Si sa, il destino del secondo capitolo di una saga è sempre una scommessa. Non esiste una formula che ne decreti il successo matematico perché anche se verrebbe da dire che l’importante è non fare una copia carbone dell’originale ma puntare su qualcosa di diverso, la storia è piena di ritorni che non funzionano perché bramano troppo il distacco dimenticandosi nel mentre di essere anche interessanti, e di altrettanti che invece conquistano proprio perché riescono a nascondere ai nostri occhi il fatto di essere sostanzialmente lo stesso film che abbiamo visto ieri per prepararci a questo ma questo è harder, better, faster, stronger.
Da parte mia, se mi cercherete sempre e per sempre dalla stessa parte mi troverete: a difendere un fallimento dettato dall’ambizione piuttosto che un successo a cui piace vincere facile. Questo non significa che ciò per cui sto spezzando la proverbiale lancia sia migliore a prescindere, ma che semplicemente lo difendo a fronte dei mille problemi che in modo evidente presenta, anche se alla fine pure io se dovessi scegliere cosa rivedermi probabilmente sceglierei l’altro film.
Tutto questo per dirvi che io con Shazam! Furia degli dei non so bene come collocarmi. Ho letto in giro che è come il primo ma peggiore, mentre io l’ho trovato diverso dal primo ma comunque peggiore. Che vuole mettere troppa carne al fuoco, mentre io l’ho trovato tutto sommato semplice anche se raccontato malissimo. E infine che è una delusione rispetto al primo, ma io ho trovato mediocrissimo pure il primo. Insomma, la sensazione che ho avuto uscito dalla sala, a fronte di tutte le volte che negli ultimi tempi sono uscito da una sala che proiettava tizi in calzamaglia, è che la DC e la Marvel dovrebbero organizzare un roundtable segreto, guardarsi dritti negli occhi e chiedersi: ma sinceramente c’abbiamo ancora voglia di raccontare ste robe?
Perché io sinceramente – e penso di parlare anche a nome di altri miei colleghi della redazione – di recensire l’ennesimo film di supereroi mediocre dicendo innanzitutto (o a un certo punto) che è mediocre, mi sarei anche rotto leggermente il cazzo. Siamo arrivati al punto che ci sembra un miracolo quando esce roba come il primo Shazam perché, per dirlo con le parole della nostra Xena Rowlands, «ha una sceneggiatura!» e di colpo per molti diventa il miglior film del DCEU.
Non va bene. Non va bene affatto. Meritiamo di meglio.
Soprattutto se posizioniamo questo sconforto nel contesto del grande universo dell’intrattenimento per ragazzi (perché di questo stiamo parlando) che riempie i multisala. Non so voi, ma io ho molto più hype per questo film e per quest’altro film che per tutti i futuri progetti della Marvel e della DC messi insieme. Sono arrivato al punto che spero che James Gunn saluti i Guardiani della Galassia con un terzo volume valido come i primi due, poi per me possiamo anche far calare il sipario.
Oltre a questo, oltre al fatto cioè che basta letteralmente spostarsi di qualche major più in là per trovare qualcosa di assai più interessante, c’è anche il fatto che uscendo dal seminato dell’intrattenimento per ragazzi ed entrando in quello un poco più adulto senza per forza finire su PornHub, noi non solo sentiamo di meritare di meglio ma SAPPIAMO PER CERTO di meritare di meglio perché da poco ci sono stati i Premi Sylvester 2023, e quindi perché dovremmo perdere tempo con questi combattimenti fatti col culo, queste avventure prive di fomento e queste creature di fantasia dall’aspetto improponibile quando possiamo recuperare RRR, Sanak, EEAAO e Mad God, solo per dirne alcuni?
«Ma Terrence, cosa pretendi da un film di supereroi che deve piacere a tutti e deve essere comprensibile a tutti?», direte voi e in parte avete pure ragione. Ma quando questa cosa del puntare ad avere un pubblico più ampio possibile diventa sinonimo di pigrizia, il pubblico non è così scemo da non accorgersene e al botteghino poi te la fa pagare.
