Direi che è arrivato il momento di domandarci se non lo abbiamo sopravvalutato, Paul Feig.
Sono certo che tutti noi ricordiamo bene la volta in cui il boss lo intervistò (ma soprattutto intervistò Jason Statham) per l’uscita di Spy, e ne approfittò per scrivere due righe su quel film.
Non era male, Spy, diciamolo. Certo, era una commedia quindi sta fuori dal nostro radar. Però Feig ci sorprese con delle scene d’azione ben girate e ben coreografate, aiutato sicuramente dal fatto che il film era stato classificato Rated R, quindi questo gli permise di spingersi un po’ più oltre le generiche, anonime e fintissime mazzate che di solito vediamo nei film di supereroi.
Però c’è da dire che Feig è un regista di commedie. Se penso a lui penso immediatamente a Le amiche della sposa, non alle volte in cui ha cercato di ibridare la formula, come nel caso appunto di Spy o in quello di Corpi da reato. Men che meno a quella famigerata volta in cui fu chiamato a dirigere quel film che sulla carta era perfetto ma poi nell’esecuzione divenne il Ghostbusters del 2016. Ma forse il problema lì era proprio Feig, che con questo genere di cose non è esattamente a suo agio, basta guardare L’accademia del bene e del male, uscito due anni fa: quando vira sulla commedia ogni tanto è pure godibile, ma per il resto pare di vedere Chris Columbus se si fosse presentato strafatto di LSD sul set di Harry Potter.
Per cui mi domando: ma non è che con Spy per un bizzarro allineamento di circostanze gli è andata di culo? Perché il film di cui vi parliamo oggi ricorda molto Spy ma è molto più brutto, stupido e con le peggiori scene d’azione che vi capiterà di vedere di questi tempi in una commedia action.
SIGLA!
Jackpot inizia con un cappello introduttivo sulle strofe spensierate di California Girls dei Beach Boys per andare in contrasto con quello che leggeremo, che di spensierato non ha assolutamente nulla ma ci parla della California del futuro, capito che colpo di classe aver scelto quella canzone? Ad ogni modo, ci viene spiegato che nel 2026 (come-come? DUEMILAEVENTISEI? Ma ci siamo quasi! Aiutooo!!) durante la Grande Depressione (Aaargh!!) lo Stato della California ha un disperato bisogno di soldi e indice quindi la sua Grande Lotteria: uccidi il vincitore prima del tramonto e il montepremi sarà tuo legalmente. Unica regola: niente armi da fuoco.
Siamo solo alla premessa del film, al minuto 1, ad uno schermo nero con delle scritte bianche e già il termometro del MACCOSA segna un livello critico. Jackpot non ci sta dicendo che in questo fantomatico e imminente futuro in California si è verificato un colpo di stato e ora c’è una dittatura feroce, dove la parola di un pazzo è legge. No, no. La California del futuro è sempre la stessa, solo che qui il governo ha deciso di organizzare una caccia all’uomo legalizzata. Ma solo lì, perché evidentemente nel futuro la Grande Depressione colpirà solo la California.
Ma dico io, ma se volevate parodiare La notte del giudizio almeno fatelo bene. Perché d’accordo, anche la premessa di quel film se ti fermi un attimo a pensarci scricchiola un poco ma, appunto, solo se ti fermi un attimo e ci pensi, perché dal canto suo James DeMonaco ce la mette tutta:
- crea per il film un futuro distopico con una sua mitologia, con il partito dei Nuovi Padri Fondatori, governatori dell’INTERO PAESE. Non della California, ma DEGLI STATI UNITI D’AMERICA
- dà allo “sfogo”, alla notte del giudizio, una motivazione legata agli istinti primordiali: i cittadini si ammazzano per purificarsi dalle frustrazioni, questa è la ricetta del partito per mantenere bassi i tassi di criminalità
- la ricetta è stupida e non risolve il problema perché fa finta di non sapere che la criminalità non è tanto legata alla frustrazione quanto alla condizione economico-sociale di un singolo individuo che può benissimo tradursi in povertà? Certo che lo è, ma il film ci sta dicendo che questa è l’idea facilona e sbrigativa di un governo ultra-fascista in un futuro distopico.
