Wow! Non avevo idea che Terrifier 3 sarebbe stato un musical sovversivo in cui Art il clown non uccide ma piuttosto ti spiega che dovresti vergognarti ad essere un fan di Terrifier 1 e 2– sto scherzando, è sempre la solita roba. SIGLA!
Ah, la storia di Terrifier è una di quelle che non manca mai di commuovere il popolo della nostra amata patria spirituale Val Verde.
Queste sono le vere chicche indipendenti!
Damien Leone che parte dal basso che più basso non si può, e sfonda il box office mondiale con un film su un pagliazzo che squarta le persone.
Terrifier 1 era costato $35.000, roba da film amatoriale. Era già un miracolo che fosse a colori.
Terrifier 2, grazie a un entusiasta crowdfunding, aveva raggiunto un budget di $250.000 – un quarto di Sharknado – e aveva incassato $15 milioni, tanto quanto Bones and All di Guadagnino per dirne una.
Terrifier 3 è costato $2 milioni, meno di un Blumhouse medio, e – senza aver dietro la struttura produttiva/distributiva della Blumhouse – ad oggi ne ha incassati 75.
Ed è davvero tutto lì!
È un pagliazzo che squarta le persone.
Damien Leone non è il nuovo Ari Aster, non è il nuovo Jordan Peele, non è il nuovo James Wan, non è manco il nuovo Stuart Gordon o Tobe Hooper o che ne so.
È uno bravo a mettere in scena pagliazzi che squartano le persone, e basta.
Non ha niente di particolare da dire: o meglio, non ce l’ha al di là di accorgersi anche lui che i tempi recenti hanno lasciato un grosso buco in un sottogenere, quello dei pagliazzi che squartano le persone, di cui la gente sente forte bisogno.
E allora la voce si è sparsa piano ma si è sparsa.
Noi ve lo consigliammo subito molto forte, ma chi ci ascoltò? Siamo onesti: non tantissimi. Non è esploso come The Raid.
È incredibile a dirsi, ma il primo film non convinceva tutti proprio perché c’era solo un pagliazzo che squartava le persone e nient’altro. C’era Art il clown, con le sue movenze da mimo, che approcciava delle ragazze, le seguiva, le squartava. Squartava chiunque si metteva in mezzo. Non spiegava il perché, ma mostrava il come con abbondanza di fantasiosi dettagli.
Il primo Terrifier era proprio una bella cosa da guardare, perché Damien aveva creatività, gusto e senso del divertimento. Dal basso del suo budget poteva fare quello che voleva, e quello che voleva fare era NIENTE: solo mettere in scena un personaggio buffo che ammazzava le persone male – estremamente male – e baloccarsi con le coreografie. Nessuna innovazione: solo sostanza. Non fate domande difficili, è ambito del suo psicanalista. Anzi, ringraziate che (per ora?) non traspaia niente di troppo ovvio.
Il passaparola era scattato, ma inizialmente era rimasto fra gli appassionati.
Quando Damien Leone ha fatto partire il crowdfunding per il sequel, sapeva cosa doveva fare: non esagerare con le richieste, e accontentare quelli che lo criticavano per la mancanza di trama. E come si fa ad accontentare questa strana gente che vuole la trama senza togliere a chi è contento degli squartamenti? Semplice: si fa durare il film 2 ore e 20. La stessa quantità di squartamenti del primo film, PIÙ la trama. Vi sembra l’idea più scema dell’universo? Anche a me, ma dati alla mano ha funzionato. Eh, oh.
Non bastano quindi ovviamente i fans del primo film a giustificare gli incassi sproporzionati del secondo: a proiettare Terrifier 2 nella stratosfera è stata una di quelle occasionali magiche circostanze per cui la cosa giusta è stata probabilmente scovata e decontestualizzata nel modo giusto al momento giusto ed è diventata virale in modo efficace. Non quindi alla Human Centipede, che tutti lo conoscono ma nessuno ha il coraggio di guardarlo, ma in un modo per cui la gente è volata effettivamente al cinema, hanno dovuto intensificare la distribuzione a grande richiesta, e ne è uscito un successo fuori da ogni senso.
Il terzo no, non fa il numero alla Joker 2 di spararsi artisticamente e commercialmente su un piede: fa esattamente quello che vi aspettate.
Innanzitutto: è un po’ più corto del secondo, ma non troppo. Fa due ore e 5 minuti.
Poi: spende i suoi soldi in una fotografia che pare finalmente normale, come quella di un film vero. E si paga un pugno di “nomi” nel cast, tutti e tre dallo screentime sotto ai 10 minuti: Daniel Roebuck, il mitico Clint Howard e il wrestler Chris Jericho sono tre vittime x, Jason Patric (irriconoscibile) è il padre della protagonista. E c’è una comparsata di Tom Savini.
Poi: si disturba a collegarsi al secondo. Nel senso: voi la volevate una spiegazione del perché Art torna in vita? No, nemmeno io, ma immagino che sia una cosa carina che ci sia. Non è nemmeno una spiegazione sinceramente, è più un perdere tempo per dire “sì, ci ricordiamo che nell’ultimo film Art era morto per cui partiamo da quando è morto e in qualche modo lo ricomponiamo”, ma siamo al terzo capitolo e ancora Damien Leone resiste alla tentazione di srotolare per filo e per segno la mitologia di Art. Sapete perché? Perché non gliene fotte un cazzo. A lui come a noi. Ve lo dico subito: per me in questo film a un certo punto srotola comunque qualcosina di troppo e sono pronto a scommettere che questa saga non mancherà di regalare l’occasionale ret-con.
La mia teoria è questa: la trama è una paraculata. Una formalità. Un dress code, se vogliamo.
La trama è quella cosa che i giornalisti, ma anche i vostri amici o quelli che comunque contribuiscono al passaparola complessivo, possono dire “è un film” e non “è una collezione di squartamenti”.
E poi possono dire/scrivere che è un film brutto se proprio ci tengono, ma a quel punto diventa un po’ soggettivo: la trama c’è, per cui comunque tu lo devi mettere nella categoria dei film e non parlarne come se fosse uno snuff underground giappo-tedesco, o quelle cose che fanno scattare l’indignazione pubblica per principio.