Perché io capisco che quello di scrivere e girare un cinecomic oggi sia un lavoro infame, voglio dire, immaginate di fare il vostro lavoro di sempre ma con tremila persone intorno che ti dicono costantemente come loro vorrebbero che tu faccia il tuo lavoro. Tutte insieme, tutti i giorni, tutto il giorno, e ognuna con la propria idea.
Capisco quindi perché in questi giorni il buon David F. Sandberg stia dicendo che non vede l’ora di tornare all’horror, che dopo sei anni di Shazam per il momento con i supereroi anche basta e che non sentirà nessuna mancanza del dibattito online su questo tipo di film.
Capisco anche tutti i casini che sono sorti per colpa di Dwayne Johnson, che certo non aiutano a rendere Shazam un personaggio coeso ad un universo narrativo condiviso.
Capisco tutto. Ma se il risultato è che il tuo film è uno dei peggiori debutti al botteghino per un film di supereroi forse i motivi di un tale fallimento risiedono anche altrove.
Forse ad esempio era il caso di sforzarsi un po’ di più con i dialoghi di questo Shazam! Furia degli dei. Urlati, didascalici, in perenne bisogno di fare spiegoni su spiegoni, anche quando si tratta delle emozioni provate dai personaggi, quelle cose che noi spettatori dovremmo vedere sullo schermo e non sentir descritte. È un film con la perenne ansia che qualcuno possa essere lasciato indietro, tutto deve essere ribadito più volte, ma nel frattempo si dimentica di costruire un conflitto davvero interessante e che possa lasciare col fiato sospeso.
Senza contare che i rapporti di forza non sono mai chiarissimi: non è mai realmente tangibile la gravità del pericolo a cui Shazam e i suoi allegri compagni vanno incontro, non c’è mai il reale dubbio che potrebbero non farcela. Questo è dovuto in gran parte alla goffaggine con cui protagonisti e antagonisti interagiscono tra loro, compiendo azioni che in uno schema sensato dovrebbero essere mosse strategiche, ma che qui hanno solo l’aspetto di cose fatte a caso in modo idiota.
E quando a un certo punto arriva il momento triste, la caduta dell’eroe a cui non crede nessuno, ecco che il film opta per la soluzione più pigra in assoluto: il deus ex machina completamente a cazzo ma tanto nessuno avrà da ridire perché… cameo! Universi condivisi! Evviva!
Eh no, in questo caso non c’è nessun evviva.
Solo stanchezza e tanto sconforto perché in fondo volevamo solo un film divertente, con qualche combattimento figo pieno di fulmini e Zachary Levi che fa le faccette.
Solo una di queste tre promesse è stata mantenuta.
E non sono neanche tantissime quelle faccette.
Ah, e i mostri che nascono da quella sorta di “albero della distruzione” fanno davvero cagare.
DVD-quote:
«Per me il premio Anche Basta per i Sylvester 2024 è già vinto»
Terrence Maverick, i400calci.com
Probabilmente con i supereroi ci si rivede intorno al 2040.
il primo era da direct netflix…questo va dritto nel cestone…anche perché vedere H. Mirren conciata così fa anche pena…sul fatto che ormai l’animazione fatta con un po’ di spirito abbia surclassato il cinema di pigiami credo sia incontestabile… attendiamo il secondo spiderman fatto bene …
“ma sinceramente c’abbiamo ancora voglia di raccontare ste robe?”
Rigiro la domanda: ma sinceramente avete ancora così tanta voglia di vedere ste robe?
Negli ultimi mesi la pigrizia, la piacioneria programmata e il cazzo di momento ironico ogni tot minuti mi hanno ammazzato ogni potenziale entusiasmo.
Ormai spero solo che A) il prossimo Into the Spiderverse sia come il primo B) il nuovo John Wick non sia come il terzo.
