Gli stranissimi è la video-rubrica che si occupa di film che sfuggono a facili definizioni e/o esistono per motivi imperscrutabili.
Vedete? Quando Steven Seagal ha carta bianca gira un film in cui lui interpreta il solito eroe fighissimo e invincibile che dopo un risveglio spirituale salva il pianeta dall’inquinamento. Jean-Claude Van Damme invece ha sempre sognato di girare un’avventura romantica classica, le storie che guardava da bambino tra Errol Flynn e Charlton Heston ma con extra-modestia, accompagnato da una star d’altri tempi (Roger Moore, alla fine dei conti), e da concludersi con il più classico dei tornei di menare. Vi raccontiamo quindi del suo più encomiabile sforzo, e delle beghe produttive che l’hanno accompagnato, a partire da quel personaggio mitologico che risponde al nome di Frank Dux. A voi il filmato integrale:
APPENDICI ALLA VISIONE
PREMIO JIMMY BOBO
(pescati tra La prova e Jean-Claude Van Johnson)
- Chang Ching Peng Chaplin (“Master Tchi”) 52.5%
- Dillon Forte (“Tattoo artist”) 32.5%
- Songpurn Musikadilok (location manager), Razor Rizzotti (“Tony Party guest”) e Rachael Wotherspoon (“Southern Belle”) 5%
Congratulazioni a dentri stretti a Chang Ching Peng Chaplin… razza di nepobaby… E ricordate: se vi abbonate al nostro canale Twitch il vostro voto vale doppio.
PROSSIMI APPUNTAMENTI SU TWITCH
Lunedì 4 marzo, ore 21: LA PALESTRA DEI 400 CALCI
Il nostro consueto appuntamento con le news più calciabili della settimana
Giovedì 7 marzo, ore 21: non è Freddie… non è Jason… è reale!!! Per la rubrica Sala dei trofei, un film notoriamente detestato da un celebre cineasta italiano di cui ora mi sfugge il nome: a voi il leggendario Henry pioggia di sangue.
TRAMA: Henry Lee Lucas è un serial killer, il che è difficile da credere perché saluta sempre! [IMDb | Trailer]
Un grazie finale alla videosigla di Christian Aliprandi e Dario Cogliati, all’inno Trenodia per le vittime di Val Verde di Ludwig Van Verhoeven e alla sigla 400 Calci dei Nanowar of Steel.
Mi e’ sempre piaciuto, questo film.
Quasi un’avventura alla Indy, ma con tante botte in piu’.
Beh, auguri per Henry – Pioggia di Sangue.
E’ uno di quei bocconi ancora difficili da mandar giu’.
Ne riparliamo tra una settimana.
Visto in tv per caso.
Ancora mi ricordo lo spagnolo, vestito da Don Diego de la Vega, con quella assurda specie di Tae Kwon Toro.
E i salti mortali dei commentatori dell’internet che fu, che tentavano di accostare quella roba a una “misteriosa arte marziale basca” dal rassicurante nome ZIPOTA
…ed ecco che inizia il mio rabbit tunnel di stamattina: https://es.wikipedia.org/wiki/Zipota
Almeno secondo TVTropes, l’attore era un albanese (!) praticante di TKD. Lo gabellarono per spagnolo aggiungendo le sbracciate da torero.
assolutamenten non sospetto che questa arte marziale “que se enseña principalmente en el estado de Texas (Estados Unidos)” non abbia una pagina wiki inglese ma solo in spagnolo, portoghese basco e serbo
unica certezza nella vita: i film di jcvd sono un porto franco di appropriazione culturale (ma sempre in buona fede, a differenza di steven seagal)
per altro “cipote” che in spagnolo si prouncia “zipote” è uno degli innumerevoli modi per dire tonto, cioè, e qui si chiude il cerchio, quel che in argentina si chiama “bobo” :D
“Siamo passati dall’altra parte dello specchio, ragazzi” (cit.)
