Introduzione autorevole:
Vado al Frightfest ogni anno dal 2008 e ho visto film di tutti i tipi: grandi, piccoli, medi, molto piccoli. Ho visto produzioni major e produzioni letteralmente casalinghe. Ho visto riedizioni di vecchi classici, e nuovi classici in anteprima mondiale. Ho visto film promossi con impegno e dedizione, e altri che sembravano buttati in cartellone tanto per fare numero. Ma se vi devo citare qual è il film che ha messo in campo lo sforzo promozionale maggiore in assoluto (con l’eccezione della Disney che assume 20 armadi della security per evitare che la gente filmi Barbarian col telefonino), è stato senza il minimo dubbio The Retaliators.
Fin dal primo giorno gli organizzatori del Frightfest 2021 avevano pompato The Retaliators come uno dei film da non perdere del festival, ma era presto chiaro che l’intraprendenza degli autori del film li aveva condizionati. Al Frightfest, come nella vita, le public relations pagano.
E insomma: là dove i film più intraprendenti si presentano con il regista, il produttore, il cast principale e se proprio sono ricchi anche un extra-gadgettino, quelli di The Retaliators avevano portato gli scatoloni di roba. GLI SCATOLONI.
Immaginate la scena: innanzitutto (e qui è dove gli organizzatori del Frightfest svelavano il bluff) il loro slot era quello del lunedì mattina alle 11. Il lunedì mattina alle 11 è lo slot della sfiga, il mattiniero dell’ultimo giorno, quando hai le energie e la voglia di vivere al minimo storico dopo tre giorni e mezzo di maratona.
Immaginate il lunedì mattina alle 11 e di colpo questa gente pronta a regalarti magliette cappellini tazzine ombrelli portachiavi bibbie spillette adesivi e fermaporta.
Non avrebbero dato via tutto manco se avessero forzato tutti i presenti a prendere uno di ogni.
È l’edizione del 2021, quella del post-Covid poco convinto, e il cast non scende.
Ma sapete chi scende, in una mossa che manco la Disney?
La squadra di filmmakers che bracca la gente all’uscita della sala per videofilmare con attrezzatura da inviati di Italia1 le impressioni degli spettatori freschi di visione.
Insomma, c’era curiosità e fomento.
Il cast non scende, ma si dà disponibile per un’intervista via Zoom che viene registrata e proiettata prima del film (altra mossa sospetta).
È gente carica come una molla.
A guidare l’entusiasmo è Michael Lombardi, protagonista, co-regista e motore del progetto: nei miei ricordi, parla quasi solo lui spiegando quanto gli piacciono i film d’orrore e quanto ci tenesse fortissimo a fare un film d’orrore nella vita. Cita una serie di classicissimi per dimostrare di essere uno di noi, e… Vabbè, scene già viste, ma la passione è sempre bene accetta.
Poi l’argomento passa alle guest star, perché l’unico dettaglio che si conosce del film al di là della sinossi è che sono coinvolti diversi nomi di un certo livello dal mondo del nu-metal. Esatto, il nu-metal, quella roba di inizio 2000 che per un pelo non mi faceva passare la passione per le chitarre.
Su Zoom insieme agli altri ad esempio c’è Jacoby Shaddix dei Papa Roach, band che inaugurò la svolta più pop del genere. Jacoby ha dato man forte alla colonna sonora e si è pure cimentato nel ruolo di un serial killer. Racconta con ampi dettagli il suo inaspettato passaggio da cantare a recitare, specie un divertentissimo aneddoto in cui a un certo punto era entrato nel personaggio e continuava a urlare e scalciare anche quando non era inquadrato… Vabbè non me lo ricordo più nei dettagli ma vi giuro che era esilarante eh? Ve lo giuro. Era esilarante, vi dico. Che risate. Jacoby che urla e scalcia anche quando non è inquadrato. Ne valeva la pena.
Oltre a lui recitano i Five Finger Death Punch al completo e poi, crepi l’avarizia, Tommy Lee dei Motley Crue. E anche Brian O’Halloran di Clerks, così a caso. La colonna sonora è roba di cui nei siti specializzati si era già iniziato a parlare da un po’ per via dei nomi coinvolti.
Poi finalmente parte il film.
Parte in media res, con una tizia che si ritrova in macchina nella foresta e viene assalita da specie di zombi, mentre un Bruce Campbell comprato su Wish (Michael Lombardo) si fa largo cercando di salvarla.