Terrifier 2 e 3 mettono al centro una ragazza e abbozzano una roba col padre fumettista e un magico cosplay da supereroina che… Devo commentarla? È ovviamente goffissima, ma secondo me non è questione di essere o meno paraculo, secondo me è questione che qualsiasi cosa avesse messo sullo sfondo gli sarebbe uscita male, perché l’eroe – chiunque sia – non è la parte del film che interessa a Leone. Rispetto al secondo, il terzo abbandona il retrogusto fantasy e si diverte piuttosto a tirare frecciatine (grossolane) all’ossessione moderna per il true crime, rappresentata (indovinate?) da un personaggio antipatico che muore molto male. Ho messo quel “grossolane” tra parentesi perché è così, è una macchietta, ma è un vero difetto? No, perché è chiaro che per Leone la frecciatina è solo una scusa per darci carne da macello, non per intavolare una seria discussione sull’argomento, anche se attraverso la sua final girl (sempre Lauren LaVera) si sforza di parlare di trauma e si potrebbe facilmente leggere tra le righe che per lui gli appassionati di omicidi finti (quelli dei suoi film) sono meno malati degli appassionati di omicidi veri.
Che poi non direi nemmeno che la parte di trama extra-omicida è brutta: non dà fastidio, è solo un po’ rozza e insipida.
Terrifier è, in modo assolutamente naturale, un ritorno ai tempi più gloriosi dello slasher anni ‘80, quando ti interessava soltanto vedere Freddy Krueger in azione e a malapena ti accorgevi che Nightmare 3, 4 e 5 erano collegati tra di loro.
Erano tempi migliori di oggi? Non lo so: la trama curata negli slasher hanno iniziato a metterla da Scream in poi, e da quel giorno non ricordo un solo omicidio che battesse quello in cui Freddy sradicava i tendini di uno per muoverlo come una marionetta*. Fino a quando appunto non è arrivato Terrifier. Per Terrifier, quella è la base da cui Art il clown inizia a usare il corpo umano altrui come blocco solido per i suoi esperimenti di scultura astratta. E le sue opere, in questo capitolo come negli altri, sono gloriose.
La mia personalissima opinione è: meglio uno slasher con la trama fiacca e le morti ben coreografate che viceversa. Altrimenti è come andare al ristorante, essere trattati da Papa da tutto il personale, e poi mangiarsi una pasta scotta: sono ammirato dal servizio, ma il primo motivo per cui entro specificatamente in un ristorante, non so come dirlo, di solito è il cibo. Terrifier, con tutti i suoi ovvi difetti, è l’antidoto a porcate come la nuova trilogia di Halloween, o all’anemia dei film di fantasmi e possessioni.
Qui è dove dovrei dilungarmi su Art il clown, il vero cuore della faccenda, l’intuizione perfetta di Leone e l’interpretazione spettacolare del mimo David Howard Thornton, ma poi non la finirei più. Per me Art sta già lì, nel mucchio dei grandi carismatici killer classici del cinema. In questo terzo film non c’è più la regazzina malvagia del secondo, ma con gesto sovversivo mica male gli si affianca direttamente Victoria, la final girl sfregiata del primo film. Ma soprattutto: c’è una scena in cui Art entra in un pub e incontra un tizio vestito da Babbo Natale che è forse la scena che spiega meglio perché Terrifier funziona così bene anche se non sta inventando nulla – e questo prima ancora che lo ammazzi! È questione di come se lo lavora prima di iniziare a torturarlo. È questione di attitudine e affinità di spirito. Se non siete in sintonia con lui in quella scena, lasciate serenamente perdere.
Damien Leone ha già dichiarato di non avere intenzione di vendere Art agli studios ma di continuare a gestirselo in maniera indipendente: del resto, solo con questo film ha già incassato abbastanza da pagarsene almeno altri venti. E Terrifier mi dà l’idea di essere il tipo di saga che andrà avanti finché Leone sarà ispirato, e poi per sicurezza almeno altri due o tre film in più.
Per me va bene: è un film su un pagliazzo che squarta le persone, non Dune.
Per il momento, comunque, è ancora parecchio ispirato.
VHS bannata-quote:
“Ti voglio bene Art. Buon Natale.”
Nanni Cobretti, i400calci.com
*sto sicuramente esagerando, non state a ricordarmi i vostri omicidi slasher preferiti degli ultimi 40 anni. Anzi, ho cambiato idea, fatelo e divertiamoci.
Il primo, nel suo essere spartano, aveva quasi (molto quasi, ma tanto era un piccolo progetto artigianale e senza pretese) un suo perché…
Mi sono perso il secondo…forse ho fatto bene.
Dato il clamore, sono andato a vedere questo,
ed è davvero una cosa insulsa – a mani basse il peggio delle uscite in sala 2024, qualunque porcheria finora proiettata sul grande schermo è comunque di una categoria superiore rispetto a sta roba.
Lo consiglierei solo ai 14enni, dato il gusto un po’ naif che ci si può attendere a quell’età, del tipo “guarda che ficata l’ultima fatality di Mortal Kombat” (non che noi si fosse più evoluti, eh, anzi, a 17 anni mi sarei fiondato a guardare Art all’opera) – che poi forse è proprio il target di riferimento, ho trovato la sala strapiena di ragazzini, non so…
Ragazzini? Ma non è VM 18?
Non ricordo se 14+ o 18+ in effetti (avendo una certa non ci ho fatto troppo caso al cinema)…in streaming sarà sicuramente 18+, ma il 16enne (approssimando per eccesso) mi pare il soggetto più propenso a gustarsi il prodotto
Recensione perfetta, Terrifier 3 è un “more of the same” di Terrifier 2 con un po’ di trama, che a sua volta era un “more of the same” di Terrifier 1 con un po’ di trama.
Nel complesso però l’ho trovato un po’ più fiacco del 2, in particolare le parti non dedicate a ad Art, eccessivamente lunghe, noiose e lente, oltre che goffe e improvvisate.
Il primo, a parte l’effetto novità, alla fine si giovava del suo essere piccolo ed artigianale…una location spoglia per quasi tutto il film (al max aggiugiamoci la pizzeria del “prologo”) perennemente buia e tetra e senza luce né speranza, dava bene l’idea di un tour infernale gestito da un demonio (comunque reso in modo carismatico) sadico e violento.
Questo – anche il due, mi pare di capire – ha tradito quell’idea minimal (che aveva un senso anche artistico per il tipo di prodotto) nella smania di assomigliare ad un film “vero”.
L’idea è diventata istituzione, e siamo arrivati alle cartoline ricordo di Art il Clown.
Per me bocciatissimo, non riesco ad immaginare un pubblico che possa apprezzare una roba simile se non ragazzini in cerca di scazzo cinematografico, e per farsi due risate mica per la paura (che, per quanto riguarda la mia esperienza personale, è stata anche la reazione più diffusa in sala al momento delle scene più forti).