Avevo pensado di andare a vederlo il mercoledì a 5 euro, ma a questo punto anche no.
Basta con l’essere presi in giro.
Non sono i cinecomic che hanno stancato, sono i film mediocri stancato. Il film non è orribile è semplicemente grazioso. Uno di quelli che dimentichi immediatamente, e non è certo un film che ti invita ad andare al cinema, da qui il flop al cinema. Onestamente Black Adam nella sua semplicità l’ho preferito. Non servono più effetti speciali, ma dei cattivi con un minimo di carisma, una storia interessante, dei personaggi secondari con un minimo di spessore e dei dialoghi che vadano oltre le continue battutine. La DC non riesce a trovare una sua identità, la Marvell pare invece non aver capito come è riuscita a fare bei film. Se uscisse un altro film tipo Infinity War correremo tutti al cinema altro che i supereroi hanno stancato.
E comunque se la devono smettere di pensare che di più è meglio, è questa la vera rovina dei sequel.
“Se uscisse un altro film tipo Infinity War correremo tutti al cinema altro che i supereroi hanno stancato” eh ma per arrivare ad Infinity War ci sono voluti 11 anni e 18 film. Altrimenti non avrebbe funzionato così bene. E poi come tutte le cose i supereroi stancano perché hanno (come tutto ripeto) delle limitazioni narrative intrinseche e più o meno è stato esporato l’esplorabile.
Poi certo, in realtà Hollywood racconta da sempre lo stesso film, ma allora a maggior ragione, cambiare vesti gattopardescamente male non fa
“immaginate di fare il vostro lavoro di sempre ma con tremila persone intorno che ti dicono costantemente come loro vorrebbero che tu faccia il tuo lavoro. Tutte insieme, tutti i giorni, tutto il giorno, e ognuna con la propria idea.”
se scendiamo a 5/10 persone è la perfetta descrizione del lavoro del disegnatore grafico…
Voglio dire una cazzata, è un dubbio che mi è venuto ora e su cui non è che mi sia fermato a riflettere per capire quanta consistenza abbia questo pensiero:
il target di questa roba è chiaramente i “piccoli”, dovremmo essere tutti d’accordo, ma non è che dimenticando di accontentare anche i genitori si stiano suicidando?
I regazzini mi sembrano che siano molto “volatili” (oggi sono affezionato a te, domani chissà), mentre noi matusa siamo più continui.
La domanda che mi pongo è questa: se io, padre, me rompo di venire a vederti, non porterò nemmeno mio figlio, che succede? Mio figlio attaccherà il pippone fino a quando non ce lo porto?
Al momento, la mia percezione è: probabilmente no.
È una bellissima domanda. Una volta se ne fottevano completamente dei genitori, ed è relativamente recente che tentino di accontentare entrambi i gruppi (visibilmente da Shrek in poi). Penso tentino ancora di accontentare entrambi, specie vista la passione con cui tanti miei coetanei ancora guardano i cartoni animati Pixar e si incazzano se non ci si identificano, per fare un esempio a caso. Però credo sia convinzione generale che sia ancora il figlio a comandare, in ordine di priorità.
Due considerazioni :
si, è ancora il figlio/a a comandare, soprattutto sul telecomando ma anche al cinema (riporto da parte di amici con prole)
L’unico motivo per cui i miei genitori hanno visto i classici Disney è perchè ci portavano noi, mentre a noi che siamo cresciuti con cartoni/anime in tv (e per altro verso leggendo DC/Marvel) un film d’animazione può piacere a prescindere, per cui mi viene da pensare che la sovrapposizione dei due tipi di pubblico dipenda anche da un caso fattore anagrafico (o dal fatto che siamo tutti bambinoni mai cresciuti ovvio) .