È grezzissimo ma carino.
Poi succede il fattaccio.
Non so come raccontarvelo.
Non è uno spoiler, eh? Succede tipo al minuto 7. È la premessa.
Eppure, dovessi raccontare i più spiazzanti colpi di scena che ho vissuto nella mia intera carriera di cinefilo, lo metterei al secondo posto dopo quella volta che vidi Dal tramonto all’alba pensando fosse una specie di Le iene.
Siamo in una chiesa, durante la messa.
Sul palco, davanti all’altare, c’è una band di ragazzetti emo coi capelli blu che stanno cantando fomentatissimi un pezzo nu metal iper-prodotto con testo dedicato a Gesù.
E quando pensi sia soltanto una buffa nota di colore, ecco che il prete sale sul palco a dire “forti questi ragazzi, eh? Vorrei farmi anch’io i capelli blu, hahahahaha”, e poi procede con un serissimo sermone.
È il Bruce Campbell di Wish.
È il protagonista. L’eroe della storia.
La scena non è parodica: è dritta.
Ci vuole quindi qualche secondo per digerire l’informazione, che fino a quel momento nessuno aveva neanche sfiorato: The Retaliators è un Christian Movie.
Non è un film normale diretto da un regista religioso che comprensibilmente, e legittimamente, lo imbeve di temi che gli stanno a cuore, come che ne so, L’esorcista o Il cattivo tenente.
È un film di propaganda religiosa, fatto da attivisti religiosi per una platea di fedeli.
È proprio un film pensato per la comunità cristiana, per un pubblico che va regolarmente a messa, e che per una volta vuole vedere un sermone recitato a mo’ di parabola.
È Settimo Cielo. Ma horror! È un Christian Horror!
È tipo lo speciale di Halloween di Settimo Cielo.
È uno speciale di Halloween di Settimo Cielo, ma con una quantità sorprendente di sangue e omicidi vari.
È… Boh, mi viene difficile spiegare che senso abbia una cosa del genere, ma soprattutto che senso ha propinarla così a un pubblico allargato ignaro, senza preavviso, invece che mirare a chi di dovere.
Non è un film che nasconde il suo scopo: il prete entra in campo, e a quel punto si dà per scontato che tu sia dalla sua parte, sia affascinato dal suo carisma di prete giovane e aitante, sia tranquillamente a bordo con il gioioso e casuale bigottismo che trasmette fischiettando.
Io avevo la mascella a terra.
Succede questo: innanzitutto ci viene mostrato che il nostro prete eroico è sì bello, saggio, carismatico, premuroso, giovanile, insomma FICO, ma ha anche un difetto: quando un bullo (Brian O’Halloran di Clerks!) fa il prepotente a gratis con lui e la famiglia, lui segue la Bibbia classica e porge l’altra guancia invece che seguire la Bibbia americana e che ne so, sparargli a una clavicola. E questo non va bene. Ma il film sta per impartirgli una lezione importante.
Quando la figlia (stiamo ovviamente parlando di protestanti, non cattolici) pretende di andare a una festa generica in cui sicuramente servono l’alcol, e in più ci vuole andare con un vestito leggermente più osé dell’indossare la felpa grigia della tuta con sotto una maglia a collo alto, il nostro eroe non riesce a convincerla a stare a casa muta e sottomessa come una femmina. Quello che succede di conseguenza – ce lo insegnano le statistiche del sempre informato e affidabile Gruppo Mamme di Whatsapp – è praticamente matematico: viene ammazzata da un serial killer.
Don Cool (chiamiamolo così d’ora in poi) è comprensibilmente affranto, finché un tizio losco – interpretato da un Marc Menchaca che dovrebbe licenziare il suo agente – non gli propone di aiutarlo nella ricerca del colpevole.
Don Cool inizia a essere tentato dal pensiero della vendetta.
Che a uno verrebbe da dire: è sbagliata. Porgi l’altra guancia. Oppure offri l’altra figlia – non lo so come funziona l’escalation in questi casi. Da regazzino un po’ di Bibbia l’ho letto – mi piacevano le parentesi con le genealogie, i primi segnali che un giorno avrei fondato il Premio Jimmy Bobo – ma non ho letto la versione americana. Ma poi, insomma, chi siamo noi per smentire Papa Francesco? Lui ha parlato chiaro. Ti insultano la madre: un pugno. Ti ammazzano la figlia… vale tutto. Direi che almeno quattro pugni sono garantiti. In America poi… I film ce lo insegnano da una vita: in America, se non sei in grado di spaccare (minimo) il naso a uno che ti scavalca nella fila alla cassa alla Coop, semplicemente non sopravvivi. Sei socialmente inutile. Anche se sei un prete.