Un pò come quando a 16 anni si gridava “che fico” guardando la celebre fatality di Sub Zero in MK del 1992…anche se poi da giocare era limitatissimo
Ma io ancora non ho capito: esattamente cosa vi aspettavate da questo film?
Cobretti lo ha detto a chiare parole nella rece: Leone è bravo a fare film di pagliacci che squartano le persone. E lo fa, di capitolo in capitolo, nei modi più creativi possibili.
La trama sta lì come accessorio, come lo è sempre stata IN TUTTI, o quasi, gli slasher. Solo che mentre nella stragrande maggioranza delle saghe di questo tipo già al secondo e al terzo il mordente se ne andava a ramengo, qui con gli squartamenti si alza sempre di più l’asticella.
E soprattutto è veramente da un pezzo che non si vedevano ammazzamenti così in bella vista con gloriosi effetti speciali tradizionali, da anni tutti gli altri horror e slasher usano CGI anche per quattro gocce di sangue..
Domanda da non intenditore di Art (ho visto qualche scena qua e là, letto qualche intervista e recensioni varie)…ma i film ormai (oggi) cult o supercult definiti poi slasher, quindi quelli (pre Scream) con M. Myers, Jason, Freddy…erano considerati roba perversa/di nicchia/pessima qualità / banali horror o altro?
Perchè mi pare che anche ai tempi registi e attori famosi non si prestassero al “nuovo” genere e fossero solo il pubblico a decretarne il successo più o meno immediato e il tempo a trasformarli in cult…quindi mi chiedo da dove venga tutto questo successo per un qualcosa che non ha niente di “nuovo” da proporre (per quanto evidentemente funzionante) in un mondo reale e cinematografico ormai distante 50 anni dai primi slasher e che si presume assuefatto a violenza raccontata e mostrata, anche solo per la quantità di robe orribili vere e immaginarie accumulate nei decenni (un pò già sentita come cosa però…).
Forse se, come pare, il pubblico più entusiasta è di under qualcosa, la ragione è proprio quella? Il cinema degli young e poi young adults non propone più reale violenza, sesso o perversioni di alcun tipo tra pigiami e robaccia trita e ritrita derivata da vecchie saghe…possibile che basti qualche litro di sangue e un personaggio buffo neanche troppo originale? O alla fine è solo un nuovo Saw o Hostel più paraculo e tanto basta? E’ peggio Tik Tok o Art come fiera degli orrori?
I vari sequel erano mediamente mediocri, ma alcuni slashers erano già in partenza limitatini, però attiravano per la “novità” e perché “anti-sistema”, in un mondo in cui il rock’n’roll era lavmusica del diavolo, e mostrare certa violenza al cinema era atto “sovversivo” (finto, probabilmente).
Halloween, The Texas Chainsaw Massacre, Hills Have Eyes e qualcun altro (Fuga da New York, La Cosa, Essi vivono) stanno a parte, perché per meriti artistici o per sottotesti sociali e politici erano vere “opere cinematografiche” – dopo 50 anni The Texas Chainsaw Massacre è ancora attuale nell’intercettare divisioni sociali e culturali in USA, e sì che era un piccolo B-Movie realizzato con due soldi.
No ma infatti il riferimento è solo agli slasher “veri” dove gira tutto attorno a uno che ammazza male della gente… forse tecnicamente questo è puro torture porn e stop … non so se si possa definire uno slasher se il killer non ha alcun background e la violenza è pura coreografia…mi stupisco del successo ma buon per lui.
Questo è un normale slasher come lo si faceva negli anni ‘80 alla Nightmare/Venerdì 13, come dico già nel pezzo, solo con gli omicidi (molto) più violenti. Non ha altre ambizioni se non tappare un buco di mercato che non stava tappando nessun altro.
Partiamo dal presupposto che, come ha scritto 15 volte Nanni nella recensione, Terrifier va preso per quello che è, un film cazzone e truculento. Prima di tutto va notato come sulla violenza Leone spinge, e spinge fortissimo tanto che ammazza pure (tanti) bambini (anche se comunque si auto-censura, non mostrando gli smembramenti di questi ultimi). A parer mio il successo deriva dal fatto che, riempiendo il buco dello slasher iperviolento, questo personaggio è anche MOLTO ben riuscito e con il contributo di David Howard Thornton diventa proprio irresistibile. Oltre ad essere sadico e grottesco Art è anche un meme fatto e finito, perfetto per essere ripostato ovunque all’infinito in questa era social. Ovvio che chiunque, dai giovani agli appassionati del genere, in quest’epoca di perbenismo e super pigiamini, venga bombardato e galvanizzato dalla sua figura estrema ed esilarante.
Appunto che la figura sia finto estrema in un mondo di reali estremismi si capisce, che sia uno slasher più vicino ai seguiti 80’s super commerciali che ai capostipiti anche, che tanti non abituati a certa violenza esplicita seppur giocosa siano andati a vederlo trainati dal successo dei primi alimentando magari oltremisura la reputazione del film pure…però se l’unica alternativa, soprattutto per gli under x, per evadere dal pigiaminorevival è questa…non è neanche un’alternativa a sto punto.
Se è un buco di mercato possibile che nessuno se ne sia mai accorto in questi anni?
Comunque bravo lui e bravi loro niente da dire, infatti chiudo qua la “polemica tra me e il sottoscritto” (cit).
Ma il succo è proprio questo: capisco a grandi linee dove vuole arrivare Pasquale e sono in parte d’accordo, ma la parte su cui non sono d’accordo è quando dice “commerciale mainstream” (forse da qualche altra parte). In primo luogo perché di film a basso costo su pagliazzi assassini ne escono di continuo e se spicca proprio questo, che è di un signor nessuno e inizialmente è costato molto meno della stramaggior parte della concorrenza, significa per forza che qualcosa di buono lo fa. Che per me è anche abbastanza plateale e mi conquistò al volo quando vidi il primo film al Frightfest – dove tra l’altro stavo per uscire pensando “vabbè questo è un altro slasher di pagliazzi, sai che roba”, tranne che l’organizzatore stesso mi convinse a tornare dentro. È abbastanza plateale anche che questo mix di ultraviolenza e umorismo nero è una cosa che nessuno sta facendo nel cinema mainstream di oggi, o questo sarebbe finito soffocato da un sacco di concorrenza con più mezzi. Art il clown non è un’invenzione rivoluzionaria, ma non è manco un brand pre-esistente, e ha vinto lo specifico pacchetto intero con tutti i suoi dettagli, dalla creatività delle morti, alla confezione efficace delle scene che contavano, al senso dell’umorismo e alla liberatoria assenza di scopi “alti” che (grazie al cielo, almeno per ora) non si traduce nemmeno nello schierarsi apertamente contro il “politicamente corretto” e altre cazzate simili, come tanti altri sarebbero tentati di fare. I meme arrivano fino a un certo punto: ti devono invogliare ad andare al cinema a controllare il film intero (non tutti i meme lo fanno), e poi il film ti deve soddisfare abbastanza dal consigliarlo a tutti i tuoi amici al punto che una saga che incassa mezzo milione al primo capitolo ne incassa 15 al secondo e 75 al terzo. E i cloni non sono ancora spuntati. Poi che questo non sia Texas Chainsaw Massacre (che era comunque nato come operazione per fare soldi, ma era anche fatto da un tizio molto studiato e pieno di opinioni) l’ho già scritto nel pezzo.
