
Splendida ecc scusate sarà la millesima volta che faccio questa battuta ma non invecchia mai.
Guardavo Hell Hole e pensavo alle parole del poeta che si domandava pensoso “cosa accadrebbe se il male si formerebbe dentro di te?”. E le piegavo alle esigenze del caso, trasformandole in “cosa ccadrebbe se il male ti uscirebbe dal culo?”. Hell Hole sembra già dal titolo un po’ un giuoco di parole: è un buco che porta all’inferno, per motivi che a breve andrò a illustrarvi, ma se fosse anche una metafora sull’orifizio anale? Ci sono un sacco di sfinteri devastati in Hell Hole, nonostante la cosa non venga mai discussa esplicitamente: è una caciaronata buffa e iperviolenta ma che riesce nel miracolo di galleggiare appena sotto la linea del troppo, dello scatologico da cinepanettone. Culi sì, ma con discrezione.
È anche il nuovo film della famiglia Adams, con quella D in meno che mi esenta dal fare quelle orride e scontate battute che già Jackie si era evitato parlando di Hellbender. Ve lo ricordate? Fu il nostro primo incontro con questa pazza famigliola dell’orrore, che si diverte a fare film casalinghi nello spirito ma professionali e pure creativi nella realizzazione; gente per cui la gita della domenica è a un obitorio a recuperare di nascosto pezzi di cadavere per la scena madre del loro prossimo film, e per cui le attività padre-figlio consistono probabilmente nel fare a pezzi corpi umani e distribuire budella in giro per stanzoni vuoti e desolati. Nei commenti a Hellbender qualcuno sentenziava “se questo film non diventerà un cult, non so cosa possa farlo”.

E questo allora?
Lo è diventato? Non mi pare, ma non mi pare neanche che questo abbia in qualche modo sconvolto i piani professionali e personali della famiglia Adams. Loro continuano a fare quello che hanno sempre fatto, e qui con una buona dose di ispirazione presa da alcuni grandi classici del cinema di mostri orrorifici: La Cosa su tutti, e Sam Raimi in certe inquadrature e movimenti di macchina, e magari la roba della Full Moon. C’è ancora il metal? Certo, anche se meno centrale rispetto a quanto fosse in Hellbender, e confinato alla cafonissima colonna sonora. Soprattutto c’è una buona dose di commedia nera, e attenzione non sto parlando di un horror ridarello con i protagonisti autoconsapevoli che fanno battutine citazioniste e si comportano come se decostruire il genere fosse l’unica cosa che conta nella vita.
No! Sto parlando di sane, care vecchie risate generate dalla situazione e non da una lettura meta-cinematografica della stessa. Hell Hole è un film di gente che prende molto sul serio quello che accade loro intorno, e l’umorismo è generato dal parossismo di certe situazioni, dalle esagerazioni che solo un B-movie nell’accezione più positiva del termine si può permettere. Pensate per esempio che si apre con un gruppo di soldati napoleonici! Se non fa ridere questo. SIGLA!
Sul serio soldati napoleonici, eh: in una intro desaturatissima che pare quasi virata al bianco e nero, scopriamo che c’era questo plotone d’élite che rimase separato dal resto dell’esercito di Napoleone durante la campagna di Russia, e si trovò perduto tra i boschi della Serbia, al freddo e senza cibo. È così che li conosciamo, quando, in una scena presa di peso da un film di Mel Brooks, si fanno consegnare da una contadinotta locale un bel cavallo nero, che gli uomini d’arme pianificano di usare come pranzo. Il problema… aaaah, che fastidio dovervi già fare un piccolo spoiler che ridurrà l’impatto della fenomenale sequenza iniziale. Ma se non lo faccio non posso parlarvi neanche del resto, quindi: mentre stanno per cucinarlo, il cavallo esplode, tra le matte risate della bracciante. E dal cavallo esce un mostrillo tentacolare che prende possesso del corpo di un soldato, poi di un altro, alcuni esplodono, altri muoiono in altri modi, uno viene catturato, rinchiuso in una sorta di bozzolo e sepolto dal mostrillo a scopo incubazione.

