Sala dei trofei è la video-rubrica che si occupa di catalogare i grandi classici del cinema da combattimento

La seconda scelta dopo John Travolta, e la prima scelta davanti a Wesley Snipes.
Episodio controverso! La rubrica Sala dei trofei dovrebbe contenere classici dalla reputazione indiscutibile, e questo è Strange Days per molti. MA all’ultimo momento mi è toccato sostituire Stanlio, e quindi ammettere con una certa reticenza di essere sempre stato freddino nei confronti di un film che ha avuto in effetti un percorso più difficoltoso di quanto si tenda a ricordare, a partire dal fatto di essere stato un flop al botteghino piuttosto violento, pur avendo dietro non solo la regista di Point Break Kathryn Bigelow, ma anche il suo ex-marito che non so se conoscete, James Cameron. Quindi tecnicamente avrebbe potuto essere un Raccolta differenziata. Strange days indeed. Comunque: ne è uscita una bella discussione. A voi il video integrale:
PREMIO JIMMY BOBO
- Wolfgang Amadeus (music mixer) 50%
- Joe Urla (“Keith”) 28%
- Kim Giancaterino (“Club goer”) 13%
- Jay Cocks (screenplay) 6%
- John Casino (stunts) 3%
Edizione talmente ricca che qualcuno di voi ha preferito votare, forse giustamente, per i nomi che ho lasciato fuori: Dick Hancock (stunts), Gary Guercio (stunts), Dru Berrymore (“Stoned girl’s lover”) e Tom Tom Typhoon (“Crazy dancer”). Congratulazioni doppie quindi a Wolfgang Amadeus per la straordinaria vittoria. E ricordate: se vi abbonate al nostro canale Twitch il vostro voto vale doppio, perché sì!
I PROSSIMI APPUNTAMENTI SU TWITCH
La diretta di lunedì 2 gennaio è CANCELLATA, sorry.
Giovedì 5 gennaio alle 21 appuntamento con un Fratelli di sangue classicissimo, e due film che insieme hanno simboleggiato un intero sottogenere:
The Ring (Ringu, 1998, di Hideo Nakata) e The Grudge (Ju-on, 2002, di Takashi Shimizu)
THE RING: alcune persone muoiono in circostanze misteriose e con l’espressione di chi si è cagato fortissimo addosso, e il tutto sembra collegarsi a una misteriosa videocassetta che contiene questo video. [IMDb | Trailer]
JU-ON: fantasmi brutti e pieni di rancore attendono coloro che entrano in una casa maledetta per tormentarli in modo implacabile e contagioso. [IMDb | Trailer]
Un grazie finale alla videosigla di Christian Aliprandi e Dario Cogliati, all’inno Trenodia per le vittime di Val Verde di Luca Giovanardi e alla sigla 400 Calci dei Nanowar of Steel.
Non dimenticate di seguirci e abbonarvi, e non mancate!
Ma soprattutto: BUON ANNO!
A capodanno questo e Four Rooms per me sono obbligatori.
E quest’anno mi sa che mi rivedo anche l’Ultimo Capodanno già che lo avete citato nei giorni scorsi.
Buon anno nuovo!
Come osservato da Nanni, Strange Days per me è l’esempio perfetto di buon prodotto vittima dell’hype, della sfortuna e di una disgraziata distribuzione. Non lo aiutò essere lanciato come prodotto di culto già dal principio, visto che all’epoca si trattava di un culto ristretto in ambito nerd. C’è voluto tempo e Matrix perché il cyberpunk venisse accettato anche dal pubblico generalista. Ghost in the Shell uscì esattamente nello stesso periodo (stesso anno e mese!) e floppò pure lui, persino nel suo Giappone. E non va sottovalutato il fatto che Strange Days abbia preceduto sugli schermi di pochi mesi quella mezza ciofeca di Johnny Mnemonic, che nell’avere successo di certo non ha ben predisposto il pubblico generalista a rivedere un film di genere molto simile. Ma il fattore decisivo, almeno per il pubblico a stelle e strisce, fu il voler affrontare temi per loro molto disturbanti, il che spiega lo scarso successo anche tra i loro critici, considerando che si era in piena epoca Clinton (ottimismo!). Al netto del finale “rasssicurante”, che infatti rimane la parte debole.