Il primo colpiva di sicuro, e non solo per l’effetto novità, avendo una sua identità artistica che lo rendeva interessante (a maggior ragione come prodotto artigianale) per ambienti, atmosfera, violenza spinta e, certo non ultimo, Art. Nel suo essere un piccolo progetto era probabilmente perfetto per le ambizioni che si poneva. Imho resta migliore del tre (non ho visto il due…).
Ho scritto in effetti “commerciale mainstream”, in altro post, più che altro per replicare a chi, nello stesso thread, caricava il tre di un qualche significato di sfida al moralismo bacchettone (che tutto sommato non mi pare ci sia, poi magari il film non è stato ancora compreso appieno). Diciamo che, mutatis mutandis, ho odiato John Wick 2 e seguenti per la stessa ragione (opinioni) e, per contro, capisco che il mercato ha le sue esigenze, per cui bravo Leone a fare soldi così (come Caine partecipando allo Squalo 4 a suo tempo, che poi la serializzazione dei personaggi carismatici non è mica colpa di Terrifier, eh). Penso che, in questo caso più che in altri, sapere a cosa si va incontro, e capire se può rientrare nella propria idea di una buona fruizione cinematografica, sia davvero fondamentale, essendo tutto sommato lecite entrambe le filosofie di base – 1) ma cos’è sta cosa insulsa; 2) il film è riuscito perché è esattamente ciò che vuole essere, e c’è la solita cura artigianale per lo splatter.
Venerdì 13 possiamo dire che nacque già dal primo film come prodotto di livello “trash” che fu un successo a sorpresa da cui nacque il franchise.
Discorso diverso per Halloween, Nightmare e Texas Chainsaw Massacre, i cui primi film erano delle gemme e che hanno imboccato la strada del trash solo coi sequel fatti per acchiappare denaro.
Il personaggio di Freddy Krueger è esemplare in questo senso, nell’originale di Craven è un’entità oscura che incute paura, col passare dei film diventa quasi un meme da commedia, un po’ come Art il Clown
Eccoti una mia teoria.
Con il cinecomic è divenuto chiaro che sia possibile “mungere” anche i generi che sono quasi sempre passati in secondo piano nel mondo cinematografico; inoltre proprio il cinecomic ha chiarito che i bambini cresciuti a supereroi e fumetti sono diventati acquirenti da sfruttare.
Il cinecomic è caduto e si cerca un alternativa, Hereditary e i film di Peele hanno fatto vedere che l’horror puà essere cool e non più di nicchia, anche se dagli anni ’90 e i vari Scream era già chiaro.
Terrifier ed i prossimi mostrano proprio questo, prendi un prodotto trito e ritrito e senza doverti sbattere lo proproni a chi è appena arrivato.
E’ facile e ben distribuibile.
Non richiede impegno o altro, come un mcdonald
>E’ peggio Tik Tok o Art come fiera degli orrori?
alcun dubbio: tiktok fa molti più danni, dall’estetica in giù.
Glorioso.
Questo è il film di Natale che dovrebbero passare tutti gli anni, altro che Una Poltrona per Due!
ecco, diciamo anche che oltre a fare repulisti dei villain pagliacceschi e non che furono e che sono stati rilanciati e riciclati in ogni salsa e combinatoria, Leone spazza via con un sol colpo di ramazza tutti i xmas-horror sin qui fatti. il vero babbo bastardo è lui.
Comunque detesto questa serie da quando ha tolto “leggerezza” agli slasher mostrando deliberatamente l’uccisione di bambini. Un conto sono gli adulti, sempre odiosi e con colpe da espiare, un conto i bambini. È già un mondo di m*rda, i bambini nella realtà vengono trucidati veramente. Caz*o se vado al cinema io voglio evadere da questo mondo, non ritrovarmici gli stessi orrori.
Toxic Avenger anyone?
Concordo e dimostra proprio che Leone è un totale incompente, incapace pure di capire cosa ha di ottimo (il grottesco Art) che utilizza in maniera becera (lo ripeto, la camera da letto del 2 è oltre non per la violenza ma per l’accanimento)
Ora mi fa una scena che nei paesi dove il terrorismo è di casa vivono ogni giorno.
Pessimo.
rischio di ripetere quanto scritto a chi per ken shiro, ma mettere sullo stesso piano (e magari scambiarli di segno e di posto) cronaca e estetica, porta in un terreno come minimo scivoloso, che è poi quello sul quale si comincia col formulare l’equazione film iperviolento = spettatori iperviolenti. un film non ammazza la gente. la gente ammazza la gente. e nei film dove si ammazza la gente si vedono iperboli che non hanno un minimo riscontro nella realtà (provate a buscarvi un cazzotto che vi fracassa la piramide nasale e poi vedete che grasse risate vi fate quando vedete in un film gente che se ne prende 3-4 in fila e si rialza placida e combattiva)
che poi dove mai si legge e si vede di bambini che fanno la stessa finaccia di questo in T3? regà, ma neanche ai tempi di six e spasojevich levate di scudi così democristiane! se all’horror levi ogni spregiudicatezza che rimane poi dell’horror?
@Erculeo mi permetto solo di farti notare che “questa serie”. in realtà mostra morti cruente di bambini sin dall’inizio e non è una novità dell’ultimo capitolo. Art il clown infatti esordisce nel film di Leone All Allows’ Eve (2013), in cui c’è una scena anche più cruenta di quelle di T3 con i due giovani protagonisti
Ma siamo sui 400calci o su Famiglia Cristiana? Ma che oh da quando ci si lamenta di ammazzamenti ultraviolenti a buon mercato?
