa di alcune scene, piglio quasi documentaristico di certe situazioni) e dei difetti (troppo lungo inutilmente, alcune scelte alla ricerca dell’effetto facile) del film. E’ come se si recensisse Wakanda Forever dicendo “è l’ennesima pellicola degli ultimi anni tesa a ricordarci che tutti i mali del mondo sono colpa dei maschi bianchi” dimenticando tutto il resto.
va bene tutto, de gustibus ecc…ma quando scrivete “recensione pessima” e poi elencate cosa succede nel film non vi rendete conto che è proprio ciò che rende questo film “patetico” (nel senso ampio del termine) ?
cioè se fosse uscito col marchio non so Warner Bros e gli amici reclute fossero stati americani o inglesi (o francesi, che anche loro ad esempio non ne han mai fatti di blockbuster netflixiani bellici in tempi recenti, almeno non mi risulta) avreste detto il solito film di “propaganda” buonista ecc ..(scegliere aggettivo denigratorio più o meno forte)…sicuramente è un film guardabile, (ma dimenticabile), che si può però anche stroncare al di là del comparto tecnico in sè (ha dei difetti infatti per me incredibili, su tutti musiche e alcune scene abominevoli per recitazione e senso) oppure ritenere un film un pò ingenuo che non aggiunge nulla all’opera di genere, se non appunto il colore di bandiera…la terza via, cioè dire “eh ma è un film come tanti fatti oltreoceano quindi assurdo dire propaganda o dire che è brutto” non ha senso logico, visto che film così non se ne fanno da decenni (Salvate il Soldato Ryan è roba del 1998, e dall’ 11 sett 2001 direi che oltreoceano film bellici di quel tipo non se ne son più pensati per mille motivi).
Boh che i tedeschi abbian tentato la via dell’ Oscar con questo film mi sembra un suicidio clamoroso…
La recensione è pessima perchè si concentra su aspetti socio-politici, peraltro anche discutibili, e parla pochissimo della qualità del film, dei suoi aspetti positivi e negativi. Esistono film di propaganda bellissimi e film assolutamente apolitici pessimi. Questo può essere brutto o bello, ma discutere sul fatto che sia di propaganda o meno (e secondo me non lo è) mi sembra poco sensato.
La recensione è pessima perchè si concentra su aspetti socio-politici, peraltro anche discutibili, e parla pochissimo della qualità del film, dei suoi aspetti positivi e negativi. Esistono film di propaganda bellissimi e film assolutamente apolitici pessimi. Questo può essere brutto o bello, ma discutere sul fatto che sia di propaganda o meno (e secondo me non lo è) mi sembra poco sensato.
mah…discutere sul fatto che sia di propaganda o meno (per me lo è ma è talmente goffo e ingenuo che lo trovo innocuo, poi il film è abbastanza insignificante quindi qualsiasi messaggio si perde nella pochezza della rappresentazione) è quasi l’unica cosa che poteva fare la recensione…alla fine è un mero copiaincolla di film dell’altro versante… solo di film che non si fanno più da decenni e che sarebbero stati massacrati se uscissero oggi..se l’unica cosa che rileva è la lingua preimpostata su netflix e la casa di produzione io qualche domanda me la farei…
che poi ad essere veramente infami si potrebbe pensare che si sian buttati sulla 1 guerra mondiale perchè più “facile”..sarebbe stato molto più interessante un POV sul dietro le linee del III reich per mille motivi..ma oltre ad essere più difficile direi meglio buttarsi sulla 1 per prendere 2 piccioni con una fava…al prossimo giro magari facciamo un sequel
Ma un film sui libri di Hassel c’e :
Wheels of Terror
Il film è bello anche se un po’ palloso, la recensione è invece brutta e rancorosa e non capisco proprio il motivo, non essendoci nessuna apologia di niente e arrivando addirittura a mostrare l’ultimo soldato ucciso nella wwi come un tedesco, durante un’infame ultima offensiva contro le trincee francesi. Se avesse voluto mostrare i tedeschi vittime, perché inventarsi un fatto del genere (l’ultimo soldato ucciso nella wwi, alle 10:59am dell’11 novembre fu un americano durante un attacco ad una postazione tedesca – attacco non voluto dai suoi superiori se ho compreso bene).
Comunque per chi conosce anche solo un pochino la tragedia della wwi, e le enormi responsabilità collettive dei vari governi europei, questa recensione non solo non ha senso, ma è un sputazzo in faccia alle tante vittime di quel massacro (probabilmente non valgono “i mortih di bergamoh!!!!!!!”).
Quindi riassumendo: ma dai Jackie checcazzo
Peccato per la rece, io era da tempo che non mi angosciavo così nel vedere un film, e credo che in parte fosse quella l’intenzione del regista e sceneggiatori. Quando l’ho cominciato, vista la lunghezza del film mi son detto seee di sicuro lo finisco domani, e invece incollato alla tv. Ora posso capire tutte le critiche, ma questa frase “senza precisare che non avevano chiesto i fattori francesi ai tedeschi di entrare nel loro paese armati” è davvero la cosa più assurda che abbia letto qua.
Per le condizioni di pace, più o meno tutti gli storici concordano nel far coincidere la premessa della seconda guerra mondiale alle condizioni dure e miope imposte alla Germania al termine della prima.
Non credevo possibile che Netflix potesse essere coinvolto in un filmone del genere, per fortuna mi sono ricreduto.