Qui invece, in Jackpot, non c’è niente di tutto ciò. La lotteria esiste perché esiste. Potrebbe accadere domani mattina in qualunque circostanza e soprattutto – e qui viene il bello – il governo l’ha indetta per risolvere gli enormi problemi economici in cui ci si trova.
Cioè, capito?
Per risolvere il problema della mancanza di soldi, lo Stato cosa fa?
Regala soldi. Un botto di soldi.
Io non sono Gianni Dragoni, non ci capisco nulla di economia, ma davvero mi sfugge come una lotteria dove chi vince si becca una vagonata di soldi possa risolvere una crisi economica.
Avrete dunque capito che Jackpot parte già malissimo non avendo alla base un’idea solida e convincente, è proprio il soggetto del film qui ad essere sbagliato, è proprio che Rob Yescombe (sceneggiatore perlopiù videoludico, qui al suo esordio nella scrittura di un film) doveva sforzarsi di più (e bastava veramente poco) per fornirci un contesto che non ci faccia prendere dallo sconforto di domandarci “cosa cazzo sto per vedere per le prossime due ore?” prima ancora che il film abbia mostrato il titolo a tutto schermo. È quel minimo sindacale di senso, logica e credibilità interna che perlomeno io pretendo da qualsiasi film, anche da una commedia action che vorrebbe (le piacerebbe!) fare della satira.
Detto questo però ne abbiamo visti tanti di film con una trama non proprio brillante ma poi ci pensa il regista con la sua visione, il suo ritmo, le sue idee, a salvare la situazione. E qui ci vorrebbe qualcuno che la action comedy la sappia fare davvero perché la trama di Jackpot gira tutta attorno ad Awkwafina, aspirante attrice che cerca di farsi strada a Los Angeles, che per sbaglio viene sorteggiata come vincitrice della Grande Lotteria e quindi passerà l’intero film a scappare con tutti che la vogliono morta, facendosi aiutare da John Cena, un agente che le offre la sua protezione in cambio di una fetta della torta. Il film è letteralmente Awkwafina & John Cena vs. La città di Los Angeles, un continuo inseguimento con gag rocambolesche e combattimenti senza sosta, dove nessuno dei cittadini riesce a tenere a freno la propria avidità, tutti vogliono il jackpot, tutti sono disposti ad uccidere per esso.
È un film che nel suo periodo d’oro Jackie Chan ti avrebbe girato a occhi chiusi e con una mano dietro la schiena e questo Paul Feig lo sa bene, tant’è che quella che vedete qua sotto è una delle locandine ufficiali del film e direi che non lascia dubbi sulle vibes che vuole trasmettere.
Noi lo sappiamo bene che sulla carta Feig è perfetto per questo film perché Spy era pieno di momenti, per dirlo con le parole del boss, con un «ritmo incredibile e coreografie di scuola Jackie Chan» e allora io mi domando come sia possibile che con Jackpot stiamo parlando dello stesso regista. La prima scena di accerchiamento di Awkwafina da parte di un’intera scuola di artisti marziali, il momento in cui entra a gamba tesa John Cena nel film, quel momento lì è a mani basse la cosa più brutta che ho visto su schermo negli ultimi tempi, e vi ricordo che appena due settimane fa mi son dovuto ciucciare Borderlands. Per arrivarci dobbiamo passare attraverso 20 minuti buoni di rotture di coglioni su Awkwafina e la dura vita dell’attrice emergente a Los Angeles, tra battute e gag che non fanno ridere nemmeno se cerchi di dar loro un senso, e quando finalmente arriva il tanto agognato menare è di un finto e di un maldestro che al confronto Iron Man e Captain America che si menano alla fine di Civil War sembrano Bruce Lee e Chuck Norris nella sfida finale de L’urlo di Chen terrorizza anche l’occidente. C’è un momento preciso in cui ti arrendi e capisci che questo film sarà un’agonia insalvabile ed è quando Awkwafina viene presa per le caviglie e fatta roteare in aria da uno degli allievi della scuola. Lì è dove ho perso ogni speranza.