Allora, provando a riassumere il roster:
– un belga fa il franco-americano
– un belga-marocchino fa il lottatore dalla Mongolia
– un albanese fa lo spagnolo
– un franco-algerino fa il turco
– un greco fa il francese
– un americano fa l’africano
– il lottatore di Okinawa viene dalla Malesia
Penso sia tutto.
No vabbè, Quantum mi ha convinto (qui: https://www.i400calci.com/2022/08/men-alex-garland-recensione/) che il “patriarcato” è una roba spessa, un signor concetto, centrale in pratiche utili a emancipare tanto le donne quanto gli uomini, quindi mi aspetto di aver torto e sono pronto a farmi persuadere del contrario, e ne sarei anzi contento, ma questa di appropriazione culturale mi pare proprio un cazzatona. Per citare Immortal Technique:
They reflect the stereotypes of America’s vision
They want us dancin’, coonin’ and hollerin’
Only respect us for playin’ sports and modelin’
More than racism: it’s stay in your place-ism
More people are trapped in practical blackface-ism
Lo spagnolo ha anche la bandiera albanese sulla cintura!
Comunque me lo sono rivisto da poco e devo dire che non regge assolutamente il confronto con Bloodsports. A parte la trama ricamata praticamente sopra ogni dettaglio ma in La Prova tutto è posticcio. La sceneggiatura ha dei buchi da cannone e non c’è assolutamente climax: neanche un po’ di sconforto quando il mongolo – con acconciatura rubata a Tong Po – spacca la schiena al tipo; oppure: perché Dubois dovrebbe vendicare il thailandese morto ? Si comporta come se fossero fratelli di arti marziali ma non si sono allenati insieme neanche 1 minuto.
Quando nasce il legame fraterno fra l’americano e Dubois ? solo quando si sono dati due calci ? Ma poi perché l’americano scappa a cavallo ? dove diavolo pensa di andare ? e come fa a rientrare nel torneo senza invito ?
Il Lord stocazzo perché non ha venduto a Chao le armi della nave appena bombardata che stavano dentro ai sacchi di mais ?
Come diavolo fa la giornalista a ricevere l’invito ? cioè chi è ? sarà anche la figlia del titolare di un giornale ma sei dall’altra parte del mondo ! Vorrei proprio vedere se Feltri riceverebbe oppure no un invito del genre super-riservato ai lottatori senza nessun membro della stampa.
uuu uno dei primi ricordi della mia infanzia calcista
Grazie anche per avermi ricordato che grande personaggio è Frank Dux.
“Le registrazioni audio dove Van Damme afferma che sono io l’autore di tutti i film sono state distrutte da un terremoto “ is the new “Il cane mi ha mangiato i compiti “.
“Salve, sono Frank Dux e mi hanno scelto come nuovo testimonial per la pubblicita’ delle Pagine Gialle.
Mi potete trovare alla voce CAXXARI SENZA RITEGNO.”
Sarebbe interessante analizzare quanto i videogiochi di combattimento ad incontri degli anni ’90 abbiano influito sui film di arti marziali, da quelli piu’ celebri tipo Street Fighter 2 – lo “spagnolo” de La Prova” e’ “Artiglio” senza l’arma, ossia Vega/Balrog; il lottatore di Sumo e’ Honda – a quelli meno noti tipo Fighter’s History – il boss finale de La Prova e’ Karnov, presente anche in precedenti giochi della Data East – fino ad arrivare alla retroazione, si pensi a Van Damme/Johnny Cage in Mortal Kombat, con tanto spaccata e colpo spacca gonadi (dell’avversario, non le sue).
si e probabilmente i personaggi di sf2 a loro volta sono sublimazioni di personaggi cinematografici, manga etc precedenti, tipo io nell’artiglio di vega io ci vedo enter the dragon e cosí via. lo so che la meno sempre con lo stesso concetto ma secondo me è stato matrix a invertire la tendenza, fino a prima erano i videogiochi a ispirarsi al cinema e non il contrario, non lo dico con nostalgia lo dico come constatazione del fatto che è cambiado il modo in cui ci relazionamo con questi media