Che bestia incredibile che è The Retaliators.
Mettiamo da parte le questioni ideologiche, che per quanto ne so non vi fanno un baffo e non vi giudico per questo (ma nel caso non è necessario farmelo sapere): il vero problema è che alla fine è sostanzialmente la stessa trama di Sympathy for Lady Vengeance, ma riscritta da uno convinto di avere avuto questa intuizione per primo. Qualcuno convinto che potesse essere un ottimo spunto per il sermone di domenica prossima, ma perché limitarsi a quello? Giriamoci un film! Un horror divertente con gli ammazzamenti! Da… boh, proiettare a catechismo? Qualcuno convinto di aver realizzato – parole testuali che ho sentito di prima mano con le mie stesse orecchie – “the thinking man Hostel“.
È un concept su cui mi è difficile raccapezzarmi.
O meglio: sarò ingenuo, ma mi aspetto confusione ideologica e contraddizioni da un film normale, non da uno settoriale di esplicita propaganda.
The Retaliators è chiaramente un vanity show di Michael “Don Cool” Lombardo che va avanti a personaggi monodimensionali (come nelle parabole), dialoghi sconcertanti, svolte sceme, superficialità spalmata uniforme, una confezione acerbissima.
Non so spiegarmi come sia arrivato in sala in Italia – perché sì, non so se ve ne siete accorti, ma ve ne sto parlando perché qualche settimana fa è arrivato in sala in Italia.
Ma vi posso dire questo: superato l’imbarazzo per l’idea di fondo (se siete capaci) e la confezione grezza, è se non altro un film che non annoia, e che qualche ammazzamento soddisfacente lo azzecca.
E allora vi confesso questo: odio il nu-metal, ma i pezzi che hanno raccolto per questa colonna sonora sono di un orecchiabile irresistibile.
Unite il fatto che Jacoby Shaddix con tutte le sue preoccupazioni e aneddoti alla fine ha uno screentime totale di circa 43 secondi.
Unite Tommy Lee che interpreta un dj che mette su i pezzi dei Mötley Crüe, per essere sicuro che lo si riconosca.
Unite Marc Menchaca che regala stralci di professionismo immeritato.
Unite che il serial killer principale, per essere sicuri che fosse minaccioso, è interpretato da Joseph Gatt (l’albino di Banshee).
Unite Dante di Clerks che fa il bullo!
Unite un ritmo decoroso e qualche ammazzamento simpatico.
E… ok. Unite che io alla fine Settimo Cielo lo guardavo. Mi faceva ridere. Era pieno di semplificazioni e contraddizioni spettacolari, esattamente come questo. Non avete idea di quanti episodi di Settimo Cielo finissero in scazzottata. C’erano quasi più scazzottate in Settimo Cielo che nell’A-Team.
Insomma: non so se un giorno troverò addirittura la voglia di riguardarmi The Retaliators, ma è stata un’esperienza complessiva talmente stramba che alla fine un po’ mi ci sono affezionato, e volevo condividere.
Sigla:
Quote dal Nuovo Testamento:
Paperino, Disney.com
ahahahahahahah
No vabbé, ahahah. Il twist al 7mo minuto, ahah. Ricordo un paio di rece su christian movie, su questo sito, forse addirittura ai tempi di Dolores…? Ancora più profondamente U S and A del fascinema in effetti, e qui a quanto opare la trasformazione in fascilm coincide col ciclo di redenzione dell’eroe!
No, scusate, ahahah
Nessun’altro se non Nanni, col suo stile inconfondibile poteva recensire questa perla. E alla fine è anche non male!
Madò gli Stryper…ho il vinile di Too Hell With the Devil, ogni tanto lo ascolto ancora, la copertina è cazzutamente metal, e hanno dei ritornelli fantastici
hahaha, mi sto immaginando un episodio de la rosa di guadalupe de un ora e mezzo, grazie Nanni per soffrire per noi
Riguardo lo shock de Dal tramonto all Alba
Avevo tipo 18 anni torno a casa alle 23 da casa di un amico, mia madre sveglia in salotto mi fa Io e tua sorella abbiam appena visto un film di gangster con Clooney su TeleMontecarlo,dove a metá saltan fuori i mostri! E io dico cazzo fico peccato averlo perso…ma! In quel momento sempre su Tmc ricomincia il suddetto film: lo mandavano in onda 2 volte consecutive! In prima e seconda serata, assurdo! ..e cosi lo vidi x la prima volta…con mia madre che m aveva spoilerato il tutto!
