Si è conclusa la 25esima edizione del Frightfest di Londra, anniversario importante.
È stato abbastanza chiaro a tutti che per festeggiare hanno puntato tutto sull’accaparrarsi il vincitore del Leone d’oro per la Miglior Sceneggiatura a Cannes, l’attesissimo The Substance di Coralie Fargeat (presente in sala): ne è valsa la pena, ma anche il resto del programma non ha sfigurato.
Come ogni anno vi segnalo la mia Top 10, e c’è una sola regola: per favore, non chiedetemi quando (o se) escono in Italia. Non lo so. Molta di questa roba di solito fatica a uscire pure nei paesi di provenienza. Ho ancora titoli che negli anni scorsi avevo infilato nella Top 5 che ad oggi hanno avuto a malapena un passaggio in streaming. The Substance esce, direi che possiamo stare tranquilli su quello, ma sul resto non fatemi domande troppo difficili e anzi: se qualcosa vi ispira, bombardate voi il web di richieste. Siete voi il pubblico, create la domanda!!!
A parte questo: i titoli migliori, se/quando appunto otterranno uno straccio di distribuzione, verranno trattati in modo più approfondito singolarmente.
Ah, e non ho messo ovviamente in Top 10 The Hitcher, l’originale del 1986 rimasterizzato e proiettato nello slot principale del venerdì, ma posso garantirvi che è ancora una bomba incredibile specie su schermo gigante.
Detto ciò, buona lettura.
10- DARK MATCH [IMDb | Trailer]
Periodicamente qualcuno tenta di fare un horror a tema wrestling: Lowell Dean (Wolf Cop) è il primo che riesce a farne uno guardabile. Non che ci volesse molto: fino ad ora chi ci provava sembrava pensare che bastasse inscenare un megatorneo invaso da mostri, coinvolgere qualche vecchia gloria e buttarla in vacca da subito. Qui c’è un minimo di storia sensata, costruzione dei personaggi principali, un tono carpenteriano tendenzialmente serio ma non troppo, un genuino tentativo di ricostruzione dell’aria che tira fra le promotion indipendenti. Finalmente si parla apertamente di kayfabe (la finzione nei match di wrestling), peccato però si caschi comunque nel continuare a inscenare mosse tipiche di wrestling anche in situazione di vita o di morte. Mi aspettavo un po’ di più da un pro come Chris Jericho nel ruolo del villain, ma è comunque il film intorno a rimediare.
9- A SAMURAI IN TIME [IMDb | Trailer]
Un samurai si ritrova sbalzato nel tempo e diventa stuntman nei film di samurai. Prima parte eccezionale: le gag da pesce fuor d’acqua sono irresistibili grazie a un protagonista intenso ma mai sopra le righe, e a questo si aggiunge un’appassionata ode al genere in declino dei jidaigeki. Poi però si fa prendere la mano, cerca di diventare il Top Gun Maverick dei film di samurai (“la nostra specie è destinata all’estinzione, ma non oggi”) e si trascina un po’ per le lunghe – non durasse 2 ore e 10 sarebbe molto più in alto in classifica.
8- THE INVISIBLE RAPTOR [IMDb]
Era tutto sommato quello che speravo che fosse e non credevo potesse essere davvero: una roba talmente onesta e di poche pretese, e più curata di quanto la trama ironicamente cheap faccia pensare, da essere simpatica in maniera disarmante. Non cambierà la vita di nessuno ma è una lettera d’amore a Spielberg talmente tenera e umile da avermi fatto ridere anche su gag citazioniste che normalmente mi avrebbero fatto venire l’orticaria. Perfetto da mettere a tarda notte per un po’ di intrattenimento leggero.
7- COLD WALLET [IMDb | Trailer]
Storiella alla Fargo su tre ingenui buzzurri che vogliono vendicarsi di un magnate delle criptovalute che li ha mandati in bancarotta. Confezione solida (produce Soderbergh) ed ennesima prova maiuscola di Tony Cavalero che, dopo The Righteous Gemstones, si sta specializzando alla grandissima nel ruolo di palestrato tonto e spirituale.