“A caval donato potrebbe esplodere la testa he he he”
Stacco, title card, e ci troviamo nel presente. Emily (Toby Poser, la sciura Adams) è a capo di una squadra di minatori incaricati di trovare il gas in Serbia, e di preparare il terreno a un’operazione di fracking che sconvolgerà l’ecosistema ma porterà grandi quantità di energia nelle case dei serbi, e di soldi nelle tasche dell’impresa della nostra protagonista. Indovinate? Trivellata dopo trivellata, il team scava troppo e troppo avidamente, e si imbatte infine nel bozzolo che ospita il soldato sopravvissuto all’attacco della creatura di cui sopra. Segue ilarità.
Un’ilarità che è data, come dicevo, da una combinazione di elementi tutti strettamente narrativi, senza tentazioni da sciocca commedia metahorror. Emily e il suo partner, John (John Adams, il padre di famiglia) sono due personaggi fantastici, con un’alchimia pazzesca (ma dai?) e non per forza i classici protagonisti di una storia del genere: lei in particolare è una donna dura e cinica, con sempre la battuta tagliente pronta sulla lingua e nessuna paura a fronteggiare il gruppo di minatori locali che sono alle sue temporanee dipendenze. Lui è il classico altrettanto duro che però si fa mettere sotto da quella che nella finzione non è neanche sua moglie, ma che ne fa le veci e ne tiene a bada gli istinti più beceri. Il fatto che questa coppia profondamente professionale e interessata al lavoro e non ai voli pindarici si trovi di fronte all’improvviso a un soldato vecchio di due secoli con degli strani tentacoli che gli escono dagli occhi è sufficiente a fornire a Hell Hole tutti gli ingredienti che gli servono per divertire, intrattenere e pure fare un po’ schifo.

Cosa vi avevo detto.
Il mostrino, per esempio, che finora ho un po’ trascurato ma che è poi la vera stella della faccenda. È un cosetto buffo e non particolarmente minaccioso, a parte il fatto che si muove molto veloce e fa dei rumori orribili. E soprattutto ha un ciclo vitale da Xenomorfo che sogna di essere una ragade: possiede la gente entrandole nel culo, oppure abbandona il corpo che sta parassitando uscendogli dal culo. Non solo, eh: a volte entra/esce dagli occhi, dalla bocca, dallo stomaco in una splendida sequenza di chestbursting artigianale. Però ogni tanto entra/esce dal culo, e questo fa ovviamente ridere.
L’ispirazione carpenteriana è tutta nel fatto che, quando sei posseduto dal mostro, non necessariamente la gente intorno a te se ne accorge, se non per il fatto che cominci a puzzare da far schifo. E anche nel fatto che Emily, John e compagnia non hanno per forza capito a che cosa si trovano di fronte – non sanno neanche se la creatura esista davvero finché non la vedono, e non sanno se sia contagiosa, come vada trattata, come ci si difenda. Per cui il secondo atto è una grossa caccia all’uomo, o meglio al mostro dentro l’uomo, e anche una serie di discussioni sul destino di questo parassita: perché sì, Hell Hole parla anche del nostro rapporto con la natura e, incidentalmente, di conservazione e tutela delle specie.