Se non sbaglio la seconda proiezione era con meno censure!
Io ai Papa Roach vorrò bene vita natural durante per Last Resort nell’incredibile finale di The One. Questo, una volta evitato l’impatto del ritrovarsi un Christian movie a tradimento, una visione per curiosità culturale può meritarsela
Sui film cristiani una da dire ce l’ho.
L’anno scorso mi é capitato di vedere in tv “Correre per ricominciare”.
Alla fine era un buon film, se non fosse per il fatto che ogni due per tre pregavano, leggevano la bibbia e soprattutto esortavano chiunque a fare altrettanto.
Nulla di strano. Alla fine il cinema non é solo intrattenimento, ma pure propaganda.
Proponi e indirettamente imponi un modello. e lo esalti.
Lo fanno gli yankee, da sempre. E ora lo fanno i cinesi e pure gli indiani.
Logico che a un certo punto si sono svegliati pure loro, in tal senso.
Oh, ragazzi…Francé é il mio mito da quando ha detto che scopare é un dono di Dio.
Ok, non lo ha detto proprio così, ma il senso era quello.
Però, quantomeno, gli americani permettono anche l’opposto (ovvero la satira e lo sbertucciamento di quei valori- che, anzi, spesso finiscono per essere anche più popolari di chi li esalta). La Cina sicuramente no (sull’India non mi esprimo, ma ho seri dubbi a riguardo).
Off topic: parlerete di Dampyr? Io sono andato al cinema con aspettative bassissime, e, invece, mi sono trovato davanti un onesto e divertente b-movie che centra perfettamente l’atmosfera da albo Bonelli. Meglio di qualsiasi cosa fatta dalla Marvel negli ultimi 3 anni.
Spero sia chiaro che il mio punto non è “che strano che fanno propaganda” ma “perché fanno propaganda chiaramente diretta ai propri seguaci e poi la distribuiscono a tutti fischiettando?” (visto che non si presenta come propaganda per convertire ma più come approfondimenti per i già convertiti), seguito da “qual è esattamente il target di un film che punta al sottogruppo contemporaneamente molto religioso e assetato di violenza?” (domanda trucco, ma comunque interessante visto che non è la violenza “severa ma giusta” di un Mel Gibson ma proprio quella che deve divertire/intrattenere, che tendenzialmente da quelle parti combattono), seguito da “ma perché se devono fare propaganda la fanno in modo così moralmente confuso?” (altra domanda trucco).
@rocco: sì, arriva anche Dampyr
Recensione scompisciante!
Leggendo disrattamente il sottotitolo avevo capito che il film che aspettavi fosse come “Le Iene” era “Viale del tramonto”. asd
Capo, ho cominciato a sentire un vero dolore fisico man mano che leggevo la recensione. Ho rivissuto il disagio di quel giorno.
Dovevi finire dicendo chiaramente che, vabbè, sì, è un film godibile e scorre, ma non date soldi a questa gente. Se vede che arrivano i soldi, si convince a continuare la propaganda con un altro. Che si finanzino tra di loro con le offerte della messa. Ora vado ad ascoltarmi i Deicide come antidoto a quella subdola canzone che ti rimane in testa.
“Brian O’Halloran bullo” corrente con la nobile tradizione di “Brian O’Halloran conteso tra la ex-prom queen e Rosario Dawson giovane”
(magari una categoria “Sì, certo…” ai prossimi Premi Sylvester?)
Innanzitutto il gruppo che suona in chiesa sono i grandissimi From Ashes To New, ma il pezzo che suonano [Scars That I’m Hiding] non è a tema religioso.
Sulla “propaganda”, oltre al fatto che in n altri film a tema woke non la segnalate o lo fate in maniera positiva, direi che non cè da stupirsi visto che certo rock / metal negli USA è oramai ascoltato / associato prevalentemente alla flyover zone, in contrapposizione alle coste urban / hipster. E di gruppi con sottotesti cristiani di questo genere è pieno in America, anche nel metalcore, in generale magari è una cosa più protestante che cattolica ma questo è
chiudo con film bomba e musiche bomba
Anzitutto grazie delle info interessanti.