Giuro che non c’entra nulla la logorrea del personaggio di Awkwafina, la sua insopportabile galleria di faccette e il fiume di battute e citazioni sfigatissime che vengono fatte ad altri franchise (su tutti: i vari momenti Tartarughe Ninja) e a Hollywood in generale. Giuro che tutte queste cose non c’entrano nulla con la riuscita di Jackpot, o meglio c’entrano poco, o meglio ancora ne avrei fatto volentieri a meno e sarei arrivato a fine corsa meno stremato. Quel che conta qui è che stiamo parlando di una commedia action senza un briciolo di inventiva nel creare l’azione, dove i corpi si muovono in uno spazio che non ha regole di continuità se non nel montaggio serratissimo che goffamente cerca di trovare un senso a tutto ciò ma non ce la fa, la bugia è troppo evidente.
Del nostro amico John Cena che volete che vi dica? Ce la mette tutta per farci stare simpatico il suo personaggio e se devo essere del tutto sincero vederlo in coppia con Awkwafina non è una cosa che mi dispiace, in un’altra dimensione sarebbe venuto fuori un buon buddy movie ma qui manca la chimica, l’intesa, i due sono spaesati e costretti in dialoghi terribili, dove persino il momento del Grande Discorso Motivazionale Per Uscire Dal Momento Di Crisi Ed Entrare Nel Terzo Atto™ diventa una patetica cazzata (uno dei momenti Tartarughe Ninja).
Mi rendo conto che durante la stesura di questo pezzo sono state poste domande importanti che abbisognano di risposte esaustive.
Ebbene, dopo averci ragionato a lungo posso dire di essere giunto ad una conclusione.
Ve la piazzo qua sotto come DVD Quote:
«È ufficiale: con Spy gli era andata di culo»
Terrence Maverick, i400calci.com
Ok lo salto a piè pari.
Ma ieri ho visto Il mondo dietro di te (Leave the world behind) e…perchè non l’avete mai coperto? È un gioiellino!
Vero, quello è un bel film.
sinceramente già dalla copertina virtuale del netflix si capiva che fosse una megaboiata… in questo periodo di nullafacenza però ho recuperato altra roba tipo Bac Nord e Reptile, gentilmente “offerti” dal www e più che guardabili..(ovviamente roba che le produzioni italiane non sono mai in grado di sfornare..il monopolio del tinello prosegue)
Reptile è molto più che “più che gardabile”, dai. Un ottimo cop-noir old school.
Si diciamo che l’ aspettativa era bassa… scarsissima pubblicità, uscita su netflix , regista ignoto, un attore a trainare il cast…certo oggi un film così al cinema non potrebbe uscire pur essendo qualitativamente meglio del 90 per cento della monnezza pigiamosequelprequelosa varia proposta…
Allora, intanto una premessa ahimè seria. Le lotterie sono un ottimo modo per un governo, qualsiasi tipo di governo, per guadagnare soldi, incassano sempre estremamente più di quello che danno come premi (anche perchè sono generalmente progettate per essere cosi), anche quelle che danno quantità di soldi assurde come il SuperEnalotto da noi o i Powerball negli USA. Se metti un premio ricchissimo in denaro allora la gente ci giocherà tantissimo, anche e soprattutto nei periodi di crisi economica, il gioco d’azzardo è l’attività anticiclica per eccellenza (va bene soprattutto quando in genere le cose vanno male). Ci si guadagna talmente tanto che se le lotterie non le mette su lo stato ci pensa il crimine organizzato:
https://en.wikipedia.org/wiki/Numbers_game
Detto questo, che dire riguardo il film? Sarà che l’ho visto dopo “The Unit”, che credo sia il punto più basso mai raggiunto dall’arte cinematografica nella storia, sarà che sono un’anima semplice ma a me ha divertito, pur riconoscendo ovviamente che è una cazzatona. E’ credo la prima volta nella vita che trovo divertente Awkwafina, che di solito userei per farci i wurstel.
A domanda rispondo, giusto per ridere.
C’è un precedente storico, all’uso della lotteria per tappare i crateri nel bilancio di uno stato: la monarchia francese prerivoluzionaria. E in verità ebbe un successo strepitoso, ma per motivi lunghi da spiegare finì col pisciare via tutti i soldi e ancor di più.
Forse Feig quella mattina aveva incocciato il podcast di Barbero.
