Saghe da combattimento è la video-rubrica che si occupa di catalogare, uhm, le saghe… uh… da combattimento.
Nelle sale esce Bussano alla porta, il nuovo film di M. Night Shyamalan, e allora noi che si fa? Si ripercorre l’unica saga realizzata dal regista di Philadelphia (non nel senso che ha diretto Philadelphia, nel senso che ci vive), nonché una delle più originali saghe supereroistiche della storia del cinema, nel bene e nel male. Seguite Cicciolina Wertmüller, Toshiro Gifuni e George Rohmer mentre dissezionano le avventure di David Dunn, Kevin Wendell Crumb e l’Uomo di Vetro, aka Elijah Price, aka Mr. Glass in persona, l’altro grande contributo di Samuel L. Jackson alla storia del viola. Scoprite cosa ci ha convinto e cosa meno di questa trilogia (SPOILER: Glass. Glass ci ha convinto di meno), che porta alla luce tutti i pregi e i difetti di Shyamalan – la sua indubbia abilità nel costruire la tensione vs. la sua dipendenza dagli spiegoni – in un unico, scintillante pacchetto. Come sempre, buona visione.
APPENDICI ALLA VISIONE
Il corto M. Night Shyamalan’s The Twist.
PREMIO JIMMY BOBO
Come si suol dire, Shyamalan Twist! Stavolta abbiamo avuto non uno, bensì DUE pari merito. Vedere per credere…
1. Dom Catanzarite (associate producer) e John Carbonara (music editor) 37,5%
2. Chris Smorto (“Restaurant patron”), Miguelangelo Hexylvania (production assistant) ed Eric Odioso (assistente Jason Blum) 8,33%
Congratulazioni a Dom Catanzarite e John Carbonara per la vittoria. E ricordate: se la saudade di Catanzaro vi dovesse travolgere, fatevi un’ottima John Carbonara e starete subito meglio. Ricordate anche: se vi abbonate al nostro canale Twitch il vostro voto vale doppio, perché VOI valete!
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Ogni lunedì alle 21 appuntamento con le news, le ultime dal mondo del cinema da combattimento, un po’ di cazzeggio e le vostre eventuali domande.
Giovedì 16 febbraio alle ore 21 torna la 400tv! Sì, cari amici, avete capito bene: l’appuntamento con le visioni collettive de i400Calci torna con un film imperdibile, Manos: The Hands of Fate, un grande classico della merda. Venite a scuola di come non si fa un film con Nanni e Stanlio, in compagnia degli ospiti Fabrizio Pluc Di Nicola e Davide La Rosa, autori di Dizionario dei film brutti e Il regista di film brutti che vinse il festival di Cannes.
TRAMA: Boh… Fa circa così: una famiglia patriarcale sta viaggiando nel bel mezzo del deserto perché il padre è troppo orgoglioso per ammettere di essersi perso, quando incappa in una villetta PER NULLA INQUIETANTE e l’uomo decide che si accamperanno lì per la notte, nonostante sia pomeriggio e siano stati accolti da Torgo, una specie di satiro amante delle droghe a uso ricreativo. Presto scopriranno che la villetta appartiene al leader di un culto satan-boh-qualcosa, che li sottoporrà alle peggio cose nel corso di una notte che si può solo definire… incomprensibile! [IMDb | Film]
Un grazie finale alla videosigla di Christian Aliprandi e Dario Cogliati, all’inno Trenodia per le vittime di Val Verde di Luca Giovanardi e alla sigla 400 Calci dei Nanowar of Steel.
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Si comunica che in seguito ai due pareggi ottenuti in finale da Michael P Catanzarite ( nella puntata dedicata a xXx) e da Dom Catanzarite ( nella puntata di ieri sera), e ai flussi anomali di puntate sul risultato di pareggio in entrambe le occasioni, il nostro Osservatorio comunica che la famiglia Catanzarite è stata posta al regime carcerario 41tris per essere “osservata” e farle passare questa cosuccia della Catanzarite umma umma al Jimmy Bobo. Sperando in una collaborazione imminente, sarà nostra premura comunicare quando un qualsiasi membro della famiglia Catanzarite potrà nuovamente partecipare al concorso che dà prestigio e immortalità (su quest’ ultima stiamo comunque effettuando verifiche).
Cordiali saluti e giocate responsabilmente.
Liberateli! I pareggi sono cose che possono succedere e non c’è nulla di male!
In fede,
famiglia Pareggite.
Scusate l’OT extra-calcistico: George, ma “le telefonate” sono solo in pausa , sono finite, o le state continuando su altri canali? Mi avete salvato tante ore di tediosissimo lavoro!
Shyamalan è sicuramente bravo. La mettere in scena la tensione come pochi altri. Darò sempre una possibilità ad ogni suo nuovo film. Sono convinto, però, che il più delle volte riuscirebbe a esprimersi meglio in una serie antologica stile “Ai confini della realtà”. Rod Serling avrebbe sicuramente apprezzato il suo stile e le sue idee. “E venne il giorno”, “The village”, “Old”, “Devil”, forse anche “Signs” e “Lady in the water” sarebbero stati dei bellissimi mediometraggi perché sarebbero finiti in tempo per conservare il fascino della premessa, il mistero e la tensione. Sviluppati in un lungometraggio invece finita la premessa scadono il più delle volte nel ridicolo involontario. È chiaro che non vale solo per Shyamalan, ma per chiunque.
Assolutamente d’accordo. Anche quasi tutti i suoi film peggiori sarebbero stati degli ottimi episodi di Twilight Zone e altre serie antologiche anni 60. In 40 o 50 minuti molte sue idee si sarebbero meno stiracchiate e sfilacciate, ed e’ una durata che si presta meglio a far digerire twist e colpi di scena spiazzanti.
Sulla durata cinematografia si innesca invece il meccanismo ben descritto da Hitchcock: piu’ grande e’ il mistero che metti in scena, piu’ grande sara’ la delusione quando lo svelerai.
Non a caso l’unico film di Alfredone basato su un twist finale e’ Psycho, raro caso di un film che una volta che sai il retroscena diventa ancora piu’ inquietante e malato. Al contrario di un The Village, dove una volta che sai l’entita’ della minaccia perde totalmente di tensione.