Sala dei trofei è la video-rubrica che si occupa di catalogare i grandi classici del cinema da combattimento

50 sfumature di Craven
Serata densissima! Abbiamo avuto come ospiti Massimiliano Martiradonna e Mirco Moretti, ovvero i Dikotomiko, autori di Black Fears Matter. Sono stati perfetti per contestualizzare La casa nera, il film con cui Wes Craven anticipava di 30 anni temi che oggi sono il pane quotidiano dell’horror moderno, tirando fuori forse il suo film più sottovalutato. Ma, seguendo la scia del loro libro, è stata una bella chiacchierata sul black horror moderno in generale. A voi il filmato integrale:
APPENDICI ALLA VISIONE
PREMIO JIMMY BOBO
Abbiamo pescato da La casa nera, Vampiro a Brooklyn e Thriller di Michael Jackson, e ne è uscita la gara più equilibrata di sempre:
- John Ditomaso (best boy electric) 27.5%
- Rosemary C. Cremona (key second assistant director) 22.5%
- Dana Altomare (1st assistant camera) e James Canino (“zombie”) 17.5%
- Tony Cutrono (director of photography, 2nd unit) 15%
Congratulazioni a John Ditomaso, che ora potrà finalmente levarsi il dito dal maso! E ricordate: se vi abbonate al nostro canale Twitch il vostro voto vale doppio.
I PROSSIMI APPUNTAMENTI
…e qui viene il bello:
(rullo di tamburi)
Lunedì 13 marzo, alle ore 21, serata speciale in cui annunceremo in diretta le Nominations ai Premi Sylvester 2023! Ci siamo! La Grande Schiacciata di Bottoni sta per arrivare! Finalmente i premi seri del cinema che conta! Preparatevi e mettetevi la cravatta (mimetica).
Giovedì 16 marzo, alle ore 21, per la rubrica Raccolta differenziata arriveremo puntuali con un film che in modo inaspettato ci avete suggerito in tanti. Ci ha fatto davvero tanto piacere. Celebreremo di nuovo la carriera di Tom Sizemore, e lo faremo con il suo più importante film da protagonista, nonché un classico di Mostri Grossi: Relic.
TRAMA: può sforzarsi quanto vuole, ma una mostruosa divinità sudamericana, per quanto brutta potente e incazzata, non può nulla contro il detective più viscido del quartiere. [IMDb | Trailer]
Un grazie finale alla videosigla di Christian Aliprandi e Dario Cogliati, all’inno Trenodia per le vittime di Val Verde di Ludwig Van Verhoeven e alla sigla 400 Calci dei Nanowar of Steel.
Guardateci, seguiteci, abbonatevi e non mancate ai prossimi appuntamenti!
Serata big bang! Abbiamo fatto la storia della aaaanalisi cinefila in Italia. Grazie ai 400, grazie a Nanni e Stanlio. Lunga vita alla nera carne! Punti esclamativi per tutti!!!
siii Relic!!! che gioia…l’ho rivisto su Youtube di recente e devo dire che è inspiegabile come la gente sia riuscita a intuire un film da tutto quel buio..però gran film lo stesso
Bella serata. I Dikotomiko sono un bel duo su Twitch, con Omiko che emana un’ aurea di sintomatico mistero molto più potente di quella di Silent Bob. So già che il loro saggio mi piacerà, perchè è grosso, parla di cose che non so e ha una copertina figa. Ordine Feltrinelli numero 4719266, chè ieri sera Dikot non mi sembrava convinto. Se ancora non ci crede, sarà mia premura fornirgli copia dell’ opera da me autografata o un filmato di me ignudo che danzo la taranta con essa in mano.
A scelta. Distinti ciai.
Comunque non e’ vero che in Italia non ci si identifica con personaggi neri. Quando ero bambino nel mio quartiere tutti da grandi volevamo fare i robivecchi perche’ c’era il mito di Sanford & Son. Negli anni 80 e 90 anche da noi tiravano tantissimo le sitcom con le famiglie nere, da Arnold ai Robinson, da Family Matters e Willy il principe di Bel Air. Al cinema Eddie Murphy era un divo per famiglie anche da noi, come poi lo e’ stato Will Smith. Samuel L Jackson e Denzel Washington sono attoroni di prima fila adorati anche dalle nostri parti.
E’ il recente cinema black che mi sembra avere problemi. Forse colpa del fatto che l’italiano medio e’ diventato piu’ reazionario? Sicuramente lo e’ diventato. Ma forse anche colpa di prodotti che hanno rinunciato all’universale… anzi no, peggio: sono prodotti che pensano che l’universale siano i problemi e le dinamiche interne degli USA.
Hai citato parecchie sit-com. La domanda è: in Italia, oggi, ci si identifica coi personaggi neri che soffrono? O li si archivia alla voce “lamentoni”?
secondo me c’entra con quello che diceva Turturro in fai la cosa giusta “loro non sono solo neri, cioè sono piú che neri… è diverso…”
Secondo me il pubblico italiano non ha particolari problemi a identificarsi con personaggi neri (fatto salvo casi di isteria collettiva come la sirenetta nera). Per molti italiani il problema sorge quando i neri se li ritrovano intorno nella realtà di tutti i giorni.
La casa nera un filmone, da vedere rigorosamente nella Grullo Edition.