Io mi ci sono divertito. Il pezzo delle tartaruga è una cazzatona talmente grande che è palesemente uso ridere. Jhon Cene è una spalla comica assurdamente divertente. Il film è scemo perché vuole esserlo. Visto ieri sera su Prime video , volevo farmi qualche risata e questo ho avuto, non avevo pretese di world bulding su una cazzatone di questo tipo, che tra l’altro avrebbero appesantito il mood molto improntato alla leggerezza.
Vedo sopra che ci sono un paio di commenti mediamente positivi…. io purtroppo mi devo accodare al giudizio di Terrence, nel senso che, al di là della plausibilitá della storia di cui sinceramente non mi interessa molto in un film del genere, è proprio che
1) le scene comiche non mi fanno ridere, se non a volte per esasperazione, siamo dalle parti dei cinepanettoni… a parte le gag con le tartarughe ninja, anche quelle in cui lei fa l’attrice fallita fanno al più alzare un sopracciglio…
2) le scene action sono girate in maniera noiosa, non so, lo avrò visto forse una settimana fa e non mi è rimasta impressa UNA scena d’azione mentre ricordo ancora la battaglia in cucina di spy
3) riesce a depotenziare anche la verve comica di John Cena che per me in questi film è perfetto… rimane il migliore del cast ma qua veramente la concorrenza è nulla.
L’unica scena che ho trovato divertente è forse quella iniziale in cui spiegano la dinamica del gioco, con il primo vincitore (seann william scott che fa una comparsata).
Boh io vi consiglio di vederlo solo se non avete proprio altro… nello stesso genere per dire ho trovato molto ma molto più divertente quello con Collo Tatum e Sandra Bullock (Lost City), che almeno fa ridere, oppure Freelance con sempre Cena e Allison Brie ( <3<3<3 ) che almeno c'è Allison Brie… e comunque ha almeno una parvenza di trama.
Vero, Freelance è divertente, a me è piaciuto. E col dittatore Juan Pablo Raba ci si diverte un sacco e si vede (è un attore davvero bravo, famosissimo qui in latinoamerica).
Lost City è bello perché (SPOILER) esplode la faccia a Brad Pitt.
Vero LOL, fa una comparsata stile fratelli Coen notevole 😀
Più brutto e stupido di Spy?
Non credevo fosse umanamente possibile
A me lui come regista ha sempre fatto cacare, si salva giusto Corpi da reato, ma perchè c’è Sandrona che riesce a controbilanciare l’umorismo da ritardato del Bagaglino che è la sua cifra e la presenza di Melissa McCarthy, che è insopportabile da ogni punto di vista
Davvero io non mi spiego la carriera di Melissa McCarthy. Ovunque que la piazzino è fastidiosa, persino dove la concorrenza è zero (financo in Gilmore Girls era la peggiore… e ce ne vuole).
Purtroppo qualcuno ha deciso che fa ridere (perché è grassa suppongo… in barba a body shaming, woke, etc.) e quindi c’è la becchiamo anche in action comedy che purtroppo finiamo per vedere perché “hai-visto-mai-tutto-sommato-c’è-Statham-non-può-essere-tanto-male” e lo prendiamo nel baugigi.
Spy a me era piaciuto, ma devo dire che sottoscrivo l’odio per Melissa Mc Carthy, mai trovata simpatica e non è per le gag sul suo essere grassa perché (a parte che, forse non quanto lei ma sono bello grosso pure io) per esempio Amy Schumer la trovo divertente… poi magari sarà colpa di chi traduce le gag o delle doppiatrici non so. Diciamo che l’umorismo da 3a media mi faceva ridere in 3a media ecco…
Non vado pazzo di Melissa McCarthy, però se questo sketch l’avesse fatto John Belushi identico staremmo tutti a gridare al Pezzo di Storia: https://www.youtube.com/watch?v=UWuc18xISwI
Per dire: la sua comicità non è di vostro gusto? Succede, niente di strano. Però col cazzo che non ha talento.
P.S.: quello sketch è comunque diventato un pezzo di storia di SNL anche così
Grazie della risposta capo, devo dire che lo sketch è divertente, ok lo ammetto senza problemi… ma nei suoi film di questa verve comica io sinceramente non ci vedo mai (per quanto possa aver visto io, ovviamente) traccia… lo stesso discorso vale pure per Awkwafina che mi dicono essere una brava comica nel SNL ma a questo punto mi viene da fare due considerazioni.