mio parere inutile e magari infondato…il pubblico dei film da under qualcosa si è allargato anche a culture e continenti diversi dove magari la prima volta al cinema del pupo con famiglia è coincisa con l’inizio della saga pigiamata (con comunque già 20 anni circa…) … il mercato orientale ma non solo ormai pesa e forse “costringe” a non virare troppo da una rotta che, per noi matusa esordienti col Re Leone, sembra ormai quella del Titanik
Il problema della DC è che vuole copiare il modello-Marvel quando ormai anche il modello-Marvel comincia a mostrare le corde
Pur non essendo un fan avevo visto il primo con un amico quando uscì, lo giudicai un onesto film per ragazzi ma nulla più, Levi mi piacque così come anche il grande Mark Strong come Dottor Sivana (per gli amici Sirvano), invece i “sette peccati capitali” erano solo degli orridi e inutili blob in CG. Questo già dal trailer non mi attira minimamente e non fatico a credere che sia stato così ignorato. Comunque a questo punto possono fare anche il film di Shezzan il genio, piuttosto che Shazam, tanto ormai…
film in programmazione alla m sala che mi offre lo spettacolo del cinematografo….
Avatar 2
shaazam 2
Creed 3
j wick 4
5 manca
scream 6
pietà…
nn era in risposta…ma vabbè
Il mercato e le nostre menti sono così satur* di queste scelte di comfort che se facessero un film di rottura, con una vera narrazione, scelte non convenzionali e delle morti che rimangono tali, farebbe il botto
Sostanzialmente ha senso far uscire un film come questo, pur sapendo che Gunn ha deciso di fare tabula rasa e ripartire da zero, in ambito DC?
Tra meno di un anno sara’ come se non fosse mai esistito.
Lo hanno buttato fuori solo perche’ ormai l’avevano fatto, ci hanno speso soldini e quindi hanno cercato di salvare il salvabile.
Non di certo un buon biglietto da visita, a mio parere.
Concordo.
Personalmente ritengo che finora non si trovi proprio un senso in tutto ciò che è uscito come DCCU.
Bè anche questo è un po’ lo spirito del tempo. Fino a qualche anno fa mai mi sarei posto il dubbio del “che lo guardo a fare se poi nessun film successivo ne terrà conto?”
Alla fine se è valido il film dovrebbe appassionarti di per sé come storia autosufficiente. Poi se sei un produttore magari cercherai di trasformarlo in una IP di lungo successo. Ma se sei uno spettatore…. Davvero deve essere un problema tuo?
(Ovviamente questo vale se la storia del film si conclude in qualche modo soddisfacente. Se racconti solo mezza storia lasciando aperti cliffhanger che non chiuderai mai è un altro paio di maniche)
E’ un problema dello spettatore dal momento che questi film vengono prodotti seguendo un progetto preciso secondo il quale debba essere tutto un universo condiviso.
Se producessero un film di supereroi senza programmare sequel e spin-off ancor prima di uscire col primo capitolo l, allora sarei d’accordo con te. Ma non funziona così. Non più ormai.
Helen Mirren ha più dignità nei Fast che qui dentro
Io questo non lo vedrò, ma Mad God me lo sono recuperato ieri e URCA
Zachary Levi andava bene in Chuck che era pieno di fig@.
Ma… quanto è cambiata la sua faccia da quei tempi, non sembra nemmeno più lui…
madò la bionda di Chuck…più vista
Yvonne Strahovski? Ha fatto un sacco di roba, tra cui un paio di stagioni di Dexter e da qualche anno è una delle protagoniste principali della pluripremiata serie “Il racconto dell’ancella” (The handmaid’s tale). Figurati, li recita pure!
Convintissimo che centrasse con il film anni 90 con Shaquille O’Neill che fai il genio nella lampada. Invece niente, quello er Kazaam, non Shazaam. Peccato.
visto e non pensavo così male…è qualcosa di impensabile anche per un under 18…ma poi perché H.M .. perché L. L. …chi le conosce tra i fan dei pigiami? mistero