Comunque un film con una buona storia, per niente stupida, ben diretto e mediamente recitato (alcuni ruoli in effetti non azzeccati, aggravati da pettinature da ergastolo), poco aiutato da un doppiaggio non all’altezza. Ma come molti flop commerciali, la sua validità si misura nell’influenza su quello che è venuto dopo. Ed è tanta roba. Anche il recente Edgerunners gli deve molto (inizia identico con un black jack). Quindi nella sala dei trofei non mi sembra usurpare nulla, anzi, lo vedo bene, magari giusto un poco in ombra, dietro al suo fratellone, Blade Runner.
Correzione, ovviamente fu Johnny Mnemonic a precedere Strange days, altrimenti il discorso non avrebbe senso. Errore mio. Scusate.
Mi dispiace che non ci sia stato un riferimento a Primo Levi. Lo aquid lo ha inventato lui on un suo racconto, c’è pari pari la descrizione di un uomo che si vive le emozioni di una donna
Joe Urla e John Casino protagonisti di un buddy cop subito
Strange Days.
Una fosca fiaba di fine millennio, proprio.
Al cinema ando’ maluccio, ma in seguito si rifece alla grande. Soprattutto in home video.
Gli ingredienti sono tutti al posto giusto, in un gustosissimo remix.
Fennies e’ la principessa da salvare, un traffichino dal cuore spezzato e quindi manipolabile.
Nel duplice ruolo del principe azzurro e del cavaliere senza macchia abbiamo una Bassett tosta e cazzuta da far paura. Che sa dispensare carezze e schiaffoni in egual misura e quando serve.
Sizemore e’ la sorellastra invidiosa, l’amico tutto sorrisi e pacche sulle spalle ma che appena ti giri te la mette in quel posto.
Che se uno e’ un vero amico non te la mena ogni due secondi con la tua ex.
Wincott e’ la matrigna. E scopriamo che Top Dollar e’ vivo e vegeto e domina l’industria della musica.
Abbiamo poi la strega. Ovvero la Lewis, che tanto per cambiare fa la tossica.
E il cacciatore. D’onofrio, che sfodera un repertorio che non si vedeva da Full Metal Jacket.
Ognuno nel ruolo che sa fare meglio.
La scena dello stupro con omicidio e’ quasi insostenibile.
D’altra parte…ti sei goduto la scena lesbo sotto la doccia, bello? E ora ti becchi il rovescio della medaglia.
Incredibile, considerando che l’ha girato una donna.
Ma Kat Bigelow non si e’ mai posta problemi simili, perche’ e’ una grandissima regista.
Da vedere.
Stessa esperienza di Nanni (hype nella mia bolla e relativa delusione alla visione) e stessi dubbi di Toshiro sul finale.
In generale credo che il suo difetto piu’ grosso sia quello di essere un thriller ibridato che non fa mai dimenticare di essere un thriller, e anche un thriller di quelli difettosi, uno di quelli in cui lo spettatore e’ sempre venti passi avanti rispetto ai personaggi (non solo Tom “ce-l’ho-scritto-in-fronte-che-sono-l’assassino” Sizemore, tutti i colpi di scena, i tradimenti e le morti sono telefonate). Blade Runner era un noir ibridato, ma te lo faceva dimenticare, e quindi non ti accorgi neanche che non c’e’ una vera indagine, ma solo Deckard che segue indizi e rivelazioni alla portata di chiunque, perche’ non e’ piu’ il punto dl film. In Strange Days nella seconda parte ci sono addirittura spiegoni e flashback da giallo classico e un po’ televisivo.
Comunque con gli anni l’ho rivalutato alla grande come un film mega-90s. In fondo sta agli anni 90 come “Fuori orario” sta agli anni 80… il personaggio di Fiennes e’ quasi pu’ sfigato e paetico di quello di Griffin Dunne.
