Allora, io metto le mani avanti. Mi sono anche mediamente divertito a vedere questo film, perché ormai ho una certa età e il cervello in mano. Ma bisogna, miei cari, che ci sediamo qui un attimo e ne discutiamo. Perché è proprio quando ti distrai che tentano di fregarti. Perché qualcosa a me, proprio nel disegno generale del cinema di menare, comincia a non tornare. Allora, procediamo con calma e mettiamo una bella sigla a tema, va là.
Renfield nasce da una storia di Robert Kirkman, aka Mr The Walking Dead, aka quello che – pur non volendo – ha messo una pietra tombale sui Morti Viventi. Nel senso che adesso, dopo 184 stagioni di quella roba lì (che personalmente ho abbandonato alla fine della prima stagione, perché a me di vedere se quello lì dirà a quell’altra che quell’altro ancora c’ha le corna, mentre fuori c’è gente pronta a mangiarti il cervello, interessa veramente il giusto) se ti avvicini a un produttore per dirgli che hai una storia su un non morto, quello giustamente ti denunzia, poi ti internano e buttano via la chiave perché, guarda, veramente hai rotto i coglioni, tu e i tuoi zombie. Vi ricordate quando qui era tutto uno Zombie? Vi ricordate quando gli Zombie erano pure nelle pubblicità di non ricordo più cosa, forse le Mentos? Lo stesso processo mentale che anni prima aveva portato qualche creativo in grado di leggere questo “sentiment” un po’ “urban” a pensare che questa roba qui sotto fosse super mega ok.
Vi ricordate quando hanno fatto Warm Bodies, la commedia rosa in cui Nicholas Hoult è un morto vivente che si innamora di Teresa Palmer? Ecco, no, per dire. Era il 2013, son dieci anni fa, e l’idea era quella di fare una specie di Romeo & Giulietta raccontato dal punto di vista di uno zombie. Li sentite il rumore dei flute di Crystal dei produttori che brindano? È talmente assordante che copre le campane a morto. Quello fu proprio il momento in cui secondo me bisognava andare sotto casa del Signor Hollywood a urlargli in faccia: “Ma cosa cazzo vuoi, signor Hollywood? Perché hai deciso di rovinare definitivamente una cosa che a noi stava a cuore? Perché hai questo brutto vizio di sputtanare tutto senza ritegno? Che prendi una roba figa e la spremi e la spremi e la spremi fino a quando, PURE NOI, oh, ripeto, PURE NOI, siamo stufi marci! Basta! Vergognati, signor Hollywood!”. E invece nulla, il film è andato pure benino e noi abbiamo dovuto salutare i Morti Viventi, che da lì in avanti, salvo rare eccezioni, son diventati appannaggio del cinema di papà, sputtanati, finiti. Poi, quattro anni dopo, è morto George e allora proprio ciao. E ora io mi chiedo, vostro Onore: è forse un caso che nel film di cui parliamo oggi, il protagonista sia ancora una volta Nicolas Hoult? Non penso proprio. Nicholas, sai dove te la puoi mettere questa faccetta qui? Quella un po’ tenerone e un po’ “son stupefatto da quanto sia a la page la mia selecta di preferiti su Spotify?” Eh? Lo sai dove, Nicholas?
Oddio, mi sono innervosito. Manteniamo la calma. Torniamo a Renfield, dai. Il film parte da una storiella di Kirkman. Cioè, lui l’aveva pensata un po’ diversa un po’ di anni fa, quando a casa Universal erano tutti in fregola per il Classic Monster Universe. Poi siccome The Mummy è ancora lì che grida vendetta, il progetto si è arenato. E allora il progetto Renfield ha cominciato a scricchiolare ancora prima di essere messo in produzione. Fino a quando Kirkman, messo alle strette, ha detto: “Vabbè, raga, ma checce frega? Buttiamo tutto in vacca, no?”. E così hanno fatto. Da piccolo tassello di un Universo Condiviso di Mostri Brutti si è passati a una commediola action al passo coi tempi. Ma che tempi, Robert? Boh, direi i tempi anni Novanta, che adesso mi sembra ci sia un po’ un revival…
Renfield è un filmetto divertente che ci aveva caricato le molle a bestia quando è uscita la notizia che nel cast era stato chiamato Nicolas Cage a interpretare Giucas Casel…, no, scusate, il Conte Dracula. In realtà – anche se inevitabilmente Cage è la cosa migliore del film – Renfield è l’ennesimo, ingiustificato, screzio che il Signor Hollywood ha deciso di operare ai danni di noi fan del Cinema dei Giusti. Sì, perché di base si tratta di una commediola dimenticabile, un po’ figlia di quel revival 90’s cui si faceva riferimento prima, che decide di saccheggiare il nostro adorato mondo fatto di mazzate e sangue. Fosse stato fatto in un altro periodo storico, Renfield avrebbe esattamente la stessa trama, ma – per dire – non ci sarebbe stata una sequenza in cui il protagonista strappa i braccini a uno sbirro per poi schiaffeggiarlo con i suoi suddetti braccini. Non ci sarebbe un famiglio di Dracula che mena tre drogati in fissa per i Voodoo Glow Skulls a colpi di coreografico Kung Fu. Non ci sarebbe tutto quel sangue che schizza a caso da una parte all’altra dello schermo. E, forse, non ci dovrebbe MAI essere una cosa del genere, perché già all’epoca c’avevate rovinato Jet Li, con una cosa del genere, bastardi infami senza onore.