“Io tutelo forte”
Lo fa in realtà in un modo anche un po’ fastidioso, nel senso che ad affiancare il team di Emily ci sono anche Sofija, la simpatica dottoranda della foto sopra, e il suo professore, il brizzolato e affascinante Nikola. Entrambi sono in situ per verificare che gli scavi non interferiscano con l’habitat del pika (non cliccate se non vi piace la pucciosità), ed entrambi, di fronte a una creatura sconosciuta alla scienza, decidono che è giusto proteggerla, tutelarla e studiarla per capirla meglio: in questo modo si mettono contro Emily e John, che invece più pragmaticamente vorrebbero liberarsene. Sono due visioni diverse del mondo che, esplorate in un creature feature come Hell Hole, non possono che portare la ragione dalla parte di chi vuole ammazzare il letale parassita; il messaggio sembra essere “sì, bella la protezione della natura e la tutela di ogni specie, ma ogni tanto qualcuna si merita di estinguersi perché è orribile e cattivissima”. Mm. Non che vedessi altre vie d’uscita, ma diciamo che l’idea di far passare gli ambientalisti per due cretini che non vedono la realtà davanti al loro naso e preferiscono fissarsi su questioni di principio non è proprio la più azzeccata nel 2024.
Ma va bene anche così! Hell Hole è un sentito omaggio a un cinema vecchio (in senso strettamente cronologico) e non tutti gli eco-horror possono essere The Host. Faccende ideologiche a parte, siamo di fronte a novanta tiratissimi minuti di infestazioni anali e di gente che muore in modi orribili, conditi qui e là da qualche sana risata e da una galleria di personaggi che ti rimangono impressi anche quando vengono caratterizzati con due/tre semplici pennellate.

Per esempio Danko, il mio MVP.
E dove manca l’amore per la natura c’è l’amore per il genere, per i mostri, per le budella. Volete vedere delle budella?

Eccole.
Insomma: Hell Hole è un film che ti fa stare bene. E a me piace stare bene. Datemene altri, anche se dovessero uscirmi dal culo.
Quote
«Un film che ti fa stare bene»
(Stanlio Kubrick, i400calci.com)
PS mi ero preparato un sacco di screenshot per illustrarvi la qualità dell’artigianato di questo film, ma alla fine è meglio che ve la godiate in prima persona. Per stuzzicarvi l’appetito, comunque, eccovi il mostrillo del film:

“Ciao”
La contadinotta locale aveva una brutta sorpresa in Serbo, quindi…
Ggrandi!
Ho riso sguaiatamente.
I contadini sono gente con tanto pragmatismo e poca fantasia: le serviva un cavallo di Troia e ha usato un cavallo.
LOLLONE
Lo voglio vedere ADESSO.
Essere citati *all’interno* di un articolo dei calci sarà il top della mia giornata, grazie di esistere e grazie alla famiglia Adams.
Buongiorno!
Un ultimo excursus su un’altra famiglia: la famiglia Kulina (non del tutto off-topic vista l’assonanza con le tematiche della recensione).
Sono MOLTO curioso: come mai non ti è piaciuta l’ultima stagione di Kingdom?
Per la deriva tragica, le sottotrame (solo apparentemente a parer mio) inconcludenti, l’utilizzo del vero (e prezzolato) Matt Huges a favore di trama?
Davvero non hai gradito il finale tra i migliori finali della Madonna di tutti i tempi?
Un Virile Abbraccio
:)
Ma la piccola Adams c’é ? Perché per me é sempre un bel vedere.
Anche ne La cosa da un’ altro mondo gli scienziati pacifisti facevano la figura dei coglioni della situa… Molto interessante, gracias.
L’ano del male…
Come possano dei soldati napoleonici diretti in Russia perdersi in Serbia è un mistero più grande del film stesso….
Ma viene spiegato, oppure è così perchè a noi la geografia c’ha rotto er cazzo?
“…ma diciamo che l’idea di far passare gli ambientalisti per due cretini che non vedono la realtà davanti al loro naso e preferiscono fissarsi su questioni di principio non è proprio la più azzeccata nel 2024”
Non ho capito, quelli della Weiland Yutani sono sempre dei pezzi di merda mentre qui i pezzi di merda sono gli autori che ritraggono gli ambientalisti per quello che sono?
Questo è un doppio standard bello e buono. Io non ci sto!
Lento da morire e un sacco di chiacchere per 3/4 di film. La recensione mi aveva messo hype ma il film è stato una delusione.