Mi è venuto in mente un altro minicult però classificabile come Raccolta Differenziata per alcuni, ossia quella cosa figa che fu Runaway e i suoi ragnetti velenosi. Detto questo, per me Strange Days è più cult che RD, anche perchè ci sono acconciature bellissime. Scazza il fatto del futuro distopico a distanza di soli 4 anni…
Io sia allora che adesso non lo trovo affatto strano: non e’ il futuro del 1994: e’ il futuro degli anni 80
La Bigelow meriterebbe maggior riconoscimento, anche in ambito calcista non è mai citata come uno dei principali riferimenti, eppure ci ha regalato cose molto belle
Ammetto di non aver visto “Strange Days” ma recupero appenò ho tempo. E, dannazione, non posso credere di non aver ancora visto “The Hurt Locker”
Però, visto tutte queste belle parole per Kat Bigelow, potrei chiedere cosa ha fatto in generale che consigliate? A parte questo è Point Breack intendo: che altro ha fatto di bello?
Tutto il pre-Point Break sicuramente: Il buio si avvicina, Blue Steel, ovviamente e anche l’esordio The Loveless.
Ammetto di non essere uno dei mega-fan della sua fase “autoriale” iniziata proprio con Strange Days, ma The Hurt Locker e Zero Dark Thirty son due grandi film anche per me.
Il peso dell’acqua me lo ricordo un po’ un pastrocchione indeciso, ma ha i suoi fan e sono anni che mi riprometto di riverderlo. K-19 discreto, ma per me troppo retorico, come in modo diverso (e pure un po’ paraculo) trovo sia anche Detroit.
“Il buio si avvicina”, un classico vampiresco degli anni ’80 assieme ad “Ammazzavampiri” e “Ragazzi perduti”
Per me è una delle registe più paracule che esistano. Oppure è bipolare. Opto per la prima, visto il potere che ha nella famigghia hollywoodiana. Per me The Hurt Locker, pur essendo un gran bel film, è sopravvalutato e se penso che si è beccato la statuetta, mi cascano le orecchie. Diciamo che è una specie di Saw ambientato in Iraq. Se ti piace guardare uno che risolve tracobbetti e suda tantissimo, è il tuo film.
Fantastica considerazione sul Lenny venditore mancato di auto. In realtà però mi piace perché lui ha successo con i deboli, l’avvocato, ma con i forti, il giapponese, finisce per fare il portaborse ed è a tutti gli effetti il debole che però crea il piano per risolvere tutto, una sorta di “nerd” (vedi quello che succederà di lì a poco con le dotcom). Invece trovo il finale fantastico.
Sono due i possibili finali per un riot di questo tipo a Los Angeles. O è tutto riconducibile ad un fatto banale, come nel film e spesso nella vita vera, o si scatena la seconda guerra civile americana che, anche nella realtà, non si è ancora scatenata.
Io nel ’95 avevo 21 anni e vi posso assicurare che sono uscito dalla sala come se lo avessi vissuto con lo squid. Elettrizzato da morire. Un’ultima considerazione. Ma ci credete che quasi 30 anni prima (di ora) si cominciava a dare alla donna il ruolo che le spetta. Mace in questo è fantastica e se la associamo al nuovo millennio è un messaggio incredibile. Io uscii dalla sala pensando di aver visto uno dei migliori film della mia vita e, dopo quasi 30 anni, lo penso ancora.
Peter Gabriel NON TOCCATELO!! Quel pezzo di musica elettro-etnica alla fine lava via tutto, persino l’amaro in bocca lasciato dal “sadismo” di quella scena che, credo, è forse il solo motivo per cui questo film è stato stroncato agli inizi.
Io lo vidi al cinema con mio padre, ne parlai coi miei amici delle medie, e per noi Strange Days era la seconda venuta del Cristo, pero’ va detto che tutti eravamo tipo freschi di lettura di Neuromante, e vagamenti consci dei giochi di ruolo Cyberpunk. Rimanemmo molto stupiti quando anni dopo scoprimmo che non era stato un successo.