Perché se è vero che lo spunto del film è carino – Renfield è stanco di fate il famiglio di Dracula – bastava il trailer a renderlo al meglio. Dico il trailer in cui si vede Nicolas Hoult a un meeting di gente incasinata nella testa a causa di un rapporto tossico, con lui che dice, no, raga, non potete capire, il mio boss è uno che proprio mi obbliga a fare le peggio cose, e quegli altri che gli rispondono, ma no, dai, devi capire che anche tu vali, lui non ha così tanto potere su di te, poi si apre la porta ed entra il Fottuto Conte Dracula. E invece no. E invece si è scelto di allungare il brodo con tutta una serie di robe che non so se mi va di stare qui a scrivere, ma che prevedono: 1) un artifizio di sceneggiatura all’inizio del film che forse direi che anche basta, zio caro, non siamo più negli anni Novanta 2) una specie di liason amoros con la signorina Awkwafina (che, boh, sarà colpa mia, non ne becca una, eh? ma lei continua a farmi ridere e ad avere una voce adorabile) che qui interpreta una poliziotta ligia al dovere e in cerca di vendetta in una New Orleans dove sono tutti corrotti dalla famiglia Lobo 3) Jean Ralphio di Parks & Recreation che fa sempre e comunque Jean Ralphio, ma in Renfield. E in questo pasticcio che dovrebbe – forse, immagino, ho come idea che sia stato scritto con lo scopo di – appassionarci, si decide di strizzare l’occhio a noi giovani amanti del cinema ok, inserendo quanto spiegato sopra. Vedi alla voce: “action + sangue a buttare”. Ma!
Renfield è uno dei film peggio montati che io abbia mai visto in tutta la vita mia. A un certo punto c’è una scena – anche importante – in cui c’è un taglio CRIMINALE. Ma proprio brutto che non si può vedere, raga. Ma, a parte quel momento lì specifico, tutte le sequenze di mazzate sono evidentemente fatte da Gente Senza Cristo, che non sa proprio dove stia di casa il genere. E a me questa cosa non va giù. Perché a questo punto di tratta di appropriazione culturale. Io vi casto un incantesimo di quinto livello di cancel culture in fazza. Vi devono radiare dall’albo della gente che può fare i film per noi Fancalcisti. E guardate che non mi fregate mica con questa cosa che avete chiamato Nicolas Cage a fare Il Fottuto Conte Dracula in questo film. Perché io non sono scemo: li vedo quelli che adesso son lì che scrivono su Facebook, ah, madonna, Nicolas Cage è pazzesco, non hai capito, s’è costruito una tomba a forma di piramide a New Orleans e fa un sacco di faccette buffe! NICOLAS CAGE FA LE FACCETTE SOLO PER NOI! Non per voi che lo avete infamato fino a cinque minuti fa, Gente Senza Cristo!
Ok, giuro che non volevo incazzarmi così. Mi è partita la frizione. Come vi ho detto all’inizio, se uno c’ha voglia di una cochina fresca che fuori fa caldo, Renfield te lo puoi pure vedere… ma sotto sotto lo sappiamo tutti che è un film furbo in maniera scorretta. Cioè, a un certo punto mi ha ricordato Zombieland. E non vorrei sbagliarmi, ma non è un bene, no?
DVD-quote:
“Questa è Appropriazione Culturale”
Casanova Wong Kar-Wai, i400calci.com
Dicono non si possa averne abbastanza di una cosa buona e secondo me è vero. Vampiri e zombi in mano a gente ganza (parola vintage ma sempre ganza) possono spaccare ancora e sempre di più. Il problema è che la gente ganza è per la stragrande maggioranza morta e non tornerà né come zombie né come vampiro.
Citerei anche Burying the ex, un’altra commediola con la morale che sfrutta il tema zombie in maniera un po’ meh. Che poi vi recitava il compianto Yelchin, poi visto in un altro film di vampiri neanche così male (Fright Night), sicuramente meglio di questa roba che per i miei gusti sfrutta pure poco il fattore Cage.
Dopo aver visto il trailer ero carichissimo di aspettative, le premesse erano ottime, e invece purtroppo il film dopo i primi 30 minuti deraglia completamente. Ma non deraglia uscendo semplicemente fuori dai binari, deraglia dopo essere stato spinto su un binario morto, aver superato i blocchi, sfondato da parte a parte la stazione ed essersi portato dietro mezzo quartiere residenziale.
No tu Nick, Nick, tu sei stato perfetto… Anzi ne avrei volute molte di più delle tue faccette, deli tuoi risolini, dei tuoi sguardi accigliati. Delle tue frasi minacciose.
