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La valvola assassina AKA la recensione di M3gan

Jackie Lang
di Jackie Lang | 09/01/202338

Non ci sono parole più pericolose di “Ti voglio bene” se pronunciate da una bambola parlante. Che sia parlante per ragioni tecnologiche o per ragioni magiche poco importa. Il massacro è sempre dietro l’angolo. E farà ridere. Non come le vere bambole realistiche che vengono realmente vendute e non fanno ridere per niente proprio.

Ci sta sempre bene

James Wan si è diplomato con successo nel 2012 nel master di livello MBA in “Managing and supervising killer dolls” organizzato dalla Cobretti School, è uscito e ha girato Dead Silence, che poi era la rielaborazione della sua tesina di diploma, e prodotto Annabelle. Tutto bene. Ha funzionato (chiaramente) e c’è stato anche un sequel. Ora per fare qualcosa di più complicato rinuncia al solito maleficio e invece si associa con quell’altro tenerone da sbaciucchiare tutto di Jason Blum, insieme immaginano La bambola assassina in persona, tecnologica invece che magica ma soprattutto vista e vissuta dal lato dei produttori. Siccome poi è un amante dei meta scherzi mette un regista da manovrare come una marionetta a dirigere.

Quando ti coglie il vago sospetto che forse hai in casa Terminator però hai troppo da finire questo foglio Excel per avere la promozione

M3gan vuole essere esattamente il remake de La bambola assassina senza pagare i diritti proprio a nessuno. Così cambia tutto lasciando intatta l’idea al cuore, ciò che dava personalità a quel film, quell’atteggiamento autoironico unito ad una critica portata seriamente al consumismo e alla maniera in cui la società calpesta gli esseri umani. Siccome viviamo gli anni della corporate identity e del culto delle compagnie però, non c’è cosa più divertente che vedere tutta la storia dal punto di vista dei manager, dei segretari, degli uffici colorati in cui non bisogna andare in giacca e cravatta e delle ambizioni di carriera mondiale nel settore dei giocattoli.

Jason Blum e delle stagiste malpagate alla festa di diploma del master di James Wan

M3gan è la bambola con IA di livello pazzesco che la protagonista ha inventato così, nel tempo libero, non avendo molto da fare…. L’obiettivo è rivoluzionare il settore dei giocattoli dopo che il precedente tentativo (una specie di Furby inquietante) è stato copiato dalla concorrenza. M3gan invece non la può copiare nessuno perché ha una tecnologia avanzatissima. Va solo testata con una bambina: e chi meglio della nipotina completamente traumatizzata da un incidente d’auto in cui sono morti i suoi genitori? Chi meglio di lei per un attaccamento morboso in virtù del quale la bambola potrà fare stragi?

Umiliazioni

Gerard Johnstone, il pupazzo nelle mani di Wan, ha visto tutti i film giusti e non solo sa mettere bene in scena una sceneggiatura divertente, ma si diverte lui stesso facendo attivare M3gan con la stessa inquadratura con cui viene attivato Robocop e poi si esalta in un finale così classico da far venire le lacrime agli occhi, in cui il mostro è sempre più mostruoso (i più attenti noteranno anche che l’espediente per chiudere il confronto finale pure è preso da Robocop). In mezzo c’è Terminator ovviamente, così che alla fine il risultato stia a metà tra Chucky e una puntata di Black Mirror. E ovviamente funziona.

Saper inquietare facendo stare un oggetto inanimato fermo

Non bisogna stare a spaccare il capello in quattro sia chiaro. In M3gan niente è davvero solido in termini di scrittura. L’intelligenza artificiale che in teoria fa una strage perché esegue troppo alla lettera il suo compito di proteggere la bambina, non si sa perché se la gode, inquieta la gente, gioca al gatto con il topo, li insegue correndo a quattro zampe come un cane o si fa trovare in casa al buio illuminata dalla luna che suona al pianoforte solo per spaventare. Ha un innato senso della posizione spaventosa, utilizza arnesi creativi per i suoi omicidi e poi sviluppa motivazioni ridicole. E sia chiaro: va bene così! È la grande tradizione dei B movies che Wan e Blum sanno maneggiare, divertirsi come prima regola.