Però non puoi dire che Nanni si sia accanito: ha semplicemente segnalato che la cosa fa ridere, e come vedi in parecchi qui la trovano effettivamente esilarante.
Sul woke di stocazzo: da parte dei 400Calci i perculamenti e le battute in proposito non sono mai mancati, per me è chiaro che vi rode che negli ultimi 10 anni anche da parte dei regaz ci sia stata una maturazione ed abbiano imparato una maggior delicatezza e sensibilità nel far discorsi che possono inutilmente ferire persone in una reale condizione di minorità.
PS Lo so che con ‘sti discorsi che c’entrano solo tangenzialmente col cinema rompo e mi scuso con tutti gli utenti
per me già segnalare che fa ridere quando non si fa altrettanto nelle recensioni dei vari Men / Barbarian / Watcher. Non parlerei di maturazione, ma se cè stata allora non è una cosa buona, specie quando è una paranoia autocensoria che inconciamente / effettivamente riguarda più il rischio di ricadute lavorative che la tutela di gente che o non è una minoranza o a cui nemmeno frega niente alla fine. Poi ci sono quelli a cui fa male la verità, ma è un altro discorso
il buono e il giusto a seconda che ci piaccia o meno la recensione dei 400 calci … una religione interessante
e certo, non ci vuole un luminare per realizzarlo, ci vuole però giusto un pò di onesta e senso pratico: ad ognuno piace la propaganda con cui è d’accordo, perchè la reputa giusta, e percepisce meno, se non per niente, l’eventuale pedanteria. A me la filosofia dietro i film che ho citato, o dietro magari cose come Nope o EEAAO fa venire i brividi
@Dalle Ceneri Al Nuovo: grazie per la riflessione. A mio avviso devi rileggere quantomeno la rece di MEN, ma a parte quello mi sembra tutto abbastanza ovvio. In questo caso specifico ho fatto lo sforzo di non condannare a priori: come già scritto in un altro commento sopra, me la prendo più con l’utilità di distribuire un film di propaganda a un pubblico allargato generico (e si tratta di propaganda che approfondisce per i convertiti, neanche propaganda che cerca nuovi proseliti che già avrebbe più senso) che necessariamente con “cosa” sta propagandando. Oltre a ciò, non ho ritenuto fosse necessario/utile fare pure quello di sembrare per forza “neutro”. Ma non c’è niente di autocensorio nel rendersi conto che certi vecchi vezzi (chiamiamoli genericamente così) sono tutt’altro che necessari.
No, un momento, ti ho riletto e mi son reso conto che non sei il solito destro che da una parte si incazza perché “non si può più dire niente” (leggi: oggigiorno, per fortuna, quando qualcuno se la piglia con una minoranza gli vien fatto notare che non è una cosa bella) ma dall’altra “i veri oppressi siamo noi” (quando li si piglia per il culo a loro si lagnano e fanno le vittime): no, tu sei un vero fan della scena da cui provengono ‘sto film e peggio ancora questa musica?! Wtf? Ma che davéro?
Scusa eh, non ti nascondo il perculamento, però allo stesso tempo sono genuinamente curioso… Come è possibile che tu ti sia appassionato a’ sta roba?
@Nanni: la recensione di Men l’ho letta e ricordavo bene, stigmatizza un regista per aver scelto dei collaboratori di fiducia che purtroppo hanno il suo stesso sesso, difatti il paradosso è che se quel film fosse stato diretto da una donna avrebbe 4.2 su letterboxd anzichè oscillare attorno al 3. Idem per la propaganda, se Men o Don’t Worry Darling vanno al cinema tranquillamente, un film horror con un sottotesto protestante (mi verrebbe da dire come migliaia di altri film americani) puó andare ad una rassegna sul genere, per me
@Bugo Tognazio: in verità sono un pó entrambe le cose, bisogna definire cosa vuol dire pigliarsela. Comunque io mi stupisco che ci sia gente che ascolta roba che non mi piace comeTaylor Swift, Radiohead o Kendrick Lamar, a ciascuno il suo, qui in Italia gli artisti presenti nel film non tireranno ma in USA si, tant’è che appunto, ci hanno pure mandato in produzione un film, come fecero 20 anni fa con Queen of the Damned
Ok, vedo che hai riletto la parte in cui si individua una causa ma non quelle in cui si entra nel merito delle scelte, non so come mai me l’immaginavo. Pazienza.