Francamente non capisco, il film parte come un seguito del film con Bela Lugosi e a mio avviso dovrebbe essere un melodramma, quindi amore più morte. Si può fare un film su Dracula che si ricollega ai classici della Univerval senza nessun riferimento amoroso? Insomma, siamo messi così male? Il classico non è la bella contro la bestia? Non c’è uno straccio di interesse amoroso o pulsione in nessuno dei personaggi.
Ok, vuoi saltare questa parte e trasformarlo in rapporti tossici tra un padrone e il suo sottoposto. Mi va bene, mi diverto anche così. Carino il gruppo di supporto, ma vuoi in un rapporto più che centenario inserirci dei riferimenti e degli spezzoni agli anni passati? Non sarebbe stato bello vedere Cage alla presa con gli hippie degli anni ’60 in zatteroni e colletti a delta plano? Magari poteva andare al cinema a vedere Nosferatu di Murnau? Insomma, le possibilità erano tante.
Il personaggio della poliziotta di Awkwafina è poi il più sbagliato di tutti. Definirlo monodimensionale è un complimento. Persino Robocop aveva più sfumature caratteriali. Vanno bene le tipe toste, ma Hollywood, anche un po’ meno.
Purtroppo il film ha preso la strada attualmente più semplice, quella dei supereroi. Anche se il mondo dei supereroi con i mostri della Universal non ha mai preso piede credo che la sceneggiatura di Reinfield avesse questo tipo di impianto. Peccato.
Sbaglio o incidentalmente stiamo dicendo che quando Nicholas Hoult arriva fare un film su un tema quel tema è morto ?
Zombie ? Critica gastronomica ? Vampiri ?
E’ colpa sua se non abbiamo più film sulle blindocisterne ?
Si sono continuati a fare film con gli X-Men anche dopo il suo arrivo
@Attila Finch
“Sbaglio o incidentalmente stiamo dicendo che quando Nicholas Hoult arriva fare un film su un tema quel tema è morto ?”
Ma speriamo di no! Visto che è uno dei protagonisti di Mad Max Fury Road! :-P
Tutto giusto ma non ho capito cosa c’entra la citazione della sigla di College del titolo (che comunque ho canticchiato nella mia testa).
A me è andata peggio, continuo a caniticchiare la sigla di denver
A me, che ci sono nato e cresciuto con film di cazzotti, sbudellamenti, vendette, vampiri, ninja e script anni novanta scritti con evidenti amnesie da thc (se andava bene), questo film è piaciuto e parecchio. Vedendolo mi sono detto: ” oh film così non ne fanno più da un pezzo”, e a ragione direi (l’ultimo che mi viene in mente è kick ass). Chiaro che non stiamo parlando di Quarto potere, ma renfield spacca, e lo fa nel periodo storico delle commedie dozzinali su Netflix e del pulivapor auto censuratore che imperversa in quel mondo che, si, dovrebbe essere arte, ma anche sano divertimento di tanto in tanto.
bello il film renfield
Bello questo commento
Sì
Ai Sylvester 2024 spero vivamente ci sia la sezione “Miglior commento”
L’ho visto l’altro giorno aspettandomi una cagata, invece mi è piaciuto parecchio
Ho visto il primo trailer. Reazione: “Cazzofigatadomanimipiazzodavantialcinema!”.
Ho visto il secondo trailer. Reazione: “Ma andatevene affancuore, va!!”
Ma davvero abbiamo Nicholas Cage che fa Il Commendatore Duca Conte Serbelloni Mazzanti ViendalDracula e la scena la diamo a Nicholas Hoult che fa quello che saltella in Wire-fu dopo Keanu Reeves si è ammazzato di flessioni sui mignoli per farsi perdonare il crimine di aver sdoganato il Wire-fu con QUATTRO John Wick?
Macheccazzo! Mi fanno venire in odio persino le braccia finte strappate e la plastilina!!
Ecco, scrivo di fretta e di rabbia e non mi capisco manco io:
“dopo che Keanu Reeves si è ammazzato di flessioni sui mignoli per farsi perdonare, con QUATTRO John Wick, il crimine di aver sdoganato il Wire-fu”
ma non era Gun-fu quello di Reevese?
Credo che wire fu fosse ironico e si riferisse al fatto che tutte le sequenze action di matrix erano girate con gli attori collegati a dei cavi. Contrariamente a quanto forse accaduto in John wick.
Io non ho mai visto the Walking Dead, Ma capisco il sentimento perché ho fatto l’errore di vedere quella cosa immonda che era “i Morti Non Muoiono”…
VERO! :D
Caro Casanova,
il film l’ho visto e sono abbastanza d’accordo con la tua definizione di “cochina fresca”.
Riesci mica a farmi capire, usando riferimenti spoiler-free, qual è il taglio CRIMINALE a cui ti riferisci? Grazie!
Secondo me anche meno con queste recensioni che qualcuno di voi mi sta diventando un filo anche troppo hipster. Io mi so divertito parecchio e sono ben oltre età da boomer. Dai raga, tornate a ricordarvi come ci si diverte con sta roba. Meno pipponi da cinema d’autore, imparate da Nanni.