Specifica che ti riferisci ai commenti prima che ti denuncio per diffamazione come riflesso condizionato…
È ancora un sito a tema cinematografico eh…
Se il prodotto fa schifo come tale, un utente di media maturità difficilmente lo salva per l’ultraviolenza – ma qui torniamo al discorso del pubblico ideale di una fetenzia simile, che probabilmente si colloca intorno ai 18 anni, forse anche sotto (quale che sia il rating ufficiale del film).
Mi riferisco ai commenti prima e a chi si lamenta che Art ha fatto il botto! Cazzo dovremmo essere felicissimi che la mattanza senza cervello ha invaso i cinema generalisti!
Esatto! Bravo Darren!
C’è un pagliazzo buffo e orribile che squarta la gente in maniera creativa, dettagliata e in primissimo piano. E vi ride in fazza, letteralmente. In barba a qualsiasi moralismo bacchettone. Il sogno di ogni amante dell’horror. C’è altro da dire o dovreste solo fare la òla e preparare i pop corn?
La storia del sangue come antidoto al moralismo bacchettone è superata da 50 anni almeno…questa è solo una operazione commerciale mainstream (quindi conformista in partenza, altro che ribellioni al moralismo) svolta con nessun merito artistico per lucrare su Art il Clown – e sotto questo punto di vista tanto di cappello, i soldi non fanno schifo a nessuno.
Terrifier 3 è antisistema quanto lo sono i Maneski (il primo aveva già altra ispirazione per varie ragioni) e altrettanto insulso (ovviamente tutto IMHO, eh)
E’ un sito a tema cinematografico di genere. E’ chiaro che non ha senso paragonarlo a Bergman, ma nel suo campionato arriva sul podio senza tanti problemi. Da un horror con intenzioni dichiarate come questo mi aspetto mattanza a cervello spento che sia visivamente meglio di un corto tra amici. Qualsiasi altra filosofia a riguardo è fuffa, e Leone nella sua nuova villa con piscina ne ride tantissimo.
ma ndoe? (Lo chiedo in dialetto perchè rende più l’idea)
Più che dei Maneskin forse siamo più dalle parti dei Lordi :D
Secondo me non voleva essere sovversivo, solo fare schifo e fare soldi con un personaggio che si è rivelato essere molto fico. Obiettivamente Art è una goduria da guardare quando fa le faccette e le mossette sceme…Mi da l’idea di un cartone di Tom e Jerry con conseguenze realistiche alle mazzate. In pratica un Grattachecca e Fichetto.
Pasquale comunque sentiti libero di ripetere lo stesso concetto per la settima volta se pensi che non sia chiaro perché qualcuno non è d’accordo – lo dico nel caso tu ti sentissi timido a riguardo.
X Darren, sarà anche un sito a tema, ma anche nel genere ci sono prodotti migliori ed altri peggiori – il genere ha peraltro prodotto FILMONI nella sua storia, per cui non è che ci si debbs accontentare della qualunque.
Certamente tutto è una speculazione economica, buon per Leone (alle critiche di chi diceva che Lo Squalo 4 facesse schifo, Michael Caine rispondeva sornione che ci si era comprato una casa al mare, e tant’è)
Però se questo è il metro di paragone, allora cucchiamoci qualunque pigiama, se ben remunerato in termini di profitti, senza troppo lamentarci di quanto faccia schifo il film
O parliamo di qualità, o parliamo di incassi, e se contano i secondi, allora cosa me ne faccio della critica esperta? Mi basta cercare i dati su internet…e valutare a seconda del successo economico del prodotto.
Mi sembra un approccio minimalista al ruolo del critico, di fatto lo priva da qualunque ruolo/importanza – non serve nemmeno leggere la recensione di Nanni, a ben vedere…
Il podio cui può ambire Terrifier 3 è solo quello della serie stessa (al secondo o terzo posto, dipende da quanto è brutto il 2)
Vediamo col 4
X nanni
Se c’è un limite agli interventi dimmelo…trattandosi di un thread si risponde e controrisponde a volontà finché c’è interesse
Oltretutto a volte repetita iuvant – anche molto repetita
E nessuno è costretto a leggere un post nè a rispondervi (specie dicendo “non capisco chi…” che è una evidente apertura alla replica)
O sennò fatevi un forum più ristretto che è pure un’idea
No ok, diciamo che non scomodiamo i filmoni che possono essere Nightmare, Halloween, Non aprite quella porta ecc. Qui siamo in categoria slasher senza cervello, come sono i vari sequel/reboot di Halloween, i Venerdi 13 ecc. Per essere in questa categoria non si puo negare che 1) è girato bene 2) ha un villain iconico 3) mantiene le promesse di violenza che fa. Lo fa con budget alto come lo ha fatto con budget basso. Cosa che per esempio gli ipocriti Blood and Honey e la maggior parte dei film slasher che si trovano nel cestone delle piattaforme streaming con freno a mano tirato non fanno. Per questi semplici motivi il podio se lo piglia a mani basse e il successo se lo è meritato.
Che poi, “alto”… questo capitolo è costato 2 milioni, Nightmare costò 2 milioni del 1984…
Bon dai ci siamo capiti, da quattro spicci a dieci spicci, ma lo spirito caciarone mi pare rimasto invariato. Più soldi = più sbizzarrirsi in mattanza.
il brigadiere pasquale zagaria che ama la repetetio e la tautologia ha tuttavia lanciato un’idea bellina: un forum. perché no? qua si impazzisce ogni volta a cercare le risposte e le controrisposte. e io continuo a non ricevere gli alerts via mail. :'(
Più che altro la semplice logorrea (ma dipende alla fine dal “prendere a cuore” una discussione e quindi talvolta/spesso infervorarsi in eccesso)
Tutto vero o quasi Capo, ma rispetto a Nightmare e anche solo a Friday the13th non c’è lo straccio di una storia e se nel primo la cosa funzionava in nome dell’ artigianalità dell’ operazione, contava solo la presenza e la viulenza del clown, nei seguiti non funziona perché 2 ore e fischia non stanno in piedi, sanno di ARTefatto…
La trama messa su per il secondo e il terzo è tranquillamente paragonabile a quella del Nightmare e Venerdì 13 medio. Tranquillo, li ho pure ripassati freschi.
Dico una cosa diversa dalle precedenti (sennò vengo accusato dai Boss del sito, con alcune ragioni lo ammetto, di essere logorroico e ripetitivo):
Nightmare on Elm Street è stato ridato al cinema poco tempo fa, da queste parti, nell’ambito di una lodevole riscoperta dei “classici”.