vabbè ma non penso che fosse quello il punto, per me non lo è mai stato. siamo d’accordo che sia una chiavica di film, e per gli stessi motivi, ma da un’angolazione diversa: per lui Garland non dovrebbe parlare di cose delle donne e limitarsi ad espiare i propri peccati di nascita da ally subalterno, per me perchè non me ne frega niente dell’argomento, e parlarne e non sostenere la tua fazione guarda che ti succede, ti smerdano sia uomini che donne
Il punto è che ne parla male. Altrimenti sarebbe negativa per principio pure la rece di Mad Max Fury Road, e positiva per principio quella di Black Christmas. Purtroppo la vita è complicata, non è bianca o nera, e questo a volte vale addirittura per le nostre recensioni.
Lol Non ti sembra che questa musica sia leggermente andata male nei quasi vent’anni dai tempi del suo exploit?
Se il nu metal è stato l’ultimo genere prima della morte del rock, questa sbobbetta pop in salsa chierichetto angst ne è giustamente lo zombie. Ma tu com’è che ti ci sei appassionato? Sei un quarantenne irriducibile che ha continuato a seguire la musica che andava di moda quando eravamo adolescenti, o sei un ragazzo che grazie alle infinite possibilità di conoscenza che ci consente internet ha scoperto ‘sta roba e ci si è riconosciuto?
@Nanni: ma lo so che ne parla male, però ne loda le intenzioni, con un bel cappello dove esprime determinati concetti, che lo allineano a quelle che sono le intenzioni dell’autore che loda, possiamo dire di non aver capito i rispettivi punti
@Bugo: anche se fosse fregherebbe poco, ma in ogni caso negli ultimi anni cè stata una decisa riscoperta del genere da parte di gruppi nuovi e meno nuovi, oltre che alcuni ritorni ad alti livelli dei gruppi storici (anche gente meglio di quella che compare e si sente nel film, ma d’altronde era una produzione legata all’etichetta better noise quindi il range era giustamente limitato). d’altronde se vent’anni fa si cominciavano a ripescare gli eighties in ambito musicale, sarà pure venuto il momento degli anni 00 (e il segnale più mainstream sono le svolte pop punk di artisti rap e i ritorni dei capisaldi del genere)
(segnalo anche la fantastica evoluzione di questi nostri compatrioti che credo abbiano appartenuto proprio alla scena in questione o giù di lì: gli Upon this dawning (ok, imho) che poi diventano Danien & Theo ed ora La Sad.)
Ci siamo sovrapposti, il mio ultimo non era in risposta al tuo ultimo, dal quale scopro con raccappriccio che l’evoluzione che segnalavo (upon this dwning -> Danien & Theo -> La Sad) è addirittura parte di un trend.
ammetto di non aver capito un cazzo però il fatto che sta roba arrivi al cinema è preoccupante
Scambiamoci un calcio di pace.
Ero tentato di andarlo a vedere in versione originale nei giorni in cui è uscito, poi la mia lungimirante compagna m’ha salvato, ho schivato sta pallottola grazie a lei, che dio ce ne scampi dal Christian qualsiasi cosa. Amen
comunque Nanni giá quella locandina con illustrazione in stile volantino testimoni di geova doveva farti venire il sospetto… :D
C’hai ragione e ho collegato lo stile solo adesso.
“a bordo con il gioioso e casuale bigottismo” sarebbe la tag killer del secolo!
A me ha divertito il giusto, vabbè di film con sottotesti religiosi ce ne siamo sorbiti a palate e non siamo stati lì a pensarci troppo. Ho anche apprezzato i diversi scarti di tono e svolte di sceneggiatura che l’hanno reso meno monotono della media.
Poi oh, ho dovuto leggere qui che il dj era Tommy Lee, ecco quanto cacassi i Motley ai tempi, figuriamoci ora…
E comunque l’albino sminchiato di Banshee è sempre una garanzia.
oh comunque ultimamente quasi ad ogni recensione ci sta almeno uno che vive malissimo le “deriva woke” dei 400 calci e sta cosa la trovo buffissima
Settimo Cielo ci ha dato Jessica Biel che oltre ad essere una gnocca da paura ha pure fatto TCM versione 2003 che è bello da paura (lei poi con il Jeans a vita bassa ancora me la sogno; ma non in luoghi pubblici o in piscina mentre nuoto)