Divertirsi

Conta semmai di più l’aver messo Amie Donald (età: 11 anni) dentro il costume da M3gan per farla muovere realisticamente ma anche molto male e poi farle fare balletti e acrobazie (di nuovo: perché? Perché è divertente, ecco perché), conta la presa in giro dell’etica inesistente delle società di giocattoli, lo spietato cinismo della buona zietta protagonista che in realtà non ha nessun interesse nei sentimenti della nipotina ma le serve solo una cavia. Serve insomma un senso dell’ironia raffinato unito ad un po’ di sangue (che peccato che poi non abbia mai voglia e coraggio di mostrare le atrocità) tutto come in La bambola assassina per dire che la società dei consumi peggiora gli esseri umani, li mette alle corde e instilla in loro bisogni (di consumare ma in questo caso di carriera e di lavoro) che sono peccati che ad un certo punto vanno scontati. E poi per farglieli scontare.

Dvd-quote suggerita:

“Il nostro Barbie – Il film”
Jackie Lang,  i400calci.com

>> IMDb | Trailer

Jackie Lang
Autore del post: Jackie Lang
"Sono qui per prenderle e darle nel nome di Cobretti"
D
k

tags: anti barbie atrocità fuori campo bambine traumatizzate per il nostro diverimento bambole assassine che merda il capitalismo citare robocop e terminator critica al capitalismo intelligenze artificiali di menare james wan jason blum m3gan uccidere con l'idropulitrice e lasciare tutto pulitissimo zie che se ne fottono

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38 Commenti

  1. Adolf Hit-Girl 09/01/2023 | 08:15

    Sembra la cugina stronza di Alita.

    Rispondi
  2. GIOCHER 09/01/2023 | 09:24

    Ah quindi non “Finalmente il film di Pinocchio che ci piacerebbe a Collodi?”

    (Ma il numeretto scrondo a posto della lettera nel titolo era proprio necessario? Mi uccide la qualsiasi)

    Rispondi
  3. Alfonso di Caprio 09/01/2023 | 10:00

    Era ovvio come idea, idem come film, certo se ci stavano sangue e sbudellamenti lo spettacolo ne giovava. Vabbè ora Jason maschera da Hokey produrrà l’inevitabile sequel che comunque incasserà, per poi spegnersi piano piano con i ri-sequel come una batteria che non si ricarica abbastanza velocemente. Nessuno ha mai notato che Blum si chiama come l’icona horror di Venerdi 13? Aspettando il sequel della CASA.

    Rispondi
  4. Anonymous Reborn Male-Doll 09/01/2023 | 12:29

    La scelta di non mostrare troppo sangue (in generale la violenza è narrata più che mostrata) è perché diversamente sarebbe passato in secondo piano il METAFORONE: hard-technology cacca pupù, W i rapporti e le connessioni umane ecc.
    Comunque carino dai, dura il giusto (1h40′), mi sta un po’ sulle palle la moda cinematografica di autolanciarsi un piccolo assist per il sequel, ma va precisato che lo spiraglio mezzo aperto è un po’ lo standard dei film horror da tipo sempre.

    ps: M3GAN perchè: Model 3 Generative ANdroid
    pps: grazie (middle finger, in amicizia, al recensore) per il link alle “reborn dolls”, ho cancellato immediatamente la cronologia di chrome.

    Rispondi
    • GIOCHER 09/01/2023 | 17:38

      Ehhh si,ceertooo

      https://www.insider.com/m3gan-writer-unrated-gorier-versioncoming-2023-1

  5. Al Panino 09/01/2023 | 14:58

    Scusate l’off-topic, ma The Menu non lo considerate calciabile abbastanza per il blog?

    Nel caso per me sarebbe comunque una eccezione meritevole

    Rispondi
    • Ubik 10/01/2023 | 00:27

      Bello The Menu!

  6. Arnold Spazzaneve 09/01/2023 | 20:14

    da notare anche gli ultimi secondi che sono un omaggio a il tagliaerbe. per quanto mi riguarda visto e goduto: niente di epocale, ma questa allegoria della tecnologia data in pasto ai ragazzini da parte dei genitori assenti mi ha inquietato molto ma molto di più della bambola ‘sasina che mata tutti.

    Rispondi
  7. Elfoscuro 09/01/2023 | 23:36

    Il Terminator Chucky di James Wan!