Non mi è sembrato invecchiato benissimo (solito IMHO colossale)
@Pasquale Sarò in ultraminoranza e mi beccherò forse dei “Buuu”, ma a me il remake del 2010 piacque.
E Jackie Earle Haley è stato un ottimo Freddy Krueger
Io però ho visto di recente, in sala, solo il primissimo, diciamo che ho storto un po’ il naso pensando “mbe tutto qui” – che probabilmente è ingeneroso, eh…forse però come “opera” era un po’ limitato già in partenza, salvo il merito (extrafilmico) di aver dato vita ad un personaggio pop mica da ridere (ma il film e deboluccio; visto più o meno nello stesso periodo la riproposizione dell’originale Texas Chainsaw Massacre, per stile idee e contenuti non c’è proprio paragone, a favore di quest’ultimo ovviamente)
Ma allora, io non è che odio Leone o Art, ci mancherebbe però signora mia come posso restar tranquillo quando mi trovo gente che afferma che questo film sia il più splatter mai fatto o che sia da Freddy Krueger che l’horror non generava un personaggio come lui.
Thrnthon è bravissimo, ma tanto, solo che sto film è merda.
E percaritànonvolessemaisignoramia che un film sia merda va bene, anzi benissimo.
The Raid è un film pure scemo nella sua totalità, ma il suo lavorone lo fa e pure benissimo cazzo, non lo guardo pensando di vedere un commovente spaccato della società Asiatica nel rapporto conflittuale tra fratelli, lo guardo pensando di vedere un film di cafuddate.
Quindi Terrifier lo guardo sapendo di vedere un film di sangue e sangue a fiotti e basta, senza pensiero.
Però il problema è il resto di sto film, il tentativo di farne una saga dando un sottobosco mistico magico e poi son solo cazzate, la protagonista che è gran gnocca ma santi cielo, manco la esper in Venerd’ 13 era infilata a cazzo peggio.
Poi, qua lo ammetto signora Gigia della panetteria, a me la scena della camera da letto mi ha dato fastidio, ma tanto.
Non per il sangue o altro, ma quell’accanimento e poi la madre che torna e la trova sventrata, forse sarò io diventato sensibile ma li mi è parso Leone volesse vendicarsi di qualcuna che non gliela ha data alle superiori.
Ed ecco, il male di sta saga è proprio lui, bravissimo con gli effetti speciali ma un cane per il resto e Art è sprecato con lui, è come vedere Mr Bean con la regia di quelli di Panarea.
Art ha bisogno di uno che sa fare il suo lavoro e Lone non lo sa fare, prima di sto miracolo non se lo inculava nessuno diciamolo.
P.S. Vedi Nanni, qua hai parlato del film, insegnalo all’altro NAnni per favore.
P.P.S. Non abbiamo il coraggio di dire che è grazie ai meme che Art ha ottenuto fama dopo il 2 vero?
P.P.P.S. Thornthon poi mi pare pure uno gentile e delicato, come faccia a far una roba simile mi stupisce.
Ma quale sarebbe il problema se la storia/trama di questi film è robetta?
Tanto è solo contorno: che ce frega a noi, basta che non siano tempi morti tra uno squartamento e l’altro.
Confesso che sono uno di quelli che si diverte se c’è un po’ di trama scema/fantasy/demoniaca.
Anche se la storia del demone che si è impossessato di Vicky non mi è chiarissima, spero che venga ulteriormente esplorata nel quarto.
Immagino che un giorno verrà ripresa – o almeno lo troverei interessante – l’idea di far vedere altri clown, come nel primissimo corto The 9th Circle (sarà un caso che viene mostrato il libro alla fine?).
Detto questo, come dice Nanni l’ho trovato molto ispirato, non solo nelle uccisioni.
La trovata di Vicky e Art in letargo è folle e divertente e mi piace questa cosa che la prima cosa che fa Art quando resuscita è sistemarsi il costume.
Nel secondo va subito in lavanderia e qui lo prende dal tizio in costume in metro (premio miglior uccisione non detta).
La gimmick natalizia e’ una grandissima idea che riesce a dare un minimo di contesto a tanti felici ammazzamenti (la scena del bar mi ha fatto spaccare dal ridere), ma mi fa temere per il prossimo quando non potra’ attaccarsi + a delle festivita’ particolari (il 2 Halloween se lo e’ gia’ preso).
Quello che lo differenzia da parecchi slasher recenti e’ come Art sia trattato come un personaggio a se’ stante in questo e non come il semplice mostro; praticamente ci sono due storyline separate che convergono alla fine nello showdown finale e non “vediamo i personaggi e come gli ammazza uno alla volta il cattivo”.
“Quello che voleva fare è niente”
Damien Leone come Winnie The Pooh?
Era un pezzo che non pensavo più a Chris Jericho!
E’ da un po’ che mi domando se sta roba di cui mi sono ingozzato fino al passato recente sia fatta espressamente per smerdare i cervelli (e ben altro)…
Siccome si parla tanto di trama… Scusate ma chi è che va a vedere uno slasher mettendo la trama al primo posto e gli squartamenti creativi al secondo? C’è gente che si ricorda le trame di Venerdì 13? Quando vai a vedere Terrifier vai con l’hype di scoprire che altrimenti ammazzamenti malsani e matti si sia inventato. Più sono più ti diverti. Ovvio che ci vuole una trama onesta che faccia da legante. Ma non vai con il focus su quella prima del resto.
Il capo ha scritto nel pezzo una metafora così bella su questo. Che non si capisce abbastanza?
Oddio, per alcuni (molti) Venerdì 13 (già il primo) è un film mediocre, sia come cinema in sé, ma anche come prodotto del suo genere…
Posto che non ho visto e non vedrò mai Terrifier ( tanto ci sono già i giornali e internet per sapere e vedere di squartamenti) io e mio fratello Ken facevamo scoppiare teste in litri di sangue già 35 anni fa. E passavamo solo su canali televisivi minori.
Senza fare tanta filosofia, come ben sapete lo slasher e le morti brutte sono sempre state divertenti e catartiche per i giovani. Vedo l’ultraviolenza e non FACCIO ultraviolenza. Che però se sei ultraviolento dentro ti fa scattare qualcosa. Almeno per me è così. Kubrick aveva già detto tutto in quel film (allora) maledetto chiamato “Arancia meccanica”. Tutto qui. Poi invecchi, le ossa rotte ce le hai tu e se in un film vedi uno in sedia a rotelle non ridi più e ti tocchi i coglioni.
