E quindi insomma, esce finalmente in sala anche in Italia l’acclamato Decision to Leave, nuova opera di Park Chan-Wook che è nel cuore di tanti di noi, responsabile di diversi film che amiamo, ma anche uno di quei rari nomi che ci permettevano, nella nostra insicura gioventù, di goderci un po’ di sana ultraviolenza ma anche fare bella figura con la cricca intellettuale. Che tempi. Col tempo l’ultraviolenza non è diventata un ingrediente necessariamente garantito nelle opere di Park, ma hey, lo stile è rimasto lo stile, e ogni nuova uscita ha il nostro interesse.
Per l’occasione quindi – e considerando che in Italia è attualmente in corso una rassegna spettacolarmente intitolata “Park Chan Week” – abbiamo organizzato per voi un trattamento deluxe.
Lunedì 30 gennaio alle ore 21 saremo in diretta su Twitch con un sentitissimo Speciale Park Chan-Wook e un ospite d’eccezione: il critico e professore Roy Menarini in persona.
E poi crepi l’avarizia: abbiamo per voi una clip in esclusiva direttamente dal making of del film. A voi:
Decision to Leave (ammirate il trailer) esce in sala in Italia il 2 febbraio.
La sala cinematografica è morta. Perchè portare un film di genere, già ampiamente disponibile on line da due mesi, al cinema? Coloro a cui interessava se lo sono già visto coi sottotitoli. I nonnetti “disconnessi” e monolingui vanno a vedere altro. Forse quelli che passano per caso davanti al cinema? Ma chi passa più per caso davanti a un cinema?!? Se sono sei a Milano a Roma dove ci sono cinema IN città, devi andare nelle brughiere… Io, quasi quasi, vedo i film ancora prima che li facciano, con internet. Mah.
Temo di attirarmi un bel po’ di antipatia, ma effettivamente è un ragionamento a cui non si può dare torto.
Perché ti infastidisce che un bel film vada in sala? Forse se il nonno monolingue paga per vedere il film che hai torrentato non ti senti più parte di un circolino esclusivo?
Sicuro che vadano a vedere altro? C’è un mondo, al di fuori del tinello, che i nonnetti monolingua conoscono bene.
Ma non mi infastidisce, ci mancherebbe. E’ che non capisco la testa dei distributori. Di certi distributori. Che numeri farà il film? Ci guadagneranno? Inutile lamentarsi della morte della sala per poi proettarvicisi i film DOPO le piattaforme.
Uno dei film più belli che abbia visto da un paio d’anni a questa parte. Caldamente consigliato
Ma perché Caprotti non è nella clip del making of?