    Rispondi
  8. M3gan ti presento Sally 10/01/2023 | 14:04

    Non per fare becera polemica politica, ma solo io ho notato la straordinaria somiglianza tra M3gan e l’attuale primo ministro di una certa nazione a forma di stivale?

    Rispondi
  9. Bob 10/01/2023 | 17:16

    Tu ti meriti la boldrini presidente della repubblica

    Rispondi
    • M3gan Duchessa di Sussessual ti presento Sally 11/01/2023 | 08:47

      Ma L@ura non somiglia ad una bambola nana assassina.
      Sarebbe troppo noiosa.
      Meglio M3gan.
      “Sono M3gan
      sono una bambola
      sono una IA
      sono assassina”

  10. J.J Bad 11/01/2023 | 14:02

    Ma perché avete pure il coraggio di farvi prendere per i fondelli andando a vedere questi film?
    E merde come questa robba sarebbero i presupposti per “supportare il cinema in crisi”?
    Questo film doveva andare direct to stream, era il suo posto giusto in mancanza di un cesso o una discarica.
    Non posso perdere il mio tempo prezioso così.

    Ma per piacere. Dico per piacere. Giusto i millenials possono farsi fottere da sta roba.

    Rispondi
    • Norton Antichrist 13/01/2023 | 08:18

      Questo è il tipico commento di chi mentre mordicchia la stanghetta degli occhiali preferisce godersi il film intellettuale made in A24 che diverte zero però è Arte e fa sentire Artista chi lo guarda.

    • J.J Bad 13/01/2023 | 10:58

      E il tuo invece è il tipico commento da leone da tastiera.
      Della serie: quando non si ha niente di costruttivo da dire si colpisce il singolo soggetto scomodo, dall’alto della propria comfort zone.
      Uh, molto intelligente. Molto da millenial.

    • Norton Antichrist 13/01/2023 | 20:07

      Ma figurati, non sono assolutamente un leone da tastiera e non intendevo insultarti. Mi sembrava evidente che il tuo commento sia il frutto di anni di intossicazione da A24 che ha fatto credere alla gente che il cinema di genere deve essere roba intellettuale e invece come prima cosa deve divertire.

    • SickBoy 15/01/2023 | 10:04

      Perdonami ma dove sta scritto che il cinema di genere “come prima cosa deve divertire”?
      Mi permetto di domandarlo perché ho idea stia scritto nello stesso posto in cui è scritto che il cinema di genere deve essere roba intellettuale: da nessuna parte.
      A me risulta che il cinema, di genere o meno, “debba essere” quello che piace alle singole persone che ne fruiscono e, in casi come questo, il problema non ha a che fare con il “volersi sentire Artista” come opposto al “voler divertirsi” (che per altro è una contrapposizione idiota e faziosa: è possibile divertirsi E fruire di un prodotto artistico e di qualità, allo stesso tempo). Credo che il problema abbia invece a che fare col fatto incontrovertibile che sia Blum che Wan hanno la tendenza a produrre film tecnicamente ben eseguiti ma scritti in modo sciatto, superficiale e stupido – caratteristiche che, per alcuni di noi, rendono il prodotto inguardabile.
      Poi il recensore scrive che “funziona”. Certo che “funziona”: anche l’hamburger del mcdonald “funziona” nel senso che è appetibile e, tecnicamente, ti “sfama” pure se in realtà è monnezza.
      Ecco: quello di Wan e di Jason Blum è, in larghissima parte, junk food cinema.
      La critica che muoviamo noi “intossicati da A24” è che si possono fare film-hamburger anche usando “ingredienti” un filo più genuini e che difendere questo tipo di immondizia giova all’industria cinematografica esattamente quanto difendere McDonald’s giova all’industria alimentare.

    • Norton Antichrist 16/01/2023 | 08:04

      Davvero, se siamo arrivati a dire che non basta che un film horror “funzioni” perché deve avere chissà cosa in più per farvi sentire intellettuali della minchia allora davvero non so più cosa dire. Continuate pure a vedervi le seghe (letterali) al ralenty di In fabric.

    • Norton Antichrist 16/01/2023 | 08:06

      Ps So che In fabric non è A24, ma forse è anche peggio: è un A24ismo.