Incontestabile… il problema di sto film è che è da solo..avesse almeno come mcdonald un burger king, come la coca un pepsi..un qualcosa che dia l’illusione di libertà…un che ne so.. Smembrifier.
E siamo stati banditi. Non ci vedrai mai più in televisione. Per un breve periodo l’ultraviolenza era ammissibile. Perchè era sotto il radar.Cioè il radar della comunicazione di massa non lo vedeva. Un sottomarino. Intercettava le pulsioni adolescenziali, diventava una valvola di sfogo. Era un mondo sotterraneo noto ad una schiera di adepti che si sintonizzavano su Telecity o altre piccole emittenti private. Il giorno dopo ne parlavamo al liceo, su come mio fratello Ken aveva ucciso il boss della puntata. O come io utilizzavo la violenza del mio avversario contro di lui. io mi difendevo e basta. O come Shin li faceva a fettine. Im quel mondo, le nostre pulsioni venivano scaricate. Oggi vedo un mondo dove i giovani scaricano la propria frustrazione FISICAMENTE contro il prossimo, le donne in particolare. E Terrifier, che non ho visto, ribadisco, solo dall’immagine del mimo, mi riporta a paure ancestrali. I giovani hanno paura ( io non ne avevo). Ma se devo filosofeggiare, cosa che non mi piace, forse i giovani ( americani) hanno così tanta paura del buio, in questo momento storico, che devono affrontarla sullo schermo per dimenticarla. O forse, molto banalmente, piace loro come a me piacque il primo numero di Dylan Dog nel 1986. Grazie a Tiziano Sclavi
Smembrifier è un titolo bellissimo. Purtroppo è errato in lingua inglese (ma anche i titoli sbagliati forse hanno una loro vita). Lo cambierei in “Dismembrifier” o “Dismemberifeir”. Cazzo, Sono parole inesistenti! bisogna metterci il copyright.
ah ah l’ho cagato fuori al volo…ci si può lavorare.
Comunque noi anziani possiamo anche filosofeggiare dai, sennò che ci resta… ad esempio è fantastico che in Italia sia proliferata alla luce del sole una serie come Gomorra su cui si potrebbe discutere circa la presunta negatività dello “spettacolo” offerto (per me orripilante sotto ogni aspetto, ma se vende su paytv non si può dire nulla)…altro che clown e teste esplose su telecity (che la mia antenna non prendeva quasi mai…ero costretto a vedere il cartone delle prugne jazziste..che odio).
Comunque Hokuto no Ken non è paragonabile ad uno slasher sia perché comunque si vede molto meno nonostante gli ettolitri di sangue sia per una trama molto più profonda. Già uno dei primi nemici (un generale che combatteva con i coltelli ucciso da Ken ) parlava dell’ ingordigia di certi potenti e della loro cecità innanzi agli orrori della guerra e alla potenza della atomica. Oltre a tutta la trasposizione della buddhitá tra Toki e Ken.
Li slasher sono quasi sempre stati solo onesti squartamenti se va bene con un minimo di capacità di creare tensione e di capacità di usare la macchina da presa . Hanno il loro preciso pubblico che non richiede molto altro.
Lì poi va a gusti io tra un venerdì 13 e in cabal scelgo il film di Barker ma non v’è nulla di male negli slasher solo che mi annoiano (e le leggo la recensione per vedere se comunque c’è qualche chicca e comunque perché mi piace il sito).
Ken rientrava in un discorso di violenza fruibile da minori in tv senza alcuna limitazione particolare se non genitori bacchettoni o quella merda di antenna ziopera
@toki non mi trovi granché concorde sia nel circoscrivere il target ai soli ciofani in cerca di guardacherobba o di catarsi (inizio pure io ad avere una certa) sia col fatto che passati gli enti e gli enta questi prodotti non siano più antibiotici in età adulta. e ci andrei felpata anche col mischiare il sangue delle stragi e della violenza urbana con l’immaginario e l’estetica di leone. bio-controprova: a fine luglio ho subito un’aggressione con rapina. pestaggio di diversi minuti, un occhio fuori uso per mesi, un dente buttato giù, il naso spezzato e spostato tutto verso destra, una tibia mezza scassata (e taccio sul pc con tutto il lavoro dentro e il sacriddio per rifare lenti e tutti i documenti base). un mese tra pronto soccorso, ospedali, visite varie. premesso che l’episodio mi ha più bombata di rabbia che mandata sotto choc, la prima cosa che trovavo interessante verificare erano eventuali cambi di paradigma fruitivo della violenza estetica estrema. il primo film casualmente visto 9 giorni dopo l’accaduto è stato, senza volerlo e senza cercarlo e senza nulla sapere del plot, Vincent must die, che a rigore dopo una sequela di percosse simili avrebbe dovuto disturbarmi nel profondo. e invece l’ho trovato ancora più omeopatico di quanto sarebbe stato un tempo. e tutto il resto del cinema che si interroga sul male di conseguenza (per inciso, uno sulla sedia a rotelle non mi faceva ridere neanche ieri). a oggi thirdifier mi appassiona enormemente dal punto di vista estetico. e dico (ma questo fin dal primo) che ci voleva proprio qualcuno che finalmente asfaltasse tutto lo slasher insussistente con cui siam venuti su (perdonami ma non ho mai sopportato neanche dipinti jason e myers) e più ancora i tentativi davvero merdosetti di tradurre IT. con art i pennywise di ieri e di oggi possono andare a fare i badanti nelle rsa (ed era quasi l’ora). a me non pare poco, specie considerato che leone è un grande facitore di atmosfere, mancanti a molto slasher di ieri e dell’altroieri. e anche se non sembra, ha alle spalle una sua techné. sono abbastanza certa che potrebbe anche spadellare una quarta tranche senza una sola goccia di sangue e metterebbe comunque a disagio.
Porcamiseria spero tutto bene adesso…
@Marina. Non ti credo
@Mereghettitumifaimpazzire. Non erano fruibili un cazzo! La varietà delle esplosioni, delle genti fatte a fettine, degli eroi cechi, della violenza di Raul (che poi era Rao), e tutta la tragedia connessa. No, non era fruibile secondo l’establishment. Non lo è nel 2024! Hokuto no Ken non è trasmissibile anche sul minore dei canali nel 2024. Non è trasmissibile su Italia 2, la casa degli anime mainstream. Era un mondo più semplice, più puro. Senza troppe sovrastrutture culturali. !questo cartone porterà i giovani ad uccidere”. Cazzate. Quando arrivò goldrake in Italia ci fu una levata di scudi. Si temeva che questo “anime” avrebbe fatto diventare i giovani violenti. Ma noi sapevamo che Goldrake era per la LIBERTA’.
