Che mi venga un colpo se quello non è il vecchio Marc Senter! È un po’ che non lo vedevo da queste parti. Sempre impegnato in progetti interessanti, stavolta anche come produttore, bene bene. Questo, in particolare, è l’ultimo Lucky McKee, girato durante la pandemia e qui apro subito un inciso: io durante la pandemia mi chiedevo come avrebbe fatto il cinema a raccontare certe storie, certi sentimenti; l’amore, il sesso, la violenza (cioè le cose più interessanti della vita) si basano tutte sul contatto fisico che in quel momento ci era negato. Come sarebbe uscita dal pantano la creatività umana? Come sarebbe cambiato il linguaggio cinematografico? Ebbene, tanto di cappello ai registi che hanno trovato soluzioni ingegnose senza compromettere le loro storie: Ti West in Pearl e anche McKee in Old Man.
Stephen Lang è uno che recita in qualunque cosa come se respirasse; qui va in giro per tutto il film vestito con un ridicolo superpippo rosso, ma è una bestia attoriale pazzesca che ruba l’attenzione e buca lo schermo; il guardabilissimo Marc Senter, che davvero non me lo ricordavo così carino, si impegna in un gioco recitativo che ha già perso in partenza. In realtà il vero motivo della sua recitazione monocorde si spiega alla fine e ha perfettamente senso, ma non aiuta a sollevare il film dal suo unico problema: la teatralità. Grazie al cazzo!, è un film di impianto teatrale che più teatrale non si può, girato secondo i principi aristotelici di unità di tempo e di luogo – anzi, di più: è girato praticamente tutto all’interno di una baracca dove la macchina da presa di McKee si muove come uno spirito invisibile e vendicativo (o come la mente del protagonista) in labirintiche long takes, pezzi di bravura che, come il finale/inizio parallelo, richiama quell’altro simpatico mindfuck che era Mother!
Dicevamo, la teatralità: purtroppo, il divario di talento fra i due attori impedisce loro di avere quell’intesa perfetta che avrebbe reso Old Man un piccolo capolavoro; invece ogni tanto i dialoghi arrancano, il gioco di sguardi fallisce, e la scrittura mostra la corda. Poi arriva l’ultima parte allucinata dove le cose, inaspettatamente, migliorano – perché di solito è il punto dove un film sbraga, invece McKee tiene bene le redini, non fa troppi voli da “ggenio visionario” e fa gli spiegoni che deve fare; i quali dopotutto non sono molti perché ammettiamolo, c’eravamo già arrivati da tempo.
A questo punto magari vorreste anche sapere di che cosa parla questo film: facile, di un vecchio. Un vecchio con un segreto, un senso di colpa più grosso della catapecchia in mezzo ai boschi dove si è ritirato a vivere; un giovane anch’esso con un segreto, che si perde in quei boschi e bussa alla porta della catapecchia; una femmina di puma imbalsamata; un cane che non si vede mai. Il vecchio e il giovane cominciano a confidarsi i propri segreti a vicenda ed è chiaro che sono entrambi abbondantemente nei cazzi. Parla anche di gelosia, di sadismo, di pazzia, di ossessione e illusione (i bellissimi primi piani di Liana Wright-Mark ricordano L’Atalante di Jean Vigo); lo fa in modo molto tradizionale, coi ruoli ben prestabiliti e una storia classica, ma Lucky McKee è un bravo regista per cui lo fa bene, e riesce ad appassionare e inquietare.
Una nota sul trailer: dall’avvento di Hereditary, i ticchettii misteriosi hanno preso il posto delle cover eteree al pianoforte e soprattutto delle ex-onnipresenti trombette di Inception.
Quote:
“You don’t fuck with Superpippo”
Cicciolina Wertmüller, i400calci.com
Iniziato a vederlo pensando che fosse la risposta – non ufficiale – alla domanda che nessuno si è mai posto: ” Che fine ha fatto Aaron di Creep/Creep2? “.
SPOILER
No.
FINE SPOILER
La svolta narrativa però l’ho azzeccata quasi subito – e io sono uno che si fa inculare quasi sempre dagli Shyamalan-Twist et simiia. E questo è un po’ colpa del film (ingenuo già nell’incontro tra Joe e l’Old Man), un po’ perché avendo già visto un altro film (NO SPOILER) di ben altra caratura, tra l’altro recensito su i400calci, avevo già questo twist nel mio arsenale mnemonico.
Comunque superflui. Il film e il mio commento.
Sembra una figata. Se poi si scopre che sono la stessa persona sarà una merda.
@vandalsavage
Eccolo.
Cioè, l’ho imbroccata senza manco iniziare il film?
SPOILER
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Non dovrei dirtelo ma… ebbene sì.
E secondo me non dovrebbe valere neanche come spoiler, perché è proprio la sceneggiatura che la nasconde male. Tipo un prestigiatore che esegue male un trocco di magia: si impegna ma gli sgami l’angolo della carta tra l’indice e il medio dopo 10 secondi.
XD!
Ho battuto il mio record precedente: indovinare il “twist” di The Village a 5 minuti dai titoli di testa.
@Anonymous Old Man
magari spoiler scrivilo prima di “eccolo”, coglione
@udokier
A parte che “Eccolo” non significa un cazzo, Ma quanto puoi essere cazzaro? Hai aperto il sub thread proprio perché VOLEVI sapere se VandalSavage aveva azzeccato :-D
Se anche avessi scritto SPOILER avresti letto ugualmente, babbo di minchia, che tanto sto film neanche sapresti dove recuperarlo.
@Anonymous Old Man
Recuperato, visto, goduto poco perché sapevo già il twist.
Perché sei un coglione.
@udokier
Hai goduto “poco”? Minchia dovresti ringraziarmi perché di solito godi “nulla” per ovvi motivi di assenza totale di fica nella tua vita. Diversamente non ti prenderesti la briga di dare del coglione ad un anonimo di internet che si chiama – SPOILER – anonymous [qualcosa].
Comunque, approfitto visto che in questo thread siamo gli unici due (oltre alla recensora) ad aver visto il film: non trovi che il character di “RASCAL” sia irrisolto, appiccicato con lo sputo e abbia l’unica funzione di fare qualche spiegone (ambiguo, per altro) a favore dello spettatore in totale economia?
Senza Googlare, babbo.
Stephen Lang è davvero un grande caratterista, i suoi cattivi poi hanno sempre una bella presenza. Non sapevo di questo film, grazie 400 per la suggestione, me lo segno immediatamente.