    • J.J Bad 16/01/2023 | 09:18

      Non ho mai visto un solo film di A24 in vita mia, e tu sarà meglio che ti basi su elementi SERI prima di giudicare chi non conosci.
      Sarà mai normale che uno debba fare la radiografia di una persona solo per un post scritto?
      Esci di casa e apri gli occhi per cortesia, invece di rapportarti con un computer.

    • Norton Antichrist 16/01/2023 | 09:50

      Ahah ma guarda che io esco parecchio fuori di casa e amo molto divertirmi. Io…

    • J.J Bad 16/01/2023 | 09:59

      E allora esattamente che problemi hai?

    • Norton Antichrist 16/01/2023 | 10:05

      Nessun problema, si discute in un sito di cinema. Se sei suscettibile apriti un blog e disattiva i commenti.

    • J.J Bad 16/01/2023 | 10:09

      Che fai, prima rompi le balle e dopo piagni?
      Io non ho mai detto che non voglio commenti, i problemi con il prossimo te li stai facendo tu dal tuo primo post.
      Forse che sia il caso di risolverti i tuoi problemi fuori da internet?

    • Norton Antichrist 16/01/2023 | 10:17

      Vabbè, bonanotte. Comunque ti consiglio di approfondire il cinema della A24, sicuramente troverai quel vero cinema che non ti farà perdere tempo prezioso e ti farà sentire molto intelligente. Nulla di male, per carità.

    • J.J Bad 16/01/2023 | 10:21

      Allora ti dò un consiglio secolare anche io: dal momento che non conosci né me né i miei gusti e nè cosa guardo o non guardo, fatti gli affari tuoi che intanto campi 100 anni.
      Intanto, millenial.

    • Norton Antichrist 16/01/2023 | 10:25

      Così scrisse quello che dà del “millennial” a chi non conosce (ho 40 anni) , genio ❤️

    • J.J Bad 16/01/2023 | 10:28

      Appunto, studia: sei un millenial immaturo.

    • Norton Antichrist 16/01/2023 | 10:32

      Immagino che sia per questo che lo scrivi con una enne sola

    • J.J Bad 16/01/2023 | 10:34

      Ti regalo tutte le N che vuoi, ma non posso regalarti un cervello pensante, mi dispiace.

  11. PsykoPirata 13/01/2023 | 14:18

    Visto ieri sera.
    Ora onestamente il ragionamento “è un film scemo fatto per divertire” io lo capisco, ma se guardo i prodotti Blum House non vedo ne la Troma ne l’Asylum, quindi la domanda resta?
    Perchè fare un film così di merda?
    Gli attori sono bravi e capaci, la regia è ottima, perchè la storia fa così cagare?
    Perchè la zia insiste a prendersi la piccola rompicazzo se non la vuole e i nonni ci starebbero?
    Perchè se il capo ti chiede di fargli un Furby più economico e tu di risposta prepari Battle Angel Alita a 10K al pezzo lui non ti licenzia ma si esalta?
    Perchè mi fai una bambola per bambini quasi indistruttibile, che hackera il pentagono e forte come un cazzo di toro?
    Perchè se lavori per Elon Musk non ti puoi riparare quella merda di steccato?
    Perchè vivi in un quartiere così di merda?
    Perchè uno spruzzino per l’acqua ha la pressione così potente da lanciare di 4 metri una culona di 100 kg?
    Perchè improvvisamente diventi filosofa e padagogica con la rompicazzo quando per mesi te ne sei sciacquata la passera?
    Perchè un assistente sociale appena vede quel cazzo di coso non te la leva la bambina?
    Quale cazzo di poliziotto crede ad una chiattona di 100 kg su un cane di merda e non ad una passera sessualmente appetibile soprattutto quando la piccola rompicazzo ha il calco dei denti sull’avambraccio?
    Che cazzo di scuola nel bosco è una dove i bambini possono andarsene in giro per kilometri nel bosco ad un passo da strade guidate dallo stesso stronzo morto di sonno che guida uno spazzaneve e non vede una macchina ferma a luci accese in mezzo alla strada?
    Chi cazzo prepara un robot da guerra al college e finisce a fare i Furby per Elon Musk?
    PERCHE’ CAZZO DEVE BALLARE?!?!?!?PERCHE’ CAZZO DEVE BALLAREEEEEEE??????