6- SHELBY OAKS [IMDb | Trailer]
Una donna indaga sulla sorella, ex-Youtube star scomparsa 16 anni prima, in una storia cupissima che parte true crime e diventa opprimente folk horror. Produce Mike Flanagan, dirige il famoso critico di Youtube Chris Stuckmann dimostrando una bella mano. Your move, Synergo.
5- AZRAEL: ANGEL OF DEATH [IMDb | Trailer]
L’assenza di dialoghi è una scelta legittima, interessante, potenzialmente liberatoria: non dev’essere una gimmick forzata come in Nessuno ti salverà. In Azrael, contribuisce non solo all’esercizio stilistico ma in primo luogo al significato della storia, che è un survival post-apocalittico a sfondo religioso micidiale e cupissimo (forse troppo, qualcuno si è lamentato della fotografia buia).
Non necessariamente il migliore del festival, ma quello per cui faccio maggiormente il tifo. Si tratta di un thriller che decide di rivolgersi con dedizione e dovizia di particolari a una nicchia spettacolarmente ristretta che unisce gli amanti dei synth analogici con quelli delle procedure degli uffici postali: come giallo è un po’ stirato, ma come porno è clamoroso. Per introdurlo, si è disturbato a passare addirittura Mark Kermode.
3- STRANGE DARLING [IMDb | Trailer]
Il film con più hype del festival, dimostra puntualmente di meritarselo tutto. Si appoggia effettivamente parecchio sui suoi twist, al punto che viene da chiedersi se funzionerebbe a una seconda visione, ma propendo per il sì perché è scritto con attenzione, diretto con energia, e sorretto da tutti gli interpreti in forma top: in ogni caso, schivate le recensioni. Segnalo solo due cose: 1) quando ne avevo parlato in una nostra diretta avevo sfottuto la scritta nel trailer “un thriller in sei capitoli”, ma compare effettivamente anche nei titoli di testa e ha il suo senso; 2) è l’esordio di Giovanni Ribisi in qualità di direttore della fotografia – dopo un po’ di gavetta in qualche videoclip – e devo ammettere che non conosco molti attori che abbiano fatto lo stesso percorso di carriera.
Prende il classico thriller xenofobo hollywoodiano ma lo ribalta su una ragazza messicana che si ritrova in una periferia di Chicago ripresa come normalmente da quelle parti ci raccontano l’Est Europa, tutta quartieri sfatti, locals ostili e polizia inaffidabile. Dirige con furia estrema l’americanissimo Mickey Keating, spicca Joe Swanberg che fa più o meno Leatherface, e soprattutto va ammirato il buon gusto di riconoscere che se gli sono finite le idee dopo 75 minuti possono anche partire i titoli di coda. Bomba.
1- THE SUBSTANCE [IMDb | Trailer]
Capolavoro, punto. La storia dell’Incantevole Creamy come nessuno ve l’aveva ancora raccontata. Calca volutamente su archetipi grotteschi per raccontare una fiaba semplice e universale il cui senso stesso è il body horror, con una padronanza stilistica micidiale e un coraggio commovente. Non pensavo di poter chiedere così tanto. Ne riparleremo sicuro.
Ciao, alla prossima! (non trovate sia educato salutare alla fine degli articoli? dovrebbero farlo tutti)
Sòrbole Capo, me li hai venduti tutti anche se sto al genere quanto il perielio di Titano dal Sole.
grazie, mi fido…
Mi aspettavo che il film dello youtuber fosse fuffa, ho visto un paio di sue recensioni e non mi trovavo mai d’accordo (soprattutto col suo buonismo verso le pellicole mainstream).
Grazie per i saluti. Cordialità.
Per curiosità sono andato a vedere l’articolo della scorsa edizione, credo che in Italia ne sia uscito 1 :(
Visti tutti tranne il documentario, che non si trova in rete, e The Sacrifice Game che mi appresterò a guardare al più presto.
Interessante anche se molto superiore a Strange Darling sia l’atteso,per me ,Cuckoo.
Bisogna iniziare a sdoganare questa cosa dei saluti in fondo agli articoli.
Ciao e grazie! Ma non potresti linkare qui nei commenti i vecchi articoli di recap del frightdest così magari recuperiamo qualcosa, a presto
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“The Hitcher” e’ una bomba ancora oggi.
Ma ti credo.