@Jean-Luc Gottardo. Certo, io e mio fratello Ken non ci saremmo mai imbattuti in tutti i dolori che abbiamo provato per il gusto del sangue. Purtroppo siamo stati obbligati. dalla violenza estrema di un mondo senza più anima.
No ma per fruibile intendevo visibile in tv a orari normalissimi senza grandi filtri, cosa appunto poi impossibile
@Nanni: deliri burocratico-economici a parte e al netto dell’inefficienza delle forze del disordine sì, dai. ho l’occhio sinistro ancora soggetto a mobilità vitreali fastidiose, ma in netta ripresa rispetto a come era ridotto tre mesi. non ho sicuramente alzato bandiera bianca col cinema né umoralmente. è rimasta una tonnellata di rabbia..
@Toki: non so a cosa esattamente non credi, quindi non so bene come/cosa risponderti. il fatto lo si trova anche in rete (mi ha cercato a riguardo anche R4). se è alla reazione al fatto, invece, non so che farci.
@mereghettitumifaimpazizre. Perchè ci fu questa censura? E’ una bella domanda…
@marina. Io ti risponderei se capissi ciò che scrivi. e intratterei con te um piacevoloe dialogo. Ma, forse colpa mia, non ne sono capace
@marina. Io ti risponderei se capissi ciò che scrivi. e intratterrei con te un piacevole dialogo. Ma, forse colpa mia, non ne sono capace…. Errori di battitura
@Marina: mi dispiace e spero ritorni tutto normale il più presto possibile.
@Toki: che dire, complimenti per le tue priorità nella vita…
@Nanni. Non ho capito se mi stai perculando. Ma libertà e pace sono obiettivi, utopici, cui ognuno di noi dovrebbe perseguire. Con un pò di sana ultraviolenza finta, per sgasarci.
Ué Marina, mi spiace un botto. Ma, visto che non mi sembri traumatizzato, hai voglia di raccontarci le circostanze dell’incidente (chiamalo incidente, lol)? A me i ragazzini d’oggi (a parte che sono pochissimi) sembrano degli smidollati, molto meno adusi alla violenza che ai nostri tempi (quando era pervasiva), ma mi dicono, che, forse proprio per questo, possono espolderla a caso e senza limiti. Confermi?
Come hanno già scritto alcuni, sono film per ragazzini, però attenzione, non è una cosa che va letta per forza negativamente o come una critica.
Voglio dire, anche i sequel di Venerdì 13, Nightmare e Halloween non è che fossero dei gran capolavori di trama. Quindi ci sta assolutamente che anche i più giovincelli abbiano una loro icona horror che li introduca al genere
Ma oltre il primo che fu clamoroso , dal secondo in poi i Saw per quale motivo sono stati così tanto seguiti ?
io ho trovato il terzo non meno clamoroso, anche migliore del primo soprattutto quanto a sado-ingnegneria trappolesca. però effettivamente a mare tutto il resto.
Mah. Io ho retto venti minuti del primo e poi mi si sono terrificate le palle. Evidentemente sto invecchiando male, speriamo di non morire peggio
Sto vedendo il primo, su Amazzonia.
Un bell’horror ignorantissimo e divertente come non ne vedevo da secoli.
Comunque, sara’ per il budget pezzentissimo…ma al di la’ di Art l’ambientazione e’ veramente malsana.
Gli ambienti sono luridissimi.
Per quello che voleva essere,
Il primo era venuto benone, altroché, sporco, violento, “infernale”, senza fronzoli…
Lo slasher come il porno: genere legato al corpo, consequenzialmente poco legato al logos, poche ciance, pochi intrecci, molta azione e coreografia. Cinema dei fatti! Parlando di limiti del corpo, entrambi han sempre seguito i ritmi ed i limiti fin lì raggiunti dalla cultura. Oggi si viaggia a volume 3000, un tipo di performance molto dura e cruda
Ci sarebbero cose da dire ma mi limito a questa cosa pazzesca che ho letto sull’IMDB: “Frank Stallone was in talks to play Jesus but turned it down”, allego il link se non ci credete: https://www.imdb.com/title/tt27911000/trivia/?item=tr7120926&ref_=ext_shr_lnk
In effetti anche se in genere mi è piaciuto mi ha lasciato un po’ perplessa tutta questa abbondanza di simbologie religiose tra cristi e madonne (pure una sorta di Madonna mostruosa che non capisco cosa mi stesse a rappresentare), quasi quasi rimpiango l’asciuttezza del primo Terrifier senza tutte le menate dello scontro tra Male e Bene. Però Frank Stallone come Gesù…
Mi occupo di cinema collaborando a un giornale. Anni fa un diploma in sceneggiatura, usato poco. L’horror mi intriga ma non lo reggo. Però leggendo anche critiche autorevoli su testate USA e UK credo che Terrifier, per fortuna o purtroppo, insegni. Sperimenta varcando molti limiti, e ci provoca dicendoci che se neppure l’uccisione dei bambini ci indigna, forse siamo come gli assassini che vediamo. E mi riferisco alle stragi a Gaza, Kharkiv, e nei cento posti dove clown di potere fanno uccidere sul serio gli innocenti.
A me turba la morte persino di un topo, una volta ho imballato una nutria e l’ho caricata in auto per portarla da mia cugina veterinaria . Sto fisicamente male a sentire parlare di vere stragi e guerre . Però un film non è la realtà soprattutto quando portata agli eccessi. Ti cambia così tanto tra uno di 10 anni e un ragazzo di 18 o 25? Pochi anni fa è morta mia cugina che aveva 24 e aveva tutta la vita davanti al pari di in bambino più piccolo . Ma resta che in certi film si gioca appositamente sull’ assurdo e sull’ eccesso, dubito che l’utenza di 400 calci siano tutti maniaci, assassini o guerrafondai. Poi a me gli slasher non sono quasi mai piaciuti e da ex praticante di arti marziali e pallanuoto preferisco le mazzate e basta o horror diversi ma non ho letto commenti così apatici e misantropi.
Per quel che mi riguarda: un bambino ammazzato da un pagliaccio sovrannaturale in Terrifier mi fa ridere, un bambino ammazzato in guerra visto al telegiornale mi fa incazzare col mondo, un bambino anche solo messo in posa per una fotografia in un film con delle serie pretese socio-drammatiche come Sound of Freedom – ecco, quello sì – mi fa incazzare come una bestia con il regista del film.