    Rispondi
    • Il santo 13/01/2023 | 14:56

      Parole sante!!

    • Nanni Cobretti 14/01/2023 | 17:27

      Mi stai dicendo che non è un documentario??? Il trailer mi ha ingannato!!!

    • SickBoy 15/01/2023 | 09:50

      No, credo che stia dicendo che per “divertirsi”, di solito, un presupposto fondamentale è non sentire la propria intelligenza offesa da una scrittura sciatta e superficiale.

    • Nanni Cobretti 15/01/2023 | 11:01

      In linea generale sono d’accordo col concetto, ma il problema è quando confondete una scrittura “corretta” col “realismo”, che sono due cose che non hanno assolutamente nulla a che fare l’una con l’altra. Lo script di M3gan è tutt’altro che sciatto: è, al contrario, consapevole, intelligente e ispirato sopra la media mainstream del genere.

    • J.J Bad 16/01/2023 | 09:28

      Mah. Stavolta le ho sentite tutte.
      Se questa robba è un film intelligente, io sono Batman. Raga sono Batman!

    • Nanni Cobretti 16/01/2023 | 13:40

      Ah beh, scacco matto, immagino.

  12. Jackson Pollon 31/01/2023 | 18:42

    Io da bambino ero così arrapato che una volta ho provato a bombarmi un pupazzo. Figurati se avessi avuto una zia che mi regala M3GAN. Questa è stata la prima cosa alla quale ho pensato guardando codesto film. Oltre alle mie estroverse oscenità, il film mi ha inevitabilmente fatto pensare al romanzo di Ishiguro, Klara e il Sole. In quel libro c’è l’androide Klara che se ne sta in vetrina in attesa di essere scelta. A sceglierla sarà poi Josie,una ragazzina con delle problematiche da affrontare, problematiche che troveranno assistenza proprio nella empatica amica artificiale. Quanta dolcezza. Anche in M3gan vi è dolcezza, oltre che un forte senso di attaccamento e protezione. Sì, praticamente una mamma. Per affrontare al meglio un film come M3gan la cosa da fare sarebbe alzare l’asticella della sospensione d’incredulità per restare ben appiccicati alla diegesi del racconto (ammazza, si vede che ho studiato al DAMS). Sì, parliamo di una bambola che fa cose pazzesche e fino a qui possiamo stare nel mood. Tuttavia il film ci snocciola una serie di cosucce che tu DEVI davvero prenderle per buone. Tolta la questione che si parla di un’azienda di giocattoli (e non di un più plausibile studio sulla robotica avanzata in un sistema olistico che comprende anche l’intelligenza artificiale) a me, per dire, un pochetto disturbava che la tizia abitasse in quella casetta lì. È un po’ troppo funzionale agli eventi e alle vicine di casa rompicoglioni. Vabbè. Se non si stanno a guardare i peli pubici nell’uovo, M3gan è un film divertente che dice (ebbene sì) cose intelligenti. Cioè? Be’, già solo l’omaggio in POV al RoboCop di Paul Verhoeven, per me è essere intelligenti. Lì il film ti dice “Caro spettatore, vedrai magari cose un po’ così ma guarda che non siamo degli idioti”. Rincariamo poi con la citazione di Die Hard? ❤️ Insomma, M3gan non è un film scemo, non è un “filmetto”. Non sto dicendo che siamo innanzi a Tarkovskij o a Nicola Porro, sto dicendo che è un film che rispetta il canone in cui è inserito, i suoi stilemi (come diremmo noi del DAMS ascoltando metal scandinavo e fumando cannoni). Espressioni polisemiche a parte, dicevo, che il film è aderente al suo genere ma ha un cervello. È un mainstream non sciatto. È più di quello che appare e questo mi piace sia nelle persone ma soprattutto nel cinema. Daje. In coda a ciò il meraviglioso senso dell’entrare in scena di M3gan 😅? Il pianoforte è un tocco di classe. Ha stile la bambina. A proposito, i più penseranno – a ragione – a Chucky, a me invece M3gan ha fatto pensare a Super Vicki. Mi piaceva quella sitcom, aveva elementi squisitamente inquietanti, una Mercoledì robotica. Ecco,ora che ho menzionato Super Vicki mi resterà in testa per giorni la sigla iniziale. Grazie mille anni Ottanta.

    Rispondi

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