1- non è detto che chi non è americano segua il SNL e quindi trovi “simpatici” degli attori solo perché li vede in quel programma .. contro esempio la serie Brooklyn 99 con un sacco di comici sempre del SNL che trovo comunque divertentissima…
2- forse è un po’ l’effetto che fanno i film con i comici di Zelig in Italia: ce n’è qualcuno che fa veramente ridere o che ha una sua idea artistica (vedi Aldo Giovanni e Giacomo, o Zalone, Albanese) e continuano a fare film, altri che funzionano solo in quel contesto lì, ma nei film fanno ca@@re (te lo ricordi che è uscito un film con i FICHI D’INDIA si?). Altro esempio Crozza che si è ritagliato un ruolo da comico in un programma fatto apposta, che sarebbe anche un bravo attore ma che forse sa di rendere meglio come showman.
Insomma il succo è che un bravo comico non è necessariamente un bravo attore, anzi spesso le gag funzionano proprio perché sono in un contesto “corto” e in un film non funzionano altrettanto.
Così per discutere eh…
Ottimi punti di vista. Non seguo il SNL, quindi mi baso solo su quello che vedo nei film e, come dice Maiti, sicuramente soffre dell’effetto Zelig, non lo metto in dubbio.
A me la McCarthy nei film (o serie) non è mai piaciuta, ma a quanti di noi sarebbe davvero piaciuto “Tre uomini e una gamba” se non avessimo visto tutti quegli stessi sketch a teatro/in TV?
Quello che sicuramente farò con la McCarthy, se ci sarà l’occasione, è guardarmela in uno stand-up: di quelli ne guardoun sacco e molti attori davvero danno il meglio in quel contesto che nei film (così al volo Chris Rock, Ricky Gervais, lo stesso Crozza…).
“Insomma il succo è che un bravo comico non è necessariamente un bravo attore, anzi spesso le gag funzionano proprio perché sono in un contesto “corto” e in un film non funzionano altrettanto.
Così per discutere eh…”
Totalmente daccordo con te
Recensire Mission Cross di Netflix no ? Asfalta questo sommato a The Union a occhi chiusi.
Che poi vi vorrei far vedere New Normal , film bomba coreano,che aimé non uscirà mai in Italia. Ha comunque i sub ita.
Mission Cross mi manca, mo’ me lo segno [cit.], ma per quanto riguarda The Union anche lì devo dire che, nonostante la simpatia per Marky, l’ho trovato piuttosto scrauso… meglio di jackpot ma insomma nel costone dei film Netflix poco più che sufficienti
Peccato.
La premessa non era così banale – viene in mente, in parte, The Long Walk, o anche The Running Man, di King, però l’idea della lotteria è differente, tutto sommato interessante e quasi originale (c’è qualcosa di molto simile di P.K. Dick, The Solar Lottery, dove il meccanismo non era lontano da quello del film, ma al posto del premio in denaro c’era, vado a memoria, un ruolo apicale di governo).
Infatti anche a me la premessa non dispiaceva, è tutto il resto che è sbagliato
Sorry, The Solar Lottery, a ben vedere, ha una impostazione e temi molto più sofisticati, per cui probabilmente (sicuramente) ho cannato il paragone.
Qui la Grand Lottery è sicuramente una idea più scema, anche se non priva di un suo fascino…prossima volta magari azzeccano anche tutto il resto del film, chissà.
penso Feig funzioni bene solo quando sta nel suo*, o occasionalmente (a caso?) in roba tipo “Bridesmaids”
* il suo: 1) episodio di 20/30 minuti 2) di serie comedy 3) con scrittura solida 4) e cast affiatato**
(vedi alla voce “The office”, “30 Rock”, “Parks and recs”, “Freaks and geeks”)
** e qua qualcuno dirà “beh, grazie al cazzo!…”, ed io non mi sentirò di smentirlo
credevo fosse un remake del film omonimo scrauso con Celentano che fa il giardiniere scemo. Là si parlava di realtà virtuale, qui avrebbero potuto parlare di AI e compagnia…